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    Scontri tra tifosi durante Spezia-Napoli: partita sospesa per oltre 10'

    LA SPEZIA – Al minuto 12 di Spezia-Napoli, sul risultato di 1-0 in favore degli ospiti frutto del gol realizzato da Politano al 4′, l’arbitro Marchetti è stato costretto a sospendere il match per alcuni disordini sugli spalti. Alcuni minuti prima – secondo le prime ricostruzioni – dal settore dei tifosi partenopei era partito un fumogeno in direzione di quello riservato ai sostenitori (rei di alcuni cori di discriminazione territoriale), che hanno prontamente risposto in maniera analoga. A quel punto ci sarebbe stata una carica da parte dei gruppi organizzati napoletani, arrivati a stretto contatto con il pubblico spezzino. L’intervento di Spalletti e dei calciatori della panchina è riuscito nell’intento di riportare la calma, mentre sul terreno di gioco si verificava un’invasione di campo di alcuni sostenitori di casa. La sfida ha ripreso il regolare svolgimento al 23′, dopo oltre 10′ di stop. Guarda la gallerySpezia-Napoli, scontri tra tifosi al Picco: match sospeso per oltre 10′ LEGGI TUTTO

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    Napoli, altro striscione contro De Laurentiis: “Voi mai napoletani”

    NAPOLI – Non accenna a placarsi la contestazione dei tifosi del Napoli nei confronti del loro presidente, Aurelio De Laurentiis. La polemica arriva dopo i fischi, coperti da cori virtuali diffusi dall’impianto audio dello stadio, rivolti all’interno del ‘Maradona’ in occasione dell’ultima partita di Lorenzo Insigne.
    Striscione contro De Laurentiis
    Per questo nella notte è comparso in città un nuovo striscione di contestazione, firmato dal gruppo “Vecchi Lions”: “Mercenari, fischi virtuali… voi mai napoletani”, il testo del messaggio. LEGGI TUTTO

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    Marca: “Ancelotti chiama Ospina: lo vuole come vice di Courtois al Real Madrid”

    MADRID (SPAGNA) – L’avventura di David Ospina al Napoli sembra davvero essere giunta al capolinea. Il contratto dell’estremo difensore colombiano scadrà a giugno, ma le parti non hanno trovato un accordo per il prolungamento. Secondo quanto rivelato dal quotidiano spagnolo Marca, su di lui ci sarebbe un forte interesse del Real Madrid.
    Ancelotti vuole Ospina al Real Madrid
    Ancelotti, che lo ha allenato ai tempi del Napoli – con lui agli azzurri Ospina ha collezionato 29 presenze – lo vorrebbe come vice Courtois. Lunin, attuale secondo dell’estremo difensore belga, sarebbe infatti pronto a cercare più spazio altrove. Il 33enne colombiano, dunque, sarebbe il profilo ideale per ricoprire questo ruolo. Con lui e l’ex Chelsea in rosa, il tecnico di Reggiolo potrebbe contare su una coppia di grande esperienza e affidamento, ideale per la crescita dei giovani della cantera Luis, Toni e Canizares. Pur consapevole del ruolo di riserva, secondo Marca, Ospina sarebbe pronto a trasferirsi nella capitale spagnola.  LEGGI TUTTO

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    Napoli, Spalletti: “Insigne prestigiatore del calcio come Del Piero, Baggio e Totti”

    NAPOLI – “Oggi c’era un’aria bella, un sentimento bello di rendere onore a questa festa per Insigne, anche da parte dei compagni di squadra, anche se nel primo quarto d’ora siamo stati un po’ frenati, loro sono stati bravissimi, ci sono venuti a sfidare, ci si sono buttati addosso e non siamo mai riusciti ad uscire dalla nostra metà campo. Poi quando siamo riusciti a far valere la qualità con i passaggi per uscire nello stretto qualche situazione l’abbiamo creata. Ma all’inizio abbiamo sofferto”. È questa l’analisi, ai microfoni di Dazn, del tecnico del Napoli Luciano Spalletti dopo il 3-0 inflitto al Genoa, nell’ultima al Maradona di Insigne: “Ho preso in braccio Lorenzo? Con professionisti, professionali, come lui… perché durante la stagione è sempre stato uno dei primi ad arrivare al campo, si è sempre allenato, quando non l’ho fatto giocare o entrare al secondo tempo, anche se all’inizio ci è rimasto un po’ male, è sempre entrato bene e ha dato il giusto contributo alla squadra. È uno di quei calciatori che qualche volta ti fa anche arrabbiare, però quando non lo hai rimpiangi subito di non averlo a disposizione. Fa parte di quella cerchia di calciatori che dal nulla ti creano la soluzione, è uno di quei prestigiatori del calcio, come Baggio, Del Piero, Totti, che tutti gli allenatori vorrebbero avere perché ti possono far vincere le partite. Come anche Ferrara (ospite in studio, ndr)? Ciro poteva giocare in allenamento il lunedì e il martedì, mentre il mercoledì e il giovedì che si gioca a pallone poteva restare a casa”, scherza l’allenatore toscano.Guarda la galleryInsigne, le lacrime durante la lettera l’addio al Napoli
    Spalletti: “Troppe critiche al Napoli”
    “Dichiarare chiaramente gli obiettivi ad inizio stagione per evitare delusioni? Sarebbe troppo facile così… Più che altro danno fastidio le differenze. Ci sono delle squadre che non sono in lotta per la Champions e che hanno però delle grandissime squadre a disposizione e potevano essere benissimo al nostro posto, che hanno fatto grandi partite nel corso di questa stagione e sono distanti. Ormai le squadre sono otto, perché la Fiorentina è dentro questa cerchia di squadre che hanno il potenziale – in base a quello che succede – per inserirsi: hanno un 50% di possibilità. Poi è chiaro che noi, con quello straordinario inizio, ci eravamo ritagliati uno spazio che ci è dispiaciuto non poter restare con quella classifica lì fino in fondo e ci dispiace e ci ridispiace. Però, poi, non possiamo dimenticare quello che è stato il nostro lavoro, che poi è stato il mio dibattito in questi giorni: la ricerca volta al cancellare quello che è stato fatto è scorretto. C’è rimpianto e c’è rimorso perché non abbiamo lottato fino all’ultima giornata di campionato, ma la squadra ha fatto un grande campionato e nessuno gli ha dato merito. Dopo una sconfitta quello che pesa di più è il morale dei calciatori: penso ad Empoli, dove sembrava dovessimo rimettere a posto delle cose. In realtà noi dopo quella partita abbiamo avuto tre gare difficilissime contro avversari forti, e sono state gare bellissime, facendo 10 gol, dove sono stati dei professionisti seri… e non importa a nessuno. Non è corretto. Se nessuno gli dà meriti, glieli do io. Nessuno direbbe niente se a questi ragazzi non gli si facessero critiche, ma visto che gliene vengono fatte, non posso non reagire. Si può dire quello tutto, ma il campionato fatto dai miei calciatori è stato di alto livello, sono stati bravi”.
    Spalletti su Insigne e Mertens
    “Che Napoli sarà senza Insigne? Io ho cominciato a rimpiangerlo nel momento esatto in cui mi è stato detto che sarebbe andato via. Però poi è chiaro che è una scelta che va accettata e che bisogna andare a ritrovare la stessa qualità e le stesse caratteristiche di questi calciatori che tutti gli allenatori vorrebbero tirar fuori dal cassetto al momento del bisogno. Mertens? Lui oltre che qualità, imbucate e grandissima tecnica, è bravissimo a fare gol. Gli si respira sulla pelle questa qualità. C’è stato un momento oggi in cui ha fatto uno scambio, non è andato a buon fine, la palla gli è tornata e con la coda dell’occhio ha visto il portiere un po’ fuori e ha tirato in porta. Sono quelle sensazioni, di vedere lo spiraglio per andare a prendere il massimo premio. È dove lo faceva giocare Sarri che si raccoglierebbe il massimo da lui. Mertens rimane? Io penso di sì, il presidente ci ha parlato, la differenza la faranno le cose che riguardano calciatore e società, ci sono di mezzo un po’ di soldini, le intenzioni… Conta molto per essere stimolati, contenti a rimettersi a disposizione”, conclude Spalletti.
    Guarda la galleryIl Napoli travolge il Genoa: 3-0 firmato Osimhen, Insigne e Lobotka LEGGI TUTTO

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    Insigne, l'addio al Napoli: “La società ha fatto una scelta, io la mia”

    NAPOLI – “Ringrazio tutti i tifosi che oggi sono venuti allo stadio ad incitarmi, non li dimenticherò mai. Per me, da napoletano, è una gioia immensa, indescrivibile”. Visibilmente commosso, Lorenzo Insigne interviene ai microfoni di Dazn al termine di Napoli-Genoa, ultimo match giocato al Maradona dal capitano degli azzurri: “Come ho detto pochi giorni fa, Napoli è casa mia. Appena avrò tempo la prima cosa che farò sarà tornare qua. Sono tantissimi i ricordi che porto nel cuore, però io non voglio ricordarne solo alcuni, ma tutti i dieci anni che ho trascorso qua. Come avevo scritto nella lettera, ci sono stati momenti belli ed altri meno, però siamo stati sempre uniti insieme ai tifosi e quella è la cosa più importante. Perché in questi anni ho rifiutato tutte le offerte? È troppo forte l’amore per questa città e questa maglia, ma arrivano dei momenti in cui bisogna fare delle scelte. Purtroppo abbiamo fatto questa scelta insieme alla società e per me non ci sono problemi, sono contento sia io che loro. Io ho dato tutto per questa maglia in questi dieci anni, non ho rimpianti e spero che anche i tifosi la pensino come me. Io oggi oltre a dire grazie a tutta questa gente non posso fare, perché hanno davvero dimostrato l’affetto nei miei confronti e lo porterò per sempre dentro”, prosegue Insigne con la voce rotta dal pianto. Guarda la galleryInsigne, le lacrime durante la lettera l’addio al Napoli
    Insigne: “Farò sempre il tifo per il Napoli”
    “Il mio grazie va a tutti gli allenatori che ho avuto qui a Napoli, che anche in questi giorni hanno speso belle parole per me. Benitez, Sarri, ma anche Hamsik, Callejon, Albiol, Reina, tutti… Hanno davvero speso tantissime belle parole per me e questo vuol dire che in questi dieci anni qualcosa di buono l’ho fatto. Come ho detto, io porterò sia i vecchi compagni che quelli nuovi, sia i vecchi allenatori che i più nuovi, il presidente, il vice, tutti nel mio cuore, perché questa è stata per dieci anni casa mia in prima squadra, senza contare che ho fatto qua anche il settore giovanile. Grazie, grazie, grazie. Cosa dirò ai miei figli? Spero che quando cresceranno si parlerà ancora del papà qui a Napoli. Spero di aver lasciato un grandissimo ricordo, poi con loro ci sarà tempo di parlare. Oggi, e negli anni a venire, vedranno tante volte in televisione le scene di questa mia ultima partita e capiranno tutto su cos’è l’ambiente Napoli per me. Avrei voluto chiudere la carriera qui? Ora non mi va di dire queste cose, io ho fatto la mia scelta e la società ha fatto la sua, stiamo bene così. Io voglio ricordarmi solo questo momento, godermelo, anche se andrò lontano il mio cuore è qua, farò sempre il tifo per il Napoli e appena avrò tempo dovrò tornare per vedermi una partita del Napoli in tribuna o in curva, perché è casa mia”, conclude Lorenzo Insigne.
    Guarda la galleryIl Napoli travolge il Genoa: 3-0 firmato Osimhen, Insigne e Lobotka LEGGI TUTTO

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    Napoli-Genoa 3-0: Osimhen-Insigne-Lobotka, Blessin a un passo dalla B

    Napoli-Genoa, le scelte di Spalletti e Blessin
    Spalletti non cambia nulla rispetto alla vittoriosa trasferta all’Olimpico Grande Torino e schiera il Napoli col consueto 4-2-3-1 con Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui a protezione di Ospina, Zambo Anguissa e Fabian Ruiz in mediana e Lozano, Mertens ed Insigne – all’ultima al Maradona prima di trasferirsi al Toronto in Mls – a supporto di Osimhen. Ancora panchina per Lobotka, Elmas, Zielinski e Politano. La risposta di Blessin è speculare con Sirigu tra i pali, Badelj e Galdames davanti al pacchetto arretrato composto da Hefti, Bani, Ostigard e Criscito e il terzetto Gudmundsson-Amiri-Portanova alle spalle del terminale offensivo Yeboah, preferito a Destro.
    Traversa di Yeboah, gol di Osimhen: Napoli-Genoa 1-0 al 45′
    Il primo squillo della partita – al 2′ – è a tinte rossoblù, con Yeboah che sbaglia il controllo in area e permette alla difesa partenopea di liberare. Un minuto più tardi l’arbitro Fabbri annulla invece il vantaggio del Genoa: Amiri cerca un’imbucata col destro dal limite, un rimpallo favorisce Gudmundsson che, in netto fuorigioco, mette la sfera alle spalle di Ospina. Il Napoli si affaccia per la prima volta dalle parti di Sirigu al 4′ con Mertens che pesca Lozano e la retroguardia ligure che spazza in extremis, quindi al 6′, sull’altro versante del campo, Portanova salta netto Mario Rui, Yeboah non aggancia e Gudmundsson, ancora in offside, cerca invano di saltare Ospina. L’attaccante italo-ghanese di Blessin vanifica la sgroppata di Hefti e sciupa una nuova potenziale occasione pericolosa all’8′ (‘imitato’ da Osimhen al 10′) in un’analoga situazione), poi centra in pieno la traversa dopo un uno-due con Amiri (13′). Un giro di lancetta dopo cerca fortuna il trequartista tedesco-afgano, ma il suo tiro non inquadra lo specchio. Al 17′ Koulibaly sbaglia l’anticipo su Yeboah, con Gudmundsson che apre malissimo per Amiri, graziando il difensore senegalese. I ritmi al Maradona sono altissimi, il Napoli prova ad alzare il baricentro e colleziona calci d’angolo in sequenza, nell’ultimo dei quali svetta Di Lorenzo, col pallone che termina però alto. Ancora Genoa al 20′, protagonisti Portanova (da terra) ed Ospina (che blocca): tutto inutile, il direttore di gara aveva fermato il gioco per un precedente fallo dell’ex Juve. Al 24′, invece, alza bandiera bianca Badelj, prontamente sostituito da Frendrup, mentre Gudmundsson tenta uno scavino da posizione poco favorevole e mettendo la sfera sul fondo (28′): sul ribaltamento di fronte, il classico tiro a giro di Insigne dai venti metri sfiora la parte superiore della traversa. Succede di tutto intorno alla mezz’ora: al 30′ Galdames serve involontariamente Mertens e Sirigu ci mette una pezza anticipando il belga di un soffio, al 31′ Yeboah premia il taglio di Portanova, reo di tardare oltremodo la conclusione e favorendo l’uscita bassa di Ospina e al 32′ i ragazzi di Spalletti sbloccano il risultato grazie alla settima zuccata vincente in questo campionato di Osimhen (su cross di Di Lorenzo). Autore sin qui di una prestazione di grande coraggio e personalità, si spengono i rossoblù: al 36′ Insigne – che chiede ed ottiene l’ovazione del Maradona – dà il là al monologo azzurro con un doppio sombrero sulla linea di fondo prima di vedersi respinto da Sirigu il potente tiro sul primo palo, al 37′ Osimhen non riesce a deviare la geniale scucchiaiata di Mertens, al 39′ Galdames spende un giallo per un fallo tattico su Lozano, al 42′ ci riprova invano il futuro fantasista del Toronto e al 43′ è ancora il nigeriano ad andare ad un passo dal 2-0. Confusione al terzo di recupero, quando Fabbri concede (e revoca) un calcio di rigore in favore dei padroni di casa per un tocco di mano in area che, però, è di Anguissa. 
    Insigne-Lobotka, 3-0 Napoli: Genoa a un passo dalla Serie B
    Il Genoa prova subito ad aggredire il Napoli al rientro in campo dagli spogliatoi, ma Anguissa tiene al riparo i suoi da spiacevoli sorprese con un grande intervento difensivo. Il primo tiro – murato da Bani – è invece opera di Mario Rui (49′), non hanno miglior fortuna Insigne ed Osimhen una manciata di secondi più tardi. Nuova chance per il nigeriano al 53′, favorito da un rimpallo e rimontato in extremis da Hefti, macroscopica occasione per il Genoa sul rovesciamento di fronte con Ospina che, di piede, nega il pareggio a Portanova, poi Gudmundsson spara in curva. La grande chance convince Blessin a mettere maggior benzina ed operare un doppio cambio: al 56′ è il turno di Hernani ed Ekuban (Melegoni, sul punto di entrare, invitato a riaccomodarsi in panchina), inseriti al posto di Hefti e Portanova. La scossa voluta dal tecnico tedesco non tarda ad arrivare e al 57′ una manovra avvolgente libera al tiro Criscito che strozza però il mancino e non trova il palo alla sinistra di Ospina. Si apre una breve fase del match favorevole agli ospiti, con il Napoli che attende compatto per ripartire in contropiede: qualche errore tecnico vanifica alcune buone potenziali chance. All’ora esatta di gioco, invece, Sirigu nega il raddoppio ad Osimhen che, dopo aver bruciato Ostigard sullo scatto, tenta una puntata bloccata dall’ex Toro in due tempi. Episodio chiave al 63′: il tocco col braccio nella propria area di Hernani regala ad Insigne la possibilità di congedarsi dal suo pubblico con un gol dal dischetto. Il prodotto del vivaio azzurro, però, sbatte contro il palo (al quinto errore stagionale), mentre Di Lorenzo insacca sulla ribattuta. Grandi esultanze, tutti vanno da Insigne, sconsolato, poi il colpo di scena: il terzino è entrato troppo presto in area e il penalty va ribattuto. Il capitano del Napoli riacquista il sorriso e non spreca la seconda chance, spedendo il pallone sotto l’incrocio, siglando il 122° sigillo con questa maglia (superato Hamsik al secondo posto nella classifica all time), ricevendo l’ovazione di tutto lo stadio e crollando a terra commosso. Al 69′, poi, Mertens sfiora il tris-lampo: il belga farà spazio a Zielinski 4′ più tardi, mentre Lobotka e Ghoulam fanno tirare il fiato a Fabian Ruiz e Mario Rui e, dall’altro lato, Destro e Melegoni rilevano Gudmundsson e Galdames. Amiri è l’ultimo ad arrendersi in casa rossoblù, ma Ospina si salva in angolo togliendo la sfera dall’angolino con la punta delle dita, quindi parte in contropiede Osimhen, Insigne scappa sulla fascia e Lozano sbatte contro il palo esterno (76′). Il finale è un monologo dei ragazzi di Spalletti, che giocano sul velluto, Koulibaly annulla un timido tentativo di Destro e Lobotka, con un’inarrestabile incursione per vie centrali, fissa il punteggio sul 3-0. Standing ovation per Anguissa, sostituito da Demme a 5′ dal triplice fischio, 2′ dopo, però, è assordante quella per Lorenzo Insigne, che muove i suoi ultimi passi in quella che è stata la sua casa per praticamente tutta la carriera, ad eccezione delle esperienze in prestito con Cavese, Foggia e Pescara: tutti in piedi, sommerso dagli abbracci dei compagni, compreso Elmas, cui vengono concessi gli ultimi scampoli di partita. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Genoa, il pronostico del match

    Al “Maradona” un Napoli già sicuro di partecipare alla prossima edizione della Champions League ospita un Genoa che ha assolutamente bisogno di far punti per evitare di retrocedere.
    Fai ora i tuoi pronostici!
    Partenopei favoriti ma… scopri il pronostico
    La squadra partenopea si appresta a disputare l’ultima gara interna della stagione. L’undici allenato da Luciano Spalletti nelle prime 18 partite al “Maradona” ha conquistato la bellezza di 33 punti (10 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte). Sono 34 le reti realizzate da Insigne e compagni davanti al proprio pubblico, 32 quelle subite dal “Grifone” in trasferta. Per le quote non sembrano esserci dubbi, il segno 1 non sembra in discussione. Il Genoa però non può permettersi di perdere quindi è lecito aspettarsi almeno una rete da parte dei rossoblù. Ok il Multigol Ospite 1-2 al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Spalletti: “Il mio futuro al Napoli? È il prossimo allenamento…”

    TORINO – Luciano Spalletti sorride per il successo del Napoli in casa del Torino, che permette ai suoi ragazzi di staccare la Juventus di 4 punti e blindare il terzo posto in campionato: “Abbiamo fatto un bel recupero palla sul gol, voglio sottolineare la tripla pressione di Insigne nell’azione – dice a Dazn l’allenatore azzurro – siamo stati bravi a recuperare palla e ad attaccare la porta. Fabian sembra abbia una mazza da golf, può sembrare che le gambe vadano piano, ma la sua testa è già avanti”. Ancora una volta Spalletti è interpellato sul suo futuro al Napoli: “Prima c’è da finire quest’anno. Vogliamo rendere speciali queste ultime due partite e coinvolgere tutti. La non conferenza di ieri è stata una mia volontà di dare merito a chi mi aiuta, io parlo per uno loro sono sette. Per coinvolgere la squadra e farla sentire importante anche in questo finale è merito del mio staff. E’ giusto riconoscere i meriti alla squadra per il gran lavoro fatto durante tutto l’anno. Bisogna farlo capire a tutti, invece che pensare a vincere il prossimo campionato. Abbiamo raggiunto un grandissimo obiettivo, qualcuno non lo capisce. Il futuro per noi è il prossimo allenamento. L’importante è vedere che ci siamo allenati fin dal lunedì per giocare di sabato, senza dare il giorno di recupero. Diamo i meriti per il lavoro fatto, poi vediamo il futuro”.Guarda la galleryBerisha magico su Insigne, ma non basta: Torino ko con il Napoli
    Spalletti: “Insigne calciatore leale”
    Spalletti difende capitan Insigne, che oggi si è fatto parare un rigore dal portiere granata Berisha: “Mi è piaciuta la tripla pressione di Insigne che ha facilitato il gol di Fabian. Il rigore? Si è preso una responsabilità che altri non si sarebbero presi. Deve vivere serenamente la scelta di andare al Toronto. Per noi non è facile perdere un giocatore del suo livello, ha già dimostrato tutto il suo talento sia come uomo che come calciatore, può girare sempre a testa alta in qualsiasi campo. È stato un calciatore leale e qualitativo”.
    Torino-Napoli 0-1, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO