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    Genoa e Reggina: rispondete a Grosso?

    TORINO – La 23ª giornata di Serie B si chiude oggi con due gare di cartello, fischio d’inizio alle 16.15. A Parma sbarca la corazzata Genoa che sotto la guida di Alberto Gilardino nello scorso turno ha conquistato la zona A diretta, scavalcando la Reggina: col Gila i rossoblù hanno messo insieme 17 dei 21 punti disponibili, anche se una settimana fa a Marassi, contro un solido Pisa, non sono andati oltre lo 0-0, senza riuscire ad approfittare della superiorità numerica maturata nel finale. Le parole d’ordine del Gila sono “umiltà e sacrificio”, cioè quel che più mancava col suo predecessore Blessin. Genoa che sul mercato di gennaio si è mosso discretamente: il ritorno della bandiera Criscito, in difesa assieme alla giovane promessa Matturro, gli arrivi degli attaccanti Dragus e Salcedo, oltre all’esterno sinistro Haps (oggi assente, espulso nell’ultima uscita col Venezia che lo fermerà per 3 turni). Il Genoa sarà seguito al Tardini da oltre 4mila tifosi che affolleranno uno stadio dove alle 14 andrà in scena la contestazione della tifoseria di casa, soprattutto quella della curva, sconfortata dal rendimento a singhiozzo della squadra di Pecchia. La scorsa estate il Parma era considerato la terza forza del campionato (dopo Genoa e Cagliari). Pur non replicando la fallimentare passata stagione, quando gli emiliani chiusero al 12° posto senza lottare mai né per la A diretta né per i playoff, le prospettive il Parma sembrano fosche: hanno già perso 8 volte, 2 nelle 3 partite del 2023, rovesci che hanno fatto perdere la zona playoff, con la squadra che oggi è undicesima ma a -1 dall’8° posto, l’ultimo buono per i playoff. Dal mercato è arrivata l’ala destra Zanimacchia, uomo chiave per il tecnico Pecchia che ne fece un elemento decisivo un anno fa nell’ascesa alla A con la Cremonese, inseguito già dall’estate, oggi dovrebbe essere titolare. Ma è stato ceduto in Turchia al Fenerbahce il promettente terzino Oosterwolde (ottima plusvalenza per Krause), oltre alla punta Tutino e al difensore Romagnoli. Oggi rientrano Osorio e Buffon: partita particolare per Gigi, al rientro dopo aver saltato due partite a causa di una botta in allenamento, da sempre nutre una profonda simpatia per il Genoa e in passato gli sarebbe piaciuto difendere la porta rossoblù. L’altra grande sfida è il derby del Sud Palermo-Reggina, al quale non potranno partecipare i tifosi amaranto per il divieto imposto dalla Prefettura di Palermo, decisione considerata incomprensibile a Reggio Calabria dove non si reputa la partita a rischio ordine pubblico. I siciliani sentono profumo di playoff, ha pagato confermare in panchina Eugenio Corini nei momenti più difficili. La squadra ha messo insieme 16 punti nelle ultime 8 uscite e a gennaio è stata teoricamente ben rinforzata, forse i siciliani hanno fatto li miglior mercato della B con gli arrivi di Tutino, Verre, Orihuela, Graves, Masciangelo e Aurelio. “Adesso è un altro Palermo”, ammette Corini che in settimana ha fatto rivedere ai suoi gli errori commessi nel pesante ko dell’andata, quando il Palermo uscì dal Granillo con tre reti sul groppone, un ko che iniziò a minare le certezze dei rosanero, spegnendo l’entusiasmo per la promozione dalla C, prima della grande crescita degli ultimi due mesi. Sull’altro fronte, una Reggina che non sta vivendo un bel 2023. Ha battuto in rimonta la Ternana ma prima e dopo sono arrivati il ko interno con la Spal e quello di Bolzano col Sudtirol. Tuttavia, anche il mercato di gennaio dei calabresi non è niente male, il ds Taibi potrebbe aver risolto i maggiori problemi che aveva Pippo Inzaghi. Serviva un portiere affidabile, ed è arrivato Contini (difficile trovare di meglio); davanti mancava una punta di peso che desse il cambio all 35enne Menez, straordinario falso nueve: dallo Spezia è giunto lo slovacco Strelec che ha i mezzi per imporsi in B; in più difesa e centrocampo sono stati puntellati con gli arrivi dell’esperto Terranova dal Bari e del giovane francese Bondo che nel Monza faticava a trovare spazio ma che in amaranto potrebbe trovare la piazza giusta per maturare. Insomma, anche se una settimana fa la Reggina ha perso il 2° posto (cioé la zona A diretta), dopo un mercato del genere, può ancora legittimamente sperare di contendere al Genoa la promozione senza passare dai playoff, anche se la stagione resta già ora largamente positiva, viste le condizioni di partenza. Oggi però, mancherà per squalifica la rivelazione Fabbian, capocannoniere della Reggina con 7 reti (da mezzala…), col centrocampo privo pure di Hernani: spazio a Liotti e Crisetig. Resta il fatto che oggi, Genoa e Reggina devono rispondere alla capolista Frosinone di Fabio Grosso che ieri, vincendo 2-0 a Como, si è portata temporaneamente a +11 e +12 su rossoblù e amaranto. LEGGI TUTTO

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    Corini: “Il Palermo deve volare. La Reggina ha qualità e Inzaghi è sempre stato…”

    Il Palermo viene da un periodo importante: otto gare senza sconfitta, due vittorie nelle ultime due. Ora però la squadra di mister Eugenio Corini dovrà sostenere un periodo con sfide ad altissima intensità: in ordine Reggina, Genoa, Frosinone e Sudtirol. Il tecnico, nella conferenza stampa di vigilia, ha presentato il match contro i calabresi di Filippo Inzaghi, ricordando anche la dura sconfitta patita per 3-0 all’andata.
    Palermo, la carica di Corini
    Queste le parole di mister Corini a poche ore dal match del Barbera: “Le prossime quattro gare saranno importanti visto il livello delle nostre avversarie. Ma pensiamo ad una partita alla volta, alla fine di questo percorso trarremo le conclusioni per affrontare le ultime dodici sfide. Sappiamo che si può crescere, l’entusiasmo ci può portare oltre. Sono curioso di vedere come reagirà la mia squadra: so che ha dei valori e che possiamo affronare al meglio il match di domani. Ci sarà tanta gente al Barbera? La squadra l’ha meritato, sarà bello. La gente risponde sempre presente: siamo uniti e forti”.

    Corini su Inzaghi e la Reggina
    Su Inzaghi, che parlato in conferenza del Palermo, e sulla Reggina, Corini si è così espresso: “Inzaghi è ostico da affrontare, prima da calciatore e adesso da allenatore. Lui ha costruito bene la squadra da quando è arrivato, noi abbiamo avuto qualche difficoltà di amalgama dal punto di vista fisico: ci è servito del tempo. Fabbian? Assenza importante per loro, ma la Reggina ha una rosa di qualità e ha lavorato bene sul mercato. All’andata la Reggina ha meritato: nel primo tempo facemmo delle cose, ma non si possono fare miracoli. Nell’undici c’erano tanti ragazzi nuovi che venivano da ambienti differenti, dovevamo inoltre rimetterci in sesto dal punto di vista fisico. Ho fatto vedere degli spezzoni di quella partita ai ragazzi: vogliamo avere entusiasmo ma senza perdere equilibrio”. LEGGI TUTTO

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    Palermo: il bello deve ancora venire?

    TORINO – Da un po’ di tempo a Palermo il campionato volge al bello. Ma forse, il meglio deve ancora venire. Domenica scorsa, dopo l’odissea per arrivare nelle Marche, con l’aereo tornato alla base per un finestrino rotto, il Palermo di Eugenio Corini è tornato da Ascoli con una vittoria pesantissima che profuma di playoff, visto che i siciliani ora hanno gli stessi punti del Pisa ottavo (ma sono noni perché i toscani hanno una migliore differenza reti). Una ascesa costruita con una serie di 8 risultati utili consecutivi in cui i rosanero hanno messo insieme 16 punti, cioè un passo da playoff. I problemi avuti nella prima parte della stagione, ora sembrano un ricordo. Il Palermo adesso va che è una bellezza, trascinato anche dalle reti del suo bomber, quel Matteo Brunori riscattato la scorsa estate dalla Juve che con la doppietta di Ascoli ha raggiunto in vetta alla classifica cannonieri della B l’italo-marocchino Walid Cheddira, entrambi a 12 gol. Non solo. Grazie alle risorse del Football City Group, il Palermo probabilmente ha fatto il miglior mercato della B. Sono arrivati elementi di spicco come Tutino (dal Parma) e Verre (dalla Sampdoria), due che se dovessero esprimersi come nelle loro migliori annate, potrebbero dare quel qualcosa in più che fa la differenza. Ma promettono bene anche gli arrivi di due difensori: l’uruguaiano Orihuela (sinergia del City Group) e il danese Simon Graves che a Palermo ricorda lo sbarco di un altro difensore danese chiamato Simon, avvenuto 15 anni fa, un certo Kjaer. E nelle ultime battute del mercato si sono chiusi due colpi non trascurabili, entrambi terzini sinistri che daranno possibilità di scelta a Corini: dal Benevento, Edoardo Masciangelo, che la B la conosce bene e dal Pontedera Giuseppe Aurelio, uno che in C aveva numeri molto interessanti e che potrebbe sorprendere a Palermo. Adesso però, arriva una sfida che sa tanto di esame di maturità: domenica alle 16.15 al Barbera sbarcherà la Reggina di Pippo Inzaghi che nell’ultimo turno, cadendo al Druso di Bolzano in casa del Sudtirol, ha perso il 2° posto, cioè la zona promozione diretta. Sfida che può essere una sorta di spartiacque stagionale per entrambe. In più per il Palermo c’è da riscattare il bruciante 3-0 subito al Granillo all’andata. Quella sfida iniziò a minare nei rosanero tante certezze e spense gli entusiasmi per la promozione ottenuta nel giugno scorso vincendo i playoff della C. Prima del cambio di marcia degli ultimi due mesi, è stato necessario compiere un lento lavoro di ricucitura, favorito da una proprietà che ha sempre dato fiducia a Corini, cosa rara, specie in questa stagione di B, segnata da un numero record di esoneri dell’allenatore. E adesso c’è la sensazione che possa essere arrivato il momento del raccolto. Perché questo Palermo ha tutte le carte in regola non solo per conquistare un posto nei playoff. Ma può dire anche la sua nella corsa per la A. Anche perché il pubblico unico del Barbera (e dei tanti tifosi rosanero che seguono la squadra in ogni stadio d’Italia), può dare quel qualcosa in più che colmi il divario con le squadre che precedono il Palermo.  LEGGI TUTTO

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    Grosso in fuga, il Frosinone piega il Benevento. Brunori trascina il Palermo

    FROSINONE – Tentativo di fuga del Frosinone che a chiusura del 22° turno di Serie B supera di misura il Benevento e allunga in vetta sulle inseguitrici. +8 sul Genoa e +9 sulla Reggina, la formazione di Grosso infila il 9° successo su 11 partite casalinghe e consolida il primato; resta impantanata nella lotta per non retrocedere la formazione di Cannavaro che esce dallo Stirpe a testa alta. Primo tempo giocato a viso aperto con i ciociari subito pericolosi in apertura con Insigne e Moro, per i sanniti è El Kaouakibi a spaventare la difesa avversaria divorandosi un gol a tu per tu con il portiere avversario. Nella ripresa lo spartito non cambia con tutte le due formazioni capaci di rendersi pericolose, l’episodio decisivo arriva però al 77′. Fallo di mano di Foulon e rigore per i gialloblu: Borrelli si presenta davanti a Paleari, calcia centrale e sblocca la gara. Nel finale i giallorossi ci provano, al 95′ è addirittura Paleari a sfiorare il pari, ma Turati blocca e può partire la festa.
    Frosinone-Benevento, tabellino e statistiche
    Serie B, la classifica
    Brunori trascina il Palermo, Ascoli ko
    Dopo il rinvio di 24 ore, Ascoli e Palermo regalano una gara intensa che gli uomini di Corini riescono a portare a casa per 2-1, conquistando tre punti fondamentali per rilanciarsi nella corsa in zona playoff e allontanare quella playout. Dopo 15′ è Brunori a portare avanti gli ospiti con un ottimo controllo di esterno e un piazzato di interno destro che non lascia scampo a Leali. I padroni di casa provano a reagire, ma per il pari bisogna attendere la ripresa. Al quarto d’ora, Forte entra in campo e ha bisogno di pochi secondi per mettere in rete la palla dell’1-1. Passano solo 7′ e arriva un nuovo colpo di scena: Simic atterra Brunori in area, dal dischetto il numero 9 si fa ipnotizzare da Leali. Brunori non si perde d’animo e così all’82’ tira fuori il gioiello del nuovo vantaggio Palermo che resiste fino al triplice fischio.
    Ascoli-Palermo, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Grosso cerca la grande fuga

    TORINO – Oggi si chiude la 22ª giornata di Serie B con due gare. Alle 14 Ascoli e Palermo si affrontano al Del Duca, gara rinviata di 24 ore per i problemi avuti dai siciliani in volo: l’aereo aveva un finestrino rotto ed è dovuto tornare indietro, rendendo un’odissea l’arrivo nelle Marche della squadra. Soprattutto i siciliani vanno tenuti d’occhio. Non solo perché sono in serie positiva da 7 giornate (con 13 punti raccolti) ma perché sono la squadra che, potenzialmente, sta facendo il miglior mercato della B (Orihuela, Tutino, Verre, il prossimo sarà Graves e probabilmente non finisce qui). Ma va anche detto che, sull’altro fronte, l’Ascoli, oltre al trequartista Proia, si è assicurato uno dei migliori bomber di categoria, Francesco Forte, battendo una folta concorrenza: dovesse tornare ad essere quello della promozione in A col Venezia, datata 2021, ne vedremo delle belle. Oggi sarà un incrocio importante in chiave playoff, chi la vince potrebbe concretamente sperarvi. Alle 16.15 invece, scende in campo la capolista Frosinone che in casa affronta il Benevento, cioè è sfida in panchina fra Campioni del Mondo 2006, due colonne della mitica spedizione in Germania, Fabio Grosso e Fabio Cannavaro. Quest’ultimo non se la passa bene, il suo Benevento continua a stentare: nel 2023 ha rimediato un solo punto (a Cosenza, facendosi raggiungere nel finale) e sabato scorso, sempre nel recupero, ha subito il ko interno dal Genoa. La classifica piange, anche perché la squadra, per come si esprime, non sembra calata nella realtà di una classifica che scotta. Da verificare se l’arrivo di Pettinari in avanti (al posto di Forte ceduto all’Ascoli) porterà qualcosa in più (oggi dovrebbe partire titolare) mentre per la difesa ci sarà il ritorno del rumeno Tosca, già con la Strega nei primi sei mesi del 2018. Il Frosinone di Grosso invece, va che è una meraviglia: ha vinto entrambe le gare del 2023 (a Brescia e in casa col Modena) per una striscia aperta di 3 vittorie di fila. Oggi, con un altro successo, il distacco sulle inseguitrici Genoa e Reggina potrebbe essere portato rispettivamente a +8 e +9. Insomma, non sarebbe ancora A in tasca perché siamo solo alla 3ª giornata di ritorno. Ma con 3 punti il Frosinone farebbe un passo enorme verso la promozione, va anche ricordato che in stagione i ciociari non hanno mai perso in casa, solo vittorie e due pareggi. Inoltre, nel gruppo-squadra non si dimentica la sconfitta dell’andata, favorita dall’arbitraggio molto criticato di Pairetto che negò due rigori al Frosinone nel finale. Curioso come diverse volte, fischietti internazionali come il figlio d’arte di Nichelino, chiamati a dirigere gare di B, commettano errori che, se accadessero sotto i riflettori della Serie A, rischierebbero di segnarne la carriera. Ma se succede in B, passa tutto in cavalleria. Resta il fatto che oggi a Frosinone c’è una voglia particolare di riscattare quell’ingiusto 2-1 del Vigorito ad agosto, al di là dell’importanza dei 3 punti nella corsa per la A. LEGGI TUTTO

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    Ascoli-Palermo rinviata: l'aereo rosanero decolla poi rientra per un guasto

    TORINO – Partita rinviata, causa “guasto all’aereo”. Questo è il motivo ufficiale della posticipazione di un giorno della gara valida per il campionato di Serie B tra Ascoli e Palermo, che si srebbe dovuta giocare oggi alle 14. Un problema tecnico del velivolo che ieri avrebbe dovuto portare la squadra rosanero a Pescara ha costretto il club siciliano a chiedere di far slittare il match a domenica. La Lega Serie B, dopo avere “valutato la sussistenza di ragioni oggettive”, ha accolto la richiesta e la sfida si disputerà quindi domani alle 14. Subito dopo il decollo del volo di linea che avrebbe dovuto portare il Palermo a Pescara, da dove la squadra rosanero avrebbe dovuto raggiungere poi Ascoli in pullman, il pilota dell’aereo ha riscontrato un guasto in cabina di pilotaggio ed è stato costretto a invertire la rotta e tornare a terra all’aeroporto Falcone e Borsellino.
    La nota del Palermo
    La compagnia aerea ha provveduto a fare arrivare a Palermo un altro velivolo. Questa la nota del club per spiegare la situazione: “Il Palermo ringrazia quanti si sono adoperati per fronteggiare gli impedimenti straordinari che non hanno consentito alla squadra di raggiungere Ascoli secondo il programma previsto per il match della ventiduesima giornata di campionato. In particolare, la Questura di Ascoli e tutte le forze dell’ordine interessate, la Lega di B con il suo presidente Mauro Balata e il suo staff e il club bianconero con il suo patron Massimo Pulcinelli, il presidente Carlo Neri e il suo staff, oltre agli arbitri e ai broadcaster televisivi: un evidente esempio di come lo spirito di squadra nel calcio viva anche fuori dal campo di gioco”. LEGGI TUTTO

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    Palermo, ora sì che sei da playoff

    TORINO – Mai come in questa stagione di B si sta facilmente cambiando l’allenatore. Ma sta facendo eccezione il Palermo: dopo l’addio estivo da Silvio Baldini, nato da una scelta sua di andarsene, la società ha puntato su Eugenio Corini. Che in stagione se l’è vista brutta parecchie volte, fosse stato in un’altra piazza sarebbe stato con ogni probabilità esonerato. Ma lavorando per Football City Group, questo rischio non c’è. Altra mentalità, all’allenatore si dà tempo. E alla fine, potrebbero aver ragione loro. Perché questo sta dicendo il Palermo degli ultimi due mesi. Con la prestigiosa vittoria sul Bari, venerdì scorso nell’anticipo, i siciliani si sono portati a un solo punto dalla zona playoff, mettendosi grossomodo in linea con le aspettative d’inizio stagione. L’ultima sconfitta risale al 27 novembre, quel bruciante Palermo-Venezia 0-1 che in altre piazze sarebbe stato fatale. Non per Corini che da allora ha messo insieme una serie positiva di 7 partite, in cui ha raccolto 13 punti, trovando insomma quella continuità che era mancata nella prima parte della stagione. Ma fin dall’inizio le potenzialità del Palermo erano note. Lo dice il fatto che la squadra, prima di battere il Bari, aveva messo sotto altre big della B come Genoa, Cagliari e Parma. Del resto, sul Palermo che la scorsa estate si riaffacciava alla B dopo tre stagioni, il City Group ha speso e sta spendendo non poco. Squadra fondata sull’acquisto a titolo definitivo dalla Juve di bomber Brunori, l’uomo che ha portato in B i rosanero con 29 gol fra campionato e playoff di C, ad oggi vice capo cannoniere della B con 10 reti, 2 meno della rivelazione Cheddira. Ma anche gli arrivi estivi dei vari Pigliacelli, Mateju, Nedelcearu, Saric, Stulac, Gomes, Segre, Di Mariano ponevano il Palermo, se non in prima fila per la A, comunque in buona posizione, pur nell’ambito di un campionato con almeno 12 pretendenti, più o meno dichiarate, alla promozione. E non finisce qui. Perché al mercato di gennaio il club siciliano potrebbe risultare alla fine la squadra della B che più s’è mossa per essere ancora più competitiva. Finora sono arrivati il difensore uruguaiano Orihuela (numeri interessanti, punta a diventare Nazionale, sinergia di City Group) e soprattutto la punta Tutino, giunto dal Parma, dovesse tornare ad essere quello che a suon di gol portò la Salernitana in A nel 2021, potremmo vederne delle belle. Anche perché, prima della fine del mercato prevista per martedì 31, arriverà il trequartista Verre dalla Sampdoria (in B fece la fortuna del Perugia) che potrebbe cedere ai siciliani anche un elemento come Leris che coi suoi strappi in B fa la differenza. Ed è ormai fatta anche per un esperto esterno sinistro, Martella dalla Ternana. Insomma, occhio al Palermo di Corini: per come sta venendo fuori e per le forze che potrebbe avere per emergere ancora di più. A patto che già sabato, fischio d’inizio alle 14, si affronti come negli ultimi tempi, l’impegno di Ascoli. Prima di diventare imbattibile, il Palermo di Corini era già caduto 7 volte (come 7 sono le vittorie e i pareggi), anche con avversarie tutt’altro che proibitive. Ma il Palermo degli ultimi tempi, che ha virato su un più solido 3-5-2 (modulo raramente utilizzato da Corini in passato), sembra proprio aver imboccato la strada giusta: per la Serie A attraverso i playoff ci sono anche loro. LEGGI TUTTO

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    Bari-Genoa, notte da A

    TORINO – Com’è ormai da tradizione, a Santo Stefano trionfa per tutto il giorno la Serie B, in programma la 19ª e ultima giornata del girone d’andata con la ripresa fissata poi al 14 gennaio. Il clou è nella sfida delle 20.30, quando al San Nicola si affronteranno Bari e Genoa, stadio gremitissimo, si dovrebbe battere il record stagionale della B già stabilito dal Bari (con la Ternana, 38800 spettatori). Le due squadre, a -3 dalla Reggina seconda, cercano di agganciare la zona A diretta. Partita speciale per Michele Mignani, il tecnico dei pugliesi, genovese e doriano (da calciatore, ebbe una presenza nella Samp scudetto del 1991), reduce da 8 risultati utili di fila, col miglior attacco della B (29 gol segnati, come la Reggina), il minor numero di sconfitte (2) e il più alto numero di pareggi (9). Ma anche per Gilardino è una sfida importante, dopo aver raccolto 7 punti nelle sue precedenti 3 uscite (e senza subire reti) con questo ultimo impegno del 2022 il Gila si gioca la conferma sulla panchina del Genoa, visto che (formalmente) lo guida ad interim.  Però, salvo cataclismi, a gennaio sarà lui che cercherà di portare il Genoa in alto. La Reggina seconda gioca alle 15 ad Ascoli, trasferta non semplice per Pippo Inzaghi ma fondamentale per continuare la corsa alla A diretta, coi marchigiani reduci dal colpo di Cosenza mentre gli amaranto avevano fatto 0-0 in casa col Bari. Il Frosinone, capolista e campione d’inverno, a +6 su Bari e Genoa, alle 18 riceve la Ternana, gara diretta dalla livornese Ferrieri Caputi con una terna tutta rosa, per la prima volta in Italia. Umbri reduci dal tonfo in casa col Como che non riescono a fare il salto di qualità con Andreazzoli in panchina (e qualcuno inizia già a rimpiangere l’esonerato Lucarelli). Ciociari che cercano il successo interno dopo due pari di fila allo Stirpe (con Cagliari e Pisa), anche se prima in casa avevano sempre vinto. Attenzione al Pisa: da quando è tornato D’Angelo in panchina viaggia alla media di 2 punti a partita, alle 15 è di scena in casa della Spal, adesso i toscani sono quinti ma con un altro successo potrebbero mettere nel mirino la zona A diretta. Gara chiave anche per i ferraresi, con il tecnico De Rossi che cerca di risollevare la squadra dai bassi fondi, dopo la vittoria, un po’ fortunata, di Parma. E a proposito dei crociati, alle 15 giocano a Venezia: i lagunari stavano facendo bene con l’arrivo di Vanoli in panchina ma una settimana fa sono caduti a Perugia. Anche il Parma deve ritrovarsi, troppi tonfi seguiti a buone prove, manca la continuità. Il Sudtirol, tornato in zona playoff dopo la vittoria di Cittadella, alle 15 riceve il Modena, reduce dall’1-1 interno col Benevento. Sempre alle 15, il Cagliari, che dal 1 gennaio passerà sotto la guida di Claudio Ranieri (contratto fino al 2025), riceve il Cosenza per mettersi alle spalle i momenti di difficoltà vissuti con Liverani e cercare di agganciare almeno la zona playoff (ora distanti 4 punti). In panchina, in attesa di Ranieri, andrà Roberto Muzzi, club manager dei sardi che aveva già avuto una fugace e infelice parentesi in panchina, tre stagioni fa all’Empoli. Alle 12.30 invece, al Brescia c’è il debutto in panchina di Alfredo Aglietti, il sostituto di Pep Clotet comincia al Rigamonti dal Palermo, il cui tecnico Eugenio Corini è un ex importante per il Brescia, fu l’ultimo a portarlo in A nel 2019. Sempre alle 15, il Benevento di Cannavaro cerca 3 punti chiave, per dare un altro volto alla stagione, in casa contro il Perugia ultimo ma galvanizzato dalla vittoria di lunedì scorso sul Venezia mentre un altro scontro salvezza importante è Como-Cittadella, coi lariani reduci dal trionfo di Terni e i veneti che vengono da 3 ko di fila. LEGGI TUTTO