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    Milan-Napoli, possibile almeno una rete per parte al 90'

    In Serie A è giunto il momento di assistere al big match tra il Milan e il Napoli. Entrambe le squadre vorranno vincere per continuare a credere nello Scudetto.
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    Il Milan nell’ultima partita disputata al Meazza ha pareggiato 1-1 contro l’Udinese. Il Napoli, prossimo avversario dei rossoneri, dopo aver conquistato ben 32 punti (su 36) nelle prime 12 giornate ha rallentato la sua marcia facendo registrare solamente 1 vittoria, 1 pareggio e 3 sconfitte nelle ultime cinque apparizioni. La squadra allenata da Luciano Spalletti ora dovrà provare a rialzare la testa nella tana del “Diavolo”. Il Milan al Meazza in questa prima parte di stagione ha però conosciuto la parola sconfitta solamente contro il Sassuolo. Ibrahimovic e soci nelle restanti 7 gare interne hanno centrato per 6 volte il successo e 1 volta il pareggio. Capitolo gol fatti e subiti: il Milan nelle 8 gare disputate in casa vanta 16 gol all’attivo e 7 al passivo mentre gli azzurri in altrettante trasferte hanno subito lo stesso numero di reti riuscendo però a realizzarne una in più. Sfida equilibrata, entrambe le squadre hanno le potenzialità per andare a segno. Ok il Goal al triplice fischio. LEGGI TUTTO

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    Traffico di droga dall'estero: arrestato Lucci, capo ultras del Milan

    MILANO – Otto misure cautelari sono scattate, nell’ambito di un’indagine della procura di Milano, per altrettante persone conivolte in un ingente traffico di droga dal Marocco e dal Sudamerica: tre delle persone sottoposte ai provvedimenti restrittivi sono ultras appartenenti alla Curva Sud, cuore del tifo del Milan. Tre indagati sono finiti in carcere, quattro agli arresti domiciliari e uno sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria con divieto di dimora. 
    In carcere anche Luca Lucci, che si fece la foto con Salvini
    Tra gli ultras coinvolti c’è anche Luca Lucci, capo della Curva Sud milanista, finito in carcere. Lucci, coinvolto in molte inchieste negli ultimi anni e arrestato per droga in passato, è diventato noto perché si fece fotografare il 16 dicembre 2018 assieme all’allora vicepremier Matteo Salvini in occasione della festa per i 50 anni della Curva Sud. Inoltre, era stato condannato per aver sferrato un pugno, nel derby Milan-Inter del 15 febbraio 2009, al tifoso interista Virgilio Motta facendogli perdere un occhio. I tre ultras del Milan avrebbero comunque agito a titolo personale, senza il coinvolgimento dei gruppi di cui fanno parte. L’indagine è stata portata avanti dalla sezione Antidroga della Squadra mobile di Milano. La misura cautelare è stata emessa dal gip di Milano su richiesta del sostituto procuratore Leonardo Lesti e coordinata dal procuratore aggiunto Laura Pedio. Sono in corso anche numerose perquisizioni in abitazioni riconducibili agli indagati nelle province di Milano, Bergamo, Lodi e Monza Brianza.
    L’inchiesta sul traffico di droga
    Dall’indagine risulta che i presunti trafficanti, tra cui Lucci, ricevevano hashish dalla Spagna e cocaina dal Sudamerica. Nel luglio del 2020 i giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale milanese, sulla base di tutti i precedenti penali, avevano stabilito che Lucci è “socialmente pericoloso” e deve rimanere fuori dai “comuni di Milano e Sesto San Giovanni” e “mantenersi ad almeno 3 chilometri di distanza” dagli stadi di tutta Italia. La sezione, presieduta da Fabio Roia, aveva anche disposto la confisca di beni a suo carico, che erano già stati sequestrati, per circa un milione di euro, oltre alla sorveglianza speciale per tre anni. Tra i beni confiscati anche il “ramo aziendale relativo all’attività di somministrazione di alimenti e bevande” del ‘Clan 1899’, locale storico a Sesto San Giovanni (Milano) di ritrovo degli ultras della curva sud milanista. Un locale che, secondo i giudici Roia-Tallarida-Pontani, era anche “base operativa per riunioni” su traffici di droga, in cui sarebbe stato coinvolto lo stesso Lucci, capo ultrà di 40 anni. Lucci, hanno scritto i giudici, è “capo carismatico ed indiscusso della tifoseria ultras, riconosciuto ed investito come tale da un altro leader storico come Capelli”, detto il ‘Barone’ e che ha anche testimoniato nel procedimento della Sezione misure di prevenzione, chiamato dal difensore Jacopo Cappetta. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Paghiamo la Champions, persa un po' di fiducia”

    UDINE – Una prodezza di Ibrahimovic acciuffa il pareggio contro l’Udinese, ma il Milan non brilla e rallenta in classifica. Lo sa bene Pioli: “Stasera abbiamo faticato a mettere in campo il nostro gioco, non abbiamo avuto lucidità nel scardinare una difesa compatta. Continuiamo a regalare gol e così diventa complicato. Dentro l’area ci siamo arrivati, dovevamo pareggiarla prima per vincerla. Stiamo subendo dei gol da palle perse nostre perché sbagliamo la scelta, parliamoci chiaro. E così uno perde fiducia e le partite diventano difficili”, ha spiegato a Sky.
    Udinese-Milan 1-1: Ibrahimovic salva Pioli al 92′
    Pioli: “La Champions ci toglie energie”
    “Queste situazioni non vanno concesse. La squadra sa quando non gioca bene, le ultime due prestazioni non sono state esaltanti, dobbiamo fare meglio e lo faremo perché c’è consapevolezza e ambizione. Abbiamo perso compattezza nella fase difensiva nelle ultime uscite, dobbiamo sistemarci tatticamente in entrambe le fasi. Non ci sono situazioni individuali, stiamo sbagliando le scelte come oggi sul gol. Poi oggi era la settima partita in venti giorni, giocare in Champions e poi in campionato toglie energie. Non ci sono giocatori imprescindibili ma ci deve essere solo più attenzione”, ha concluso Pioli.
    Guarda la galleryIbrahimovic salva il Milan: all’Udinese di Cioffi non basta Beto LEGGI TUTTO

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    Udinese-Milan 1-1: Ibrahimovic salva Pioli al 92'

    Udinese-Milan, le scelte di Cioffi e Pioli
    Gabriele Cioffi, 18 presenze e 1 gol in Serie A con la maglia del Torino nella stagione 2006-07, debutta sulla panchina dell’Udinese – ereditata da Gotti, di cui era il vice – rispolverando la difesa a tre: ci sono infatti Becao, Nuytinck, Perez davanti a Silvestri, con Soppy e Molina a tutta fascia, Arslan, Walace e Makengo a centrocampo e Deulofeu, al Milan nel 2017, in coppia con Beto in attacco. La risposta di Stefano Pioli, privo di Giroud, Kjaer, Rebic, Calabria, Leao e Pellegri è un 4-2-3-1 con Maignan tra i pali, pacchetto arretrato composto da Florenzi, Tomori, Romagnoli e Theo Hernandez, in mediana Bakayoko e Bennacer (preferito a Kessié) e il terzetto Saelemaekers-Brahim Diaz-Krunic a supporto del terminale offensivo Ibrahimovic.
    Udinese-Milan 1-0: al 45′ decide un gol di Beto
    È l’ex Deulofeu il più ispirato in avvio di match e dai suoi piedi nascono due occasioni potenzialmente pericolose sulle quali il Milan si salva in extremis non senza difficoltà: dopo 2′ è decisivo Bennacer in chiusura, all’8′ serve invece l’intervento di Maignan, con Tomori pronto a spazzar via in seconda battuta. Lo spagnolo grazia invece al 9′ Theo Hernandez, involontario protagonista di un erroraccio difensivo, sbagliando la misura del passaggio per Beto. Il Milan appare in difficoltà, soffre la sfrontatezza dei friulani e si vede soltanto con un tentativo di Ibrahimovic, che calcia alto da buona posizione (12′). Quindi, dopo un nuovo tentativo di Deulofeu (14′), il meritato gol del vantaggio: è il 17′ quando, da una sanguinosa palla persa da Bakayoko a centrocampo, Beto s’invola a tu per tu con Maignan, il portiere francese intercetta la puntata dell’attaccante avversario che, dopo tre rimpalli, l’ultimo dei quali con Tomori, sigla l’1-0 a porta sguarnita. Ibra prova a scuotere i suoi, ma al 21′ controlla male, al 23′ non arriva sul cross di Florenzi e al 24′ fa ammonire Perez. Al 25′, invece, Tomori liscia clamorosamente la sfera da posizione favorevole dopo la punizione battuta da Bennacer, ma al 28′ una prodigiosa discesa di Deulofeu regala a Beto una ghiotta opportunità, con la difesa milanista che si chiude e Molina che ci prova dalla distanza, senza impensierire Maignan. L’orgoglio rossonero non evita ai ragazzi di Pioli di rientrare negli spogliatoi sotto nel punteggio: il colpo di testa di Romagnoli al 33′ termina ampiamente a lato, mentre il pari di Theo Hernandez al 44′ è giustamente annullato per fuorigioco.
    Ibrahimovic salva il Milan al 92′: 1-1 con l’Udinese
    Kessié, Tonali e Messias per Bennacer, Bakayoko e Krunic: Pioli prova a dare una scossa alla squadra, a caccia di una rimonta altrimenti impossibile. E Ibrahimovic sembra dimostra subito di aver recepito il messaggio del tecnico, girando alto il traversone di Florenzi (46′). Al 51′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Nuytinck lamenta un tocco col braccio del fuoriclasse svedese nella propria area: il fallo di mano, però, non c’è e Fourneau fa proseguire il gioco dopo l’ok del Var. Mentre anche Deulofeu s’iscrive alla lista dei cattivi dell’arbitro per proteste (55′), il Milan si divora il pari al 59′, con Brahim Diaz che vanifica un’azione insistita, ricamata da Messias, con un tiraccio lontanissimo dal bersaglio. Zeegelaar rileva l’acciaccato Udogie (61′), Perez prova a pungere con un colpo di testa facilmente neutralizzato da Maignan (65′), ma al 68′ sono ancora i rossoneri a rendersi pericolosissimi, con Ibrahimovic che si fionda sul cross di Tonali e sfiora il palo alla destra di Silvestri. Castillejo per Saelemaekers è la nuova mossa di Pioli, Jajalo e Success per gli ottimi Arslan e Deulofeu la risposta di Cioffi (70′). Con i rossoneri improntati ad un disperato forcing, i bianconeri annusano la possibilità di chiudere il match in contropiede: al 74′ Molina, smarcato da Success, spara in curva. Al 79′ Ibrahimovic, complice la deviazione di Nuytinck, spaventa Silvestri ma, dopo l’avvicendamento Daniel Maldini-Brahim Diaz (81′) e il tentativo di Romagnoli (82′), è Beto ad andare ad un passo dalla doppietta che avrebbe chiuso l’incontro: l’attaccante portoghese, originario della Guinea-Bissau, si fa ipnotizzare da Maignan. Nuova risposta meneghina all’85’, firmata Messias, il cui sinistro è vanificato dalla chiusura di Zeegelaar (85′). Lo stesso terzino olandese-surinamese, ammonito all’88’, è poi salvifico al 90′, deviando in angolo la conclusione a botta sicura di Messias da pochi metri. L’agognato gol del pari arriva al 92′, e porta la firma di Zlatan Ibrahimovic, abile a sfruttare l’incomprensione tra Nuytinck e Perez e ribadire in rete il pallone in rovesciata. Il check del Var gela Pioli, ancor più Jajalo al 93′, che va ad un passo dal clamoroso 2-1 lampo, evitato dall’eroica opposizione di Kessié. Success è poi reo di accendere una minirissa in campo al 94′: espulso, lascia il terreno di gioco con pochi istanti d’anticipo rispetto al triplice fischio del direttore di gara. LEGGI TUTTO

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    Pobega e Bremer, intrigo Toro-Milan

    TORINO – Qualcosa si muove, eccome se si muove. Sull’asse Torino-Milan si sta dialogando. Si tratta di discorsi preliminari, chiaro, e l’impressione è che Toro e Milan si stiano studiando. La scorsa settimana, per esempio, c’è stato un contatto (molti dicono incontro) tra i due direttori sportivi. Davide Vagnati e Frederic Massara hanno discusso di diverse situazioni. A uscire allo scoperto è stato il Milan che ha chiesto informazioni (diciamo il prezzo) su Gleison Bremer, 24 anni, difensore brasiliano che in questo momento è uno dei più forti centrali del campionato italiano, se non il più forte, e conseguentemente uno dei più quotati in Europa. Con il passare del tempo è migliorato sotto tutti i punti di vista e Mazzarri, che ha contribuito in maniera determinante a farlo crescere nei suoi primi mesi granata, dopo la sfida di Cagliari si è sbilanciato: “Bremer è diventato un campione”. Non ha tutti i torti. Se non lo è ancora, poco ci manca.Guarda la galleryTorino, la probabile formazione contro il Bologna

    Venticinque milioni per Bremer

    Dunque, il Milan è partito all’attacco. I rossoneri lo hanno messo nel mirino per giugno; pur avendo bisogno di un difensore a gennaio, sanno che è impensabile toglierlo a Juric a stagione in corso. Il Torino ha fissato il prezzo: 25 milioni non trattabili. Con una puntualizzazione importante: il giocatore per ora non è in vendita, è considerato fondamentale per il presente e per il futuro ma il problema è la sua volontà visto che in un paio di incontri (attraverso il suo entourage, naturalmente) ha detto di no a un prolungamento di contratto per un milione e mezzo a stagione, lo stesso ingaggio che percepiscono i big della rosa.

    Sullo stesso argomentoToro, Pobega pronto per la mischiaTorino LEGGI TUTTO

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    Udinese-Milan, cinque “Somma Gol: 2” per i rossoneri

    Per l’Udinese sarà la prima partita del dopo Gotti. Il club bianconero dopo aver perso ad Empoli per 3-1 è chiamato a riscattarsi contro il Milan capolista. I rossoneri nell’ultima partita disputata hanno battuto 2-0 la Salernitana.
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    Tante differenze ma un elemento… uguale
    Tra Udinese e Milan in classifica ci sono ben ventidue punti e se i friulani devono guardarsi dal precipitare nelle zone più pericolose della classifica, i rossoneri devono fare attenzione a non perdere il primato appena conquistato. Le differenze dunque tra le due formazioni non mancano ma esiste anche un fattore comune che prescinde dalla graduatoria. I bianconeri fanno registrare come “preferita” la “Somma Gol Finale 2” (è quella che hanno fatto vedere più volte) e lo stesso vale per la compagine guidata da Pioli che pure gradisce la “Somma Gol Finale 2” visto che l’ha archiviata, a pari merito con quella “maggiore di 4”, in ben cinque delle sedici partite giocate. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Sampdoria, il “Grifone” non ha mai vinto in casa

    In Serie A è giunto il momento di assistere al derby della Lanterna. Entrambe le squadre non stanno attraversando il miglior periodo di forma. Il Genoa è penultimo e non riesce ad uscire dai bassifondi della classifica mentre la Sampdoria, oltre alla posizione di classifica non proprio brillante, deve fare anche i conti con le dimissioni del suo presidente e di tutto ciò che ne consegue.
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    Un solo successo ma lontano da Marassi
    Soltanto dieci punti in sedici partite rappresentano un bottino davvero magro per il Genoa che, pur con il cambio di allenatore, non è ancora riuscito ad invertire la rotta. Certo bisogna riconoscere che Shevchenko ha dovuto affrontare prima Milan e poi Juventus ma adesso i punti cominciano a scottare e perderne ancora per strada potrebbe diventare molto pericoloso. I rossoblù sono ancora a secco di vittorie casalinghe (l’unico successo a Cagliari alla terza giornata) e questo è uno zero che pesa tantissimo. Per la cronaca il Genoa, pur prediligendo l’esito “Goal” (ne ha nove all’attivo) viene da quattro “NoGoal” consecutivi. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli deluso: “C'è rimpianto, volevamo restare in Europa”

    MILANO – Stefano Pioli non riesce a nascondere la delusione per l’eliminazione dall’Europa del suo Milan, quarto nel girone di Champions League dopo il ko di stasera con il Liverpool a San Siro: “Ci dispiace tanto uscire dall’Europa – le parole di Pioli a Mediaset – sapevamo delle difficoltà della gara di questa sera. Serviva più ritmo e qualità, peccato non esserci riusciti. Non abbiamo mosso la palla velocemente, i movimenti non sono stati giusti. Il ritmo si dà muovendo il pallone velocemente e stasera non ci siamo riusciti”. Poi, a Sky, aggiunge: “Dobbiamo portare a casa la consapevolezza che il livello in Europa è molto alto. Sapevo la difficoltà del girone e della gara di stasera, purtroppo non abbiamo dato un grande ritmo alla gara e dal punto di vista tecnico non è stata la nostra migliore partita”.Guarda la galleryMilan-Liverpool, scintille tra Pioli e Klopp per uno scontro in campo
    I rimpianti di Pioli
    Sul cammino nel girone B dice: “Qualche rimpianto c’è, contro Atletico e Porto in casa avremmo meritato di più. Ma nel nostro percorso ci sta di trovare queste difficoltà. Saranno utili alla nostra crescita. Faremo tesoro di questo. C’è delusione perchè volevamo rimanere in Europa”. Pioli non ha digerito le due reti subite con il Liverpool: “Non avremmo dovuto subire due gol così; oltre alle qualità dell’avversario, ci sono errori nostri. Dovevamo fare una prestazione migliore dal punto di vista tecnico e qualitativo contro una squadra che giocava con alcuni ricambi, ma che erano di grande qualità. Dovevamo prenderci più rischi e giocare una partita migliore dal punto di vista del tecnico”. Il tecnico del Milan non cerca giustificazioni per le tante assenze: “Le stagioni sono così, capitano questi momenti. Abbiamo fatto bene il primo tempo, poi dopo il secondo gol ci siamo disuniti. Poi per generosità ci abbiamo provato fino alla fine”. Pioli non trova conforto quando gli fanno notare che l’Inter, l’anno scorso, è stata eliminata dalle coppe e poi ha vinto lo scudetto: “Noi volevamo andare avanti in Europa. Questa delusione dobbiamo trasformarla in grande voglia e desiderio in campionato”.
    Guarda la galleryMilan battuto dal Liverpool: Ibrahimovic e compagni fuori dalle coppe LEGGI TUTTO