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    Ronaldo non risparmia nessuno: nuovo clamoroso attacco al Manchester United

    Cristiano Ronaldo si è sentito tradito dal Manchester United. E non soltanto per questioni di campo. Nelle nuove anticipazioni dell’intervista rilasciata al giornalista Piers Morgan, il fuoriclasse portoghese torna a inizio luglio, quando i Red Devils lo aspettavano per l’inizio della preparazione. “Ho parlato con il presidente e il ds quando mia figlia è stata male (la piccola Bella aveva avuto una bronchite, ndr) – Era come se non credessero alle mie parole e questo mi ha fatto davvero stare male. Mi hanno ascoltato, ma era chiaro che dubitassero delle mie parole, del fatto che mia figlia avesse grossi problemi, che Georgina stesse male per lei. È il motivo per cui non sono partito per la tournée. Come padre e come marito non potevo lasciare la mia famiglia in quel momento. Non per il precampionato”.Guarda la galleryDa Ronaldo disoccupato a CR7 con la valigia: meme social dopo l’intervista contro lo United

    Ronaldo attacca la proprietà dello United

    “Ai Glazer non importa nulla della squadra, almeno non della parte sportiva. Il Manchester United è un club che frutta loro soldi grazie al marketing, ma della parte sportiva non interessa e danno tutto il potere a presidente e direttore sportivo. Con loro non ho mai parlato, non da quando sono tornato – ha continuato un CR7 senza peli sulla lingua – I tifosi hanno sempre ragione. Dovrebbero conoscere la verità, sapere che i giocatori vogliono il meglio per il Manchester United, che io voglio il meglio per il Manchester United ed è per questo che sono tornato, perché amo questo club. Ma i tifosi dovrebbero anche sapere che ci sono situazioni all’interno del club che gli impediscono di raggiungere il massimo livello, dove sono City, Liverpool e ora anche Arsenal. È dura, sarà dura per lo United essere al vertice nei prossimi 2-3 anni”.

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    Ronaldo: “Rooney è geloso di me”

    “Perché Rooney mi critica? Non capisco, forse è geloso perché io sto ancora giocando ad alto livello e lui ha smesso a 30 anni, non dirò che sono più bello di lui, cosa che è vera. È difficile ascoltare tutte quelle critiche da gente che ha giocato con te. Come Gary Neville. La gente può avere la propria opinione, ma non sa cosa succede in allenamento o nella mia vita. Dovrebbero ascoltare anche il mio punto di vista. È facile criticare, non so se per il loro lavoro in tv devono criticare per forza per essere più famosi. E penso che approfittino del mio nome, perché non sono stupidi. Sono la persona più seguita del pianeta, non è una coincidenza. So che devo accettare critiche e elogi, ma non è bello sentire critiche così pesanti da gente che è stata in uno spogliatoio con te. È un po’ deludente. Rooney in particolare. Sei mesi fa, un anno al massimo è venuto a casa mia a prendere i suoi figli e ha invitato il mio ad andare a giocare a calcio a casa sua. Persone come lui non le capisco proprio. Forse vogliono essere sulla copertina di un giornale, o sperano di ottenere un nuovo lavoro. Sia lui che Neville non sono miei amici. Sono stati colleghi, abbiamo giocato insieme, ma non andrò certo a cena con loro”.

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    Ronaldo, un milione di multa e l'addio: c'è l'idea Chelsea

    L’uscita di scena, l’attimo in cui il sipario si chiude per l’ultima volta, rappresenta da sempre uno degli aspetti più delicati e complicati di una qualsiasi carriera, soprattutto quando al di là della grande tenda che separa il pubblico dai protagonisti, illuminato dalle luci di scena, vi è qualcuno che ha avuto l’onore e l’onere di avere il mondo ai propri piedi. Dire addio, rinunciare all’idea di primeggiare in ciò che meglio si sa fare è complicato per tutti. A maggior ragione per chi ha trascorso buona parte della propria vita a nutrire il proprio ego con elogi, incensamenti e lusinghe. Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, non è nato ricco e famoso, ma si è sin da ragazzino abituato all’idea di essere un predestinato. Il portoghese, in 20 anni di carriera, è riuscito a superare anche le sue più rosee e ambiziose aspettative, segnando un’epoca calcistica e mettendo insieme record che difficilmente qualcuno riuscirà a battere.

    Verso la seconda fase

    Ego spropositato il suo, che però, a differenza di altri, ha sempre saputo trasformare anche le parole e gli atteggiamenti più intrisi di tracotanza in fatti concreti, misurabili e, soprattutto, celebrabili. A 37 anni (38 a febbraio), il fuoriclasse portoghese sta, però, scegliendo la strada più tortuosa per uscire di scena da quel mondo di cui si sente ancora un protagonista assoluto. E, probabilmente, lo sarebbe davvero se per una volta riuscisse a mettere il gruppo, la squadra, il collettivo, un gradino sopra al campione, al fenomeno, al fuoriclasse. Invece, no. La strada da lui scelta per costruirsi il percorso che dovrà portarlo verso quella inevitabile seconda fase della sua vita è ancora una volta Ronaldo-centrico. È lui che decide, è lui che sceglie, è lui che, se le cose non vanno come vorrebbe, gira le spalle a tutti e porta via il pallone. Lo ha fatto alla Juve nell’agosto del 2021, in un ambiente in cui era celebrato come un Dio in terra. Lo sta facendo allo United, in modo più veemente, clamoroso e rumoroso. Dopo aver disertato la prima parte della preparazione atletica, abbandonato lo stadio a gara in corso, rifiutato di entrare in campo in una gara di Premier e per questo essere stato messo fuori rosa, nelle scorse ore CR7 ha deciso di rompere irrimediabilmente e clamorosamente con tutto l’ambiente United.

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    L’intervista e le conseguenze

    L’intervista rilasciata a Piers Morgan, in un momento tutto sommato positivo per la squadra, è una consapevole e studiata dichiarazione di guerra che ha squarciato di netto le già flebili speranze di vederlo indossare ancora i colori dei Red Devils. «Mi sento tradito dal Manchester United, mi hanno reso una pecora nera. Non rispetto ten Hag, perché lui non ha mai mostrato rispetto per me. Se tu non rispetti me, io non rispetterò mai te», ha detto CR7, attaccando frontalmente il nuovo tecnico. Un danno d’immagine incalcolabile per un club che è anche uno dei marchi più celebri del mondo del calcio: «Da quando Sir Alex Ferguson se n’è andato, non ho visto evoluzioni nel club. Niente è cambiato. I progressi sono stati zero». E poi: «Un club con queste dimensioni dovrebbe essere in cima all’albero e purtroppo non lo è». Il club ha fatto sapere che “valuterà la propria risposta una volta accertati i fatti”: le voci che arrivano da Carrington parlano di un ten Hag comprensibilmente furioso e di una multa salatissima in arrivo (un milione di sterline).

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    La parte successiva del piano: una nuova squadra per CR7

    Intanto, è già iniziata la seconda parte del piano: trovare una nuova squadra in cui poter continuare a migliorare i propri record. In cima alle preferenze di CR7 vi è il Chelsea. In estate fu Tuchel a fare in modo che la pazza idea del nuovo boss dei Blues, Todd Boehly, non diventasse realtà. Ora che il tedesco non c’è più, la sensazione è che il clamoroso passaggio possa davvero concretizzarsi. Una nuova tappa, una nuova maglia, altri compagni di squadra e nuovi tifosi. Ma questo conta poco. Perché quando ci si abitua a guardare il mondo esclusivamente attraverso uno specchio l’unica immagine in grado di vedere è la propria.

    Sullo stesso argomentoIntervista Cristiano Ronaldo: come ha reagito il Manchester UnitedPremier LeagueIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Ronaldo, la decisione del Manchester United dopo la clamorosa intervista

    MANCHESTER (Regno Unito) – “Il Manchester United prende atto della copertura mediatica relativa a un’intervista di Cristiano Ronaldo. Il club valuterà se rispondere dopo che saranno stati stabiliti tutti i fatti. Il nostro obiettivo rimane quello di prepararci per la seconda metà della stagione e continuare con slancio, convinzione ed unione che si stanno costruendo tra giocatori, manager, staff e fan”. Così i Red Devils, con una nota diramata sul proprio sito ufficiale, commentano la clamorosa intervista rilasciata dal fuoriclasse portoghese ex Juventus.
    Cristiano Ronaldo, l’attacco al Manchester United
    “Da quando Sir Alex se n’è andato, non ho visto evoluzioni nel club. Niente è cambiato. Ferguson sa meglio di chiunque altro che il club non è sulla strada che merita di essere. Voglio il meglio per il club. Questo è il motivo per cui sono tornato al Manchester United. Ten Hag? Non lo rispetto perché non mostra rispetto per me. Se non hai rispetto per me, non avrò mai rispetto per te”: questo il passaggio dell’intervista di Cristiano Ronaldo al programma “Piers Morgan Uncensored” che hanno reso tesissima la situazione in casa Red Devils.
    Ronaldo alla Juventus la causa dell’addio? La verità di Marotta LEGGI TUTTO

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    Carabao Cup, poker del Manchester United all'Aston Villa

    MANCHESTER (Inghilterra) – Il terzo round della Carabao Cup si conclude ad Old Trafford con il Manchester United (Cristiano Ronaldo non convocato) che rimonta due volte e poi batte 4-2 l’Aston Villa avanzano nella coppa. Dopo lo 0-0 del primo tempo le squadre hanno un inizio di ripresa scoppiettante: gol dell’Aston Villa al 48′ con Watkins e pareggio 60″ dopo di Martial. Il copione si ripropone quando al 61′ l’autogol dell’ex Milan Dalot riporta in vantaggio gli ospiti e al 67′ Rashford ristabilisce la parità sul 2-2. Al 78′ arriva la giocata decisiva: rinvio sbagliato di Olsen, Garnacho intercetta, serve in mezzo all’area Bruno Fernandes che tira e, complice anche la deviazione in scivolata di Mings, porta in vantaggio i Red Devils. Nei minuti di recupero (91′) McTominay realizza la rete del 4-2 LEGGI TUTTO

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    Cristiano Ronaldo non è più il re della palestra: battuto al Manchester United

    MANCHESTER (Inghilterra) – Cristiano Ronaldo non è più ufficialmente il “Re della Palestra” a Carrington, quartier generale del Manchester United. L’ex Juventus era arrivato l’anno scorso a spingere 250 Kg alla leg press ma, stando al report del Daily News, un suo compagno di squadra lo ha superato. Il nuovo recordman è il brasiliano Casemiro (30 anni) che avrebbe spinto ben 300 Kg, una fonte al dichiarato al tabloid inglese: “Ronny è molto orgoglioso della sua forma fisica e di quanto siano muscolose le sue gambe, pochi avvicinano costantemente alla quantità e al peso che può caricare.Non è uno per la panca, Cristiano è un uomo di gamba, ma sembra che abbia incontrato Casemiro: non è il ragazzo più grande del mondo ma è forte come un bue e può spingere 300 kg con gli occhi chiusi”. LEGGI TUTTO

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    L'ultima follia: l'Argentinos Juniors vuole Cristiano Ronaldo

    TORINO – «Soñar en GRANDE @cristiano»: è partita la campagna dell’Argentinos Jr, ex squadra di Diego Armando Maradona, per far andare in Argentina nientemeno che Cristiano Ronaldo. Il motto è: El Bicho al Bicho. Pazzia totale del club: vuole CR7, tornato al gol con il Manchester United in Europa League, per giocare la Libertadores. I tifosi sono letteralmente elettrizzati dall’idea. La squadra di Gabriel Milito ha fatto una grande stagione: 67 punti nel 2022, quarti nella tabella annuale. Da qui la qualificazione per la coppa più importante. LEGGI TUTTO

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    Caso Ronaldo, l’ex allenatore all’attacco: “Manchester United e Ten Hag disonesti”

    MANCHESTER (Inghilterra) – Ronaldo è stato umiliato e farebbe meglio a lasciare il Manchester United. E’ il pensiero di un tecnico che CR7 lo conosce benissimo, Leonel Pontes. Perché è stato nientemeno che lo scopritore del plurivincitore del Pallone d’Oro. Pontes può vantarsi di essere stato il primo allenatore di Ronaldo, nelle giovanili dello Sporting Lisbona. E i sempre più accentuati malumori allo United dell’attaccante, escluso dal match con il Chelsea per aver abbandonato la panchina anzitempo contro il Tottenham, non possono lasciarlo indifferente. “Cristiano è il miglior giocatore nella storia del calcio e un grande professionista. Il club e il suo allenatore (Erik ten Hag, ndr) non sanno come affrontare il suo carisma, la sua qualità e il suo potenziale. Non si può escludere, o pensare di inserire solo negli ultimi minuti, un giocatore con queste qualità, con la sua storia, con tutto quello che ha dato al calcio e al Manchester United”. Per il 50enne tecnico di Machico, “c’è della disonestà in tutto questo. Se non contavano su di lui, avrebbero dovuto lasciarlo partire. E’ il giocatore con lo stipendio più alto e con le prestazioni migliori in quel ruolo, deve stare in campo più tempo possibile. Un giocatore dovrebbe stare solo dove lo vogliono e dove lo trattano bene. E se il migliore al mondo viene umiliato in questo modo, non ho dubbi: è meglio andarsene”.
    Pontes: “Mondiale imprevedibile, ma il Portogallo può andare lontano”
    Pontes ha successivamente parlato del Mondiale in Qatar , dove si aspetta grandi cose dal Portogallo: “Se partiamo bene e superiamo la fase a gironi, acquistando fiducia e convinzione, possiamo andare lontano”, spiega il 50enne tecnico lusitano che dal 2010 al 2014 è stato assistente dell’allora ct Paulo Bento. “Il Mondiale è imprevedibile, saranno presenti grandi squadre e grandi giocatori. E anche le squadre di rango inferiore, oltre ad avere buoni giocatori, tatticamente sono cresciute tanto”, prosegue. “Ma la nostra nazionale ha giocatori di livello internazionale, abituati alle grandi competizioni e a lottare per i trofei. Siamo rispettati, abbiamo il miglior giocatore del mondo e diversi che possono fare un grande Mondiale”.
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