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    Il Psg sbanda anche in Ligue 1: che botta in casa col Rennes!

    Il Paris Saint Germain cade clamorosamente in Ligue 1. La squadra di Galtier, nel match valevole per la 28ª giornata del campionato francese, ha perso in casa contro il Rennes. Nei minuti finali del primo tempo gli ospiti vanno in vantaggio con Toko Ekambi, prima di raddoppiare al 48′ con Kalimuendo. Messi, Mbappé e compagni, nonostante il predominio territoriale del secondo tempo non riescono a rialzare la testa e collezionano così la quarta sconfitta stagionale in campionato. Cambia comunque poco in classifica per Galtier: nonostante la sconfitta il Psg resta primo con 9 punti di vantaggio sul Lens secondo. LEGGI TUTTO

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    Messi, trionfo Fifa nello stadio Juve? Il post che scatena i social

    Messi, il post che scatena i social
    La foto ritrae infatti il fuoriclasse del Psg esultare con alle sue spalle uno stadio che somiglia in maniera impressionante all’Allianz Stadium di Torino. Le similitudini riguardano principalmente le tribune e la struttura in alto visibili sullo sfondo dell’immagine. La somiglianza non è sfuggita ai sostenitori bianconeri che hanno pubblicato sui social il post in questione commentando: “Ma è lo stadio della Juve”, “Beh, il miglior giocatore e la miglior squadra, mi sembra giusto…”. LEGGI TUTTO

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    Messi, la lite con l’Olanda e l’Instagram bloccato: l’intervista al campione del mondo

    “Non l’ho premeditato, è venuto fuori al momento”. Così, nella prima intervista dopo il trionfo in Coppa del Mondo, il fuoriclasse del Psg e della nazionale argentina Lionel Messi torna – ai microfoni di Urbana Play – sull’esultanza polemica nei confronti del ct dell’Olanda Van Gaal durante il quarto di finale poi vinto ai rigori: “Sapevo cosa aveva detto prima della partita (‘Nel 2014 non toccò un pallone e quando non tocca un pallone è come avere un uomo in meno: non si può considerare un leader’, ndr). Anche alcuni dei miei compagni di squadra mi hanno detto ‘Hai sentito cosa ha detto?’. E beh, a bocce ferme non mi piace quello che ho fatto, non mi piace il ‘bla bla bla, torna al posto’ e tutto il resto. Ma ehi, questi sono momenti di grande tensione, c’è molto nervosismo e tutto accade molto velocemente. Si reagisce come si reagisce, ma non ci ho pensato affatto prima. È successo. Non mi piace lasciare quell’immagine, ma sono cose che possono anche succedere”.Guarda la galleryMessi a Van Gaal: “Bla bla bla”, interviene Davids
    Messi sulla finale dei Mondiali Argentina-Francia e su Maradona
    “La finale Argentina-Francia? Ho visto riassunti, giocate, festeggiamenti della gente quando siamo diventati campioni del mondo, ma la finale stessa, i 90 minuti, non l’ho più rivista. Maradona? Mi sarebbe piaciuto che, se non mi avesse regalato la Coppa, almeno vedesse tutto questo. Penso che dall’alto sia lui che tante persone che mi vogliono bene mi fossero vicine. Il bacio alla Coppa? L’ho vista lì e non potevo non fare quello che ho fatto. La Coppa mi ha chiamato. Mi ha detto ‘Ecco, vieni a prendermi, ora puoi toccarmi’. Ci ho pensato e sono andato a baciarla. Ne avevo bisogno. L’avevo detto una volta. Penso che fosse prima del 2014. Ho detto che sapevo che Dio mi avrebbe dato una Coppa del Mondo. È stato un mese incredibile per me e la mia famiglia. Thiago era pazzo. Vedere come si è divertito, come si sentiva, come ha sofferto… perché dopo la partita con l’Olanda ha pianto. O Mateo che fa i conti dopo la partita che abbiamo perso contro l’Arabia. Ciro è quello che ne capisce di meno, ma gli altri due l’hanno vissuta da tifosi. Soffrendo, vivendola al massimo, godendosela. Anche quando siamo tornati a Parigi ci sono mancati i giorni in Qatar. Abbiamo avuto un grande momento”, ha concluso Messi.
    Messi e Instagram ‘in tilt’
    Messi ha poi raccontato un divertente aneddotto nel day after del successo in Coppa del Mondo: oltre un milione di direct ricevuti hanno rallentato il suo account ufficiale Instagram al punto da bloccarlo completamente. “È una cosa molto bella che gli altri atleti ti rendano merito in questo modo. Non sono uno però che si mette a rispondere o commentare foto, al massimo metto un like”, chiosa la Pulce. LEGGI TUTTO

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    Italia ferma, il Psg di Messi invece si fa il nuovo centro galattico

    TORINO – Tutti insieme appassionatamente. Rigorosamente con il caschetto protettivo in testa. Griffato, eh. Il presidente Nasser Al-Khelaifi ha infatti portato il Psg a vedere il nuovo centro sportivo che sta nascendo in località Poissy, a  pochi chilometri da quello attuale di Camp des Longes, nei dintorni di Parigi. Lio Messi, Neymar, Verratti e soci si sono soffermati a vedere i lavori e hanno posato per le foto di rito. In sintesi: l’Italia è ferma al medioevo, il resto del mondo del calcio va nel futuro. LEGGI TUTTO

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    Barcagate, spuntano le chat contro Messi: “Nano pompato e topo di fogna”

    TORINO – Sono chat compromettenti, quelle interne dell’ex consiglio di amministrazione del Barcellona presieduto da Josep Maria Bartomeu, pubblicate in Spagna da “El Mundo”. I messaggi scambiati rivelano infatti un clima tutt’altro che disteso con i leader dello spogliatoio, che vengono più volte insultati duramente, con Messi e Piqué presi come bersaglio in modo particolare. In queste conversazioni WhatsApp, Román Gómez Ponti, allora capo dei servizi legali del Barça, è il più eloquente di tutti, ma partecipavano pure Bartomeu, Òscar Grau (ex amministratore delegato del club), Pancho Schroder (direttore finanziario), Javier Sobrino (direttore della Strategia e dell’Innovazione) e altri dirigenti come Jordi Moix, Oriol Tomàs e David Bellver.

    Le chat con gli insulti a Messi

    Il 31 gennaio 2021 in particolare, è il giorno in cui Gómez Pontí se la prese duramente con Messi per la fuga di notizie. E nella chat, tra l’altro, viene rivelato un presunto messaggio dell’argentino al presidente Laporta in cui gli dice durante la pandemia che può toccare lo stipendio di altri giocatori, ma non quello suo e dell’amico Luis Suárez : “Barto, davvero, non puoi essere una persona così buona con questo topo di fogna. La società gli ha dato tutto e lui si è dedicato a segnare una dittatura di acquisti, trasferimenti, rinnovi, sponsor solo per lui, ecc. Non potrò mai farlo, ma alle cifre del suo contratto vanno aggiunti Pinto, il rinnovo di Suárez e quello di Jordi Alba, o la commissione di rinnovo per Fati. E soprattutto l’accumulo di ricatti e maleducazione che il club e noi che lavoriamo abbiamo subito da questo nano pompato di ormoni che deve la vita al Barça… Ah! Ma quando le cose vanno male (pandemia) ti arriva il mitico WhatsApp: «Presidente, abbassi gli stipendi degli altri, ma non tocchi Luis e me». Speriamo che marcisca tra l’indifferenza della gente, che è la cosa peggiore che gli possa capitare”. “Sì”, concorda Grau. Bartomeu invece replica così: “Sono d’accordo su molte cose, ma prima il Barça e questo tipo di articoli danneggiano l’immagine del club”. LEGGI TUTTO

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    Mbappé sulla finale: “Non digerirò mai la sconfitta. I loro festeggiamenti? Cose futili”

    PARIGI (Francia) – Kylian Mbappé, attaccante del Psg e della Francia, dopo la partita vinta in campionato contro lo Strasburgo grazie ad un suo gol su rigore al 95′, ha parlato con la stampa francese a proposito della finale persa ai Mondiali contro l’Argentina: “Ho chiacchierato con Messi dopo la partita, mi sono congratulato, perché è stata la ricerca di una vita per lui. Anche per me, ma ho fallito. I festeggiamenti dell’Argentina? Non sono un mio problema. Non bisogna sprecare energie in cose così futili, l’importante per me è dare il meglio di me stesso e per la società. Aspetteremo il ritorno di Leo per ricominciare a vincere partite e segnare gol”.
    Mbappé mette alle spalle le polemiche
    Alla domanda se avesse digerito la sconfitta in finale, Mbappé ha risposto: “Non credo che sarà mai digerita. Ora, come ho detto all’allenatore e ai compagni, non c’è motivo per il mio club di pagare per un fallimento nella nazionale. Il Psg non è responsabile della nostra sconfitta. Ho cercato di tornare con la migliore energia possibile, essendo il più positivo possibile. Non sto giocando una partita pazzesca, ma ho continuato a crederci, a spingere, perché sapevo che con niente avremmo potuto ribaltare la situazione ed è quello che abbiamo fatto nel finale nel match. Siamo molto felici”. Poi ha concluso: “Il messaggio è semplice, qualunque cosa accada con la nazionale, il Psg è un’altra cosa: sono determinato a riportare tutti i trofei nella Capitale”. LEGGI TUTTO