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    Palermo flop. E il calendario fa paura

    TORINO – Che momentaccio per il Palermo, la squadra che in estate puntava, più apertamente delle altre squadre, al ritorno in Serie A. Dopo la lezione di calcio che venerdì scorso gli ha inflitto al Barbera il Catanzaro di Vivarini, la tifoseria rosanero ha rotto con la squadra e con l’allenatore Eugenio Corini col quale, nonostante gli importanti trascorsi da giocatore e capitano dei siciliani, mai è sblocciato il feeling, il rapporto si era gustato già la scorsa stagione quando il piazzamento ai playoff sfumò all’ultima giornata con un assurdo 2-2 contro il “suo” Brescia. Ci si chiede come possa questa squadra competere per la A diretta quando in casa è già stata battuta, oltre che dal Catanzaro, anche da Cosenza, Lecco e Cittadella. Non solo. Il calendario del Palermo da qui alla pausa invernale, per la squadra che s’è vista negli ultimi tempi, mette paura: si parte domenica dalla trasferta in casa del Parma capolista col Venezia.Quindi, il 16 dicembre, il Palermo proverà a riconquistare il Barbera, diventato terra di conquista, contro il Pisa di Aquilani. Il 23 altra trasferta complicata, in casa di quel Como che Fabregas ha portato al terzo posto. Quindi, a Santo Stefano, chiusura del girone d’andata ospitando la Cremonese di Stroppa, cioé la squadra che ha il miglior rendimento esterno della B. Chissà, per quel giorno, come sarà messo in classifica il Palermo, oggi acciufferebbe solo l’ultimo posto dei playoff, l’ottavo, ed è dietro perfino al sorprendente Cittadella, ricordando che a inizio autunno il Palermo era a -1 dal 1° posto. Nonostante ciò, la filosofia del Football City Group, proprietaria dei club, non cambia. Dopo l’ultimo ko una prima vera discussione su Corini, per la prima volta, si è aperta. Ma anche in questo caso alla fine è arrivata di nuovo la conferma. Da capire se ti terrà la stessa linea anche in caso di ko a Parma, da Manchester potrebbero prendersi tempo anche fino alla sosta (ma attenzione all’ipotesi Grosso, appena esonerato dal Lione). Certo, il tecnico avrà le sue responsabilità, il Palermo non può valere l’attuale 8° posto. Ma forse, la squadra è stata sopravvalutata in estate, quando i rosanero erano i padroni del mercato e quasi ogni giorno confezionavano un colpo di peso. Ma il grande accumulo di acquisti, privilegiando giocatori che avevano già vinto la B, oggi non sta pagando anzi, sono gli elementi che forse stanno più mancando, quelli più onusti di gloria e con la pancia forse troppo piena. Ad esempio, l’attaccante Federico Di Francesco da Lecce sbarcava a Palermo il giorno dopo aver segnato in A alla Lazio il gol vittoria. Ma anche per un infortunio s’è visto solo per il gol nella vittoria sulla Feralpisalò ultima in classifica. Ci si aspettava molto di più anche da un’altra punta, Roberto Insigne, che un anno fa faceva faville nel Frosinone lanciato verso la A, con gol e numeri degni di suo fratello Lorenzo: anche per lui, qualche problema fisico, tante prove anonime e un solo gol, sempre alla Feralpisalò. I due avrebbero dovuto costituire, col centravanti Brunori, un tridente di tutto rispetto per la B, ma l’involuzione dell’italo-brasiliano, guida del Palermo nelle precedenti due stagioni, ha complicato tutto (anche se spesso la squadra non riesce a lavorare per lui e qui torna in ballo l’operato di Corini). Ci si aspettava molto dal giovane trequartista Vasic, stellina prelevata dal Padova in C, ma forse non ha mai goduto della piena fiducia di Corini e comunque anche lui è fuori, da cinque partite. Fra i colpi che stanno funzionando, sicuramente Lucioni in difesa, non a caso la retroguardia dei siciliani, nonostante i tanti rovesci, resta una delle migliori della B (13 gol al passivo, solo uno di più di Venezia e Cremonese, le difese meno battute della B). Insomma, il quadro è piuttosto desolante, non si trova un appiglio per uscirne. In una qualsiasi altra squadra della B, probabilmente Corini sarebbe stato allontanato da tempo, non solo per i risultati deludenti ma anche per la sfiducia di una piazza che di fatto lo ha già “esonerato”. E proprio questo ci si chiede a Palermo: per quanto tempo ancora si potrà andare avanti con una situazione simile? LEGGI TUTTO

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    Corini, Palermo-Catanzaro: “In questo momento ci gira tutto male”

    Una vittoria nelle ultime sei partite disputate. Il Palermo di Corini, reduce dal pari contro la Ternana, vuole assolutamente invertire il trend per non veder allontanarsi la vetta della classifica. La sfida del Barbera, però, metterà difronte i rosanero al Catanzaro, una delle sorprese di questo inizio di Serie B. Due squadre a pari punti e che non stanno vivendo un momento semplicissimo, ma i calabresi sono reduci dalla vittoria nell’ultimo turno nel derby con il Cosenza. Un entusiasmo ritrovato e spinto anche dai tifosi, più di mille sono attesi in Sicilia. Un match dunque importante per entrambe le formazioni e sarà l’antipasto di un weekend cadetto ricco di match interessanti. Alla vigilia della gara contro i giallorossi in conferenza è intervenuto proprio Eugenio Corini.
    Palermo-Catanzaro, conferenza Corini
    L’allenatore del Palermo ha analizzato la prossima sfida contro il Catanzaro: “Il loro percorso parte da lontano, l’anno scorso hanno fatto un grande campionato e si portano dietro l’entusiasmo. La squadra gioca con leggerezza e entusiasmo, giocano bene e hanno qualità. Troveremo un avversario tosto. Noi vogliamo dare continuità al pareggio di Terni e soprattutto all’atteggiamento mostrato. Chi verrà allo stadio vedrà una squadra con tanta voglia di lottare. Subiamo critiche ma abbiamo voglia di reagire. Io sento l’appoggio della società e dei giocatori altrimenti se sapessi di non aver un gruppo coeso non sarei qui a parlare in questo modo. La delusione può trasformarsi in gioia”. Sulla condizione della squadra: “Mancano cinque giocatori importanti. Lucioni ha avuto la febbre e ha fatto solo la rifinitura. Mi dà fastidio non disporre di tutta la rosa a disposizione. Di Francesco ha un minutaggio ridotto”. Sul momento: “Non ci va bene niente e gran parte della tifoseria è delusa ma dobbiamo accettarlo. Il nostro atteggiamento può trascinare il pubblico. I momenti di difficoltà ci sono e bisogna affrontarli da uomini. Il confronto è sempre stato costruttivo. La squadra è connessa, tutti siamo dentro e ci sentiamo la responsabilità. La sconfitta contro il Lecco ha lasciato scorie ma per me la squadra ha reagito bene nelle gare successive”. In chiusura sulle critiche e le voci di possibili problemi nello spogliatoio: “Sono tutte minchiate”. LEGGI TUTTO

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    Samp-Palermo: ultima chiamata per Pirlo

     / Calcio / Serie BOggi 7 gare della 12ª giornata di B: il tecnico dei blucerchiati si gioca il posto contro i siciliani di Corini che in trasferta hanno raccolto 13 punti su 15. Il Venezia va a Terni, il Catanzaro riceve il ModenaGianluca Scaduto04 LEGGI TUTTO

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    Samp: brividi per Pirlo. Occhio a Venezia-Parma

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Brescia-Feralpisalò 1-1), la 9ª giornata di Serie B prosegue oggi con sette gare, quattro alle 14, tre alle 16.15, orario che concentra le sfide che fanno più notizia. A iniziare da Venezia-Parma, autentico incrocio per la A. Gli emiliani sbarcano al Penzo ancora imbattuti e dopo aver fatto 20 punti su 24. Pecchia sta sviluppando al meglio il buon lavoro della passata stagione ma è anche vero che quello di Venezia potrebbe essere un test ben più probante di quelli affrontati finora. Anche se, i lagunari, pur non demeritando, nell’ultima uscita interna hanno perso dal Palermo, l’altro nome pesante nella lotta per la A diretta. Ecco, qui sta il punto: il Venezia può ambire ai primi due posti? Sì, per come la squadra di Vanoli ha reagito dopo il ko coi siciliani, andando a vincere in casa del Modena che era ancora imbattuto. Anche se l’1-3 subito dal Palermo rischia di pesare nella bagarre per la A diretta. Tuttavia, le maggiori attenzioni della giornata vanno verso lo stadio Del Duca di Ascoli, dove arriva la Samp: Pirlo si gioca il suo futuro in blucerchiato. Il club di Radrizzani e Manfredi ha seguito una linea precisa su di lui. Fin dal 18 settembre, cioé la sera del ko a Marassi col Cittadella, ha deciso che Pirlo sarebbe comunque andato avanti fino alla sosta per le nazionali, cioé fino a questa 9ª giornata. I successivi preoccupanti rovesci non hanno fatto cambiare idea, oggi però si tirano le somme sul Maestro. Non c’è dubbio: gli è stata affidata una squadra incompleta e che per quest’anno può scordarsi la A. Ma comunque, un organico simile non può valere il penultimo posto. E occhio all’Ascoli, che è in crescita (5 punti nelle ultime 3 gare), dove si sta imponendo in avanti il portoghese Pedro Mendes (già 5 reti). Attacco blucerchiato che sarà privo della stellina Pedrola (dovrebbe rientrare dopo la sosta), l’unica dolce nota di questo terribile avvio di stagione della SamPirlo. Sempre alle 16.15, c’è Cittadella-Ternana, entrambe vincenti nell’ultimo turno, veneti in zona playoff come ai tempi belli, umbri che dopo il 3-0 alla Reggiana, il primo successo stagionale, potrebbero aver iniziato un altro campionato. Le quattro gare delle 14. Il Palermo va a Modena, se vince mette pressione a Parma e Venezia, visto che giocano dopo. Siciliani in grande crescita, secondi a -4 dal Parma, c’è da capire come il Modena reagirà al primo ko stagionale, nello scorso turno col Venezia. Al Braglia, atteso maxi supporto dei tifosi rosanero che saranno diverse migliaia. Il Cosenza che respira aria di playoff, riceve il Lecco ultimo (il tecnico Foschi è in discussione): per Caserta, l’allenatore dei calabresi, l’occasione per dimostrare che la squadra ha buoni valori e può ambire (almeno) a una stagione tranquilla. Occhio al Catanzaro, terzo a -5 dal Parma: va a Bolzano, in casa di un Sudtirol che solo nell’ultimo turno, a Palermo, ha perso l’imbattibilità, potrebbe essere una gara spartiacque per entrambe. Da brividi Reggiana-Bari. I granata di Nesta sono appena sopra la zona playout e devono riscattare il preoccupante blackout di Terni. I pugliesi vivono una fase delicata. La piazza è in subbuglio perché il Bari ha fatto finora 8 punti, la metà di quanti ne aveva un anno fa dopo otto giornate. La squadra di Mignani è quella che pareggia di più (6 volte su 8) e nell’ultima gara – l’1-1 al San Nicola col Como, coi lariani capaci di segnare il gol del pari in 10 – è esplosa la contestazione della tifoseria barese, delusa fin dall’estate per le scelte di mercato operate dal club. I numeri della scorsa stagione, chiusa al 3° posto in campionato e poi con la finale playoff-beffa contro il Cagliari, sono un lontano ricordo. La 9ª giornata si chiude domani con due gare, fischio d’inizio alle 16.15: Como-Cremonese e Spezia-Pisa. LEGGI TUTTO

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    Samp-Catanzaro: Pirlo si gioca tutto

    TORINO – Dopo le cinque gare di ieri, l’8ª giornata di Serie B prosegue oggi con le restanti cinque partite. Fra le quattro gare delle 16.15, brividi a Marassi, dove la Samp di Pirlo ospita il Catanzaro di Vivarini, l’ex regista della Juve si gioca la panchina. In teoria al Maestro dovrebbe essere dato tempo fino alla gara del 7 ottobre ad Ascoli, quella prima della sosta per le nazionali. Ma è chiaro che se la Samp – precipitata al penultimo posto dopo i risultati di ieri – dovesse perdere la quarta gara su quattro al Ferraris, la posizione di Pirlo si farebbe critica: la classifica piange e annuncia una stagione difficile, se non arriva la svolta. E attenzione al Catanzaro: i calabresi non erano così competitivi da decenni, sono l’unica neo pronossa che possa coltivare sogni di gloria e hanno dimostrato di aver assorbito il terribile 0-5 che gli ha inflitto il Parma in casa quando erano entrambe appaiate in testa. Poi il Catanzaro ha sfiorato la vittoria a Bari (2-2) e impattato col Cittadella in casa (1-1), ma la squadra c’è tutta e ha le carte in regola per un campionato importante. Il clou però, si gioca alle 18.30, allo Zini la Cremonese ospita la capolista Parma. I padroni di casa cercano ancora il primo successo interno, da due turni sono sotto la guida di Giovanni Stroppa (subentrato a Davide Ballardini), nei quali hanno raccolto 4 punti (2-2 all’esordio con l’Ascoli, promettente 1-2 a Cosenza). Bomber Coda è a 5 reti, cioé ha già segnato la metà dei gol che aveva realizzato nella scorsa stagione al Genoa, frenata da qualche incomprensione. E infatti questo Coda somiglia di più a quello leccese quando in due stagioni segnò 42 gol e portò i salentini in A. Di sicuro oggi tanti tiferanno Cremonese: i grigiorossi se vincono si rilanciano anche in chiave A diretta ma sopratutto fermerebbero la fuga del Parma. Gli emiliani di Pecchia stanno realizzando la miglior partenza in B della loro storia. Sono imbattuti e hanno raccolto 5 vittorie e 2 pari. Insomma, il Parma – squadra tecnicamente di Serie A ma al terzo anno di B – se supera anche questo esame, forse più probante di quelli affrontati finora, può veramente dire di essere la squadra da battere. Le altre gare delle 16.15. Intrigante Bari-Como. I pugliesi nell’infrasettimanale hanno incassato a Parma la prima sconfitta in campionato ma la squadra (quella che pareggia di più, 5 volte su 7), è attardata in classifica. In più, in settimana nella piazza ha tenuto banco la polemica sulle “negatività” che affliggono il Bari e che ha coinvolto prima lo storico capitano Di Cesare, poi anche la dirigenza. Legittimi e fondati i dubbi espressi dalla tifoseria sull’operato della società negli ultimi mesi. E dunque chissà che clima maturerà oggi al San Nicola, dove sbarca un Como che è la squadra del momento, la più in palla, reduce da 4 vittorie di fila. Moreno Longo, dopo un esordio in campionato choc (ko a Venezia, 3-0) sta facendo un gran lavoro e alle spalle ha la società più ricca d’Italia, i fratelli indonesiani Hartono. Il test di oggi dirà se il Como può lottare pure per la A diretta, anche se giustamente Longo parla di obiettivo playoff, perché il valore della squadra sembrerebbe quello ma i risultati degli ultimi tempi autorizzano a sognare in grande. Discorso simile per il Palermo che ha gli stessi punti del Como. Oggi la corazzata di Corini ha un test-verità in casa col Sudtirol (che esattamente un anno fa sbancava il Barbera e metteva le basi per diventare la squadra rivelazione della scorsa stagione). In settimana, la bella vittoria dei rosanero a Venezia (1-3) lascia intuire che il Palermo abbia i mezzi per aumentare il passo e mantenersi in zona A diretta, specie dopo che si è sbloccato bomber Brunori (suoi i tre gol al Penzo). Ma non va dimenticato che nell’ultimo turno in casa, il Palermo ha perso dal Cosenza, per questo che la gara col Sudtirol sembra una verifica chiave sulle potenzialità della squadra di Corini. Gli altoatesini di Bisoli sono ancora imbattuti ma vengono da tre pari di fila in cui hanno sofferto non poco. Pesa l’assenza in attacco, per infortunio, dell’albanese Merkaj, acquistato in estate dall’Entella in C: nelle prime gare era stato sempre decisivo e aveva segnato già 2 gol al debutto nella categoria. Dopo il suo infortunio, l’attacco è tornato quasi  tutto sulle spalle del pur ottimo Odogwu, ma la squadra ne sta risentendo anche se comunque il Sudtirol pare in grado di bissare la scorsa fantastica stagione. Infine, in chiave salvezza, si gioca Cittadella-Lecco. Nei veneti, a quota 9 punti, reduci dall’ottimo 1-1 di Catanzaro, c’è la sensazione che stia funzionando la mezza rifondazione della squadra operata in estate. Nel Lecco invece, che per le note vicende giudiziarie ha iniziato dopo la stagione e ha disputato solo 4 gare (con un punto raccolto), traballa la panchina di Luciano Foschi, l’uomo che ha riportato i blucelesti in B dopo mezzo secolo. LEGGI TUTTO

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    Venezia-Palermo: chi è da A?

    TORINO – Turno infrasettimanale in Serie B, 7ª giornata: sette gare oggi, tre domani. Il clou è Venezia-Palermo, fischio d’inizio alle 20.30, cioé il confronto fra due serie candidate alla A, anche diretta. Sabato, i lagunari di Vanoli, nello 0-0 di Brescia, hanno dato l’impressione di essersi risparmiati, magari pensando al fatto che per la gara di stasera il Palermo ha avuto un giorno in più per recuperare. Il Venezia però, vi arriva da imbattuto e con due punti in più dei siciliani e ricordandosi che nella scorsa stagione iniziarono a risalire la classifica dopo un avvio di stagione difficile quando sbancarono il Barbera con una rete del totem Pohjanpalo, Vanoli era appena subentrato e stava mettendo le basi per il gran lavoro del mesi successivi che ha portato al Venezia attuale, seconda forza della B dietro al Parma. Il Palermo di Corini, invece, venerdì sera, ha fallito l’esame di maturità quando è stato battuto in casa dal Cosenza. Il tecnico dei rosanero non l’ha presa con particolare sportività, parlando di leggera superiorità dei suoi, ma il campo ha detto che la vittoria dei calabresi è stata ineccepibile e bisognerebbe riconoscerlo, non solo per rispettare l’impresa fatta dagli avversari ma anche per capire meglio i propri limiti. A iniziare dal modulo, un 4-3-3 che lascia dubbi: già non aveva funzionato nella scorsa stagione, anche se in questa dovrebbero esserci uomini più adatti per metterlo in pratica. Ma intanto quest’anno finora non mette bomber Brunori nelle condizioni di pungere (ancora zero gol per lui). Alle 20.30 iniziano altre 4 gare. Occhio a Reggiana-Pisa, cioé Nesta contro Aquilani, chi riesce a decollare? Entrambi hanno vinto nel turno precedente (gli emiliani sullo Spezia a Cesena, i toscani sulla Feralpisalò a Piacenza), non hanno avuto un avvio di campionato dei più semplici ma chi vince stasera dovrebbe ritrovarsi con ben altra classifica, vista sui playoff, probabilmente. Intrigante anche Sudtirol-Modena, entrambe ancora imbattute. Gli altoatesini di Bisoli, sabato a Terni, hanno evitato il ko al 94’ grazie al rigore segnato da Casiraghi con cui a sorpresa è sempre più capocannoniere della B (6 reti, grazie a 4 penalty trasformati), forse la prova meno convincente finora del Sudtirol. Il Modena di Bianco invece, prometteva bene, ma nelle ultime due uscite ha raccolto solo pari contro due neopromosse come Feralpisalò e Lecco, perdendo l’occasione di sbarcare in zona A diretta, anche se i canarini sono a un solo punto dal Venezia secondo. Nella scorsa stagione però, il Modena (guidato da Tesser), fu una delle poche squadre che vinse al Druso di Bolzano (0-2) e le formazioni sono ancora parecchio simili a quelle della scorsa annata. Da brividi Spezia-Brescia che si giocherà a Cesena. Nei liguri, un punto in 5 uscite, Alvini si gioca la panchina. Ufficiosamente al tecnico verrebbe dato tempo fino alla sosta per le nazionali di ottobre. In realtà, se la squadra dovesse fallire anche stasera, è pronto il ritorno di Gotti, ancora sotto contratto, che avrebbe dato la disponibilità ad allenare la squadra anche in B, dopo l’esonero (fatale per lo Spezia) della scorsa stagione in A. E attenzione al Brescia: ha giocato solo tre partite, ma ha fatto 7 punti e non ha ancora incassato reti, complimenti a Gastaldello che sta cancellando la retrocessione ai playout della scorsa stagione, cogliendo al meglio l’occasione della riammissione in B ottenuta al posto della defunta Reggina. Alle 20.30 si gioca uno “spareggio salvezza” da brividi: l’Ascoli di Viali, rinfrancato dal 2-2 ottenuto sabato a Cremona ma con appena 4 punti in classifica, riceve la Ternana che finora ha raccolto 4 ko e 2 pari e l’ultimo, col Sudtirol, odora di beffa, vittoria sfumata nel recupero come era successo nel turno precedente a Como quando il successo era sfumato fra l’83’ e il 94′. Alle 18.15 le altre due gare: Cosenza-Cremonese (i calabresi dopo il blitz di Palermo potrebbero alzare l’asticella, i lombardi alla seconda uscita con Stroppa in panchina dopo il 2-2 interno dell’esordio con l’Ascoli) e Lecco-Feralpisalò, due neopromosse che cercano la prima vittoria, sul fondo assieme allo Spezia con un solo punto. Domani, fischio d’inizio alle 20.30, completano il turno Catanzaro-Cittadella, Como-Sampdoria e Parma-Bari. LEGGI TUTTO

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    Pisa-Bari: chi decolla?

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Venezia-Spezia 1-0, lagunari temporaneamente soli in testa) la 5ª giornata di Serie B prosegue oggi con altre sei gare. La più attesa si gioca all’Arena Garibaldi, fischio d’inizio alle 14, dove il Pisa ospita il Bari. Grande curiosità per entrambe. I toscani sono in fase di rifondazione sotto la guida di Aquilani, debuttante su una panchina professionistica. Pisa che era partito alla grande con la vittoria a Marassi sulla Samp, poi ha ceduto a Parma e Modena ma resta una squadra tutta da scoprire, a iniziare dai colpi delle ultime ore di mercato, Vignato e Mlakar, chiamati a risolvere gli storici problemi offensivi dei nerazzurri. Discorso simile per il Bari. Certo, qui c’è sempre in panchina Mignani ma anche in questo caso la squadra è stata profondamente rinnovata e ci si attende molto dal colpo delle ultime ore di trattative, Aramu, in un attacco che ha perso pezzi da 90 come Cheddira, Antenucci e Folorunsho e deve fare i conti con gli infortuni di Menez e Diaw. Bari che, comunque, resta imbattuto (una vittoria e tre pareggi). Le altre gare delle 14. Il Modena, unica squadra a punteggio pieno ma non in testa perché deve recuperare la gara col Brescia, va in vetta da solo se vince con la Feralpisalò (ultima con zero punti e zero gol segnati) sul campo di Piacenza, sede delle gare dei gardesani. Da tenere d’occhio il Modena guidato da un altro debuttante, Paolo Bianco, che propone una squadra solida, equilibrata, potrebbe fare molta strada. Il Palermo, considerato dagli allibratori la seconda favorita per la A dopo il Parma, è di scena ad Ascoli. I siciliani di Corini appaiono più quadrati della passata stagione (un solo gol incassato), vengono da due vittorie di fila (in casa Reggiana e al Barbera sulla Feralpisalò), hanno giocato una partita in meno e soprattutto mostrano di avere le carte in regola per prendersi la B. Un po’ di problemi per l’Ascoli che ha perso tre partite su quattro (unica vittoria il 3-0 alla Feralpisalò) e sono reduci dal ko di Bolzano: stavano dominando il Sudtirol, poi sono stati ribaltati sul 3-1, non un bel segnale per la squadra di Viali. Occhio anche al derby lombardo Lecco-Brescia. I blucelesti debuttano in casa nel proprio stadio, il Rigamonti-Ceppi, appena finiti i lavori di adeguamento alla B, a distanza di tre mesi da quella magica notte, la finale playoff dei playoff di C vinta sul Foggia che li ha riportati in B dopo mezzo secolo. Patron Di Nunno in settimana ha acceso la sfida accusando il Brescia di non meritarsi la B in quanto retrocesso sul campo la scorsa primavera. Ruggini dovute al fatto che Cellino, durante l’estate, quando cercava in tutti i modi di essere riammesso alla B, puntava anche sulla situazione del Lecco, la cui iscrizione era sub iudice per la vicenda stadio. Poi Cellino ha virato sulla Reggina, riottenendo la B al loro posto. Brescia con il confermato Gastaldello in panchina, sceso in campo solo nel turno prima della sosta, dove ha ottenuto una confortante vittoria sul Cosenza (1-0, gol del cavallo di ritorno Bjarnason). Nello scorso turno ha esordito anche il Lecco, piegato 4-3 dal Catanzaro sul neutro di Padova. Sempre alle 14, occhio a Cosenza-Sudtirol. Bisoli, allenatore degli altoatesini torna al San Vito-Marulla dove nel 2022 ottenne una pazzesca salvezza ai playout. Stavolta troverà un Cosenza arrabbiato, reduce da due ko di fila (a Brescia e in casa col Modena) mentre il Sudtirol è ancora imbattuto (con una gara in meno giocata) e con tanta voglia di stupire come nella passata stagione. Di livello anche la gara delle 16.15, la Reggiana di Nesta ospita la Cremonese di Ballardini. Pur avendo solo due punti, prima della sosta, i granata emiliani hanno imbrigliato sullo 0-0 il Parma al Tardini, risultato che conferma la validità dell’organico, anche se ci vorrà un po’ di tempo per soppesarlo bene, gli ultimi colpi di mercato sono arrivati nelle ore finali di trattative e ci vorrà tempo per valutarli (anche perché alcuni non sono in condizioni fisiche ottimali). La Cremonese invece, prima della sosta era stata raggiunta sull’1-1 in casa dalla Samo: squadra ancora in fase di rodaggio, chiamata a cambiare marcia se vuole essere protagonista nella lotta per la A. LEGGI TUTTO

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    Derby Parma-Reggiana: Nesta vuole fermare Pecchia

    TORINO – Oggi comincia la 4ª giornata di Serie B con quattro partite, fischio d’inizio alle 18.30, le altre sei gare tutte domani. Il clou al Tardini dove si gioca uno dei derby più sentiti d’Italia, Parma-Reggiana. Favoriti i ducali di Pecchia, anche se nei derby, spesso la più debole sorprende. Però questo Parma, in testa da solo alla B a punteggio pieno, inizia ad avere numeri interessanti: due gol segnati in ogni partita, solo uno incassato (nell’ultima uscita, il temporaneo pareggio del Pisa su rigore inventato dall’arbitro Volpi), una superiorità sugli avversari che inizia a farsi evidente. Ecco, un derby così caldo pare proprio la partita giusta per capire fino a che punto il Parma può essere la squadra da battere. Ma è evidente che il buon lavoro fatto da Pecchia nella passata stagione è alla base degli iniziali successi di questa annata (mettiamoci anche il passaggio di turno in Coppa Italia con uno straordinario 3-0 al San Nicola di Bari). Sull’altro fronte però, c’è una Reggiana guidata da Nesta che potrebbe fare buone cose in questa stagione, anche alla luce dei colpi di mercato dell’ultimo giorno: Crnigoj, Da Riva, Antiste e Melegoni, nomi non da poco. Certo, a Reggio Emilia il primo comandamento è volare bassi e la testa dev’essere solo al mantenimento della categoria, anche perché la Regia, in tre uscite, ha fatto un solo punto (il 2-2 in rimonta in Como, prima e dopo i ko di Cittadella e in casa col Palermo). Però i valori per stupire non mancano, specie quando gli ultimi arrivati saranno assemblati al resto della squadra. Ma intanto, se la Regia dovesse fare un figurone al Tardini, si potrebbero mettere le basi per provare ad alzare l’asticella. Certo, la squadra di Nesta è reduce dall’1-3 subito dal Palermo. Ma il risultato inganna. Contro una delle candidate alla A, la Reggiana era riuscita a pareggiare in dieci con Lanini (uno che da tempo meritava di stare in B), salvo poi incassare due reti nel negli ultimi 20’ quando forse nei giocatori stava iniziando a subentrare il pensiero per quel derby che la città vive come il momento più importante della stagione. Sempre in Emilia, a Modena sbarca il Pisa. Attenzione ai canarini guidati da Paolo Bianco, esordiente in B: hanno giocato solo due partite, vincendole entrambe, devono recuperare la sfida col Brescia della prima giornata. Dunque, potenzialmente, potrebbero essere in testa assieme al Parma. Quello col Pisa però, è il primo vero test probante per capire se il Modena ha i mezzi per fare meglio della scorsa stagione quando, con un pizzico di continuità in più, si potevano acciuffare i playoff. Ma anche il Pisa di Aquilani sta ben impressionando. Pure i toscani hanno saltato il turno d’esordio per poi debuttare a Marassi mettendo sotto la Samp. Poi il ko interno col Parma, da cui sono comunque usciti a testa alta. Dunque il Modena sembra fatto a posta per misurare le ambizioni dei nerazzurri ma al momento, quel che più conta, è che la squadra abbia un avvenire: Aquilani sta dando identità e gioco a una squadra che nella passata stagione aveva chiuso un ciclo terminando all’11° posto. Sul mercato il Pisa non s’è mosso male (Vignato dal Bologna l’ultimo colpo), ci sarebbero insomma le condizioni per migliorare la scorsa deludente annata. Il Palermo invece, non può fallire in casa contro la Feralpisalò, assoluta debuttante in B. Sui siciliani inizia a tirare una buona aria, dopo un inizio un po’ tormentato. All’esordio, lo 0-0 di Bari coi pugliesi rimasti in doppia inferiorità numerica, aveva fatto storcere il naso alla critica. Così Corini è sbottato e ha chiesto maggior considerazione per i suoi, ora reduci dal 3-1 in casa della Reggiana, dopo aver saltato la seconda uscita. Vittoria che però non scaccia qualche dubbio sulla squadra di Corini, anche se fa ben sperare, dopo un mercato già sontuoso, l’arrivo di Di Francesco: questa è la B oggi, può permettersi d’ingaggiare un attaccante che nella prima giornata di Serie A, con il Lecce, ha segnato il gol vittoria a una squadra che farà la Champions, la Lazio. E la Feralpisalò? Dopo tre uscite e altrettante sconfitte, nessun gol segnato e sette incassati, adesso è il momento di non disunirsi. Tutto sommato, anche la rivelazione della scorsa stagione, quel Sudtirol che nel 2022 si affacciava come i gardesani per la prima volta in B, perse le prime tre partite. La sfida di stasera del Barbera magari non sarà l’ideale per cambiare registro ma bisogna provarci, anche se dopo l’ultima uscita, il 3-0 incassato ad Ascoli, i ragazzi di Vecchi hanno giocato la peggiore delle tre gare, pur affrontando la squadra meno attrezzata di quelle incontrate. Si gioca anche Sudtirol-Ascoli. Sugli altoatesini si sono scritte un po’ di fesserie quest’estate, ci si è spinti a parlare di smobilitazione per alcune partenze (i difensori Zaro e Curto, su tutti). Poi il campo è un’altra cosa e dice che gli altoatesini sono in classifica sesti (il piazzamento finale della scorsa annata), pur avendo giocato solo due gare, nelle quali hanno imposto il pari allo Spezia (scoppiettante 3-3, acciuffando per tre volte i liguri) e la convincente vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò con le reti di Odogwu e Merkaj, le due punte. Altro che smobilitazione degli altoatesini, i due marcatori dimostrano che è l’esatto contrario. Odogwu andava in scadenza a giugno e il Sudtirol gli ha prolungato il contratto con mesi d’anticipo, scacciando tante squadre che ronzavano sull’italo-nigeriano. L’italo-albanese Silvio Merkaj invece, giunto da pochi giorni dall’Entella dove aveva grandi numeri, potrebbe stupire esattamente come stupì Odogwu un anno fa. E l’Ascoli? Sulla squadra di Viali è meglio astenersi da ogni giudizio, almeno per ora. La brutta partenza ad handicap (il 3-0 incassato a Cosenza con la squadra che andava all’intervallo con tre espulsi), aveva fatto temere il peggio. Poi è arrivato il ko di Modena (1-0) e la squadra s’è sbloccata solo col 3-0 alla povera Feralpisalò. Ma la rosa è stata completata solo negli ultimissimi giorni di mercato, serve tempo per capire cosa potrà fare quest’anno il Picchio, ancora a lutto per la scomparsa di Carletto Mazzone che da decenni viveva ad Ascoli perché ne aveva fatto la storia. LEGGI TUTTO