consigliato per te

  • in

    Pioli applaude il Milan: “Grande carattere. Ibra? Ci era mancato”

    MILANO – Gongola soddisfatto Stefano Pioli dopo il 2-0 sul Benevento, che rilancia il suo Milan dopo un momento difficile e ‘avvisa’ le agguerrite rivali nella corsa alla Champions League: “Questa partita non era facile dopo due sconfitte, dal punto di vista emotivo e della classifica – ha detto il tecnico rossonero -, ma abbiamo reagito e dimostrato carattere. Senza spirito di squadra del resto non si va da nessuna parte, tanto meno noi che siamo una squadra forte ma non abbastanza da rinunciare alle rincorse e al sacrificio”.
    Milan-Benevento 2-0: tabellino e statistiche
    Applausi per Ibra e ‘Cala’
    Uno spirito tornato insieme a Ibrahimovic, recuperato e di nuovo titolare nella sfida vinta contro i campani: “Stiamo parlando di un campione – ha sottolineato Pioli -, che fa crescere anche il valore dei suoi compagni. Gli piace agire da regista offensivo e così crea spazio agli altri, non averlo avuto per tanto tempo ci ha penalizzato ma ora per fortuna sta bene”. Di livello anche la prestazione di Calhanoglu, autore del primo gol rossonero dopo pochi minuti: “Non ha ancora espresso il massimo delle sue potenzialtà – ha detto il tecnico del Milan -. È un calciatore che mi piace tanto, che non dà riferimenti e si sacrifica ma ora sta migliorando anche dal punto di vista finalizzativo. Sta acquisendo la consapevolezza che magari in passato non aveva, deve capire che lui è un calciatore da doppia cifra, sia come gol che come assist”.
    Guarda la galleryMilan, con Ibra torna la vittoria: Benevento ko a San Siro
    Volata per la Champions
    Un pensiero poi per Paolo Maldini e per il resto della società, rimasta vicina alla squadra in un momento di difficoltà: “I dirigenti ci mettono nelle condizioni di lavorare al meglio, del resto parliamo di gente di calcio che capisce le situazioni e ci sta dando un grande supporto”. Ora un rush finale da brividi, con la prima di quattro ‘finali’ in programma allo Stadium contro la Juve, e Pioli indica la via al suo Milan: “Dobbiamo continuare a giocare la palla senza paura come stasera, ma migliorando dal punto di vista della solidità. Non è sempre facile ma il nostro obiettivo è grande e le prestazioni per raggiungerlo – ha concluso Pioli – devono esserlo altrettanto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan-Benevento 2-0: il Diavolo si rialza e ora punta la Juve

    MILANO – Il Milan si rialza dopo le due sconfitte di fila incassate da Sassuolo e Lazio, stende il Benevento a San Siro (2-0) e resta aggrappato alla zona Champions League, tornando momentaneamente secondo a +1 sull’Atalanta e a +3 sul Napoli e sulla Juve prossima avversaria nello scontro diretto allo Stadium. Di Calhanoglu nel primo tempo e Theo Hernandez nella ripresa le reti che hanno rilanciato il ‘Diavolo’ e inguaiato invece ulteriormente il grande ex Pippo Inzaghi (una sola vittoria nelle ultime 18 partite), terz’ultimo in classifica e atteso ora dal decisivo ‘spareggio’ col Cagliari.
    Milan-Benevento 2-0: tabellino e statistiche
    Le ‘mosse’ di Pioli e Pippo Inzaghi
    Solo Mandzukic ai box per Pioli e la novità principale nei rossoneri è il ritorno dal primo minuto di Ibrahimovic nel 4-2-3-1 con Saelemaekers, Calhanoglu e Leao sulla trequarti; in mediana coppia centrale formata da Kessié e Bennacer mentre in difesa torna titolare capitan Romagnoli al fianco di Tomori con Hernandez e Dalot sulle fasce. Senza gli infortunati Sau, Tuia e Moncini invece Pippo Inzaghi schiera i suoi con il 4-3-2-1, con Depaoli e Barba ai lati della coppia Glik-Caldirola, con il regista Viola affiancato da Ionita e Dabo mentre davanti c’è Lapadula (preferito a Gaich) supportato da Improta e Iago Falque.
    Serie A, la classifica
    Subito Calhanoglu, zero tatticismi
    Pronti-via e dopo appena cinque minuti il Milan è già avanti: scambio nello stretto tra Calhanoglu e Kessié, cross basso di Saelemaekers e dopo un intelligente velo dell’ivoriano è proprio Calhanoglu a inserirsi in area per chiudere l’azione col destro. Il Benevento incassa il colpo e prova subito a reagire, con Lapadula che su un lancio di Viola si infila tra i centrali rossoneri ma poi grazia Donnarumma calciando fuori con l’esterno sinistro (11′). Un campanello d’allarme per il Diavolo che cerca allora l’immediato ko con Saelemaekers che impegna Montipò, mentre sull’altro frontre Donnarumma deve rifugiarsi in corner su una conclusione dalla distanza di Ionita. Il Benevento è in partita ma concede spazi al contropiede rossonero e dopo un ‘coast to coast’ di Kessié servono ancora i guantoni di Montipò per chiudere la porta a Leao (16′). Zero tatticismi e squadra lunghe, con occasioni da una parte e dall’altra: per il Milan prima Leao non trova la porta di testa su cross morbido dell’ispirato Calhanoglu e poi Hernandez trova ancora pronto Montipò; sull’altro fronte Viola ci prova direttamente da corner (attento Donnarumma) e poi destro al volo di Depaoli deviato in angolo. Prima del riposo proteste del Benevento, che ha chiesto invano il secondo giallo al già ammonito Bennacer per un fallo su Dabo, poi raddoppio sfiorato due volte dal Diavolo: ripartenza con Calhanoglu e Bennacer murati dalla difesa giallorossa e infine destro di Ibrahimovic (innescato da Kessié), fermato però da un altro grande intervento di Montipò.
    Di Theo Hernandez il colpo del ko
    Al rientro dall’intervallo c’è Tonali al posto di Bennacer nel Milan, ma a partire forte è il Benevento che in cinque minuti spaventa tre volte i rossoneri: rovesciata di Lapadula fermata col volto da Theo Hernandez, destro a giro fuori di poco di Dabo e sinitro dal limite di Iago Falque fuori di un niente. Scampato il pericolo il Diavolo si sveglia e sfiora il palo con Calhanoglu (54′) mentre poco dopo Ibrahimovic danza in area ma poi calcia addosso a Montipò in uscita. Tra i giallorossi intanto c’è Roberto Insigne al posto di Iago Falque, ma ora il Milan spinge per chiuderla e al 60′ raddoppia: Theo Hernandez imbuca per Ibrahimovic, Montipò respinge il tiro dello svedese ma non può nulla sul tap-in dell’esterno francese. È il colpo del ko per il Benevento, che getta nella mischia Caprari e Gaich (fuori Lapadula e Improta) ma non riesce più a impensierire davvero i rossoneri: il braccio di Ibrahimovic (respinta su una conclusione di Caprari) viene considerato attacco al corpo dall’arbitro Calvarese, Pioli gestisce il finale con i cambi (dentro anche il diffidato Castillejo che si prende il giallo e salterà la Juve) e al triplice fischio può festeggiare tre punti pesantissimi per il suo Milan ritrovato.
    Serie A, risultati e calendario LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, Ibrahimovic rinnova: è ufficiale

    MILANO – “Il Milan ha annunciato che il Club ha prorogato il contratto di Zlatan Ibrahimovic. Il Milan è il Club per cui Zlatan ha giocato di più in Italia. Dopo aver segnato 84 gol in 130 presenze con i rossoneri, l’attaccante svedese continuerà a vestire la maglia rossonera nella prossima stagione”. Con questo comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, la società meneghina ha reso noto che il fuoriclasse svedese continuerà a vestire la maglia rossonera almeno fino al 30 giugno 2022.
    Ibrahimovic rinnova col Milan: le cifre
    In attesa di sciogliere i nodi legati ad Hakan Calhanoglu e Gianluigi Donnarumma, il Milan, con una qualificazione in Champions League ancora da conquistare sul campo, piazza il primo importante rinnovo in vista della stagione 2021-2022. Zlatan Ibrahimovic, infatti, dopo aver raggiunto il quartier generale rossonero nel tardo pomeriggio, ha posto la propria firma sul contratto che lo legherà ai colori rossoneri per un’altra stagione: lo stipendio, comprensivo dei bonus, dovrebbe aggirarsi sui 7 milioni netti.
    Ibrahimovic: “Il Milan è casa mia”
    “Mi sento molto felice. Ho aspettato questo giorno, adesso c’è un altro anno ed è quello che conta – le parole di Ibrahimovic al canale tematico rossonero — Il Milan è come casa mia, sto molto bene. Il club mi fa sentire bene, così come i miei colleghi, il mister e i tifosi, che mi mancano tanto allo stadio. Se posso restare per tutta la vita resto. Dal primo giorno lavorare con mister Pioli è stato molto facile. Ha la giusta mentalità, ha grande energia che trasmette alla squadra e vuole il massimo”. Gioia immensa anche su Twitter: “La saga continua”. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, Pioli: “Non ci siamo fatti condizionare dalla Superlega”

    MILANO – “Le voci sulla Superlega? Non hanno influito, non ci siamo fatti distrarre da niente, siamo concentrati sul nostro obiettivo. Il nostro cammino sarà molto difficile, non ci siamo fatti distrarre da cose che non abbiamo deciso noi. Amo la libertà di parola e pensiero, certe cose è meglio non dirle e pensarle solamente. Sull’integrità morale di Paolo Maldini non credo che nessuno possa aver avuto dei dubbi, ha tanti valori, si è espresso per quello che sente. Se ha detto quelle cose significa che ha questi sentimenti”. Al termine del match perso al Meazza 2-1 contro il Sassuolo, il tecnico del Milan Stefano Pioli è intervenuto ai microfoni di Sky Sport: “Non abbiamo il fiato corto, la squadra ha corso bene e tanto. Sul primo gol siamo stati sfortunati, la palla è passata in mezzo a sei gambe. È stata una delle prestazione delle quali sono stato più contento nell’occupazione del campo. C’è mancata qualità”.
    Milan, Pioli: “Futuro? Passerà dagli scontri diretti”
    “Bisogna cambiare pagina da adesso, una sconfitta dà sempre tanta delusione ma questa delusione dobbiamo trasformarla in determinazione. Il nostro futuro passerà attraverso gli scontri diretti. Ripartiamo da una bellissima prestazione, dobbiamo analizzare le situazioni in cui una grande squadra dovrebbe essere più lucida. Non c’è paura di rovinare la stagione, è un privilegio avere pressione. Siamo in lotta per la Champions, se non ci riusciremo non saremo completamente soddisfatti ma vogliamo riuscirci. Ibra? Ha avuto un affaticamente al polpaccio, speriamo possa recuperare ma non è così sicuro, così come gli altri giocatori. Speriamo di recuperare più giocatori possibili”. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan-Sassuolo 1-2: Raspadori show, a Pioli non basta Calhanoglu

    Le scelte di Pioli e De Zerbi
    Senza Ibrahimovic e Theo Hernandez e per agevolare Leao, in difficoltà domenica scorsa con il Genoa nel ruolo di terminale offensivo, Pioli opta per un 4-4-2 con Hakan Calhanoglu largo a sinistra, Saelemaekers sulla fascia opposta e Rebic nel tandem d’attacco. Davanti a Donnarumma agiscono Calabria, Kjaer, Tomori e Diogo Dalot, mentre la mediana è affidata a Kessié e Meité. La risposta tattica di De Zerbi è un 4-2-3-1 con Consigli tra i pali, Muldur, Marlon, Ferrari e Kyriakopoulos in difesa, l’ex Locatelli ed Obiang a centrocampo e Berardi, Djuricic e Boga a supporto di Defrel, preferito a Raspadori.
    Capolavoro di Calhanoglu, Milan-Sassuolo 1-0 al 45′
    La mossa tattica di Pioli, con Calhanoglu esterno in un 4-4-2, scombina i piani di De Zerbi in avvio: gli improvvisi accentramenti del turco colgono impreparato il centrocampo neroverde e producono due potenziali occasioni sulle quali Consigli resta tuttavia scevro da spiacevoli sorprese. Il Milan sembra padrone del campo, la manovra è fluida, ma è sui piedi di Boga che capita l’occasione più importante del primo quarto d’ora: è il 13′, infatti, quando Donnarumma respinge in angolo il tiro ravvicinato del franco-ivoriano. Il Sassuolo prova a pungere con Berardi su punizione, il Milan risponde con una progressione di Leao, ma alla mezz’ora esatta il favoloso destro a giro di Calhanoglu spezza l’equilibrio al Meazza. Tre giri di lancetta più tardi, lo stesso turco (ma nato in Germania), dalla stessa zolla, preferisce il suggerimento nel mezzo, il pallone giunge quindi a Leao che, dal limite, spara clamorosamente in curva. Con il Sassuolo che dà l’idea di essere alle corde, ad un passo dall’intervallo, una fiammata improvvisa libera al tiro Berardi, il cui interno mancino da posizione pericolosissima viene deviato in corner mentre, in pieno recupero, Kjaer è provvidenziale sul cross teso di Kyriakopoulos.
    Raspadori show, il Sassuolo ribalta il Milan
    I due tecnici non operano cambi all’intervallo, ma i ritmi sembrano altissimi sin dalle prime battute. Un pregevole spunto di Locatelli non trova compagni nel mezzo, mentre la bella combinazione Calhanoglu-Leao-Rebic costringe la difesa neroverde agli straordinari. Al 48′ Berardi prova ed emulare l’autore dell’1-0 con un mancino ad effetto sul quale si immola Kjaer, mentre al 51′ Donnarumma blocca senza problemi il tiro da fuori di Defrel. Il Sassuolo è in fiducia ed alza il proprio baricentro, iniziando a stazionare con una certa continuità nei pressi dell’area di rigore rossonera, almeno fino al 55′, quando Saelemaekers sporca i guantoni di Consigli con una sassata dal limite. Mandzukic inizia il riscaldamento, la pioggia inizia a bagnare il terreno di gioco, Djuricic è il primo ammonito (giallo pesante, era diffidato) e Calhanoglu sfiora la doppietta: al 61′ il destro secco impegna in tuffo il portiere scuola Atalanta. De Zerbi getta nella mischia Traoré, Raspadori e Toljan in luogo di Djuricic, Defrel e Muldur e il 21enne ivoriano impiega pochi secondi prima di rendersi pericoloso con un violento destro che non inquadra lo specchio. Occasioni in sequenza di matrice milanista: al 66′ Leao scappa via sull’out destro, ma Saelemaekers, a botta sicura nei pressi del dischetto, viene murato da Obiang (che lascerà di lì a breve il posto a Maxime Lopez), al 67′ ci prova senza fortuna Diogo Dalot dalla lunga distanza, al 68′ è ancora il portoghese protagonista, con Consigli che fa buona guardia, e al 69′ Kessié non riesce a sfondare per vie centrali, chiedendo invano un penalty per un possibile fallo di mano. “Servono più centimetri davanti”, sussurra Pioli a suoi collaboratori: arriva così, al 73′, il momento di Mandzukic, che rileva Calhanoglu. Il Sassuolo si rivede con un tiraccio di Toljan, ma al 76′ dai suoi piedi nasce l’assist (lieve la deviazione di Dalot) per il tap-in di Raspadori che vale l’1-1. “Continuiamo così, che la voglio vincere questa”, urla ai suoi De Zerbi, e il baby talento di Bentivoglio lo prende in parola: all’83’ Raspadori ubriaca Tomori e mette la palla al ferro lontano. Donnarumma, poi, evita la debacle, negando ad Haraslin il tris. Gli ingressi di Kalulu e – soprattutto – Brahim Diaz e Castillejo regalano un finale movimentato, ma a San Siro il risultato non cambia più.  LEGGI TUTTO