consigliato per te

  • in

    Da Rabiot a Milik, ecco la Juve mondiale

    TORINO – Szczesny in porta, il tridente brasiliano, Danilo, Gleison Bremer e Alex Sandro, in difesa, a centrocampo McKennie, Rabiot, Paredes e Kostic, in attacco Di Maria, Vlahovic e Milik: non è la formazione che scende in campo a Verona, né quella che affronterà domenica sera la Lazio, bensì è la Juventus mondiale, il 3-4-3 a forte trazione anteriore che sarà protagonista in Qatar. Con una defezione d’eccezione, quella di Paul Pogba, altrimenti sarebbero stati 12 i bianconeri in procinto di salutare la Continassa.
    Gli incroci in Qatar
    Dalla Polonia alla Serbia, dalla Francia agli Usa, dal Brasile all’Argentina, ci saranno grandi sfide bianconere ai Mondiali. Paredes e Di Maria prima affronteranno nel girone la Polonia di Szczesny e Milik, mentre in semifinale potrebbero trovarsi davanti il Brasile di Alex Sandro, Danilo e Bremer per il più classico dei big match tra le due corazzate sudamericane. La Nazionale verdeoro inizierà invece il torneo contro la Serbia di Kostic e Vlahovic, che non vuole al momento forzare per non mettere a rischio la sua partecipazione.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Inter, Onana e Lukaku al Mondiale. Gosens fuori!

    Camerun, Onana convocato
    Questa la lista scelta dal ct Song per il Camerun con Onana e altri tre “italiani”.
    Portieri: Andrè Onana (Inter), Devis Epassy (Abha), Simon Ngapandouetnbu (Marsiglia).
    Difensori: Collins Fai (Al Taee), Nicolas Nkoulou (Aris Salonicco), Enzo Ebosse (Udinese), Olivier Mbaizo (Philadelphia Union), Nouhou Tolo (Seattle Sounders), Jean-Charles Castelletto (Nantes), Christopher Wooh (Rennes).
    Centrocampisti: Samuel Oum Gouet (Malines), Martin Hongla (Verona), Zambo Anguissa (Napoli), Pierre Kunde Malong (Olympiakos), Olivier Ntcham (Swansea), Gael Ondoua (Hannover).
    Attaccanti: Vincent Aboubakar (Al Nasr), Bryan Mbeumo (Brentford), Jean-Pierre Nsame (Young Boys Berna), Georges-Kevin N’Koudou (Besiktas), Moumi Ngamaleu (Dynamo Mosca), Karl Toko Ekambi (Marsiglia), Christian Bassogog (Shanghai Shenhua), Souaibou Marou (Garoua), Jerome Ngom (Colombe Sportive) ed Eric Maxim Choupo-Moting (Bayern Monaco).
    Belgio, Lukaku c’è
    Il ct del Belgio, Roberto Martinez, ha ufficializzato la lista dei 26 giocatori per i Mondiali in Qatar. Presenti l’interista Romelu Lukaku e il milanista Charles De Ketelaere.
    Portieri: Thibault Courtois (Real Madrid), Simon Mignolet (Club Bruges), Koen Casteels (Wolfsburg).
    Difensori: Jan Vertonghen (Anderlecht), Toby Alderweireld (Anversa), Leander Dendoncker (Aston Villa), Wout Faes (Leicester), Arthur Theate (Rennes), Zeno Debast (Anderlecht), Thomas Meunier (Dortmund), Timothy Castagne (Leicester).
    Centrocampisti: Kevin De Bruyne (Manchester City), Youri Tielemans (Leicester), Amadou Onana (Everton), Axel Witsel (Atletico Madrid), Hans Vanaken (Club Bruges).
    Attaccanti: Yannick Ferreira Carrasco (Atletico Madrid), Thorgan Hazard (Dortmund), Eden Hazard (Real Madrid), Charles De Ketelaere (Milan), Leandro Trossard (Brighton), Dries Mertens (Galatasaray), Jeremy Doku (Rennes), Romelu Lukaku (Inter), Michy Batshuayi (Fenerbahce), Lois Openda (Lens).
    Germania, Gosens escluso
    Nessun “italiano” fra i 26 di Hansi Flick. Il ct tedesco ha diramato la lista dei convocati per il prossimo Mondiale in Qatar tenendo fuori l’interista Gosens.
    Portieri: Manuel Neuer (Bayern Monaco), Marc-Andrè ter Stegen (Barcellona), Kevin Trapp (Eintracht Francoforte)
    Difensori: David Raum (RB Lipsia), Thilo Kehrer (West Ham), Armel Bella Kotchap (Southampton), Antonio Rudiger (Real Madrid), Lukas Klostermann (RB Lipsia), Nico Schlotterbeck (Borussia Dortmund), Niklas Sule (Borussia Dortmund), Matthias Ginter (Friburgo), Christian Gunter (Friburgo), Jonas Hofmann (Borussia Moenchengladbach)
    Centrocampisti: Joshua Kimmich (Bayern Monaco), Jamal Musiala (Bayern Monaco), Leon Goretzka (Bayern Monaco), Julian Brandt (Borussia Dortmund), Ilkay Gundogan (Manchester City), Thomas Muller (Bayern Monaco), Serge Gnabry (Bayern Monaco), Leroy Sanè (Bayern Monaco)
    Attaccanti: Karim Adeyemi (Borussia Dortmund), Niclas Fullkrug (Werder Brema), Mario Gotze (Eintracht Francoforte), Youssoufa Moukoko (Borussia Dortmund), Kai Havertz (Chelsea). LEGGI TUTTO

  • in

    Il Mondiale e gli NFT: così nasce Sorare Global Cup '22

    TORINO – Il Mondiale di calcio supera un’altra barriera ed entra nel mondo degli NFT, i “non fungibile token”, che permettono di inserire anche i calciatori in questi certificati di proprietà delle “digitalizzazioni” della realtà. Il merito è di Sorare, azienda leader nel settore che ha firmato una partnership con 18 Nazionali e ha organizzato i fantamondiali degli NFT. Così nasce Sorare: Global Cup ’22, un torneo in cui fan e player di tutto il mondo potranno collezionare e giocare con le carte digitali dei calciatori di 18 delle più celebri Nazionali tra cui Germania, Argentina e Spagna. La maggior parte delle squadre, inoltre, ha firmato con Sorare una partnership a lungo termine, che andrà anche oltre la conclusione del torneo. E anche se l’Italia è fuori dalla competizione mondiale, con il lancio di Sorare: Global Cup ’22, i fan potranno schierare la propria squadra con 8 dei giocatori appartenenti alle 18 squadre della World Cup presenti in piattaforma e competere per vincere premi durante lo svolgimento del torneo.
    Divertimento e premi
    Gli utenti potranno così partecipare al torneo globale di Sorare contro altri manager di tutto il mondo, ma ci sarà anche la possibilità di creare tornei privati per competere insieme agli amici e realizzare il proprio “fantamondiale”. Per avvicinare ancora di più i fan alla loro passione, si potranno vincere premi dopo ogni giornata di gioco: nuove carte digitali, esclusivi oggetti da collezione e, per i migliori giocatori del campionato, merchandising, biglietti vip per le partite ed esperienze per i tifosi. I fan possono iscriversi al nuovo gioco sul sito web di Sorare e seguire il blog della piattaforma. Per i manager che già sono su Sorare sarà lanciato anche l’International Special Tournament, una competizione separata in 4 divisioni che consentirà agli utenti di mettere in campo i giocatori dei club che partecipano al “torneo reale” per vincere le nuovissime carte della Serie Nazionale ’22, insieme ad altri premi. Sorare combina le carte digitali da collezione con i fantasport per avvicinare i fan agli sport, alle squadre e agli atleti che amano. Dalla sua fondazione nel 2018, l’azienda (che tra i propri finanziatori annovera anche Gerard Piqué, Antoine Griezmann e Rio Ferdinand) ha registrato una crescita vertiginosa, raggiungendo oltre 2 milioni di utenti in tutto il mondo con oltre 300 organizzazioni sportive partner.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Inter e Belgio, che tensione! Lukaku non recupera

    La sensazione, a meno che la situazione non peggiori nei prossimi giorni dopo la ricaduta subita in seguito alla sua comparsa in nerazzurro contro Viktoria Plzen e Sampdoria, è che Romelu Lukaku riuscirà a recuperare in tempo per il Mondiale in Qatar. Resta un’ipotesi rischiosa, perché ad oggi le condizioni fisiche dell’attaccante del Belgio non lasciano tranquilli, ma è pur vero che le ultime dichiarazioni del ct Roberto Martinez lasciano aperta non una finestra, piuttosto un portone. La data limite è il 1° dicembre, quando la nazionale dei Diavoli Rossi affronterà la Croazia nell’ultima partita del girone cui prendono parte anche Canada e Marocco. Per quel giorno, Lukaku dovrebbe essere a posto.
    Oggi non è pronto, un domani…
    Martinez, ad ogni modo, non ha ancora deciso, ma sta per farlo. Il suo punto della situazione ai francesi dell’Équipe: «Per il momento, Lukaku è nelle mani dei medici e non è idoneo a giocare. Deciderò poco prima di comunicare la lista dei 26. Di sicuro noi abbiamo bisogno di lui e se sarà in grado di partecipare a una delle prime tre gare, verrà con noi. Altrimenti al Mondiale non ci sarà». L’attesa mista alla tensione restano palpabili e c’è chi, forse non a torto, pensa che sia a dir poco azzardato convocare un calciatore che ad oggi non è né al top, né nelle condizioni minime per tornare a giocare. Ma Lukaku è Lukaku: per il Belgio conta anche questo.

    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Qatar, l'Onu promuove le riforme del lavoro

    TORINO. L’Ilo, l’Organizzazione internazionale del Lavoro che fa capo all’Onu, ha chiuso l’inchiesta sui diritti dei lavoratori in Qatar: «L’Ilo accoglie l’impegno del Qatar a intervenire in cooperazione con l’organizzazione per la promozione e la protezione dei diritti dei lavoratori Circa 2 milioni di lavoratori in tutti i settori godranno d’ora in poi di migliore protezione, compreso un sistema di risoluzione delle controversie, accessibile anche ai più vulnerabili» hanno commentato Guy Ryder e Luc Cortebeeck, dg e presidente dell’Oil. All’interno del report, dal titolo Labour reforms in the State of Qatar, si legge che diverse nuove leggi e regolamenti, adottati a partire dal 2018, hanno eliminato gli aspetti più problematici della “kafala”, un sistema secondo il quale i lavoratori del Qatar dovevano ottenere il permesso dei datori di lavoro per poter cambiare lavoro. Questo rendeva i lavoratori eccessivamente dipendenti da datori di lavoro che spesso si trasformavano in sfruttatori. Ora i lavoratori possono cambiare datore di lavoro in qualsiasi momento durante il contratto, dopo un periodo di preavviso massimo di due mesi. Inoltre i lavoratori migranti, compresi i lavoratori domestici, non hanno più bisogno di un permesso di uscita approvato dal datore di lavoro per lasciare il Qatar. Lo smantellamento del sistema della “kafala” ha facilitato un enorme aumento della mobilità del lavoro, con oltre 348.450 lavoratori che hanno cambiato lavoro tra il 1° novembre 2020 e il 31 agosto 2022. Nel marzo 2021 è entrata in vigore anche la legge sul salario minimo. sempre nel 2021 è stata adottata una decisione ministeriale che amplia il periodo in cui è vietato lavorare all’aperto durante l’estate: il numero totale di orari di lavoro vietati è significativamente più alto rispetto a qualsiasi altro Paese della regione.
    TUTELE E DIRITTI
    I problemi della tutela dei lavoratori in Qatar sono stati al centro di molte denunce da parte delle organizzazioni umanitarie. Secondo Amnesty Intenational sarebbero addirittura 6.500 i morti durante i lavori per il Mondiale e anche le condizioni di vita sono spesso al di sotto della soglia minima di dignità per gli immigrati dal Sud Est Asiatico, dal Bengala e dall’Africa. Ora l’annuncio del ministro qatariota aprirebbe a scenari di maggiore dignità almeno secondo i responsabili dell’Oil. A sostenere l’Ilo vi è anche la Confederazione sindacale internazionale, che nel 2014 è stata fra le voci più critiche contro il Qatar: «Doha ha fissato un nuovo standard per i Paesi del Golfo. – ha commentato il segretario generale Iutc Sharan Burrow – che dovrà essere applicato anche da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti dove milioni di lavoratori migranti sottostanno a forme di moderna schiavitù». Che ci fossero dei problemi, insomma, era arcinoto. Qualcosa si muove, anche se la stessa Iol ammette che il percorso è solo all’inizio: «Ci vuole tempo per costruire istituzioni e cambiare pratiche radicate. I diritti dei lavoratori domestici devono essere maggiormente tutelati, compresi quelli relativi agli orari di lavoro e di riposo. Il Qatar ha dimostrato la sua determinazione a portare avanti il suo programma di riforme del lavoro. L’OIL e gli altri partner continueranno a sostenere le riforme per garantirne il progresso e il successo». E’ innegabile che anche l’organizzazione del Mondiale, con tutti i suoi limiti e le sue storture, abbia dunque contribuito ad accendere un faro sui diritti dei lavoratori. E spinto molti ad accorgersene: resta molto da fare, ma qualcosa si muove anche grazie al calcio.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Matuidi: “Così la Francia può rivincere il Mondiale”. E su Pogba…

    Blaise, che ruolo ha giocato lo spirito di squadra nella vittoria della Francia nel 2018?Ha giocato un ruolo fondamentale. È stato essenziale, l’essenza della nostra vittoria. Certo, il talento è importante, ma senza un gruppo forte non saremmo diventati campioni del mondo. Abbiamo vissuto momenti speciali in campo ma, cosa ancora più importante, anche fuori dal campo. Penso che l’unione che ti dà la forza del gruppo in una competizione come i Mondiali sia di vitale importanza.

    Che ruolo hanno avuto i leader della squadra?Penso che noi calciatori più esperti, come Hugo Lloris, Raphael Varane, Paul Pogba, formassimo un gruppo di giocatori che ha portato esperienza. E poi Adil Rami, per esempio, non ha giocato molto, ma ha portato la sua esperienza. Penso che tutti siamo stati dei leader a modo nostro e avere una squadra con giocatori che hanno un po’ di esperienza è importante. Quando tutti incarnano la leadership, il gruppo è come una cosa sola e questo è meraviglioso. Remiamo tutti nella stessa direzione. Certamente ci sono dei giocatori che tirano avanti il gruppo, ma la cosa più importante è essere uniti.

    Qual è la cosa più importante da conservare per una squadra che vince una competizione?Direi che la cosa più importante è l’unione del gruppo, l’unione della squadra. Il calcio è uno sport di squadra. Vinciamo e perdiamo insieme. Penso che questa sia stata la nostra forza, siamo 23 campioni del mondo. Il che è fantastico. Penso che sia ciò che bisogna conservare. Tutti e ventitré siamo riusciti a unire il popolo francese. Non lo dimenticheremo mai.

    Quindi qual è la cosa del 2018 che non dimenticherai mai?I viaggi di ritorno al centro di allenamento in cui alloggiavamo. Non dimenticherò mai quei momenti perché abbiamo condiviso esperienze che non avevo mai vissuto prima. Sono legami forti quelli che si creano. Ci sentivamo come 23 fratelli con i nostri zii che erano i membri dello staff, che ci viziavano. È stato semplicemente magico. E, a parte ciò, direi il fischio finale quando abbiamo festeggiato tutti insieme. Durante il torneo abbiamo vissuto momenti di felicità insieme. Forse abbiamo vissuto in una bolla, ma questa bolla era come una famiglia. E questa famiglia è rimasta unita. A volte le cose erano anche difficili, perché è un periodo lungo, ma è stato bello, è stata una bellissima esperienza.

    Quante chances pensi abbia la Francia di confermarsi campione?E’ una grande sfida. Siamo consapevoli che vincere i Mondiali due volte di fila è una grande sfida. Abbiamo il talento e un gruppo che sta facendo bene. È ormai da qualche anno che molti di loro giocano insieme. E, soprattutto, i giocatori più giovani giocano già nei club più importanti. Poi, l’unione sarà fondamentale, lo spirito di squadra. Abbiamo molta fiducia nell’allenatore che, da quando è sulla panchina della Francia, ha dimostrato di saper guidare il gruppo e far fronte a sfide e aspettative. E spero che Paul (Pogba, ndr), ce la faccia a recuperare: lui è un valore aggiunto.

    Vedi delle somiglianze tra la squadra del 1998 e quella del 2018?Lo spirito di squadra ovviamente. Come nel 1998, c’erano singoli forti che spiccavano, ma l’unità del gruppo, la forza del collettivo è ciò che fa la differenza.

    Descrivici il miglior gol della tua carriera.Penso quello con la Francia contro la Serbia. Era un’amichevole ma penso che sia stato un bel gol. Da calcio d’angolo, ero al limite dell’area di rigore, l’ho presa al volo e ho segnato un gol davvero stupendo!

    E chi è il miglior giocatore con cui hai giocato ai Mondiali? E perché?Sono stato abbastanza fortunato da giocare in Nazionale accanto a grandi giocatori nella mia carriera, sia con la Nazionale, come Franck Ribéry, Karim Benzema, più recentemente Kilian Mbappé, Paul Pogba, Ngolo Kanté. Sono giocatori eccezionali. Sia a livello di club. Ho potuto affrontare giocatori come Lionel Messi contro l’Argentina, Cristiano Ronaldo contro il Portogallo e molti altri. Potrei menzionarne molti altri. La azionale ti permette di affrontare i migliori e giocare con i migliori: è fantastico e ne sono orgoglioso.

    Puoi dirci qual è la miglior partita che hai giocato ai Mondiali? E spiegarci perché…Collettivamente penso che la partita contro l’Argentina sia stata un successo, una gara spettacolare. Abbiamo mostrato maturità, talento e forza di gruppo. Penso che sia stata una gara in cui ci siamo impegnati e abbiamo giocato bene dall’inizio alla fine. A livello personale la semifinale contro il Belgio è stata una delle migliori partite della mia carriera, da calciatore professionista e specialmente con la Nazionale. Penso che complessivamente sia stata un’ottima partita per me. Ho alzato il livello del mio gioco per aiutare la squadra a raggiungere la finale.

    Il miglior gol che hai mai visto ai Mondiali?Ce ne sono stati di belli, di magici come quello di Diego Maradona che è partito da metà campo e ha dribblato tutti. Me lo sto ricordando ed è meraviglioso. Un po’ più recentemente, in Brasile, ricordo il meraviglioso colpo di testa di Van Persie su un lancio lungo. Quando ha segnato con un colpo di testa in tuffo facendo un pallonetto al portiere. Anche quello è stato incantevole. Quelle sono gesta meravigliose di grandi giocatori, per questo questa competizione è la più bella.

    Chi è il miglior giocatore che hai visto in allenamento e perché?Dicono che giochi come ti alleni. Se c’è un giocatore che mi ha sempre sorpreso, è Ngolo Kanté. Ti sembra che sia dappertutto, in allenamento e in partita. È stato meraviglioso giocare con lui. Sono stato fortunato a lavorare con lui per molti anni. Quando l’ho incontrato la prima volta era molto timido. È sempre stato timido, ma in campo era un mostro. È stato meraviglioso condividere quei momenti insieme, abbiamo uno stile di gioco simile e sono orgoglioso di aver potuto giocare con lui.

    Chi era il burlone dello spogliatoio?Noi avevamo Adil Rami, a cui piaceva scherzare. Questo è positivo perché mette tutti di buon umore, mantiene l’unione. Anche quando abbiamo avuto momenti in cui non ci sentivamo molto bene, lui aveva sempre il sorriso sulla faccia. È un’ottima cosa per la squadra.

    Chi sono i tuoi migliori amici nel calcio e perché?Non ho un miglior amico, ho sempre fatto amicizia con tutti. Sono molto aperto, ma ho mantenuto un legame forte con i giocatori con cui sono cresciuto nei primi anni di carriera al Saint-Étienne, per esempio. Nella nazionale francese Mamadou Sakho e Paul Pogba. Ci sono giocatori con cui ho un rapporto profondo. C’è anche Moussa Sissoko. Sono più che compagni di squadra. Si creano dei legami quando si sta insieme e si attraversano momenti speciali. In nazionale abbiamo creato dei legami forti durante il torneo. Quindi è bellissimo.

    Qual è il miglior consiglio che ti hanno dato nella tua vita, come persona e come calciatore?Il miglior consiglio me lo hanno dato i miei genitori. È quello di rispettare i compagni, la gente intorno a te, i ct, gli allenatori e te stesso, e anche quello di rimanere sempre umile. E anche sapere da dove vieni. Ho una famiglia che è stata sempre umile, rispettosa e ben educata. Penso che questo sia stato uno dei miei punti di forza. Lo devo ai miei genitori.

    Qual è il miglior stadio in cui hai giocato ai Mondiali?Quello di Rio de Janeiro, per me, era uno stadio, una città, un paese. Quando senti Maracanã, pensi agli anni di Pelé. Pensi a tutto ciò e al fatto che stai per giocare in uno stadio del genere, anche se ovviamente l’infrastruttura non è stessa oggi, ma è un ricordo incredibile. LEGGI TUTTO

  • in

    Arthur non va al Mondiale: “Dopo grandi sforzi e tanto duro lavoro…”

    LIVERPOOL (INGHILTERRA) – Sono giorni difficili per l’ex centrocampista della Juve Arthur Melo. Il brasiliano, ora in prestito al Liverpool, si dovrà sottoporre a un intervento chirurgico dopo aver riportaro un infortunio al quadricipite della coscia sinistra in allenamento e rimarrà ai box per almeno 3-4 mesi. Arthur aveva appena fatto in tempo a esordire con la maglia dei Reds entrando nel finale del match del Maradona contro il Napoli perso per 4-1 dalla formazione di Jurgen Klopp e quando sembrava che potesse esserci più spazio per lui ecco che è arrivo il grave infortunio. L’ex Barcellona, dunque, salterà anche i Mondiali in Qatar in programma dal 20 novembre al 18 dicembre. Guarda la galleryJuve, il rendimento di chi ha salutato in estate: Dybala al top
    Arthur torna a parlare sui social dopo l’infortunio
    Il calciatore, attraverso un post pubblicato sui social, ha raccontato questo difficile momento: “La settimana scorsa non è stata la migliore per me… Purtroppo, come sapete, uno sfortunato infortunio alla coscia sinistra mi terrà fuori gioco per un po’. Arriva proprio nel momento in cui, dopo grandi sforzi e tanto duro lavoro, ero pronto ad affermarmi nella mia nuova squadra e determinato a lottare per il mio sogno di giocare ai Mondiali. È ora per me il momento di tenere la testa alta e unire le forze con la mia famiglia per fare tutto il necessario con la mia squadra per assicurarmi di tornare più forte il prima possibile. Nessun ostacolo mi impedirà di progredire nella mia carriera e ho grande ambizione di mostrare cosa posso fare in campo. Nel frattempo continuerò a sostenere i miei compagni di squadra del Liverpool e la mia amata nazionale brasiliana. Grazie per tutti i messaggi di supporto!”.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO