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    Milan, Maignan rimane un caso. Vasquez non basta, c’è Rico

    MILANO – L’ufficialità dell’acquisto di Devis Vasquez, che ha firmato il suo contratto con il Milan fino al 30 giugno 2026 e che indosserà la maglia numero 77, non ferma i movimenti di mercato di Paolo Maldini e Ricky Massara, che sono ancora alla ricerca di un altro portiere, da prendere in prestito fino alla fine della stagione. Il nome che è emerso nelle ultime ore è quello di Sergio Rico del Paris Saint-Germain, chiuso da Gigio Donnarumma e Keylor Navas: lo spagnolo, nella prossima stagione, sarà il secondo di Donnarumma (Navas saluterà) però sia il club, sia il giocatore, considerano l’opportunità di andare sei mesi a giocare in prestito. I dirigenti milanisti stanno valutando pure altri profili. Questo perché la situazione di Mike Maignan è ancora nebulosa. Non c’è una data di rientro e ieri, in conferenza stampa, Stefano Pioli è stato esaustivo sul tema: «Al momento non sappiamo quando rientrerà Mike. Le valutazioni ci dicono che ancora non è possibile spingere. Quindi non so le tempistiche, sicuramente non a breve».

    Le strategie del Milan

    Sempre sul tema dell’infortunio del portiere francese c’erano state diverse polemiche sulla sua gestione nel ritiro pre mondiale da parte dello staff medico della Francia e filtrò, da Milanello, una normale irritazione in merito a come andarono le cose. Qualcosa deve esser successo in quei giorni, con il dottor Le Gal che venne messo sotto accusa anche dai media transalpini, e interrogato sul tema, Pioli ha aggiunto: «Non devo rispondere su cose che non conosco, non mi interessa ciò che dicono dalla Francia. Non possiamo rischiare che si fermi di nuovo: la cicatrice non è ancora consolidata e non possiamo forzare». Non arriverà subito Marco Sportiello, sul quale l’Atalanta ha fatto muro fin da subito pur sapendo che lo perderà a zero in estate quando sbarcherà a Milanello per fare il vice Maignan con Vasquez terzo. Non verranno rinnovati i contratti di Tatarusanu e Mirante mentre è probabile che Jungdal vada in prestito in questa sessione di mercato. Detto della nuova offerta del Milan per il rinnovo di Leao, nel corso del mese di gennaio Paolo Maldini e Ricky Massara lavoreranno per chiudere anche quelli di Ismael Bennacer e Olivier Giroud. Per l’algerino si cercherà una quadratura del cerchio attorno ai 4.5 mlioni mentre per il francese si lavora su un anno di estensione più opzione di rinnovo e ingaggio tra i 3.5 e i 4 milioni. Gli infortuni di Origi e Rebic non dovrebbero portare il Milan sul mercato, ma Pioli sul tema ha detto: «Non credo siano infortuni lunghi per Origi e Rebic, ma non c’è bisogno di sollecitare i dirigenti perché sono attenti e vigili e si faranno trovare preparati se ci sarà bisogno di migliorare la rosa». LEGGI TUTTO

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    Diretta Salernitana-Milan ore 12.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    SALERNO – Il campionato di Serie A 2022-23 riparte e lo fa alle 12:30 allo stadio Arechi di Salerno con il Milan protagonista contro la Salernitana. Trasferta subito insidiosa per i campioni d’Italia che si affideranno, come sempre, ad Olivier Giroud (vista anche l’assenza all’ultimo di Ante Rebic) e a Rafa Leao. L’allenatore dei rossoneri Stefano Pioli ha fiducia nei suoi malgrado delle amichevoli poco convincenti e una lunga lista di indisponibili: “La squadra sta bene fisicamente e mentalmente. Giocheremo tante partite, ma vale per tutti. So che il lato fisico conta tanto, ma sono la qualità e l’atteggiamento mentale che fanno la differenza”. Per i padroni di casa ha parlato così l’allenatore Nicola: “Affrontiamo una squadra che ha valori, ci siamo preparati al meglio sempre con la stessa perseveranza nel duro lavoro. Il Milan devi affrontarlo pareggiando ciò che conta di più a questo calcio che è la capacità di tenere testa dal punto di vista atletico, di organizzazione, del coraggio nel fare il tuo gioco.”
    Segui la diretta di Salernitana-Milan su Tuttsport.com
    Dove vedere Salernitana-Milan streaming e diretta tv
    Salernitana-Milan è in programma alle 12:30 allo stadio Arechi di Salerno e sarà trasmessa in diretta e streaming su Dazn e su Sky Sport Uno (canale 201), Sky Sport Calcio (canale 202), Sky Sport 251. In streaming sarà visibile sull’applicazione Sky Go e Now Tv
    Guarda Salernitana-Milan su DAZN. Attiva ora
    Salernitana-Milan: le probabili formazioni
    SALERNITANA (3-5-2): Ochoa; Daniliuc, Radovanovic, Fazio; Sambia, Vilhena, Bohinen, Coulibaly, Bradaric; Dia, Piatek. Allenatore: Nicola.A disposizione: Fiorillo, Bronn, Pirola, Lovato, Botheim, Kastanos, Valencia, Bonazzoli. Indisponibili: Sepe, Mazzocchi, Gyomber, Maggiore. Squalificati: Candreva. Diffidati: nessuno.
    MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Bennacer, Saelemaekers, Brahim Diaz, Leao, Giroud. Allenatore: Pioli.A disposizione: Mirante, Jungdal, Dest, Thiaw, Gabbia, Bakayoko, Pobega, Vranckx, Adli, De Ketelaere, Lazetic. Indisponibili: Maignan, Ballo-Touré, Kjaer, Florenzi, Krunic, Ibrahimovic, Messias, Origi, Rebic. Squalificati: nessuno. Diffidati: Tonali.
    Arbitro: Fourneau (Roma). Assistenti: Del Giovane e De Meo. IV uomo: Pezzuto. Var: Mariani. Avar: Manganiello. LEGGI TUTTO

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    Arbitri Cremonese-Juve, Inter-Napoli e Torino-Verona: le designazioni e la polemica

    ROMA – Mercoledì riparte il campionato di Serie A, alle 12:30 Salernitana-Milan apre il programma dell’16ª giornata che si chiuderà alle 20:45 con il big match di San Siro tra Inter e la capolista Napoli. Nella giornata odierna sono stata ufficializzati i direttori di gara delle partite in programma: a Sozza la super sfida del Meazza mentre sarà Forneau ad aprire la giornata arbitrando i campioni d’Italia.
    Ayroldi e Juventus, i precedenti
    Sarà Giovanni Ayroldi, della sezione di Molfetta, a dirigere il match dello Zini tra Cremonese e Juventus. Per la prima volta in questa stagione Ayroldi arbitrerà i bianconeri, infatti l’ultimo match diretto dall’arbitro classe 1991 con i bianconeri in campo è stato il pareggio casalingo per 2-2 contro la Lazio alla 37ª giornata della passata stagione. Il parziale della Juve sotto la supervisione di Ayroldi recita in quattro precedenti : 2 vittorie, una sconfitta ed un pareggio per un totale di 14 ammonizioni, 0 espulsioni e un rigore a favore.
    Serie A, tutte le designazioni arbitrali della 16ª giornata
    Salernitana-Milan (04/01, ore: 12:30): Forneau di Roma
    Sassuolo-Sampdoria (04/01, ore: 12:30): Maresca di Napoli
    Spezia-Atalanta (04/01, ore: 14:30): Giua di Olbia
    Torino-Verona (04/01, ore: 14:30): Dionisi di L’Aquila
    Lecce-Lazio (04/01, ore: 16:30): Marinelli di Tivoli
    Roma-Bologna (04/01, ore: 16:30): Santoro di Messina
    Cremonese-Juventus (04/01, ore: 18:30): Ayroldi di Molfetta
    Fiorentina-Monza (04/01, ore: 18:30): Feliciani di Teramo
    Udinese-Empoli (04/01, ore: 20:45): Serra di Torino
    Inter-Napoli (04/01, ore: 20:45): Sozza di Seregno LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli perde Rebic e Ballo-Touré per infortunio: le condizioni

    MILANO – Non sono con un pesantissimo ko che ha mandato su tutte le furie il proprio allenatore: il tecnico del Milan Stefano Pioli, infatti, dovrà fare i conti con gli infortuni rimediati ad Eindhoven con il Psv da Ante Rebic e Fodé Ballo-Touré in vista della trasferta all’Arechi di Salerno mercoledì 4 gennaio alla ripresa del campionato di Serie A.
    Milan, le condizioni di Rebic e Ballo-Touré
    Nell’incontro di Eindhoven Rebic ha riportato una lesione di un muscolo adduttore della coscia sinistra. Verrà rivalutato con risonanza fra 7 giorni. Ballo-Touré, in seguito a un trauma di gioco nella stessa gara, ha riportato una lussazione alla spalla destra che richiede stabilizzazione chirurgica. L’intervento sarà eseguito domani. Lo comunica il club rossonero per mezzo di una nota ufficiale. LEGGI TUTTO

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    Origi va ancora ko e il Milan si interroga

    MILANO – Le condizioni di Divock Origi saranno rivalutate al rientro del Milan in Italia. L’attaccante belga, durante la partita contro l’Arsenal, ha accusato un risentimento muscolare al flessore che lo ha costretto a saltare il match di due giorni fa contro il Liverpool. Il belga ha lavorato a parte negli ultimi allenamenti e c’è il fondato sospetto che la sua disponibilità per l’amichevole del 30 dicembre con il PSV Eindhoven e per la partita del 4 gennaio contro la Salernitana sia a rischio. Un altro stop che va così a minare ulteriormente una stagione ampiamente tribolata per Origi, che avrebbe dovuto sostenere il peso dell’attacco milanista insieme a Olivier Giroud, ma così non è stato. E questo ennesimo stop dell’ex Liverpool pone anche degli interrogativi sia tattici sia per quel che concerne il mercato di gennaio dove, in teoria, il Milan non ha intenzione di intervenire.Guarda la galleryLiverpool-Milan, il ricordo di Mihajlovic: minuto di silenzio e lutto al braccio

    Le alternative del Milan

    Se lo stop dovesse essere importante, probabilmente Maldini e Massara dovrebbero iniziare a guardarsi attorno sul mercato (ovviamente per un prestito) e, a più ampio raggio, individuare per la prossima estate il profilo di un centravanti che possa garantire un presente immediato e un futuro per il ruolo. Dunque, in attesa di capire il quadro clinico del giocatore, Pioli potrebbe riposizionare Rebic nella casella degli attaccanti centrali così come potrebbe essere riproposto De Ketelaere in quel ruolo che ha già ricoperto quando giocava nel Bruges. Il tutto poi pone anche una sorta di standby sull’eventuale uscita in prestito di Lazetic. Con Zlatan Ibrahimovic ancora fuori almeno fino a fine gennaio, il tema di discussione sull’attaccante potrebbe aprirsi all’interno del Milan, che ieri dopo l’allenamento mattutino ha svolto un safari di squadra. Dopodomani è previsto il rientro a Milano.
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    Lapo Elkann saluta Mihajlovic: “Ciao Sinisa, resterai sempre nei nostri cuori”

    TORINO – Anche Lapo Elkann saluta Mihajlovic: «Ciao Sinisa, resterai sempre nei nostri cuori». Il nipote dell’Avvocato ricorda l’ex calciatore e l’ex allenatore che in Italia ha lasciato il segno: «Sinisa grande uomo, amato e rispettato da tutti, senza distinzioni di colori e bandiere: Lazio, Roma, Sampdoria, Inter, Milan, Torino, Fiorentina, Juventus… Dove ha giocato, dove ha allenato, dove è stato fiero rivale. Unico. Indimenticabile. Stringo in un abbraccio la famiglia in questo momento così difficile». LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic: “Per lo scudetto solo Napoli e Milan? Anche la Juventus sta tornando”

    DUBAI (EMIRATI ARABI UNITI) – Il Milan prosegue la preparazione a Dubai in vista del ritorno in campo previsto il prossimo 4 gennaio contro la Salernitana alle 12.30 all’Arechi. I rossoneri, dopo aver superato il Lumezzane 3-2 in rimonta nell’amichevole a Milanello, sono volati negli Emirati, dove affronteranno Arsenal (oggi, martedì 13 dicembre, alle ore 15) e Liverpool (venerdì alle ore 16-30) – entrambe le gare saranno visibili su DAZN -. Al rientro, prima del campionato, ci sarà poi anche la sfida in Olanda contro il Psv in programma giorno 30 dicembre alle ore 18.15. A Dubai c’è anche Zlatan Ibrahimovic, out per infortunio dalla fine della scorsa stagione. Il gigante svedese lavora per recuperare prima possibile e dare una mano ai propri compagni nella seconda parte di stagione. Ai microfoni di Sky, in una lunga intervista, ha affrontato diversi temi: dalla lotta scudetto alla finale di Supercoppa italiana in programma Riyad contro l’Inter il prossimo 18 gennaio. 
    Come stai?

    “Sto bene, sto migliorando. Sto seguendo il mio protocollo, ogni giorno che passa sto migliorando”.

    È passato un po’ di tempo dalla tua ultima partita. Come hai aiutato la squadra in questo periodo?
    “Quando ci sono le partite si vede molto che sono vivo in panchina. Sto provando ad aiutare la squadra in tutti i modi, ma quando non sei in campo non è facile. Ci sto provando in ogni modo a dare motivazione, adrenalina, spingendo i compagni a fare meglio soprattutto quando sbagliano. Ma la squadra sta facendo molto bene, al momento siamo secondi e siamo cresciuti tanto: quelli che erano giovani si sono assunti più responsabilità e sono diventati più maturi, mentre chi era qua quando abbiamo vinto sa cosa si deve fare per vincere ancora”.

    Cos’è che ti è mancato in questi ultimi mesi?
    “Alla squadra manca Ibra e a Ibra manca la squadra. Manca tutto, quando sei in campo è tutta un’altra cosa: c’è l’adrenalina, il pubblico, l’odore del campo, i duelli. Manca sentirsi vivo dentro il campo. Non posso spiegare la sensazione che c’è in campo, quando si smette non c’è più quell’adrenalina che è difficile da trovare altrove. È tutto questo che mi manca, ma quando mi sono operato mi sono detto che devo avere pazienza perché poi la soddisfazione sarà ancora più grande e sarà tutto più bello. Al momento, però, serve solo pazienza”.

    Hai deciso di operarti nel momento in cui avete vinto lo scudetto o avevi già deciso prima?
    “Ho deciso di operarmi per la mia salute, per stare bene, non per giocare. Non stavo bene, negli ultimi sei mesi stavo veramente male e chi è dentro la squadra e lavora con noi sapeva quale fosse la situazione. Purtroppo non si poteva parlare di questa cosa perché la squadra era in una situazione delicata, potevamo vincere lo scudetto e soprattutto io non volevo che si parlasse di questa cosa per una questione di rispetto per me e per la situazione. Non volevo che qualcosa potesse disturbare la squadra in un momento così importante o potesse portare negatività. Abbiamo deciso poi con l’allenatore, il club e lo staff medico di fare l’operazione dopo l’ultima partita. A quel punto abbiamo fissato l’obiettivo, stare bene per poi riprendere a giocare a calcio”.

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    Lukaku e De Ketelaere flop al Mondiale: Inzaghi, Pioli e la ricostruzione fisica e morale

    MILANO – Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno (anche se si fa un po’ fatica a farlo), il Belgio – insieme alla Germania più grande delusione del Mondiale – quanto meno è stato rimandato a casa da Croazia e Marocco, semifinaliste in Qatar. Servirà poco come consolazione per Romelu Lukaku – primo colpevole dell’eliminazione, visti i gol divorati sotto porta contro i croati – che è tra i simboli di una generazione d’oro che però non ha vinto nulla in Nazionale. Charles De Ketelaere, quanto meno, dalla sua ha i 21 anni che ne fanno ancora un prototipo di giocatore da grandi appuntamenti (quello in Qatar è stato il primo, si spera, di una lunga serie). Però, pure per il milanista, la consolazione è magrissima, considerato che il suo Mondiale è racchiuso nel quarto d’ora giocato con il Marocco. Lukaku ha giocato poco di più (una manciata di minuti contro gli africani e un tempo con i croati) ma troppo poco rispetto a quanto auspicabile a causa dei postumi dell’ultimo infortunio patito all’Inter, mentre De Ketelaere non è riuscito – anche perché oggettivamente non ne ha avuto il tempo – a sovvertire gerarchie cristallizzate.Sullo stesso argomentoCroazia agli ottavi, Lukaku spreca e il Belgio è fuori dal Mondiale. Marocco primoMondiali 2022

    Lukaku e De Ketelaere, due stelle da riaccendere

    Simone Inzaghi e Stefano Pioli auspicavano che entrambi avrebbero avuto ben altro impatto sul Mondiale, anche perché nella prima parte di stagione hanno giocato poco (Lukaku per l’infortunio al bicipite femorale sinistro, De Ketelaere per i problemi nel sintonizzarsi col nostro calcio) e la rassegna iridata poteva essere volano per tornare protagonisti anche a latitudini rossonerazzurre. Così non è stato e ora i due allenatori dovranno lavorare pure sotto il profilo psicologico per rimotivare due giocatori chiamati a essere le stelle di Inter e Milan. Lukaku già da qualche giorno lavoro alla Pinetina, mentre De Ketelaere arriverà solo domani a Dubai, dove i compagni hanno iniziato a intensificare i carichi di lavoro in vista della ripresa dell’attività agonistica. L’ex Bruges probabilmente giocherà un tempo il 16 dicembre contro il Liverpool e fara la prova generale in vista di Salerno, dove il Milan riprenderà la rincorsa al Napoli, il 30 a Eindhoven con il Psv. Il Milan su Cdk ragiona in prospettiva, come dimostra l’affermazione programmatica di Paolo Maldini («Ha fatto un contratto con noi di cinque anni, non di cinque mesi») e stella polare del lavoro fatto in questa stagione può essere la parabola di Sandro Tonali che, non va dimenticato, qualcuno dopo il primo anno a Milanello voleva rispedire al Brescia: Maldini invece ha creduto fermamente nella possibilità che il ragazzo potesse esplodere e oggi Pioli ha un leader a 360° su cui contare. Lo stesso – sono convinti a Casa Milan – accadrà per De Ketelaere talento su cui cui tutti sentono ancora di scommettere visto l’investimento fatto e pure la pervicacia con cui è stata chiusa una trattativa che è diventata, settimana dopo settimana, il tormentone estivo.

    Guarda la galleryLukaku sbaglia tutto, Belgio fuori dal Mondiale: Romelu zimbello web

    Big Rom, che lavoro per l’Inter!

    Per Lukaku, al contrario, si deve ragionare nell’immediatezza. Non fosse altro perché Big Rom all’Inter è in “leasing” dal Chelsea – ma il prestito può essere rinnovato a cifre però riviste verso il basso – e perché Inzaghi l’ha fortissimamente voluto per vincere subito. In tal senso, la speranza dell’allenatore è di riportarlo al top per il derby di Supercoppa che, se vinto, può dare già senso compiuto all’annata dopo che è stata messa in cassaforte per la seconda stagione di seguito la qualifica zione agli ottavi di Champions. Lukaku in questi giorni sta aggiungendo al lavoro in gruppo il programma personalizzato studiato per lui: un menù tarato per proseguire quanto fatto in Nazionale. Le tre amichevoli che faranno da antipasto al big match col Napoli del 4 gennaio (spartiacque nella lotta scudetto) vedranno il belga protagonista anche perché è fondamentale che metta minuti nelle gambe, obiettivo invece centrato in pieno da Marcelo Brozovic con la Croazia. Inzaghi auspicava una parabola mondiale simile per il centravanti e per questo motivo lo spirito con cui Lukaku dovrà interpretare le sfide con Betis Siviglia (sabato), Reggina (il 22 dicembre) e Sassuolo (il 29) dovrà essere tutt’altro che amichevole considerato che il problema principale del totem interista, anche per la sua mole, è trovare il ritmo partita e, con essa, quella rapidità e capacità di reagire a stimoli improvvisi che gli sono costati gli errori sotto porta con la Croazia. Perché quello di Lukaku è un motore diesel e soltanto giocando il belga riesce ad andare in “temperatura”. L’importante, ovviamente, è che lui stia bene. Cosa che nella sua seconda avventura in nerazzurro, di fatto, non è ancora accaduta.

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