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    Torino, si riparte da Napoli ma serve di più contro Kvaratskhelia. Scossa Sanabria. Probabile formazione

    TORINO – Tre sconfitte nelle ultime quattro partite non hanno permesso al Torino di affrontare la sosta con serenità. Nello stesso tempo, la pausa è servita a Juric per fare il punto della situazione e lavorare, seppure a ranghi ridotti perché gli impegni delle nazionali hanno portato via dal Filadelfia tredici stranieri e Pellegri – che si è infortunato con l’Under 21 -, sui limiti evidenziati dagli incontri di cui sopra, nei quali i granata si sono dovuti arrendere all’Atalanta (con due leggerezze difensive che hanno causato altrettanti rigori), all’Inter (palla persa in uscita quando mancava soltanto un minuto al 90′) e al Sassuolo (la peggior prestazione di questo inizio di stagione, soprattutto per la pochezza nella fase offensiva). Insomma, i problemi di attenzione e concentrazione del passato campionato si sono ripetuti con troppa facilità. Da qui la necessità di cambiare rapidamente il trend, anche perché il calendario che attende il Toro non consente certo distrazioni. Tra le nove avversarie in quarantré giorni che attendono la squadra di Juric prima della lunga pausa per il Mondiale, infatti, ci sono il Napoli (sabato al Maradona), la Juventus (15 ottobre), l’Udinese (23 ottobre), il Milan (30 ottobre) e la Roma (13 novembre). Le altre sono Empoli (9 ottobre), Cittadella in Coppa Italia (18 ottobre), Bologna (6 novembre) e Sampdoria (9 novembre). Insomma, servirà ben altro atteggiamento per riuscire a mantenere una posizione di classifica che permetta di coltivare ambizioni per quando si ricomincerà, momento in cui sarà riaperto il mercato dove la società deve operare almeno due interventi importanti (un centrocampista e una punta) e provare a chiudere la trattativa rimasta di fatto in sospeso con il Leicester per Praet.

    LA PROBABILE FORMAZIONE

    (4-3-2-1) Milinkovic-Savic; Schuurs, Buongiorno, Rodriguez; Singo, Lukic, Linetty, Lazaro; Vlasic, Radonjic; Sanabria. All. Juric
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    Riecco Menez: la Reggina ai suoi piedi

    TORINO – Ben ritrovato, Jeremy Menez. La terza stagione alla Reggina dell’estroso attaccante francese sembra essere la più promettente, dopo due stagioni in chiaroscuro, passate fra qualche lampo da calcio d’alta quota, infortuni e tentativi di cessione a ogni sessione di mercato per via di un contratto oneroso che la precedente società di Gallo faticava a permettersi. Poi è sbarcato patron Saladini e con lui Pippo Inzaghi, ed è stata tutta un’altra storia, non solo per Menez, visto che dopo 6 giornate di B gli amaranto sono in testa, assieme al Brescia, con 15 punti su 18. Col miglior attacco (14 gol) e la miglior difesa (-2). Una squadra dove brilla la classe del francese, nonostante la carta d’identità dica 35 anni, anche se il fisico appare ancora come quello di un ventenne. Potenza di Pippo: con lui, Jeremy aveva disputato la miglior stagione in carriera, in A ai tempi del Milan (16 gol). Inzaghi lo ha rimesso al centro del progetto facendolo partire titolare da falso nueve del suo 4-3-3, col risultato che la squadra non solo ne esalta le doti superiori perché pone Jeremy nel cuore del gioco, ma resta più corta e si difende meglio di quando  schiera un centravanti di ruolo (dove la Reggina dispone di due pedine, Gori e Santander). Ogni partita, Menez parte dall’inizio e non gioca non più di un’ora abbondante perché va gestito meglio delle passate stagioni. Pochi mesi dopo il suo arrivo alla Reggina, lui stesso ammise che veniva da un periodo in cui, passando per Turchia, Messico e B francese, non s’era allenato più come un tempo. E questo spiega anche la serie d’infortuni patiti nelle prime due stagioni sullo Stretto, quando i suoi muscoli dovevano sopportare carichi di lavoro a cui non erano più abituati. Ma la classe c’è ancora tutta, basta andarsi a rivedere le due reti gioiello nelle vittorie su Spal e Palermo. In quelle di Pisa e sul Cittadella invece ha fatto l’assist vincente. Da stropicciarsi gli occhi il lancio da oltre 50 metri con cui all’Arena Garibaldi ha innescato il gol del guizzante Canotto, nell’occasione servito sul piede. Insomma, c’è  tanto Menez in questa Reggina rivelazione. Il prossimo giugno andrà in scadenza contrattuale, un mese dopo aver compiuto 36 anni. E non sarebbe male goderselo ancora per un po’, il prezzo del biglietto per vederlo lo vale sempre.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Milan, si ferma Theo Hernandez: stiramento all'adduttore

    MILANO – Stiramento del lungo adduttore destro per Theo Hernandez. È l’esito dei controlli strumentali a cui si è sottoposto il terzino del Milan, rientrato dalla convocazione con la Nazionale francese proprio a causa del problema fisico riscontrato. Le condizioni di Theo Hernandez verranno rivalutate tra una settimana. Per quanto riguarda invece Davide Calabria, uscito a fine primo tempo del match contro il Napoli per un affaticamento muscolare ai flessori, i controlli hanno escluso lesioni muscolari. LEGGI TUTTO

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    Lampi di De Ketelaere, il leader che il Milan aspetta

    La strada è lunga, ma Charles De Ketelaere ha cominciato a percorrerla. Il talento belga è stato l’obiettivo su cui il Milan non ha mollato la presa nel corso dell’estate: lunga e tormentata la trattativa con il Bruges, alla fine chiusa con un impegnativo investimento da 35 milioni. Grande logicamente l’attesa, per uno dei giocatori emergenti d’Europa. Con il rischio dell’eccesso perché, non appena messo piede in campo, De Keteleare è stato ribattezzato subito come il nuovo Kakà, per le movenze e il tocco di palla. Un paragone tutto da verificare nel corso del tempo e, soprattutto, potenzialmente pericoloso: basti ricordare come ne era stato schiacciato Paquetá, fino a scomparire dai radar rossoneri.
    DuttilitàStefano Pioli ha grande stima del belga e ne sta curando progressivamente l’impiego, ben sapendo come il classe 2001 abbia bisogno di tempo per maturare definitivamente, soprattutto in un contesto qual è quello del Milan e qual è una realtà competitiva come la Serie A. De Ketelaere si è messo a disposizione del tecnico e della squadra, qualunque sia il minutaggio a disposizione, da titolare come da uomo inserito in corsa. Allo stesso modo il ruolo, che lo ha visto agire anche da “falso nove” in assenza di alternative in prima linea (causa infortuni e convalescenze) a Olivier Giroud.
    Segnali importantiI segnali positivi si stanno comunque moltiplicando nel corso delle partite. E anche contro il Napoli, in una serata di poca continuità personale, De Ketelaere ha comunque creato opportunità interessanti, come quelle non concretizzata da Giroud nel primo tempo e come l’avvio dell’azione, con l’imbucata per Theo Hernandez, che ha portato al momentaneo 1-1 del francese. Lampi che devono diventare sempre più numerosi e ravvicinati, per vedere De Ketelaere occupare il ruolo che gli hanno disegnato nel Milan: quello di leader.
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    Milan, Theo Hernandez lascia il ritiro della Francia: problema all'adduttore

    MILANO – Stop per Theo Hernandez, costretto a lasciare il ritiro della Francia per un problema all’adduttore. Le condizioni del terzino del Milan saranno valutate nei prossimi giorni con esami strumentali, mentre intanto al suo posto il ct francese Didier Deschamps ha convocato l’ex romanista Lucas Digne. Anche il portiere Hugo Lloris ha lasciato il ritiro dei ‘Galletti’ per un problema fisico ed è stato sostituito da Alban Lafont, estremo difensore del Nantes.
    Le condizioni di Calabria
    Tornando in casa Milan sotto osservazione anche Davide Calabria, sostituito nell’ultimo match perso a San Siro contro il Napoli a causa di un affaticamento muscolare al flessore: le condizioni del capitano rossonero, ha spiegato il club, verranno valutate alla ripresa degli allenamenti. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Milan-Napoli: l'urlo di Simeone, De Ketelaere poco concreto

    Pagelle MilanMAIGNAN 6

    Primo tempo di sostanziale inoperosità. Intuisce il rigore, può nulla su Simeone, annulla l’imbucata di Zerbin. 

    CALABRIA 6.5

    Marcatura feroce su Kvaratskhelia in ogni zona del campo, pagata con un giallo. Esce all’intervallo per un problema al flessore e il Milan ne risente. Dest (1′ st) 5 Perde subito Kvaratskhelia, provocando il rigore trasformato da Politano. 

    KJAER 5.5

    Preferito a Kalulu, mostra eccessi di irruenza che portano al giallo pressoché immediato. Kalulu (1′ st) 6 Più attento di Tomori, poco fortunato sulla traversa del 2-2 centrata dopo essersi fatto tutto il campo di corsa . 

    TOMORI 5

    Non concede spazi a Raspadori, paga cara la marcatura lassa su Simeone. 

    THEO HERNANDEZ 7

    Cambia passo dopo lo 0-1, gettando nel panico il Napoli sulla corsia destra: alla terza volata con palla in mezzo, Giroud indovina la deviazione vincente; alla quarta, Kalulu centra la traversa. 

    BENNACER 6

    Recupera palloni, duella con Zielinski ma, alla fine, non incide come in altre occasioni. TONALI 6

    Fatica sulla distanza contro la fisicità di Anguissa, dopo un primo tempo di qualità.

    SAELEMAEKERS 5.5

    Molto attivo, ma anche molto confusionario. Contrato da Kim in area al 17′ pt. Messias (21′ st) 6 Subito pericoloso con un sinistro dal limite, Meret si allunga alla sua destra. 

    DE KETELAERE 5.5

    Sempre bellino da vedere e sempre ancora poco concreto. Da ricordare un servizio dal fondo non sfruttato da Giroud. Adli (37′ st) ng. 

    KRUNIC 6

    Non è Leao, gestisce la zona con ricerca dell’inserimento e della verticalità. Vedi la palla a Giroud in occasione della situazione Meret-traversa. Brahim Diaz (21′ st) 6 Dentro con decisione, porta scompiglio senza trovare gli sbocchi giusti. 

    GIROUD 6.5

    Sempre presente in area: Meret gli sbarra la strada al 13′, quindi lui manda alto di testa e poi toglie palla a Calabria (piazzato meglio sul cross di De Ketelaere) con un’acrobazia alla Ibra, non riuscita. Puntuale sul servizio di Theo Hernandez per l’illusorio 1-1. 

    ALL. PIOLI 5.5

    All’intervallo cambi di protezione o obbligati, per i gialli di Kjaer e il guaio fisico di Calabria. Scelta punita nel giro di 6’ dal contatto Dest-Kvaratskhelia. Prova a rimediare con gli ingressi di Messias e Brahim Diaz, non basta.

    Guarda la gallerySimeone sembra il padre, che incornata! Milan ko, festa Napoli LEGGI TUTTO

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    Milan-Napoli è anche Calabria-Di Lorenzo: incrocio scudetto con vista sulla Nazionale

    MILANO – Terzini destri, e capitani, contro. È il confronto tra Davide Calabria e Giovanni Di Lorenzo. Avversari in Milan-Napoli e in concorrenza per una maglia azzurra. Un confronto, quello in chiave Italia, ancora una volta vinto dal giocatore di Luciano Spalletti. Di Lorenzo è ormai divenuto un elemento fisso nell’undici di partenza di Roberto Mancini. Altrettanto non avviene per il rossonero, ignorato nelle convocazioni per il duplice impegno che vedrà gli azzurri di scena in Nations League contro l’Inghilterra (proprio al Meazza) venerdì sera e poi a Budapest contro l’Ungheria il lunedì successivo. Due partite in cui l’Italia si gioca ancora una possibilità di Final Four, ma con un occhio attento all’ultimo posto – oggi occupato dall’Inghilterra – che significa retrocessione. Un’assenza che ha fatto inarcare più di un sopracciglio.
    Calabria totalePerché Calabria, da oltre un paio di stagioni a questa parte, ha evidenziato una continuità di rendimento che prima gli mancava. Questo grazie a una crescita nella sicurezza personale, che ne fa uno dei migliori interpreti del ruolo, per l’attenzione alla fase difensiva e il contributo in quella offensiva. Figlio del vivaio del Milan, per Stefano Pioli è stato naturale consegnargli la fascia dopo l’eclissarsi di Alessio Romagnoli e dopo l’infortunio di Simon Kjaer. Calabria impersona quello spirito rossonero che ha contribuito alla costruzione dell’ultimo scudetto.
    Di Lorenzo onnipresenteLa fascia di capitano a Di Lorenzo è invece il frutto della fiducia ottenuta dalla squadra una volta incassato l’addio di Lorenzo Insigne. In estate, quando è stato il momento di decidere, lo spogliatoio non ha avuto dubbi nell’individuare nel terzino destro l’elemento cui consegnare tale responsabilità sul campo. Questo perché Di Lorenzo, fin dal suo arrivo da Empoli nel 2019, ha risposto con il lavoro a quanti non lo ritenevano all’altezza della nuova realtà. Mai appariscente, sempre concreto. E sempre presente, con un rendimento in cui gli sbandamenti sono stati ridotti al minimo. È la traiettoria vissuta anche nell’Italia, con una crescita progressiva che lo ha portato alla titolarità nella squadra che ha vinto l’Europeo nel 2021. E ora la sfida a Calabria, in un confronto verso il titolo che avrà anche inevitabili ricadute con vista sulla maglia azzurra.
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    Milan, Pioli: “Ennesimo step positivo”

    MILANO – Il Milan ritrova il successo casalingo in Champions League grazie al 3-1 contro la Dinamo Zagabria. Stefano Pioli soddisfatto della prestazione dei suoi, queste le parole a Sky Sport nel post-partita: “È l’ennesimo step positivo. L’avevo detto ai giocatori, che per la qualità che hanno non erano ancora a vincere una partita in Champions in casa. Lo meritavano i miei giocatori e i tifosi. Penso che si possa giocare ancora meglio, fare una partita più precisa e fare ancora più gol: ma stiamo giocando tanto e qualcosa si può concedere”.
    Giroud: “Abbiamo fatto bene”
    Ad aprire le marcature è stato il solito Olivier Giroud, queste le sue parole sempre ai microfoni di Sky Sport: “Partita semplice sì e no. Sul 2-1 non eravamo sereni, penso che abbiamo sfruttato questo punto contro il Salisburgo e volevamo vincere questa partita con il nostro modo di giocare. Penso che potessimo segnare di più e avere più precisione nell’ultimo passaggio. Siamo molto contenti, non era una partita facile ma abbiamo fatto bene”.
    Guarda la galleryIl Milan cala il tris alla Dinamo Zagabria: prima vittoria in ChampionsIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO