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    Milan-Sassuolo 1-2: Raspadori show, a Pioli non basta Calhanoglu

    Le scelte di Pioli e De Zerbi
    Senza Ibrahimovic e Theo Hernandez e per agevolare Leao, in difficoltà domenica scorsa con il Genoa nel ruolo di terminale offensivo, Pioli opta per un 4-4-2 con Hakan Calhanoglu largo a sinistra, Saelemaekers sulla fascia opposta e Rebic nel tandem d’attacco. Davanti a Donnarumma agiscono Calabria, Kjaer, Tomori e Diogo Dalot, mentre la mediana è affidata a Kessié e Meité. La risposta tattica di De Zerbi è un 4-2-3-1 con Consigli tra i pali, Muldur, Marlon, Ferrari e Kyriakopoulos in difesa, l’ex Locatelli ed Obiang a centrocampo e Berardi, Djuricic e Boga a supporto di Defrel, preferito a Raspadori.
    Capolavoro di Calhanoglu, Milan-Sassuolo 1-0 al 45′
    La mossa tattica di Pioli, con Calhanoglu esterno in un 4-4-2, scombina i piani di De Zerbi in avvio: gli improvvisi accentramenti del turco colgono impreparato il centrocampo neroverde e producono due potenziali occasioni sulle quali Consigli resta tuttavia scevro da spiacevoli sorprese. Il Milan sembra padrone del campo, la manovra è fluida, ma è sui piedi di Boga che capita l’occasione più importante del primo quarto d’ora: è il 13′, infatti, quando Donnarumma respinge in angolo il tiro ravvicinato del franco-ivoriano. Il Sassuolo prova a pungere con Berardi su punizione, il Milan risponde con una progressione di Leao, ma alla mezz’ora esatta il favoloso destro a giro di Calhanoglu spezza l’equilibrio al Meazza. Tre giri di lancetta più tardi, lo stesso turco (ma nato in Germania), dalla stessa zolla, preferisce il suggerimento nel mezzo, il pallone giunge quindi a Leao che, dal limite, spara clamorosamente in curva. Con il Sassuolo che dà l’idea di essere alle corde, ad un passo dall’intervallo, una fiammata improvvisa libera al tiro Berardi, il cui interno mancino da posizione pericolosissima viene deviato in corner mentre, in pieno recupero, Kjaer è provvidenziale sul cross teso di Kyriakopoulos.
    Raspadori show, il Sassuolo ribalta il Milan
    I due tecnici non operano cambi all’intervallo, ma i ritmi sembrano altissimi sin dalle prime battute. Un pregevole spunto di Locatelli non trova compagni nel mezzo, mentre la bella combinazione Calhanoglu-Leao-Rebic costringe la difesa neroverde agli straordinari. Al 48′ Berardi prova ed emulare l’autore dell’1-0 con un mancino ad effetto sul quale si immola Kjaer, mentre al 51′ Donnarumma blocca senza problemi il tiro da fuori di Defrel. Il Sassuolo è in fiducia ed alza il proprio baricentro, iniziando a stazionare con una certa continuità nei pressi dell’area di rigore rossonera, almeno fino al 55′, quando Saelemaekers sporca i guantoni di Consigli con una sassata dal limite. Mandzukic inizia il riscaldamento, la pioggia inizia a bagnare il terreno di gioco, Djuricic è il primo ammonito (giallo pesante, era diffidato) e Calhanoglu sfiora la doppietta: al 61′ il destro secco impegna in tuffo il portiere scuola Atalanta. De Zerbi getta nella mischia Traoré, Raspadori e Toljan in luogo di Djuricic, Defrel e Muldur e il 21enne ivoriano impiega pochi secondi prima di rendersi pericoloso con un violento destro che non inquadra lo specchio. Occasioni in sequenza di matrice milanista: al 66′ Leao scappa via sull’out destro, ma Saelemaekers, a botta sicura nei pressi del dischetto, viene murato da Obiang (che lascerà di lì a breve il posto a Maxime Lopez), al 67′ ci prova senza fortuna Diogo Dalot dalla lunga distanza, al 68′ è ancora il portoghese protagonista, con Consigli che fa buona guardia, e al 69′ Kessié non riesce a sfondare per vie centrali, chiedendo invano un penalty per un possibile fallo di mano. “Servono più centimetri davanti”, sussurra Pioli a suoi collaboratori: arriva così, al 73′, il momento di Mandzukic, che rileva Calhanoglu. Il Sassuolo si rivede con un tiraccio di Toljan, ma al 76′ dai suoi piedi nasce l’assist (lieve la deviazione di Dalot) per il tap-in di Raspadori che vale l’1-1. “Continuiamo così, che la voglio vincere questa”, urla ai suoi De Zerbi, e il baby talento di Bentivoglio lo prende in parola: all’83’ Raspadori ubriaca Tomori e mette la palla al ferro lontano. Donnarumma, poi, evita la debacle, negando ad Haraslin il tris. Gli ingressi di Kalulu e – soprattutto – Brahim Diaz e Castillejo regalano un finale movimentato, ma a San Siro il risultato non cambia più.  LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Donnarumma? Maldini ha detto le cose come stanno”

    MILANO – “Donnarumma? Parlo costantemente con i miei giocatori. Abbiamo parlato dell’ultima partita e della prossima sfida. Il nostro futuro è domani: Donnarumma sa quanto sia importante la gara di domani”. Il tecnico del Milan Stefano Pioli è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Genoa: “Ho la fortuna di avere una società alle spalle molto attenta a tutte le situazioni individuali, a tutte le prospettive possibili. Maldini ha parlato bene la settimana scorsa, dicendo le cose come stanno concretamente. Noi siamo concentrati sul campo”.
    Pioli: “Ibra? Credo nella crescita di Leao”
    “Vogliamo tornare a vincere a San Siro, dopo tanto tempo. Serve una prestazione di qualità, di scelte condivise. Nelle ultime partite siamo stati meno qualitativi del solito. Abbiamo in testa solo il Genoa. Dobbiamo essere pronti ad affrontare un avversario che con il nuovo allenatore ha ottenuto risultati importanti. Esame senza Ibra? No, sono convinto della crescita di Leao. Ho la fortuna di allenare un giocatore molto migliorato rispetto all’anno scorso. Queste partite saranno un esame per tutti, non soltanto per Leao. Abbiamo un traguardo da raggiungere e tutti siamo sotto esame. Credo che sia importante questo atteggiamento: devi essere preoccupato e se lo sei ti prepari al meglio”.
    Pioli su Mandzukic e Ibrahimovic
    “Mario Mandzukic? Penso che sia un giocatore forte e dai valori importanti. Il croato è un giocatore affidabile e molto competitivo. Queste partite sono importanti per il presente e per il futuro di tutti noi, non solo dei singoli, ma del gruppo. Ibrahimovic? Con lui ho avuto lo stesso atteggiamento che ho adottato con gli altri calciatori, nulla di differente nel nostro rapporto. L’ho visto attento, partecipe, come sempre peraltro. Si parla troppo del futuro, dobbiamo pensare soltanto al nostro presente e nient’altro. Non vogliamo chiudere male il campionato, tenere un grande risultato che manca da anni. Ora pensiamo alla gara di domani, contro un avversario che ci creerà sicuramente delle difficoltà”. LEGGI TUTTO

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    Milan, Vlahovic può essere l'erede di Ibrahimovic

    MILANO – Che il Milan sia a caccia di un attaccante giovane, ma pronto, che possa crescere ulteriormente accanto a Zlatan Ibrahimovic è un dato ormai assodato. L’esperienza rossonera di Mario Mandzukic sembra essere destinata a terminare alla fine di questo campionato (salvo colpi di scena) e il problema di un centravanti che possa garantire il presente e il futuro, in quel di via Aldo Rossi, è un tema molto caldo. Mettendo in secondo piano la questione Belotti, con il Torino che è a caccia dell’accordo per il rinnovo, i rossoneri stanno seguendo con grande attenzione l’esplosione di Dusan Vlahovic della Fiorentina. Il ragazzo sta iniziando a trovare una regolarità molto importante in fase realizzativa, è forte fisicamente, è un classe 2000 e ha ancora ampi margini di miglioramento. Tutte caratteristiche che ben si sposano con i parametri di selezione che vengono usati dal Milan nella scelta dei calciatori da andare a trattare, ma ne manca uno che non è di poco conto, ovvero il costo del cartellino. La Fiorentina spara alto per il suo gioiello, che ha il contratto in scadenza tra due anni e che sta attirando le attenzioni di molti club che sono alla ricerca di un attaccante moderno come è Vlahovic.Guarda la galleryMilan, tris a Parma: rosso diretto a Ibrahimovic
    Prima la salvezza
    Che i contatti preliminari tra il Milan e l’entourage di Vlahovic ci siano stati è ormai cosa risaputa, come è innegabile l’interessamento di Maldini e Massara per l’attaccante cresciuto con il mito di Zlatan Ibrahimovic, tanto da chiedergli la maglia dopo l’ultimo Fiorentina-Milan. Ma prima di parlare di mercato e di eventuale rinnovo di contratto, Vlahovic e la dirigenza viola vogliono raggiungere la salvezza per poter ragionare con molta più tranquillità sul da farsi. Il ragazzo ha dato segnali di voler ascoltare la proposta della Fiorentina, ma è altrettanto vero che qualora il Milan dovesse andare in Champions League, potrebbe assumere le sembianze di un diavolo tentatore difficile da respingere, almeno per il calciatore.
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    Milan, ora Leao scalpita per il Genoa

    MILANO – A vedere solo le statistiche (sei gol e cinque assist in 23 partite, ma 18 da titolare, a 21 anni), non è che la sua stagione sia così negativa come appare nell’opinione comune. Però, l’analisi di Rafael Leao non può fermarsi a questi semplici numeri: c’è poi tutto il corredo, fatto di tante partite quasi da svogliato, senza nemmeno un guizzo, senza sprazzi di quella classe che certamente non gli manca. Ma che ogni tanto manda in cantina.Guarda la galleryMilan, tris a Parma: rosso diretto a Ibrahimovic
    La svolta a Parma?
    E allora,ogni volta che si sveglia, che dà un segnale di vita, si spera sempre che sia quello decisivo, quello della svolta. Succede anche adesso, con queste due situazioni vicine e legate che potrebbero finalmente proiettarlo verso la consacrazione: sabato, a Parma, gli sono bastati dieci minuti in campo per realizzare la sua sesta rete in campionato (settima stagionale) e chiudere sul 3-1 una partita che l’inopinata espulsione di Ibrahimovic aveva clamorosamente riaperto. Consentendo al Milan di portare a casa quei tre punti che, ancor di più alla luce dei risultati odierni (hanno vinto Juventus, Atalanta, Napoli. Roma e, Lazio, appaiono di un’importanza fondamentale. E domenica lo svedese potrebbe non esserci,per squalifica, consentendo così Pioli a ridargli subito fiducia.
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    Milan-Manchester United 0-1: Pioli eliminato dal gol di Pogba

    MILANO – Dopo Napoli, Inter, Juventus, Lazio e Atalanta, anche il Milan dice addio all’Europa. I rossoneri vengono sconfitti ed eliminati dal Manchester United, che dopo il pareggio dell’Old Trafford (1-1) si impongono a San Siro, grazie al gol di Pogba. I rossoneri, protagonisti di un buon primo tempo, calano nella ripresa e pagano la sterilità offensiva causata dalla troppe assenze nel reparto avanzato. Non è bastato l’ingresso di Zlatan Ibrahimovic (in campo nella mezz’ora finale) per regalare al Milan il guizzo necessario per scardinare la difesa dello United. Solskjaer festeggia il successo e il passaggio ai quarti di finale.
    Più Milan che Manchester, ma poche emozioni
    Si parte con Ibrahimovic e Pogba in panchina. Stefano Pioli punta su Castillejo falso nove, con Saelemaekers, Calhanoglu e  Krunic alle sue spalle. Solskjaer si affida in attacco a Greenwood e Rashford. Lo United parte forte: pressing alto, terzini che spingono e buon possesso palla. Al quattordicesimo la prima palla gol, con Bruno Fernandes che scambia con Shaw e calcia di poco alto sopra la traversa. Kessie risponde per i rossoneri, con una conclusione bloccata senza troppi problemi da Henderson. Theo Hernandez prova un’azione solitaria, ma dopo una corsa di cinquanta metri, si lascia bloccare da Lindelof poco prima di concludere. I rossoneri guadagnano metri e al ventiquattresimo Calhanoglu calcia da buona posizione, colpendo in pieno Maguire. Gli uomini di Pioli si difendono e ripartono in contropiede. Al trentacinquesimo Castillejo spreca una ripartenza pericolosa sbagliando il suggerimento per Kessie, che si trovava solo davanti al portiere. Cinque minuti più tardi Saelemaekers, dimenticato dalla difesa dello United, calcia dal limite dell’area, ma Henderson devia in corner. All’ultimo minuto del primo tempo Krunic ha la grande chance: si avventa su un assist di Castillejo, bravo a liberarsi sulla destra, e da centro area spara sul fondo. 
    Pogba entra e segna, United in vantaggio
    La ripresa inizia con Pogba al posto di Rashford, ed il francese, dopo soli tre minuti va subito a segno. Batti e ribatti nell’area rossonera, con Meitè che pasticcia e l’ex juventino ne approfitta, calciando da pochi passi alle spalle di Donnarumma. L’ingresso di Pogba regala maggiore intraprendenza agli ospiti, che dopo un tentativo di Saelemaekers (tiro centrale respinto da Henderson), sfiorano il raddoppio: Pogba si invola sulla sinistra, serve a centro area Greenwood che trova sulla sua strada un attento Donnarumma. Il Milan prova a reagire, ma senza riferimenti offensivi fatica a rendersi pericoloso. Castillejo gira a vuoto, Saelemaekers e Krunic sembrano troppo leggeri per infastidire l’attenta difesa inglese. Pioli manda Ibrahimovic a scaldarsi, lo United regge e continua a spingere. Maguire prova, senza successo a spizzare di testa una punizione tagliata di Bruno Fernandes. 
    Ibrahimovic entra e sfiora il pari
    A venticinque minuti dalla fine Stefano Pioli prova a cambiare volto al Milan, inserendo Dalot per Kalulu, ma soprattutto Ibrahimovic per uno spento Castillejo. I rossoneri spingono: Calhanoglu comincia a scodellare interessanti palloni in area di rigore: sul primo cross del turco, Kessie sfiora il palo, mentre sul secondo è Ibrahimovic a rendersi pericolosissimo: lo svedese stacca di testa a pochi passi dalla porta, costringendo Henderson ad un vero e proprio miracolo. Entra anche Diaz per Krunic; Bruno Fernandes prova a sorprendere Donnarumma con una punizione (centrale) dai venticinque metri, ma è il Milan a rendersi pericoloso: Theo Hernandez si invola sulla sinistra e mette un pallone invitante al centro, sul quale si avventano Diaz e Ibra: ma Lindelof riesce a spazzare. Il Milan produce il massimo sforzo; ancora Hernandez si incunea in area avversaria, McTominay per fermarlo, rischia l’autogol. Lo United neutralizza le velleità rossonere e riparte: a tre minuti dalla fine James, prende il tempo ad Hernandez, crossa in area per Pogba, che di testa sfiora il raddoppio. Gli uomini di Pioli sembrano in difficoltà e senza energia. Gli inglesi ne approfittano e si rendono ancora pericolosi con un tiro insidioso di Bruno Fernandes. Nel recupero accade poco o nulla. Il Milan dice addio all’Europa. Solskjaer, grazie a Pogba, approda ai quarti di finale. 
    Guarda la galleryPogba decisivo in Europa League: lo United elimina il Milan LEGGI TUTTO