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    Torino: migliaia davanti all'hotel del Psg per applaudire Messi e Mbappé

    TORINO – (m.s.) Bagno di folla per l’arrivo del Paris Saint Germain a Torino: più di mille persone si sono accalcate nel centro città, davanti all’Hotel Principi di Piemonte, ad aspettare il pullman dei francesi per omaggiare Messi, Mbappé, Verratti e le altre stelle.

    Juventus-Psg vale comunque

    Il Psg, già qualificato agli ottavi, aveva battuto la Juventus 2-1 nella gara d’andata con una doppietta proprio dell’attaccante francese alla quale aveva risposto la rete di McKennie. Non è invece volato a Torino il brasiliano Neymar perché squalificato. Lo Stadium sarà tutto esaurito, nonostante la Juve sia già fuori dalla Champions. Ma in ballo resta l’Europa League. LEGGI TUTTO

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    De Paul e un rapporto speciale: “Per Scaloni do più del massimo, ha realizzato il mio sogno”

    TORINO – In quattro anni ne ha fatta di strada: dal debutto in Albiceleste a ottobre del 2018 fino a prendersi completamente le chiavi del centrocampo dell’Argentina. La parabola in Nazionale di Rodrigo Javier de Paul è impressionante: l’ex Udinese ora all’Atletico Madrid, oggetto del desiderio di moltissimi top club europei, è realmente “il motore della Scaloneta”. E’ stato decisivo nel trionfo nella Copa América 2021 in Brasile e ora sogna di poter dire la sua anche nel Mondiale che partirà in Qatar tra meno di un mese. De Paul è legato al 10, al Goat, al miglior giocatore in attività, a Lionel Messi insomma, da un rapporto che non è solo professionale ma anche di amicizia: «A volte lo chiamo El Pequeño, il piccolo. Lio è una persona normale e gli piace molto che tu lo tratti così, pure se lo sfotti. Ama sentirsi in un gruppo dove può permettersi di essere solo Lionel, mica Messi».

    Sveglia presto e matecito Non solo: de Paul ha rivelato anche altri gustosissimi aneddoti sulla banda Albiceleste, sui ritiri con i compagni di Nazionale. «La mattina ci alziamo molto presto e beviamo sempre mate. Anche se qualcun altro tra i nazionali si alza presto, non può venire subito da noi: è un’usanza. Cominciamo Lio, Papu Gómez ed io. Poi si aggiungono il Fide (Di María), poi Leo (Paredes), Gio (Lo Celso) e, per ultimo, Nico Otamendi. Dev’essere questo l’ordine: non si può transigere. Se ti svegli e ti alzi alle 8 del mattino perché non riesci a dormire, beh, fai qualcos’altro. C’è un rigoroso ordine di arrivo nella stanza del mate, va rispettato assolutamente», racconta il centrocampista cresciuto nel Racing Club.

    Fiducia reciproca Particolarissimo anche il rapporto che lega de Paul a Lionel Scaloni, il ct: da quando, nel 2018, ha assunto la guida della Nazionale, l’asso ex Udinese non è mai mancato. «I miei compagni dell’Argentina mi sfottono un sacco per questo. Mi chiamano “Rodrigo Scaloni”, sono sfacciati – e ride -! Ma c’è una realtà dietro tutto questo e no, non mi vergogno a confessarla: il ct sa che ogni volta indosso la maglia Albiceleste darò più del mio massimo. Per l’Argentina, ovvio, ma anche per lui. Scaloni infatti, mi ha fatto realizzare il sogno più grande della mia vita. Proprio come lui sa che darò più di quello che ho, ugualmente io confido ciecamente nel ct. A volte gli dico “Dai però, te la prendi sempre con me!” e lui mi risponde “Bene, boludo, allora fai le cose nel modo giusto!”. Tutto questo sempre con rispetto, lui è il ct, quello che comanda, il capo. So da che parte sta e lui sa che che da me avrà sempre estrema correttezza e fiducia. Tutta quella fiducia che ha riposto in me posso restituirgliela e questo fa bene alla Nazionale». Il motore della Scaloneta è già caldissimo, Rodri de Paul vuol lasciare ancora il segno. Le rivali Mundial sono avvisate. 
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    Psg e Messi, Al Khelaifi sotto accusa: “Trasferimento illegale”

    PARIGI (Francia) – Non c’è pace in casa Psg che dopo le voci sul possibile addio di Mbappé (smentite dallo stesso numero 7) si ritrova al centro del caso Leo Messi. L’acquisto della Pulce da parte del club parigino è infatti finito davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. La denuncia sull’operazione di mercato è partita da un gruppo di soci blaugrana sul tema delle regole del fair play finanziario. La Pulce è passata dalla Liga alla Ligue 1, i catalani non potevano rispettare i parametri richiresti dall’Uefa, in un campionato dove le regole a livello economico sono totalmente diverse rispetto alla Spagna. Per questo i denuncianti chiedono che il Paris Saint-Germain venga sanzionato e che vengano apportate alcune modifiche alle regole del calcio in modo che lo stesso episodio non si possa verificare in futuro e affinchè tutte le leghe europee siano governate al loro interno dallo stesso fair play finanziario.
    Psg e Messi, Al Khelaifi sotto accusa: “Trasferimento illegale”
    Nel ricorso, la richiesta è che venga ordinato alla Commissione Europea di: ordinare alla FFF di cessare con effetto immediato qualsivoglia distorsione normativa della concorrenza e di conformarsi al regolamento sulla concessione di licenze alle società sportive e sul fair play finanziario della UEFA; avviare una procedura di infrazione nei confronti della Francia per aiuti di Stato illegali al Paris Saint-Germain; sospendere alcune decisioni normative, tra le quali la decisione del 25 giugno 2021, con cui la commissione di controllo delle società sportive professionistiche della Direzione nazionale per il controllo di gestione della LFP non ha adottato alcun provvedimento amministrativo nei confronti del Psg e la decisione della LFP, non pubblicata, con cui quest’ultima ha approvato il contratto stipulato tra Lionel Messi e il Paris Saint-Germain. Richieste decise che qualora non dovessero andare a buon fine potrebbero portare il gruppo di soci del Barcellona ad un piano B. Javier Tebas, numero uno della lega spagnola, è favorevole ad avere le stesse regole per tutti i campionati europei e verrà proposto che le norme a livello finanziario della Liga diventino il modello da seguire da parte di tutti i campionati a livello europeo.
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    Argentina, i guai di Di Maria e Dybala e quell'audio virale dell'ex ct Bilardo

    TORINO – L’Argentina è in ansia per le condizioni di Ángel Di María e Paulo Dybala: mancano poco meno di 40 giorni all’inizio del Mundial in Qatar e i tifosi dell’Albiceleste incrociano le dita e si domandano se sia il caso di convocare i due infortunati nel caso in cui il Fideo e la Joya arrivassero alla settimana prima dell’inizio della Coppa del Mondo senza la adeguata preparazione.
    Il meglio che possa accadere! A tal proposito in Argentina nelle ultime ore è diventato virale sui social media un vecchio audio di Carlos Bilardo, ex ct della Selección campione del Mondo in Messico nel 1986 e vicecampione 4 anni dopo in Italia, in cui El Narigón spiega che la cosa migliore che può capitare alla sua Nazionale è che, a un mese dal Mondiale, tutti si infortunino. «Continuiamo a pensare che sia fantastico il fatto che si facciano male a un mese dall’inizio della Coppa. È meraviglioso, un dono del cielo. Il perché? Semplice: hai un paio di settimane in cui puoi prepararti perfettamente sotto il punto di vista fisico e arrivare al Mondiale con una forma molto più che brillante. E quindi uccidere, mangiare vivi i nostri avversari, surclassare quelli che giocano nel Real Madrid, nell’Inter… Se ti fai male al Mondiale sei fottuto, totalmente. Infortunandoti un mese prima, invece, guadagni brillantezza». Penserete che sia un po’ estrema come teoria: d’accordo, ma ricordatevi che El Narigón Bilardo è sempre stato un personaggio sui generis, uno che durante la cena che seguì al matrimonio tra Diego Armando Maradona e Claudia Villafañe il 7 novembre 1989 fece avvicinare a turno i difensori della Selección presenti alla festa ai giocatori brasiliani e italiani del Napoli che erano al matrimonio per capire chi fossero quelli più adatti a marcarli. Il ct stava già pensando a come stupire gli avversari nel Mondiale italiano dell’estate seguente… A preoccupare il ct Lionel Scaloni e i tifosi argentini sono soprattutto i malanni di Di María e Dybala, ma anche i problemini di Messi e del Tucu Correa. Al via di Qatar 2022 mancano meno di 40 giorni: se è vera la teoria di Bilardo «non poteva succedere niente di meglio», il Fideo, la Joya, la Pulga e il Tucu al Mondiale «si mangeranno vivi gli avversari».
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    Haaland e Messi, la differenza: spiega Guardiola

    TORINO – Pep Guardiola si coccola il Manchester City e il suo nuovo fenomeno. Spiega l’allenatore catalano: «La differenza tra Messi e Haaland? Per fare gol Erling potrebbe aver bisogno di tutti i suoi compagni. Messi, invece, ha l’abilità di fare tutto per conto suo, senza l’aiuto di nessuno».
    LE CIFRE Il norvegese, però, ha numeri impressionanti: solo con la maglia del City, per dire, ha inanellato 11 partite, 17 gol, 3 assist. Un mostro.
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    Ligue 1, Messi e Mbappé regalano la vetta al Psg

    PARIGI (Francia) – Il Psg piega 2-1 il Nizza e si riporta al comando della Ligue 1, sorpassando il Marsiglia di Igor Tudor, che dopo la vittoria sull’Angers nell’anticipo della 9ª giornata si era issato in vetta. Partita complicata per la squadra di Galtier, che la sblocca grazie ad una perfetta punizione di Messi. Gli ospiti però trovano il pari ad inizio ripresa con Laborde e mettono in apprensione i campioni di Francia, che la spuntano solamente nel finale con il gol-partita di Mbappé. LEGGI TUTTO