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    Juve verso il Malmoe: Allegri recupera McKennie e De Sciglio

    TORINO – Dalla lunga lista degli indisponibili per la sfida di ieri sera contro il Genoa dovrebbero essere cancellati due nomi in vista dell’ultima partita del girone di Champions League: Weston McKennie e Mattia De Sciglio sono pronti a tornare a lavorare con la squadra, anche se oggi i titolari faranno soltanto scarico, e a essere convocati per la gara di mercoledì in casa contro il Malmoe. Un doppio recupero che farà sorridere Massimiliano Allegri, costretto nelle ultime settimane a sopperire a tante assenze importanti.

    McKennie e De Sciglio in gruppo

    Quella di McKennie è recente, fermato sabato scorso contro l’Atalanta da una botta al ginocchio. Un infortunio arrivato in un momento di grande spolvero per lo statunitense che, dopo un avvio di campionato difficile, è diventato insieme con Manuel Locatelli il solo intoccabile di un centrocampo da rivoluzionare. De Sciglio, invece, appartiene alla categoria dei lunghi assenti: reduce da una lesione muscolare al bicipite femorale della coscia, è fermo dal 27 ottobre, quando ha lasciato il campo dopo appena 13’ di Juventus-Sassuolo. Doveva rientrare tra Atalanta e Salernitana, invece ha avuto bisogno di qualche giorno in più per recuperare al meglio.

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    Chiesa e McKennie ko in Juve-Atalanta: le condizioni

    Il tonfo dello Stadium contro l’Atalanta non è l’unica brutta notizia di giornata in casa Juve: Chiesa e McKennie hanno lasciato il campo per infortunio. “Federico starà fuori perché ha un problema al flessore – ha rivelato Allegri in conferenza stampa – Weston invece ha preso una botta al ginocchio (probabile distorsione, ndr) e vedremo se si è girato. Oggi sono tornati Chiellini e Bernardeschi e lunedì torna De Sciglio”. Entrambi domenica svolgeranno degli esami strumentali per valutare l’entità degli stop, anche se appare davvero difficile vederli già in campo per la trasferta di Salerno in programma martedì.Guarda la galleryJuve ko con l’Atalanta: meme e sfottò sui social LEGGI TUTTO

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    McKennie, notte da stella: l'esultanza polemica dopo il gol con gli Usa

    Weston McKennie è tornato. Nel big match contro il Messico valido per le qualificazioni mondiali della zona Concacaf, il centrocampista della Juve si è ripreso la sua Nazionale al netto di una prestazione da protagonista e un gol pesantissimo. Si tratta della terza rete nelle ultime cinque partite giocate dallo statunitense, che con l’esultanza si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe. 

    McKennie zittisce i tifosi: il gesto dopo la rete al Messico

    La vittoria per 2-0 mantiene gli Stati Uniti in corsa per la qualificazione ai Mondiali: gli Usa sono in testa, davanti al Messico per differenza reti con 14 punti. A cinque minuti dalla fine, è stato McKennie a segnare il raddoppio, approfittando di un rimpallo e battendo Ochoa. Niente esultanza alla Harry Potter per il Maghetto, che non ci ha pensato due volte e si è puntato il dito alle labbra, correndo verso le tribune e mimando il gesto di zittire i tifosi. Il riferimento è alle polemiche dei mesi scorsi, quando aveva subito una sospensione da parte dalla Federazione statunitense per violazione del protocollo Covid.  LEGGI TUTTO

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    Usa-Uruguay per la Juve: McKennie e Bentancur si giocano il posto

    TORINO – L’ideale sarebbe mixarli: verrebbe fuori una mezzala capace di recuperare palloni e poi inserirsi in avanti e segnare. Per il rammarico di Massimiliano Allegri, però, Weston McKennie e Rodrigo Bentancur non possono fondersi come i personaggi di Dragon Ball: come i personaggi del cartone animato di culto negli anni Novanta, però, si sfideranno a duello. Una sfida tra Nord e Sud America in cui lo statunitense e l’uruguaiano si contendeRanno il posto di mezzala destra nel 4-3- «e davanti si arrangino» che, per dirla alla Allegri, rappresenta l’attuale assetto bianconero. Un ballottaggio confermato dalle ultime dichiarazioni del tecnico dopo la vittoria sulla Fiorentina: «McKennie sta meglio degli altri e infatti gioca. Rodrigo sta ritrovando la gamba che aveva prima, è che secondo me tutti e due a fare la mezzala sinistra fanno un po’ fatica. In questo momento quindi sta giocando Mckennie, però Rodrigo ha fatto bene e sta recuperando energie». Pronto, quando entrambi torneranno dagli impegni con Stati Uniti e Uruguay, a sfidare il compagno di squadra per riconquistare il posto alla destra di Manuel Locatelli, inamovibile in mezzo se non per rifiatare.

    Missione non facile, quella dell’uruguaiano, perché al di là del buono stato di forma, McKennie possiede una dote di cui la Juventus ha particolarmente bisogno e che a Bentancur fa invece decisamente difetto: segna, grazie a ottimi tempi d’inserimento in area avversaria, eccellente tempismo in elevAzione e freddezza al tiro. […]

    McKennie-Bentancur, sfida per un posto a centrocampo

    […] Chi vincerà? Magari nessuno, o meglio la Juventus, obiettivo del “giudice” Allegri. Che proverà a migliorare le capacità difensive di McKennie e quelle offensive di Bentancur e nel frattempo cercherà di operare di volta in volta la scelta migliore tra i due. In base allo stato di forma del momento, ma anche delle caratteristiche: così lo statunitense potrebbe essere il prescelto nelle partite in cui la squadra bianconera avrà la necessità di aumentare il proprio potenziale offensivo, l’uruguaiano in quelle in cui il primo obiettivo sarà chiudere gli spazi per ripartire in contropiede.

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    Cuadrado “sfotte” McKennie ma svela gli orari della Juve!

    TORINO – Pronto a scherzare come a dribblare, a mostrare ai tifosi il lato allegro dello spogliatoio come il suo talento in campo, a Juan Cuadrado ogni tanto scappa la mano. O meglio il dito sullo smartphone. Era successo il 27 aprile 2017, quando per caricarsi in vista della partita del giorno dopo contro l’Atalanta (poi finita 2-2) aveva postato su Twitter una foto con sguardo grintoso, petto in fuori e maglia bianconera addosso. Solo che aveva indossato quella della stagione successiva, a quel momento ancora mai mostrata: spoiler a cui aveva cercato di rimediare, invano ovviamente, rimuovendo il post. Qualche problema di marketing, ma nulla di grave. E certo nulla di grave neppure ieri, quando al colombiano è scappata un’altra “rivelazione” via social. Rivelazione tra virgolette perché già Massimiliano Allegri sostiene che «non è che in allenamento si mandino i missili sulla luna», poi lo scorcio di spogliatoio mostrato da Cuadrado non conteneva certo le indicazioni per il lancio. Mostrava però un pezzo del quartier generale bianconero a cui non hanno accesso occhi diversi da quelli di giocatori, staff e dirigenti, e comunque delleistruzioni riservate ai calciatori bianconeri.

    McKennie, Cuadrado e la storia su Instagram

    Galeotto è stato il gusto per la battuta di Cuadrado, esaltato dal look del “gemello” di riccioli Weston McKennie. Che si è presentato con una tuta con colori e simboli del colosso del fast food McDonald’s. Occasione troppo ghiotta per il colombiano, che si è fatto fotografare con aria perplessa accanto al texano e ha postato la foto in una storia sul proprio profilo Instagram, con la scritta «Hablame del nuevo vendedor de McDonald». E’ un’altra però, la scritta curiosa: quella sullo schermo alle spalle dei due bianconeri, che mostra il programma di lavoro previsto ieri per i giocatori di Allegri, divisi in gruppi a seconda delle condizioni e dei minuti giocati contro l’Inter.

    Juve, il piano di lavoro di Allegri

    Così, per Chiellini, Danilo, Morata, Cuadrado, Alex Sandro, Bentancur e presumibilmente (i nomi sono coperti) Bonucci, Locatelli, Kulusevski, Szczesny e McKennie l’ordine del giorno prevede alle 10 «arrivo nello spogliatoio e valutazioni hrv, cortisolo…», alle 10.30 «pronti in palestra» e alle 11 «pronti in piscina». Per De Sciglio, De Ligt, Arthur, Ramsey, Dybala, Pellegrini, Pinsoglio, Rabiot e, sempre presumibilmente, Rugani, Perin e Kaio Jorge, alle 10.30 «arrivo nello spogliatoio», con valutazioni mediche annesse; alle 10.55 «pronti in palestra», alle 11.30 «pronti in campo» e «a seguire pranzo obbligatorio per tutti». Infine tre orari differenziati: «9.30 Kean al J Medical»; «10.15 Rabiot pronto in sala fitness» (anche se quest’ultima parola non si legge completamente); «10.30 Bernardeschi».

    Guarda la galleryJuve, Dybala e Kaio Jorge intensi: Allegri studia per il Sassuolo LEGGI TUTTO

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    Juve, si ferma McKennie con gli Usa: le sue condizioni

    Non c’è pace per il centrocampo della Juve: dopo Rabiot risultato positivo al Covid e già in isolamento, dagli Stati Uniti arriva la notizia dello stop di Weston McKennie. Il centrocampista bianconero non ha preso parte al match tra gli Stati Uniti e Panama, valido per la qualificazione ai Mondiali del 2022, a causa di un risentimento muscolare alla coscia destra. Dopo la gara contro la Giamaica, McKennie è stato sottoposto a una risonanza magnetica che non ha evidenziato lesioni, ma il ct degli Usa ha preferito tenerlo a riposo a scopo precauzionale.

    McKennie, la Juve tira un sospiro di sollievo

    L’esito negativo degli esami ha fatto tirare un sospiro di sollievo in casa Juve. Il centrocampista ha già raggiunto l’Ohio e dovrebbe rientrare nella sfida contro la Costa Rica che si disputerà nella notte tra mercoledi e giovedi. Al suo rientro in Italia verranno effettuati ulteriori accertamenti per capire se sarà disponibile per la sfida di campionato contro la Roma.
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    Juve, De Ligt: “Allegri pensa solo a vincere. Eriksen il mio idolo”

    Matthijs De Ligt, tra i migliori difensori al mondo nonostante la carta d’identità dica 22 anni, ha rilasciato una lunga intervista a DAZN. Tanti i temi trattati dall’olandese della Juve. L’ex Ajax ha parlato di Massimiliano Allegri e a proposito del tecnico bianconero dice: “È un allenatore con grande esperienza che sa di calcio, che ha vinto tanto con Juventus e Milan. Sono contento che lui sia il mio allenatore adesso, questo è molto importante per migliorare. Tatticamente mi aiuta tantissimo, lui ha quest’idea di giocare per tutti i novanta minuti con la giusta mentalità, per vincere la partita. Non è importante se giochiamo un calcio bello o brutto, l’unica cosa che conta è vincere”.
    De Ligt su Bonucci, Chiellini e le critiche ricevute
    De Ligt in questi anni in bianconero ha avuto la possibilità di allenarsi e giocare con due grandi del ruolo, Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci: “Ho parlato tantissimo con loro – ammette -, sono un riferimento molto grande per le vittorie che hanno ottenuto con la Juventus e l’Italia. Io ho tanta forza fisica e ho un buon feeling con la palla, ma mi hanno consigliato di stare concentrato e tranquillo per tutta la partita: questo lo sente anche la squadra, con la tranquillità tutte le squadre giocano meglio”. A chi lo critica risponde: “Secondo me nel calcio la critica è normale, io sono colui che critica di più la mia persona. È importante avere questa idea su cosa bisogna fare per migliorare, poi è normale che ognuno preferisca ricevere dei complimenti. La critica però è normale, tutti dobbiamo imparare e a volte può essere anche costruttiva”.
    De Ligt: ecco cosa avrei fatto se non fossi diventato calciatore
    Il difensore olandese ha poi svelato cosa avrebbe fatto se non fosse diventato un calciatore: “Se non avessi fatto il calciatore sarei diventato un pallavolista. Tutti sottolineavano, soprattutto il primo anno, i miei interventi con la mano. A dire la verità non lo so, ho sempre pensato di fare il calciatore, ho fatto tutto per diventarlo e sono contento di com’è andata. I miei genitori tennisti? Sì, ho giocato a tennis per sei-sette anni: mi piaceva ma non come il calcio, il mio amore. Mi è sempre piaciuto giocare con gli amici. Il tennis è uno sport troppo individuale, mi piace di più giocare con la squadra”. Nella famiglia di De Ligt c’è anche un ex calciatore: suo suocero ha militato nell’Ajax. “Con il padre della mia fidanzata parliamo tanto di calcio, lui ha giocato e sa come funziona questo mondo. E’ sempre bello parlare con lui che ha più esperienza di me nella vita e nel calcio, questo mi fa sentire più tranquillo. Poi naturalmente discutiamo anche di altre cose”.
    De Ligt senza veli
    Si passa poi alle fatidiche sette domande. A proposito dell’avversario che vorrebbe sfidare in carriera, De Ligt risponde: “Lewandowski è difficile perché lui ha tanta esperienza e non ha bisogno di giocare sempre bene con il senso del goal che si ritrova: questo è molto complicato per un difensore”. Poi rivela il suo idolo da bambino: “Era Christian Eriksen, perché lui ha giocato all’Ajax da centrocampista e io lo sono stato in passato. Partita migliore? Quella contro il Real Madrid. Lo stadio più bello? L’Amsterdam Arena”. L’olandese parla poi dello spogliatoio: “McKennie ci mette un sacco a rispondere su Whatsapp, mentre Cuadrado ascolta troppa musica colombiana, non mi piace”. Infine un consiglio ai turisti di Torino: “I posti più belli sono: Parco del Valentino o Piazza San Carlo”.

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