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    Torino-Milan 0-7: disastro granata, la sconfitta è umiliante

    TORINO – Dalle scelte di Nicola all’atteggiamento, dalla prestazione al risultato tutto è stato un disastro, per il Toro che ha incassato un umiliante 0-7 dal Milan. E adesso, a meno di vincere a La Spezia, o di ottenere comunque un successo contro i liguri o con la Lazio (se con i biancocelesti sarà decisa la disputa della partita), i granata si giocheranno il tutto per tutto nell’ultima giornata contro il Benevento (in questo caso, e sempre che nella penultima i campani riescano a superare il Crotone, in caso di successo al Grande Torino a salvarsi sarebbe la squadra di Filippo Inzaghi). Un ko contro il Milan ci poteva stare, ma la portata di tale sconfitta rischia oltretutto di avere pesanti ripercussioni, all’interno dello spogliatoio granata. I rossoneri, da parte loro, salgono al secondo posto dietro ai Campioni d’Italia dell’Inter, a quota 75 assieme all’Atalanta (a 73 c’è il Napoli, a 72 la Juve).Guarda la galleryTorino, che disfatta con il Milan: Nicola impassibile in panchina

    I cambi di Nicola sono stati fatali

    Nicola, ed è questa una decisione scellerata considerato l’esito dell’incontro, anche in vista della prova di sabato a La Spezia cambia sette giocatori, rispetto al pareggio di Verona: a partire da Belotti – risparmiato pure perché diffidato – in sostituzione del quale c’è Zaza. Il teorico compagno di reparto dell’attaccante lucano è Bonazzoli, mentre al posto di Verdi ecco rientrare dall’inizio Linetty, che in precedenza con Nocola aveva giocato da titolare soltanto contro Benevento e Fiorentina (le prime due gare del tecnico piemontese sulla panchina granata). Doppio cambio pure sulle corsie, con Vojvoda e Ansaldi inizialmente fuori in luogo di Singo a destra e di un Rodriguez assolutamente impalpabile a sinistra. Fuori anche Nkolou (infortunato) per Lyanco e Rincon per Baselli.

    Torino, la cronaca della disfatta

    Una rivoluzione nella formazione che il Toro paga a caro prezzo: dopo una bella giocata di Baselli vanificata al momento del tiro da Zaza che colpisce Kjaer (12’), sale in cattedra senza più scenderci il Milan. Al 19’ Brahim Diaz trova Theo Hernandez che, con una bellissima conclusione mancina, fulmina Sirigu per il vantaggio rossonero. Un minuto più tardi ancora l’esterno francese centra per Kessie, che di testa impegna il portiere sardo; la respinta va sui piedi di Castillejo che la mette sul palo. Poco male, in ottica Milan, visto che già al 24’ Lyanco stende Castillejo nella propria area provocando un evidente rigore realizzato dallo specialista Kessie (11° centro in campionato). La reazione dei granata è decisamente timida, tanto che dopo un tiro alto di Bonazzoli (30’), è Calabria che si vede annullato il tris per un fuorigioco millimetrico. L’occasione migliore dei granata arriva in virtù di un clamoroso errore di Calhanoglu, che nella propria area consegna palla a Zaza: il centravanti serve Bremer che da ottima posizione si fa parare il piatto destro da Donnarumma (il pallone arriva poi a Bonazzoli, il quale non ha la giusta lucidità per stopparlo e, di prima intenzione, lo spedisce nei pressi della bandierina del calcio d’angolo).La ripresa inizia peggio del primo tempo: al 5’ Bremer tocca corto per Linetty, che di suo nulla fa per proteggere palla sull’attacco di Kessie: l’ivoriano ha gioco facile nell’anticipare il polacco e serve a Brahim Diaz l’assist per la rete dello 0-3. Nicola prova a correre ai ripari togliendo Rodriguez, Baselli e Linetty per inserire Ansaldi, Rincon e Verdi (11’). Cambia poco o nulla, tanto che un minuto più tardi arriva la traversa di Brahim Diaz, e al 16’ lo 0-4 firmato da Theo Hernandez che realizza così un doppietta (l’ex Real Madrid sale a quota 7 gol, in questo campionato). E’ una mattanza senza fine: al 23’ tocca a Rebic, infilzare il Toro e aumentare il già larghissimo divario. Non è finita qui: l’imbarazzo prosegue al 27’ e al 34’ quando ancora l’attaccante croato porta sul 6 e poi sul 7 il vantaggio per il Milan (eguagliato il vergognoso 0-7 incassato in casa dal Toro di Mazzarri contro l’Atalanta). La prossima giornata il Milan riceve il Cagliari (domenica alle 20.45), mentre il Toro sabato alle 15 sarà a La Spezia per la gara più importante della stagione.

    TORINO-MILAN, TABELLINO E STATISTICHE LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Distorsione per Ibra, salta Torino e Cagliari”

    Pioli su Brahim Diaz, Donnarumma e Rebic
    In grande spolvero nel match contro la Juve, Brahim Diaz, autore della rete del momentaneo 1-0 con la quale il Milan ha chiuso in vantaggio il primmo tempo. Sulla possibilità di schierarlo anche contro i granata Pioli è chiaro: “Ha determinate caratteristiche, per giocare tra le linee lui e Calha sono quelli più adatti. Ma domani sarà una partita completamente diversa rispetto a domenica”. Poi si passa al capitolo Donnarumma: “E’ un professionista, attaccatissima al nostro momento, ma è concentrato sulle prossime tre partite. Dal 24 maggio si tireranno le somme ma fino ad allora nessuno parlerà del futuro. Abbiamo vinto una gara importante con la Juve ma quella ancora più importante è domani sera. Si gioca di squadra, si vince di squadra e si perde di squadra. Poi se le motivazioni e caratteristiche dei singoli aumentano il proprio valore, allora aumenta anche lo spessore della squadra”. Su Rebic, entrato e subito in gol con i bianconeri: E’ la reazione giusta di un giocatore importante, attaccato a quello che sta facendo. Lui è un titolare del Milan, però è un elemento importante e tutti quelli che non verranno scelti domani dovranno essere incazzati. Tutti hanno dato tanto e tutti vorrebbero giocare. L’importante è che non manchino di aiutare la squadra. Leao e Rebic non erano contenti di non giocare ma abbiamo delle strategie per le partite e mi assumo le responsabilità”.
    Milan-Torino, la conferenza stampa di Pioli
    Sulla solidità difensiva mostrata contro la Juve, Pioli commenta soddifatto: “Le scelte che abbiamo fatto con la Juve erano molto indirizzate alla nostra fase difensiva, non mi era piaciuta la fase difensiva col Benevento allora abbiamo messo in campo una squadra più compatta e vicina tra le linee. Poi parliamo di difensore di altissimo livello. La squadra ieri sembrava aver recuperato bene, valuterò le situazioni individuali. Ad oggi stanno tutti bene tranne Ibra”. L’obiettivo Champions League è sempre più vicino: “Paura dell’euforia? Non sono preoccupato, domani sera dobbiamo giocare con la stessa attenzione e motivazione, per non dare riferimento alla loro difesa. Dobbiamo proseguire con la stessa prestazione di domenica sera perchè parliamo di un momento decisivo del campionato. Abbiamo vinto contro un avversario dove il Milan ha sempre avuto difficoltà, un avversario storico e forte. Sono vittorie che ti danno fiducia ed è stato giusto essere soddisfatti, ma non abbiamo ancora fatto niente. Possiamo esultare solamente quando raggiungeremo l’obiettivo Champions. Mentalmente dobbiamo essere forti, stare dentro le difficoltà delle partite e superarle, come accaduto con la Juve”.
    “Mai sentito parlare di Pioliout”
    Pioli sottolinea poi la serenità intorno al gruppo: “Provo tutti i giorni a migliorare e crescere, ho una passione che non mi permette di fermarmi e guardare quello che ho fatto in passato. Ma invece sono curioso e mi informo, il mio processo di crescita non è certo finito. Tutte le esperienze mi hanno migliorato. Mi sento ancora giovane dentro. Pioliout? Non l’ho mai sentito, qui a Milanello si respira solo aria positiva. Sono assolutamente positivo. Serve lavorare bene e in profondità, serve fortuna e sentire il momento. Quando avrò la paura di rischiare non potrò più essere un leader”. Chiosa sul rigore fallito da Kessie contro la Juve: “Il momento chiave è stato il gol di Diaz, ma anche la reazione della squadra dopo il rigore sbagliato, ho avuto la sensazione che ha proseguito nonostante l’errore. Un’ottima risposta. Dalot può sostituire Saelemaekers? Può essere una possibilità, ma è più portato a partite dal basso”. LEGGI TUTTO

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    Juve- Milan, le pagelle dei bianconeri: Szczesny si riscatta solo col rigore

    Juve, le pagelle della squadra di Pirlo

    SZCZESNY 5.5 La sua uscita imperfetta propizia l’1-0 del Milan. Ma nella ripresa evita il tracollo parando il rigore a Kessie.

    CUADRADO 5 Il dinamismo è perso, la sua presenza impalpabile. Specie quando comincia il tracollo.

    DE LIGT 5.5 Subito pericoloso in avvio, con una conclusione fermata da Theo Hernandez, ha però responsabilità sul gol di Tomori.

    CHIELLINI 5.5 Con le buone o alla… Chiellini, comunque toglie ancora qualche castagna dal fuoco. Suo il mani che regala il rigore (fallito) al Milan.

    ALEX SANDRO 5 Preferito a Danilo, appare eccessivamente timido, in avanti, ma anche su­fficientemente attento, dietro. Di positivo solo un anticipo su Ibrahimovic di testa sul finire del primo tempo.

    MCKENNIE 4 Prosegue una pericolosa involuzione dopo lo spumeggiante avvio di stagione. Non ne azzecca una.

    BENTANCUR 4 Impegna Donnarumma nella parata più di­ cile. Però è un’azione casuale in un mare di giocate sbagliate o banali. Kulusevski (22’ st) ng.

    RABIOT 5 Si perde nel grigiore di una partita inutile.

    CHIESA 5 Torna dopo l’infortunio di Bergamo e tre giornate trascorse da spettatore. Recupero affrettato, spesso fuori dal gioco. Dybala (34’ st) ng.

    MORATA 4 Troppo paracarro per una squadra che già fa fatica di suo.

    C. RONALDO 4 Primo e unico squillo al quarto d’ora della ripresa. Partita imbarazzante per mancanza di qualità e di volontà. Sembra già altrove.

    ALL. PIRLO 4 Al di là del desolato non gioco, incredibile come non sia riuscito a trasmettere alla squadra un minimo di orgoglio e rabbia. Finisce così per subire un ko netto, che vanifi ca persino il 3-1 dell’andata in caso di arrivo in parità.

    Guarda la galleryJuve ko in casa con il Milan: Pirlo deluso in panchina LEGGI TUTTO

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    Tracollo Juve: ora è fuori dalla zona Champions

    TORINO – Una serata da incubo per la Juventus: lo 0-3 incassato all’Allianz Stadium dal Milan fa malissimo nell’immediato e rischia di farlo ancor più in chiave futura per il piazzamento tra le prime quattro per la prossima Champions League. Con la sconfitta nel posticipo i bianconeri scivolano al quinto posto, superati dal Napoli e a meno 3 dalla coppia Atalanta-Milan seconda dietro l’Inter. In più hanno perso anche il vantaggio nello scontro diretto con i rossoneri, che all’andata erano caduti 3-1 a San Siro: ora la differenza reti pende a favore dei ragazzi di Pioli e sarà decisiva in caso di arrivo alla pari. Un risultato che riflette appieno una prova ancora una volta insufficiente. Stavolta non ci sono i 10′ finali a salvare la partita, come accaduto a Udine. Il Milan si è rivelato di consistenza ben differente, ben disposto in campo e capace di affondare i colpi in una squadra slegata, senza idee e improponibile in diversi singoli, a cominciare da Cristiano Ronaldo. E senza un aiuto da parte di Pirlo dalla panchina.

    Inizio incoraggiante

    L’inizio della Juventus è incoraggiante, anche se le occasioni migliori arrivano su palla piazzata. Ci prova prima De Ligt, con una conclusione al 4′ impattata da Theo Hernadez, quindi tocca a Chiellini incornare fuori alla mezz’ora dopo una uscita mancata da parte di Donnarumma. Alle occasioni però non fa da supporto uno sviluppo fluido del gioco, per le difficoltà in costruzione di Bentancur e Rabiot e per una certa difficoltà sulle fasce. Lo si nota soprattutto a destra, dove Theo Hernandez non è impegnato a occuparsi di Chiesa come all’andata e si muove in grande libertà, con incursioni non controllate sull’asse McKennie-Cuadrado. Inoltre l’ordine del tattico del Milan prende il sopravvento con il trascorrere dei minuti. Così, nel primo minuto di recupero, ecco il vantaggio firmato da Brahim Diaz, bravo a impossessarsi a limite area di un pallone respinto con il pugno da Szczesny: vinto un contrasto con Cuadrado, il suo destro a giro a va a infilarsi all’incrocio dei pali più lontano.

    Occasione sprecata 

    Anche il secondo tempo vede la Juventus partire convinta per poi impelagarsi nella ragnatela rossonera. E il Milan butta a mare l’opportunità più ghiotta per il raddoppio: sulla conclusione di Brahim Diaz c’è il braccio largo di Chiellini. Valeri in un primo tempo fa continuare, poi cambia idea dopo aver rivisto le immagini su suggerimento del Var Calvarese. Sul dischetto va Kessie, ma la sua conclusione è debole e Szczesny (26′) manda in angolo, intuendo la traiettoria alla sua sinistra.

    Confusione e ko

    Nel Milan si arrende Ibrahimovic, che esce per un problema fisico. Al suo posto entra Rebic, che ci trasforma nell’uomo della provvidenza rossonera. Dopo un’uscita a terra di Szczesny su Cahlanoglu lanciato a rete, il serbo punisce la poca aggressività dei tifosi bianconeri, con una conclusione al 33′ dai venti metri che conclude la sua corsa sotto la traversa, dopo leggera deviazione di De Ligt. I cambi (dentro Kulusevski e Dybala) non danno la scossa alla Juventus, troppo sottotono in tanti elementi. Così al 37′ arriva la rete del 3-0, che ribalta anche gli equilibri negli scontri diretti: sulla punizione di Calhanoglu svetta Tomori, che prende il tempo a Chiellini. Il finale è il tentativo bianconero di cercare almeno la rete che cambierebbe la differenza gol negli scontri diretti, speranze che si spengono su un sinistro di Dybala che finisce fuori di poco. LEGGI TUTTO