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    Ascoli-Cremonese: Stroppa cerca la zampatA

    TORINO – La 25ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con un anticipo che incrocia la lotta per la salvezza con quella per andare in Serie A: Ascoli-Cremonese. I marchigiani di Castori vengono da due sconfitte di fila e nelle 5 uscite del 2024 hanno raccolto solo 5 punti. In classifica, sono a quota 22, assieme a Ternana e Spezia, con un punto di vantaggio sulla Feralpisalò e due sul Lecco, ultimo. Poiché le ultime squadre ad essere salve, Sampdoria e Sudtirol, hanno un margine di 5 punti sulla zona playout, si potrebbe anche pensare che alla fine, i giochi per non retrocedere, siano ormai ristretti alle ultime 5: tre retrocederanno direttamente, le altre due cercheranno di mantenere la categoria vincendo il playout. Ma la Serie B è uno dei campionati più imprevedibili al mondo e dunque, attendiamoci ancora sorprese. Certo, l’Ascoli deve cambiare registro. E anche oggi rischia di essere privo del suo giocatore cardine, il portoghese Pedro Mendes, 10 gol in questa B, il fiore all’occhiello dei marchigiani: ha ancora un problema alla caviglia, farà un provino poco prima della gara. E stasera al Del Duca sbarca una Cremonese reduce dal pari interno con la Reggiana, 1-1 in rimonta, grazie al gran gol di Massimo Coda chesi è portato in vetta alla classifica cannonieri con 12 reti, acciuffato il sorprendente Daniele Casiraghi del Sudtirol. Tuttavia, contro la Regia di Nesta, la Cremo ha fatto una buona partita, in linea con le precedenti prove, nelle quali i grigiorossi, dall’inizio del 2024, avevano sempre vinto per 1-0, la squadra di Stroppa è quella che ha fatto più punti dall’inizio del girone di ritorno: 13 sui 15 disponibili, contro i 10 di Parma, Como e Palermo, i 9 del Venezia. Non solo, la Cremonese ha la miglior difesa del campionato, 17 gol al passivo, dato col quale quasi sempre si fa molta strada. Tuttavia, la lotta a cinque per salire in A, non concede pause e se stasera Stroppa la sfanga dal Del Duca, si porta per una notte a -3 dalla capolista Parma (che domani riceve il Pisa), in attesa di avere buone nuove dal Como, che ha gli stessi punti dei grigiorossi e che domani sarà di scena al Barbera, in casa del Palermo che se vince acciuffa i lariani, mentre il Venezia, a un punto dal duo Cremonese-Como, domenica ha una gara non semplice in casa col Modena che nell’ultimo turno ha riconquistato la zona playoff. Insomma, senza mancare di rispetto all’Ascoli – che anzi, spesso al Del Duca gioca con una “garra” unica – stasera Stroppa ha una occasione che non si può assolutamente fallire. Per Castori invece, sarà comunque una serata speciale: quella di stasera sarà la sua panchina numero 549 in B, eguaglia Eugenio Fascetti, secondo in una classifica guidata da Guido Mazzetti, a quota 572. LEGGI TUTTO

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    Con Breda, Ascoli da playoff

    TORINO – A tre giornate dalla fine, mucchio selvaggio per la conquista di un piazzamento nei playoff di B. In particolare, sono in ballo il settimo e l’ottavo posto, gli ultimi due che permettono di disputarli. Posizioni ancora occupate da Pisa e Reggina, entrambe con grossi problemi: i toscani vengono da tre ko di fila, i calabresi da due, risultati che hanno permesso all’Ascoli di acciuffare a quota 46 Pisa e Reggina, quest’ultima oggi dovrebbe subire una pesante penalizzazione per i mancati pagamenti di marzo. Ecco quindi che l’Ascoli, reduce proprio dalla bella vittoria sul Pisa, che può concretamente sperare di fare i playoff, assieme ad altre 4 squadre (Venezia, Palermo, Modena e Como). In totale fanno otto club, divisi da tre punti, che si giocano due posti. Mucchio selvaggio, appunto. E di questo gruppone allo sprint, l’Ascoli deve essere fiero di trovarsi, a tre turni dalla fine, con gli stessi punti di Pisa e Reggina, squadre che stavano facendo ben altro campionato. E questo Ascoli sembra in grado di piazzare la zampata playoff, visti i 7 punti conquistati nelle ultime tre uscite. Sarebbe un grande risultato replicare il piazzamento playoff raggiunto dai marchigiani già al termine della passata stagione. Anche un anno fa fu una sorpresa che permise al tecnico Sottil di farsi un nome per la A e passare all’Udinese. Adesso invece, l’impresa potrebbe arrivare con Roberto Breda subentrato sulla panchina dell’Ascoli il 6 febbraio scorso, al posto di Cristian Bucchi, rilevando la squadra al 13° posto. Portarla a respirare l’aria dei playoff, non è roba da poco. E ora si può sognare. Sabato l’Ascoli sarò di scena in casa del Genoa che avrà il primo match ball promozione (va in A se fa almeno un punto più del Bar, impegnato a Modena). Breda, fra l’altro, da giocatore ha un passato genovese significativo: giocò nelle giovanili della Sampdoria ed esordì in prima squadra, più tardi avrebbe giocato per due stagioni nel Genoa, caso rarissimo di giocatore capace di militare per entrambe le squadre cittadine. L’esperienza in rossoblù è ancora ricordata perché Breda accusò il club e l’allenatore, il Professor Franco Scoglio, di mobbing, registrando la voce di Scoglio durante una riunione tecnica. Dopo la sfida di Marassi, il suo Ascoli riceverà il Cosenza, alle prese con una salvezza tutta da conquistare e chiuderà la stagione in casa della Reggina e chissà, per il 19 maggio, come la giustizia sportiva avrà riscritto la classifica degli amaranto. Dovesse fare i playoff, Breda farebbe un’impresa più grande di quella di Sottil che aveva una squadra più competitiva, l’Ascoli attuale viene da una stagione molto più sofferta. E se accadesse, sarebbe il giusto risarcimento alla carriera di Breda. Basta ricordare cosa gli accadde cinque anni fa: aveva portato aritmeticamente il Perugia ai playoff, ma venne esonerato prima dell’ultima giornata. Lo rilevò Alessandro Nesta che agli spareggi promozione uscì subito. E al nome di Breda è legato anche uno degli exploit più sorprendenti accaduti ai playoff di B: nel 2014 col Latina chiuse al terzo posto, perdendo poi la finale playoff dal Cesena. Prima di tornare in pista ad Ascoli, Breda era rimasto disoccupato per due anni perché probabilmente l’amara vicenda di Perugia aveva segnato la sua carriera. Ma in linea di massima, col suo calcio efficace ed equilibrato, i risultati li porta a casa perché sa far rendere al meglio quel che gli si affida. Non a caso, nel 2-1 sul Pisa del 1° Maggio, i gol li hanno segnati il portoghese Pedro Mendes, sotto utilizzato (con qualche rimpianto) nell’arco della stagione, e Davide Marsura, giunto al mercato di gennaio dal Modena, uno che avrebbe mezzi notevoli e che a 29 anni ha raccolto meno di quanto ci si potesse aspettare. LEGGI TUTTO

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    Cristiano Ronaldo abbandonato da Mendes: clamoroso divorzio!

    Dopo aver preso il suo posto in nazionale, Gonçalo Ramos sostituirà Cristiano Ronaldo anche all’interno della prestigiosa scuderia di Jorge Mendes, diventando uno dei cavalli di razza più importanti assistiti dal potentissimo agente portoghese. Entrambi gli eventi erano nell’aria. Tuttavia, il divorzio – rivelato dal quotidiano portoghese Público – tra CR7 e l’uomo che si era preso cura di lui sin dai tempi dello Sporting non può non far rumore. Molto rumore. I primi segnali di crisi sono arrivati alla fine dell’estate del 2021 quando il cinque volte Pallone d’Oro, dopo aver deciso di lasciare la Juventus, non incassò bene il fatto che Mendes non fosse riuscito a trovargli niente di meglio che un secondo giro di giostra all’Old Trafford. Una minestra riscaldata finita molto peggio di come entrambi avrebbe mai potuto immaginare. E già, perché non è affatto normale quello che è successo la scorsa estate quando Cristiano Ronaldo, alla disperata ricerca di una sistemazione con vista Champions, si è visto sbattere in faccia le porte di mezza Europa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è stata l’intervista rilasciata dal fuoriclasse lusitano a Piers Morgan alla vigilia del Mondiale.Guarda la galleryCristiano Ronaldo, le FOTO della presentazione-evento all’Al Nassr tra smorfie, sorrisi e selfie LEGGI TUTTO

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    Milan, occhio a Mendes: vuol portare Leao al Chelsea (ma RedBird dice no)

    La sessione estiva del mercato chiuderà ufficialmente i battenti alle ore 20 di giovedì 1 settembre. Pensando a Leao, i tifosi del Milan desidererebbero che il gong suonasse già ora: secondo il Times, Jorge Mendes, il procuratore del ventitreenne attaccante portoghese, sta rifinendo i dettagli della proposta Chelsea. Sinora, infatti, il Milan non ha ricevuto nessuna offerta ufficiale da Stamford Bridge, ma potrebbe essere soltanto una questione di tempo. Mendes sa come impiegarlo proficuamente, anche quando ha i minuti contati. Ricordate ciò di cui fu capace, un anno fa, durante le ultime battute del mercato estivo? Era il 27 agosto 2021 quando il Manchester United annunciò ufficialmente il ritorno di Cristiano Ronaldo all’Old Trafford. Un’operazione che sembrava impossibile, dati i tempi ristretti e invece divenne clamorosamente possibile. Ma stavolta lo scenario è diverso: allora, c’era una Juve alla quale non dispiacque più di tanto separarsi da CR7, nonostante i suoi 101 gol in tre stagioni, anche per i costi spropositati di un rapporto che comportava uno stipendio netto annuo di 31 milioni di euro. E Ronaldo aveva 36 anni. Oggi Leao ne ha quattordici di meno e Gerry Cardinale non intende assolutamente rinunciare al giocatore più talentuoso e più prezioso dell’organico. Tant’è vero che il club vuole blindarlo sino al 2027 e, una volta siglata la conclusione ufficiale dell’acquisto del Milan, in settembre sarà proprio il signor RedBird a occuparsi del rinnovo. A Casa Milan hanno fatto comunque i calcoli: il Chelsea vuole a tutti i costi Leao? Allora consideri che fra annessi e connessi dovrà spendere 150 milioni di euro, calcolando anche il contenzioso del giocatore tuttora in essere con lo Sporting Lisbona, cui deve 16,5 milioni di euro per via del contratto rescisso unilateralmente nel 2018, quando Leao passò al Lille. E poi c’è la questione commissioni dei rappresentanti dell’attaccante: Mendes è il primo, tuttavia non si può dimenticare anche l’avvocato francese, in ottimi rapporti con il padre di Leao, che in questi anni ha garantito la massima assistenza legale al figlio nella vertenza con lo Sporting Lisbona. Su tutto, sopra tutto, aleggia la volontà di Leao di rimanere al Milan, reiteratamente manifestata alla società nelle scorse settimane. Decisamente, questa sarà una settimana molto interessante per il mercato rossonero.Guarda la galleryIl Milan si rifà il look: ecco la terza magliaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Il sultano che voleva il Milan e il Valencia, ma è pazzo per la Juventus

    TORINO – Ha provato a comprare il Valencia, poi ha detto che gli interessava il Milan. Boutade. Ma Tunku Ismail Idris, nato a Johor Bahru il 30 giugno 1984, primo figlio del sultano Ibrahim Ismail e della sua seconda moglie Raja Zarith Sofia, è un principe malese appassionato di calcio. Il nonno aveva fatto carriera nell’esercito malese e il padre nella US Army. Lui è stato il primo reale malese a entrare nelle forze armate indiane. E il principe ereditario è stato anche nominato nuovo presidente della Federazione calcistica del Johor. Nel 2017 ha aggiunto la Federazione calcistica della Malesia. Segni particolari: tifosissimo sfegato della Juventus. Tanto che un giorno si è presentato allo Stadium con la famiglia e allo store ha comprato di tutto. Ai Roveri, poi, lo ha ricevuto il presidente Andrea Agnelli, con la supervisione di Jorge Mendes, il super agente (tra gli altri di Cristiano Ronaldo). L’ultima foto di famiglia del sultano malese è con la tenuta bianconera della prossima stagione. Aggiornatissimo e gasatissimo, e con lui i tre figli piccoli. Secondo la rivista Forbes, ha una fortuna personale stimata di 800 milioni di euro; poi ci sono le rendite dello Stato malese dello Johor. Finché papà non gli lascerà tutto. LEGGI TUTTO

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    Juve, Cristiano Ronaldo 2023? Nessun segnale

    Cristiano Ronaldo è in vacanza, ma ha il telefonino sempre acceso. Il mercato non può non coinvolgerlo mentre gli girano ancora a mille per la piega che ha preso l’Europeo, con l’eliminazione patita dal Portogallo contro i belgi. È in vacanza, però lo descrivono già scalpitante, perché il futuro è adesso. Jorge Mendes, dal canto suo, s’è armato di più caricatori di cellulari perché la linea resta caldissima pur in assenza di un progetto unico e per questo irrifiutabile per il suo pupillo. Luglio sarà il mese delle decisioni nonostante più segnali facciano pensare all’ipotesi di un addio alla Juventus che per tre stagioni s’è goduta in pieno le magie di CR7. In Portogallo, invece, lanciano una bomba, circoscrivibile in realtà a un gossip in piena estate.

    Ci ha pensato la TVI locale a diffondere la sua Breaking News: sarebbe in corso una trattativa per il rinnovo del contratto di Ronaldo, in scadenza nel 2022, con nuova data limite fissata al 30 giugno 2023 e con l’ingaggio da 31 milioni netti spalmato sulle prossime due stagioni. Non basta: la presunta notizia sarebbe motivata dal fatto che sia il Manchester United – già ai dettagli con il 2000 inglese Jadon Sancho del Borussia Dortmund – sia il Real Madrid non avrebbero manifestato la ferma volontà di riavere il campione alle proprie dipendenze ed ecco perché si starebbe lavorando in vista del prolungamento con la Juventus. È vero che dai fronti spagnolo e inglese non trapela entusiasmo ed è altrettanto vero che il Paris Saint-Germain per prendere Ronaldo dovrebbe prima cedere Kylian Mbappé. Non è vero, anzi è totalmente falso secondo spifferi interni al club bianconero, che si stia pianificando il rinnovo di CR7 fino al 2023: un’ipotesi da escludere. Ciò non toglie che i rapporti tra la Juve, Ronaldo e Mendes siano trasparenti.

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