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    Milan, Pioli: “Non siamo una squadra normale. Scudetto? Ce la giochiamo con tutti”

    GLASGOW (SCOZIA) – Il Milan sbanca anche il Celtic Park, conquista i primi tre punti nel girone di Europa League e infila il ventunesimo risultato utile consecutivo. Stefano Pioli gongola, non può essere altrimenti, i rossoneri viaggiano a pieno regime, lo hanno dimostrato anche in Scozia: “Era molto importante dimostrare di non essere una squadra normale. Dopo un derby c’era il rischio di avere meno stimoli, ma noi vogliamo continuare a vincere ogni partita. Il segreto? Tutti lavorano e remano nella stessa direzione e tutti si sentono parte integrante di questo ambiente”. Il tecnico tesse le lodi dei suoi, squadra che si sta dimostrando matura nonostante l’età media sia molto bassa. Giovani aiutati anche dal carisma di grandi vecchi come Ibrahimovic: “Siamo una squadra moto giovane, ma vogliamo continuare a crescere. La società ha confermato questo modo di giocare, abbiamo giovani promettenti, Stiamo veramente bene insieme e stiamo sfruttando ogni momento per crescere. Chiaro che i risultati positivi danno fiducia, ma dobbiamo essere coscienti che arriveranno anche momenti delicati e difficili. Siamo una squadra giovane, ma abbiamo personalità importanti, abbiamo delle figure importanti sul campo che ci aiuteranno nei momenti di difficoltà. Pensiamo sempre che la prossima partita sarà la più difficile”.
    Pioli tra Roma e Scudetto
    La prossima si chiama Roma. All’Olimpico. Il bilancio di Pioli contro i giallorossi non è storicamente entusiasmante, un motivo in più per cercare di cambiare il trend e continuare la corsa del Milan: “Adesso c’è la Roma, sarà una partrita difficile. Loro sono una squadra con un reparto offensivo importante, sarà un bel test. Vogliamo continuare il nostro percorso, che ci vede insieme da gennaio, la svolta è stata la scelta di giocatori adatti al nostro modo di giocare”. E se il Milan sbancasse anche l’Olimpico giallorosso? Sarebbero fondati i pensieri di Scudetto che coltivano alcuni? “Per lo Scudetto serve alzare il livello tecnico, è quello che fa la differenza. Noi sappiamo dove vogliamo arrivare. Stiamo dimostrando di potercela giocare con tutti”. 
    Milan, Calhanoglu strizza l’occhio all’Inter?  LEGGI TUTTO

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    Milan, Ibrahimovic sa come si vince l'Europa League

    MILANO – Ibra sa come si fa! Nell’organico a disposizione di Stefano Pioli c’è chi ha vinto campionati (su tutti proprio lo svedese), chi una Champions da comprimario (Theo Hernandez), ovviamente diverse Coppe nazionali e qualche acuto con le rispettive selezioni (la Coppa d’Africa per Bennacer, per esempio). L’Europa League, però, l’ha vinta solamente un giocatore nella rosa del Milan: Zlatan Ibrahimovic. E lo svedese, ovviamente, stasera ci sarà. Impossibile fare a meno di lui in questa fase, anche se, dopo i 90 e passa intensi minuti del derby, Pioli cercherà di gestire le forze di Ibra, visto che la sua presenza sarà fondamentale anche lunedì, nel posticipo di campionato contro la Roma. 

    Il Milan dopo aver superato, anche col brivido (vedi i rigori da romanzo contro il Rio Ave), i preliminari, da stasera inizierà il suo percorso in Europa League in quel Celtic Park dove 19 anni fa, il 22 agosto del 2001, un 19enne Ibrahimovic disputò la sua prima partita in trasferta in una coppa europea. Si giocava Celtic-Ajax, ritorno del terzo turno di qualificazione alla Champions. Ibra subentrò al 10’ della ripresa all’attaccante greco Machlas, gli olandesi vinsero 1-0, ma furono eliminati in virtù del ko casalingo all’andata per 3-1. Dopo quella eliminazione, fra l’altro, Ibra affrontò per la prima volta l’allora Coppa Uefa e segnò subito due reti nelle due partite contro l’Apollon Limassol (nel turno successivo l’Ajax uscì per mano del Copenaghen). Poi, nessun’altra esperienza nella Uefa o Europa League fino alla stagione ’16-17 quando da centravanti del Manchester United di Josè Mourinho, Zlatan vinse il trofeo, seppur non partecipando alla finale a causa di un grave infortunio al ginocchio. Ma prima della sfida contro il suo ex Ajax che i Red Devils vinsero 2-0 con le reti di Pogba e Mkhitaryan, Ibra diede fortemente il suo contributo al percorso dello United, segnando 5 reti in 11 partite: 2 nei gironi contro lo Zorja e 3 nei sedicesimi di finale contro il Saint-Etienne. In più Ibra servì anche 4 assist, 2 contro il Feyenoord nel girone e 2 contro il Rostov negli ottavi.  LEGGI TUTTO

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    Milan a Glasgow: tocca a Tonali

    MILANO – Ora tocca a Sandro Tonali. Guiderà lui il Milan in Europa League, a Glasgow, contro il Celtic. Un esordio nella fase a gironi per tutti, anche per lui. Sandro deve prendere in mano il volante di una squadra che viaggia ad alta velocità da troppo tempo, che non vuole rallentare la sua corsa, che vuole spingere ancora sull’acceleratore. Ci deve riuscire senza andare a sbattere. Una grande occasione per lui per fare quello che in maglia rossonera non è ancora riuscito a fare. E’ stata un’estate difficile per il centrocampista rossonero, piena di complicazioni. Dalla retrocessione del suo Brescia al mercato. Prima vicino all’Inter poi comprato dalla squadra del suo cuore. Ma Sandro non ha potuto allenarsi sempre, come avrebbe desiderato per iniziare al meglio questa avventura. E’ dovuto restare chiuso in quarantena, causa coronavirus. Un problema non da poco per uno come lui che deve stare al meglio della condizione per dettare i tempi, per avere occhi da tutte le parti: davanti e dietro, a destra come a sinistra.

    Un titolare
    Per Stefano Pioli, Sandro Tonali è un titolare. Ma da Tonali ci si aspetta tanto. In estate è stato l’acquisto più pregiato della campagna acquisti rossonera: 35 milioni di euro bonus compresi. Un investimento importante che qualche altra squadra in futuro potrebbe anche rimpiangere. Sandro sa che per diventare titolare dovrà lavorare tanto. Dovrà fare meglio di Ismael Bennacer. Ma per riuscirci deve entrare nei meccanismi di una squadra già collaudata, che può migliorare ancora tanto. Per farlo deve giocare, deve farlo sempre di più e l’Europa League in questo senso può dargli una grossa mano. 
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    Milan, Duarte guarito dal Coronavirus. Si allena in gruppo

    MILANO – Il difensore del Milan Leo Duarte è guarito dal coronavirus e ha ripreso oggi ad allenarsi con la squadra che, dopo la vittoria nel derby, giovedì esordirà nel girone di Europa League contro il Celtic in Scozia. Il brasiliano era risultato positivo a un tampone effettuato il 22 settembre. Causa Covid, Stefano Pioli deve fare a meno di un altro difensore centrale, Matteo Gabbia, non ancora negativizzato, come l’assistente tecnico Daniele Bonera. LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic re di Milano, anzi no: “Sono un dio per voi”

    MILANO – Pioli s’è aggrappato al suo leader, al suo uomo-simbolo per sfatare il tabù derby e volare in testa alla classifica. Ibrahimovic ha trascinato il Milan contro l’Inter, una doppietta a 39 anni che non ha età e che ha sancito – come se ce ne fosse ancora bisogno – di nuovo la grandezza di Zlatan, re di Milano. Anzi no, dio della città, come ama definirsi lui sui social: “Milano non ha mai avuto un re, ma un dio”. Parola di Ibra, il solito spaccone. 
    Milan, Ibrahimovic sulla sua esultanza: “Un tifoso mi urlava contro, gli ho dedicato il gol”
    Wanda Nara contro l’Inter: “Senza amore non c’è derby. Complimenti amici del Milan” LEGGI TUTTO

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    Milan, Ibrahimovic sulla sua esultanza: “Un tifoso mi urlava contro, gli ho dedicato il gol”

    MILANO – “La squadra sta crescendo tanto, i giovani si allenano molto bene. Sento tanto la responsabilità, perché sono il leader. Però tutti hanno fame e hanno voglia di vincere.”. Sono le parole di Zlatan Ibrahimovic ai microfoni di Sky Sport. L’attaccante ha commentato la sua condizione attuale, dopo la doppietta che ha permesso ai rossoneri di vincere il derby: “A Manchester dopo il mio infortunio dissi a Mourinho di non convocarmi perché non ero pronto e poi sono andato in America. Ero nel dubbio se smettere o meno, ma Raiola mi ha detto che era troppo facile chiudere così. E’ arrivato il Milan e sono andato. Io adesso mi sento come un leone. Mi sento completo e con tanta esperienza, se avessi la condizione di quando avevo 20 anni nessuno mi fermerebbe, anche se nessuno mi ferma comunque…”. E sulla sua positività al coronavirus: “Non ho mai avuto paura del Covid. Facevo il tampone ogni 3 giorni, ma il derby non potevo saltarlo, avrei giocato anche da malato.
    Ibrahimovic trascina il Milan: Pioli è solo in testa
    “C’era un tifoso che mi cantava contro…”
    Zlatan ha parlato anche della sua esultanza dopo il primo gol: “C’era un tifoso che cantava contro di me, cosi gli ho dedicato il gol”. E su Leao: “Ha un gran fisico, quasi meglio del mio. Deve concentrarsi sul calcio e capire le sue potenzialità. Deve capire che gioca nel Milan.”. Infine sul sogno scudetto: “Noi ci crediamo, il campionato è lungo“. LEGGI TUTTO

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    Milan, Romagnoli: “Non dobbiamo fermarci, Ibrahimovic è fondamentale”

    MILANO – “E’ un momento bello. Siamo partiti bene, sono felice di festeggiare 200 presenze in A con una vittoria nel derby”. Lo ha dichiarato il difensore e capitano del Milan, Alessio Romagnoli, al termine del match vinto per 2-1 contro l’Inter.
    Ibra trascina il Milan, all’Inter non basta Lukaku
    “Pioli ha tanti meriti come noi calciatori, siamo un bel gruppo come si vede in campo – ha sottolineato Romagnoli ai microfoni di Sky Sport -. Non dobbiamo fermarci e stare sempre sul pezzo. E’ una vittoria importante ma è ancora presto, si vedrà verso marzo dove siamo. Abbiamo più consapevolezza rispetto allo scorso anno. Oggi abbiamo incontrato una squadra fortissima e noi siamo stati capaci di soffrire e reagire. Siamo stati bravi, ma da domani si pensa all’Europa League. Ibrahimovic? Per noi è fondamentale, sarà importante continuare così”. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Ibrahimovic vuole sempre vincere. Successo per i tifosi”

    MILANO – Stefano Pioli, tecnico del Milan, si è presentato ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria nel derby contro l’Inter: “E’ una vittoria fantastica e importante anche per i nostri tifosi che ci hanno scortato allo stadio. Ibrahimovic? Era molto stanco, mi aveva chiesto il cambio ma stavolta non l’ho ascoltato io. Il suo apporto è importantissimo, complimenti a lui e ai miei giocatori. Abbiamo battuto una squadra davvero forte, dobbiamo continuare così. Non mi do meriti nel rapporto con lui. E’ molto semplice: lui vuole sempre vincere, è professionista e disponibile. C’è stima e fiducia, poi è chiaro che a volte non siamo d’accordo ma è normale che sia così. Oggi abbiamo superato una squadra molto forte. Significa che stiamo crescendo. Abbiamo la nostra identità e scendiamo in campo per giocarcela con tutti. Mi piace pensare positivo ma ci sono tre-quattro squadre sulla carta più attrezzate, noi siamo ambiziosi. Per lottare per lo scudetto è un percorso che si fa negli anni, la società è stata brava a gettare le basi con un mix di giocatori esperti e giovani. Possiamo fare bene”.
    Milan, le parole di Maldini
    Inter-Milan 1-2: curiosità e statistiche LEGGI TUTTO