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    Milan-Dinamo Zagabria 3-1: che tris, Pioli è primo nel girone

    MILANO – Dopo il pareggio contro il Salisburgo all’esordio il Milan non sbaglia a San Siro e batte 3-1 la Dinamo Zagabria, che nella prima giornata aveva messo ko il Chelsea. Giroud (su rigore), Saelemaekers e Pobega, queste le firme del tris che lanciano Pioli primo nel gruppo E con 4 punti, davanti proprio alla Dinamo. In mezzo il 2-1 momentaneo di Orsic che prova a spaventare i rossoneri, bravi ad andare sul doppio vantaggio e a reagire senza scomporsi alla rete dei croati.Guarda la galleryIl Milan cala il tris alla Dinamo Zagabria: prima vittoria in Champions
    Giroud su rigore
    Il Milan va tanto con verticalizzazioni centrali dai centrocampisti agli attaccanti e con palloni sulla sinistra per Leao, che è libero come al solito di accelerare, puntare e inventare quando arriva vicino all’area. In molti ci provano, dal portoghese a Giroud, da Bennacer e Diaz a Saelemaekers, manca la mira giusta però. La Dinamo ci prova in contropiede, Moharrami e Orsic, carnefice del Chelsea, testano i riflessi di Maignan ma non spaventano più di tanto. I rossoneri controllano bene e sul finire del primo tempo trovano l’episodio: imbucata verticale di Tomori per Leao che viene steso in area, è netto il rigore. Dal dischetto Giroud è implacabile e fa 1-0 al 45′.
    Tris rossonero
    Ad inizio secondo tempo il Milan raddoppia: spunto di Leao a sinistra che si prende il fondo e crossa per Saelemaekers, bravo a chiudere di testa l’azione del 2-0 (47′). Il doppio vantaggio dura poco però perché Petkovic scambia molto bene nello stretto con Orsic che si incunea tra la difesa e infila Maignan, tenendo in gara la Dinamo. La partita viaggia in bilico, nel Milan cala la brillantezza offensiva e Pioli inserisce Pobega e De Ketelaere per Tonali e Giroud, col belga centravanti. E proprio il centrocampista sigla l’allungo decisivo al 77′: scarico e via, inserimento centrale e sinistro di prima che sbatte sulla traversa e gonfia la rete, 3-1. I minuti finali sono di gestione e controllo del match, San Siro può esultare.
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    Milan, salvate il soldato Giroud

    Salvate il soldato Giroud. Stefano Pioli protegge l’attaccante francese come si farebbe con un prezioso vaso di Murano, sperando che non sia altrettanto fragile. Perché Giroud prezioso lo è parecchio in generale, per il Milan, considerate la sua abilità nel “fare reparto” e l’abilità nel realizzare gol pesantissimi in termini di punti. Ma la sua figura si eleva addirittura a essenziale per le prossime due gare: quella di mercoledì in Champions contro la Dinamo Zagabria e, soprattutto, quella di domenica nella sfida di vertice contro il Napoli.
    Niente recuperi
    Sì, perché è lui l’unico attaccante di ruolo su cui potrà contare Pioli, alle prese come con gli infortuni di Rebic e di Origi. Il Primo deve risolvere i problemi alla schiena che «non gli permettono di muoversi», aveva spiegato il tecnico. Il secondo soffre ancora l’onda lunga dell’infortunio subito nell’ultima parte della stagione a Liverpool, eredità che non gli permette di lavorare con la necessaria continuità e dunque di giocare in sicurezza. Davvero improbabile che il tecnico decida di rischiarlo. Attenzione, perché domenica contro il Napoli mancherà anche lo squalificato Leao e, dunque, Pioli sarà costretto a inventarsi una soluzione d’emergenza. E a contare, ancora una volta, sull’anima di ferro del suo Milan.
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    Sampdoria-Milan 1-2: Giroud decisivo, Pioli in testa con il Napoli

    GENOVA – Il Milan soffre ma supera la Sampdoria e si riporta in testa alla classifica insieme al Napoli. Al Ferraris finisce 2-1, dopo una partita ricca di emozioni e con i rossoneri rimasti in 10 per tutto il secondo tempo per l’espulsione di Leao (che salterà proprio la sfida diretta contro il Napoli). Sblocca Messias in avvio ma nella ripresa arriva il pareggio di Djuricic. Poi risulta decisivo Giroud che prima conquista un rigore (braccio largo di Villar) e poi lo trasforma regalando i tre punti a Pioli. 
    Sampdoria-Milan, tabellino e statistiche
    Le scelte di Giampaolo e Pioli
    Il sabato della sesta giornata di Serie A si chiude con la sfida al Ferraris tra Sampdoria e Milan. I rossoneri vogliono mantenere il loro momento positivo, reduci dal pareggio contro il Salisburgo in Champions e soprattutto dalla vittoria nel derby contro l’Inter. I blucerchiati sono invece a caccia di punti, dopo aver collezionato solo due pareggi e tre sconfitte nelle prime cinque giornate. Qualche cambio per Pioli, con Tomori e Bennacer che partono dalla panchina e sostituiti da Kjaer e Pobega. In avanti spazio a Messias, De Ketelaere e Leao alle spalle di Giroud. Cambio modulo invece per Giampaolo, che mette Rincon e Sabiri al centro con Djuricic e Leris agli esterni a supporto dell’unica punta Caputo. 
    Messias sblocca, annullato il raddoppio di De Ketelaere
    Partenza subito aggressiva del Milan, che ci mette solo 6 minuti a sbloccare la partita. Azione bellissima dei rossoneri, con Leao che serve Giroud, che rigira a De Ketelaere che a sua volta rigira all’esterno portoghese che prova il controllo ma che diventa un assist per il tiro di Messias che batte Audero. La Sampdoria prova subito a reagire e all’11’ è Djuricic a sfiorare il gol, con il suo destro dalla distanza che sbatte sulla traversa. La squadra di Pioli si difende bene e trova anche il raddoppio al 21′ con il cross di Leao per De Ketelaere che segna di spalla. La chiamata del Var però ferma tutto: Fabbri viene chiamato al monitor e annulla il gol per la posizione di fuorigioco di Giroud all’inizio dell’azione. Rallentano i ritmi, con il Milan che gestisce il pallone e con i blucerchiati che non riescono a rendersi pericolosi. Al 42′ altra grande occasione per i rossoneri, con il passaggio di Pobega per Giroud davanti ad Audero, che però si supera e di reazione respinge il tiro dell’attaccante. Continua a spingere il Milan nel finale del primo tempo, ma la difesa dei padroni di casa regge fino al fischio dell’arbitro. Finiscono così i primi 45 minuti, con gli ospiti in vantaggio grazie alla rete di Messias in avvio. 
    Giroud segna il rigore decisivo
    Inizio di ripresa da incubo per il Milan: cross in area, Leao prova la rovesciata ma colpisce in testa Ferrari e per l’arbitro è il secondo giallo e quindi l’espulsione per l’esterno portoghese. I rossoneri rimangono dunque in 10 e dovranno fare a meno di Leao per la partita contro il Napoli. La Sampdoria con la superiorità numerica prende coraggio e al 58′ trova il gol del pareggio, ancora con Djuricic che di testa batte Maignan dopo la traversa del primo tempo. Giampaolo manda in campo Gabbiadini per cercare una clamorosa rimonta contro i rossoneri, che però non demordono e si portano in avanti con il destro di Theo Hernandez su cui Audero salva. Dagli sviluppi del calcio d’angolo Giroud prova il colpo di testa con Villar che blocca il pallone con il braccio molto largo: dopo un check al Var l’arbitro assegna un calcio di rigore al Milan. Dal dischetto va proprio Giroud che non sbaglia. Il Milan ritorna in vantaggio al 67′. I rossoneri ora gestiscono il pallone, cercando di difendere il risultato fino al triplice fischio finale. Spazio per il debutto del classe 2002 Vranckx, che prende il posto di Pobega nel centrocampo del Milan. Brivido per i rossoneri all’87’: diagonale di Gabbiadini respinto da Maignan, la palla finisce a Verre che colpisce il palo e torna proprio a Gabbiadini ma Maignan interviene ancora e salva il risultato. Assalto dei blucerchiati nel finale ma è tutto inutile: il Milan soffre ma conquista i tre punti. 
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    Ufficiale: Tonali rinnova con il Milan fino al 2027

    MILANO – “AC Milan è lieto di annunciare il prolungamento del contratto di Sandro Tonali fino al 30 giugno 2027. Sandro, arrivato al Milan nel 2020, è simbolo di determinazione e senso di appartenenza ai colori rossoneri”. Con questa nota diramata sul proprio sito ufficiale, il Milan rende noto che Sandro Tonali si è legato al club meneghino per le prossime cinque stagioni.
    Milan, Tonali raddoppia lo stipendio
    Il club rossonero premia il giocatore che si era ridotto l’ingaggio per favorire il suo passaggio dal Brescia. Quasi un raddoppio di stipendio per Tonali che guadagnerà 2,5 milioni. Il centrocampista rossonero inizialmente percepiva uno stipendio di 1,8 milioni netti all’anno, poi ridotti a 1,3.
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    Milan, Ibrahimovic al Policlinico San Donato: visita a bimbi in cura

    MILANO – Tanti sorrisi e grandissime emozioni tra i bimbi del reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’Irccs Policlinico San Donato (Gruppo San Donato) questo pomeriggio quando hanno ricevuto la visita di Zlatan Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese del Milan ha regalato momenti di serenità tra i piccoli tifosi, portando in dono anche magliette autografate e posando per foto ricordo. Un pomeriggio da sogno per i bambini che hanno potuto incontrare e conoscere uno dei campioni più amati e idolatrati del mondo del pallone. Ibrahimovic, che sta recuperando dall’operazione al ginocchio, resta comunque al fianco della comunità di Milano per iniziative come quella odierna. L’evento – si legge nella nota della struttura meneghina – è stato promosso da Gsd Foundation, fondazione non profit del Gruppo San Donato che propone tra le sue innumerevoli attività attività anche progetti volti all’umanizzazione delle cure. LEGGI TUTTO

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    Pioli: “Il Milan voleva vincerla, sorpreso dalla sconfitta del Chelsea”

    SALISBURGO (Austria) – Termina con un pareggio il match di esordio nella nuova Champions League per il Milan che fa 1-1 sul campo del Salisburgo. Questa l’analisi a fine partita di Stefano Pioli, con qualche rimpianto per il palo nel finale di Leao: “Un buon risultato con una prestazione non di alto livello. Se non hai qualità e ritmo corri dei pericoli, loro sono partiti meglio, poi ci siamo ripresi. Avversario forte, potiamo a casa un risultato positivo, ma volevamo al vittoria, potevamo fare meglio”. D’accordo con il tecnico anche Tonali e Tomori: “I ragazzi sanno riconoscere quando stanno bene in campo. Gli avversari ci hanno preso sulla velocità in ripartenza, ci hanno creato difficoltà. Noi poco lucidi dal punto di vista tecnico, ma ci abbiamo provato fino alla fine.”Guarda la galleryIl Milan sfiora la vittoria: 1-1 con il Salisburgo, palo di Leao al 94′!
    Pioli: “Con il Chelsea partita dal peso importante”
    “Oggi è mancata velocità nella costruzione, potevamo trovare soluzioni migliori, Quindi sicuramente una posizione della squadra più compatta ci avrebbe permesso di vincere. Abbiamo subito le ripartenze e non siamo stati bravi nelle transizioni negative. Loro avevano attaccanti forti anche di spalle, però non erano aggressivi e abbiamo sbagliato molti passaggi. Tonali non era esterno, serviva per giocare con più ampiezza, si è aperto spesso per creare superiorità numerica”. Prosegue così Stefano Pioli che guarda già alla prossima sfida a Stamford Bridge contro il Chelsea (sconfitto alla prima dalla Dinamo): “Il risultato di Zagabria mi ha sorpreso, questo ci insegna che nel calcio non ci sono partite facili. Sapevamo che il Salisburgo non era squadra facile, la prossima partita per noi sarà con un peso specifico importante. I nuovi sono entrati bene. Dest è arrivato da poco, ma ha qualità in fase di spinta. Origi ha avuto una estate difficile, ma oggi ha fatto bene. Pobega ci ha messo le sue caratteristiche. Sono tutte situazioni di cui abbiamo bisogno”.
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    Diretta Salisburgo-Milan ore 21: dove vederla in tv e in streaming e le probabili formazioni

    SALISBURGO (AUSTRIA) – Tornato a vincere in Italia con lo scudetto conquistato nella passata stagione, il Milan vuole tornare grande anche in Europa. Reduci dall’entusiasmante successo nel derby di campionato contro l’Inter, i rossoneri di Stefano Pioli si tuffano sulla Champions League: sarà il campo del Salisburgo a fare da scenografia al debutto nel Gruppo E, completato da Chelsea e Dinamo Zagabria che si sfideranno a loro volta oggi in Croazia. Out Florenzi, Krunic e Rebic nel Diavolo di Stefano Pioli, diversi gli assenti nella formazione di casa guidata dal tedesco Matthias Jaissle. 
    Le probabili formazioni di Salisburgo-Milan
    SALISBURGO (4-3-3-1): Kohn; Dedic, Solet, Wober, Ulmer; Seiwald, Capaldo, Kameri; Kjaergaard, Okafor; Fernando. All. Jaissle
    A disposizione: Manti, Walke, Van der Brempt, Piatkowski, Baidoo, Pavlovic, Bernardo, Bernede, Diarra, Adamu, Koita, Simic.
    Indisponibili: Sesko, Susic. Squalificati: -. 
    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Hernandez; Tonali, Bennacer; Saelemaekers, De Ketelaere, Leao; Giroud.
    A disposizione: Mirante, Jungdal, Dest, Kjaer, Gabbia, Ballo-Touré, Pobega, Brahim Diaz, Messias, Origi.
    Indisponibili: Florenzi, Krunic, Rebic. Squalificati: -. 
    ARBITRO: Jovanovic (Serbia)
    ASSISTENTI: Stojkovic e Mihajlovic.
    IV UOMO: Simovic
    VAR: Dankter (Germania)
    AVAR: Millot (Francia) LEGGI TUTTO

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    Solido e determinato: è il Milan di Pioli, Tonali dà il passo in più

    Esattamente come nel derby di 7 mesi fa, il Milan va sotto con l’Inter prima di ribaltare. Allora fu l’inizio della riscossa rossonera, che ha poi portato allo scudetto, stavolta vale il simbolico sorpasso in classifica sui cugini. Curioso che il 2-1 l’abbia firmato ancora Giroud. Stavolta è stata l’apoteosi di Rafael Leao, sempre più grande, decisivo e, al dunque, straordinario. Ha segnato i suoi primi due gol nel derby della Madonnina, ma ha anche piazzato l’assist per la rete di Giroud, quella del sorpasso. Ha addirittura scherzato i tre difensori interisti in occasione del 3-1, una scena da dividere a metà tra la sopraffina giocata del portoghese e lo sconcertante imbarazzo della migliore difesa di Serie A ai tempi di Conte.Sono successe tante cose in una partita elettrica, priva di pause, ma di fortissimo impatto emotivo, che inevitabilmente avrà il proprio riflesso sulla corsa scudetto e sulla settimana di Champions League. L’Inter arrivava dalla facile vittoria contro la piccola Cremonese, il Milan dall’insipido punto in trasferta con il Sassuolo. Si è andato molto per ventate. Prima l’Inter, poi a lungo il Milan, infine di nuovo l’Inter nell’ultima parte di gara, quando il distacco era ampio e Maignan ha respinto le residue speranze di Calhanoglu e soci. Il portiere francese, considerato un ripiego ai tempi della dolorosa conclusione del rapporto con Donnarumma, è oggi una delle maggiori garanzie del Milan. Gli altri sono il citato Leao, semplicemente devastante, il torreggiante Giroud, pronto a buttarsi su ogni palla e a opporsi anche da solo contro la difesa nerazzurra, e soprattutto Tonali. La partita è cambiata, a metà del primo tempo, quando il centrocampista azzurro ha cominciato a prendere in mano la squadra. Ha individuato le giuste traiettorie, ha accresciuto la pericolosità del Milan con il passare dei minuti, scatenando la classe furiosa di Leao. È il Diavolo che vince grazie alla sua maggiore convinzione, ricetta magica valsa un tricolore. Non è la rosa più forte, come si ripete dappertutto scaricando il pronostico sull’Inter, eppure nessuno ha un gruppo così solido, una determinazione paragonabile, uno spirito di servizio altrettanto sviluppato dei giocatori di Pioli. Sempre più on fire.Si è visto poco De Ketelaere, colpevole di essersi lasciato sfuggire Brozovic in occasione dell’1-0. Il derby è giungla e pensare di attraversalo senza sporcarsi i mocassini è impossibile anche per una stellina del mercato. Ma il ragazzo crescerà in sicurezza, perché proprio Tonali è la dimostrazione che al Milan sanno aspettare i nuovi, grazie a un ambiente costantemente cresciuto in questi anni. Merito dello spogliatoio e di figure come Maldini e Massara, pronte a basarsi su idee e competenza più che su conoscenze e amici degli amici. Ieri i nuovi padroni americani si sono goduti in tribuna una realtà solida e strutturata, rinfrancati dal fatto che i 1,2 miliardi di euro siano stati investiti bene. Cosa di meglio di un debutto inaugurato dal successo nel derby? Tre punti Cardinale.Dall’altro lato, l’Inter ha vissuto sulla qualità dei suoi interpreti. L’abilità di Correa e Lautaro in occasione dell’1-0, qualche cross ben messo dalla fascia. Ma tanti, troppi sono stati gli errori. La difesa, giunta all’ottavo gol incassato in cinque partite, si è fatta bucare ogni volta, pure per colpa degli sbagli del centrocampo in uscita. L’Inter è migliorata con l’ingresso di Dzeko, Dimarco e Mkhitaryan a metà ripresa. Troppo tardi. È un po’ la maledizione dei cambi che perseguita Simone Inzaghi. O non li fa o, quando li fa, risultano tardivi. Visto con il senno di poi, perché non mettere il bosniaco prima? Ma sono domande che hanno una risposta migliore da casa. Resta invece un dato sul quale alla Pinetina dovranno riflettere: le due partite più importanti sin qui si sono chiuse con due sconfitte contro Lazio e Milan, per un totale di 6 gol incassati. Sì, si poteva pure pareggiare, ma rimane il problema. LEGGI TUTTO