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    Allegri contro Mourinho: storia di un rapporto polemico

    Non è che se le siano mandate a dire, ai tempi, Massimiliano Allegri e José Mourinho. Anzi… A partire dalle uniche due stagioni vissute nello stesso campionato (Serie A 2008-09 e 2009-10) c’è stata una escalation di frecciate che manco durante una gara di tiro con l’arco. E poco ha inciso il fatto che inizialmente uno allenasse l’Inter e fosse già Special mentre l’altro avesse appena debuttato in massima serie con il Cagliari: zeru timori reverenziali e tanta personalità. Casus belli fu l’assegnazione della Panchina d’Oro 2008-09 ad Allegri, commentata in maniera sibillina dal portoghese: «Io sono contento di aver vinto il premio dato dai giocatori agli Oscar del calcio. Quanto ai voti degli allenatori, il fatto che io abbia preso 6-7 preferenze è la vera sorpresa positiva…». Allegri non è che la prese proprio sul ridere: «Forse lui che allena l’Inter ed è sempre sotto i riflettori è tenuto a commentare tutto. Ma per farmi innervosire di battute ne deve fare un bel po’, perché per farmi perdere la pazienza ce ne vuole…». Poi ancora, negli anni. Con Allegri fresco scudettato al Milan che, sia pure in un contesto scherzoso come una intervista alle Iene, nel 2011, si lasciò andare: «Ogni tanto è patetico, ripete sempre continuamente le stesse cose e diventa banale. È molto bravo, ma dietro la sua arroganza nasconde delle insicurezze». Scintille anche sul calciomercato, con Mourinho allenatore del Chelsea che bacchettava il tecnico allora juventino: «Allegri ha parlato per tutta l’estate di Ramires e Oscar, ma io non parlo dei calciatori della Juve». Siamo nel 2015.

    Allegri-Mourinho, tra passato e presente

    Fino ai tempi più recenti. L’ultima volta che Mourinho s’è affacciato all’Allianz Stadium allenava il Manchester United. […] E al termine di una partita stranissima, vinta 2-1, si regalò al fischio finale il gesto dell’orecchio. […] Prepariamoci, allora. Pop corn in mano e sguardo attento. Ne vedremo delle belle in campo, durante Juventus-Roma. Ma magari delle belle ne sentiremo anche. Prima o dopo…

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    Paola Ferrari: “Ibra è affascinante. Mourinho? Lo lascio alla Parietti”

    “Stasera ci sarà anche Adani, sono felicissima anche se l’ho scoperto solo ieri pomeriggio. Mi piace, spero si presenti elegante e all’altezza della Nazionale”. Paola Ferrari, giornalista e conduttrice tv, ha presentato la semifinale di Nations League tra Italia e Spagna (in programma questa sera allo stadio Giuseppe Meazza di Milano) ai microfoni di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1. Con lei in studio ci sarà Luca Toni: “È talmente alto che gli faccio abbassare lo sgabello di due tacche, sennò sembro bassissima… Se lascerò la Rai dopo i Mondiali in Qatar? È molto probabile, bisogna cambiare, vedremo cosa accadrà. Voglio essere la Tokyo (della serie ‘La Casa di Carta’, ndr) della Rai anche a 61 anni”.
    Paola Ferrari su Diletta Leotta, Ibrahimovic, Mourinho e Alba Parietti
    “Oggi è il mio compleanno e vorrei festeggiare indossando il vestitino di plastica indossato da Diletta Leotta al suo compleanno, da Jessica Rabbit. Le stava benissimo anche se l’immagine di Jessica Rabbit è stata abolita anche negli Stati Uniti per l’immagine che dà della donna… Dazn? La vedo come tutti gli altri, col ‘circoletto’ che gira, ma ci si abitua. Secondo me dovrebbe fare una bella trasmissione generalista. Chi è più affascinante tra Mourinho e Ibrahimovic? Io dico tutta la vita il secondo, Mou lo lascio alla mia amica Alba Parietti…”, conclude con una battuta Paola Ferrari.
    Guarda la galleryDiletta Leotta, festa da sogno per i suoi 30 anni LEGGI TUTTO

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    Mourinho: “A Roma svolgo un lavoro mai fatto prima. Zaniolo? Ha reagito”

    ROMA – “Abbiamo giocato bene, una partita solida e compatta. Siamo stati in controllo contro una squadra che gioca bene e crea delle difficoltà, con terzini sempre molto alti. Abbiamo meritato di vincere e dopo una sconfitta è sempre bene tornare al successo”. Così José Mourinho ai microfoni di Dazn dopo la vittoria della sua Roma per 2-0 sull’Empoli. “A Zaniolo ho detto che è così che un giocatore deve reagire a un momento di tristezza. Lui si aspettava di andare in Nazionale, Mancini ha fatto una sua scelta che va rispettata. Ed è giocando così che può creare un problema positivo al ct azzurro. È stato un Nicolò forte fisicamente, bravo in transizione. L’Empoli ha giocato praticamente a uomo su Pellegrini ma giocando in diverse zone del campo ha creato diversi punti di connessione con i suoi compagni”.
    Mourinho: “Felice di far crescere Darboe, Calafiori e Zalewski”
    “Qui a Roma ho accettato un profilo di lavoro diverso rispetto a quelli a cui sono sempre stato abituato in passato. Sono felice di far crescere i vari Darboe, Calafiori e Zalewski. La gente deve capire il nostro percorso. Ero tranquillo dopo 4 vittorie di fila e sono tranquillo anche dopo una sconfitta in una partita speciale come il derby. Dopo le due sconfitte che abbiamo subito, i tifosi sono sempre stati gli stessi. Ci hanno sempre dato lo stesso appoggio, con il nostro stadio che è pieno gia’ un’ora prima delle partite”.
    Guarda la galleryRoma, Pellegrini festeggia il rinnovo con il gol: Empoli koTuttoSport.fun, gioca gratis, fai il tuo pronostico e vinci! LEGGI TUTTO

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    Roma, Mourinho: “In Europa ci sono proprietà pazze. Pellegrini? Espulsione ingiusta”

    ROMA – “Dopo la sconfitta era una partita difficile dal punto di vista emotivo. I primi 35 minuti sono stati quelli con più qualità in questo campionato. Controllo totale della partita contro una squadra difensivamente organizzata. Siamo riusciti a giocare, creare, segnare e controllare tutti i loro contropiedi. Avevamo la partita in controllo. Poi nel secondo tempo c’è stata la loro reazione, abbiamo perso controllo, però siamo sempre stati squadra in un momento difficile della partita. Nei minuti finali, con un giocatore in meno, non abbiamo avuto nessun problema. La squadra si è unita, ha chiuso gli spazi ed è rimasta lontana dalla porta. E’ stata una partita difficile, con tre punti meritati”. E’ questa l’analisi del tecnico della Roma José Mourinho ai microfoni di Dazn dopo il successo di misura sull’Udinese. “Cinque partite e dodici punti è molto buono per noi – ha proseguito -. Dobbiamo continuare con tranquillità, con i nostri limiti e le nostre qualità”.
    Mourinho sull’espulsione di Pellegrini
    “L’espulsione di Pellegrini? Non conosco i meccanismi legali del calcio italiano, però voglio conoscerli. Dobbiamo fare di tutto per farlo giocare nel derby. Ho tanti dubbi, per una sola persona questo è un secondo giallo meritato… Calafiori? Riccardo ha giocato bene e ha rischiato di più rispetto all’ultima partita, oggi ha fatto più del compitino. Deve avere più fiducia in se stesso e nel suo corpo. Ha avuto tanti problemi gravi ma non deve spaventarsi e non deve chiedere il cambio alla prima sensazione negativa. E’ un ragazzo fantastico, col cuore giallorosso ma deve essere più uomo”. Sul gap con le big: “Posso dare esperienza e il mio contributo ma abbiamo bisogno di tempo e di qualcosa in più. Anche la dirigenza ha bisogno di tempo: in Europa ci sono tante proprietà pazze che non si preoccupano del futuro del club, mentre i Friedkin vogliono rendere sostenibile la società. I tifosi devono sostenere la squadra e durante il viaggio da Trigoria all’Olimpico abbiamo sentito il sostegno della tifoseria”. LEGGI TUTTO

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    Roma-Udinese 1-0: Abraham decisivo. Pellegrini espulso, salta il derby

    ROMA – Torna a vincere la Roma di José Mourinho. Dopo il ko per 3-2 contro il Verona, i giallorossi battono 1-0 l’Udinese grazie al gol nel finale del primo tempo di Abraham. Seconda sconfitta consecutiva per i friulani, che ci provano nella ripresa ma non riescono a battere Rui Patricio. Nel finale di partita secondo giallo, e dunque espulsione, per Lorenzo Pellegrini, che saltà così il derby contro la Lazio in programma domenica alle 18. Roma a quota 12 e quarta in classifica.
    Roma-Udinese 1-0: tabellino e statistiche
    Roma-Udinese: le scelte di Mourinho e Gotti
    Per Mourinho un solo cambio rispetto all’11 mandato in campo dal 1′ a Verona: torna tra i titolari l’armeno Mkhitaryan – contro gli scaligeri il portoghese gli aveva preferito Shomurodov. I giallorossi, dunque, si schierano con il solito 4-2-3-1: Rui Patricio tra i pali, Karsdorp e Calafiori – Mourinho ha speso parole importanti su di lui nella conferenza stampa della vigilia – sulle fasce, Mancini e Ibanez centrali. Veretout e Cristante fanno da schermo davanti alla difesa mentre il tridente alle spalle di Abraham, unica punta, è composto da Zaniolo, Lorenzo Pellegrini – già tre gol in campionato per lui – e Mkhitaryan. Gotti risponde con un 3-5-2. Due i cambi rispetto a lunedì, quando i friulani sono caduti in casa contro il Napoli per 4-0: Makengo e Udogie al posto di Arslan e Stryger Larsen. Per il resto davanti a Silvestri ci sono Becao, Nuytinck e Samir, Molina e Udogie sono i quinti, con Pereyra e Walace mezzali e Makengo in mezzo. Il reparto offensivo bianconero è affidato ancora a Deulofeu e Pussetto. 
    Roma sfortunata: Mkhitaryan e Zaniolo colpiscono il palo
    Abraham canta l’inno della Roma prima del fischio d’inizio. Una novità voluta da Mourinho, che ha chiesto di far partire la musica solo quando le squadre sono in campo e non ancora nel tunnel degli spogliatoi. Poi Rapuano apre le ostilità e il pallone inizia a rotolare sul prato all’Olimpico. I giallorossi vogliono riscattarsi dopo il ko contro l’Hellas a Verona – prima sconfitta da allenatore della Roma per lo Special One -, partono con il piede sull’acceleratore e dopo 4′ hanno già collezionato due corner: Mkhitaryan prima calcia alto, poi colpisce il quarto legno della stagione giallorossa. L’Udinese non riesce ad uscire mentre i padroni di casa vanno altre due volte dalla bandierina. Al 7′ altro palo: Zaniolo, da posizione ravvicinata, raccoglie la spizzata di Cristante ma la porzione di porta è strettissima e la sfera sbatte ancora sul montante. La squadra di Gotti prende lentamente le misure agli avversari e tenta qualche sortita offensiva. Al 28′ lancio lungo di Nuytinck, controllo da scuola calcio di Pussetto e pallonetto con Rui Patricio in uscita. La sfera finisce fuori mentre il guardalinee alza la bandierina e segnala l’offside dell’attaccante argentino. Pochi minuti dopo Walace si becca il primo giallo della partita per aver allontanato il pallone dopo che il direttore di gara aveva segnalato un fallo sulla trequarti a favore dei padroni di casa.
    Guarda la galleryLa Roma torna a vincere grazie ad Abraham. Mourinho è quarto
    La sblocca Abraham
    Tra il 35′ e il 36′ succede di tutto: prima Pussetto non arriva per un soffio sul cross basso di Pereyra, imbeccato perfettamente da Molina, sul prosieguo dell’azione, con la Roma in 10 – Mancini era fuori per un colpo alla testa -, grandissima sgroppata di Calafiori che con caparbietà supera l’avversario e serve Abraham. L’ex Chelsea non può fare altro che spingere il pallone in rete e far partire l’esultanza dei tifosi sugli spalti. Secondo gol in campionato – terzo complessivo, è andato a segno anche nel 5-1 al CSKA Sofia in Conference League – per l’attaccante inglese che aveva già timbrato il cartellino nella vittoriosa trasferta contro la Salernitana (4-0). L’Udinese non si abbatte e al 41′ sfiora il pari: Pereyra calcia, Rui Patricio para, Pussetto è pronto a ribadire in rete di testa ma l’intervento di Mancini è miracoloso e vale quanto un gol: anticipa l’avversario e mette in corner. I primi 45′ si chiudono così, con la Roma in vantaggio grazie al gol di Abraham.
    La Roma soffre ma resiste. Pellegrini espulso, salta il derby
    Nessun cambio a inizio secondo tempo, si riparte con gli stessi 22 interpreti. La prima emozione della ripresa la regala il numero nove dei giallorossi, protagonista di una bellissima giocata di tacco nei pressi della bandierina del calcio d’angolo. Poi arriva il primo giallo anche per la Roma, se lo becca Lorenzo Pellegrini, che ferma con un fallo tattico Pussetto. Al 61′ l’Udinese va vicinissima al pari: bello scambio Makengo-Udogie, il numero 13 apre troppo e la palla va fuori. Gotti prova a scuotere i suoi e richiama in panchina Pussetto e Molina, dentro Beto e Soppy. Roma disordinata e poco precisa, gli ospiti ci credono. Nel giro di un minuto arrivano altri due gialli per i padroni di casa all’indirizzo di Cristante e Calafiori, con quest’ultimo che ferma con le cattive il neo entrato Soppy. Il numero 93 entra subito nel vivo del match e al 69′ spara alto dopo aver superato in dribbling un avversario. L’effervescenza di Soppy preoccupa Mourinho, che richiama in panchina Calafiori e mette dentro Smalling. La Roma è in bambola: Pereyra calcia da posizione defilata, ci vuole un super intervento di Rui Patricio per impedire il pareggio ai friulani. Poi è la volta di El Shaarawy che prende il posto di uno stanchissimo Zaniolo. Gotti tenta il tutto per tutto e mette dentro forze fresche: dentro Stryger Larsen e Samardzic, fuori Udogie e Nuytinck. Mourinho, invece, richiama in panchina l’autore del gol Abraham, stanchissimo, e getta nella mischia Shomurodov. Al 90′ colpo di scena: Pellegrini, già ammonito, sbraccia e viene sanzinato con il secondo giallo. Salta il derby di domenica alle 18 contro la Lazio. Nel recupero l’Udinese ci prova, ma finisce 1-0. La Roma fa quattro su cinque e affronta la stracittadina da quarta in classifica. 
    Classifica Serie A
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    Mourinho: “Non ho problemi con Villar. Lo stadio? Servirebbe”

    ROMA – José Mourinho non allenta la tensione, nonostante una Roma prima in classifica e reduce da 6 vittorie consecutive nelle prime gare ufficiali della stagione. Domani alle 18 i giallorossi sono attesi dal match sul campo del Verona, che ha appena cambiato allenatore, affidandosi a Igor Tudor. Lo Special One inizia l’analisi del momento della sua Roma, partendo dal 5-1 di giovedì al Cska Sofia, che non lo ha soddisfatto totalmente: “Sarebbe troppo facile per me dire che siamo stati perfetti dopo un 5-1. Non voglio andare in questa direzione con la mia squadra. Per ogni gara analizziamo quello che facciamo bene e quello che sbagliamo. Non mi aspettavo così, ma potevamo fare meglio dal punto di vista della qualità del gioco”. In vista delle elezioni per il sindaco di Roma, Mourinho viene sollecitato sulla necessità di uno stadio di proprietà per il club giallorosso: “Prima di tutto io sono allenatore. Faccio quello che mi piace fare, che amo fare. Non voglio essere niente di più di questo. Un allenatore con un legame speciale con il club, i tifosi, la proprietà, ma sempre allenatore. Ovviamente avere lo stadio di proprietà è positivo per una società. Ho letto con grande soddisfazione quello che la signora Raggi dice della Roma, soprattutto quando parla dei proprietari. Sente grande rispetto. Si vedrà nel futuro. Ma io sono allenatore”.
    “Nessun problema con Villar”
    Interrogato sulle condizioni di Viña e Mkhitaryan in vista del Verona, Mourinho risponde: “Hanno due piccoli problemi e con la qualità della gente che lavora, abbiamo gente di qualità tremenda e mi aspetto di vedere cose positive e per questa ragione sono in attesa di capire se siano disponibili”. Poi parla di Villar, relegato tra i rincalzi: “L’anno scorso giocava spesso e quest’anno di meno, che posso dirvi? Fonseca aveva una visione di calcio diversa dalla mia, il prossimo allenatore della Roma avrà idee diverse e magari chi è supertitolare con me non lo sarà con il prossimo, non ho problemi con lui. Magari il suo problema è che Cristante e Veretout stanno giocando molto bene ed è una cosa buona per la squadra, non ha senso parlare di chi gioca o no, come hai visto abbiamo cambiato tanto giovedì in Conference League perché ci fidiamo di tutti”. Anche Borja Mayoral sta giocando pochissimo: “La Fifa dice che non si può giocare in 12. Sto scherzando, a Borja non manca nulla, lavora tantissimo e hai ragione quando dici che ha giocato solo 16 minuti e devo solo ringraziarlo perché è un fantastico professionista e posso dire che sarà importante per lui. Mi piace di più oggi che due mesi fa, mi piace veramente. Abraham sta molto bene, così come Shomurudov e possiamo giocare con due punte. Nell’ultima partita li ho schierati insieme perché possiamo farlo, con il Sassuolo negli ultimi 20 minuti abbiamo giocato con due punte ma non possiamo farlo senza avere un’alternativa in panchina. Borja è freddo davanti la porta, fa gol però mi piacciono anche Abraham e Shomurodov, è ovvio che Borja voglia di più, ma il suo momento arriverà”.
    Mourinho: “Non reintegro Santon”
    Le tante assenze tra i terzini non porteranno al reintegro di Santon: “No. Ho pensato a Tripi che andrà convocato con noi e se domani abbiamo qualche problema, Tripi ha fatto la prestagione con noi, ha giocato tante partite con noi, ha imparato il nostro modo di pensare ed è un ragazzino intelligente che può giocare in ogni posizione difensiva. Non ha esperienza, ma ha un cuore super romanista e con intelligenza per poter giocare. Non penso al rientro né di Santon, né di altri giocatori che non sono con noi. Possiamo giocare a 3 o a 4, non lo abbiamo fatto ancora ma non posso dire che non lo faremo. E’ una situazione aperta, tante squadre in Serie A ci giocano e se in qualche partita pensiamo che sarà il modo migliore per vincere la partita lo potremo fare”.
    Tuttosport League “Torneo a Gironi”, crea la tua squadra ora LEGGI TUTTO

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    Roma-Sassuolo 2-1: El Shaarawy regala la vittoria a Mourinho nel finale

    ROMA – Partita spettacolare per la panchina numero 1000 di José Mourinho: allo Stadio Olimpico la Roma supera in pieno recupero il Sassuolo per 2-1. Match a grande intensità, con tante occasioni e ritmi altissimi. Situazione di parità con i gol di Cristante nel primo tempo a cui risponde Djuricic nel secondo. Al 91′ però arriva il gol vittoria di El Shaarawy che fa esplodere i tifosi. La Roma rimane quindi insieme a Napoli e Milan a punteggio pieno, con tre vittorie in tre partite.
    Roma-Sassuolo, tabellino e statistiche
    Berardi, gol annullato. Cristante sblocca la partita
    Mourinho punta da subito su Zaniolo, che aveva fatto preoccupare i tifosi in Nazionale per un possibile infortunio ma ha subito recuperato. Anche Vina dal primo minuto. In avanti c’è Abraham come unica punta. Dionisi risponde con Raspadori davanti supportato da Berardi, Djuricic e Boga. Partono forte i giallorossi, con gli inserimenti già nei primi minuti di Abraham e Zaniolo. La prima occasione della partita arriva al 5′ ed è proprio per la Roma: calcio d’angolo di Pellegrini e colpo di testa di Mancini che finisce non molto sopra la traversa. I padroni di casa però non si lasciano sorprendere dal ritmo della squadra di Mourinho e rispondono con le incursioni di Raspadori e Berardi. Ritmi molto alti in questa prima fase, con la Roma in pressing alto per impedire il classico possesso palla del Sassuolo. La situazione d’equilibrio viene spezzata al 26′ da Berardi: assist di Raspadori, pallone sul destro e Rui Patricio battuto. Si alza però la bandierina del fuorigioco: dopo un check al Var il gol viene annullato per il fuorigioco di Raspadori. La Roma reagisce immediatamente e al 33′ trova una grandissima occasione con la scivolata di Abraham che devia il pallone vicinissimo al palo. Al 37′ arriva il primo gol del match, da calcio di punizione concesso da Chiriches per una trattenuta su Abraham. Schema su punizione per i giallorossi, con Pellegrini che serve una palla bassa su punizione a Cristante che rimasto solo batte Consigli e firma l’1-0. Sassuolo che si lancia in attacco ma il primo tempo finisce con il vantaggio della formazione di Mourinho. Nel finale si ferma Abraham per un problema alla caviglia: l’attaccante inglese però fa segno di poter continuare. 
    El Shaarawy, gol vittoria al 91′
    Le squadre tornano in campo dopo un bel primo tempo con una novità nella formazione di Dionisi: fuori Raspadori e dentro Scamacca. Il Sassuolo rientra meglio in campo, creando subito due ottime occasioni con Ferrari e Frattesi. Ci prova anche Scamacca al 55′ dal limite dell’area, ma Rui Patricio manda in calcio d’angolo. L’aggressività del Sassuolo però in questo primo quarto d’ora del secondo tempo viene ripagata con il gol del pareggio. Al 57′ Scamacca, ottimo il suo ingresso in campo, trova Berardi in area che si libera del suo marcatore con una veronica e serve un cross basso per Djuricic che si ritrova il pallone sui piedi e colpisce in modo strano ma efficace battendo Rui Patricio e firmando l’1-1. Reazione immediata dei giallorossi con Abraham che colpisce il palo due minuti dopo su un tap in dopo un tiro bloccato di Pellegrini. Per l’ex Chelsea è il terzo legno allo Stadio Olimpico. Partita che si riaccende, con la Roma che si butta in avanti e il Sassuolo che aspetta per punire in contropiede. Al 63′ Pellegrini dribbla i difensori in area ma il suo tiro viene deviato da Chiriches: spavento per Consigli. Poco dopo un miracolo di Rui Patricio salva il risultato: Boga parte da centrocampo e trova Berardi il cui diagonale viene bloccato dal portiere portoghese. Ancora Pellegrini al 71′, con un tiro di poco alto sopra la traversa. Secondo tempo infuocato con le due formazioni che continuano a creare palle gol nonostante la stanchezza. Mourinho prova a risolvere la partita con i cambi, inserendo Shomurodov e Carles Perez. Difesa giallorossa in grossa difficoltà negli ultimi minuti, con le incursioni in velocità di Boga che costringono Rui Patricio a molte parate decisive. La Roma però risponde con le grandi occasioni per Vina, con la palla che resta vicina la linea della porta avversaria, e El Shaarawy che in spaccata sul secondo palo sfiora il gol. All’84’ Dionisi inserisce Traoré in campo, che due minuti dopo il suo ingresso colpisce un palo clamoroso. Non c’è un attimo di tregua nel finale: all’87’ ci prova Shomurodov con un tiro a giro su cui Consigli interviene con i pugni. Nel recupero arriva il gol all’ultimo respiro che decide il match: Ferrari respinge male un pallone in area, El Shaarawy stoppa e batte Consigli con un tiro a giro. Esplode la gioia dei tifosi giallorossi, con José Mourinho che corre verso la curva. Grosso spavento per i tifosi giallorossi nel finale: Scamacca trova un gol clamoroso all’ultimo minuto, ma viene annullato per fuorigioco. Finisce così una partita stupenda all’Olimpico: Mourinho festeggia con i tre punti le 1000 panchine.
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    Xhaka positivo al Coronavirus. Mourinho: “Fai il vaccino”

    ROMA – “Fai il vaccino e rimettiti.”. È il messaggio di Jose Mourinho per Granit Xhaka, recentemente risultato positivo al Coronavirus. Il centrocampista dell’Arsenal, vicinissimo alla Roma nell’ultima sessione di mercato, sarà costretto a saltare le partite di qualificazione ai Mondiali del 2022 con la sua Svizzera, tra cui anche la sfida con l’Italia. L’allenatore dei giallorossi ha voluto commentare così l’ultima foto del centrocampista elvetico. Il riferimento dello Special One è al messaggio inoltrato dall’ufficio stampa della nazionale, che ha rivelato la decisione di non vaccinarsi del centrocampista.  LEGGI TUTTO