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    Milan, un trionfo con tre firme speciali: Maldini, Pioli e Ibrahimovic

    MILANO – Da “Una Poltrona per Due” a uno Scudetto per tre. Il trionfo del Milan, che torna Campione d’Italia dopo 11 anni di agognata attesa, ha tante firme e tanti padri, ma fondamentalmente è anche un sogno progettatto a tavolino, se mai i sogni potessero essere progettati. E’ la riproposizione plastica di una “visione”, o meglio di un duro lavoro, quello portato a termine grazie al giusto mix di competenza, lungimiranza, pazienza e coraggio. Un ritorno alla vittoria con tre firme in calce: quella di Maldini, simbolo, che già basterebbe, di appartenenza e competenza, quella di Pioli, paziente tessitore di un capolavoro “artigianale” e quella di Ibrahimovic, vero e proprio mental coach di un manipolo di ragazzi, ancor prima che trascinatore sul campo.
    Milan, festa in Piazza Duomo
    Sassuolo-Milan 0-3: Pioli vince lo scudetto
    Dici Maldini, pensi Milan
    E’ stato il figlio di papà Cesare il “regista occulto” di un trionfo inatteso, eppure reale e realmente perseguito attraverso scelte e decisioni, apparse a volte impopolari, ma verificatesi estremamente efficaci. L’addio a Donnarumma è stato il primo step della rivoluzione rossonera: la rinuncia al portierone protagonista del trionfo azzurro agli Europei, andato via a parametro zero, poteva essere un vero trauma, ma la scelta di Maignan si è rivelata come mai azzeccata e forse anche di più: tra parate e personalità, nessun rimpianto e anzi forse quel “segreto” che ha spinto il Milan verso il sognato Scudetto. Ma anche la perseveranza su Tonali, che aveva pagato oltremodo per la critica il “salto” dal Brescia, il lavoro psicologico fatto su Theo Hernandez, per renderlo consapevole delle sue capacità. Un Paolo Maldini semplicemente perfetto, che ora può davvero godersi il suo ruolo di eterna bandiera dopo la controversa parentesi di fine carriera, che ha rischiato di allontanarlo definitivamente da un Milan, che a occhio e croce non potrà più farne a meno.
    Guarda la galleryTrionfo Milan: Giroud e Kessie segnano i gol scudetto
    Pioli il “saggio”: calma e fiducia, fino alla vittoria
    Il coronamento di una carriera, a dispetto dell’aspetto già molto lunga, dal campo alla panchina, in un crescendo che lo ha consacrato come “santone” e non più come l’allenatore “che fa bene solo il primo anno”. Stefano Pioli ha resistito alla bufera Rangnick e alle critiche degli scettici, lavorando sul gruppo innanzi tutto, mantenendo un’invidiabile flessibilità nelle scelte da effettuare ogni volta a fronte degli infiniti imprevisti, senza mai una lamentela. E soprattutto, nella fase decisiva del campionato, infondendo nei suoi calma e furore, pazienza e consapevolezza, fino alla vittoria. Dalla creatività con la quale di volta in volta ha ridisegnato la squadra, alla rotazione continua in determinati ruoli, per ricavare sempre il 100% dai suoi giocatori, il capolavoro di Pioli è un elogio della semplicità, che però non va scambiata per banalità, perché da intendersi relativamente a quelle “scelte di campo”, troppo spesso scambiate per inestricabili equazioni.
    Ibra lo “sciamano”, capace di trasformati
    Il dodicesimo uomo in campo è stato lui: Zlatan Ibrahimovic, tornato al Milan non per svernare, ma per vincere. Lo svedese certo avrebbe immaginato di farlo a suon di gol e assist, ma quando l’anagrafe gli ha presentato il conto non si è minimamente posto il problema, trasformandosi in una figura fondamentale, capace comunque di tenere unite tutte le componenti della squadra rossonera, infondendo coraggio ai suoi compagni, cui ha spiegato per filo e per segno come vincere. Laddove non è arrivato con le gambe, ha fatto breccia con la mentalità, trasformando letteralmente la personalità del gruppo, spingendolo al limite e gestendone gli umori e le paure, trasformandole in sfrenate ambizioni.
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    Scudetto, Pioli cita Kobe Bryant: “Milan, il lavoro non è finito”

    MILANO – “Il lavoro non è ancora finito, come diceva Kobe Bryant in un discorso che ho fatto vedere ai ragazzi”. Stefano Pioli non pronuncia la parola scudetto dopo il 2-0 rifilato all’Atalanta nella bolgia del ‘Meazza’, che avvicina il suo Milan al sogno tricolore quando manca un solo turno alla fine del campionato. Un successo festeggiato dal tecnico con i tifosi, che a fine partita lo omaggiavano con il coro a lui dedicato: “È un anno che mi emozionano e ci emozionano con la loro passione. Sappiamo però che c’è ancora una settimana di lavoro – aggiunge forse non credendo a un ko dell’Inter a Cagliari nel posticipo – in cui dovremo mantenere la stessa concentrazione e la stessa determinazione. In tutte queste settimane ho visto l’atteggiamento giusto e quindi sono sereno”.
    Milan-Atalanta 2-0: statistiche e tabellino
    Una vittoria di testa
    Pioli applaude i suoi per il modo in cui hanno superato anche questo ostacolo, centrando la quinta vittoria consecutiva: “Sono molto soddisfatto per come abbiamo giocato contro una squadra forte – spiega -. Abbiamo lavorato benissimo in fase difensiva, concedendole pochissimo, e siamo stati bravi a crearci occasioni con tanti movimenti e senza mai perdere lucidità”. Il giovane Milan ha dimostrato di saper gestire anche l’enorme pressione esercitata da un ‘Meazza’ strapieno in un momento decisivo: “Tutte le partite precedenti ci hanno insegnato tanto e le vittorie contro Lazio, Fiorentina e Verona ci hanno dato quella consapevolezza che ti consente poi di non farti prendere dall’ansia. Ora sappiamo che standoci con la testa poi alla fine le nostre qualità emergono. Ciò che esprimiamo oggi – chiosa poi il tecnico con orgoglio – è il frutto di due anni di percorso fatto insieme con questi ragazzi”.
    Guarda la galleryMilan, mani sullo scudetto: Leao e Theo piegano l’Atalanta LEGGI TUTTO

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    Diretta Milan-Atalanta ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – L’Atalanta è il penultimo ostacolo tra il Milan e lo scudetto, a meno che l’Inter non decida di suicidarsi a Cagliari regalando già oggi il tricolore ai cugini. Se no, ai rossoneri toccherà l’Udinese poi per coronare una cavalcata sin qui fantastica. San Siro è pronto, saranno in 75mila a spingere la squadra verso la vittoria. Pioli tiene alta la tensione, mentre Gasperini spera ancora in un piazzamento europeo.
    Dove vedere la partita
    La partita, in programma alle ore 18, sarà trasmessa in esclusiva tv e streaming da Dazn. Sarà possibile seguire il match anche sul nostro sito tuttosport.com.
    Segui LIVE Milan-Atalanta
    Le probabili formazioni di Milan-Atalanta
    MILAN (4-1-4-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Kessie; Saelemaekers, Tonali, Krunic, Leao; Giroud. Allenatore: Pioli.
    A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Ballo-Tourè, Florenzi, Romagnoli, Gabbia, Bakayoko, Bennacer, Brahim Diaz, Messias, Rebic, Ibrahimovic.
    ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Djimsiti, Demiral, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Zappacosta; Koopmeiners; Pasalic, Zapata. Allenatore: Gasperini.
    A disposizione: Rossi, Sportiello, Maehle, Koopmeiners, Boga, Djimsiti, Mihaila, Pessina, Scalvini, Miranchuk. 
    Arbitro: Orsato
    Guardalinee: Preti e Giallatini
    Quarto uomo: Rapuano
    Var: Irrati
    Avar: Dionisi
    Tutta la Serie A TIM e’ solo su DAZN: 7 partite in esclusiva e 3 in co-esclusiva a giornata. Attiva Ora LEGGI TUTTO

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    Nel big match Milan-Atalanta piace la “1X più Goal”

    La scorsa settimana il “Diavolo” a Verona grazie a una doppietta di Tonali e un gol di Florenzi è riuscito a ribaltare il momentaneo 1-0 di Faraoni. Alla squadra allenata da Stefano Pioli ora, grazie al vantaggio negli scontri diretti con l’Inter, servono altri 4 punti per vincere lo Scudetto. Rafael Leao e compagni anche in caso di pareggio contro l’Atalanta manterebbero sicuramente il primo posto in classifica.
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    Un punto potrebbe bastare, scopri il pronostico
    Il Milan al Meazza in questa stagione con 26 reti all’attivo e soltanto 12 al passivo ha fatto registrare la bellezza di 11 vittorie, 4 pareggi e soltanto tre sconfitte. La “Dea” dal canto suo in trasferta ha conquistato ben 39 punti (12 successi su 18 con 34 reti fatte e 17 subite), soltanto il Napoli e proprio il Milan sono riusciti a fare di meglio. La sfida si preannuncia molto equilibrata ma la spinta del pubblico rossonero potrebbe fare la differenza. I rossoneri non possono permettersi di perdere, intriga la “combo” che lega la doppia chance 1X al Gol. LEGGI TUTTO

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    Braida: “Il Milan vincerà lo scudetto. Un mio ritorno? Certi amori non finiscono”

    Ariedo Braida, consigliere strategico della Cremonese appena tornata in Serie A, ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Radio Uno ha ribadito il suo amore per il Milan e ha parlato della lotta scudetto, dopo la vittoria dei rossoneri al Bentegodi per 1-3 contro il Verona di Tudor: “Il Milan ce l’ho nel cuore, come diceva Rocco molte volte non vince la squadra migliore ma la più organizzata: in questo gruppo l’allenatore ha creato un mix di giocatori che sentono la maglia”. L’ex dirigente rossonero ha aggiunto: “Il Milan sta facendo cose meravigliose, sono convinto che arriverà sino in fondo. Un mio ritorno a Milanello? Gli amori a volte non finiscono mai, Maldini e gli altri sono bravissimi ma la mia esperienza potrebbe aiutare… È la passione che mi anima”.Sullo stesso argomentoMilan, 4 punti è sarà scudetto: le combinazioni per festeggiare già domenicaMilan

    Per quanto riguarda la promozione in Serie A della sua Cremonese, Braida ha commentato: “La Cremonese si è fatta strada un po’ alla volta in un camponato difficilissimo. C’è stata qualche battuta d’arresto nelle ultime giornate, ma il pubblico non ci ha mai abbandonato”. Inoltre, il consigliere strategico ha elogiato il tecnico Fabio Pecchia “per la saggezza e l’intelligenza, dimostrata puntando sul gruppo”, e ha concluso affermando: “Quest’anno abbiamo mandato in campo molti giovani e questo ci ha cosentito a fare bene perché la freschezza atletica è importante, ma in A per non essere travolti serve anche l’esperienza, un mix per fare di tutto per conservare la categoria”.

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    Milan, Pioli: “Innamorato dei miei giocatori. Ora le ultime due tappe”

    VERONA – Grazie alla doppietta di Tonali e al gol di Florenzi, il Milan vince a Verona e mette le mani sullo scudetto. Al termine della gara del Bentegodi, il tecnico dei rossoneri Stefano Pioli esprime tutta la sua gioia. “Sono innamorato del mio Milan e dei miei giocatori. Lavoriamo insieme da tanto tempo e so quello che mi stanno dando. C’è soddisfazione, ma pensiamo già alla prossima gara”. Dopo il successo dello stadio OIlimpico contro la Lazio, anche a Verona i rossoneri hanno vinto in rimonta. “Il coraggio e il crederci arriva anche dalle nostre sensazioni. Oggi siamo andati sotto, ma sentivamo di stare bene in campo e quando affronti le gare in questo modo, credi di più in te stesso. Questi ragazzi hanno superato tanti gradini, ora ce ne restano due: dobbiamo mantenere questa concentrazione”. 
    “Tonali e Leao, giovani, ma forti”
    Nel prossimo turno, la sfida decisiva contro l’Atalanta. “All’andata abbiamo giocato una delle nostre migliori gare. Affrontiamo una squadra ben allenata e forte. E’ simile al Verona per la fase difensiva. Vedremo che caratteristiche mettere in campo”. Su Tonali e Leao: “Un concetto che li caratterizzi? Giovani, ma forti. Li avevo lasciati in un modo, prima delle vacanze, e li ho trovati diversi. Sono ragazzi giovani, che per la prima volta lottano per questi obiettivi e vivono queste sensazioni, e lo stanno facendo nel modo giusto”.
    “Siamo nati dopo quella sconfitta a Bergamo”
    Tonali ha segnato la rete decisiva contro la Lazio e una doppietta oggi, trasformandosi anche in uomo gol. “Lavorando insieme alla squadra ti accorgi che ci sono delle caratteristiche che possono essere sfruttate meglio. Tonali può diventare un centrocampista adatto agli inserimenti. Una mezz’ala. Dipende anche dalle gare che prepariamo e dagli avversari. Ma lui sta crescendo tanto. A chi somiglia? Ho sempre difficoltà a fare paragoni. Il primo giorno gli ho chiesto in quale posizione si trovasse meglio e lui mi ha risposto che si sente più vicino a Gattuso che a Pirlo. Forse De Rossi è la sintesi giusta”. Il Milan è arrivato in testa a due turni dalla fine. “Siamo alle tappe finali. Le prossime due partite determineranno tutto. Il Milan è nato nella sconfitta umiliante con l’Atalanta. Quel giorno, dopo quel 5-0, io e miei dirigenti abbiamo capito cosa bisognava fare per ripartire”. 
    Guarda la galleryFaraoni illude il Verona, Tonali e Florenzi trascinano il Milan in testa LEGGI TUTTO

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    Serie A, il pronostico di Verona-Milan

    La scorsa settimana il Milan ha superato a pieni voti il primo esame Scudetto, con un gol di Leao ha battuto la Fiorentina per 1-0. Il secondo test da superare va in scena a Verona contro l’Hellas. 
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    Il “Diavolo” deve vincere ma… scopri il pronostico
    I rossoneri non possono assolutamente permettersi di sottovalutare la squadra allenata da Igor Tudor. Allo stadio “Bentegodi” i gialloblù in questa stagione hanno già fermato squadre del calibro di Roma (3-2), Lazio (4-1) e Juventus (2-1).
    Il “Diavolo” però in trasferta sa come “difendersi”, con ben 35 gol fatti e soltanto 18 subiti è riuscit0 a conquistare ben 40 punti in 17 match (12 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta). Per le quote sembra starci il “2” ma non si può escludere il Goal al triplice fischio dell’arbitro. LEGGI TUTTO

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    Olanda, Davids nuovo assistente del ct Van Gaal

    ROMA – Edgar Davids, 49 anni, ex centrocampista di Milan, Juventus e Inter, oltre che della nazionale Oranje, è stato nominato, con effetto immediato, assistente del Ct dell’Olanda Louis Van Gaal. Sostituisce Henk Fraser, che la prossima stagione allenerà l’Utrecht, e lavorerà al fianco di Danny Blind, il primo assistente. “Sono lieto che Edgar Davids si unisca al nostro staff tecnico – ha detto Van Gaal in una dichiarazione della KNVB, la federazione calcistica olandese – Le nostre strade si sono incrociate regolarmente in passato e sono convinto che ricoprirà questo ruolo in modo eccellente”. Nel 1995 Van Gaal infatti ha vinto la Champions League con l’Ajax Amsterdam, che comprendeva Edwin Van der Sar, Frank e Ronald de Boer, Clarence Seedorf, Marc Overmars ed Edgar Davids, che ha giocato anche con Barcellona e Tottenham.Sullo stesso argomentoVal Gaal torna a sorridere: “Sono guarito dal cancro”Calcio

    “Sono molto entusiasta”

    “Non sono solo orgoglioso, ma anche molto entusiasta, di poter continuare la mia carriera di allenatore con un uomo così famoso come Louis Van Gaal e di poter lavorare con il top assoluto dell’Olanda”, ha esultato Davids, che vanta 74 presenze, di cui 12 come capitano, con la selezione Oranje. I Paesi Bassi si sono qualificati per Mondiali che si svolgeranno in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre e affronteranno nel Gruppo A Qatar, Senegal ed Ecuador. LEGGI TUTTO