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    Lazio, Napoli e Roma: le possibili avversarie in Europa

    Avanzano le italiane impegnate in Europa e Conference League. La Lazio non va oltre lo 0-0 nello scontro diretto valido per il primo posto del Gruppo di E contro il Galatasary e chiude al secondo posto la fase a gironi di Europa League. Ci saranno da affrontare dunque i sedicesimi di finale dove bisognerà affrontare una delle squadre che sono retrocesse dalla Champions. Stesso discorso per il Napoli che vince per 3-2 contro il Leicester, ma con la vittoria dello Spartak Mosca in casa del Legia Varsavia chiude alle spalle dei russi nel gruppo C. La Roma conquista invece il posto tra le migliori sedici della Conference League passando per 3-2 in casa del Cska Sofia e ringraziando lo Zorya che frena il Bodo Glimt sull’1-1. La formazione giallorossa di Mourinho si è qualificata così direttamente agli ottavi e aspetta di conoscere il suo prossimo avversario in Europa, che sarà una delle vincenti dei playoff (che si giocheranno tra le squadre retrocesse dall’Europa League e le seconde classificate ai gironi di Conference). Le partite di andata si disputano il 17 febbraio, mentre quelle di ritorno si giocano il 24 febbraio. Guarda la galleryLazio, niente vittoria con il Galatasaray: Terim fa festa con il pareggio
    Lazio e Napoli, ecco le possibili avversarie
    Ecco le squadre che puotranno incrociare Lazio e Napoli ai sedicesimi di finale di Europa League dopo aver conquistato il secondo posto nel girone di Europa League alle spalle di Galatasary e Spartak Mosca. Lipsia, Porto, Dortmund, Sheriff Tiraspol, Barcellona, Siviglia, Zenit: queste le formazioni arrivate terze nei rispettivi gironi di Champions. Le formazioni di Spalletti e Sarri non potranno incontrare l’Atalanta, della stessa nazionalità, come previsto dal regolamento.
    Guarda la galleryNapoli, Elmas show: Spalletti ai sedicesimi di Europa League
    Roma, ecco le possibili avversarie
    La Roma è arrivata prima nel girone di Conference League ed evita così i sedicesimi di finale, passando direttamente agli ottavi dove incontrerà una vincente dei playoff tra le retrocesse di Europa League e le seconde classificate nei gironi di Conference. Questo il quadro. Squadre che retrocedono dall’Europa League: Sparta Praga, Psv, Leicester, Fenerbahce, Marsiglia, Midtjylland, Celtic, Rapid Vienna. Seconde classificate nei gironi di Conference League: Maccabi Tel Aviv, Partizan, Randers, Slavia Praga, Paok, Qarabag e una tra Tottenham e Vitesse in attesa del recupero tra gli Spurs di Antonio Conte ed il Rennes.
    Guarda la galleryAbraham, doppietta in Conference League: la Roma vince a Sofia LEGGI TUTTO

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    Napoli-Leicester, possibile l'Over 2,5 al novantesimo

    Nel gruppo “C” di Europa League può ancora accadare di tutto. Tutte e 4 le squadre partecipanti hanno ancora la possibilità di passare il turno. Il Napoli riceve il Leicester che è un punto più su in classifica e nella sfida del “Maradona” ha due risultati su tre a disposizione (di conseguenza gli azzurri per andare avanti nella competizione possono soltanto vincere). Se le “Foxes” nelle cinque gare fin qui disputate hanno regalato un paio di “Under 2,5” (e, dunque, tre “Over 2,5”) non ha fatto registrare interruzioni il ritmo dell’undici di Spalletti che ha iniziato con il 2-2 in Inghilterra, ha proseguito con il 2-3 in casa con lo Spartak a cui vanno aggiunti il 3-0 e il 4-1 nella doppia sfida contro il Legia più l’1-2 nella trasferta a Mosca. Totale? Cinque “Over 2,5” su cinque! LEGGI TUTTO

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    Spalletti: “Atalanta super, Gasperini è di livello europeo”

    “Mi dà fastidio la sconfitta, la squadra ha fatto una buonissima partita, una gara vera. C’è dispiacere perché in alcuni dettagli potevamo fare meglio, abbiamo avuto molte situazioni per fare gol. Il dubbio era di non essere all’altezza, invece lo siamo stati e anche molto bene”. Spalletti parla così, a Dazn, dopo il ko interno contro la super Atalanta di Gasperini. Il tecnico azzurro, stasera sostituito in panchina dal vice Domenichini a causa della squalifica, ha speso parole d’elogio per la società bergamasca. “Loro sono tosti, un club forte che sta portando avanti bene la gestione. Scoprono calciatori, vendono bene, la qualità di Gasperini è di valore europeo. Stasera noi avevamo paura sui calci di punizione, per differenza di altezza eravamo improponibili e invece ci siamo comportati bene”.Guarda la galleryL’Atalanta sbanca Napoli: a segno anche Demiral
    Spalletti: “Bisogna imparare dall’Atalanta”
    “Non abbiamo saputo cogliere qualche occasione, come quella di Petagna. Ma rimane la buona prestazione anche se non abbiamo portato a casa dei punti. È risuccesso che ci siamo messi a tre, è una cosa che bisogna andare ad approfondire perché moltissime squadre europee fanno così. Contro l’Atalanta siamo stati bene in campo a livello tattico, siamo rimasti in equilibrio. I giocatori di stasera sono gli stessi che ci rimetteranno in carreggiata. C’è stata una fase in cui abbiamo subito tanti falli e loro sono bravi anche a far quello. Perché nella tua metà campo non ammoniscono”. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Atalanta 2-3: Spalletti scivola al terzo posto, Gasp a -4

    NAPOLI – Vantaggio, sorpasso e controsorpasso, Napoli-Atalanta regala spettacolo e divertimento con cinque gol. Al Maradona passa una grandiosa Dea che gioca con la solita personalità e una invidiabile intensità una partita avvincente che alla fine premia la squadra di Gasperini. Malinovskyi sblocca, Zielinski e Mertens ribaltano ma Demiral e Freuler confezionano il 2-3 finale che spinge i nerazzurri a -2 (34 a 36) proprio dal Napoli (in emergenza), che invece scivola al terzo posto superato sia dal Milan sia dall’Inter. Guarda la galleryL’Atalanta sbanca Napoli: a segno anche Demiral
    Spalletti rivoluziona la formazione
    Spalletti (in tribuna per squalifica) deve rinunciare a Koulibaly, Anguissa, Fabian Ruiz, Insigne e Osimhen e quindi rivoluziona il suo Napoli. Passaggio alla difesa a tre, Malcuit a Mario Rui larghi sulle fasce nei quattro di centrocampo e Elmas titolare nel tridente con Lozano e Mertens. Gasperini invece schiera l’Atalanta tipo e sceglie Pessina e Malinovskyi per scortare Zapata.
    Zielinski risponde a Malinovskyi
    Alla prima occasione l’Atalanta sblocca la partita: lancio dalla difesa per lo scatto di Zapata che regge di potenza contro Rrahmani e poi serve l’arrivo di Malinovskyi, bravissimo a piazzare di prima il piatto mancino sotto la traversa per l’1-0 (7′). Gara energica, viva e bella, con tanti spazi da attaccare e duelli in ogni zona del campo. Il Napoli costruisce centralmente per poi aprire sulle fasce, da lì arriva il cross rasoterra pericolosissimo di Mario Rui sul quale Lozano manca il tocco vincente. Dall’altra parte ci provano Pessina e Zappacosta prima del secondo tentativo del Chucky con un diagonale troppo debole. La Dea si appoggia sul fisico di Zapata e riempie l’area anche con i difensori, ma al 40′ cade: ottimo spunto di Malcuit, si prende il fondo e crossa, Mertens fa da sponda per Zielinski che calcia due volte, prima sul corpo di Palomino e poi in porta firmando il pareggio. All’intervallo 1-1.
    Il Var toglie il rigore all’Atalanta
    Si riparte con Hateboer per Zappacosta e con Mertens che infiamma il Maradona al 47′: Malcuit lo lancia da solo contro Musso, il belga resta freddo e realizza il sorpasso del Napoli. Risposta poderosa della Dea con il colpo di testa di Zapata che sbatte sul palo. Al 55′ è il momento dei cambi, Spalletti mette Demme per Lobotka (problema alla coscia) e Gasperini inserisce Ilicic per Pessina. Cinque minuti più tardi il Var toglie un rigore all’Atalanta, dato da Mariani per un fallo di mano di Mario Rui, tocco che però non c’è.
    Demiral, gol da centravanti! 2-3 di Freuler
    La pressione dei nerazzurri inizia a farsi insistente, il Napoli si schiaccia e fatica anche a ripartire. Ospina ci mette una pezza sul colpo di testa di Demiral ma poi in 5′, dal 66′ al 71′, l’Atalanta confeziona il controsorpasso: prima Toloi vede e serve il taglio da centravanti ancora di Demiral che in area si trasforma in bomber e non sbaglia, poi Freuler fulima dal limite il portiere azzurro centrando l’angolino. Spalletti si gioca Ounas, Petagna e nel finale anche Politano, Gasperini va con Pasalic, Djimsiti e Muriel ma il risultato non cambia nonostante il finale arrembante del Napoli. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Atalanta, può starci la “combo” Goal più Over 2,5

    Il tris di anticipi del sabato della sedicesima giornata si chiude allo stadio Maradona di Napoli. Il confronto tra il Napoli e l’Atalanta mette in palio punti fondamentali per le zone alte della classifica. Al momento Insigne e soci viaggiano con cinque lunghezze di vantaggio sull’undici di Gasperini che nelle ultime otto giornate ha collezionato sei vittorie e due pareggi. Il Napoli ha invece leggermente frenato conquistando soltanto cinque punti negli ultimi quattro turni e ha bisogno di ripartire nel migliore dei modi per restare in vetta alla classifica. 
    Napoli-Atalanta show! Fai ora i tuoi pronostici
    Stesso numero di gol realizzati ma subìti la metà
    Mai come in questa sfida tra Napoli e Atalanta sembra esserci un collegamento diretto tra esiti registrati e numero di reti fatte e subìte. Partiamo dalle reti realizzate: sono trentadue sia per l’attacco azzurro che per quello bergamasco ma, se ci soffermiamo su quelle incassate, Ospina ne ha dovute contare in tutto nove mentre Musso ha raccolto il pallone nella sua porta ben diciassette volte (praticamente il doppio rispetto a quelli del suo collega azzurro). Se, partendo da questi dati, andiamo a controllare gli esiti “Over 2,5” usciti contemporaneamente all’esito “Goal” (quindi si parla della “Combo Over 2,5+Goal”) collezionati da Napoli e Atalanta si scopre che i partenopei ne hanno soltanto cinque all’attivo mentre i nerazzurri dieci (anche in questo caso esattamente il doppio). Mai come in questo caso la proporzione è diretta. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Spalletti: “Atalanta? Può ambire allo scudetto”

    “L’Atalanta può ambire allo scudetto”
    Spalletti ha poi proseguito il discorso sulla squadra di Gasperini: “L’Atalanta è una squadra completa, tosta, che sa bene dove vuole andare. Noi abbiamo delle caratteristiche che le possono creare dei problemi, bisogna vedere come si riesce poi a pilotare la partita. O la conduci o diventi un passeggero della partita, monti sopra e ti portano in giro per il campo loro. Questo non dobbiamo farlo perché se sei passeggero dell’Atalanta può portarti a sbattere dove vuole. Strategia? Mantenere il possesso palla per portare la partita sul nostro binario. Dobbiamo riuscire a gestire la maggior parte della partita perché se la gestiscono gli altri ti portano ad essere un po’ sparpagliati perché hanno quest’ampiezza di gestione di palla. Quando cominciano l’azione ti creano quest’aggiramento nella loro proposta di gioco, andando da una parte all’altra, e la chiudono in molti l’azione. Con questa fisicità e questa forza che hanno. Se loro gestiranno molto palla sarà inevitabile subire le loro caratteristiche e la loro qualità. Abbiamo tentato di farlo negli ultimi venti minuti col Sassuolo e non ci siamo riusciti. Tutte le volte che si recupera palla bisogna sforzarsi di creare le controffensive giuste. Atalanta favorita domani e candidata allo scudetto? Possono ambire al titolo, come quelle del condominio iniziale. Dire chi sia il favorito domani non mi interessa, mi aspetto che i miei domani possano vincere la partita perchè ne sono in grado”. Sull’allenatore della Dea: “A me piace tutto di Gasperini, ci sono stato a cena insieme e sono andato a vederlo. E’ stato tra i primi a fare questo tipo di calcio e basta vedere in tutti questi anni dove ha portato l’Atalanta”.
    Napoli, Koulibaly fuori per un mese. Spalletti in emergenza
    “Situazione d’emergenza? Siamo sotto tempesta”
    Sulla situazione del Napoli, con tanti infortuni in rosa: “Con queste partite così ravvicinate ogni partita è un viaggio verso l’ignoto, non sai cosa ti succede. Il risultato di 2-0 non ti mette al sicuro perché poi magari gli altri cambiano cinque uomini e diventa un’altra partita. Diciamo che noi siamo sotto tempesta in maniera più precisa perché oltre agli infortuni abbiamo avuto anche il Covid. Se ti tocca metter dentro dei calciatori che tre giorni fa hanno avuto il Covid diventa difficile poi riuscire ad avere una risposta come ti aspetti. Allora ancora di più gli si fanno i complimenti ai calciatori per la disponibilità. Demme e Politano? Vanno fatte delle valutazioni. Di questo si porterà dentro anche le possibilità scientifiche che abbiamo per andare a valutare delle cose. Vorrebbe dire dargli un’ulteriore notizia di quella che potrebbe essere la formazione, ma Gasperini è già bravo e ha già molte notizie, quindi questo lo tengo per me. Situazione d’emergenza? Ora bisogna scegliere tra quelli che rimangono. Ciò che è fondamentale è stare uniti, a protezione della squadra che ha già dimostrato nelle difficoltà quanto ha a cuore questa maglia. E questo si vede quotidianamente in tutti gli allenamenti. Non c’è miglior occasione di quando poi ti capita di giocare. Ogni tanto scherzando a qualcuno che rimane fuori mi succede di dire ‘Guarda che prima o poi ti faccio giocare’, visto che sono pronti a mettere in pratica le proprie qualità. Ora capita l’occasione e non c’è situazione migliore di questa per vedere se ci si lascia spaventare oppure si vuole andare a trovare nuove energie e nuove risorse”.
    “Juan Jesus? Ha esperienza e forza da vendere”
    Poi sui suoi calciatori: “Juan Jesus come sostituto di Koulibaly? E’ facile perché io lo conosco da diverso tempo. La cosa più significativa è come viene accolto quando un calciatore entra nello spogliatoio. Già si è fatto apprezzare per le qualità e la persona negli anni precedenti, tutti nel nostro mondo ne parlano bene. E poi ha esperienza, forza da vendere, conoscenze. E’ chiaro che farsi trovare pronto è quello che fa la differenza per quelli che hanno giocato meno, ma ha tutte le caratteristiche per svolgere i compiti in maniera precisa. Mertens? Domani è il capitano, per cui è quello che deve darci una mano e indicarci la strada. Chiedete a me di Mertens? Ditemelo voi, voi l’avete visto bene chi è Mertens, io l’ho apprezzato da fuori. Ounas? E’ pronto. Mi è dispiaciuto non averlo a disposizione in questo periodo, sarebbe entrato nel finale di partita col Sassuolo se non si fosse fatto male Koulibaly. Sarebbe stato l’arma giusta in quel momento perché lui ha forza e non si fa montare addosso”.
    “Squalifica ? Devo trattenermi”
    Il tecnico è poi ritornato sulla squalifica per due giornate dopo l’espulsione ricevuta contro il Sassuolo: “Faccio fatica a sopportare la squalifica perché vengo cancellato dal mio mondo. Io vivo per fare l’allenatore, per stare insieme alla squadra. Però c’è da fare una riflessione. Io spendo tempo nelle riunioni a dire che comportamento dobbiamo avere in campo e in panchina, non solo ai calciatori ma anche ai massaggiatori, ai dottori, ai magazzinieri e tutti quelli che compongono la partita. Io chiedo ai miei calciatori di comportarsi in un certo modo, di saper accettare un errore arbitrale, di non cadere nelle provocazioni degli avversari. Errori arbitrali come gli errori che possono fare io quando sbaglio una sostituzione o altro. Per questo dovrò pagare la multa alla squadra. Quando io chiedo una cosa alla squadra e loro non lo fanno gli si fanno le multe, stavolta tocca a me pagare loro. Bisogna trattenersi, anche quando accade qualcosa che ritieni ingiusto. Il fatto di star fuori davvero mi disturba e mi dispiace perché a me piacere vivere la partita da dentro, anche nelle complicazioni”. 
    “Calciatori? Subiscono troppa pressione”
    Ritornando sugli infortuni, il tecnico ha parlato dell’eccessivo carico di partite per i giocatori: “Bisogna trovare un po’ più di spazi per farli recuperare, e che sia il muscolo nonchè la testa a recuperare dalla pressione. Siamo tutti lì col fiato sul collo dei calciatori, anche io posso diventare una pressione per loro. Bisognerebbe avere la possibilità di avere ore extra in una giornata per farli recuperare, in questa complessità di date a me è risuccesso di non fargli fare niente, di giocare una partita dopo tre giorni senza aver fatto fare nulla a chi aveva giocato prima. C’è anche il costo mentale dei viaggi, tra spostamenti e mezzi di trasporto: in Russia siamo stati un’ora in piedi a fare i check-in per uscire, poi ci metti il viaggio sull’aereo, poi il pullman. Quando torni sei spappolato. Io mental coach? I calciatori hanno molte soluzioni, a me non è mai piaciuto quando ti vogliono mettere uno psicologo vicino alla squadra, anche se toccasse in modo migliore certi concetti che sono propri anche dell’allenatore. Si tenta di fare entrambe le cose perchè si rischia di andare a creare un fardello”.  LEGGI TUTTO

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    Spalletti non ci sta: “Il pari del Sassuolo? C’era un fallo su Rrahmani”

    Avanti di due reti dopo un’ora di gioco, il Napoli si fa riprendere nel finale dal Sassuolo che sfiora anche l’impresa di ribaltare un match che sembrava già scritto vedendosi annullare a tempo scaduto il gol del sorpasso per un fallo di Berardi. L’amarezza di Spalletti, espulso nel finale per proteste, è tangibile: “Gli infortuni? Sono calciatori forti, che possono dare tranquillità alla squadra per quanto riguarda la gestione della partita – ha detto il tecnico a Dazn – Quando il Sassuolo è tornato con forza dopo il 2-0, non siamo riusciti a far girare il pallone. Dovevamo fare qualcosa e non ci siamo riusciti. Loro sono forti”.Guarda la galleryFerrari rimonta il Napoli: festa Sassuolo e rosso a Spalletti
    Spalletti spiega il motivo delle proteste
    “Fabian? Mi ha chiesto altri due minuti prima del cambio e in quei due minuti ha avuto un problema all’adduttore. Anche Koulibaly ha qualche problema, diventa difficile un recupero. Valuteremo perché i medici sono di primissima qualità. Insigne ha un polpaccio indurito, era a rischio di farsi male e l’ho cambiato. Anche lui era d’accordo. È mancata la possibilità di palleggiare un po’, questa qualità di gestire quando riconquistavamo palla nel loro forcing finale. Lì loro hanno costruito l’aggressione finale per pareggiarla, bisogna fargli i complimenti. Sono stato espulso perché ho protestato per quel fallo che poi è stato invertito (la punizione del 2-2, ndr): era fallo su Rrahmani, ‘picchiato’ sul ginocchio sinistro. Ho protestato in maniera molto reattiva. Gli altri allenatori vanno spesso a recriminare con gli arbitri”. LEGGI TUTTO

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    Serie A, riflettori puntati su Lazio-Udinese

    La Lazio nelle ultime due partite disputate ha prima perso 2-0 in casa contro la Juventus e poi 4-0 allo stadio Maradona di Napoli. Una doppia sconfitta che ha fatto perdere ai biancocelesti il contatto con le zone più alte della classifica. Il turno infrasettimanale offre a Immobile e compagni l’opportunità di ripartire anche se, a dire il vero, l’Udinese è una formazione ostica che non va affatto sottovalutata. Se poi si considera che, dopo un avvio convincente, i friulani nelle ultime undici partite hanno vinto soltanto una volta (3-2 in casa al Sassuolo) è evidente che la necessità dei bianconeri di fare punti costringerà l’undici di Sarri ad una gara di enorme pazienza nel tentativo di trovare il varco (e il momento) giusto per passare. 
    Indovina il risultato esatto di Lazio-Udinese
    Sette gare in casa con andamento (e esito) opposto
    A prescindere da come finirà il match (per la cronaca può valere la pena soltanto ricordare che l’Udinese in questo primo terzo abbondante di campionato non ha mai fatto registrare l’accoppiata “Parziale/Finale 2/1”) potrebbe risultare interessante approfondire e valutare l’andamento casalingo della Lazio che ha giocato finora sette volte all’Olimpico regalando un esito assolutamente opposto all’inizio e alla… fine. Nelle prime quattro esibizioni interne, infatti, al novantesimo si sono registrati altrettanti esiti “Goal” (6-1 allo Spezia, 2-2 con il Cagliari, 3-2 alla Roma e 3-1 all’Inter) poi… cambio. Le ultime tre si sono invece chiuse tutte con il “NoGoal” (1-0 alla Fiorentina, 3-0 alla Salernitana e 0-2 con la Juventus). Equilibratissimo il ritmo dell’Udinese che, in fatto di “Goal” e “NoGoal” nelle gare in trasferta viaggia in assoluta parità: tre dei primi e tre dei secondi più o meno equamente distribuiti nelle sei gare lontano dal Friuli. LEGGI TUTTO