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    Il Milan: “Gazidis ha un tumore alla gola, è una forma curabile”

    “Certamente, non c’è mai un buon momento per una diagnosi di cancro. Ma fortunatamente sembra una forma molto curabile”. Inizia così il messaggio lasciato da Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan, sul sito ufficiale del club, dando notizia del tumore alla gola che gli è stato diagnositcato. “Mi seguirà una equipe medica di alto livello e ho il supporto dei miei cari e di tutti i colleghi e collaboratori del Club: sono fiducioso, sulla base di tutti i primi consulti medici, che il tumore sarà trattato con successo, con un completo recupero. La mia diagnosi dimostra l’importanza di controlli medici regolari, anche se non si hanno sintomi. Mi sento di incoraggiare veramente tutti a dare priorità alla propria salute e di non sottovalutare la prevenzione, anche negli obblighi quotidiani della vita e del lavoro. Abbiamo una squadra forte, dentro e fuori dal campo e ho piena fiducia nella loro capacità di portare avanti il ??nostro Club nelle prossime settimane. A presto e sempre Forza Milan”, prosegue Gazidis nel messaggio.
    L’annuncio del Milan
    “AC Milan informa tutti i propri sostenitori e gli stakeholder del Club, che al nostro amministratore delegato, Ivan Gazidis, è stato diagnosticato un carcinoma alla gola. Sulla base di una vasta serie di test e accertamenti clinici, prontamente effettuati, i medici prevedono che si riprenderà completamente. Ivan rimarrà operativo durante le necessarie cure in cliniche specializzate, con il pieno sostegno della proprietà, del Presidente Scaroni e del Management del Club. Tutto il CdA e il Management del Club, i dipendenti e i collaboratori, lo staff tecnico, i giocatori e le giocatrici del Milan, augurano a Ivan tutto il meglio per una piena e pronta guarigione. Siamo tutti con te”, questa la nota del Milan per il suo dirigente. LEGGI TUTTO

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    Euro2020, Tassotti: “Milan? Shevchenko amerebbe allenarlo un giorno”

    Mauro Tassotti, ex difensore e allenatore del Milan è intervenuto a Sky Sport parlando di un eventuale futuro di Andriy Shevchenko sulla panchina dei rossoneri. “Allenare il Milan? Credo che Shevchenko un pensiero ce l’abbia fatto. Amerebbe un giorno, secondo me, tornare dove ha fatto così bene da calciatore. Io ho un’altra età, pensare a quel che potrebbe succedere tra 5 anni è troppo…Per tutti e due il Milan è il Milan, casa nostra”. Il vice del ct della nazionale Ucraina, ha poi commentato il loro legame, rinforzatosi durante il cammino di Euro 2020: “Con Sheva il rapporto è ottimo da quando lui era ancora calciatore e io allenatore in seconda, al Milan lavoravamo insieme dopo gli allenamenti. Così quando mi ha chiamato non ho avuto dubbi, e ora ne ho ancora meno”.  LEGGI TUTTO

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    Juve, caccia al bomber: Kaio Jorge scatena la sfida Juve-Milan

    TORINO – E’ derby con il Milan per Kaio Jorge, l’attaccante 19enne del Santos considerato uno dei talenti più promettenti del Brasile. Una punta per completare il reparto d’attacco: alla Juventus potrebbe partire come vice Morata, in caso di permanenza di Cristiano Ronaldo, mentre per i rossoneri sarebbe di supporto a Zlatan Ibrahimovic e a Olivier Giroud, prossimo ad accasarsi a Milano. Il Santos non ha preclusioni a cederlo in questa sessione di mercato: il 31 dicembre Kaio Jorge va in scadenza di contratto e, pur di non perderlo a zero euro, il club brasiliano si accontenta di una decina di milioni. Pochi se le premesse verranno confermate.

    Al momento Cherubini aspetta: ecco perché

    In questi ultimi giorni si sono intensificati i contatti tra la dirigenza bianconera e l’entourage del giocatore: il Napoli, che in passato era interessato all’attaccante, sembra essersi defilato, mentre la concorrenza del Milan resta forte. Al momento, però, Federico Cherubini aspetta prima di affondare perché Kaio Jorge è extracomunitario e la Juventus ha un solo posto libero per giocatori non europei. Il club bianconero non vuole precludersi l’unico slot a disposizione per una quarta punta ancora prima che sia ufficialmente aperto il mercato. Che cosa succederebbe, infatti, nel caso in cui CR7 decidesse di andarsene e la Juventus volesse prendere il brasiliano Gabriel Jesus per sostituirlo? Non potrebbe e dovrebbe cedere, per esempio, il gallese Aaron Ramsey che, con la Gran Bretagna ormai fuori dall’Unione Europea, è ormai un extracomunitario per avere un altro posto libero. E’ un dettaglio non da poco perché l’anno scorso la Juventus terminò subito gli spazi per i giocatori non europei ingaggiando Arthur Melo e Weston McKennie e fu così costretta poi a rinunciare a Luis Suarez.

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