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    Sì, Ibrahimovic logora chi non ce l’ha

    Zlatan Ibrahimovic sarebbe piaciuto parecchio a Giulio Andreotti. Ovviamente non per afflato tifoso (il “Divo Giulio” era un sostenitore accanito della Roma al punto che è noto come il trasferimento di Falcao dai giallorossi all’Inter sia saltato in conseguenza di un suo veto diretto che bloccò l’operazione), bensì perché rappresenta la traslazione calcistica di un suo immortale aforisma sul potere: “Zlatan logora chi non ce l’ha”. A cominciare, pensa un po’, dallo stesso Milan che senza l’apporto tecnico e (soprattutto) motivazionale dello svedese si è pericolosamente avvitato in una evidente crisi di identità. Che, a scanso di semplificazioni equivoche, non era soltanto determinata dall’assenza di Ibrahimovic nelle dinamiche di gruppo ma da una serie di concause tra le quali, però, si deve per forza annoverare la costante della sua assenza. Non è un caso che nel corso di questi anni tutti i giocatori rossoneri abbiano più volte ribadito l’importanza della leadership incarnata dallo svedese, a cominciare da Giroud: «Sa sempre trovare le parole giuste per motivarci». E se lo afferma un campione del mondo, figuratevi l’effetto che può innescare su un giovane, magari straniero o comunque ai primi contatti con la Serie A. Uno per esempio, come Lorenzo Colombo, ora al Lecce ma nell’orbita rossonera. L’attaccante, a Tuttosport, ha spiegato così l’importanza di Ibra: «Viverlo quotidianamente mi ha permesso di conoscerlo molto bene. Un uomo simpaticissimo, ma che al tempo stesso riesce a tenere alto il livello di attenzione e qualità nello spogliatoio. Da lui ho imparato la cura nei dettagli: allenamento, alimentazione e mentalità. Mi ha fatto capire che ogni giorno è importante per noi calciatori, perché ogni giorno è decisivo per la nostra crescita in campo e fuori».Guarda la galleryMilan, Ibrahimovic ritorna in campo: ovazione a San Siro LEGGI TUTTO

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    Milan-Atalanta, Ibrahimovic: “Alla squadra mancava la mia pressione”

    MILANO – Zlatan Ibrahimovic ha fatto il suo debutto stagionale con la maglia del Milan nel successo contro l’Atalanta. Lo svedese, diventato il giocatore più anziano di sempre a giocare una partita con i colori rossoneri (41 anni), è entrato al 74′ al posto di Giroud accolto dal boato di San Siro e queste sono state le sue parole a Sky Sport nel post-partita: “Sono fuori da un anno e 2 mesi, è iniziato tutto a Natale 2021 dove non mi sentivo bene e ho cercato di aiutare la squadra come potevo. Oggi invece posso dire che sto bene per fare quello che posso fare. Obiettivo è sempre aiutare la squadra in tutti i modo ed esserci quando mister mi chiama. Con 41 anni sulle spalle fare fare la differenza non è come quando ne hai 21. Mi sento di poter aiutare più di quello che ho fatto oggi. Penso che se facessi più allenamenti come starei. Non toccavo pallone da un anno e due mesi, poi ho toccato il pallone per tre giorni e sembra non sia mai passato un anno. Mi sento come Jokic in Nba, lui gioca come me adesso” LEGGI TUTTO

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    Milan-Atalanta, la soddisfazione di Pioli: “La squadra è guarita”

    MILANO – Terzo successo consecutivo in campionato per il Milan che aggancia l’Inter al 2° posto (47 punti pari) e conferma il ritrovato stato di forma. I campioni d’Italia hanno battuto in casa l’Atalanta 2-0 con la grande soddisfazione di Stefano Pioli, queste le sue parole ai microfoni di Dazn nel post-partita: “Avevamo vinto 1-0, ma non si può sempre sperare di non subire gol. Oggi grande prestazione, abbiamo giocato con l’energia che riconosco nei miei giocatori. L’importante era dare continuità, non ci eravamo mai riusciti a vincere quattro vittorie consecutive. Abbiamo lavorato tanto, giocato con intensità e personalità. Stasera solo segnali positivi, ma il campionato è lungo e bisogna fare tanti punti per i primi quattro posti”. LEGGI TUTTO

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    Serie A, Milan-Atalanta 2-0: Pioli batte Gasperini e aggancia l'Inter

    Con un gol per tempo il Milan supera per 2-0 l’Atalanta a San Siro nel posticipo della 24ª giornata di Serie A e aggancia l’Inter al secondo posto in classifica con 47 punti, a -18 dal Napoli ma a +5 sulla Lazio quinta impegnata domani contro la Sampdoria. Secondo ko di fila, invece, per l’Atalanta che scivola ora a -6 dalla zona Champions League. Un Milan che sembra aver ritrovato la solidità perduta chiudendo la quarta partita consecutiva senza subire gol, tra campionato e Champions. Gara decisa nel primo tempo dall’autogol di Musso su splendido tiro da fuori di Theo Hernandez e dalla seconda rete consecutiva di Messias. Pioli può sorridere con il ritorno in campo di Maignan tra i pali e di Ibrahimovic che ha fatto il suo esordio stagionale dopo un lungo infortunio. Il 41enne bomber svedese mancava addirittura da 280 giorni, con l’ultima partita giocata il 22 maggio 2022 a Reggio Emilia contro il Sassuolo nella gara che ha regalato al Milan lo Scudetto. Uniche note stonate le ammonizioni di Leao e Krunic, entrambi diffidati salteranno la prossima gara con la Fiorentina. LEGGI TUTTO

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    Atalanta, Gasperini: “Grande motivazione giocare con il Milan”

    BERGAMO – Alla vigilia della sfida di San Siro contro il Milan (in programma domani alle 20.45), l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha parlato in conferenza stampa: “Arriviamo a questa gara dopo la sconfitta col Lecce che ci ha dato fastidio, è stato un brutto stop. Dobbiamo giocare contro il Milan, una squadra che si è ripresa nelle ultime settimane, abbiamo tutte le motivazioni per fare una buona prestazione. Giocare contro i campioni d’Italia in carica è una grande motivazione, non solo per la classifica. È una partita contro una squadra forte, cercheremo di fare una prestazione come ci è già capitato di fare. I nostri blackout? Se prendi gol dopo 4 minuti ce ne sono 86 per recuperare, non ci siamo riusciti, ma se vai a vedere i numeri sono tutti a nostro favore”. LEGGI TUTTO

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    Melissa Satta e la nuova maglia del Milan: gli scatti con Giroud

    Melissa Satta è tornata a far parlare di sé (dopo le voci di crisi e le ultime foto che la ritraggono a Montecarlo felice insieme a Matteo Berrettini) per aver condiviso nelle scorse ore sul suo account Instagram alcuni scatti che la vedono ritratta con indosso la nuova maglia del Milan, realizzata in collaborazione con Puma. La showgirl ha pubblicato alcune immagini dell’evento, dove era presente anche il calciatore francese Olivier Giroud.  LEGGI TUTTO

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    Il Milan cerca un bomber: Hojlund è il profilo ideale ma costa

    MILANO- Il ritornello risuona forte da diverse sessioni di mercato, soprattutto le ultime due nonostante l’arrivo di Origi: al Milan serve un centravanti, un 9, un bomber. E’ vero che in organico ci sono Giroud, il suddetto belga, l’infinito Ibrahimovic e il tuttofare Rebic, ma i tifosi – e non solo loro -, si aspettano, da sei mesi a questa parte, una punta di spessore. Perché Ibrahimovic, fondamentale per creare questo ciclo rossonero, è comunque un attaccante vicino al traguardo finale della carriera; perché Giroud non è “anziano” come lo svedese, ma nel 2023 compirà 37 anni e perché Origi fin qui ha confermato di non avere quelle doti da cecchino che al Milan mancano da tempo. In estate Maldini e Massara avevano pensato di tamponare il vuoto dietro Giroud con Origi, smistando il grosso del budget su De Ketelaere, ma nel prossimo mercato l’acquisto di un centravanti non sarà più rimandabile. E servirà un elemento non datato con l’età, ma neanche giovanissimo come il 18enne Marko Lazetic arrivato nel gennaio 2022 e poi mandato il mese scorso a farsi le ossa all’Altach dopo aver giocato soprattutto in Primavera. Insomma, al Milan servirebbe un Hojlund. LEGGI TUTTO

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    Il Milan ha una nuova missione: rilanciare De Ketelaere

    MILANO – II l tempo scorre, nella vita, figurarsi nel calcio dove un giorno sei un campione e quello dopo un bidone. Charles De Ketelaere sta vivendo sulle montagne russe da mesi, ma la discesa non è ancora arrivata. È come se il belga si trovasse sul vagone di un ottovolante che continua però a salire, salire, senza mai arrivare all’agognata discesa, quella che scioglie l’adrenalina. Ogni volta che si trova in campo, sono continui “giri della morte”, come quell’ennesimo gol fallito a Monza. Si chiamano segnali, e quelli positivi per De Ketelaere non arrivano. Eppure, a sentire chiunque viva a contatto diretto con lui o lo osservi da lontano con occhio più o meno interessato, la svolta è dietro l’angolo. Un po’ come accaduto al Milan in crisi, che, contro il Torino, ha trovato una vittoria sudata, forse anche immeritata, ma che ha permesso però agli uomini di Pioli di ritrovarsi. A Milanello sono convinti che quel bivio sia vicino pure per De Ketelaere e per questo tutto l’ambiente continua a credere e a puntare con forza sul talento belga. LEGGI TUTTO