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    Il Verona non cambia: fiducia a Bocchetti

    TORINO – Il Verona precipita sempre più giù. L’ottava sconfitta consecutiva è anche la quarta da quanto Salvatore Bocchetti è stato promosso alla guida della prima squadra al posto di Gabriele Cioffi. Il cambio non ha sortito l’effetto sperato, ma tanto la squadra quanto il club non hanno intenzione di rinnegare la scelta. «Bocchetti fa parte del progetto» ha spiegato, subito dopo la sconfitta di Monza, il ds Marroccu che, pure, per la sostituzione di Cioffi aveva puntato decisamente su Lopez, salvo poi allinearsi alla decisione del presidente Setti che ha deciso di puntare sul tecnico della Primavera a cui, peraltro, ha rinnovato il contratto fino al 2027 dopo la prima sconfitta: una tempistica inusuale che ha alimentato le voci di manovre per la cessione del club da parte dello stesso Setti e apre ipotesi vaste circa l’entità del “pogetto”. Al di là di questi “massimi sistemi”, la posizione di Bocchetti non pare assolutamente a rischio almeno fino alla sosta Mondiale – il Verona è atteso da due sfide interne contro Juventus e Spezia. Il 13 novembre, poi, scadrà anche la deroga per Bocchetti che non è ancora in possesso del “patentino” per allenare in Serie A. In questa fase le notizie portano verso una conferma “a prescindere” di Bocchetti anche per il dopo-sosta, anche in conseguenza del gradimento che lo spogliatoio continua a manifestargli.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    La Fiorentina travolge la Sampdoria, il Monza di Palladino affossa il Verona

    La Fiorentina ottiene la seconda vittoria consecutiva in campionato, battendo la Sampdoria in casa per 2-0 grazie alle reti di Bonaventura e Milenkovic. Italiano aggancia così il Bologna a 16 punti, inseguendo Torino e Salernitana (17). Nell’altro match delle 15:00 il Monza dell’ex Juve Palladino, in superiorità numerica dal 27′ per l’espulsione di Magnani, vince 2-0 tra le mura amiche contro il Verona: sblocca Carlos Augusto e raddoppia Colpani nel finale. La squadra ospite arriva così a otto ko di fila in Serie A e resta sul fondo della classifica con 5 punti all’attivo, mentre il Monza sale a quota 13.

    Sampdoria-Fiorentina 0-2

    Bonaventura al 4′ firma il vantaggio ospite ed il suo secondo gol in campionato su assist di Dodo. Poco dopo Ikoné e Kouamé riescono a fallire un gol già fatto: a portiere battuto danno il tempo ai difensori di schierarsi e ribattere la conclusione alla fine tentata dall’ivoriano. Al 37′ Murillo sostituisce Amione che esce in barella e sanguinante dopo aver ricevuto un brutto colpo all’altezza del setto nasale. Il primo tempo si chiude dopo 7 minuti di recupero. Dopo 12′ minuti dall’inizio del secondo tempo Bonaventura sfiora la doppietta di testa, ma non è abbastanza preciso. Il raddoppio viola arriva subito dopo, al 58′ quando Milenkovic stacca più in alto di tutti e la piazza dove Audero non può arrivare. Nel finale Stankovic prova a cambiare modulo e giocatori, ma la svolta non arriva.

    Guarda la galleryAmione shock: maschera di sangue dopo un violentissimo scontro in Sampdoria-Fiorentina

    Monza-Verona 2-0

    Verona sfortunato: dopo aver perso Faraoni per infortunio al 18′, Magnani commette un fallo da ultimo uomo su una chiara occasione da gol per il Monza. Il difensore viene prima ammonito dall’arbitro e poi espulso al 27′ in seguito ad un controllo del Var. Nella ripresa Montipò si fa trovare pronto sulla conclusione provata da Caprari al 53′. A sbloccare il match per i padroni di casa è Carlos Augusto che al 68′ si inserisce bene in area e piazza il pallone alla sinistra di Montipò. A parte un destro potente di Mota succede poco nel finale di gara fino al raddoppio di Colpani, proprio al 90′.

    Guarda la gallerySensi, grave infortunio: fuori dal campo in lacrime e sorretto dai compagniIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Udinese, ecco la terza maglia: grigia con effetto mélange

    Il terzo kit stagionale è pronto all’uso: giusto il tempo di aspettare mercoledì sera (ore 21), quando l’Udinese riceverà il Monza alla Dacia Arena in Coppa Italia. La nuova maglia della squadra rivelazione del campionato di Serie A è prodotta da Macron in tessuto eco ed è stata realizzata con filato di poliestere riciclato al 100% da Pet con certificazione Global Recycled Standard. I colori? Grigio mélange con dettagli arancioni e sul retro si staglia un messaggio fortemente simbolico (“La Passione è la nostra Forza”), oltre alla scritta “I primi bianconeri d’Italia” sul retro del collo. I pantaloncini sono grigi e richiamano il medesimo effetto della casacca, con in più una linea verticale arancione che compare sul fianco. I calzettoni sono di colore grigio con una banda centrale nera e una arancione. Insomma, sostenibilità e innovazione in primo piano. LEGGI TUTTO

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    Torino, Miranchuk: ripartire con l’Empoli per accendersi nel derby

    TORINO – Ivan Juric ha bisogno di Alexey Miranchuk. Ma pure ha bisogno della versione migliore del russo. Sì mediamente discontinuo e lo si sa avendolo già visto a Bergamo, ma a Napoli più assente che altro. Prenda anche le sue pause, l’ex dell’Atalanta, ma regali al Toro quei graffi emersi alla prima giornata, sul campo del Monza poi sconfitto anche grazie al gol d Tonnyi Sanabria (tornato a segnare, seppur inutilmente, a Napoli). Là dove una sconfitta ci sta, anche se viene a questo punto difficile inquadrarla dopo il ko brutto contro il Sassuolo: una sull’altra le recenti debacle sono ben 4 (si aggiungono Inter e Atalanta), a fronte dell’unico acuto. Uno a zero al Lecce griffato Nikola Vlasic. L’unico tra gli esterni offensivi fin qui impiegato con continuità e protagonista di prestazioni dense e di qualità: con 3 gol il croato è il capocannoniere del Torino.Guarda la galleryNapoli-Torino, le pagelle granata: Buongiorno altra giornata no, Sanabria segna e lotta
    LA MISSIONE Mai come adesso, con l’Empoli contro cui ritrovarsi per poi affrontare il derby con la Juventus nuovamente pompato dall’autostima, è fondamentale ritrovare il miglior Miranchuk. Quello del gol o dell’assist decisivo. A Empoli, dopo una nuova settimana di lavoro al Fila utile a riacquisire la condizione, il russo non potrà più essere atteso: dovrà essere la sua partita, con le pause connesse ma con annesse pure le giocate risolutive.
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    Izzo, il Torino, Juric e la rinascita a Monza

    TORINO – Ivan Juric l’ha messo tra i fuori progetto con Simone Verdi e Simone Zaza. Zaza ha rescisso, Verdi è andato a Verona e lui, Armando Izzo, è già idolo al Monza. «Sono venuto qui – dice a Mediaset il difensore – perché è una società molto ambiziosa, un po’ come sono io. Qui si può crescere molto, si respira una bellissima aria, c’è tanta positività. Sono in prestito secco dal Torino, con i tifosi granata e il presidente Cairo ho un bellissimo rapporto. Il mister (Juric, ndr) ha fatto altre scelte, anche se non le condivido le accetto». LEGGI TUTTO

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    Bremer, vitamina Seleçao e poi la Juve: il brasiliano in Francia per ricaricarsi

    TORINO – Il Brasile per provare a tirarsi su, dimenticando le vicissitudini di una Juve in piena crisi. Gleison Bremer ha raggiunto il ritiro della nazionale verdeoro che in Francia si sta preparando alle due amichevoli programmate nei prossimi giorni in vista del Mondiale in Qatar: venerdì a Le Havre si gioca contro il Ghana, martedì 27 si replica al Parco dei Principi di Parigi contro la Tunisia, nello stesso stadio in cui meno di due settimane fa il difensore ha cercato di far fronte alle avanzate di Messi, Neymar e Mbappé ricavandone, in verità, ben poco (incluso un 5 in pagella su Tuttosport, ma non è che attorno a lui sia andata tanto meglio).
    AmbizioniPer l’ex Toro è la prima convocazione nel Brasile del ct Tite che l’ha seguito a lungo e ha apprezzato l’ottimo impatto del centrale nella sua nuova squadra di club, al di là dei risultati insoddisfacenti della Juventus. «Negli ultimi due anni ha fatto un bel lavoro, è tutto merito suo, lui è uno dei difensori top del campionato italiano», ha detto di Bremer il selezionatore in una recente intervista. E non è un mistero che lo stesso giocatore abbia scelto la Juve proprio per creare i presupposti per il grande salto nella Seleçao. A Monza il brasiliano si è “adeguato” ai ritmi non accettabili di una squadra allo sbando e la Nazionale gli servirà di sicuro per ricaricare le batterie e ritrovare il giusto spirito. Allegri non vede l’ora di ritrovarlo al rientro: Max è il suo primo tifoso.
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    Juve ko, parla Landucci: “Di Maria tartassato da Izzo, ma le scuse non servono”

    MONZA – “Non so se il rosso a Di Maria sia giusto, ma ha condizionato la gara. Angel ha reagito dopo essere stato tartassato da Izzo che è un calciatore conosciuto per usare certe tattiche”. Così parla Marco Landucci, vice dello squalificato Massimiliano Allegri, dopo la sconfitta della Juventus sul campo del Monza dove il ‘Fideo’ è stato espulso prima del riposo.
    Monza-Juve 1-0: statistiche e tabellino
    Le scorie di Champions
    Una gara che si è messa così in salita per i bianconeri, poi puniti da un gol di Gytkjaer: “Nel secondo tempo abbiamo avuto qualche palla per far gol ma non ci siamo riusciti – spiega ancora Landucci, che ha sostituito in panchina Allegri -. Ora comunque è il momento di chiacchierare poco e fare i fatti. Parlare non serve, bisogna fare meglio. Forse abbiamo accusato un po’ la botta per il ko di Champions, ma le scuse non servono, bisogna stare zitti e pedalare”.
    Guarda la galleryMonza-Juve, Allegri al telefono in tribuna durante la partita
    Tifosi e infortuni
    Una battuta poi sul malcontento del popolo bianconero, deluso dal difficile inizio stagione della squadra: “I tifosi? Ovviamente non sono contenti come di certo non siamo contenti noi. Dobbiamo lavorare e fare tutti di più, compreso lo staff e l’allenatore. Il gruppo è sempre stato sano e ottimo, non ci sono problemi con nessuno. Ovviamente quanto mancano tre o quattro giocatori importanti le assenze si sentono – ha concluso Landucci -, ma dobbiamo comunque fare meglio”.
    Guarda la galleryDi Maria espulso e Juve sconfitta a Monza: le ironie del webIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Monza-Juve 1-0: ko senza reagire

    E’ finita come contro il Benfica, con la Juventus sconfitta a prendere i fischi della curva, questa volta quella dello U-Power Stadium di Monza, comunque gremita di tifosi bianconeri che avevano contestato anche prima del fischio d’inizio, placati da Danilo. Fischi che la squadra di Massimiliano Allegri, in tribuna perché squalificato, come Cuadrado e Milik, prenderà di certo anche allo Stadium alla ripresa contro il Bologna. Starà al tecnico e ai giocatori, tra i quali oltre agli squalificati dovrebbero rientrare Locatelli, Rabiot e Alex Sandro, provare a spegnerli battendo i rossoblù e cominciando a risalire una classifica che comincia a farsi preoccupante. A preoccupare, però, più ancora della classifica e della sconfitta, sono la prestazione e l’atteggiamento dei bianconeri: Di Maria in primis, che ha fatto la differenza al contrario facendosi cacciare con un fallo di reazione di incredibile ingenuità.Guarda la galleryLa Juve paga l’ingenuità di Di Maria: fallo di reazione su Izzo, espulso al 40′

    JUVE MOLLE Spenta, forse intimidita e sfiduciata (e non sarebbe un bel segnale) dalla contestazione, la Juventus ha iniziato lasciando l’inziativa al Monza, che ha recepito la richiesta di coraggio da parte del nuovo tecnico Palladino provando a pressare alto. Nello specifico, le punte Mota Carvalho e Caprari attaccavano i centrali Gatti e Bremer, il trequartista Pessina puntava Paredes che si abbassava per costruire, mentre gli esterni Ciurria e Carlos Augusto e i mediani Rovella e Sensi curavano terzini e mezzali bianconere, ossia De Sciglio e Danilo e McKennie e Gatti. Un pressing non certo ossessivo, ma che è comunque bastato per impedire alla squadra bianconera di prendere l’iniziativa – 42% il possesso juventino nel primo tempo – e soprattutto di creare pericoli: 6 i tiri bianconeri, 7 quelli biancorossi, solo uno per parte nello specchio. Nessuno, né da una parte né dall’altra, pericoloso. Una sterilità, quella bianconera, frutto anche di tanti, troppi errori in fase di circolazione di palla, soprattuto da parte di McKennie e Kostic, forse stanchi dopo tante partite (il serbo era alla quinta da titolare in 15 giorni, lo statunitense alla quarta, più 45 minuti a Parigi). Così Vlahovic e Di Maria hanno finito per restare isolati e quando il Fideo ha provato ad accentrarsi e abbassarsi non è mai riuscito a legare il gioco con efficacia. Anzi, proprio in una di queste occasioni, pressato probabilmente oltre il limite del fallo da Izzo, ha reagito con una gomitata tanto plateale quanto assurda che gli è giustamente valsa il cartellino rosso.

    Guarda la galleryMonza-Juve, Allegri al telefono in tribuna durante la partita

    IL CROLLO In 10, nella ripresa la Juventus ha mantenuto la difesa a tre a cui era passata nella seconda metà del primo tempo, schierandosi con un 3-5-1. Un assetto che avrebbe dovuto garantire almeno copertura, invece la squadra bianconera ha subito rischiato grosso quando, su cross da destra di Ciurria, Mota Carvalho ha anticipato Gatti sul primo palo senza trovare la porta da due passi, mentre Gytkjaer ha alzato troppo la mira di testa ancora su cross da destra, stavolta di Barberis. Questi ultimi messi dentro da Palladino assieme a Caldirola al 10’, per provare a sfruttare con forze fresche un eventuale calo atletico della Juventus in 10. Landucci, il vice di Allegri, ha invece mantenuto in campo i 10 rimasti degli undici iniziali, continuando a cercare di proteggere l’area per provare a colpire in contropiede. Dopo averne sprecato uno con un passaggio di Danilo intercettato da Pablo Marì, la Juventus è però capitolata all’ennesima occasione concessa al Monza: Gytkjaer ha ancora anticipato Gatti su cross da destra di Ciurria e stavolta ha battuto Perin. A questo punto è arrivato anche il primo cambio bianconero, con Kean per Kostic e il passaggio al 4-3-2. Proprio Kean di testa ha avuto l’unica occasione per pareggiare, ma ha girato troppo centralmente. E così il Monza si è preso la prima vittoria in Serie A, senza neppure tremare troppo nel recupero.

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