Nato a Vukovar, nell’attuale Croazia ed all’epoca appartenente alla Jugoslavia di Tito, e cresciuto nella vicina Borovo da mamma croata e papà serbo, Sinisa Mihajlovic ha conquistato 16 trofei in carriera, di cui 4 internazionali, legando il proprio nome, prima da calciatore e poi da allenatore, a numerose squadre italiane, Paese nel quale ha sposato l’ex soubrette televisiva Arianna Rapaccioni, da cui ha avuto cinque figli – Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nicholas – arrivati dopo Marko, nato nel 1993 da una precedente relazione. Rispettato dagli avversari così come dai propri compagni e colleghi, Mihajlovic aveva annunciato nel 2019, in una conferenza stampa appositamente organizzata, la propria battaglia contro la leucemia. Una terribile condizione che non lo ha tenuto lontano dal campo da gioco, ricoprendo il ruolo di tecnico del Bologna fino all’esonero dello scorso 6 settembre.
Mihajlovic non ce l’ha fatta: addio Sinisa, campione ed eroe
Mihajlovic, gli inizi in Croazia e Serbia e la Coppa Campioni con la Stella Rossa
Dopo aver mosso i primi passi nel Borovo, col quale ha disputato 37 partite condite da 4 gol tra il 1986 e il 1988, si è trasferito in Serbia nella stagione successiva, al Vojvodina, difendendone i colori 75 volte (coppe nazionali escluse), segnando 20 reti e conquistando uno scudetto jugoslavo. Vi resterà fino al gennaio 1991, quando la sua carriera vivrà un nuovo step in avanti, alla Stella Rossa, con cui vincerà altri due titoli in patria, più una Coppa dei Campioni e una Intercontinentale: in totale, in un anno e mezzo, collezionerà 36 gettoni tra campionato e trofei continentali, con 15 centri.
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