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    Grosso deve rispondere a Genoa e Reggina

    TORINO -La 21ª giornata di Serie B si chiude oggi col posticipo Brescia-Frosinone, fischio d’inizio alle 16.15. I ciociari di Grosso, dopo le vittorie delle immediate inseguitrici – Reggina e Genoa, ora a 3 punti – cercano una risposta adeguata, che li confermi leader solitari del campionato, dopo aver iniziato bene il 2023 con la vittoria interna sul Modena. Frosinone che solo sulla carta ritrova gli indisponibili degli ultimi tempi: Lucioni, Mazzitelli e Kone sono convocati ma non partiranno titolari. In dubbio Mulattieri, l’attaccante di proprietà Inter non è al meglio (e nelle ultime ore è inseguito da club di A). In mezzo, out l’emergente Boloca, finito nel mirino del ct Mancini. Tuttavia, la rosa di Grosso ha già dimostrato di saper sopperire a numerose e pesanti assenze, chi gioca al posto dei titolari non li ha mai fatti rimpiangere. Frosinone che va in casa di un Brescia che vive ore difficili. La squadra è in caduta libera: a inizio stagione era stata anche in testa, ora è 2 punti sopra la zona playout. In settimana Cellino ha richiamato in panchina lo spagnolo Clotet dopo due sole partite con Aglietti che avevano fruttato un punto. La tifoseria è sul piede di guerra, chiede a Cellino di andarsene e oggi gli ultrà della Curva Nord lasceranno gli spalti vuoti in segno di protesta contro il modo di gestire la società da parte di Cellino. Il Tribunale, che ha sequestrato i beni del patron, in queste ore valuta le manifestazioni d’interesse pervenute per il club, fra di esse ci sarebbe anche il gruppo immobiliare piemontese Gabetti, interessato alla ristrutturazione del Rigamonti e del quartiere di Mompiano che ospita lo stadio. Intanto, in squadra, ha salutato l’attaccante Moreo, ben venduto al Pisa che lo corteggiava dall’estate (circa due milioni per una punta 29enne, Cellino l’aveva preso dall’Empoli per la metà, era arrivato un anno e mezzo fa). Lo sostituisce lo spagnolo Pablo Rodriguez, scuola Real Madrid, dal 2020 al Lecce da cui arriva in prestito: all’inizio della sua avventura italiana entusiasmò e piaceva parecchio in A, con l’arrivo in Salento di Baroni per lui gli spazi si sono notevolmente ridotti ma resta un 21enne molto interessante. Oggi dovrebbe partire titolare, assieme all’altro arrivato dal Lecce, il centrocampista svedese Bjorkengren. LEGGI TUTTO

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    Clotet: l'altro Pep incanta Brescia

    TORINO – Nel Brescia in testa alla B assieme alla Reggina, grandi meriti vanno dati al tecnico spagnolo Clotet che di nome fa Pep, come Guardiola. Ma col celebre allenatore del City ha giusto il nome e la nazionalità da spartire, calcisticamente sono di fatto agli opposti. Clotet non fa del possesso palla il credo del suo calcio. Non gli interessa dominare le partite, ma sa come vincerle, con un calcio ficcante e verticale, italianista per certi versi, visto che non disdegna la giocata di rimessa anzi, per certi versi Clotet è più vicino alla tradizione del calcio tricolore di tanti allenatori italiani delle ultime generazioni che hanno “rinnegato” il binomio difesa e contropiede, ben presenti invece nel calcio dello spagnolo. Che guida la B con una squadra che ha raccolto 5 vittorie in 6 uscite, sempre convincente, a parte nel tonfo di Frosinone (3-0). Il 1° posto è ancor più apprezzabile per due motivi: la squadra non è molto diversa da quella che nella passata stagione chiuse al 5° posto e ai playoff si fermò in semifinale; sul rendimento del suo gruppo non stanno pesando le disavventure giudiziarie di Cellino. Non solo, con una rosa all’osso e priva di alcuni elementi infortunati (a iniziare da Cistana in difesa), Clotet sta davvero ottenendo il massimo. Anche grazie alla valorizzazione dell’attaccante francese Ayé, che a Brescia sembra funzionare solo quando c’è Clotet in panchina. Infatti le cose migliori le aveva fatte due stagioni fa, quando Cellino affidò la panchina al tecnico spagnolo nell’ultima parte della stagione e portò il Brescia dalla zona playout ai playoff, con Ayé che segnava a ripetizione. Poi Cellino ruppe con Clotet e nella passata stagione, con Pippo Inzaghi e Corini, Ayé ha vissuto una stagione anonima, anche per problemi fisici, tuttavia nella scorsa annata non godeva della fiducia che ha in questo campionato. Ora è tornato al centro del progetto, 2 gol in campionato e 1 in Coppa Italia. E se non la risolve lui, ci pensa Bianchi, il “giovane Altafini” del Brescia a decidere da subentrato le partite nei finali di gara, già 3 centri, tutti pesantissimi. Ma sempre in avanti, vanno citati altri due nomi molto importanti: Moreo, una delle punte più duttili della B, dotato di una capacità di sacrificio unica; il giovane Galazzi, giunto dal Venezia in parziale contropartita per Joronen e, se continua così, a fine stagione varrà più del portiere finlandese. Insomma, questo Brescia c’è tutto. Ma per capire a cosa potrà ambire, meglio aspettare sabato, quando sarà di scena al San Nicola contro il Bari di Mignani, a -3 dai lombardi ma ancora imbattuto e che cerca la prima vittoria interna. Se Clotet passa anche questo esame, sarà difficile parlare ancora di obiettivo salvezza, bisognerà gettare la maschera. Lo ha capito anche la tifoseria: nella vittoria dell’ultimo turno, per l’1-0 sul Benevento, erano in 8mila al Rigamonti, il doppio delle presenze medie della passata stagione.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO