A tutto Messi: la gioia, la paura, il futuro
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ha scritto per te Niccolò Anselmi
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ha scritto per te Niccolò Anselmi
TORINO – Quando manca praticamente un mese all’inizio del Mondiale, gli infortuni sono il peggior incubo per i giocatori in odore di convocazione e pure per i loro ct: ci sono già diversi protagonisti che salteranno la kermesse per problemi fisici, mentre molti altri sono ancora in dubbio e lottano in ogni modo per mantenere viva, accesa, la fiammella di speranza di essere presenti in Qatar. Scopriamo insieme chi si è già arreso e chi invece spera ancora.
Sicuri assenti
N’Golo Kanté (Francia): il pilastro del centrocampo del Chelsea non parteciperà ai Mondiali dopo aver subito un intervento chirurgico per risolvere un infortunio al tendine del ginocchio della gamba destra.
Diogo Jota (Portogallo): l’attaccante del Liverpool è stato portato via in barella durante il match contro il Manchester City in Premier League e, sebbene non siano stati rivelati con esattezza i dettagli esatti del suo problema, Jurgen Klopp, l’allenatore dei Reds, ha confermato che non si riprenderà in tempo per la Coppa del Mondo. Il prestigioso quotidiano portoghese A Bola nelle ultime ore ha anticipato che il recupero della punta richiederà più di un mese.
Georginio Wijnaldum (Olanda): il centrocampista olandese della Roma non potrà aggiungere un’altra Coppa del Mondo al suo palmares a causa della frattura alla tibia della gamba destra in allenamento a metà agosto.
Reece James (Inghilterra): il terzino destro del Chelsea ha subito uno stiramento ai legamenti nel corso del duello contro il Milan in Champions League. Starà fuori due mesi.
Joao Rojas (Ecuador): l’attaccante del Rayados de Monterrey ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: il ct della Tricolor Gustavo Alfaro perde un elemento di sicura affidabilità.
Tarik Tissoudali (Marocco): uomo chiave nel Gent e pure in Nazionale (ha trascinato il Marocco con una doppietta nell’ultima gara delle qualificazioni africane) ha riportato a fine luglio uno strappo al legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Nemmeno un miracolo lo porterà in Qatar.
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ha scritto per te Niccolò Anselmi
TORINO – Le regole vigenti in Qatar, non solo durante il Mundial che partirà tra poco più di un mese, e il modo in cui potrebbero essere vissute dai tifosi del suo Paese che assisteranno alla Coppa del mondo stanno turbando il sonno di Marcelo Ebrard, ministro degli esteri del Messico. I messicani si muovono in massa e no, questa non è la novità della stagione: quattro anni fa in Russia erano oltre 150 mila i tifosi della Tricolor accorsi a Mosca e nelle altre città ospitanti per stare vicino alla squadra. Quattro anni dopo la marea messicana si prepara a invadere il Qatar: le previsioni ufficiali parlano di 100 mila aficionados già sicuri della trasferta in Medio Oriente.
Correttezza, por favor! «Stimiamo che viaggeranno più di centomila nostri tifosi – spiega Ebrard durante una visita all’aeroporto internazionale Felipe Ángeles di Città del Messico, dove qualche ora fa è sbarcata la Coppa del Mondo nel suo viaggio verso Doha -. Forniremo loro tramite la nostra ambasciata assistenza di ogni tipo. Ciò che più mi preoccupa è che i nostri tifosi seguano le regole del governo qatariota, vogliamo che ciascun messicano tenga un comportamento corretto». All’evento hanno partecipato anche l’ambasciatore del Qatar in Messico, Mohammed Alkuwari, il presidente della Federcalcio messicana, Yon de Luisa e il capitano della squadra spagnola che ha vinto la Coppa del Mondo 2010 in Sud Africa, Carles Puyol. Ebrard ha inoltre sottolineato la decisione presa dal governo di Città del Messico: in Qatar saranno inviati 150 uomini della Guardia Nazionale e avranno la missione di fornire supporto ai tifosi loro connazionali. «Avremo un centro di supporto per le persone che parlano spagnolo, perché in Qatar non c’è molta gente che parla spagnolo», ha spiegato il politico. Il ministro degli Esteri ha infine evidenziato il fatto storico che il suo Paese diventerà il primo ad organizzare per la terza volta una Coppa del Mondo nel 2026, quando affiancherà Stati Uniti e Canada. «Il Messico sarà il primo Paese a essere per tre volte l’organizzatore del Mondiale: 1970, 19886 e adesso 2026. L’ho sempre detto: se pensi in grande, puoi farlo. Se pensi in piccolo, non andrai da nessuna parte. Il Messico ha dimostrato al Mondo che sa pensare in grande».
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ha scritto per te Niccolò Anselmi
SANTIAGO DE QUERETARO (Messico) – Pomeriggio di follia ieri in Messico. La partita del Torneo Clausura tra Queretaro e Atlas è stata sospesa dopo le scene di violenza iniziate sugli spalti e proseguite all’interno dello stadio Corregidora. Al 18′ del secondo tempo i tifosi hanno fatto irruzione sul campo dando vita a scontri molto duri, con l’arbitro Fernando Guerrero costretto ad interrompere tempestivamente la partita per salvaguardare la sicurezza di tifosi e giocatori. Non sono ancora chiare le conseguenze: nel corso degli scontri almeno 22 persone sono rimaste ferite secondo quanto riportano i media sudamericani, anche se in un primo momento si era parlato anche di alcuni morti, notizia che però non è stata confermata. Dopo gli incidenti è stata decisa la sospensione delle partite in programma oggi: “Non ci sono notizie di morti, 22 persone sono rimaste ferite, nove delle quali portate in ospedale e di queste due sono in condizioni critiche”, ha dichiarato la Protezione civile dello stato di Queretaro. Il presidente della Lega messicana, Mikel Arriola, ha condannato gli atti di violenza a Querétaro: “Inammissibili e deplorevoli le violenze allo stadio Corregidora di Querétaro. Ci saranno punizioni esemplari – ha sottolineato -. La sicurezza dei nostri giocatori e tifosi è una priorità”. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Niccolò Anselmi
GUADALAJARA (MESSICO) – Festa grande in casa Atlas. La formazione messicana ha vinto il campionato a distanza di 70 anni dalla prima affermazione. Dopo il ko per 3-2 nella finale d’andata contro il Leon, la squadra di Rafael Puente Jr. ha rimesso le cose in equilibrio nel ritorno con la rete di Aldo Rocha al 55′. Si è dunque andato ai calci di rigore, dove i padroni di casa hanno avuto la meglio per 4-3. Nonostante l’errore proprio di Rocha dagli 11 metri, l’Atlas è riuscito a laurearsi campione grazie alle parate del colombiano Camilo Vargas, che ha ipnotizzato dal dischetto Navarro e Montes. Per la squadra messicana si tratta del secondo titolo dopo quello arrivato nella stagione 1950-51. Dopo l’affermazione del Cruz Azul la scorsa stagione, la nuovi squadra campione del Messico è l’Atlas. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
ARLINGTON (Stati Uniti) – Terrore in campo nella sfida tra Messico e Trinidad e Tobago, match di esordio della Gold Cup 2021. Attimi di paura per l’attaccante del Napoli Hirving Lozano rimasto vittima di durissimo scontro con il portiere avversario Marvin Phillip dopo soli 11 minuti di gioco. Lozano ha subito un duro colpo alla testa, riportando un taglio vicino l’occhio, dopo aver impattare il ginocchio di Phillip. Il Chucky ha perso i sensi e dopo il temepstivo intervento dei soccorsi ha abbandonato il campo in barella, con un collare di sicurezza, per essere trasportato d’urgenza all’ospedale di Arlington, in Texas, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico proprio per ridurre la ferita causata dall’impatto. L’emittente Tv Azteca ha dato immediati aggiornamenti dalla struttura dove è stato portato Lozano per essere sottoposto all’operazione chirurgica visto il taglio riportato vicino l’occhio, queste le parole dell’inviato: “Il giocatore è cosciente e stabile, lo stanno sottoponendo ad esami più approfonditi. Ha subito una commozione celebrale, per fortuna senza conseguenze, preoccupa la ferita vicino l’occhio”. Si attendono ulteriori aggiornamenti nella giornata odierna.Guarda la galleryNapoli, Spalletti sorridente alla presentazione ufficiale
Lozano, choc con il Messico
A rassicurare sulle condizione di Lozano è il vice allenatore del Messico, in panchina per la squalifica del ct Martino, Jorge Theiler: “Abbiamo visto Lozano sdraiato al suolo e abbiamo vissuto attimi di disperazione. Siamo rimasti sgomenti per il colpo, pensavamo che avesse influito molto sulla sua salute e ci siamo preoccupati. Ora siamo tutti più tranquilli, sappiamo che sta bene. Ora pensiamo alla salute del Chucky, affinché si riprenda al meglio. E’ questa la cosa fondamentale. Non pensiamo al Lozano calciatore, ma all’uomo” LEGGI TUTTO
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