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    Napoli, Spalletti taglia Ghoulam per l’Europa League: la lista

    Luciano Spalletti ha comunicato la lista dei calciatori del Napoli che parteciperanno ai gironi di Europa League contro Leicester, Spartak Mosca e Legia Varsavia. Nonostante l’infortunio di Meret, il tecnico preferisce partire con due portieri senza il terzo Marfella. Inserito naturalmente anche il neo acquisto Anguissa. Fuori invece Ghoulam.
    La lista del Napoli per l’Europa League
    Portieri: Meret, OspinaDifensori: Di Lorenzo, Koulibaly, Malcuit, Manolas, Mario Rui, Rrahmani, Juan JesusCentrocampisti: Anguissa, Demme, Elmas, Lobotka, Fabian Ruiz, ZielinskiAttaccanti: Insigne, Lozano, Mertens, Osimhen, Ounas, Petagna, Politano
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    Napoli, Spalletti: “Insigne mi “solletica”, Petagna ottima punta”

    GENOVA – Al termine della gara vinta per 2-1 col Genoa grazie al gol decisivo di Petagna all’84’, l’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha commentato il match ai microfoni di Dazn: “Giusto annullare il gol di Pandev, lui ha battezzato la palla lunga ed è andato a cercare il contatto col portiere: era fallo, lui si gira sapendo di non prendere palla”. L’allenatore toscano ha poi lodato Insigne: “Insigne mi solletica vedendolo in allenamento, sa fare tanti ruoli e giocare col 3-5-2 lo porta a fare sacrifici, visto che recupero falla ha fatto con ottanta metri di scatto? L’intenzione è però di lasciarlo il piu possibile nella zona calda lì davanti, ha anche creato buone occasioni in cui è stato bravo il portiere. Lui centravanti come Mertens? Grande invenzione Mertens là davanti, Insigne però è più bravo ad avere palla suoi piedi, non gioca negli spazi come il belga”.
    Napoli, Spalletti: “Insigne è un esempio per i compagni”
    Genoa-Napoli 1-2, tabellino e statistiche
    Spalletti: “Petagna? Il mercato è aperto, dirigenza ha esigenze”
    Su Petagna, protagonista del gol vittoria: “Ha caratteristiche chiare, prima punta bravissima tecnicamente. E’ uno da palla in area e chiusura dell’azione: è chiaro che ogni tanto non è stato in cima alle preferenze, ma potrei utilizzarlo anche di più. Il timore però è che lui si stufi di giocare ad intermittenza, dovrò parlare con lui. Il mercato è aperto, c’è possibilità che vada via. Quando gli ho chiesto la sua disponibilità a giocare spezzoni, mi ha detto che non c’era problema. E’ una bella persona, non c’è dubbio. Ha avuto una reazione da bomber al gol. Resta? Tenteremo di fare il possibile, la società ha però bisogno di rientrare nel budget stipendi, come detto da De Laurentiis. Napoli fra le pretendenti allo scudetto? Si, non siamo l’ottava delle prime sette. Ci sono anche insidie dal basso, basti vedere che partita ha fatto l’Empoli e con quale intensità hanno vinto la partita con la Juve”, afferma Spalletti, concludendo l’intervista.

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    Genoa-Napoli 1-2: Fabian Ruiz-Petagna, Spalletti a punteggio pieno

    Le scelte di Ballardini e Spalletti
    Privo di Demme e Zielinski e reduce dal successo interno con il Venezia, Spalletti si presenta al Ferraris con un 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo e Mario Rui terzini, Manolas e Koulibaly in mezzo, Fabian Ruiz, Lobotka ed Elmas a centrocampo e Politano, Insigne falso nueve e Lozano nel tridente offensivo. La risposta di Ballardini è un 3-5-1-1: Vanheusden, Biraschi e Criscito formano la linea difensiva a protezione di Sirigu, mediana composta da Rovella, Badelj e Sturaro, con Ghiglione e Cambiaso sugli esterni ed Hernani seconda punta alle spalle dell’italo-ghanese Ekuban, al debutto in Serie A.
    Genoa-Napoli 0-1 al 45′: decide Fabian Ruiz
    Sono trascorsi appena tre minuti dal fischio d’inizio quando il Napoli sfiora il vantaggio: grande filtrante di Lobotka, Insigne crossa dal fondo e Lozano ci prova di testa in tuffo con il pallone che termina alto di pochissimo. I ragazzi di Spalletti, con una difesa molto alta che permette alla squadra di restare corta, gestisce il pallone e cerca pertugi. Il Genoa, invece, prova a controbattere con qualche ripartenza, resa insidiosa dalla rapidità e dalla foga (ammonito per eccesso) di Caleb Ekuban. Al 13′, però, è ancora il Napoli a rendersi davvero pericoloso: lanciato in profondità da Elmas, Insigne ci prova da posizione decentrata, ma sbatte contro l’esterno del palo alla sinistra di Sirigu. Il primo squillo rossoblù arriva al 21′: nasce tutto da un brutto pallone in orizzontale di Mario Rui intercettato da Ekuban, l’azione si conclude quindi con un corner sui cui sviluppi Ghiglione calcia un potente destro respinto in corner da Meret. Gli azzurri soffrono sulle corsie esterne, ma una magia di Insigne alla mezz’ora mette i brividi al Ferraris: Politano lo serve in area, lui va via in un fazzoletto in mezzo a tre avversari con un elegante tocco sotto, poi spara in porta esaltando i riflessi di Sirigu. Seguono cinque lunghi minuti ad alta intensità, sugli spalti il pubblico si entusiasma ed aumenta i decibel, gelato al 39′ da un meraviglioso mancino a giro di Fabian Ruiz. Chiude in avanti il Genoa, ma la punizione di Hernani a pochi secondi dal duplice fischio non ha esiti degni di nota: il Napoli va al riposo sull’1-0.
    Cambiaso pareggia per il Genoa, Petagna regala il successo al Napoli
    Ballardini rivoluziona l’attacco – fuori Hernani ed Ekuban, dentro Pandev e Buksa – e impiega quattro minuti per produrre una tripla clamorosa occasione, senza successo: Meret è strepitoso su Ghiglione, ribattuta murata dalla difesa azzurra, quindi nuovo tentativo di Rovella dalla distanza fuori non di molto. Al minuto 53 l’episodio chiave: lancio lungo di Sturaro, Buksa va sul pallone, Meret esce, c’è un lieve contatto tra i due, mentre Pandev fa 1-1 a porta vuota. Di Bello convalida, poi va a rivedere l’azione al Var e cambia idea: gol annullato, scatenando le furiose proteste rossoblù. L’atmosfera si scalda, il Ferraris si trasforma in una bolgia ad ogni contrasto, ma una bellissima azione corale di matrice partenopea, conclusa dal bell’assist di Insigne a Lozano, porta ad una nuova parata decisiva di Sirigu. Il pareggio, però, arriva al 69′: Ghiglione mette una palla in mezzo dalla destra sulla quale si avventa il giovane Cambiaso, che calcia sul primo palo e batte Meret (che devia invano con i piedi), firmando il pareggio. Ounas prende il posto di Lozano e si mette subito in mostra con una pregevole progressione vanificata da un traversone fuori misura. Politano dal limite (parato), Koulibaly dalla distanza (mancino deviato in corner), ancora l’ex Roma e Inter (Sirigu blocca): la tardiva reazione del Napoli sembra non dare frutti. Il coniglio dal cilindro lo tira fuori Spalletti: mancano 8′ al 90′ quando richiama Politano e getta nella mischia Petagna (mentre Ballardini inserisce l’ex Behrami al posto di uno stremato Ghiglione), che lo ripaga meno di 2′ dopo con un decisivo colpo di testa su una punizione di Mario Rui. 2-1 al Ferraris, risultato che regge fino al 96′. LEGGI TUTTO

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    Spalletti: “Al Napoli non manca nulla. Insigne? Un esempio”

    NAPOLI – Elogi a Insigne e al suo Napoli da Luciano Spalletti dopo la gara vinta per 2-0 in dieci contro il Venezia allo stadio Maradona nella prima giornata di campionato. “Calciatori come lui fanno crescere quelli che gli stanno vicini. Con atteggiamenti così importanti vengono presi come esempio”. Il tecnico si ‘coccola’ il numero 10 (in scadenza di contratto nel 2022), che ha sbloccato la gara su rigore dopo averne sbagliato uno poco prima: “È andato a battere il secondo e ha dimostrato che significa portare la fascia: significa che nei momenti di difficoltà esco e ti faccio vedere come si fa. Lui si è guadagnato sulla pelle la fascia di una squadra di livello così. Io non ho mai avuto dubbi, gli faccio i complimenti ma in carriera ha fatto vedere il suo comportamento e ha fatto bene a richiamare il pubblico che ci può dare una mano”.
    Napoli-Venezia 2-0: statistiche e tabellino
    “Non ci manca niente”
    Poi un’analisi del match: “Da partite come quella di stasera è facile spiegare che significa volere una squadra sfacciata, le conclusioni si traggono da quello che succede in campo. Nel primo tempo – ha detto Spalletti – siamo partiti un po’ lenti, Zanetti aveva impostato bene a tenere tutti dentro al campo e ripartire, nella ripresa abbiamo avuto più vivacità e qualità nel girare palla”. Il nuovo tecnico azzurro ha inoltre sottolineato anche che “nella ripresa con Koulibaly e Manolas siamo riusciti a stanare il centrocampista di parte del Venezia e creare degli spazi dove giocare. Nel primo tempo la palla l’abbiamo fatta girare troppo lentamente e troppo distanti dalla linea degli attaccanti del Venezia, dovevamo aggredirli di più”. Soddisfatto comunque della squadra: “Non ci manca niente – ha detto Spalletti – per questo non comincio a dire mi manca questo o quello, devi sapere dove andare non fare il portaborse, e lo dobbiamo fare vedere subito”. 
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    Serie A, la classifica
    Guarda la galleryNapoli, rosso a Osimhen ma Insigne e Elmas piegano il Venezia LEGGI TUTTO

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    Napoli-Venezia 2-0: Spalletti vince in dieci con Insigne e Elmas

    NAPOLI – Buona la prima per il Napoli di Luciano Spalletti, che si complica la vita da solo ma alla fine piega le resistenze del neo promosso Venezia e al debutto in campionato vince una partita che sembrava ‘stregata’. Il folle rosso rimediato da Osimhen (pugno a Heymans al 23′), l’infortunio muscolare accusato da Zielinski prima del riposo e il rigore sbagliato da Insigne al 57′ non sono bastati ai troppo timorosi lagunari per uscire indenni dallo stadio Maradona, dove alla fine gli azzurri si sono imposti con le reti di Insigne (a segno al 62′ sul secondo rigore concesso da Aureliano) e di Elmas (72′).
    Napoli-Venezia 2-0: il tabellino
    Spalletti unico volto nuovo, emergenza per Zanetti
    Senza novità di mercato e con Demme, Ghoualm e Mertens in infermeria, Spalletti si affida al tridente Politano-Osimhen-Insigne in attacco e in cabina di regia a Lobotka, affiancato da Fabian Ruiz e Zielinski mentre davanti a Meret c’è la coppia Manolas-Koulibaly con Di Lorenzo e Mario Rui terzini nel 4-3-3. Dall’altra parte ancora indisponibili per mancanza del transfer Ala-Myllymaki, Crnigoj, Okereke e per squalifica Aramu, Mazzocchi (napoletano doc), Modolo e Vacca: scelte quasi obbligate per Zanetti che schiera i lagunari ‘a specchio’ con i partenopei (4-3-3) puntando sulla velocità di Johnsen e Di Mariano a supporto del centravanti Forte, mentre a guidare la difesa c’è Caldara con Ebuehi, Peretz e Heymans altre novità tra i titolari.
    Pugno a Heymans e rosso a Osimhen
    Com’era prevedibile è subito il Napoli a fare la partita, aiutato dal portiere Maenpaa che prima serve con un rinvio corto Osimhen (steso da Peretz, punizione di Insigne sulla barriera) e poi fa il bis facendosi ribattere il pallone dallo stesso attaccante, che sfiora così la traversa all’8′. Il nigeriano cerca nuovamente la porta senza trovarla un minuto dopo e al 14′ riceve un nuovo ‘assist’ dal numero uno finlandese del Venezia, che poi (dopo un destro a lato di Di Lorenzo) rimedia parandogli il tiro e facendosi trovare pronto anche podo dopo sulla conclusione di Politano, ben servito da Insigne (22′). La squadra azzurra sembra pronta ad accelerare ma al 23′ resta improvvisamente in dieci uomini per una sciocchezza commessa proprio da Osimhen: pugno a Heymans sugli sviluppi di un corner e rosso diretto. E a complicare ulteriormente i piani di Spalletti arriva anche l’infortunio di Zielinski, costretto a lasciare il posto a Elmas per un problema muscolare (35′). Nonostante la superiorità numerica i lagunari faticano a costruire e a trovare varchi nello schieramento degli azzurri (ora disposti con Insigne vertice alto di un 4-4-1) ma non tremano praticamente più fino all’intervallo, a cui si arriva con il risultato ancora fermo sullo 0-0.
    Serie A, risultati e calendario
    Insigne ed Elmas piegano i lagunari
    Dopo il riposo è un Napoli ancora nervoso quello che rientra in campo dagli spogliatoi e Spalletti viene subito ammonito per proteste. Sull’altra panchina intanto Zanetti effettua il primo cambio al 51′, inserendo Svoboda per Ebuehi, e un minuto dopo vede il suo portiere Maenppa respingere con i pugni una punizione di Insigne e Ceccaroni murare il successivo sinistro di Fabian Ruiz. Un sospiro di sollievo ancora più grande però quello che il tecnico dei lagunari può tirare al 57′, quando Insigne calcia alle stelle il rigore concesso dall’arbitro Aureliano di Bologna per un cross di Mario Rui respinto col braccio da Caldara. La partita sembra ‘stregata’ per i partenopei, che nonostante tutto passano però in vantaggio al 62′: altro braccio largo in area, questo di Ceccaroni, e nuovo penalty che stavolta capitan Insigne non sbaglia. Festa sugli spalti dello stadio Maradona, nuovamente gremiti dai tifosi, con il fin qui timoroso Venezia costretto ora ad attaccare. E al primo vero affondo gli ospiti sfiorano il traversone di Johnsen e girata di Forte che il palo. Scampato il pericolo Spalletti decide di cambiare qualcosa e getta nella mischia Lozano per Politano e il 21enne Gaetano per Fabian Ruiz. E un minuto dopo arriva il raddoppio: proprio il nuovo entrato Lozano scambia con Insigne, Ceccaroni chiude ma Elmas si avventa sulla palla vagante e ‘fredda’ Maenpaa sul primo palo (72′). Strada decisamente in salita ora per il Venezia, che sostituisce Heymans e Peretz con l’ex napoletano Dezi e il 20enne Galazzi ma non riesce più a impensirire la formazione di Spalletti che nel finale inserisce Petagna per concedere a Insigne la ‘standing ovation’ dello stadio Maradona.
    Serie A, la classifica LEGGI TUTTO

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    Spalletti: “Il mercato del Napoli? Le lamentele non fanno classifica”

    Spalletti: “Il Napoli deve avere la convinzione di essere forte”
    “Non mi convinceranno mai a non pretendere cose importanti da loro. Si vedrà strada facendo quale sarà la nostra ambizione, ma ci confronteremo per dare il massimo contro chiunque. Non mi sembra manchi nulla. Abbiamo avuto questa settimana per completare le ultime cose. Conosciamo la strada che vogliamo percorrere e dove vogliamo andare. Mi aspetto di vedere la convinzione di cui ho già parlato in passato, la convinzione di essere forti. Juan Jesus? Ha la duttilità di fare anche il terzino sinistro. E’ un giocatore forte fisicamente, veloce, perfettamente integro. Lo hanno accolto nel migliore dei modi, saprà farsi valere”.
    Spalletti: “I tifosi vogliono vincere? Anche noi”
    “Essere con me significa essere con il Napoli. Voglio tutte le responsabilità che ci sono. C’è una rosa importante a disposizione. Se si fanno passi ordinati e bene in linea dall’inizio, quelli successivi verranno fatti ordinati e in linea. Si tratta di una bella sfida. Tengo molto in considerazione che mi capitano. Questa sfida? E’ quella più arrapante. Il coro ‘Noi vogliamo vincere’? Hanno ragione. Anche noi vogliamo vincere. Avere i tifosi presenti ci permetterà di vedere nei loro occhi in maniera diretta la loro passione e ci domanderemo se stiamo facendo il massimo o no per onorarla. Da qui bisogna partire. Napoli non è una piazza come tutte le altre. Dobbiamo avere la forza di saper sopportare gli occhi e non solo le presenze allo stadio. Gli occhi sono tanti, sono migliaia. Che ci sia pubblico o meno abbiamo la pressione di tutti gli occhi che ci guarderanno. Tutti ci vogliamo prendere tutte le responsabilità”.
    Spalletti: “Io con le lamentele non faccio classifica”
    “Ci sono altri elementi per alternarsi con Mario Rui o anche prendergli il posto. Pure se non ha un dirimpettaio che venite a chiedere, ce ne sono 4-5 che possono fare quello che fa lui, siamo a posto. Io con le lamentele non ho mai fatto la classifica. Non mi porta benefici dire ci manca questo o quello, ai giocatori deve interessare che non ci manca niente e io devo scegliere chi tenere fuori, non ho problemi di mancanze. Lamentarsi è da sfigati. Vincere? Mettete il carico pesante, vedremo alla fine di quella strada di cui parlavamo. Lei ha visto giocare il più grande di tutti in quello stadio, i grandissimi giocatori, viene facile dire che è il nostro livello ma lui era il più grande. Dovremo parlare ai tifosi tramite il lavoro e l’attaccamento alla maglia, poi vedremo perché ce ne sono tanti che vogliono vincere e non bisogna esagerare chiedendo subito il massimo. Partiamo e valutiamo le cose con calma, tanto ci rivedremo tutte le settimane, pure due volte”.
    Spalletti: “Koulibaly il più umile di tutti”
    “Mi è piaciuta la duttilità nel passare da 4-2-3-1 a 4-3-3, impostare a 3 dietro, ma soprattutto la qualità degli elementi, delle persone, di livello nel comportamento nel vivere un allenamento e nel venire in un luogo dove bisogna adattarsi, farsi capire, capire, la disponibilità ad essere un gruppo mettendoci dentro anche quelli come Tommy (il magazziniere Starace, ndr), il cuoco Paolo, tutti coloro che vivono qui dentro, siamo un gruppo compatto e la differenza la fa il comportamento di uno regale come Koulibaly, parlando con tutti con semplicità e che potrebbe permettersi qualsiasi cosa ma è il più umile di tutti, composto, normale, corretto, così si lavora in questi ambienti”.
    Spalletti: “Sabatini? Apprezzo sempre quel dirigente lì…”
    “Sabatini? Quel dirigente lì è molto apprezzato nel calcio e da me in particolare. Una volta ha detto che Spalletti è un po’ pazzo, ma sono sempre apprezzate le sue dichiarazioni perché trova sempre qualcosa di particolare. Osimhen è uno che va su ogni pallone, altri che ho avuto si lamentano se gliela dai non precisa. La punta può avere vantaggi da avere altri due che si buttano esternamente, ma lo valuteremo perché dobbiamo fare entrambe le cose, non dimentichiamo i tanti attaccanti esterni”.
    Spalletti: “Insigne? Non è turbato”
    “Insigne turbato? Arriva sempre sorridente e voglioso, mi sembrerebbe strano un turbamento per il mercato, riguarda altri campi non il nostro mondo. La Serie A è il sogno di tutti sin da bambini, mica ci facciamo turbare dal nostro nome eventualmente sul mercato. Quella che lei chiama turbativa, Insigne la schiaccia col piedino o la calcia come fa al limite dell’area e la mette dove gli pare. Ho chiesto alla società la permanenza di Insigne e Manolas? Ho già risposto, il presidente ne ha parlato, io venendo qui ho pensato al Napoli immaginando quei nomi lì e Insigne e Manolas ne fanno parte, sono calciatori che alzano il livello della qualità degli altri che ci giocano vicino. Certezza di averli? Per me sì, perchè no, poi bisogna essere anche ottimisti nelle cose”.
    Spalletti: “Napoli, una roba bellissima”
    “I miei primi mesi a Napoli? Ogni volta che ci provo mi vengono in mente subito i mille colori di Pino Daniele, c’è sempre questa luce, questi riflessi sul mare, una roba bellissima. Mi hanno portato anche a cena in due ristoranti e ci tornerò appena posso. Poi non abbiamo da dire, ma solo respirare la loro passione e portarla dentro al campo, siamo noi che dobbiamo portare quell’entusiasmo e quei sogni che loro non possono esaudire”. LEGGI TUTTO