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    Juve-Napoli Primavera 2-1: Yildiz apre e incanta, Citi la decide all’87’

    Mondiale U20, convocati anche Turicchia e Fiumanò
    Juventus-Napoli Primavera, il racconto della partita
    AGGIORNA LA DIRETTA
    94′ – Per il direttore di gara Madonia può bastare: la Juventus vince 2-1 e conquista tre punti importanti per i playoff.
    90′ – L’arbitro concede quattro minuti di recupero.
    88′ – OCCASIONE JUVENTUS!Yildiz sterza dal limite e con una finta salta un uomo, poi calcia rasoterra e trova la solita risposta di Turi.
    87′ – GOL DELLA JUVENTUS!Hasa batte il calcio d’angolo, Citi salta più in alto di tutti e segna la rete del vantaggio.
    84′ – Iaccarino non ce la fa, nel Napoli entra Alastuey. La fascia passa sul braccio di Hysaj.
    80′ – Sostituzione nel Napoli: Russo prende il posto di Spavone.
    78′ – Rossi calcia forte e defilato dalla distanza, Daffara respinge.
    77′ – Cambio nel Napoli: fuori Lamine, dentro Giannini.
    75′ – Yildiz si accende sulla sinistra, salta un uomo e calcia forte sul primo palo, non trovando lo specchio per pochi centimetri.
    68′ – Altro cambio nella Juventus: Mancini prende il posto di Turco.
    66′ – Si abbassa leggermente il ritmo dopo un inizio di secondo tempo ad alta intensità.
    60′ – La Juventus parte in contropiede con Nonge, che conduce il pallone per oltre trenta metri e poi appoggia a Turicchia sulla sinistra: l’esterno appoggia in area, ma trova la respinta della difesa.
    58′ – OCCASIONE NAPOLI!Acampa salta due uomini e pesca poi Koffi, che però sbaglia il passaggio in area e la difesa della Juve scaccia il pericolo.
    54′ – Cambi nella Juventus: Mbangula e Mulazzi fuori, dentro Anghelé e Valdesi.
    53′ – Spavone salta due Napoli e poi si lascia cadere in area, per l’arbitro non c’è nulla.
    50′ – PALO DELL JUVENTUS!I bianconeri ripartono in contropiede con Yildiz, lanciato da Nonge. Il turco conduce e poi serve Bonetti che colpisce il palo.
    47′ – GOL DEL NAPOLI!Spavone punta Mbangula e dal fondo trova Koffi, che appoggia su Acampa, che da due passi non può sbagliare.
    46′ – Frustalupi rimette le squadra in campo con due novità: Sahli e Gioielli out, dentro Koffi e Bonavita. Il Napoli muove il primo pallone della ripresa. 
    45′ – L’arbitro Madonia fischia due volte: niente recupero, termina il primo tempo.
    43′ – Primo giallo anche in casa Juve: ammonito Bonetti per proteste.
    39′ – Ammonito Hysaj: il difensore del Napoli rompe la linea, ma arriva in ritardo su Yildiz e lo stende, prendondosi il primo giallo del match.
    38′ – Hysaj e Yildz si spintonano in mezzo al campo, ma dopo l’intervento di Madonia torna tutto alla normalità.
    35′ – La Juventus parte forte sulla sinistra: Mbangula vola sulla fascia e serve Turicchia, che calcia in diagonale e trova la risposta di Turi.
    30′ – GOL DELLA JUVENTUS!Hasa trova Yildiz, che è bravo a tagliere in area e a inserirsi dalla sinistra, per poi battere Turi con estrema freddezza.
    28′ – OCCASIONE JUVENTUS!Bonetti parte da centrocampo e con un filtrante trova Turco, che prova lo scavino, ma trova la solita risposta di Turi. L’arbitro però ferma tutto per fuorigioco.
    24′ – Ci prova Turco a rompere l’equilibrio con un’azione personale: l’attaccante recupera un pallone, conduce e calcia dal limite, non trovando però la porta.
    17′ – Mulazzi perde un pallone sanguinoso, ma Gioielli non ne approfitta e conduce male l’azione, sbagliando il passaggio.
    13′ – Il Napoli recupera un pallone sulla trequarti, Spavone serve Rossi, che però trova solo l’esterno della rete.
    12′ – MIRACOLO DI TURI!Nonge calcia forte e preciso dalla distanza, ma il portiere del Napoli vola e toglie il pallone dall’incrocio dei pali.
    10′ – Turicchia fa partire un sinistro potente dal limite, ma Turi si fa trovare pronto e respinge senza problemi.
    8′ – La Juventus prende campo e costringe il Napoli a difendersi compatto e ripartire.
    4′ – Le due squadre gestiscono molto il possesso, senza creare pericoli in questa prima fase del match.
    1′ – La Juventus muove il primo pallone del match. LEGGI TUTTO

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    Bob Sinclair zittisce il tifoso del Milan: la risposta è sul Napoli!

    Bob Sinclar non ha saputo trattenersi davanti all’ennesimo coro ‘Pioli is on fire’ (la rivisitazione in salsa rossonera di ‘Freed from Desire’ e che tormenta il 54enne da quando il Milan ha vinto lo Scudetto nello scorso campionato), che gli è stato urlato in faccia, da qui l’inaspettata reazione del celebre dj internazionale. 
    Bob Sinclar e il coro dei tifosi del Milan
    Il riadattamento in chiave calcistica del celebre brano non era proprio stata gradita dal produttore dscografico, che in passato aveva fatto capire chiaramente alla tifoseria milanista di non attaccare con quel coro durante le sue esibizioni, mostrandosi avvilito ed innervosito quando l’avevo sentito.  LEGGI TUTTO

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    Raffaella Fico mantiene la promessa: si spoglia per lo Scudetto del Napoli

    Raffaella Fico e la promessa a Le Iene
    L’ex di Mario Balottelli (che recentemente è apparsa in tv nei panni di ripetente a Back to school) aveva promesso a Le Iene che in caso di vittoria dello scudetto da parte del Napoli, avrebbe fatto il bagno in acque fredde. Nell’ultima puntata del programma di Italia 1 la Fico ha mantenuto “a metà” la sua promessa “deludendo” in parte i tifosi napoletani, che si aspettavano anche un topless da parte della showgirl. La modella infatti si è tuffata in mare con indosso un succinto bikini. Tanti altri volti noti dello spettacolo hanno festeggiato il trionfo della squadra di De Laurentiis, come Serena Autieri, Caterina Balivo e Marisa Laurito.  LEGGI TUTTO

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    Napoli nel segno del D10S

    Com’è la vista da lassù, Diegote? Come si sta con una nuvola a farti da canapé, D10S del Fútbol? Chiaro, Gordo adorato: adesso giochi a fare il vago, ma sorridi, lo so benissimo. Eccome se sorridi. Anzi, ridi proprio, a crepapelle, in faccia ai potenti, come ci hai abituato per 60 anni, come hai fatto quando eri il Dio del calcio sceso sulla terra per rendere il gioco ancora più bello, entusiasmante. Unico.       Questa stagione è la tua stagione e no, non serve che tu scuota la testa, faccia ondeggiare i rulos, i riccioli. Non convinci nessuno anche se dici di no, esattamente come hai fatto nel 1986 all’Azteca di Città del Messico e poi l’anno dopo a Napoli con la Fiorentina, a Stoccarda nel 1989 e poi ancora al San Paolo nel 1990: perché amavi allontanare da te la luce dei riflettori per spostarla sui tuoi compagni, su quelli che per te si sarebbero buttati nel fuoco e no, non rende del tutto l’idea. El Negro Enrique, Burruchaga, Valdano, Ciro Ferrara, Careca, Alemao, Zola. I tuoi scudieri, i tuoi amici. Quindi ci sta, che tu dica di no, che non c’entri nulla nemmeno stavolta, che non hai soffiato per far entrare il tiro di Lionel Messi, il tuo apostolo preferito, nella finale di Lusail contro la Francia, quella che ha portato La Tercera, la terza Coppa del Mondo alla tua amata Argentina. Quindi è altrettanto scontato il tuo: «Yo? Jamàs!», «Io? Mai!» quando qualcuno ti ringrazia mentre osserva il murale che ti ha dedicato Jorit a San Giovanni a Teduccio oppure la tua enorme immagine dipinta ai Quartieri Spagnoli. È normale: la gloria dev’essere di Khvicha e Victor e Kim e Giacomino e tutti gli altri ragazzi del Narigón Luciano che vestono l’azzurro del Napoli, l’altra tua Patria, il posto nel mondo che è più simile a Buenos Aires, il luogo dove le persone hanno la tua stessa rebeldìa, la tua medesima voglia di rivincita contro un destino troppo spesso cinico e bastardo. Sii sincero, dai, adesso puoi dircelo, y al carajo la scaramanzia, Diego! Ma che cos’è, se non un miracolo futbolistico, se non l’intervento del Sovrannaturale, una stagione in cui due popoli, che aspettavano di festeggiare da 36 e 33 anni, possono tornare a sentirsi dignos, degni, non più paria del calcio, ma principes inter pares? Tre milioni a ballare e dedicarti “el que no salta es un inglés” ai piedi dell’Obelisco, sulla Nueve de Julio, a cantarti “Y el Diego, en el cielo lo podemos ver”. Sì, perché la tua presenza la sentiamo costantemente, Pelusa, e qualche volta ti vediamo anche, lassù nel cielo. Azzurro. Sono un milione tra Castel dell’Ovo, il Lungomare Caracciolo, Piazza del Plebiscito: cori, fuochi d’artificio, balli. Carnevale fuori stagione. C’è chi ha di nuovo impastato la “bluschetta”, il pane con la mollica azzurra proprio come quello che fece sorridere tutta Italia e che ti offrivano a ogni angolo di Partenope, quando tu regalasti loro il secondo tricolore, 33 anni fa: in quei giorni vendevano pure delle boccettine di vetro contenute in una scatolina di plastica trasparente. Se volevi, potevi appuntartele, con una spilla da balia, alla giacca: sopra c’era scritto “E’ lacreme e Perluscone”. Ora le lacrime sono di tutto il ricco e potente nord, mica solo rossonere. La gioia, invece, è azzurra. A quei tempi nessuno chiedeva più i miracoli a San Gennaro: ci pensavi tu. Da due anni e mezzo, credimi, non c’è bisogno nemmeno di pregarti, D10S del Fútbol: fai miracoli in serie, ricompensi con emozioni indimenticabili tutti quelli che ti hanno dimostrato cariño, che hanno affetto per ciò che tu amavi. Soffi per allontanare, con il portiere battuto anzi già sdraiato per terra, il pallone che danza sulla linea e magicamente lo fai uscire, regalando il titolo di campione d’Argentina al Boca Juniors, la squadra del tuo cuore, l’amore di tuo padre Citoro e di tua madre, Doña Tota. Ispiri la rasoiata del Fideo Ángel Di María che vale la Copa América che nemmeno tu eri riuscito a vincere e per di più al Maracanã, in casa dei brazukas, gli insopportabili vicini brasiliani. Saludos y éxitos. Poi il Mondiale in Qatar e, poche ore fa, il Napoli. Ventidue mesi indimenticabili. Per questo ridi, Gordo querido, lo so benissimo. E anche se scuoti la testa, anche se dici “Yo? Jamàs!”, noi ti ringraziamo per tante emozioni, Diego Armando Maradona. LEGGI TUTTO

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    Scudetto Napoli, ex moglie Maradona: “In cielo si festeggia”

    NAPOLI – Subito dopo lo Scudetto, nel post-partita, Ciro Ferrara, visibilmente commosso, ha ringraziato l’allenatore Luciano Spalletti a nome di tutta la squadra “a partire dal nostro capitano”. Il riferimento, ovviamente, era a Diego Maradona, scomparso tre anni fa e leader del gruppo che conquistò i primi due campionati degli Azzurri.
    Maradona, il post su Instagram dell’ex moglie
    Anche Claudia Villafane, ex moglie del Diez (un suo ritratto è stato messo all’asta per beneficienza in Argentina) e madre di Dalma e Giannina, ha pubblicato ieri sera una storia su Instagram per celebrare lo scudetto ottenuto dal Napoli. Un’immagine postata su una story mostra infatti un cielo azzurro con le scritte “Napoli Campione d’Italia” e “di sicuro state festeggiando, il cielo è in festa”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, le condizioni di Simeone, Mario Rui e Politano

    Napoli, il report sugli infortunati
    Il Napoli al termine dell’allenamento ha diramato il bollettino medico sul proprio sito ufficiale. Di seguito la nota: “Mario Rui ha effettuato terapie. Politano ha fatto piscina e terapie. Simeone ha svolto l’intera seduta in gruppo”. L’attaccante argentino sarà dunque a disposizione per la partita contro la Salernitana. Mentre gli azzurri continueranno a valutare nei prossimi giorni le condizioni del terzino portoghese e dell’esterno italiano.  LEGGI TUTTO

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    Juventus, rabbia e beffa fino alla fine. Napoli: lo scudetto è lì

    Juve, la furia non si placa

    Epperò la Juve di Allegri non si dà pace perché a capo di un match tiratissimo e super equilibrato era riuscita a sbloccarla. Non si dà pace per quella tibia contro tibia che da qualunque parte la si guarda lascia dubbi, eccome. Non si dà pace una squadra che cerca il posto Champions tra penalizzazioni, -15 che vanno e vengono. Non è facile digerire questa stagione, figurarsi questa decisione del signor Fabbri di Ravenna al monitor. Il 2023 continua così, una altissima montagna da scalare per capitan Danilo e compagni. Non finisce mai. Come le beffe. Come le sfide.

    Le mosse Juve di Allegri e il calendario

    Ovviamente, le scelte di Allegri tengono conto del calendario super-intasato: quarti con lo Sporting, Napoli in campionato, Inter in Coppa Italia e vai così senza soste, con l’incastro andata e ritorno con il Siviglia ciliegina sulla torta, per le semifinali in Europa League. Allora ecco il giovane argentino Soulè ad affiancare Milik in attacco, con Vlahovic che si accomoda in panchina. E dietro c’è Rugani ad orchestrare la difesa. Spalletti si affida al tridente Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia per strappare un successo dal gusto tricolore.

    Milik, la grande occasione Juve

    Atmosfera delle grandi occasioni e spalti gremiti. Non sarà, questa volta, la madre di tutte le partite, ma resta pesante come impatto. Il primo tiro verso la porta è di Locatelli, ma la mira lascia a desiderare. Buono l’anticipo di Rugani su Osimhen, nel capovolgimento di fronte. Si va di ritmo e di colpi proibiti. Al minuto 10 chance per Cuadrado, Meret respinge. La Juve tiene il pressing alto, il Napoli agisce di rimessa (alto Ndombelè) e il pubblico apprezza la bagarre. Szczesny si avventura in un dribbling su Lozano: brividi allo Stadium. Poi Kostic per Milik che non riesce a schiacciare bene di testa: occasione mancata per i bianconeri. Al minuto 18 Kvara impegna il portiere polacco. Il match è tutto un corpo a corpo, lotta libera a ogni latitudine. Giallo per Locatelli, un handicap non da poco vista la velocità in campo. Al 27′ grande occasione per Rabiot, con pallone taglia l’area e nessuno che interviene. Da Kostic a Milik, assist impreciso e altro contropiede Juve sprecato. Poi, rischia Gatti che prende Kvara: il difensore bianconero chiede scusa e se la cava. Da Lozano a Kvara, altra chance Napoli svanita per un recupero millimetrico di Danilo in angolo. Anche Rabiot prende il giallo per fallo su Anguissa, lo stadio rumoreggia. Locatelli si erge a grande protagonista della partita, dietro e non solo. manca sempre un qualcosa per finalizzare, vero Kostic? E il primo tempo termina così, bloccato sullo zero a zero.

    Quante polemiche per il gol di Di Maria annullato

    L’equilibrio è totale e si ricomincia senza cambi nelle due formazioni. La Juve parte sparata, Kostic è fermato in area. Kvara replica su Szczesny: conclusione facile da bloccare. Poi Locatelli devia su Ndombelè, poi Di Lorenzo cicca dall’angolo. Soffre un po’ la Juve, gli azzurri sono aggressivi, e un tantino confusionari. Cuadrado e Soulé hanno verve, bisognerebbe sfruttarli meglio. Batsa un errore per lanciare l’avversario: Kvara non ne approfitta e spara alto. A bordo campo comincia a scaldarsi Pogba: un segnale per la truppa. Forcing della squadra di Spalletti: la Juve si chiude a riccio. Ed è il momento di muovere le pedine: fuori Kostic e Miretti, dentro Di Maria e Chiesa per osare di più con il 4-3-3. Il Fideo si lancia subito, manca poco a Fede. Dall’altra parte, Kvara e Osimhen spaventano i bianconeri: il muro regge, sorretto anche da Locatelli uomo ovunque e da cavallo pazzo Rabiot. C’è Fagioli per Soulé che lamenta un problema fisico, così in mezzo la Juve pesa di più. Spalletti getta nella mischia peperino Elmas e Zielinski il risolutore. Al 70′ il macedone serve Osimhen che sfiora il palo. Napoli è padrone della manovra, insistita; il nigeriano colpisce ma non uccide la Juve. Allegri urla e chiede alla squadra di salire. Da Locatelli a Rabiot in area, c’è un contatto e l’azione viene fermata. La partita va a sprazzi, manca di brillantezza, con Osi che ha la possibilità di battere Tek, ma spara fuori. Brividi per la Juve che soffre, eccome se soffre. Da un angolo, l’azione che non ti aspetti, ovvero la rovesciata di Rugani: finisce sopra la traversa. Poi Milik mette a lato da buona posizione e impreca pure Allegri. All’82 si invola Di Maria e buca Meret: lo Stadium impazzisce, il Napoli protesta per un possibile fallo in partenza di Milik su Lobotka (il dubbio resta, il polacco mima il tuffo del napoletano). Fabbri va a rivedere e annulla. Questa volta protestano i bianconeri, Fagioli è ammonito. Entra Raspadori per Kvara e la bagarre continua. Si combatte su ogni pallone, si esulta anche per un intervento in difesa. A un minuto dalla fine ecco il momento di Vlahovic per Milik. Al 91′ Chiesa in corsa per Vlahovic che la butta dentro, ma il pallone era già uscito. Cuadrado sprinta di qui, Osi di là e al 93′ è Raspadori al volo a segnare facendo esultare tutta Napoli, mentre Fagioli resta a guardare. Una brutta botta per la Juve che però addosso ha la rabbia di prima, non digerita. Cuadrado e Danilo protestano ancora, il colombiano per un presunto fallo prima. Si scatena il temporale, esultano gli azzurri di Spalletti per l’ennesimo colpo scudetto dell’anno e il tricolore è a un passo. LEGGI TUTTO