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    Sampdoria-Milan 1-2: Giroud decisivo, Pioli in testa con il Napoli

    GENOVA – Il Milan soffre ma supera la Sampdoria e si riporta in testa alla classifica insieme al Napoli. Al Ferraris finisce 2-1, dopo una partita ricca di emozioni e con i rossoneri rimasti in 10 per tutto il secondo tempo per l’espulsione di Leao (che salterà proprio la sfida diretta contro il Napoli). Sblocca Messias in avvio ma nella ripresa arriva il pareggio di Djuricic. Poi risulta decisivo Giroud che prima conquista un rigore (braccio largo di Villar) e poi lo trasforma regalando i tre punti a Pioli. 
    Sampdoria-Milan, tabellino e statistiche
    Le scelte di Giampaolo e Pioli
    Il sabato della sesta giornata di Serie A si chiude con la sfida al Ferraris tra Sampdoria e Milan. I rossoneri vogliono mantenere il loro momento positivo, reduci dal pareggio contro il Salisburgo in Champions e soprattutto dalla vittoria nel derby contro l’Inter. I blucerchiati sono invece a caccia di punti, dopo aver collezionato solo due pareggi e tre sconfitte nelle prime cinque giornate. Qualche cambio per Pioli, con Tomori e Bennacer che partono dalla panchina e sostituiti da Kjaer e Pobega. In avanti spazio a Messias, De Ketelaere e Leao alle spalle di Giroud. Cambio modulo invece per Giampaolo, che mette Rincon e Sabiri al centro con Djuricic e Leris agli esterni a supporto dell’unica punta Caputo. 
    Messias sblocca, annullato il raddoppio di De Ketelaere
    Partenza subito aggressiva del Milan, che ci mette solo 6 minuti a sbloccare la partita. Azione bellissima dei rossoneri, con Leao che serve Giroud, che rigira a De Ketelaere che a sua volta rigira all’esterno portoghese che prova il controllo ma che diventa un assist per il tiro di Messias che batte Audero. La Sampdoria prova subito a reagire e all’11’ è Djuricic a sfiorare il gol, con il suo destro dalla distanza che sbatte sulla traversa. La squadra di Pioli si difende bene e trova anche il raddoppio al 21′ con il cross di Leao per De Ketelaere che segna di spalla. La chiamata del Var però ferma tutto: Fabbri viene chiamato al monitor e annulla il gol per la posizione di fuorigioco di Giroud all’inizio dell’azione. Rallentano i ritmi, con il Milan che gestisce il pallone e con i blucerchiati che non riescono a rendersi pericolosi. Al 42′ altra grande occasione per i rossoneri, con il passaggio di Pobega per Giroud davanti ad Audero, che però si supera e di reazione respinge il tiro dell’attaccante. Continua a spingere il Milan nel finale del primo tempo, ma la difesa dei padroni di casa regge fino al fischio dell’arbitro. Finiscono così i primi 45 minuti, con gli ospiti in vantaggio grazie alla rete di Messias in avvio. 
    Giroud segna il rigore decisivo
    Inizio di ripresa da incubo per il Milan: cross in area, Leao prova la rovesciata ma colpisce in testa Ferrari e per l’arbitro è il secondo giallo e quindi l’espulsione per l’esterno portoghese. I rossoneri rimangono dunque in 10 e dovranno fare a meno di Leao per la partita contro il Napoli. La Sampdoria con la superiorità numerica prende coraggio e al 58′ trova il gol del pareggio, ancora con Djuricic che di testa batte Maignan dopo la traversa del primo tempo. Giampaolo manda in campo Gabbiadini per cercare una clamorosa rimonta contro i rossoneri, che però non demordono e si portano in avanti con il destro di Theo Hernandez su cui Audero salva. Dagli sviluppi del calcio d’angolo Giroud prova il colpo di testa con Villar che blocca il pallone con il braccio molto largo: dopo un check al Var l’arbitro assegna un calcio di rigore al Milan. Dal dischetto va proprio Giroud che non sbaglia. Il Milan ritorna in vantaggio al 67′. I rossoneri ora gestiscono il pallone, cercando di difendere il risultato fino al triplice fischio finale. Spazio per il debutto del classe 2002 Vranckx, che prende il posto di Pobega nel centrocampo del Milan. Brivido per i rossoneri all’87’: diagonale di Gabbiadini respinto da Maignan, la palla finisce a Verre che colpisce il palo e torna proprio a Gabbiadini ma Maignan interviene ancora e salva il risultato. Assalto dei blucerchiati nel finale ma è tutto inutile: il Milan soffre ma conquista i tre punti. 
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    Ufficiale: Tonali rinnova con il Milan fino al 2027

    MILANO – “AC Milan è lieto di annunciare il prolungamento del contratto di Sandro Tonali fino al 30 giugno 2027. Sandro, arrivato al Milan nel 2020, è simbolo di determinazione e senso di appartenenza ai colori rossoneri”. Con questa nota diramata sul proprio sito ufficiale, il Milan rende noto che Sandro Tonali si è legato al club meneghino per le prossime cinque stagioni.
    Milan, Tonali raddoppia lo stipendio
    Il club rossonero premia il giocatore che si era ridotto l’ingaggio per favorire il suo passaggio dal Brescia. Quasi un raddoppio di stipendio per Tonali che guadagnerà 2,5 milioni. Il centrocampista rossonero inizialmente percepiva uno stipendio di 1,8 milioni netti all’anno, poi ridotti a 1,3.
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    Milan, Ibrahimovic al Policlinico San Donato: visita a bimbi in cura

    MILANO – Tanti sorrisi e grandissime emozioni tra i bimbi del reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’Irccs Policlinico San Donato (Gruppo San Donato) questo pomeriggio quando hanno ricevuto la visita di Zlatan Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese del Milan ha regalato momenti di serenità tra i piccoli tifosi, portando in dono anche magliette autografate e posando per foto ricordo. Un pomeriggio da sogno per i bambini che hanno potuto incontrare e conoscere uno dei campioni più amati e idolatrati del mondo del pallone. Ibrahimovic, che sta recuperando dall’operazione al ginocchio, resta comunque al fianco della comunità di Milano per iniziative come quella odierna. L’evento – si legge nella nota della struttura meneghina – è stato promosso da Gsd Foundation, fondazione non profit del Gruppo San Donato che propone tra le sue innumerevoli attività attività anche progetti volti all’umanizzazione delle cure. LEGGI TUTTO

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    Pioli: “Il Milan voleva vincerla, sorpreso dalla sconfitta del Chelsea”

    SALISBURGO (Austria) – Termina con un pareggio il match di esordio nella nuova Champions League per il Milan che fa 1-1 sul campo del Salisburgo. Questa l’analisi a fine partita di Stefano Pioli, con qualche rimpianto per il palo nel finale di Leao: “Un buon risultato con una prestazione non di alto livello. Se non hai qualità e ritmo corri dei pericoli, loro sono partiti meglio, poi ci siamo ripresi. Avversario forte, potiamo a casa un risultato positivo, ma volevamo al vittoria, potevamo fare meglio”. D’accordo con il tecnico anche Tonali e Tomori: “I ragazzi sanno riconoscere quando stanno bene in campo. Gli avversari ci hanno preso sulla velocità in ripartenza, ci hanno creato difficoltà. Noi poco lucidi dal punto di vista tecnico, ma ci abbiamo provato fino alla fine.”Guarda la galleryIl Milan sfiora la vittoria: 1-1 con il Salisburgo, palo di Leao al 94′!
    Pioli: “Con il Chelsea partita dal peso importante”
    “Oggi è mancata velocità nella costruzione, potevamo trovare soluzioni migliori, Quindi sicuramente una posizione della squadra più compatta ci avrebbe permesso di vincere. Abbiamo subito le ripartenze e non siamo stati bravi nelle transizioni negative. Loro avevano attaccanti forti anche di spalle, però non erano aggressivi e abbiamo sbagliato molti passaggi. Tonali non era esterno, serviva per giocare con più ampiezza, si è aperto spesso per creare superiorità numerica”. Prosegue così Stefano Pioli che guarda già alla prossima sfida a Stamford Bridge contro il Chelsea (sconfitto alla prima dalla Dinamo): “Il risultato di Zagabria mi ha sorpreso, questo ci insegna che nel calcio non ci sono partite facili. Sapevamo che il Salisburgo non era squadra facile, la prossima partita per noi sarà con un peso specifico importante. I nuovi sono entrati bene. Dest è arrivato da poco, ma ha qualità in fase di spinta. Origi ha avuto una estate difficile, ma oggi ha fatto bene. Pobega ci ha messo le sue caratteristiche. Sono tutte situazioni di cui abbiamo bisogno”.
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    Diretta Salisburgo-Milan ore 21: dove vederla in tv e in streaming e le probabili formazioni

    SALISBURGO (AUSTRIA) – Tornato a vincere in Italia con lo scudetto conquistato nella passata stagione, il Milan vuole tornare grande anche in Europa. Reduci dall’entusiasmante successo nel derby di campionato contro l’Inter, i rossoneri di Stefano Pioli si tuffano sulla Champions League: sarà il campo del Salisburgo a fare da scenografia al debutto nel Gruppo E, completato da Chelsea e Dinamo Zagabria che si sfideranno a loro volta oggi in Croazia. Out Florenzi, Krunic e Rebic nel Diavolo di Stefano Pioli, diversi gli assenti nella formazione di casa guidata dal tedesco Matthias Jaissle. 
    Le probabili formazioni di Salisburgo-Milan
    SALISBURGO (4-3-3-1): Kohn; Dedic, Solet, Wober, Ulmer; Seiwald, Capaldo, Kameri; Kjaergaard, Okafor; Fernando. All. Jaissle
    A disposizione: Manti, Walke, Van der Brempt, Piatkowski, Baidoo, Pavlovic, Bernardo, Bernede, Diarra, Adamu, Koita, Simic.
    Indisponibili: Sesko, Susic. Squalificati: -. 
    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Hernandez; Tonali, Bennacer; Saelemaekers, De Ketelaere, Leao; Giroud.
    A disposizione: Mirante, Jungdal, Dest, Kjaer, Gabbia, Ballo-Touré, Pobega, Brahim Diaz, Messias, Origi.
    Indisponibili: Florenzi, Krunic, Rebic. Squalificati: -. 
    ARBITRO: Jovanovic (Serbia)
    ASSISTENTI: Stojkovic e Mihajlovic.
    IV UOMO: Simovic
    VAR: Dankter (Germania)
    AVAR: Millot (Francia) LEGGI TUTTO

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    Solido e determinato: è il Milan di Pioli, Tonali dà il passo in più

    Esattamente come nel derby di 7 mesi fa, il Milan va sotto con l’Inter prima di ribaltare. Allora fu l’inizio della riscossa rossonera, che ha poi portato allo scudetto, stavolta vale il simbolico sorpasso in classifica sui cugini. Curioso che il 2-1 l’abbia firmato ancora Giroud. Stavolta è stata l’apoteosi di Rafael Leao, sempre più grande, decisivo e, al dunque, straordinario. Ha segnato i suoi primi due gol nel derby della Madonnina, ma ha anche piazzato l’assist per la rete di Giroud, quella del sorpasso. Ha addirittura scherzato i tre difensori interisti in occasione del 3-1, una scena da dividere a metà tra la sopraffina giocata del portoghese e lo sconcertante imbarazzo della migliore difesa di Serie A ai tempi di Conte.Sono successe tante cose in una partita elettrica, priva di pause, ma di fortissimo impatto emotivo, che inevitabilmente avrà il proprio riflesso sulla corsa scudetto e sulla settimana di Champions League. L’Inter arrivava dalla facile vittoria contro la piccola Cremonese, il Milan dall’insipido punto in trasferta con il Sassuolo. Si è andato molto per ventate. Prima l’Inter, poi a lungo il Milan, infine di nuovo l’Inter nell’ultima parte di gara, quando il distacco era ampio e Maignan ha respinto le residue speranze di Calhanoglu e soci. Il portiere francese, considerato un ripiego ai tempi della dolorosa conclusione del rapporto con Donnarumma, è oggi una delle maggiori garanzie del Milan. Gli altri sono il citato Leao, semplicemente devastante, il torreggiante Giroud, pronto a buttarsi su ogni palla e a opporsi anche da solo contro la difesa nerazzurra, e soprattutto Tonali. La partita è cambiata, a metà del primo tempo, quando il centrocampista azzurro ha cominciato a prendere in mano la squadra. Ha individuato le giuste traiettorie, ha accresciuto la pericolosità del Milan con il passare dei minuti, scatenando la classe furiosa di Leao. È il Diavolo che vince grazie alla sua maggiore convinzione, ricetta magica valsa un tricolore. Non è la rosa più forte, come si ripete dappertutto scaricando il pronostico sull’Inter, eppure nessuno ha un gruppo così solido, una determinazione paragonabile, uno spirito di servizio altrettanto sviluppato dei giocatori di Pioli. Sempre più on fire.Si è visto poco De Ketelaere, colpevole di essersi lasciato sfuggire Brozovic in occasione dell’1-0. Il derby è giungla e pensare di attraversalo senza sporcarsi i mocassini è impossibile anche per una stellina del mercato. Ma il ragazzo crescerà in sicurezza, perché proprio Tonali è la dimostrazione che al Milan sanno aspettare i nuovi, grazie a un ambiente costantemente cresciuto in questi anni. Merito dello spogliatoio e di figure come Maldini e Massara, pronte a basarsi su idee e competenza più che su conoscenze e amici degli amici. Ieri i nuovi padroni americani si sono goduti in tribuna una realtà solida e strutturata, rinfrancati dal fatto che i 1,2 miliardi di euro siano stati investiti bene. Cosa di meglio di un debutto inaugurato dal successo nel derby? Tre punti Cardinale.Dall’altro lato, l’Inter ha vissuto sulla qualità dei suoi interpreti. L’abilità di Correa e Lautaro in occasione dell’1-0, qualche cross ben messo dalla fascia. Ma tanti, troppi sono stati gli errori. La difesa, giunta all’ottavo gol incassato in cinque partite, si è fatta bucare ogni volta, pure per colpa degli sbagli del centrocampo in uscita. L’Inter è migliorata con l’ingresso di Dzeko, Dimarco e Mkhitaryan a metà ripresa. Troppo tardi. È un po’ la maledizione dei cambi che perseguita Simone Inzaghi. O non li fa o, quando li fa, risultano tardivi. Visto con il senno di poi, perché non mettere il bosniaco prima? Ma sono domande che hanno una risposta migliore da casa. Resta invece un dato sul quale alla Pinetina dovranno riflettere: le due partite più importanti sin qui si sono chiuse con due sconfitte contro Lazio e Milan, per un totale di 6 gol incassati. Sì, si poteva pure pareggiare, ma rimane il problema. LEGGI TUTTO

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    Milan-Inter, Inzaghi: “C'è stato un black out, io sono il responsabile”

    MILANO – “Inter a due facce? Esattamente. All’inizio è stata una partita equilibrata, di studio reciproco, poi abbiamo fatto un bellissimo gol, ma dopo il pareggio abbiamo avuto un black out di mezz’ora che ci è costato altri due gol. Noi ne abbiamo fatti due bellissimi, mentre i loro tre non possiamo concederli… soprattutto in un derby. E alla fine abbiamo perso. Per tutto quello che abbiamo creato alla fine avremmo meritato il pari, ma io sono l’allenatore e sono il primo responsabile: quella mezz’ora ha lasciato a desiderare in una partita così importante e dovevamo fare meglio”. Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi è intervenuto ai microfoni di Dazn dopo il derby perso 3-2 contro il Milan. 
    Inzaghi: “Subiamo gol con troppa facilità”
    “Analogie con il ko con la Lazio? No, sono state due partite diverse. Penso che stasera, per fare due gol, abbiamo fatto tantissima fatica, anche se potevamo farne altri e abbiamo trovato un grandissimo portiere. A noi, invece, ci fanno gol con troppa facilità e dovremo cercare di lavorare e migliorare. Io, da allenatore, dovrò premere su questo. Analizzeremo tutto, sicuramente per vincere un derby bisogna fare di più. Quando ci siamo trovati sotto 3-1 abbiamo fatto tutto quello che andava fatto, ma mezz’ora non basta per vincere la partita e in quel passaggio a vuoto il Milan ha fatto tre gol e noi siamo riusciti a farne soltanto uno. Per la nostra squadra è troppo importante saper gestire i momenti e dobbiamo essere più dentro le partite, senza questi black out che, contro squadre forti come Lazio e Milan, ci hanno compromesso le partite. Il dettaglio fa la differenza e dobbiamo assolutamente migliorare su questo. Basta rivedere i gol… Noi per segnare abbiamo dovuto fare tante costruzioni, i loro sono stati segnati in maniera troppo semplice”.
    Inzaghi: “C’è delusione, mi brucia aver perso il derby”
    “Barella sotto tono? Parlare di singoli in questo momento mi viene difficile. È normale che l’analisi è stata fatta. Abbiamo avuto quel momento, in cui abbiamo preso l’1-1 in uscita mentre eravamo in totale controllo della partita e stavamo facendo quello che dovevamo fare. I quinti dovevano stare bassi sul pressing del Milan e infatti nel primo tempo ho richiamato la posizione a Dumfries. La palla era nostra, non c’erano avvisaglie, e abbiamo concesso il pareggio. 8 gol subiti in 5 partite? Questa è la stessa squadra che l’anno scorso è stata otto partite senza subirne. I numeri vanno letti in questa direzione, basta vedere la partita di oggi, noi fatichiamo tantissimo a segnare, loro invece arrivano in porta con troppa facilità. Io sono l’allenatore e devo riportare la solidità. Mi brucia aver perso il derby, per i tifosi e per la società, ci tenevamo tantissimo, potevamo e dovevamo fare di più. C’è tanta delusione, perché con il Milan sono state sempre partite aperte decise dagli episodi”.
    Guarda la galleryLeao dà spettacolo con 2 gol e un assist: l’Inter si arrende al Milan 3-2Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Pioli si gode il suo Milan: “Sono un allenatore felice”

    MILANO – “Sono un allenatore felice”. Così parla Stefano Pioli, con la maglietta bagnata per i gavettoni lanciatigli addosso dai suoi calciatori dopo il successo nel derby contro l’Inter, battuta 3-2 al Meazza. “È una vittoria importante – ha detto il tecnico del Milan dopo il match – perché c’è sempre stata grande rivalità e ora, con due squadre di alta classifica ancora di più. L’Inter ci ha fatto palleggiare e noi abbiamo sbagliato poco. Sapevamo che i duelli sarebbero stati decisivi e li abbiamo affrontati tutti con grande cattiveria. Per settanta minuti abbiamo giocato da grande squadra, poi forse poi ci siamo rilassati un po’ e concedesso qualcosa all’Inter, ma siamo stati bravi a portare a casa il risultato”.
    Milan-Inter 3-2: statistiche e tabellino
    Applausi alla squadra
    Pioli non lesina elogi per i suoi ragazzi: “Continuano a stupirmi per la loro energia, la loro caparbietà e la loro voglia di migliorare”. Qualche parola in più per il mattatore del derby: “Leao? Nell’uno contro uno è fortissimo e noi cerchiamo di metterlo nelle migliori condizioni. È un ragazzo molto intelligente, ha grande potenziale e sa che non deve accontentarsi per puntare in alto”. Applausi anche a Maignan: “Se la squadra mi sorprende lui non mi sorprende più, oltre che un portiere fortissimo è una persona di grande spessore. Se stiamo facendo così bene è perché abbiamo giocatori del suo livello”.
    Guarda la galleryLeao dà spettacolo con 2 gol e un assist: l’Inter si arrende al Milan 3-2
    Rotta sulla Champions
    A fine gara emozioni con il tormentone ‘Pioli’s on fire’ cantato dai tifosi del Milan: “Non può che farmi piacere ma la cosa più importante, al di là dei cori per me ,è la coesione che c’è tra i tifosi e la squadra. Ci trasmettono grande energia”. E ora rotta sulla Champions League, a pochi giorni dal debutto sul campo del Salisburgo: “Abbiamo imparato che la Champions richiede sempre prestazioni di alto livello, oggi i giocatori erano concentrati sul derby ma il mio staff ha già studiato l’avversario. Sarà una partita diversa da quella con l’Inter – sottolinea Pioli -, perché troveremo una squadra messa in campo diversamente e quindi prepareremo il match in maniera diversa. Ma con la stessa mentalità”.
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