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    McKennie salta Usa-Canada: violato il protocollo Covid

    Weston McKennie non ha giocato la partita tra Stati Uniti e Canada (terminata 1-1) per aver violato i protocolli Covid. “Purtroppo sono stato escluso dalla sfida – ha scritto su Instagram prima del calcio d’inizio – Chiedo scusa per il mio comportamento, spero di tornare presto in gruppo”. Non è stato ancora svelato il motivo dell’esclusione del centrocampista della Juve perché il ct degli Usa, Gregg Berhalter, si è limitato a dire che Wes ha violato la politica della squadra senza però entrare nei dettagli: “Tornerà per il match di mercoledì con l’Honduras? Resta da vedere…”.Tuttosport League, iscrizioni aperte: schiera la tua formazione, vinci viaggi in Europa e buoni Amazon. Partecipa, è gratis! LEGGI TUTTO

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    Sun: “Juve, l'Aston Villa non molla McKennie: pronta l'offerta”

    LONDRA – Poteva lasciare la Juve in questa sessione estiva di mercato e invece McKennie è rimasto a Torino, nonostante diverse offerte dalla Premier League (Aston Villa, Everton e West Ham). Il suo addio poteva sbloccare l’arrivo di Witsel, alla fine non s’è fatto più nulla. Ma a gennaio i discorsi potrebbero essere riaperti: secondo il “The Sun”, l’Aston Villa starebbe già ripensando ad un’offerta da presentare ai bianconeri nella finestra invernale di mercato per il cartellino del centrocampista americano, un secondo tentativo dopo quello andato a vuoto negli ultimi giorni di agosto. McKennie ha il contratto in scadenza nel 2025 e piace ad Allegri, che contro l’Empoli l’ha sperimentato attaccante, ma a gennaio le strade potrebbero dividersi.Tuttosport League, iscrizioni aperte: schiera la tua formazione, vinci viaggi in Europa e buoni Amazon. Partecipa, è gratis! LEGGI TUTTO

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    Clamorosa idea di scambio last minute: Paratici su McKennie, Ndombele per la Juve!

    TORINO – Irrompe Fabio Paratici nel mercato della Juventus. L’ex dg bianconero, ora uomo mercato del Tottenham, si è fatto avanti per Weston McKennie, una delle sue tante intuizioni di scouting realizzate negli undici anni a Torino. Paratici aveva scovato il centrocampista americano seguendo la Bundesliga durante il primo lockdown e alla fine, visto il muro della passata stagione del Sassuolo per Manuel Locatelli, aveva deciso di affondare con un blitz dei suoi. A distanza di un anno la Juventus ha ingaggiato l’azzurro e la posizione di McKennie è segnalata in bilico. Così Paratici ha bussato alla porta dell’ex braccio destro Federico Cherubini, diventato il suo successore alla Juventus, per verificare la situazione del jolly statunitense. Il Tottenham cerca una mezzala, ma per fargli spazio vorrebbe prima vendere qualcuno. Ecco perché Paratici, nei contatti avuti con Cherubini, ha proposto uno scambio di centrocampisti: Tanguy Ndombele, già trattato dalla Juventus quando il francese giocava ancora nel Lione, per McKennie. Al momento è un’idea. Paratici e Cherubini ne stanno discutendo e, stando a quanto filtra dai salotti del mercato, per il momento ad avere maggiori dubbi sembra essere proprio la Juventus.Guarda la galleryUdinese-Juve, così giocherebbe Allegri senza Ronaldo LEGGI TUTTO

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    McKennie in Premier League: serve un’offerta da 30 milioni. Pjanic aspetta

    TORINO – Miralem Pjanic non è mai stato considerato un’alternativa a Manuel Locatelli, semmai un’ipotetica aggiunta purché a condizioni favorevoli. E la Juventus non ha mai perso il sonno pur di riportare il bosniaco a casa dopo un anno di “esilio”, ma al tempo stesso se si prospettasse un’opportunità vorrebbe non lasciarsela scappare. Massimiliano Allegri dai “portatori di qualità e genio” è sempre incantato e se l’ex romanista tornasse a Torino non direbbe di no, come testimoniano i frequenti contatti tra i diretti interessati. Però occhio a due elementi fortemente condizionanti: 1) per Pjanic non c’è posto nell’attuale lista Champions bianconera; 2) per Pjanic va trovato l’accordo con il Barcellona in tutti i dettagli, senza contare il fatto che il suo agente Fali Ramadani lo stia proponendo ovunque e la Roma un pensierino lo fa volentieri.Guarda la galleryJuve, c’è un ospite speciale: ecco Quartararo

    McKennie è quello che ha ricevuto le proposte più interessanti

    Detto che se fosse solo per il giocatore non ci sarebbero dubbi – destinazione Juventus – il primo nodo potrebbe essere risolto con l’uscita di un componente della rosa di Allegri. Aaron Ramsey? Per la verità, più passano i giorni e più non solo il gallese si autoblinda ai cancelli della Continassa, ma di offerte concrete neppure l’ombra. L’indiziato, ora, sarebbe l’americano Weston McKennie. Intendiamoci, Max non l’ha bocciato, però non ha neanche consigliato di custodirlo in una teca gigante per le grandi occasioni. Il nazionale statunitense classe ’98, dopo la titolarità contro il Cesena quando il resto del gruppo era ancora in ferie, è sempre entrato in corso d’opera in questo precampionato senza brillare: al cospetto di Barcellona, Atalanta e Under 23, poca sostanza. Mettiamola così: Wes non è un titolarissimo di Allegri, il che non significa che il ragazzo non abbia le capacità per esaudire le richieste del tecnico – i 10 gol auspicati possono bastare – ma dovrà lavorare molto. Allora perché proprio McKennie sul banco dei cedibili? Perché è colui che ha ricevuto le proposte più interessanti.

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    Guarda la galleryJuve, Dybala e Morata show davanti a Locatelli: 3-0 all’Under 23 LEGGI TUTTO

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    McKennie e l'incontro con Ronaldo: “La prima volta era in mutande…”

    TORINO – Si è trovato di fronte al suo idolo, un momento che non potrà mai dimenticare. Così è stato per Weston McKennie quando arrivato alla Juve ha incontrato per la prima volta Cristiano Ronaldo. Una sensazione unica, che ha raccontato in una conferenza stampa dagli Stati Uniti per promuovere i playoff di MLS: “La prima volta che ho visto Ronaldo stavo entrando nella stanza del fisioterapista per andare dal mio medico e l’ho visto uscire in mutande. Ho pensato, ‘Oh my God! È davvero lui!’. Ho fatto tutto il possibile per comportarmi normalmente e non passare per un fan totale, perché sarebbe stato il mio compagno di squadra”.
    McKennie, la vita in Italia
    Il giocatore statunitense ha poi parlato dell’Italia: “Essere nella Juventus significa essere nel club più grande d’Italia in questo momento, quindi ogni volta che vado in città, cosa che non faccio spesso, vengo fermato ogni 10 metri. Amo stare fuori, mi piace interagire con le persone. Ma mi piace anche godermi la mia privacy. Pure quando indosso una mascherina e una felpa con cappuccio, la gente ancora mi riconosce. In Italia, le persone ti seguono per tipo 200 metri, entrano nei negozi in cui stai entrando tu, ti mettono all’angolo e ti scattano foto. La ritengo una cosa che fa parte della professione, ma è anche una delle cose che a volte infastidisce quando voglio stare da solo, godermi una passeggiata o portare fuori i miei cani. Anche loro in Italia sono riconoscibili ora, quindi è un po’ difficile uscire”. LEGGI TUTTO

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    La Juve ha deciso: McKennie riscattato

    Da arrivo inaspettato a punto fermo per il futuro. Questa è la traiettoria disegnata per Weston McKennie, presentatosi sconosciuto ai più a fine estate e ufficializzato dalla Juventus il 29 agosto, il giorno successivo al 22esimo compleanno dello statunitense. La giovane età e la provenienza da una squadra come lo Schalke 04, un tempo gloria della Germania e oggi in profonda in crisi (finanziaria e tecnica), lasciavano pensare a un riempitivo di centrocampo. Nulla di più sbagliato. A McKennie è bastato pochissimo per convincere Andrea Pirlo, prendendosi la Juventus e facendo innamorare i tifosi. Un rendimento che avrebbe ormai convinto la società a compiere il passo definitivo la prossima estate, trasformando in acquisto definitivo quello che era stato siglato come prestito con diritto di riscatto per 4,5 milioni. Un diritto che diventava obbligo per 18 milioni e mezzo – pagabili in tre esercizi – al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi, non specificati chiaramente come per Federico Chiesa (ma si suppone legati al rendimento in Europa), cui aggiungerne altri 7 per ulteriori diritti.

    Un passo importante dal punto vista finanziario, ma che il club bianconero si appresta a compiere di buon grado, visto il ragionamento da fare su McKennie a tutto tondo. Soprattutto, trattandosi di calcio, c’è quanto lo statunitense sta offrendo sul campo. Le sue partite confermano come stia nascendo una nuova generazione a stelle&strisce che potrebbe regalare soddisfazioni al Mondiale che verrà organizzato in casa insieme con Canada e Messico nel 2026. Lo juventino è leader di un gruppo interessantissimo, insieme con il “gemello” Christian Pulisic (suo grande amico, nato due settimane dopo: il 18 settembre): da Sergino Dest al neoromanista Bryan Reynolds, fino al 18enne Giovanni Reyna. Ragazzi che fanno la gioia del ct Gregg Berhalter che, a settembre, aveva detto: «Juve, ti innamorerai di McKennie».
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