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    Buffon su Italia, Mondiali, Ronaldo, Juventus e Napoli: “Ecco cosa penso”

    TORINO – Gigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale, si è concesso a una lunga intervista a Radio Anch’io lo sport (RadioRai). L’attuale estremo difensore del Parma ha parlato di vari temi, a partire dal prologo dei Mondiali di calcio: “È stata strana la partenza di questo Mondiale. La partecipazione emotiva che di solito accompagna alla vigilia di queste competizioni è elevatissima, in questo caso non è stato così; facevo due riflessioni e mi chiedevo se questo fosse dovuto all’assenza dell’Italia oppure al fatto che, in maniera anomala, si giochi in inverno, dunque c’è stata scarsa preparazione a livello mediatico. Non dimentichiamo che, fino alla settimana scorsa, si giocava con i club. Questo può avere influito molto nella nostra percezione del Mondiale”. Poi ha aggiunto: “La cerimonia inaugurale è stata bellissima, la partita un po’ deludente: mi aspettavo molto di più dal Qatar. Secondo me sono più forti, forse si sono fatti condizionare dalla responsabilità; li avevo visti in altre partite e, secondo me, sono più forti di quanto si sia visto ieri. Finora avevano giocato senza tanto pubblico, invece ieri lo stadio era pieno. La non abitudine a certi eventi può aver pesato, ieri hanno rotto il ghiaccio, spero migliorino”.Guarda la galleryMondiali 2022, che show nella cerimonia d’apertura! Le immagini più belle dal QatarIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    In Italia c'è una classifica 2022 dove la Juventus è sopra al Napoli: scopri quale

    TORINO – All’arrivo della pausa per lasciare spazio ai Mondiali di Qatar, a comandare al classifica di Serie A dopo 15 giornate c’è il Napoli di Spalletti. Azzurri a +8 sul Milan e +10 sulla Juventus di Allegri, rinata nell’ultimo periodo dopo la cocente eliminazione nei gironi di Champions con la retrocessione agli spareggi di Europa League. Eppure in questo 2022 c’è una classifica in Italia dove i bianconeri sono davanti al Napoli: è quella delle password utilizzate più comunemente in questo anno. Il software Nordpass, gestore proprio dei codici di accesso dei vari utenti, ha stilato una graduatoria delle 200 password più utilizzate nel 2022 ed ecco cosa ne è venuto fuori selezionando l’Italia nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Napoli, si ferma Osimhen: le conseguenze dello stop del bomber azzurro

    Il capocannoniere del campionato di Serie A – nove gol per lanciare il Napoli in un avvio di stagione semplicemente straordinario – sarà costretto a saltare l’incrocio con Cristiano Ronaldo. Dalla Nazionale nigeriana trapela la notizia secondo cui il bomber azzurro Victor Osimhen dovrà fermarsi e dunque non potrà giocare contro il Portogallo in un’amichevole molto importante per i lusitani in vista del Mondiale in Qatar. Il suo posto sarà presumibilmente occupato da un’altra conoscenza del nostro calcio: il belga-nigeriano Cyriel Dessers, attaccante della Cremonese. Il test fra Nigeria e Portogallo si giocherà giovedì sera all’Estadio José Alvalade di Lisbona, l’impianto di casa dello Sporting. LEGGI TUTTO

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    Napoli, numeri tricolori per gli azzurri di Spalletti

    NAPOLI – Continua il magic moment del Napoli di Luciano Spalletti che guida la classifica di Serie A con 38 punti conquistati in 14 giornate. Sono 34 i gol realizzati e 10 quelli subiti: meglio hanno fatto solo la Juventus di Massimiliano Allegri nella stagione 2018/19 con 40 punti e il Napoli del 2017/18 che con Maurizio Sarri arrivò a conquistare 38 punti (dopo 14 giornate) con un gol in più all’attivo ed uno in meno nella casella di quelli subiti. E, nell’anno solare, sono 78 i punti conquistati dal Napoli, più di ogni altra squadra di serie A, con una gara ancora da giocare, sabato contro l’Udinese. Un rendimento, quello del Napoli, che sta esaltando gli appassionati di calcio non solo per i numeri ed i record, ma soprattutto per il modo con cui vince le partite, per la personalità che mette in campo e per la semplicità delle giocate, anche quando la posta in palio si alza. Non è infatti la prima volta che il Napoli riesce ad inanellare 10 successi di fila in campionato. Lo aveva già fatto due volte, entrambe con Maurizio Sarri alla guida: nel 2017 arrivò a 13 vittorie consecutive tra aprile e ottobre mentre i 10 successi di fila arrivarono sempre alla guida del tecnico toscano, tra il dicembre 2017 e il febbraio 2018. La vittoria contro l’Empoli e il pari del Milan a Cremona hanno lanciato il Napoli in vetta alla classifica distaccandosi di otto lunghezze sull’inseguitrice rossonera, ferma a 30 punti. Un dato che fa presagire che qualcosa di buono può accadere: nella storia del calcio italiano, infatti, ogni volta che una squadra si è trovata alla quattordicesima giornata con otto punti di vantaggio sulla seconda ha sempre vinto il campionato. È un nuovo Napoli questo, molto più cinico, che abbina una grande fisicità ad un’immensa qualità.Sullo stesso argomentoSpalletti, ‘l’anno del Napoli’ e i gol dei subentrati: “Fate come vi pare…”Napoli

    Cosa impressiona del Napoli

    E i 54 gol complessivi segnati fin qui tra campionato e Champions League ne sono la prova: 34 in Serie A e 20 in Champions League. Ma la grande differenza rispetto alle passate stagioni sta dalla qualità dei subentrati: 14 gol infatti, sono arrivati proprio dalla panchina (in tutte le competizioni) e nei top cinque campionati europei nessuno ha fatto meglio. Si respira aria di grande entusiasmo a Napoli, ma anche l’atteggiamento dei sostenitori azzurri è cambiato: c’è ottimismo, non esaltazione. Ciò che impressiona in questa squadra è l’unione del gruppo Napoli e quel gesto di Osimhen in occasione del rigore contro l’Empoli quando il nigeriano prima si procura il rigore e poi cede il posto a Lozano, non prima di averlo incitato ed abbracciato ne è l’emblema. Spalletti ha messo nella condizione ogni singolo calciatore della rosa azzurra di sentirsi protagonista di questa stagione ed infatti il Napoli è la squadra che ha mandato più giocatori dal dischetto in tutte le competizioni, considerando i big-5 campionati europei 2022/23 (Lozano, Politano, Osimhen, Kvaratskhelia e Zielinski). Con il Mondiale alle porte e lo stop forzato, il Napoli farà leva sull’esperienza di Spalletti che con lo Zenit ha vinto due campionati in cui le soste sono durate più di trenta giorni. Il Napoli presterà solo sei giocatori alle Nazionali, tutti gli altri partiranno il 28 novembre in direzione Turchia per raggiungere le strutture del Regnum Carya Hotel ad Antalya. Sono in programma tre amichevoli contro squadre che saranno sul luogo, poi il 13 dicembre il Napoli farà rientro in città e disputerà altre tre amichevoli in attesa poi di ripartire il 4 gennaio nella gara ufficiale contro l’Inter. Spalletti predica calma, ma i numeri e la squadra per sfatare un tabù lungo 32 anni ci sono tutti.
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    Napoli, la decima di fila è pura sostanza

    Con la decima vittoria consecutiva, il Napoli lancia un altro messaggio al campionato: a questo giro non si lasciano per strada nemmeno le partite poco glamour, quelle che nel passato anche recente hanno inceppato il cammino degli azzurri. Stavolta, invece, anche l’Empoli si è dovuto inchinare alla squadra di Spalletti che, però, per sbloccare la gara ha dovuto aspettare un “rigorino” fischiato da Pairetto per un tocchettino su Osimhen (comunque ancora determinante nell’indirizzare l’inerzia della gara) in uscita dall’area. Episodio borderline che comunque non può mettere in discussione la totale supremazia del Napoli, sancita da un possesso palla debordante (75% contro il 25% dei toscani) e da una sostanziale inoperosità di Meret. Qualche perplessità, casomai, l’ha suscitata una minore brillantezza del Napoli che non ha aggredito la gara come ci aveva abituato fino ad ora: ritmo blando, circolazione di palla precisa ma scolastica. La causa? Una stanchezza figlia delle due battaglie contro Liverpool e Atalanta, più i cambi decisi (proprio per questo) da Spalletti.

    I cambi cambiano

    Non che il Napoli abbia perso identità e misure, ma innegabilmente è mancata un poco di imprevedibilità e di aggressività nella fase finale della manovra. Tanto è vero che gli ingressi di Lozano, Elmas e Zielinski hanno permesso di chiudere una partita che dopo il rigore il Napoli aveva comunque già installato nel modo giusto. La sensazione, però, è che a Udine servirà maggiore fisicità e che la sosta stia arrivando al momento giusto per consentire di caricare energie fisiche e mentali. E a conferma di come Spalletti, finora, non abbia sbagliato in nulla la propria strategia.

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    Champions League Napoli, Inter e Milan: le parole di Spalletti, Zanetti e Baresi

    I sorteggi degli ottavi di Champions League per le tre italiane vedono il Napoli trovarsi davanti i vincitori dell’ultima Europa League dell’Eintracht Francoforte, l’Inter contro il Porto di Conceicao e il Milan con il Tottenham di Antonio Conte. L’urna di Nyon ha regalato questi accoppiamenti per il primo turno della fase ad eliminazione diretta della competizione, questa la reazione dei tre club attraverso le parole di Spalletti, Zanetti e Baresi. LEGGI TUTTO

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    Il campionato ha già trovato il suo padrone

    A un terzo esatto del cammino, il campionato ha un padrone: è il Napoli di Luciano Spalletti, che a Bergamo ha raggiunto la nona vittoria di fila, undicesima in 13 gare. Proprio in questa giornata, lo scorso anno, la squadra perse la prima partita contro l’Inter e diede il via al suo momento peggiore, con tre sconfitte nel mese di dicembre. Ma quest’anno, nell’equivalente periodo della stagione, la Serie A sarà ferma per lasciare spazio al Mondiale. Con la vittoria di ieri, aumenta il vantaggio sul secondo posto, occupato alla vigilia dall’Atalanta. Ora i punti sul Milan, prima inseguitrice, sono saliti a 6, addirittura uno in più tenuto conto che – almeno all’andata – il Napoli ha lo scontro diretto dalla sua parte. Insomma, tutto pare filare liscio per la squadra azzurra, uscita senza conseguenze dalla prima, platonica sconfitta a Liverpool. Pure l’assenza di Kvaratskhelia, autore di 6 gol e 7 assist sin qui, è stata digerita senza problemi. In quella zona si è mosso bene Elmas, così come tutto il Napoli. Un ulteriore elemento a favore è la capacità caratteriale: aggredito in mezzo al campo da una pugnace Atalanta, e sotto di una rete dopo l’iniziale vantaggio di Lookman (sesto gol, sempre il più incisivo dei suoi), il Napoli ha rimontato con sicurezza, segnando i due gol della partita già nel primo tempo. L’1-1 di Osimhen è nato sul primo corner degli azzurri, l’1-2 l’ha firmato Elmas, dopo l’ennesima, poderosa giocata dell’attaccante nigeriano: difesa del pallone contro Demiral e assist. Osimhen è davvero il perno che può spostare il destino del Napoli e portarlo là dove i tifosi sono in attesa dal 1990, secondo e ultimo scudetto di Maradona. In 9 gare, il centravanti di Spalletti ha già toccato quota 8 reti, di cui 6 nelle ultime 4 partite. Combatte, lotta, segna, è soprattutto una presenza costanteesplosiva e determinante per spingere in avanti la squadra. Nella sua esuberanza, bella e piuttosto unica per i parametri comuni degli attaccanti, c’è la differenza maggiore fra Osimhen e gli altri. I calcoli sono difficili da applicare in modo algebrico nel pallone, ma se Victor ha segnato 10 gol al primo e 14 al secondo, disputando sempre mezze stagioni, vale chiedersi cosa potrebbe fare al primo campionato giocato per intero. Il Napoli di quest’anno è avanti sull’ultima edizione, prima di Spalletti. Sono tre punti in più, ma si debbono aggiungere altre cose. Intanto, c’è una rosa numericamente superiore, affamata e motivata. Vista con gli occhi dello staff tecnico, è confortante l’ingresso in campo di Ndombele e di Giovanni Simeone, uno che dovrebbe essere preso come modello scolastico di come si giostra da dodicesimo uomo, impasto di serietà e umiltà. L’ultima differenza su un anno fa è la forza del centrocampo, in grado di fare a meno Fabian Ruiz, uno che pareva insostituibile al pari di Insigne e Koulibaly (Kim è una sicurezza). L’Atalanta ha giocato una buona partita e ha sfiorato il pari con la traversa del solito Lookman nella ripresa. È la seconda sconfitta di fila in casa dopo quella con la Lazio, con altro sapore e più rimpianti. Negli occhi restano però la solidità, la tecnica, la continuità di questo Napoli. Fino a maggio mancano due terzi del torneo, tantissimo è ancora da scrivere, con il Milan che ha risposto contro lo Spezia, mentre Juve-Inter e il derby di Roma dovranno dire più chi resta fuori che chi rimane in corsa. Per tutti, a ogni modo, il metro di paragone, la squadra su cui misurare la corsa, è il Napoli. Prima della sosta avrà in casa Empoli e Udinese. Obiettivo delle altre è fare sì che questo notevole allungo non diventi una fuga decisiva. LEGGI TUTTO

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    Anche l'Atalanta va ko: e ora chi può fermare questo Napoli?

    BERGAMO – Il Napoli si conferma padrone del campionato: vince la sfida al vertice di Bergamo contro l’Atalanta e lo fa unendo qualità e carattere. Perché i nerazzurri hanno fatto soffrire la capolista passando in vantaggio in avvio (gran parata di Meret e poi il rigore di Lookman su tocco di mano di Osimhen) e giocando una ripresa di grande ardore per cercare il pareggio dopo i due gol subiti da Osimhen (di testa) ed Elmas. Una bella partita che consegna al campionato un Napoli che dimostra di saper superare i momenti duri grazie a qualità e forza d’animo. Spalletti ha confermato l’importanza morale di questa vittoria, Gasperini ha archiviato la prestazione con la convinzione che la sua Atalanta sia sulla strada giusta per togliersi altre soddisfazioni. Ma il campionato, adesso, ha davvero un padrone: il Napoli. LEGGI TUTTO