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    Tracollo Juve: ora è fuori dalla zona Champions

    TORINO – Una serata da incubo per la Juventus: lo 0-3 incassato all’Allianz Stadium dal Milan fa malissimo nell’immediato e rischia di farlo ancor più in chiave futura per il piazzamento tra le prime quattro per la prossima Champions League. Con la sconfitta nel posticipo i bianconeri scivolano al quinto posto, superati dal Napoli e a meno 3 dalla coppia Atalanta-Milan seconda dietro l’Inter. In più hanno perso anche il vantaggio nello scontro diretto con i rossoneri, che all’andata erano caduti 3-1 a San Siro: ora la differenza reti pende a favore dei ragazzi di Pioli e sarà decisiva in caso di arrivo alla pari. Un risultato che riflette appieno una prova ancora una volta insufficiente. Stavolta non ci sono i 10′ finali a salvare la partita, come accaduto a Udine. Il Milan si è rivelato di consistenza ben differente, ben disposto in campo e capace di affondare i colpi in una squadra slegata, senza idee e improponibile in diversi singoli, a cominciare da Cristiano Ronaldo. E senza un aiuto da parte di Pirlo dalla panchina.

    Inizio incoraggiante

    L’inizio della Juventus è incoraggiante, anche se le occasioni migliori arrivano su palla piazzata. Ci prova prima De Ligt, con una conclusione al 4′ impattata da Theo Hernadez, quindi tocca a Chiellini incornare fuori alla mezz’ora dopo una uscita mancata da parte di Donnarumma. Alle occasioni però non fa da supporto uno sviluppo fluido del gioco, per le difficoltà in costruzione di Bentancur e Rabiot e per una certa difficoltà sulle fasce. Lo si nota soprattutto a destra, dove Theo Hernandez non è impegnato a occuparsi di Chiesa come all’andata e si muove in grande libertà, con incursioni non controllate sull’asse McKennie-Cuadrado. Inoltre l’ordine del tattico del Milan prende il sopravvento con il trascorrere dei minuti. Così, nel primo minuto di recupero, ecco il vantaggio firmato da Brahim Diaz, bravo a impossessarsi a limite area di un pallone respinto con il pugno da Szczesny: vinto un contrasto con Cuadrado, il suo destro a giro a va a infilarsi all’incrocio dei pali più lontano.

    Occasione sprecata 

    Anche il secondo tempo vede la Juventus partire convinta per poi impelagarsi nella ragnatela rossonera. E il Milan butta a mare l’opportunità più ghiotta per il raddoppio: sulla conclusione di Brahim Diaz c’è il braccio largo di Chiellini. Valeri in un primo tempo fa continuare, poi cambia idea dopo aver rivisto le immagini su suggerimento del Var Calvarese. Sul dischetto va Kessie, ma la sua conclusione è debole e Szczesny (26′) manda in angolo, intuendo la traiettoria alla sua sinistra.

    Confusione e ko

    Nel Milan si arrende Ibrahimovic, che esce per un problema fisico. Al suo posto entra Rebic, che ci trasforma nell’uomo della provvidenza rossonera. Dopo un’uscita a terra di Szczesny su Cahlanoglu lanciato a rete, il serbo punisce la poca aggressività dei tifosi bianconeri, con una conclusione al 33′ dai venti metri che conclude la sua corsa sotto la traversa, dopo leggera deviazione di De Ligt. I cambi (dentro Kulusevski e Dybala) non danno la scossa alla Juventus, troppo sottotono in tanti elementi. Così al 37′ arriva la rete del 3-0, che ribalta anche gli equilibri negli scontri diretti: sulla punizione di Calhanoglu svetta Tomori, che prende il tempo a Chiellini. Il finale è il tentativo bianconero di cercare almeno la rete che cambierebbe la differenza gol negli scontri diretti, speranze che si spengono su un sinistro di Dybala che finisce fuori di poco. LEGGI TUTTO

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    Juve, i convocati per il Milan: mai così tanta abbondanza per Pirlo

    TORINO – Sono 21 i convocati della Juventus in vista della sfida di oggi (domenica 9 maggio) allo Stadium contro il Milan, uno scontro diretto che assomiglia a un vero e proprio spareggio per un posto nella prossima Champions League. Mai così tanta abbondanza per il tecnico bianconero Andrea Pirlo che con i rientri di Chiesa e Demiral, dopo una stagione travagliata dal punto di vista degli infortuni e del Covid, ha per la prima volta a disposizione tutti gli elementi della rosa.
    Diretta Juve-Milan ore 20.45: probabili formazioni, dove vederla in tv e in streaming
    I convocati
    Portieri: Szczesny, Pinsoglio, Buffon. Difensori: Chiellini, De Ligt, Alex Sandro, Danilo, Cuadrado, Bonucci, Demiral. Centrocampisti: Arthur, Ramsey, McKennie, Chiesa, Rabiot, Bentancur, Bernardeschi, Kulusevski. Attaccanti: Ronaldo, Morata, Dybala. LEGGI TUTTO

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    Pioli applaude il Milan: “Grande carattere. Ibra? Ci era mancato”

    MILANO – Gongola soddisfatto Stefano Pioli dopo il 2-0 sul Benevento, che rilancia il suo Milan dopo un momento difficile e ‘avvisa’ le agguerrite rivali nella corsa alla Champions League: “Questa partita non era facile dopo due sconfitte, dal punto di vista emotivo e della classifica – ha detto il tecnico rossonero -, ma abbiamo reagito e dimostrato carattere. Senza spirito di squadra del resto non si va da nessuna parte, tanto meno noi che siamo una squadra forte ma non abbastanza da rinunciare alle rincorse e al sacrificio”.
    Milan-Benevento 2-0: tabellino e statistiche
    Applausi per Ibra e ‘Cala’
    Uno spirito tornato insieme a Ibrahimovic, recuperato e di nuovo titolare nella sfida vinta contro i campani: “Stiamo parlando di un campione – ha sottolineato Pioli -, che fa crescere anche il valore dei suoi compagni. Gli piace agire da regista offensivo e così crea spazio agli altri, non averlo avuto per tanto tempo ci ha penalizzato ma ora per fortuna sta bene”. Di livello anche la prestazione di Calhanoglu, autore del primo gol rossonero dopo pochi minuti: “Non ha ancora espresso il massimo delle sue potenzialtà – ha detto il tecnico del Milan -. È un calciatore che mi piace tanto, che non dà riferimenti e si sacrifica ma ora sta migliorando anche dal punto di vista finalizzativo. Sta acquisendo la consapevolezza che magari in passato non aveva, deve capire che lui è un calciatore da doppia cifra, sia come gol che come assist”.
    Guarda la galleryMilan, con Ibra torna la vittoria: Benevento ko a San Siro
    Volata per la Champions
    Un pensiero poi per Paolo Maldini e per il resto della società, rimasta vicina alla squadra in un momento di difficoltà: “I dirigenti ci mettono nelle condizioni di lavorare al meglio, del resto parliamo di gente di calcio che capisce le situazioni e ci sta dando un grande supporto”. Ora un rush finale da brividi, con la prima di quattro ‘finali’ in programma allo Stadium contro la Juve, e Pioli indica la via al suo Milan: “Dobbiamo continuare a giocare la palla senza paura come stasera, ma migliorando dal punto di vista della solidità. Non è sempre facile ma il nostro obiettivo è grande e le prestazioni per raggiungerlo – ha concluso Pioli – devono esserlo altrettanto”. LEGGI TUTTO

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    Milan-Benevento 2-0: il Diavolo si rialza e ora punta la Juve

    MILANO – Il Milan si rialza dopo le due sconfitte di fila incassate da Sassuolo e Lazio, stende il Benevento a San Siro (2-0) e resta aggrappato alla zona Champions League, tornando momentaneamente secondo a +1 sull’Atalanta e a +3 sul Napoli e sulla Juve prossima avversaria nello scontro diretto allo Stadium. Di Calhanoglu nel primo tempo e Theo Hernandez nella ripresa le reti che hanno rilanciato il ‘Diavolo’ e inguaiato invece ulteriormente il grande ex Pippo Inzaghi (una sola vittoria nelle ultime 18 partite), terz’ultimo in classifica e atteso ora dal decisivo ‘spareggio’ col Cagliari.
    Milan-Benevento 2-0: tabellino e statistiche
    Le ‘mosse’ di Pioli e Pippo Inzaghi
    Solo Mandzukic ai box per Pioli e la novità principale nei rossoneri è il ritorno dal primo minuto di Ibrahimovic nel 4-2-3-1 con Saelemaekers, Calhanoglu e Leao sulla trequarti; in mediana coppia centrale formata da Kessié e Bennacer mentre in difesa torna titolare capitan Romagnoli al fianco di Tomori con Hernandez e Dalot sulle fasce. Senza gli infortunati Sau, Tuia e Moncini invece Pippo Inzaghi schiera i suoi con il 4-3-2-1, con Depaoli e Barba ai lati della coppia Glik-Caldirola, con il regista Viola affiancato da Ionita e Dabo mentre davanti c’è Lapadula (preferito a Gaich) supportato da Improta e Iago Falque.
    Serie A, la classifica
    Subito Calhanoglu, zero tatticismi
    Pronti-via e dopo appena cinque minuti il Milan è già avanti: scambio nello stretto tra Calhanoglu e Kessié, cross basso di Saelemaekers e dopo un intelligente velo dell’ivoriano è proprio Calhanoglu a inserirsi in area per chiudere l’azione col destro. Il Benevento incassa il colpo e prova subito a reagire, con Lapadula che su un lancio di Viola si infila tra i centrali rossoneri ma poi grazia Donnarumma calciando fuori con l’esterno sinistro (11′). Un campanello d’allarme per il Diavolo che cerca allora l’immediato ko con Saelemaekers che impegna Montipò, mentre sull’altro frontre Donnarumma deve rifugiarsi in corner su una conclusione dalla distanza di Ionita. Il Benevento è in partita ma concede spazi al contropiede rossonero e dopo un ‘coast to coast’ di Kessié servono ancora i guantoni di Montipò per chiudere la porta a Leao (16′). Zero tatticismi e squadra lunghe, con occasioni da una parte e dall’altra: per il Milan prima Leao non trova la porta di testa su cross morbido dell’ispirato Calhanoglu e poi Hernandez trova ancora pronto Montipò; sull’altro fronte Viola ci prova direttamente da corner (attento Donnarumma) e poi destro al volo di Depaoli deviato in angolo. Prima del riposo proteste del Benevento, che ha chiesto invano il secondo giallo al già ammonito Bennacer per un fallo su Dabo, poi raddoppio sfiorato due volte dal Diavolo: ripartenza con Calhanoglu e Bennacer murati dalla difesa giallorossa e infine destro di Ibrahimovic (innescato da Kessié), fermato però da un altro grande intervento di Montipò.
    Di Theo Hernandez il colpo del ko
    Al rientro dall’intervallo c’è Tonali al posto di Bennacer nel Milan, ma a partire forte è il Benevento che in cinque minuti spaventa tre volte i rossoneri: rovesciata di Lapadula fermata col volto da Theo Hernandez, destro a giro fuori di poco di Dabo e sinitro dal limite di Iago Falque fuori di un niente. Scampato il pericolo il Diavolo si sveglia e sfiora il palo con Calhanoglu (54′) mentre poco dopo Ibrahimovic danza in area ma poi calcia addosso a Montipò in uscita. Tra i giallorossi intanto c’è Roberto Insigne al posto di Iago Falque, ma ora il Milan spinge per chiuderla e al 60′ raddoppia: Theo Hernandez imbuca per Ibrahimovic, Montipò respinge il tiro dello svedese ma non può nulla sul tap-in dell’esterno francese. È il colpo del ko per il Benevento, che getta nella mischia Caprari e Gaich (fuori Lapadula e Improta) ma non riesce più a impensierire davvero i rossoneri: il braccio di Ibrahimovic (respinta su una conclusione di Caprari) viene considerato attacco al corpo dall’arbitro Calvarese, Pioli gestisce il finale con i cambi (dentro anche il diffidato Castillejo che si prende il giallo e salterà la Juve) e al triplice fischio può festeggiare tre punti pesantissimi per il suo Milan ritrovato.
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    Milan, Ibrahimovic rinnova: è ufficiale

    MILANO – “Il Milan ha annunciato che il Club ha prorogato il contratto di Zlatan Ibrahimovic. Il Milan è il Club per cui Zlatan ha giocato di più in Italia. Dopo aver segnato 84 gol in 130 presenze con i rossoneri, l’attaccante svedese continuerà a vestire la maglia rossonera nella prossima stagione”. Con questo comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, la società meneghina ha reso noto che il fuoriclasse svedese continuerà a vestire la maglia rossonera almeno fino al 30 giugno 2022.
    Ibrahimovic rinnova col Milan: le cifre
    In attesa di sciogliere i nodi legati ad Hakan Calhanoglu e Gianluigi Donnarumma, il Milan, con una qualificazione in Champions League ancora da conquistare sul campo, piazza il primo importante rinnovo in vista della stagione 2021-2022. Zlatan Ibrahimovic, infatti, dopo aver raggiunto il quartier generale rossonero nel tardo pomeriggio, ha posto la propria firma sul contratto che lo legherà ai colori rossoneri per un’altra stagione: lo stipendio, comprensivo dei bonus, dovrebbe aggirarsi sui 7 milioni netti.
    Ibrahimovic: “Il Milan è casa mia”
    “Mi sento molto felice. Ho aspettato questo giorno, adesso c’è un altro anno ed è quello che conta – le parole di Ibrahimovic al canale tematico rossonero — Il Milan è come casa mia, sto molto bene. Il club mi fa sentire bene, così come i miei colleghi, il mister e i tifosi, che mi mancano tanto allo stadio. Se posso restare per tutta la vita resto. Dal primo giorno lavorare con mister Pioli è stato molto facile. Ha la giusta mentalità, ha grande energia che trasmette alla squadra e vuole il massimo”. Gioia immensa anche su Twitter: “La saga continua”. LEGGI TUTTO