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    Il Milan cerca un bomber: Hojlund è il profilo ideale ma costa

    MILANO- Il ritornello risuona forte da diverse sessioni di mercato, soprattutto le ultime due nonostante l’arrivo di Origi: al Milan serve un centravanti, un 9, un bomber. E’ vero che in organico ci sono Giroud, il suddetto belga, l’infinito Ibrahimovic e il tuttofare Rebic, ma i tifosi – e non solo loro -, si aspettano, da sei mesi a questa parte, una punta di spessore. Perché Ibrahimovic, fondamentale per creare questo ciclo rossonero, è comunque un attaccante vicino al traguardo finale della carriera; perché Giroud non è “anziano” come lo svedese, ma nel 2023 compirà 37 anni e perché Origi fin qui ha confermato di non avere quelle doti da cecchino che al Milan mancano da tempo. In estate Maldini e Massara avevano pensato di tamponare il vuoto dietro Giroud con Origi, smistando il grosso del budget su De Ketelaere, ma nel prossimo mercato l’acquisto di un centravanti non sarà più rimandabile. E servirà un elemento non datato con l’età, ma neanche giovanissimo come il 18enne Marko Lazetic arrivato nel gennaio 2022 e poi mandato il mese scorso a farsi le ossa all’Altach dopo aver giocato soprattutto in Primavera. Insomma, al Milan servirebbe un Hojlund. LEGGI TUTTO

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    Inter, questo sì che è un Lukaku da applausi

    MILANO – Per Romelu Lukaku è stata una notte speciale: la maglia da titolare a San Siro e il ritorno al gol in campionato. Una rete celebrata indicando il cielo dove riposa Christian Atsu, compagno ai tempi del Chelsea, vittima del terremoto in Turchia. Big Rom gli ha dedicato la rete pure sui suoi profili social, evidentemente scosso per la sua tragica fine. LEGGI TUTTO

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    Mbappé si fa in due: com'è cresciuto il fratellino. E occhio alla panchina del Psg

    TORINO – Mbappé 1 e Mbappé 2. Agli allenamenti del Psg, ecco la coppia cresciuta a pane e gol. Con Kylian il fratellino Ethan – ha 16 anni e gioca un po’ più arretrato – che da un po’ è aggregato alla prima squadra. Christophe Galtier, nel marasma per i risultati che non sono all’altezza, lo segue da vicino. Ma fra poco i due Mbappé potrebbero essere allenati da un altro tecnico: il club punta su Zinedine Zidane e sul ritorno di Thomas Tuchel. LEGGI TUTTO

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    Milinkovic: il prossimo tuffo è sul rinnovo

    TORINO – Da portiere che faceva spesso correre un brivido lungo la schiena di allenatore, compagni e tifosi, a portiere che sta acquisendo una crescente sicurezza, tra i pali come nelle uscite. Il percorso è in divenire, il margine di miglioramento resta, ma indubbia e pure certificata dai numeri è la maturazione di Milinkovic-Savic. Soprattutto dall’esperienza vissuta al Mondiale in avanti. Aveva bisogno di fiducia dopo un lungo girovagare, e l’esperienza in Qatar a difesa dei pali della propria Nazionale gliel’ha data. Sulle palle alte attorno all’area piccola deve ancora trovare i tempi giusti, ma quando si tratta di uscire d’impeto sui piedi dell’avversario ha coraggio e giusta lettura dell’azione (come ha confermato a San Siro su Leao). E pure tra i pali – anche sulle palle basse che erano un po’ il suo tallone d’Achille – è decisamente salito di livello. Si diceva dei numeri: uno, in particolare, fotografa la bontà delle sue prestazioni. Milinkovic-Savic è quarto per percentuali di parate rispetto ai tiri incassati. Guida Falcone del Lecce con il 77,7%, quindi ci sono Provedel (Lazio) con il 77,2% e Musso (Atalanta) con il 77%. Dopodiché arriva Vanja con il 76,7%. LEGGI TUTTO

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    Il nuovo Messi? Gianluca Prestianni, joya del Velez. Tutti lo vogliono

    TORINO – Da anni sfilano i nuovi Messi. Come successo con i nuovi Maradona, molti falliscono schiacciati dalla pressione. L’Argentina, che sforna talenti senza soluzione di continuità, porta alla ribalta Gianluca Prestianni. Ha debuttato – record storico di precocità – con i grandi nel Velez a 16 anni («Una gioia immensa, perché sono tifoso del club da sempre») e adesso, a 17 compiuti a gennaio, è finito nella bagarre del calciomercato. LEGGI TUTTO

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    Schuurs, occhio al derby: rischia di saltare la Juventus

    TORINO – Attenzione massima: quella che dovrà mettere Schuurs, lunedì contro la Cremonese, per evitare il cartellino giallo. L’olandese è infatti entrato in diffida, dopo aver preso un’ammonizione nell’ultima uscita a San Siro contro il Milan. Questo sempre che, per evitare il rischio di perderlo per il derby che arriverà dopo la sfida contro i grigiorossi, Juric non decida di risparmiare il centrale per la prova contro la squadra di Ballardini. Allo stato dell’arte le alternative ci sarebbero. Al tecnico croato manca Zima, ma con l’arrivo di Gravillon a gennaio le soluzioni restano comunque quattro: Djidji, Buongiorno, Rodriguez e appunto Gravillon. LEGGI TUTTO

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    Idolo assoluto del Toro: «Il mio nome è Piero, Piero Schuurs»

    TORINO – “Fermati Piero, fermati adesso – Lascia che il Toro ti passi un po’ addosso…”. Chiediamo perdono a De André, e al Piero di “La guerra di Piero”, se ci concediamo di portare su un campo di pallone una canzone che mette sullo spartito le atrocità della guerra. Ma grazie all’intervista realizzata da Torino Channel abbiamo saputo che Schuurs, Perr quando era in Olanda, in Italia è diventato Piero. E allora viene naturale sostituire il “vento” del testo di De André con Toro, immaginando che a cantare il verso siano i tifosi granata con l’intento di indurre il difensore a prolungare la permanenza al Filadelfia. Non sarà semplice, visto che in estate è prevedibile che Cairo sarà allettato da offerte superiori ai 40 milioni, per il cartellino del gioiello dell’Ajax. Al quale è ugualmente probabile verranno rivolte offerte faraoniche, parlando di contratto. LEGGI TUTTO

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    Cuadrado, quattro mesi allo sprint e poi… ciao Juve!

    TORINO – Dalla sfida di Coppa Italia con la Lazio ai prossimi quattro mesi, quasi certamente gli ultimi di una serie di otto anni intrisi di juventinità, Juan Cuadrado è giunto al dunque. E il dunque, nel caso dell’88 colombiano, significa provare a tornare trascinatore di una compagnia che in questo momento ha estremo bisogno di punti di riferimento. Non esattamente sicuri in prospettiva, visto che l’ex Chelsea se ne andrà a fine stagione (dove non si sa, ma le offerte da luoghi esotici fioccano), però il tifoso bianconero sarebbe ben felice di ritrovare il proprietario di quel “lato B” – per esempio – che decise un derby nel 2015 avviando la super rimonta della Juve con vista sullo scudetto.
    Indispensabile, a modo suo
    Anche Cuadrado lo desidera, considerato quanto abbia tenuto a rientrare in tempo per dare una mano in una delle stagioni più complicate della storia bianconera. Perché il Panita, che dava del Panita a molti compagni “made in Sud America” e non solo, non vuole abbandonare la Juventus senza aver lasciato un segno ulteriore della sua presenza. Vero, non è più un ragazzino e quando a suo tempo si è trattato di rinnovare il contratto (dal 2022 al 2023), fece scattare l’opzione automatica sull’accordo con il club, valida al raggiungimento della 40ª presenza stagionale, ma senza accettare di ridursi lo stipendio da cinque milioni di euro netti. No a una spalmatura dell’ingaggio, no a un futuro juventino fino a fine carriera, però resta il fatto che Cuadrado non sia esattamente un calciatore così facilmente sostituibile. Non è che la rosa di Massimiliano Allegri, ad oggi, abbondi di uomini in grado di saltare l’uomo e così creare superiorità numerica, né di elementi bravi nel conquistarsi punizioni da mattonelle particolarmente invitanti. Ma della sostituzione del colombiano ci si occuperà quando sarà il momento. In assenza di novità dal mercato invernale, alla Juve conviene tenerselo stretto, e viceversa, finché interruzione del rapporto non separi le parti. LEGGI TUTTO