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    Manchester United-Milan 1-1: Kjaer, un gol d'oro al 92'

    MANCHESTER (Inghilterra) – Con un gol pesantissimo segnato in pieno recupero il Milan strappa un pari strameritato (1-1) sul campo del Manchester United nell’andata degli ottavi di finale. Un premio per quanto fatto vedere a Old Trafford da un Diavolo che nonostante le tante assenze (soprattutto in attacco) ha mostrato personalità e coraggio, anche dopo il vantaggio trovato a inizio ripresa dai ‘Red Devils’ a loro volta rimaneggiati. 
    Manchester United-Milan 1-1: tabellino e statistiche
    Tante le stelle assenti
    Tante infatti le stelle che brillano per la loro assenza con Solskjaer che deve fare a meno di Cavani e Pogba oltre che di Jones, Mata, Van de Beek, del portiere De Gea e dell’attaccante Rashford (al suo primo forfait stagionale). Il tecnico norvegese fa rifiatare anche Fred e piazza Matic in mediana mentre davanti è Martial il terminale offensivo del 4-2-3-1, con Bruno Fernandes a ridosso e James e Greenwood sulle fasce. Infermeria piena anche per Pioli, orfano del difensore Romagnoli oltre che di Bennacer e Calhanoglu a centrocampo e con un attacco spuntato per l’indisponibilità di Ibrahimovic, Mandzukic e Rebic: è così Leao a fare il centravanti del 4-3-3 con Brahim Diaz e Saelemaekers ai suoi lati, mentre in regia va Kessié e in difesa sono Tomori e Kjaer i due centrali.
    Due gol annullati al Diavolo
    Lo United prova a partire forte ma il Milan sembra avere le idee chiare: difesa compatta e ripartenze veloci che mettono subito in difficoltà gli inglesi. Nessun timore reverenziale per i giovani di Pioli, che si vedono annullare subito due gol: uno a Leao, scattato in fuorigioco su lancio di Kjaer (6′), il secondo a Kessié che infila la palla all’incrocio ma dopo un tocco di mano segnalato all’arbitro dal Var (11′). In mezzo c’è sinistro di Martial che scalda i guanti a Donnarumma (8′), ma i rossoneri giocano meglio ed è per pochi centimetri che Tomori non arriva sul cross velenoso di Saelemaekers. Pian piano il Milan riesce ad alzare il proprio baricentro e testa i riflessi del portiere Henderson con Krunic (26′) e Saelemaekers (31′). I padroni di casa subiscono e provano allora a sfruttare i calci piazzati, come al 38′ quando Maguire grazia incredibilmente Donnarumma, calciando sul palo la palla appena sfiorata dal portiere rossonero su una sponda di Bruno Fernandes.
    Guarda la galleryL’ex Atalanta Diallo entra e segna, pari Kjaer: United-Milan 1-1
    Passa lo United
    Scampato il pericolo il Diavolo va al riposo sullo 0-0 e inizia la ripresa con gli stessi undici, mentre Solskjaer lascia negli spogliatoi Martial e getta nella mischia il 18enne ivoriano Diallo. Una mossa che paga subito perché dopo tre minuti è proprio l’ex atalantino, lanciato alla perfezione dall’indisturbato Bruno Fernandes, a superare Donnarumma in torsione con la testa dopo essersi infilato tra Tomiri e Kjaer. Punito ‘a freddo’ il Milan accusa il colpo e Calabria per poco non fa harakiri, bravo poi a recuperare su James dopo un retropassaggio sbagliato. A dare la scossa ai compagni ci provano allora Diaz, con una conclusione respinta da Maguire, e poi Kessié che chiama Henderson alla deviazione in corner (59′). I rossoneri è di nuovo in partita e insistono con Krunic, che nel giro di un minuto calcia alto dal limite e poi stacca bene ma non inquadra la porta di testa su un bel cross di Calabria (64′), mentre è ancora attento subito dopo il portiere scozzese sul tentativo dalla distanza di Saelemaekers ed è poi decisivo Matic a sacrificarsi per respingere col corpo la ‘botta’ di Diaz.
    Kjaer la riprende al 92′
    Come nel primo tempo Pioli vede i suoi spingere senza pungere davvero e prova allora a cambiare qualcosa: dentro Tonali e Castillejo al posto di Brahim Diaz e Saelemaekers per passare a un 4-4-1-1, con Kessie ora libero di muoversi alle spalle di Leao. Cambia l’assetto ma resta l’ambizione di andare a prendersi un pari che sarebbe preziosissimo nell’ottica del doppio confronto, anche a rischio di lasciare qualche spazio agli aversari come accade al 72′, quando Greenwood affonda a destra e crossa sul secondo palo dove Calabria si dimentica di James che manca però clmorosamente la porta col sinistro. Fred, Williams e Shaw dentro per Fernandes, Wan-Bissaka e James sono le contromosse di Solskjaer a un quarto d’ora dalla fine, mentre nel frattempo diluvia su Old Trafford e Calabria fa spazio a Kalulu in un Milan che all’83’ chiede invano il secondo giallo per il già ammonito McTominay dopo una palese trattenuta su Krunic. Il Diavolo però non si arrende e insiste trascinato da Kessié, che circondato da cinque avversari ‘scodella’ uno splendido assist sprecato da Leao che liscia incredibilmente il pallone. Sembra finita ma è proprio il portoghese a riscattarsi conquistando nel recupero il corner che regala il pari al Milan: cross di Krunic e scelta di tempo perfetta da parte di Kjaer, che esce dalla mischia per andare a sorprendere di testa Henderson. Un gol pesantissimo in vista del ritorno, con il Milan che ora vede i quarti un po’ meno lontani. LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic: “A Sanremo ho improvvisato. Resto al Milan? Dipende da Maldini”

    A conclusione dell’impegno al Festival di Sanremo, Zlatan Ibrahimovic si racconta, in attesa di recuperare da un problema muscolare a una coscia che lo sta tenendo lontano dai campi: “Nel Milan mi sento un leader, una guida – le sue parole a ‘Che tempo che fa’ su Rai 3 – è l’unica squadra in cui mi sono emozionato, con tanti compagni giovani. Parlo tanto con loro, quando non sto con loro soffro, come quando sono stato a Sanremo. Se passo un giorno senza di loro è come un giorno senza i miei figli”.

    Ibra e il Festival di Sanremo
    Sugli obiettivi del Milan dice: “Lo scudetto? Ci sono tante partite, anche se l’Inter ha il vantaggio di giocare solo una volta a settimana; io comunque sono venuto al Milan per vincere. Resto? Vediamo, dipende da Paolo Maldini. Se lui vuole, noi ci siamo”. Di Sanremo dice che è stata “una grande esperienza, tutto bello”. “Io però non volevo che nulla fosse programmato – ha sottolineato –  non ho voluto sapere in anticipo le domande. Certe frasi mi vengono spontaneamente e fanno uscire il vero Zlatan”. Indimenticabile l’avventura in moto per raggiungere in tempo il Festival: “Si può fare un film di quella giornata. Nessuno mi credeva e per questo ho fatto piccoli filmati. Non abbiamo parlato tanto col motociclista. Quando siamo arrivati l’unica cosa che mi ha chiesto era una foto, ma io ero di fretta. Gli ho detto di aspettare, ma è tornato a casa. Comunque è stato davvero molto gentile”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Verona-Milan ore 15: formazioni ufficiali e dove vederla in tv e streaming

    VERONA – Non perdere ulteriore terreno dall’Inter, tenere a distanza di sicurezza la Juventus e continuare ad alimentare il sogno Scudetto: è questo l’obiettivo del Milan, chiamato alla probante sfida del Bentegodi contro il lanciatissimo Verona di Ivan Juric, reduce da un rotondo successo per 3-0 a Benevento e in piena corsa per una qualificazione in Europa. Pioli è in totale emergenza in attacco, privo di Ibrahimovic, Mandzukic e Rebic, ed è chiamato ad invertire la rotta, dopo aver ottenuto soltanto quattro punti nelle ultime quattro partite, di cui uno, l’ultimo contro l’Udinese, strappato soltanto grazie ad un calcio di rigore di Kessié a tempo scaduto.

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    Dove vedere in tv e streaming Verona-Milan
    Il match tra Hellas Verona e Milan sarà trasmesso in diretta esclusiva su Sky Sport Serie A (202 del satellite e 473 del digitale terrestre) e sul canale 252, oltre che sulle piattaforme streaming SkyGo e NowTv. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Verona-Milan, le formazioni ufficiali
    VERONA (3-4-1-2): Silvestri; Magnani, Gunter, Ceccherini; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Barak; Lasagna, Zaccagni. All. Juric.
    MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Tomori, Romagnoli, Dalot; Kessie, Meite; Saelemaekers, Krunic, Castillejo; Leao. All. Pioli.
    Arbitro: Orsato di Schio.Assistenti: Giallatini e Preti.IV uomo: Ayroldi.Var: Mazzoleni.Avar: Viventi. LEGGI TUTTO

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    The Sun: “Real Madrid, Lucas Vazquez verso l'addio: Milan in pole”

    LONDRA (INGHILTERRA) – Il Milan è in pole per l’esterno del Real Madrid Lucas Vazquez. È questa la bomba di mercato lanciata dal tabloid inglese The Sun, secondo cui al momento i rossoneri sarebbero in vantaggio sugli altri club interessati. E sarebbero diverse le società che avrebbero puntato i riflettori sull’esterno del Real Madrid, in scadenza a giugno. La trattativa per prolungare la sua permanenza al Bernabeu, però, sarebbe in fase di stallo. Da qui le crescenti ipotesi su un suo possibile addio a fine stagione. Per Vazquez, tolta l’esperienza in prestito all’Espanyol nella stagione 2014-15, una vita Real Madrid, club con il quale ha collezionato 233 presenze e 26 gol in prima squadra e 15 reti in 92 partite con il Castilla. 

    Su Vazquez anche un’altra squadra italiana
    Vazquez, secondo The Sun, piacerebbe però a diversi club: Everton, Leeds e Tottenham in Premier League, Valencia e Siviglia in Liga. Ma non è finita qui, perché sempre secondo il tabloid inglese ci sarebbe anche un’altra squadra italiana sulle sue tracce: il Napoli.  LEGGI TUTTO

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    Pioli: “Al Milan sono mancati ritmo, Ibra e Mandzukic”

    MILANO – Delusione e rammarico nelle parole di Stefano Pioli dopo l’1-1 del suo Milan a San Siro contro l’Udinese, ottenuto in rimonta e in pieno recupero a pochi giorni dal convincente successo sul campo della Roma. Un pari che lascia al momento i rossoneri a -3 dall’Inter capolista e attesa attesa dal posticipo sul campo del Parma. “Più che un punto guadagnato sono due punti persi – dice il tecnico del ‘Diavolo’ nel post partita -. Volevamo vincere ma non ci siamo riusciti. Sapevamo che avremmo avuto difficoltà contro una squadra che si chiude bene a differenza ad esempio della Roma, che si è giocata la partita come abbiamo fatto noi”. A mancare non è stata la determinazione della squadra: “Ci è mancato ritmo, servivano più velocità e più qualità negli uno contro uno. Più della determinazione ci è mancata lucidità”. 

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    Kessie salva il Milan all’ultimo: 1-1 con l’Udinese

    “Leao non è un centravanti”
    Si passa poi al giudizio su Leao, chiamato a fare il centravanti per gli infortuni di Ibrahimovic e Mandzukic: “Io mi aspetto sempre tanto dai miei giocatori – dice Pioli – ma lui come Rebic è più adatto ad attaccare gli spazi e a sfruttare la sua velocità, mentre contro queste difese chiuse non ha ancora la scaltrezza necessaria per anticipare i difensori. E stasera i cross sono stati tanti ma purtroppo ci mancavano i due centravanti che abbiamo in rosa”. Poi un punto sulle condizioni di Tonali, uscito alla fine del primo tempo: “Speriamo che sia solo un risentimento come sembra, perché ci aspettano tante gare importanti e c’è bisogno anche di lui”. Assoluzione poi per Donnarumma: “Il gol preso? Era una palla abbastanza lenta, ma gli sono passati due avvesari davanti e probabilmente non l’ha vista. Lui ci ha salvato tante volte, ora prendiamoci questo mezzo risutato positivo e riprendiamo la nostra corsa”. Chiusura su Ibra, protagonista in questi giorni al Festival di Sanremo, ma in tribuna a San Siro per sostenere i compagni: “Non ho sentito Zlatan, ma come tutti noi – conclude il tecnico del Milan – questa sera non sarò contento”.
    Serie A, la classifica LEGGI TUTTO

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    Serie A: solo un pari per il Milan, vincono Atalanta e Roma

    Nella 25ª giornata solo un pari (e in rimonta nel finale) per il Milan, che frena in casa con l’Udinese (1-1) e ora è a -3 dall’Inter capolista (attesa dalla trasferta in posticipo sul campo del Parma). Non frena invece l’Atalanta, che travolge il Crotone del nuovo allenatore Serse Cosmi (5-1) e con la quarta vittoria di fila resta terza a -4 dal Diavolo insieme alla Juventus (che ha però giocato una gara in meno). Due punti sotto resta in scia la Roma di Fonseca, che passa nel finale a Firenze come corsaro è il Verona di Juric, capace di andare a dominare a Benevento (0-3) dopo l’ultimo pari con la Juve. Pareggio infine nel derby Genoa-Sampdoria (1-1) mentre il Cagliari trova il secondo successo di fila sotto la gestine Semplici superando in casa il Bologna (1-0).

    Serie A, la classifica
    Kessie ‘salva’ il Diavolo
    Con Mandzukic infortunato come Ibrahimovic (impegnato in questi giorni al Festival di Sanremo ma venuto a San Siro per sostenere i compagni) Pioli schiera Leao punta del 4-2-3-1: Brahim Diaz a supporto con Rebic e Castillejo ai suoi lati, mentre in difesa si rivede Romagnoli al fianco di Kjaer e Tomori si siede in panchina (in infermeria restano invece Calhanoglu e Bennacer). Sull’altro fronte è un compatto 3-5-1-1 quello scelto da Gotti, che deve rinunciare a Deulofeu, Jajalo, Pussetto, Forestieri e Prodi: davanti tocca a Nestorovski con Pereyra a girargli intorno. Il Milan prova fin da subito a fare la partita ma fatica a trovare spazi tra le maglie bianconere e bisogna aspettare il 19′ (dopo una trattenuta reciproca tra Asrlan e Kessié nell’area friulana lasciata correre dell’arbitro) per la prima occasione: Brahim Diaz a impegnare Musso con un destro a giro dal limite. Il Diavolo si innervosisce e se la cavano col giallo Rebic (Becao dopo che il difensore era a terra) e poi Theo Hernández (durissimo l’intervento su Molina). L’Udinese prova ad affacciarsi allora in avanti ma Romagnoli anticipa Pereyra su cross di Molina mentre è innocua poco dopo la rovesciata di Leao: conclusione centrale e palla tra le braccia di Musso, che di piede chiude poi la porta anche a Castillejo (39′). Nel riposo Musso salva subito su Meite, poi su un colpo di testa di Kessie e ancora su Castillejo tenendo in partita l’Udinese, che al 68′ passa addirittura in vantaggio: angolo di De Paul e colpo di testa vincente di Becao. Il Diavolo è in difficoltà ma non molla, i friulani reggono nonostante gli infortuni di Pereyra e Samir (che senza più cambi lascia la squadra in dieci) ma vengono ‘traditi’ al 95′ da Stryger Larsen (Udinese), che tocca la palla con la mano in area: rigore per il Milan e l’infallibile Kessie evita il ko al Milan quando ormai è il 97′.
    Milan-Udinese 1-1: tabellino e statistiche

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    Kessie salva il Milan all’ultimo: 1-1 con l’Udinese

    La Dea non si ferma, Cosmi ko
    Lo squalificato De Roon e gli infortunati Hateboer e Lammers sono gli indisponibili di Gasperini che lascia Zapata in panchina, sposta Pessina in mediana e schiera Malinovsky e Ilicic dietro a Muriel. Se la gioca quasi a ‘specchio’ il nuovo tecnico dei calabresi Serse Cosmi, orfano di Djidji, Benali e Vulic: 3-4-1-2 con Messias dietro a Riviere e Simy. Avvio da copione con ritmi alti e Atalanta a farla subito da padrona con Gosens, che prima manca la porta di un soffio con il destro (8′) ma non sbaglia poco dopo, quando supera di testa spedisce in rete la palla scodellata in area da Ilicic (12′). Vantaggio e gara in discesa per la Dea, che insiste e fallisce il raddoppio con Muriel (controllo impreciso e conclusione su Cordaz) ma si fa sorprendere al 23′: malinteso tra Freuler e Romero e ne approfitta Simy, che scatta in velocità a solo davanti a Sportiello lo beffa con un morbido pallonetto. L’Atalanta accusa per un momento il colpo e lascia spazio al contropiede di Messias che non riesce però a superare Sportiello, così come non riescono a trovare la porta i nerazzurri Ilicic e Malinovsky poi di nuovo Messias. Il pari con cui il Crotone arriva al riposo dura però pochissimo nella ripresa, perché al 48′ Palomino raccoglie una palla vagante su corner di Djimsiti e riporta avanti l’Atalanta, che due minuti dopo cala il tris con Muriel (dopo uno scivolone di Golemic) e al 58′ serve il poker con uno splendido sinistro a giro di Ilicic. E nel finale c’è gloria anche per Miranchuk, che fa 5-1 su assist dell’altro nuovo entrato Zapata: quarta vittoria di fila per la Dea che resta terza con la Juve.
    Atalanta-Crotone 5-1: tabellino e statistiche

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    Atalanta, che show: goleada al Crotone

    Diawara lancia la Roma
    Prandelli non abbandona il consueto 3-5-2 con Ribery seconda punta al fianco di Vlahovic mentre Fonseca, con Dzeko out e la difesa ancora in emergenza (fuori Ibanez, Juan Jesus e Santon) si affida a Borja Mayoral come vertice del 3-4-2-1 e schiera ancora Cristante al centro della retroguardia. La Roma si rende subito pericolosa in ripartenza, con Dragowski provvidenziale ad anticipare in uscita Mkhitaryan ben servito da Veretout, ma la gara è equilibrata e c’è lavoro anche per Pau Lopez, attento due volte a Vlahovic che ci prova prima di testa (16′) e poi di potenza col sinistro dopo un veloce contropiede viola (28′). In campo si lotta e Mancini si prende il giallo per una gomitata di Mancini, mentre Igor è costretto a lasciare il posto a Biraghi per i danni riportati in un precedente duro contrasto con Bruno Peres (42′). A chiudere in avanti il primo tempo è la Roma (parata di Dragowski su un velenoso tiro dal limite di Pellegrini) che parte forte anche nella ripresa e passa subito: lancio in verticale di Mancini e gran destro al volo di Spinazzola che porta avanti i giallorossi. Sotto di un gol Prandelli perde per infortunio anche Castrovilli (dentro Kokorin) ma a riportarlo a galla, dopo un salvataggio di Mancini su Ribery, è proprio Spinazzola che sul cross del francese infila involontariamente Pau Lopez. Nel frattempo sull’azione del pari si era fatto male il giallorosso Veretout, rilevato da Pedro in una Roma incapace poco dopo di sfruttare l’occasione del nuovo vantaggio con Mayoral che calcia addosso al portiere a pochi passi dalla porta. La sfida resta equilibrata e sembra destinata a finire in pareggio, ma non è d’accordo Diawara che all’88’ finalizza uno splendido assist del nuovo entrato Karsdorp e regala alla Roma una vittoria al fotofinish preziosissima nella corsa alla Champions.
    Fiorentina-Roma 1-2: tabellino e statistiche

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    Fiorentina-Roma, brividi per Astori. Diawara cancella l’autogol di Spinazzola

    Pari nel derby di Genova
    Nel 3-5-2 di Ballardini torna titolare in regia Badelj in regia e davanti c’è la coppia Shomurodov-Destro. Sceglie la difesa a tre anche Ranieri con Bereszynski, Tonelli e Colley davanti a Perin, mentre sulle fasce ci sono Candreva e Augelle con Verre trequartista alle spalle di Keita e Quagliarella. Agonismo ed equilibrio come in ogni derby che si rispetti, tanto che nel primo tempo l’unico vero brivido è la traversa colpita dal Genoa con un tiro-cross di Zajc e Goldaniga che non riesce a riabadire in rete. La sfida si sblocca però nella ripresa e a farlo sono i rossoblù di Ballardini: lancio di Strootman e sprint di Zappacosta, che supera prima Candreva e poi Tonelli per andare infine a segnare col destro (52′). La Sampdoria reagisce e impegna Perin con Keita (deviazione su tiro di Candreva) e al 77′ trova il pari: corner di Candreva e girata vincente di Tonelli che di testa fa 1-1. Il risultato non cambia più: il derby della Lanterna finisce senza vincitori né vinti.
    Genoa-Sampdoria 1-1: tabellino e statistiche

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    Il derby della difesa: Zappacosta e Tonelli decidono Genoa-Sampdoria

    Il Verona domina a Benevento
    Pippo Inzaghi concede un po’ di riposo a Viola e Caprari: dentro Insigne e Sau a sostegno di Lapadula mentre in difesa, complice la squalifica di Barba, tocca a Caldirola e Glik. Nel trio difensivo dell’Hellas è Ceccherini la sorpresa, il centrocampo cambia con Veloso e Tameze e in attacco (ancora out Colley e Kalinic) c’è Lasagna spalleggiato da Barak e Zaccagni. Il primo tempo è un dominio veronese, con la squadra di Juric che mette in campo grande aggressività e al 25′ trova il gol con Faraoni, che segna di testa su cross di Lazovic. Nel frattempo il Benevento ha già perso per infortunio Letizia, uscito in lacrime (11′) e sostituito da Foulon che al 34′ infila la sua porta con un goffo autogol di testa su cross dalla sinistra. Gli ospiti dominano e colpiscono anche una traversa con Barak (gran tiro al 38′) mentre il Benevento si fa vedere solo prima del riposo con Roberto Insigne che impegna Silvestri. Anche nella ripresa però non c’è storia e il Verona chiude i giochi al 50′ con Lasagna, che anticipa Glik e supera Montipò bravo poi nell’ultima parte di match ad evitare più volte un passivo più pesante per i suoi.
    Benevento-Verona 0-3: tabellino e statistiche
    Il Cagliari vola con Semplici
    È Godin a guidare la difesa a tre dei sardi (orfana dello squalificato Lykogiannis), Nandez e Zappa sulle corsie esterne per rifornire le punte Simeone e Joao Pedro in attacco. Sull’altro fronte è Barrow la punta del 4-2-3-1, con Orsolini-Soriano-Sansone trio di trequartisti e Antov in difesa al posto dello squalificato Danilo. Il Cagliari parte forte e dopo un’uscita di Skorupski ad anticipare Simeone ben servito da Joao Pedro, passa al 19′ su un corner: cross di Marin e colpo di testa vincente di Rugani (l’ultima rete dell’ex juventino sisaliva al febbraio del 2019). Il Bologna perde per infortunio Dominguez al 32′ (dentro Schouten) ma prova comunque a ritornare a galla, fermato però da Cragno che a inizio ripresa para in tuffo sul destro di Svanberg (48′). Regge poi per tutto il secondo tempo la difesa del Cagliari che nel finale sfiora anche il raddoppio, negatogli da Schouten che salva sulla linea dopo un colpo di testa di Pavoletti. Un intervento che non basta a rovinare la festa dei sardi rigenerati dalla cura Semplici: secondo successo in due partite e tre punti pesantissimi nella corsa alla salvezza.
    Cagliari-Bologna 1-0: tabellino e statistiche

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    Cagliari-Bologna, decide Rugani: primo gol dell’ex Juve LEGGI TUTTO

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    Pioli dopo Roma-Milan: “Ibrahimovic? Spero solo un affaticamento”

    ROMA – La soddisfazione per aver battuto la Roma e cancellato le ultime due sconfitte in campionato, mista alla preoccupazione per le condizioni di Zlatan Ibrahimovic, uscito anzitempo per infortunio. Stefano Pioli è soddisfatto, ma attende con ansia di capire lo stato di salute dei suoi big. “Dobbiamo valutare sia Ibrahimovic, che Rebic e Calhanoglu. Credo si tratti di affaticamento, ma domani saremo più precisi. Ho tanti calciatori in rosa, ma spero di non perdere nessuno, perchè stiamo per arrivare al momento decisivo della stagione”. La vittoria contro i giallorossi rilancia le ambizioni del Milan. “Ho detto alla squadra che non potevano essere due sconfitte a toglierci le certezze che abbiamo guadagnato fino ad’ora. Abbiamo fatto un primo tempo eccezionale dove potevamo concretizzare di più. E’ stata una bella partita, con ritmo e intensità. Una vittoria importante e meritata che ci fa uscire da due settimane difficili”. 

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    Kessie implacabile dal dischetto, gioiello di Rebic: il Milan batte 2-1 la Roma

    Pioli: “Siamo giovani e forti”
    Accantonate le sconfitte con Spezia e Inter, Pioli guarda avanti, non dimenticando l’obiettivo iniziale. “Se ad inizio stagione ci avessero detto che a questo punto del campionato saremmo stati secondi, nessuno ci avrebbe creduto. Noi sappiamo da dove siamo partiti e conosciamo il nostro percorso. Continuo a pensare che ci sono sette squadre forti, che lotteranno fino alla fine per i primi quattro posti e solo quattro festeggeranno. Noi con i nostri risultati abbiamo alzato le aspettative”. Secondo il tecnico rossonero, il Milan deve crescere nei momenti decisivi della partita. “Siamo una squadra giovane che non può avere ancora le furbizie e le scaltrezze di una squadra esperta e matura, ma stiamo crescendo. Abbiamo 17 punti in più in classifica rispetto allo scorso anno, siamo la squadra più giovane e quella che ha giocato di più”.
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    Pioli: “Che bravo Tomori”
    Le ultime prestazioni in campionato e la qualificazione sofferta in Europa League, avevano portato dei malumori. “Ho parlato alla squadra e ho capito che c’era grande voglia di accantonare le ultime due settimane. Soprattutto di far dimenticare ai nostri tifosi le delusioni delle ultime due gare. Stasera ci siamo riusciti e l’abbiamo fatto da squadra”. Chiusura dedicata a Tomori. “Sin dai primi giorni ha mostrato personalità. Non dimentico il modo in cui ha esordito nel derby di Coppa Italia, pochi giorni dopo essere arrivati da noi. Ha giocato bene, così come tutta la squadra”.
    Serie A, risultati e calendario LEGGI TUTTO

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    Roma-Milan, Fonseca: “Ci mancano i dettagli con le big”

    “Siamo entrati male in campo, il Milan ha creato perché abbiamo perso palloni e sbagliato molto, siamo stati passivi e poi diventa difficile”. Inizia così l’analisi di Fonseca nel post partita di Roma-Milan, spiegando dove i giallorossi hanno perso la partita. “Dopo abbiamo giocato il nostro calcio e creato occasioni, i primi venti minuti però saimo mancati. Il rigore? Non voglio parlare dell’arbitraggio, è facile trovare scuse, anche se qualcosa non mi è piaciuto”, ha aggiunto Fonseca.

    Roma-Milan 1-2: Rebic tiene Pioli a -4 dall’Inter
    Fonseca: “Contro le grandi paghiamo i dettagli”
    “Il gol di Rebic? Pau Lopez non ha pressione, può giocare su Fazio o avanti, poi per Mancini è difficile recuperare. Merito di Rebic e demerito nostro, questi errori contro le grandi squadre non li recuperi. Abbiamo pagato l’approccio, abbiamo sbagliato tanto e il Milan ne ha approfittato: troppa passività in fase difensiva. Sapevamo che il Milan è veloce a ripartire e non dovevamo sbagliare. Gli errori non sono solo individuali, sono di squadra, mancano sempre i dettagli contro le grandi e per questo non vinciamo. È questione di dettagli”, ha concluso Fonseca.

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    Kessie implacabile dal dischetto, gioiello di Rebic: il Milan batte 2-1 la Roma LEGGI TUTTO