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    Argentina, Messi influenzato: test con la Giamaica in dubbio

    BUENOS AIRES (ARGENTINA) – Non arrivano buone notizie dal ritiro dell’Argentina per Lionel Messi che è in dubbio per l’amichevole di questa notte contro la Giamaica. Il capitano dell’Albiceleste, seconbdo Tyc Sports, rischia di saltare l’ultimo test prima della spedizione Mondiale dell’Argentina in Qatar. La stella del Psg dovrebbe rimanere fuori dal match a causa di uno stato influenzale e al suo posto è pronto, sempre secondo la stampa sudamericana, l’attaccante del Manchester City, Julian Alvarez. In Qatar l’Argentina dovrà vedersela nel gruppo C con Arabia Saudita, Messico e Polonia: l’obiettivo è quello di tornare sul tetto del mondo. LEGGI TUTTO

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    Argentina: follia per le figurine Mundial. Code di ore e Messi vale 300 euro!

    TORINO – «Mbappé?». «Celo». «Vinícius Júnior?». «Celo». «Lewandowski?». «Celo». «Messi?». «Manca». Ecco, sì: Lio Messi, La Pulga, il GOAT manca sempre nei pacchetti di figurine Panini per il Mundial di Qatar 2022. E la cosa, in Argentina, si sta facendo drammaticamente seria. La carenza di pacchetti di figu nel Paese è talmente brutale che il Gobierno de la Nación ha dovuto intervenire intavolando una mediazione tra i chioschi autorizzati alla vendita e la ditta italiana.
    FILE ASSURDE Camminando per le calles di Buenos Aires, Rosario, Mendoza, Salta o di qualsiasi città o paesino argentino si notano file mostruose, di ore: sono quelle degli appassionati alla disperata ricerca di un pacchetto. E intanto i prezzi sul mercato nero esplodono. L’introvabile figurina di Messi su internet vale 45 mila pesos, 300 euro, malcontando. Con 45 mila pesos, grossomodo, compri 300 pacchetti di figu. Con 8 mila pesos puoi comprarti una squadra completa, con 14 mila 100 figurine senza doppioni. Se prendi il subte, la metropolitana, o il bondi, l’autobus, prima del tuo arrivo a destinazione ti si avvicinerà un transa, un pusher, uno spacciatore di figurine. Ovviamente false. Una locura, una pazzia totale. Gli edicolanti sono sul piede di guerra: accusano che la Panini li abbia tagliati fuori dal mercato per favorire punti vendita non convenzionali come supermercati o distributori di benzina. Dall’azienda replicano che la richiesta di figurine ha superato ogni più ottimistica previsione e chiedono tempo.
    UNA COSA MAI VISTA Juan ha 75 anni, è tifoso del Boca e Socio Activo del club dal 1955, da quando aveva 8 anni. Lavora da sempre nella tienda di fumetti e figurine che si trova all’incrocio tra Calle Lavalle e Calle Florida, pieno centro di Buenos Aires. Dopo aver parlato un po’ del Negro Ibarra, del rinnovo di Agustín Rossi e di quanto è bello essere Xeneize ci spiega che dal 24 agosto, giorno del lancio delle figurine del Mundial, è stato un continuo di richieste. «Non ho mai visto una cosa del genere», ridacchia. «Un giorno quando ho detto alla gente in coda che non avevo più pacchetti, han tentato di distruggermi il negozio. I distributori hanno distribuito le scatole dei pacchetti e gli album una settimana prima del lancio. Mi hanno portato  2.000 confezioni: le ho vendute tutte. In 4 ore. E quelli che son rimasti senza si sono incazzati e sono diventati violenti». In Argentina le figurine di Qatar 2022 sono state venduti  il ??42% in più di album e il 18% in più di figurine rispetto allo stesso numero di settimane che precedevano il Mundial di Russia 2018.
    THE LAST DANCE Ok, ma perché questa folle richiesta? Gli argentini sanno che questa sarà l’ultima Coppa del Mondo di Lionel Messi e sognano che la squadra che ha trionfato l’anno scorso in Copa América contro il Brasile possa ripetere la storia quest’anno in Qatar. Le ragioni della carenza di figurine non sono, però, del tutto chiare. C’è sicuramente la febbre degli acquisti, che ha distrutto tutte le previsioni. Ma crescono, giorno dopo giorno le teorie complottiste: «Manca la carta», «Le figurine vengono vendute al Brasile per boicottarci» e pure «C’è una strategia Panini per accelerare le vendite compulsive con l’avvicinarsi dei Mondiali in Qatar e decuplicare gli introiti». Il Governo prova a mediare, ma la situazione è a rischio esplosione. I padroni e i lavoratori dei chioschi accusano la Panini di averli traditi: «Noi vendiamo figurine tutto l’anno e ora loro preferiscono mandarle ai supermercati o ai distributori di benzina. Sembra che non capiscono che noi con questo ci dobbiamo campare, dobbiamo mettere il pane in tavola per i nostri figli». In attesa di provvedimenti urgenti, la figu di Messi resta introvabile. Per quasi tutti: non per Mateo. E come tutti gli appassionati, quando trovi un pezzo rarissimo sorridi. Sorridi felice. Soprattutto se è la figu di quel GOAT di tuo papà.
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    L'Equipe: “Psg, Messi mediatore per la pace tra Mbappé e Neymar”

    PARIGI (Francia) – Il Paris Saint Germain e Galtier starebbero riscontrando un problema più grande del previsto nella difficile convivenza fra Kylian Mbappé e Neymar, e a provare a risolverlo ci sarebbe Lionel Messi. Secondo L’Equipe il fuoriclasse argentino avrebbe assunto il ruolo di mediatore nel conflitto fra i due compagni di squadra, deflagrato in occasione della gara contro il Montpellier quando Neymar si è preso il pallone del secondo rigore – dopo che il primo era stato fallito da Mbappé – con tanto di discussione fra i due. Messi starebbe dunque cercando di calmare gli animi e avvicinare le posizioni dei due compagni, convincendo in particolare Neymar ad accettare il fatto che Mbappé, anche in virtù del rinnovo, è ormai diventato il primo rigorista. L’argentino è cosciente che il Psg ha tutto per vincere e che il conflitto fra i due compagni potrebbe rivelarsi solamente dannoso per le ambizioni della squadra. LEGGI TUTTO

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    Paredes alla Juve, il messaggio di Messi: “Ti auguro tanti successi”

    PARIGI (FRANCIA) – Compagni di nazionale con l’Argentina e di club nel Psg fino a pochi giorni fa, Lionel Messi e Leandro Paredes saranno avversari martedì prossimo (6 settebre) nella prima gionata dei gironi di Champions League che vedrò la Juventus sfidare i parigini al ‘Parc de Princes’.
    Il messaggio della ‘Pulce’
    Il passaggio di Paredes in bianconero ovviamente non andrà a intaccare la grande amicizia che c’è tra i due argentini: “Ti auguro ogni successo nella tua nuova avventura – ha scritto Messi sul suo profilo Instagram rivolgendosi al nuovo regista juventino -. È stato meraviglioso condividere tante cose a Parigi e ricorderò sempre i bei momenti vissuti insieme”. Un pensiero poi anche per Ander Herrera, 33enne spagnolo che il Paris Saint-Germain ha ceduto in prestito all’Athletic di Bilbao: “Buona fortuna anche a te – ha scritto la ‘Pulce’ -, è stato bello conoscerti e ti sono riconoscente per come mi hai accolto fin dal primo giorno. Ti auguro un grande rientro nella Liga”. LEGGI TUTTO

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    Argentina: annunci di gessi finti per non perdersi il Mondiale

    TORINO – In giro per il mondo, dal Brasile all’Australia, dal Senegal all’Arabia Saudita fino a Ecuador, Giappone e Tunisia è già iniziato il conto alla rovescia per il Mondiale di Qatar. I calciofili sparsi per il Pianeta, infatti, tutto vorrebbero tranne che doversi perdere anche solo un secondo della kermesse per Nazionali più importante del quadriennio. C’è chi, ai 4 angoli del Globo, sta già organizzandosi chiedendo periodi di ferie per vedere ogni match della Coppa del mondo. Logico, se ci si pone nei panni di chi non può vivere senza football, in nessun momento dell’anno.
    LA TROVATA DEL SECOLOIn Argentina, però, sono riusciti a superare a destra il resto del mondo. Spieghiamo meglio: come tutti i lavoratori del Pianeta sanno, quando chiedi un periodo di ferie non è automaticamente garantito che ti vengano concesse. Che scenario peggiore potrebbe esserci, dunque, per un malato di Fútbol, per di più latinoamericano, che essere costretto a lavorare durante una partita? In Argentina si respira un’aria di ottimismo tremendo: gli aficionados dell’Albiceleste si sentono vicini come non mai alla terza stella, sentono che, dopo il trionfo della Scaloneta in Copa América in Brasile e contro l’Italia nella Finalissima di Wembley dello scorso 1 giugno, è possibile rinverdire i fasti dell’epoca del D10S Diego Armando Maradona e dell’apoteosi in Messico 1986. Ecco dunque la trovata del secolo: nelle ultime ore sono comparsi su MercadoLibre e su altri siti di compravendita diversi annunci con foto come quello che vedete nella foto a corredo di questo articolo. “Opportunità!!! Vi ingessiamo 2 giorni prima del Mundial e vi dotiamo di certificato medico per 45 giorni. Tutto incluso per 2.500 pesos”. In soldoni, anzi sarebbe meglio dire in soldini, con poco meno di 18 euro e 50 centesimi hai garantite ore e ore di abbuffata calcistica. Quando si dice il genio… LEGGI TUTTO

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    Messi lo salta, Sergio Ramos cerca di stenderlo: scintille al Psg!

    TORINO – Messi salta Sergio Ramos come birillo in allenamento e lo spagnolo cerca di stenderlo. Così, la Pulce si incavola da morire e gli sguardi sono tutti da fotografare. Sale la tensione, come ai tempi di Barça-Real Madrid: i due non si sono mai amati, solo che il Psg lo scorso anno ha pensato di prendere entrambi, finiti a parametro zero e quindi appetibili. La ruggine, però, ogni tanto risale a galla e son dolori… Anche per Galtier che li deve gestire. LEGGI TUTTO

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    Laporta fa sognare i tifosi del Barcellona: le sue parole su Messi

    BARCELLONA (SPAGNA) – “Spero e mi auguro che il capitolo di Messi al Barça non sia finito. È nostra responsabilità fare in modo che questo capitolo, che è ancora aperto, non venga chiuso”. Così Joan Laporta, presidente dei blaugrana, ai microfoni di ESPN apre al ritorno della Pulce al Camp Nou. Parole che fanno sognare i tifosi blaugrana, deliderosi di rivedere l’argentino con la casacca azulgrana.Guarda la galleryMercato, Juve nella top10 dei club che hanno speso di più
    Laporta apre al ritorno di Messi al Barcellona
    Attualmente al Psg, dove è passato due estati fa proprio dal Barcellona, Messi ha un contratto con i francesi fino al 30 giugno 2023, pertanto tra un anno potrebbe decidere di appendere gli scarpini al chiodo in quello che è stato il club della sua vita, lì dove ha passato 17 anni di carriera in prima squadra vincendo tutto ed entrando nell’Olimpo di questo sport. “Messi merita un finale di carriera splendido – continua Laporta -. Moralmente, da presidente del Barça, penso di aver fatto quello che dovevo. Ma anche come numero uno del club e a livello personale, penso di essergli debitore”.
    Guarda la galleryBig in scadenza nel 2023: Messi, Cristiano Ronaldo a anche “El Fideo” LEGGI TUTTO

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    Neymar, sempre più straniero a Parigi

    TORINO – Il peso di quei 222 milioni di euro versati nelle casse del Barcellona, nell’estate del 2017, resta una fastidiosa eredità per Neymar. Nel Paris Saint Germain il brasiliano ormai vive da separato in casa, soprattutto ora che il suo mentore Leonardo è stato accompagnato gentilmente alla porta d’uscita per promuovere il nuovo corso dirigenziale affidato a Luis Campos. Neymar a Parigi ha vissuto sulle montagne russe, bersaglio delle contestazioni per i suoi atteggiamenti da divo e considerato il colpevole del mancato salto di qualità a livello internazionale, ma comunque uomo copertina del club con il quale si è legato fino al 2025 con un ingaggio annuo di 36 milioni.

    CON MESSI L’arrivo di Lio Messi, già compagno al Barcellona dove nel 2019 sarebbe voluto tornare, lo ha rassicurato sui programmi ambiziosi della dirigenza qatariota, ma il feeling con la piazza è rimasto freddo a causa dei numerosi infortuni – e soprattutto dei ricorrenti programmi di rieducazione che lo hanno visto trascorrere mesi in Brasile con annesse storie social di feste e bagordi – che ne hanno limitato l’utilizzo nel corso di queste cinque stagioni. In estate il Psg ha lasciato intendere che avrebbe accolto con piacere eventuali acquirenti… Un invito che è rimasto deserto. E la prossima stagione, rivoluzionata dall’appuntamento Mondiale proprio in Qatar dove Neymar gode di un credito particolare visto che figura tra gli uomini immagine del torneo, rischia già di partire ad handicap: un colpo all’anca subito durante un allenamento al Camp des Loges ha consigliato lo staff del club a lasciarlo a riposo in occasione del primo test con il Quevilly Rouen Métropole. Neymar volerà regolarmente con la squadra per il tour in Giappone, ma al di là delle apparenze, la sua presenza vale più per gli sponsor, che per le idee tattiche del tecnico Christophe Galtier. Solo un grande Mondiale, con il Brasile, può restituirgli il suo status di stella che a Parigi ha praticamente smarrito. LEGGI TUTTO