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    Retegui lotta, ma il Tigre va ko con il Central Córdoba

    MARCATORI: st 18′ Maciel, 33′ Soraire
    CENTRAL CÓRDOBA (4-2-3-1): Ledesma; Blasi, Pereyra, Goni, Canto; Maciel (st 27′ Soraire), Pittòn; Rius (35′ st Navas), Farioli, Besozzi (22′ st Torres); Castelli (35′ st Gamba). A disp. Mansilla, Benitezi, Ciccolini, Gomez, Jourdan, Kalinski, Olguin, Rodriguez. All. Madelòn
    TIGRE (4-3-1-2): Marinelli; Blondel (41′ st Garay), Aguilera, Cabrera, Prieto; Prediger, Zabala (28′ st Castro), Menossi (20′ st Cardozo); Molinas (20′ st Colidio); Armoa Núñez (28′ st Badaloni), Retegui. A disp. Rojas, Baldi, Flores, Medina, Montoya, Ortega, Vera. All. Martínez
    ARBITRO: Penel
    NOTE: ammonito Menossi. Angoli: 4-1 per il Tigre. Recupero tempo: pt 3′; st 5′
    SANTIAGO DEL ESTERO. L’uomo nuovo dell’Italia, il capocannoniere della Liga Profesional Argentina Mateo Retegui, lotta, sbuffa, combatte, sgomita, ma non riesce a evitare la sconfitta del suo Tigre all’Estadio Único Madre de Ciudades di Santiago del Estero: fa festa il Central Córdoba che con due reti nella ripresa aggancia proprio il Tigre a quota 8 a metà classifica, a -8 dal San Lorenzo de Almagro capolista. Il neo attaccante azzurro è titolare nel 4-3-1-2, in coppia con il paraguaiano Armoa Núñez: alle loro spalle c’è Aaron Molinas, amico fraterno del Tábano in quanto ha condiviso con lui la Reserva nel Boca Juniors agli ordini del Flaco Schiavi.
    Poche fiammate, tanta grinta
    Ci mette 19′ per accemdersi, Mateo Retegui: su cross da sinistra di Menossi, ci prova di testa ma viene anticipato di un niente dal portiere di casa Ledesma. Nel recupero del primo tempo, l’attaccante di San Fernando, provincia di Buenos Aires, dà un saggio delle sue doti fische e tecniche: imbeccato da un lungo rinvio del portiere Marinelli, Retegui mette giù il pallone in maniera deliziosa, lo difende e fa salire due dei suoi, cedendo quindi la sfera a Molinas e sganciandosi in velocità puntando la porta del Ferroviario. Per sua sfortuna, però, il passaggio dell’amigazo ai tempi delle giovanili del Boca è poco preciso e l’azione sfuma. Le chance offensive costruite dal Tigre sono pressocché nulla e Retegui, spesso è volentieri, è costretto ad arretrare fin quasi a centrocampo per cercare palloni giocabili. Al 20′ della ripresa nel Tigre entra un altro ex Boca, ossia Facundo Colidio, un passato pure nella Primavera Inter, e così la squadra ospite passa a 3 davanti nel tentativo di recuperare lo svantaggio maturato per il golazo di Maciel, con una volée che non lascia scampo a Marinelli. Il maggior peso in attacco della squadra porta Retegui al tiro (30′ st), ma il sinistro si stampa sullo stinco di Pereyra e il Central Córdoba tira un sospiro di sollievo. I minuti passano, il Tigre attacca in massa cercando il pari, si scopre e Castelli, in contropiede, trova Soraire liberissimo: tap-in e 2-0. E’ la pietra tombale sul match: El Tábano Retegui ci prova fino all’umtimo, pure con una chilena nel recupero (47′ st), ma senza fortuna. Il Tigre va ko nonostante il capocannoniere del torneo: nelle ultime 7 partite, compresa la Copa Argentina, ha vinto solo 1 volta. Retegui sbuffa, ma da domani si apre una nuova, splendida parentesi, non solo sportiva, della sua giovane vita: tra 6 giorni, il 18, partirà per Fiumicino, Italia per vestire la maglia della Nazionale azzurra. LEGGI TUTTO

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    Miranchuk pre-convocato dalla Russia: cosa farà il giocatore del Toro?

    TORINO – Miranchuk convocato da… Putin. No, per carità, restiamo sempre seri davanti alla tragedia della guerra in Ucraina ordita da Mosca, ma certo sarà destinata a sollevare sempre maggiore perplessità nel club granata la preconvocazione di Miranchuk ricevuta dal Torino in vista del raduno della nazionale russa a fine marzo (dal 19 al 28) per due amichevoli contro Iran e Iraq. Da vedere, se mai si passasse a una convocazione ufficiale vera e propria, se Miranchuk risponderà di sì, alla Russia, vista la terribile gravità dei fatti, questa guerra folle voluta dal suo Paese da più di un anno, tra ormai infinite migliaia di morti. Può restare sordo e insensibile lo sport? Pensiamo di no, anche in questo caso. Opinione personale, ci mancherebbe: ma secondo noi Miranchuk dovrebbe avere il coraggio di rispondere no alla nazionale di regime del suo Paese.    LEGGI TUTTO

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    Juve Women, Caruso e Rosucci in gol con la Nazionale: Montemurro sorride

    L’Italia femminile sta giocando l’ultima partita dell’Arnold Clark Cup contro la Corea del Sud, per cercare di salutare il torneo con qualche punto dopo le sconfitte contro Inghilterra e Belgio. Manifestazione che serrvirà al ct Milena Bartolini soprattutto per capire chi tra le giocatrici sarà pronta per il Mondiale: “Il gruppo si sta definendo, ma c’è sempre la possibilità di qualche ingresso” – ha detto nel pre partita.  LEGGI TUTTO

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    Juve Women, la crescita di Cantore: dall'oratorio al primo gol in Nazionale

    Nella mitologia cinese lo Yin e lo Yang sono nati dal caos quando l’universo è stato creato per la prima volta. Due colori, il bianco e il nero, che esistono in armonia al centro della terra. Nel caso di Sofia Cantore a Torino, dove la sua carriera ha preso una forma con la Juventus Women. Gavetta e tanta forza di volontà, che l’hanno portata dai campi in strada al primo gol con la Nazionale, segnato contro l’Inghilterra nella Arnold Clark Cup. Il match è poi terminato con una sconfitta per 2-1 delle azzurre. LEGGI TUTTO

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    Fagioli, messaggio alla Juve: “Torno presto!”

    TORINO – Il momento magico non è andato in frantumi. Si è preso una piccola pausa, semmai. Nicolò Fagioli in queste settimane sta vivendo le emozioni più intense della sua ancor giovane carriera: la pennellata all’incrocio dei pali contro il Lecce che ha inaugurato un filotto di quattro presenze consecutive in campionato, la rete all’Inter che ha di fatto mandato in archivio una sfida sempre sentita come il Derby d’Italia. E, mercoledì, l’esordio assoluto con la maglia della Nazionale, quella maggiore quantomeno, nel finale dell’amichevole vinta contro l’Albania.

    Nulla di grave

    Una sinfonia che ha stonato nella giornata di ieri, quando il centrocampista della Juventus è stato costretto a fermarsi nel corso dell’ultimo allenamento degli azzurri prima della partenza per Vienna, dove domani sera l’Italia sfiderà l’Austria in un altro test. Nulla di preoccupante, però, secondo le prime sensazioni. E, infatti, nulla di grave dovrebbe essere: il classe 2001 ha alzato bandiera bianca per un problema al piede destro, ma alla ripresa della preparazione alla Continassa – il prossimo 6 dicembre – ci dovrebbe essere senza problemi anche lui.

    Parole sui social

    Il fastidio, semmai, ha imposto al giovane bianconero di abbandonare il ritiro della Nazionale. E, dunque, di rinunciare alla possibilità di scendere nuovamente in campo d’azzurro vestito. Un semplice arrivederci, dunque, a occasioni in cui i tre punti conteranno per davvero. «Dispiace molto lasciare questa convocazione – le parole odierne di Fagioli attraverso Instagram –, ma con tanta voglia di tornare a breve in campo!». Allegri, alla Continassa, lo aspetta.
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    Totti, il calcio a 8 e una nuova maglia: l'incontro tra due leggende

    L’accordo con l’Academy della leggenda giallorossa era stato siglato a suo tempo, il bis già regala emozioni. Francesco Totti – 307 gol in 786 partite da romanista di anima e cuore nonché campione del mondo con la Nazionale nel magico 2006 – e la Umbro Italia, il brand sportivo più antico nel mondo del calcio, hanno appena stretto un nuovo patto. Da lunedì è realtà la partnership con la Totti Weese di cui il marchio inglese sarà sponsor tecnico per la prossima stagione del campionato di lega calcio a 8 in Serie A, peraltro inaugurato con un successo. L’ex capitano della Roma, neanche a dirlo, ha messo a segno una doppietta contribuendo al 3-2 finale sulla Canarini Roma, sul quale ha messo la firma anche un tale Davide Moscardelli, semplicemente un ex bomber da 219 reti in 721 partite giocate in carriera. Tra l’altro, uno dei due gol di Totti si è concretizzato proprio grazie a un assist dell’ex attaccante, tra le altre, di Lecce, Arezzo e Pisa.
    Feeling tra due leggende
    Tra i motivi d’interesse della Totti Weese, al quarto anno di vita, c’è il feeling con il tecnico Carlo Cancellieri, che da osservatore e consulente tattico del Manchester City ai tempi della conduzione tecnica di Roberto Mancini, è diventato l’allenatore di uno squadrone che annovera cannonieri del calibro di Antonio Floro Flores, Emanuele Calaiò, oltre a fantasisti ed ex calciatori di fatica e sacrificio come Alessio Cerci, Max Tonetto (che con la sua Play Footvolley è già partner di Umbro) e Max Esposito (anche lui legato al medesimo brand con l’academy Polisportiva Sacra Famiglia di Padova). «Sono onorato di far parte della Totti Weese e di poter collaborare con Umbro, un brand che amo da bambino e che ha vestito grandissimi campioni. Il marchio Umbro è nato a Manchester dove ho lavorato – dice Cancellieri -, so cosa rappresenta per il mondo del calcio. La maglia? Bellissima, tutti i calciatori della squadra, a partire dal capitano, sono felici per questa collaborazione». L’obiettivo della Totti Weese? «L’auspicio è quello di fare un campionato di vertice, arrivando tra le prime. Con Totti in campo è il minimo». «Da due anni vestiamo le giovani promesse della Totti Soccer School, dunque ci sentivamo già parte della famiglia – spiega Pino Magni, Ceo di New Age, la società che ha riportato il marchio Umbro in Italia -. Vestire Totti in persona, però, è certamente una grande emozione e un grande onore. Lui è una leggenda. Abbiamo fatto del nostro meglio per offrire al capitano e a tutta la squadra una divisa bella e tecnicamente performante».
    Riservata ai collezionisti
    Ma quali sono le caratteristiche peculiari della nuova maglia (Home Jersey) della Totti Weese, un vero e proprio capo da collezione? A parte il colore verde petrolio sgargiante abbinato a un bordeaux intenso, sul fronte è caratterizzata da un pattern in sublimatico, che si ispira alla texture di un pallone. Sul retro, invece, ecco l’inconfondibile e prestigiosa firma di Totti nonché il numero 10. La stessa maglia con cui il capitano della Totti Weese gioca sarà in vendita dal 24 ottobre sul sito umbroitalia.it. Non basta, perché il marchio Umbro Italia vestirà il team di Totti anche fuori dal campo: è stata realizzata anche una linea merchandising appositamente dedicata al club. «Questa sponsorizzazione consolida la collaborazione con Totti – ha detto Luigi Boccia, sponsorship e teamwear manager di Umbro Italia (nella foto con Totti e il tecnico Cancellieri) – stiamo lavorando con grande entusiasmo, dalla realizzazione della divisa, un mix di tecnologia e creatività, alla creazione di un fitto calendario di iniziative e progetti che ci legano alla famiglia Totti. Il prossimo appuntamento sarà un evento in occasione della finale di Supercoppa il 24 ottobre a Roma».
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    La lezione di Bonucci: «Mai giocare mentalmente una partita il giorno prima»

    TORINO – Parla in quanto testimonial di un integratore e le sue parole consentono di conoscere comunque un’altra sfaccettatura del personaggio Leonardo Bonucci, capitano della Juventus (e della Nazionale), che con la fascia al braccio sta per tagliare il traguardo delle 482 presenze in bianconero, prima e dopo l’infelice parentesi milanista: diventerà il sesto giocatore juventino più presente nella storia del club affiancando Roberto Bettega. Tempo di aspettare domenica sera, Allianz Stadium, c’è Juve-Bologna, appuntamento che Leo non può saltare. Domanda: come si dorme prima di una partita importante? Risposta: «Sono sincero, io ho sempre dormito serenamente sia la notte prima che il pomeriggio. L’unica volta in cui ho dormito malissimo è stata prima della finale dell’Europeo 2012, la mia prima finale in una grande competizione: lì ho sofferto. Avevo commesso l’errore di giocare la partita già il giorno prima, perciò tutta l’adrenalina si era già messa in moto. Lo dico sempre: si migliora attraverso gli errori, tanto è vero che poi non ho sbagliato più. E ora prima di una finale dormo 7-8 ore in serenità. Dopo una finalissima cosa succede? Beh, dipende dal risultato: se vinci hai buoni motivi per non dormire, se perdi preferisci prenderti qualcosa per dormire e per non pensare». Tra poco tocca di nuovo al campo e il popolo bianconero non aspetta altro che rivedere la vera Juventus, sostenuta da Bonucci in formato Nazionale.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Italia col mal di gol? Colpa di… Balotelli. E delle big come Juve, Inter e Milan

    TORINO – Roberto Mancini e la crisi dell’attacco. Il ct si ritrova a richiamare dopo anni Manolo Gabbiadini, promessa di un tempo frenato da infortuni ma non solo. L’Italia che guarderà le partite del Qatar dalla tv, mentre Svizzera e Galles (per citarne due tra le tante) ci saranno, si ritrova punto e capo, con il problema del gol. Perché? Parte tutto da lontano. Si potrebbe dire che da Mario Balotelli in poi, in maglia azzurra è stata una lunga e lenta agonia. E anche così si spiegano i flop mondiali, non solo le ultime due mancate qualificazioni. Perché già nel 2014, eliminazione in Brasile al primo turno (come peraltro nel 2010 in Sud Africa), il fallimento di SuperMario coincise con quello degli azzurri. A unire quella spedizione a oggi, Ciro Immobile, l’unico che in Serie A compete con i big stranieri, ma che con la maglia della Nazionale non è così decisivo come col club. E il Gallo Belotti ha cantato una sola stagione, alla grande, in Serie A.

    MANCINI, ARCHIVIA GLI ESPERIMENTI: ALL’ITALIA SERVONO PUNTI E FIDUCIA

    BOMBER STRANIERI Per di più, le big storiche del nostro calcio, non si affidano più agli italiani in attacco: non lo fa la Juventus, non lo fanno Milan e Inter. E manco Atalanta e Udinese, se vogliamo restare alle cosiddette sorprese di questo campionato. E allora le speranze, residue, sono riposte negli ex Sassuolo post diaspora: Gianluca Scamacca finito al West Ham e Giacomo Raspadori che impreziosisce il reparto avanzato del Napoli (peraltro ben nutrito). In attesa che spunti davvero qualche giovane uomo gol e che un Gnonto della situazione la butti dentro con costanza.
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