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    Napoli, la sapienza di Giuntoli: rivoluzionario silenzioso

    No, non è un caso che a siglare in extremis la vittoria del Napoli sullo Spezia sia stato Giacomo Raspadori, 22 anni, campione. d’Europa, ingaggiato il 20 agosto scorso dal Sassuolo, con la formula del prestito oneroso per 5 milioni di euro, l’obbligo di riscatto fissato a 25 milioni, oltre ad altri 5 legati al rendimento del calciatore e della squadra. Non è un caso perché Raspadori è un altro capolavoro di mercato firmato da Cristiano Giuntoli, 50 anni, da otto direttore sportivo partenopeo, il rivoluzionario silenzioso del boom Napoli. Con l’augusta benedizione di Aurelio de Laurentiis, s’intende.

    Il 6 settembre 2004, uno dei più famosi produttori cinematografici divenne presidente del Napoli Soccer, nato sulle ceneri del fallimento e della retrocessione in Serie C, vigorosamente riportato all’onor del mondo. Lo stesso che soltanto quattro giorni fa ha applaudito il Napoli, spellandosi le mani per avere travolto 4-1 il Liverpool (in bacheca 6 Coppe dei Campioni/Champions League, 3 Coppe Uefa/ Europa League, 4 Supercoppe Uefa, 1 mondiale per club, 19 campionati inglesi, 8 Coppe d’Inghilterra, 9 Coppe di Lega, 16 Charity/ Community Shield). Mai, nei diciotto anni della sua gestione, ADL aveva deciso una rifondazione così radicale della squadra, coniugando il robusto taglio degli ingaggi con l’addio ai veterani Insigne, Koulibaly, Mertens, Ospina, Fabian Ruiz e l’arrivo di Kvaratskhelia, KIm MIn-Jae, Ndombele, Olivera, Ostigard, Raspadori, Simeone, Sirigu, il riscatto di Anguissa. Ecco, Zambo Anguissa. Per avere un’idea di come lavori la squadra di Giuntoli, basti ricordare che il ventiseienne centrocampista camerunese, già nel 2015 figurava nel database di Maurizio Micheli, 54 anni, il simbiotico alter ego del direttore sportivo, l’uomo che ha scoperto Hamsik e Koulibaly e abbiamo detto tutto. Così come per capire chi sia Giuntoli sul mercato, è sufficiente snocciolare alcuni dei suoi grandi colpi partenopei, prima degli ultimi: Allan, Elmas, Zielinski, Di Lorenzo, Mario Rui, Hysaj, MIlik, Lobotka, Manolas, Rrhamani, Meret, Osimhen, Lozano. L’ex dirigente del fenomeno Carpi (dalla D alla A conquistando quattro promozioni in cinque anni) si è superato con l’ingaggio di Kvata Kvaratskhelia, 21 anni, georgiano, pagato 10 milioni di euro, messo sotto contratto per 5 anni, ingaggio netto a stagione di 1,2 milioni di euro (1,7 lordi), così giovane e così già sulla strada per diventare un fenomeno. Al punto che il profilo Twitter ufficiale dell’Uefa, presentando Napoli-Liverpool ha parlato di Kvicha “conosciuto anche come Kvaradona”. Non male per un debuttante assoluto in Serie A (4 gol in 5 partite) e in Champions League.

    Dato a Kvicha ciò che è di Kvicha, qui si parla della dimostrazione data da Giuntoli di come un altro calcio sia possibile, anche sul mercato delle folli spese inglesi (il solo Chelsea, che ha appena cacciato Tuchel, ha sborsato 293 milioni di euro). Certo, bisogna avere gli uomini giusti al posto giusto e una rete di osservatori ramificata anche nei campionati meno glamour, tuttavia non poveri di talenti come Kvaratskhelia. Per cederlo, il Rubin voleva 30 milioni: l’uomo di ADL ha mandato a stendere i russi e quando gli stessi, dopo la criminale aggressione putiniana all’Ucraina, hanno ceduto l’attaccante alla Dinamo Batumi, il Napoli ha bruciato sul tempo la concorrenza italiana, straniera e ha chiuso l’operazione con la Dinamo pagando 20 milioni in meno rispetto alla richiesta dei russi.Se è vero che ogni occasione lasciata è persa, Giuntoli non ne perde una. I risultati si vedono. LEGGI TUTTO

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    Quanto “pesa” il primo gol di Raspadori con il Napoli?

    Quanto pesa il primo gol di Giacomo Raspadori con il Napoli? Un’enormità in termini di punti e morale, piuttosto poi in termini economici. Essì, perché il Napoli lo dovrà pagare di fatto solo l’anno prossimo versando al Sassuolo i 30 milioni (25 più 5 di bonus) obbligatorio. Quest’anno, invece, ci si ferma al prestito oneroso di 5 milioni e, insomma, non è davvero molto per un attaccante di queste prospettive. Che in avvio ha faticato ma che, alla fine, ha segnato un gol che vale tantissimo. In termini assoluti perché consente al Napoli di mantenere la vetta della classifica (in attesa delle altre gare, certo…) ma soprattutto perché sostanzia quella richiesta di “continuità” tanto invocata da Spalletti. Sarebbe infatti stato deprimente per il morale del gruppo (e dell’ambiente) non far seguire al trionfo sul Liverpool una vittoria contro lo Spezia in casa.

    Rosa lunga

    E aveva ragione il tecnico a sostenere che sarebbe stata dura, perfino più dura rispetto alla sfida contro gli inglesi. Il gol di Raspadori al tramonto del match sottolinea, peraltro, anche la bontà di un mercato che ha “allungato” la rosa: assente Osimhen (che ne avrà per un mese per il problema muscolare alla coscia) Spalletti ha potuto iniziare con Raspadori prima punta “allargandolo” poi con l’ingresso di Simeone. Due nuovi acquisti che hanno garantito al Napoli continuità. Sì: “pesa” molto il primo gol di Raspadori con il Napoli.

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    Napoli-Spezia, Spalletti: “Partite così l'anno scorso ci sono costate il campionato”

    NAPOLI – “Per noi ci sono o partite e derby fondamentali per l’alta classifica o partite assolutamente da vincere, non ci sono altre vie. Questa era una partita da vincere assolutamente per ambire alle posizioni alte della classifica, ma poi una partita può prendere una piega differente per la qualità degli avversari, perché stanno bene in campo e perché noi gli abbiamo concesso qualcosa: e infatti qualche volta è successo. Però noi abbiamo preparato 4-5 palle per buttarle dentro e in qualcuna abbiamo fatto confusione, prendendo delle ripartenze. Ma complessivamente la partita l’abbiamo fatta e la vittoria l’abbiamo meritata: è meritatissima, da un punto di vista del gioco e della ricerca dei calciatori. Era una partita difficile, tre giorni dopo una serata come quella con il Liverpool, e si gioca alle 15 con questo caldo, dopo la pioggerellina che è rivenuta su facendo ribollire il campo. Era difficile avere lucidità estrema, ma le cose che vanno fatte per vincere le abbiamo fatte. Ci sono stati dei palloni che noi dobbiamo assolutamente sfruttare in maniera differente e poi grazie alla loro insistenza e alla loro disponibilità a provarci fino all’ultimo, l’abbiamo portata a casa”. È l’analisi del tecnico del Napoli Luciano Spalletti ai microfoni di Dazn dopo il match vinto, all’ultimo respiro grazie al gol di Raspadori, allo stadio Maradona contro lo Spezia.
    Napoli, Spalletti esalta Raspadori
    “Siamo stati pazienti e convinti che prima o poi ce l’avremmo fatta, ma non possiamo permettercelo, perché l’anno scorso partite così ci sono costate il campionato, l’altissima classifica, nonostante abbiamo fatto benissimo. Oggi sotto certi punti di vista i calciatori sono stati eccezionali, però non si devono accontentare e devono andare oltre, perché in queste partite può succedere che non hai la zampata di Raspadori all’ultimo minuto e diventano punti persi determinanti. Loro scalavano sui nostri terzini con i quinti e noi – col braccetto – ogni tanto arrivavamo in ritardo su Kvaratskhelia: quando ha puntato ed è entrato in area di rigore è perché avuto il tempo di farlo. Entrando dentro il campo, metteva in difficoltà gli avversari di andarlo a prendere sull’esterno, nonostante lui sia uno bravissimo a ricevere palla sui piedi e puntare all’uno contro uno, non aveva la possibilità di farlo. Raspadori? Ha fatto una partita eccezionale, è venuto incontro a collegare con il centrocampo, ma noi non siamo stati bravi come altre volte a far girare palla e il suo lavoro si è dovuto raddoppiare. Poi quando l’ho messo a sinistra ha rincorso, si è messo a disposizione, qualche volta ha chiuso. Non è esterno, non è prima punta, è questa via di mezzo che ci ha dato la possibilità di vincere la partita. Bravo Raspa! I miei collaboratori mi hanno detto di prendere in considerazione di spostarlo, ma alla fine l’ho lasciato lì dov’era, facendo un’altra sostituzione, ma Elmas a sinistra ci sa giocare e ci ha risolto diversi guai”, conclude Spalletti.
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    Napoli-Spezia 1-0: Raspadori spinge in vetta Spalletti

    NAPOLI – Dalla goleada al ‘corto muso’, il Napoli di Luciano Spalletti continua a vincere. Dopo il 4-1 rifilato al Liverpool in Champions League basta invece l’1-0 per piegare lo Spezia al Maradona, scavalcare l’Atalanta e prendersi così la momentanea vetta della classifica. Una vittoria sofferta per gli azzurri del tecnico tosvano (espulso nel finale), trascinati nel primo tempo dall’ispiratissimo Kvaratskhelia (premiato prima del match come miglior giocatore di agosto in Serie A) che impegna a più riprese Dragowski. La squadra di Gotti tiene botta e nella ripresa sembra poter approfittare della stanchezza dei partenopei, reduci dalle fatiche europee, ma quando il pari sembra a un passo è Raspadori (al suo primo gol napoletano e fino a quel momento il peggiore in campo) a spezzare nel finale il tabù (due ko contro i liguri nei due unici precedenti in casa) e a regalare al Napoli tre punti d’oro in vista della trasferta scozzese nella tana dei Rangers e del successivo big-match contro il Milan a San Siro.
    Napoli-Spezia 1-0: statistiche e tabellino
    Turnover per Spalletti
    Spalletti opta per il turnover (inizio in panchina per Kim, Lobotka e Zielinski) e nonostante l’assenza di Osimhen (ko e out per circa un mese) lascia inizialmente fuori Simeone: con Politano e Kvaratskhelia c’è allora spazio per Raspadori in attacco, con Elmas e Anguissa mezzali e Ndombele in cabina di regia, mentre davanti a Meret sono Rrahmani e Juan Jesus i due centrali di difesa con capitan Di Lorenzo e Mario Rui ai lati. Sull’altro fronte 3-5-2 per Gotti che piazza Ampadu e Nikolaou ai lati di Kiwior e davanti si affida alla coppia formata da Nzola e Gyasi.
    Serie A, la classifica
    Kvara delizia il Maradona
    In uno stadio Maradona di nuovo vestito a festa dopo la magica notte di Champions tutti aspettano Kvaratskhelia, che al 6′ già regala la prima magia: doppio tunnel a liberarsi di due avversari e destro potente ‘murato’ però con il corpo da Nikolau. Il georgiano si è acceso subito e ci riprova poco dopo sugli sviluppi di un calcio piazzato, quando chiama in causa Dragowski con l’esterno rasoterra (14′). Il portiere dei liguri accusa poi un problema muscolare ma resta in campo, facendosi trovare ben piazzato su un destro troppo centrale di Anguissa e su quello dello scatenato Kvaratskhelia, ancora una volta al tiro dopo aver ‘ubriacato’ di finte Ampadu (23′). Assoluto il predominio territoriale del Napoli, che monopolizza il possesso palla ma rischia di farsi trovare scoperto quando lo Spezia parte in contropiede (29′) e manda alla conclusione Nzola (puntuale l’opposizione in corner di Juan Jesus). Sviluppo simile al 40′, quando è invece Meret a dover ‘sporcare’ i guantoni su un destro dal limite di Gyasi, poi ammonito alle soglie dell’intervallo per un’entrata pericolosa su Anguissa.
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    Rrahmani salva su Kwior
    Si va al riposo sullo 0-0 e al rientro dagli spogliatoi c’è una novità nel Napoli, con Lobotka dentro in regia per Ndombele. Gli azzurri partono forte ma dopo una bella combinazione tra Kvaratskhelia e Raspadori è ancora bravo Dragowski a salvarsi (stavolta di piede) sul destro ravvicinato di Anguissa. Servono più velocità e ‘cattaveria’ negli ultimi metri a Spalletti, che al 57′ richiama in panchina Politano e Anguissa per inserire Lozano e Zielinski. E proprio il polacco cerca subito il tiro dal limite, respinto con i pugni da Dragowski che vede poi volare alta di poco la palla girata di testa da Elmas sul cross pennellato da Mario Rui (61′). Kovalenko, poi Ellertsson e Hristov sono invece i primi cambi dello Spezia (fuori Bastoni, Bourabia e Ampadu), mentre nel Napoli viene richiamato a sorpresa in panchina Kvaratskhelia che fa spazio a Simeone. Il caldo e le fatiche di Coppa Italia sembrano intanto iniziare a farsi sentire sui padroni di casa, che sembrano ora meno lucidi: retropassaggio corto con la testa di Mario Rui per Meret che viene anticipato da Kiwior, pallonetto a scavalcare il portiere e salvataggio sulla linea di Rrahmani (72′).
    Serie A, risultati e calendario
    Lampo Raspadori nel finale
    Spalletti toglie allora anche l’ammonito Elmas per affidarsi a Gaetano, mentre in campo resta Raspadori che calcia due volte in curva da buona posizione. Lo Spezia vede adesso da vicino il traguardo e cerca di ‘addormentare’ il finale di partita, con Spalletti che si lamenta a bordo campo per le perdite di tempo e viene ammonito, disperandosi poi quando Lozano non trova la porta lasciata sguarnita da Dragowski, uscito a vuoto sul corner di Zielinski (85′). Il pareggio sembra ormai destinato a materializzarsi ma non è d’accordo Raspadori, che riscatta all’88’ una prova fino a quel momento deludente spingendo in rete col destro il pallone crossato da Lozano e lisciato da Gaetano. Il Napoli è avanti ed esulta il Maradona, mentre si accendono gli animi tra le panchine e ne fa le spese Spalletti che rimedia un altro giallo e viene espulso. Il tecnico azzurro è così costretto ad abbandonare il campo ma dopo i cinque minuti di recupero può festeggiare insieme ai tifosi un successo tanto sofferto quanto pesante, che consente al Napoli di salire momentaneamente in vetta alla classifica.
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    Diretta Napoli-Spezia ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Dove vedere la partita
    Napoli-Spezia, in programma alle 15, sarà trasmessa in esclusiva tv e streaming da Dazn. Sarà possibile seguire la diretta del match anche sul nostro sito tuttosport.com.
    LIVE Napoli-Spezia
    Le probabili formazioni di Napoli-Spezia
    NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Ndombele, Lobotka, Elmas; Lozano, Simeone, Kvaratskhelia. All. Spalletti.
    A disposizione: Sirigu, Marfella, Kim, Ostigard, Mario Rui, Zielinski, Anguissa, Gaetano, Politano, Raspadori, Zerbin. Indisponibili: Demme, Osimhen.
    SPEZIA (4-4-2): Dragowski; Holm, Ampadu, Kiwior, Nikolaou; Agudelo, Bourabia, S. Bastoni, Reca; Gyasi, Nzola. All. Gotti.
    A disposizione: Zoet, Zovko, Caldara, Sala, Hristov, Beck, Ellertsson, Sher, Agudelo, Nguiamba, Sanca, Strelec. Indisponibili: Verde, Ekdal, Maldini, Ferrer e Amian.
    Arbitro: Santoro
    Guardalinee: Margani e D’Ascanio
    Quarto uomo: Volpi
    Var: Valeri
    Avar: Prenna
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    Napoli, Spalletti: “Osimhen? Abbiamo sostituti altrettanto forti”

    NAPOLI – “Spezia? Non dobbiamo concentrarci solo sul nome dell’avversario per farsi bello, ma vincere e fare 3 punti. Saper vincere una gara, seppur prestigiosa, significa aver fatto bene le cose per 100′ perché ormai le partite durano 100 minuti, ma per scrivere pagine importanti e avere ambizioni del quarto posto, che è ambizioso nel nostro campionato, significa far bene le cose lungo il percorso. E’ quello che fa la differenza”. Sono le parole di Luciano Spalletti alla vigilia della sfida di campionato contro la squadra di Gotti dopo la grande vittoria contro il Liverpool in Champions League. Proprio sul tecnico avversario ha aggiunto: “Lo stimo, l’ho conosciuto bene, so come prepara le partite, so il calcio che attua, l’abbiamo già visto, ha fatto buone prestazioni ovunque. Se si analizza le ultime gare si vede che è bravo a creare densità sull’uomo, a ripartire forte in contropiede con questi due tutta fascia che creano sempre difficoltà. Io non lo so cosa organizzerà, ma dobbiamo sapere che quello che è successo l’anno scorso è una cosa che può ricapitare se non siamo perfetti”.
    “Osimhen? Abbiamo elementi altrettanto forti per sostituirlo”
    Sull’infortunio di Osimhen: “Mi attengo alla nota ufficiale, dispiace ma è un qualcosa che può capitare e mettere in preventivo, abbiamo elementi altrettanto forti per sostituirlo. Per il suo ruolo Simeone o Raspadori… sarà uno di loro due”. Sull’atteggiamento del Napoli: “Si semina un carattere per il percorso, le partite ce lo diranno. Abbiamo sempre provato a ragionare come abbiamo fatto contro il Liverpool, anche quando abbiamo giocato col Barcellona, perdendo con tanti gol di scarto, ma quello era l’atteggiamento sbagliato? Lo può dire anche lei, quando io propongo qualcosa e va male, ho sbagliato io, quando propongo qualcosa che non vi andava bene e va bene, allora avete sbagliato voi. Non posso sbagliare solo io, viceversa sbaglia anche lei. Contro il Barcellona abbiamo tentato le stesse cose, ma dopo 3′ abbiamo preso gol su quell’angolo battuto male. Contro questa rigiochiamo uguale? Li andiamo a prendere alti? Tutti ora diranno sì. Per questo proviamo a costruire qualcosa con costanza in tutte le partite, si tenta questo calcio qui. Abbiamo costruito 2-3 palle gol strappando palla sul loro inizio azione. Il nostro percorso ce l’abbiamo chiaro, poi bisogna vedere se ci riusciamo perché c’è chi elude la pressione”. Sulla formazione: “Per quelli che abbiamo noi l’ipotesi è giocare 4-2-3-1 anche se c’è dentro Zielinski o Elmas e giocare 4-3-3 anche se c’è dentro Raspadori e Simeone, si passa da lì, Raspadori può fare il trequartista dietro la punta, quello che parte centrocampista e finisce dietro la punta e attacca la difesa insieme ad Osimhen, non cambia molto. Ndombele ha fatto tutti e due i ruoli, gli si può chiedere tutte e due le cose”.
    Napoli, il capolavoro Giuntoli-Spalletti: giù gli ingaggi, talento e gioco
    “Sono fiducioso per il futuro”
    “Dobbiamo cercare di portare a casa la vittoria – prosegue -. Siamo contentissimi, siamo felicissimi e non nascondiamo niente. La squadra ha molte potenzialità. Mi sforzo a dire che poi ci vuole questo carattere e questa disponibilità a sapere e cambiare il colore della maglie dagli occhi che abbiamo davanti. Se domani mattina vedono sempre rosso, è sbagliato. Lo Spezia avrà le maglie bianche e atteggiamento diverso”. Sui giovani Gaetano e Zerbin: “Hanno gli occhi addosso degli operatori di mercato, ce li avevano chiesti ma abbiamo deciso di tenerli e quindi le intenzioni le abbiamo. E’ un passaggio difficile da accettare quello dei vuoti, allenandosi con disponibilità e motivarsi dopo una gara in cui non hanno giocato. La possibilità c’è, Zerbin l’ha subito sfruttata, ha fatto bene quando entrato, non s’è lasciato intimorire, ha forza, corsa. Gaetano ha una qualità straordinaria e ci farà comodo”. Sui tifosi: “Io spero che i giocatori sappiano offrire di nuovo quello spettacolo che vogliono vedere, si passa sempre da lì. Sognavo in questi due anni che un giorno all’improvviso si sarebbero innamorati di nuovo di loro, a fine partita l’ho visto e sono fiducioso per il futuro”. Sul possibile rinvio della partita contro il Rangers: “Non so niente, nessuna comunicazione, ci atteniamo a ciò che sappiamo e si va diritti nel farsi trovare pronti martedì, altrimenti modificheremo. Ma per ora mettiamo in pratica questo”.
    “Zielinski? Non ho mai avuto dubbi”
    Sul centrocampo: “Dì lì passa molto, gestiscono il 70% delle situazioni di gioco in entrambe le fasi. Sono stati bravissimi sia come recupero palla che come qualità di palleggio, io su Zielinski non ho mai avuto grossi dubbi. E’ un calciatore riconoscibile per le qualità che ha, gli ha fatto bene quello che abbiamo detto in ritiro, ritagliargli 10 metri di spazio giocando più in basso, ma attaccando di più la linea si ritrova comunque spesso lì, quindi cambia poco, anche se è una cosa che lui immagina e spesso è comunque con le spalle girate. Avere più raggio d’azione gli dà benefici, l’anno scorso fece bene anche da mediano perché ha corsa lunga. Rigorista? Io posso intervenire, ma se si mettono d’accordo da soli è meglio in base allo stato emozionale, così è più facile. Il secondo? Osimhen ha voluto batterlo, era tranquillo, era difficile andare a prendergliela”. Infine su Sirigu: “Prima di tutto ci piacere avere a che fare con uno come lui, è uno con carattere top per uno spogliatoio, oltre ad essere un portiere top. Li sveglia tutti quelli davanti a lui. Non sarebbe difficile usufruire delle sue qualità, ma finora mi avete detto che facevo confusione avendone due, ora lasciamo tranquillo Alex se no dice non è vero manco ora che sono il titolare”. LEGGI TUTTO

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    Osimhen, l'infortunio è una lesione. Il responso del Napoli

    NAPOLI – Era atteso in mattinata il responso medico sulle condizioni fisiche di Victor Osimhen dopo l’infortunio muscolare rimediato nel match di Champions League contro il Liverpool. Questo il comunicato ufficiale il Napoli: “Victor Osimhen si è sottoposto questa mattina ad esami diagnostici che hanno evidenziato una lesione di secondo grado del bicipite femorale destro. L’attaccante azzurro già da ieri aveva iniziato a svolgere terapie”. Trattandosi di una lesione di secondo grado si prospettano almeno 2 settimane di stop per l’attaccante nigeriano che salterà le partite contro: lo Spezia (10 settembre), la trasferta di Champions a Glasgow contro i Rangers (13 settembre) ed il big-match a San Siro contro Milan del 18 settembre. Ritorno potrebbe verificarsi il 1° di ottobre quando il Napoli ospiterà il Torino. LEGGI TUTTO

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    Spalletti e Giuntoli, gli architetti del “Napoli meraviglia”

    TORINO – Il combinato disposto tra il mercato attuato da Cristiano Giuntoli con la gestione (tattica e di gruppo) messa in atto da Luciano Spalletti ha portato alla fantastica prestazione del Napoli contro il Liverpool. La rivoluzione d’estate, con l’addio dei “senatori” più rappresentativi della squadra (da Insigne a Ospina, da Mertens a Koulibaly) avevano fato temere in un ridimensionamento tecnico conseguente alla necessità di abbattere il monte ingaggi. Invece dietro alla rivoluzione c’era un progetto ben chiaro di ringiovanimento con l’innesto di nuovi giocatori di cui, appunto, il tecnico, ha approvato in toto l’inserimento in rosa. Non è un caso che, dopo i primi vagiti pubblici di Kvaratskhelia, lo stesso Spalletti abbia sibilato: «non avete ancora visto niente…». L’inserimento dei nuovi è stato reso più semplice perché si sono inseriti in un canovaccio tattico a cui il tecnico lavora già da un anno e, anzi, aver liberato la rosa da dinamiche troppo consolidati, da abitudini e frequentazioni ambientali, ha evidentemente introdotto una freschezza perduta, una leggerezza che consente di seguire meglio le indicazioni del tecnico e che foraggia una nuova voglia di successi.
    CONTINUITA’L’abilità di Giuntoli, in questi due anni, è stata quella di mantenere competitiva la rosa limando i costi sia negli ingaggi , sia nei cartellini. E se il monte ingaggi in due anni è sceso da 155 milioni ai 75 attuali, è altrettanto clamoroso il fato che contro il Liverpool siano scesi in campo 10 giocatori pagati da 25 milioni in giù: Lobotka il più caro, Kvaratskhelia il più economico (oh sì..) per 10 milioni. Poi, certo, non ha molto senso paragonare il Napoli con la rosa del Liverpool perché una partita non cancella il fatto che negli ultimi 5 anni gli inglesi hanno vinto una Premier (gli unici che sono riusciti a interrompere il dominio del City), giocato tre finali di Champions conquistandone una e un mondiale per club. Insomma, gli investimenti sono serviti a qualcosa in termini di continuità. La stessa che ora, sempre mantenendo le proporzioni, pretende Spalletti che non ha nessuna intenzione di essere ricordato a Napoli per un solo evento memorabile. Immediatamente dopo la partita, il tecnico ha fatto di tutto per posizionare la vittoria nell’archivio dei bei ricordi spiegando, ai cronisti che avevano ancora negli occhi la bellezza della vittoria, che l’importante sarà «ripetersi subito contro lo Spezia». E quel che conta è che lo crede davvero: ricordate quando Antonio Conte si dannava per cancellare l’abitudine mentale alla “pazza Inter”? Ecco: una cosa del genere. Solo che invece di “pazzia” qui c’è in ballo la voglia di andare oltre se stessi. Come se ogni partita si giocasse contro il Liverpool.

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