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    Psg, Mbappé chiede un centravanti e l'identikit è sempre Vlahovic

    PARIGI (Francia) – Nonostante un avvio di stagione decisamente scintillante, il Psg e il tecnico Christophe Galtier devono tenere la guardia alta per far fronte ai rapporti sempre più tesi tra due stelle della squadra: Mbappé e Neymar. Dopo lo 0-0 di ieri contro il Reims il fuoriclasse francese ha pubblicato una storia criptica sul proprio profilo Instagram, cancellandola però dopo pochi minuti. Lo scatto della (nuova) discordia ritrae Mbappé durante la partita di ieri sera ed è accompagnato dagli hashtag “#icicestparis”, celebre motto del club parigino, e “#pivotgang” (team centravanti, ndr). Il riferimento social a un ipotetico numero 9 non è passato inosservato, soprattutto in relazione al legame ormai apparentemente irrecuperabile tra Mbappé e O’Ney. Non è certo la prima volta che i due si mandano frecciatine attraverso i social network. E nemmeno la mediazione di Leo Messi ventilata dalla stampa francese sembra aver portato a una distensione. All’origine del litigio ci sarebbe la riunione tra Mbappé e i dirigenti del Paris Saint-Germain subito dopo il rinnovo contrattuale, a margine della quale il fuoriclasse francese avrebbe definito Neymar un giocatore non imprescindibile per il futuro del club parigino.
    Juve, gli occhi del Psg su Vlahovic
    A proposito di centravanti, la scorsa settimana il tecnico Christophe Galtier non ha nascosto di aver chiesto ai dirigenti del Psg un colpo nelle battute finali dello scorso mercato estivo per puntellare il reparto avanzato. L’ex allenatore del Lille ha raccontato di essere alla ricerca di un attaccante d’area, un interprete in grado di sposarsi per caratteristiche con Mbappé, sulla falsa riga di Giroud nella nazionale francese di Deschamps. Nonostante la Juve non sia disposta a privarsene, in termini di età e potenziale Vlahovic sembra incarnare alla perfezione l’identikit tracciato dall’allenatore francese e potrebbe essere quel Pivot che Mbappé vorrebbe tanto al suo fianco nel prossimo futuro, come suggerito dall’hashtag utilizzato sui social. 
    Juve, tra Vlahovic e Allegri spunta il Psg: Galtier cerca uno come lui

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    Mbappè rifiuta la foto ufficiale con la Francia: rivendica i diritti di immagine

    CLAIRFONTAINE (Francia) – Frizioni tra l’attaccante del Paris Saint Germain Kylian Mbappé e la federazione francese. Il talento transalpino ha ufficializzato che non parteciperà alla foto di gruppo della sua nazionale programmata nelle prossime ore nel centro tecnico federale di Clairfontaine. La questione riguarda i diritti di immagine, un tema già affrontato durante la scorsa stagione e mai risolto da parte dei dirigenti federali transalpini.
    Francia-Mbappè, braccio di ferro sui diritti
    L’attaccante non ha accettato di buon grado la mancata decisione dei dirigenti federali di “non modificare l’accordo” per i diritti di immagine. ”L’attaccante e i suoi rappresentanti – si legge in una nota – “si rammaricano profondamente che nessun accordo possa, come richiesto, essere raggiunto prima della Coppa del Mondo”. La richiesta del giocatore non è stata presa in considerazione dalla federazione francese che dovrà risolvere – prima del Mondiale – la vicenda per evitare ulteriori criticità con gli sponsor. LEGGI TUTTO

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    L'Equipe: “Psg, Messi mediatore per la pace tra Mbappé e Neymar”

    PARIGI (Francia) – Il Paris Saint Germain e Galtier starebbero riscontrando un problema più grande del previsto nella difficile convivenza fra Kylian Mbappé e Neymar, e a provare a risolverlo ci sarebbe Lionel Messi. Secondo L’Equipe il fuoriclasse argentino avrebbe assunto il ruolo di mediatore nel conflitto fra i due compagni di squadra, deflagrato in occasione della gara contro il Montpellier quando Neymar si è preso il pallone del secondo rigore – dopo che il primo era stato fallito da Mbappé – con tanto di discussione fra i due. Messi starebbe dunque cercando di calmare gli animi e avvicinare le posizioni dei due compagni, convincendo in particolare Neymar ad accettare il fatto che Mbappé, anche in virtù del rinnovo, è ormai diventato il primo rigorista. L’argentino è cosciente che il Psg ha tutto per vincere e che il conflitto fra i due compagni potrebbe rivelarsi solamente dannoso per le ambizioni della squadra. LEGGI TUTTO

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    Mbappé, gol in 8 secondi: lo schema che ha sorpreso il Lilla

    PARIGI – Sembra Jacobs, invece è Mbappé. La velocità è la stessa, anzi il fenomeno del Psg contro il Lilla ha fatto meglio di Marcell sui 100 metri: calcio d’inizio, imbucata di Messi per lo scatto di Kylian che davanti al portiere segna con un pallonetto morbido dopo appena 8 secondi. Una rete da record: è la più veloce di sempre della Ligue 1. Solo due talenti come la Pulce e l’ex Monaco potevano confezionare una giocata simile, arricchita durante il resto della gara da un punteggio rotondissimo: 7-1 per il Paris e tripletta di Mabppé. Ingiocabili. LEGGI TUTTO

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    Scontro social Neymar-Mbappè: caos al Psg per colpa di un like!

    PARIGI (Francia) – Un like di troppo scatena un’altra polemica nel Paris Saint Germain. Al termine della partita vinta contro il Montpellier, Neymar ha approvato un post che criticava la scelta di Kylian Mbappé come rigorista. L’attaccante francese durante la partita di campionato ha fallito un rigore mentre – poco dopo – il brasiliano ne ha realizzato un altro assegnato successivamente alla squadra di Galtier.
    Il malcontento dei tifosi
    Sul post in cui il campione brasiliano ha lasciato il proprio like, c’è una palese critica al compagno di squadra. I commenti contro Mbappé si sono susseguiti: l’attaccante transalpino è accusato di aver inserito – in una delle clausole del rinnovo contrattuale – il diritto di dover calciare i rigori della squadra. “Mbappe non è il proprietario del PSG!!” è il commento più frequente. Nemo profeta in patria. LEGGI TUTTO

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    Il Real Madrid riparte sicuro dopo lo sgarbo Mbappé

    TORINO – Il Real Madrid campione di tutto, reduce da una stagione culminata con Champions League e Liga, riparte con le stesse convinzioni di sempre. Carlo Ancelotti alla guida, un mix di talento e esperienza in campo con un mercato che ha regalato una cocente delusione, lo sgarbo di Kylian Mbappé che ha preferito rimanere al Paris Saint Germaine e non scontentare il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Sembrava tutto fatto per il colpo dell’estate, alla pari con quello che ha portato Erling Haaland al Manchester City… La retromarcia di Mbappé non ha comunque intaccato il valore di un club iconico che continua a recitare da protagonista assoluto in ogni contesto, vedi i prossimi appuntamenti della Supercoppa Europea (10 agosto contro l’Eintracht Francoforte), e del Mondiale per club sul quale però al momento la Fifa ha steso un pietoso velo di incertezza.

    INNESTO SUPER Ancelotti, nel frattempo, non si distrae e prosegue sicuro con un gruppo impreziosito da due innesti di qualità, il promettente centrocampista francese Aurélien Tchouameni pagato 80 milioni al Monaco che raggiunge l’altro baby Eduardo Camavinga, e l’esperto difensore Antonio Rüdiger, ex Roma e Chelsea, arrivato da svincolato, come David Alaba la scorsa estate. Non serviva altro al Real Madrid anche alla luce delle conferme dei “califfi” della rosa come il portiere Thibaut Courtois, i centrocampisti Toni Kroos, Luka Modric e Casemiro e in attacco gli emergenti Rodrygo, autore del gol decisivo nella finale di Champions con il Liverpool, e Vinicius Junior oltre alla certezza Karim Benzema, letteralmente esploso da quando si è “liberato” della ingombrante convivenza con Cristiano Ronaldo (131 gol nelle ultime quattro stagioni). Il tecnico italiano in queste prime settimane di preparazione ha “investito” tempo e parole per esaltare le qualità di Eden Hazard, il “folletto” belga per il quale Don Florentino Pérez nel 2019 spese ben 115 milioni e che finora ha trascorso più tempo in infermeria che in campo. Sarà lui la scommessa di Carletto che ha più volte manifestato il proposito di chiudere prima o poi la sua carriera di allenatore al Real. LEGGI TUTTO

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    Psg verso il raduno, Galtier nell'ombra e ciao Pochettino

    TORINO – Lunedì 4 luglio si raduna il Paris Saint Germain, reduce dall’ennesimo titolo francese e, per la verità, anche dall’ennesima porta in faccia in Champions League. In Francia è il club più rappresentativo, soprattutto dopo aver raggiunto a quota record di 10 titoli l’ormai nobile decaduto Saint Etienne. Eppure a pochi giorni dal giorno che celebra ufficialmente il ritorno in attività, il Psg non ha ancora un allenatore… In effetti un tecnico ci sarebbe, l’argentino Mauricio Pochettino al quale nessuno ha ancora comunicato che la prossima stagione non si accomoderà sulla panchina del club parigino. Il successore è stato già individuato in Christophe Galtier che proprio da ieri non è più ufficialmente l’allenatore del Nizza. Ricapitolando: quello che vanta un contratto fino al 2023 a 12 milioni a stagione è in stand-by mentre chi non ha più un datore di lavoro al contrario si appresta a prendere in mano la squadra.
    SOLDI SOLDI Il presidente-padrone Nasser Al-Khelaïfi ha regalato al calcio europeo anche questo vero e proprio equilibrismo manageriale che comunque gli costerà un robusto indennizzo a Pochettino stimabile intorno alla ventina di milioni. La rivoluzione che ha portato l’ingresso di Luis Campos al posto di Leonardo nella gestione del mercato del club, si completerà quindi anche con Galtier, tecnico che con il Lille ha costruito un miracolo sportivo vincendo il titolo nel 2021. L’ossessione del presidente qatariota – divenuto una sorta di socio in pectore del presidente Uefa, lo sloveno Alexander Ceferin – resta la Champions League visto che in Francia ha fatto indigestione di trofei. Pochettino paga la prematura uscita di scena dell’ultima edizione, quella firmata dal Real Madrid dell’ex Carlo Ancelotti e dall’implacabile Karim Benzema, che sembrava cosa fatta con l’ingaggio di Lio Messi, Gianluigi Donnarumma, Sergio Ramos e Georginio Wijnaldum, al tirar delle somme solo comparse nel torneo, e con l’assegnazione dell’atto finale proprio a Parigi, al posto della russa San Pietroburgo. Per pianificare il riscatto oggi manca solo un tassello non certo trascurabile… un allenatore. LEGGI TUTTO