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    Mondiale: l'Argentina in ansia per tre

    TORINO – La frase pronunciata ieri da Lionel Scaloni, ct dell’Argentina, ha gettato un velo d’ansia e preoccupazione tra i tifosi dell’Albiceleste: «Abbiamo dei piccoli problemi, abbiamo alcuni giorni per consegnare la lista finale. Possiamo ancora effettuare dei cambi: ovviamente speriamo di non doverne avere bisogno, ma esiste questa possibilità. Ci sono vari giocatori che nel test con gli Emirati Arabi Uniti sono rimasti in tribuna perché non erano pronti per giocare oppure erano a rischio di infortunarsi seriamente». I giocatori in oggetto sono El Huevo Marcos Acuña, esterno basso del Siviglia e Nicolás González della Fiorentina: il viola rischia di non essere a disposizione per il debutto di martedì contro l’Arabia Saudita in quanto non ha ancora ultimato il suo recupero fisico dallo strappo patito contro l’Inter, il 22 ottobre in Serie A.

    Triplice preoccupazione

    Ma non basta: a preoccupare Scaloni c’è pure Joaquín Correa, che ha concluso la partita negli Emirati Arabi Uniti con un problema al ginocchio. La vicenda del Tucu non è una novità, ma ha a che fare con un infortunio che aveva subito circa un mese e mezzo fa all’Inter, che però sembrava ormai superato del tutto visto che prima di unirsi al gruppo dell’Albiceleste aveva disputato diversi match con il suo club. Ieri è entrato al 1’ della ripresa e ha disputato tutto il secondo tempo in cui ha realizzato anche un gol. A fine gara, però, le cattive notizie. Nelle prossime ore Scaloni deciderà, dopo appurati consulti con lo staff medico, se apportare o meno modifiche alla lista dei convocati dell’Argentina.

     

     

     
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    Stranezze Mondiali: dalla 4ª serie inglese a Doha, la storia di Gunter e Williams

    TORINO – Qatar vuol dire Mondiale. E Coppa del mondo è sinonimo di fenomeni, di fuoriclasse, di crack e, ovviamente, di storie strane e singolari. Ci sono, ovviamente, i due fratelli Williams, Nico e Iñaki che rappresenteranno due nazionali diverse, Spagna e Ghana, ma ci sono anche due dei protagonisti con il Galles che giocano addirittura in… quarta divisione: stiamo parlando di Christopher Ross Gunter e Jonathan Peter Williams.
    Dai bassifondi alla gloria
    Ross Gunter è un difensore centrale che, dopo una lunghissima militanza in Championship con Nottingham Forest (3 stagioni), Reading (8 campionati) e Charlton Athletic (2 anni) è finito a sbarcare il lunario al Wimbledon, quarta serie dell’English Football. Un presente difficile per uno che nel 2008 e nel 2009 vestiva la maglia del Tottenham: ora con la nazionale gallese potrà cercare di vivere al meglio l’avventura in Qatar cercando di farsi trovare pronto in caso di bisogno dei Red Dragons. Williams, invece, di professione centrocampista, milita nello Swindon Town: anche lui ha un passato di Premier League dato che ha giocato con il Crystal Palace. L’anno scorso è arrivato ai Robins e sìè subito rivelato un fattore, con 11 reti in 56 match. Ora, a Doha, ha la chance di vivere delle settimane da sogno. E di dimenticare, anche se per breve tempo, i campacci della League Two…
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    Mondiale: Inghilterra, Chilwell alza bandiera bianca. Come Kanté e tanti altri

    TORINO – Mentre l’Argentina studia quale potrebbe essere il miglior sostituto di Gio Lo Celso, che salterà il Mondiale per un infortunio, Gareth Southgate, ct dell’Inghilterra, riceve una pessima notizia: Ben Chilwell, terzino sinistro del Chelsea e dei Three Lions in Qatar non ci sarà. Chilwell, infatti, secondo quanto comunicato dal suo club ha riportato «un grave infortunio al tendine del ginocchio durante l’ultima partita di Champions League contro la Dinamo Zagabria». Non è l’unico cruccio del ct inglese: Southgate infatti, a due settimane dall’inizio del Mondiale, spera ancora di poter recuperare i terzini destri Reece James (Chelsea) e Kyle Walker (Manchester City) oltre a quello del centrocampista Kalvin Phillips (Manchester City), ma le chance di vederli in capo nella kermesse iridata sono ridotte al lumicino.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Qatar 2022: quanti infortunati. Chi non ci sarà e chi spera ancora

    TORINO – Quando manca praticamente un mese all’inizio del Mondiale, gli infortuni sono il peggior incubo per i giocatori in odore di convocazione e pure per i loro ct: ci sono già diversi protagonisti che salteranno la kermesse per problemi fisici, mentre molti altri sono ancora in dubbio e lottano in ogni modo per mantenere viva, accesa, la fiammella di speranza di essere presenti in Qatar. Scopriamo insieme chi si è già arreso e chi invece spera ancora.

    Sicuri assenti

    N’Golo Kanté (Francia): il pilastro del centrocampo del Chelsea non parteciperà ai Mondiali dopo aver subito un intervento chirurgico per risolvere un infortunio al tendine del ginocchio della gamba destra.

    Diogo Jota (Portogallo): l’attaccante del Liverpool è stato portato via in barella durante il match contro il Manchester City in Premier League e, sebbene non siano stati rivelati con esattezza i dettagli esatti del suo problema, Jurgen Klopp, l’allenatore dei Reds, ha confermato che non si riprenderà in tempo per la Coppa del Mondo. Il prestigioso quotidiano portoghese A Bola nelle ultime ore ha anticipato che il recupero della punta richiederà più di un mese.

    Georginio Wijnaldum (Olanda): il centrocampista olandese della Roma non potrà aggiungere un’altra Coppa del Mondo al suo palmares a causa della frattura alla tibia della gamba destra in allenamento a metà agosto.

    Reece James (Inghilterra): il terzino destro del Chelsea ha subito uno stiramento ai legamenti nel corso del duello contro il Milan in Champions League. Starà fuori due mesi.

    Joao Rojas (Ecuador): l’attaccante del Rayados de Monterrey ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: il ct della Tricolor Gustavo Alfaro perde un elemento di sicura affidabilità.

    Tarik Tissoudali (Marocco): uomo chiave nel Gent e pure in Nazionale (ha trascinato il Marocco con una doppietta nell’ultima gara delle qualificazioni africane) ha riportato a fine luglio uno strappo al legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Nemmeno un miracolo lo porterà in Qatar.

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    Messico: il ministro degli esteri preoccupato dai tifosi della Tricolor in Qatar

    TORINO – Le regole vigenti in Qatar, non solo durante il Mundial che partirà tra poco più di un mese, e il modo in cui potrebbero essere vissute dai tifosi del suo Paese che assisteranno alla Coppa del mondo stanno turbando il sonno di Marcelo Ebrard, ministro degli esteri del Messico. I messicani si muovono in massa e no, questa non è la novità della stagione: quattro anni fa in Russia erano oltre 150 mila i tifosi della Tricolor accorsi a Mosca e nelle altre città ospitanti per stare vicino alla squadra. Quattro anni dopo la marea messicana si prepara a invadere il Qatar: le previsioni ufficiali parlano di 100 mila aficionados già sicuri della trasferta in Medio Oriente.
    Correttezza, por favor! «Stimiamo che viaggeranno più di centomila nostri tifosi – spiega Ebrard durante una visita all’aeroporto internazionale Felipe Ángeles di Città del Messico, dove qualche ora fa è sbarcata la Coppa del Mondo nel suo viaggio verso Doha -. Forniremo loro tramite la nostra ambasciata assistenza di ogni tipo. Ciò che più mi preoccupa è che i nostri tifosi seguano le regole del governo qatariota, vogliamo che ciascun messicano tenga un comportamento corretto». All’evento hanno partecipato anche l’ambasciatore del Qatar in Messico, Mohammed Alkuwari, il presidente della Federcalcio messicana, Yon de Luisa e il capitano della squadra spagnola che ha vinto la Coppa del Mondo 2010 in Sud Africa, Carles Puyol. Ebrard ha inoltre sottolineato la decisione presa dal governo di Città del Messico: in Qatar saranno inviati 150 uomini della Guardia Nazionale e avranno la missione di fornire supporto ai tifosi loro connazionali. «Avremo un centro di supporto per le persone che parlano spagnolo, perché in Qatar non c’è molta gente che parla spagnolo», ha spiegato il politico. Il ministro degli Esteri ha infine evidenziato il fatto storico che il suo Paese diventerà il primo ad organizzare per la terza volta una Coppa del Mondo nel 2026, quando affiancherà Stati Uniti e Canada. «Il Messico sarà il primo Paese a essere per tre volte l’organizzatore del Mondiale: 1970, 19886 e adesso 2026. L’ho sempre detto: se pensi in grande, puoi farlo. Se pensi in piccolo, non andrai da nessuna parte. Il Messico ha dimostrato al Mondo che sa pensare in grande». 
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