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    Palumbo e la Juve Next Gen: “La strada è quella giusta”

    La Juventus Next Gen nel pomeriggio affronterà la trasferta di Lucca per la Coppa Italia di Serie C. Un match importante per i ragazzi di Brambilla per dare continuità all’ultima vittoria in campionato contro l’Arezzo. Tra i giocatori che sta cercando di trovare la condizione è Martin Palumbo. Il centrocampista ha iniziato la stagione in ritardo per via di un problema muscolare, ma sta recuperando al meglio ed è pronto per dare una mano ai compagni. Lui ha già esordito in Serie A prima con l’Udinese e poi con la Juventus nella stagione 2021/22 e proprio prima della gara contro la Lucchese ha parlato ai canali ufficiali del club.
    Palumbo: “La Coppa ha grande valore”
    Martin Palumbo ha parlato in vista della gara con la Lucchese: “La Coppa Italia per noi ha grande valore. Nelle prime due partite della competizione hanno trovato più spazio alcuni giocatori che avevano giocato meno in questo inizio di stagione e il risultato è stato ottimo. La voglia di mettersi in mostra e la giusta determinazione hanno fatto la differenza contro Pro Vercelli e Torres e adesso ci attende una nuova prova. Sarà una gara difficile, ma noi vogliamo provare ad andare il più avanti possibile nella competizione. Ci piacerebbe provare a ripetere il percorso dello scorso anno, arrivando in finale e magari vincendola questa volta”. Poi è tornato sul match con l’Arezzo: “Il risultato che abbiamo ottenuto è stato molto importante per noi, soprattutto per il morale del gruppo. I tre punti ci servivano perchè era da un po’ di partite che non riuscivamo a trovare la vittoria in campionato. Abbiamo iniziato nel migliore dei modi un ciclo fitto di partite che ci vedrà impegnati praticamente ogni tre giorni da qui alla sosta natalizia. Ogni partita è per noi uno step in più di crescita, a prescindere dal risultato che si ottiene perchè si cresce anche e soprattutto passando dai pareggi e dalle sconfitte e non soltanto dalle vittorie. Siamo un bel gruppo, ci teniamo tutti a fare buone prestazioni e bella figura per farci trovare pronti nel momento in cui il mister decide di schierarci in campo. Stiamo lavorando bene, con la giusta serenità, questa è la strada giusta”. E sull’arrivo alla Juve e l’importanza della Next Gen…
    Guarda la galleryJuve Next Gen-Torres 1-0: un guizzo di Comenencia elimina la Torres in Coppa LEGGI TUTTO

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    Modena, non chiamatela sorpresa

    TORINO –  Come si dice in questi casi, la fortuna bisogna sapersela meritare. Sabato scorso, il Modena di Paolo Bianco è di scena a Catanzaro, partitona d’alta quota che può dire molto del futuro di entrambe, giacché stanno andando oltre le aspettative estive. I calabresi passano in avvio con l’irresistibile Vandeputte, pari emiliano quasi immediato, con Manconi. La gara resta gradevole ed equilibrata, entrambe provano a vincerla. Finché nel recupero il Catanzaro coglie una traversa clamorosa con Ambrosino, il portiere Seculin può solo guardare la palla rimbalzare con forza in campo, al punto da innescare il contropiede canarino. Che l’albanese Kleis Bozhanaj – 22 anni, ex Carrarese in C, scuola Empoli – spietato trasforma nel gol della vittoria del Modena. Anche così va il calcio ma non si parli di scippo degli emiliani perché sul campo non hanno rubato nulla. E si sono meritati la fortuna perché affrontavano con parecchie assenze una sfida chiave che ha permesso loro di scavalcare il Catanzaro in classifica e d’insediarsi a sorpresa al terzo posto, a -2 dal Venezia secondo, cioé dalla zona A diretta. Poi, dopo la vittoria del Palermo nel recupero di ieri, il Modena ora è quarto. Davvero formidabili, di questi tempi, i canarini di Bianco. Sono alla terza vittoria di fila grazie a una squadra solida che dopo un avvio promettente (successi nelle prime tre uscite), non raccoglievano i 3 punti dal 2 settembre. E questo ci dice quanto sia equilibrata anche questa B: passi quasi due mesi senza vittorie, poi ne azzecchi tre di fila e senti profumo di Serie A. Ma non corriamo troppo. Le candidate alla promozione sono altre, non certo il Modena. Che così può giocarsi le sue carte a fari spenti, senza le pressioni con cui devono convivere le favorite. Però, nel 2024, saranno vent’anni che a Modena non si respira la Serie A. Vuoi vedere che alla famiglia Rivetti, che ha preso la società in C nel 2021, riesce il colpo grosso? Sarebbe il giusto premio a chi guida il club con una passione genuina, a iniziare dal rispetto della maglia (quelle assurde con cui giocano ormai tutte le squadre, a Modena sono bandite). Che ha un occhio di riguardo per i giocatori italiani e gli stranieri sono in modica e tollerabile quantità. Che sul mercato ha un ds, Vaira, che non stupisce con effetti speciali ma che quest’estate ha azzeccato i colpi giusti in ogni reparto: difesa rinforzata da Zaro (preso dal Sudtirol, forse il miglior centrale della scorsa B, match winner nella vittoria di Brescia del 24 ottobre); mediana (già ottima con Gerli e Magnino) impreziosita dall’innesto di Palumbo, uno che ha fatto la storia recente della Ternana e che proprio nella vittoria sugli umbri ha segnato il 29 ottobre il suo primo gol per i canarini; attacco dove si sta vincendo la scommessa Manconi, a Catanzaro al 2° gol stagionale. Scommessa per modo di dire: Manconi dieci anni fa, quando venne fuori dal Novara, era considerato un mezzo fenomeno da tenere d’occhio. Doveva maturare di testa, il resto c’era già tutto. Così, prima ancora che finisse la scorsa stagione, Vaira si accordava con lui dopo che in C all’AlbinoLeffe, aveva segnato 43 gol in 98 gare. E ora Manconi, a 29 anni, è forse salito sull’ultimo treno buono che passava. E chissà dove lo porterà, lui e il Modena. Intanto, sabato alle 16.15, al Braglia sbarca la Sampdoria di Pirlo che forse sta risolvendo i suoi problemi. Ma intanto, anche per il -2 con cui i blucerchiati hanno iniziato la stagione, che soddisfazione per il Modena affrontarla con dodici punti di vantaggio. Magari, quest’estate, c’era chi si immaginava il contrario. LEGGI TUTTO

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    Modena: quando è bello andare in Bianco

    TORINO – Non c’è solo il Parma in testa alla B a punteggio pieno. Potenzialmente, il Modena potrebbe avere gli stessi punti dello squadrone di Pecchia: i canarini hanno battuto l’Ascoli (1-0) e martedì sera si sono imposti in rimonta a Cosenza (1-2) ma dovranno recuperare la sfida della 1ª giornata, bisognava aspettare il Brescia che soltanto il 30 agosto ha avuto la certezza di essere riammesso in B al posto della Reggina. Ma c’è da sorprendersi per questo bell’avvio di stagione del Modena? No. La squadra aveva buoni valori già nella passata stagione, quando nelle ultime giornate, con alcune prove sottotono, il Modena perse l’occasione di fare i playoff perché dopo la salvezza la squadra aveva un po’ staccato la spina. Ma da neopromossa, era stato un buon campionato: mai il Modena aveva rischiato di essere risucchiata nella bagarre salvezza e non era scontato che accadesse, lo scorso anno era un campionato più competitivo dell’attuale. In più, dal mercato, condotto con buone idee dal ds Vaira, sono arrivati giocatori poco reclamizzati ma funzionali. Palumbo è da due anni uno dei migliori centrocampisti della B e sembrava un giocatore da A già quando con la Ternana giostrava ancora in C. Abile il Modena ad andarlo a prendere a inizio mercato, quando negli umbri andava in scena il passaggio di proprietà da Bandecchi a Guidi. Magari c’erano altri pensieri e così il Modena l’ha pagato relativamente poco, facendo probabilmente un affarone. Intrigante in attacco la scommessa Manconi: in C da anni stava segnando gol a caterve e andava in scadenza, giusto dargli una possibilità in B, perché questa dev’essere – come minimo – la sua categoria, visti i mezzi che ha dai tempi in cui da ragazzino s’imponeva nel Novara, doveva crescere di testa e a 29 anni ha forse l’ultima occasione per dimostrare di che pasta è fatto. Ma in avanti, c’erano soprattutto da sostituire i gol di Diaw, andato in doppia cifra nella scorsa stagione e che il Monza ha girato al Bari. E allora è stato fondamentale farsi ridare dalla Cremonese un attaccante come Strizzolo. Non c’è una punta in B così sottovalutata, forse paga un cognome non intrigante, che fa pensare a uno dei 7 nani, magari quello pauroso. E invece il 31enne Strizzolo in campo è un leone e un fior di attaccante di cui si dovrebbe parlare di più: ha segnato in entrambe le vittorie, andando in gol in media ogni 40’. Nella scorsa stagione era arrivato a gennaio, dal Perugia, tre gol nel girone d’andata, altri 5 in quello di ritorno coi canarini, pur non essendo un vero titolare: cosa deve fare ancora perché lo si consideri come meriterebbe? Non solo, in difesa è di livello assoluto il colpo Zaro, è stato uno dei capisaldi del Sudtirol-rivelazione,: era seguito anche da club di A ma aveva giocato nel Modena dal 2019 al 2021 e da tempo sperava di tornare. E poi sono arrivati il terzino sinistro Cotali (bel gregario nel Frosinone salito in A nella passata stagione), i difensori Cauz dalla Reggiana (da svincolato) e Riccio dalla Juve Nex Gen. Ma attenzione ai giocatori rientrati dai prestiti. A Cosenza l’ha decisa Fabio Abiuso, classe 2002, cresciuto non solo nelle giovanili nel Modena ma anche nella curva dei tifosi canarini. Ha giocato nella Primavera dell’Inter con Casadei e Fabbian, nella passata stagione era in C alla Pergolettese, orapuò dare tutto per la sua squadra del cuore, e si vede. Ma a dirigere l’orchestra, c’è Paolo Bianco in panchina, debuttante nella categoria e anche questa potrebbe essere una scommessa vinta, la più importante. Certo, da Tesser ha ereditato una squadra già ben impostata ma lui, senza stravolgere nulla, ci sta mettendo del suo. Già collaboratore di De Zerbi e Allegri, il suo calcio potrebbe trovare la sintesi fra due allenatori così opposti, dove l’equilibrio sembra essere la parola chiave. Così a Modena ora si sogna e si gode… pur andando in Bianco. E domani, fischio d’inizio alle 18.30, al Braglia sbarcherà il Pisa, altra squadra che potrebbe fare meglio della passata stagione, vero test per capire quanto i canarini possano volare in questa stagione . LEGGI TUTTO

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    Modena, buone mosse: va tenuto d’occhio

    TORINO – C’è molta curiosità su che tipo di campionato potrà fare il Modena che venerdì 28 affronta il Torino in amichevole, test interessante per capire le potenzialità dei canarini. In panchina non c’è più Attilio Tesser. L’allenatore di Montebelluna in due anni ha riportato il Modena in B al primo colpo e la stagione successiva ha ottenuto una salvezza tranquilla che non era scontata, con la squadra che mai ha rischiato di venir risucchiata nella bagarre salvezza. Certo, ancora un po’ bruciano quei playoff sfumati nelle ultime giornate perché erano davvero alla portata. Ma con l’organico che aveva a disposizione, Tesser ha fatto il suo e anche qualcosa di più. A fine stagione lui e la famiglia Rivetti, proprietaria del Modena, hanno fatto le loro valutazioni e sulla panchina è approdato Paolo Bianco, una delle scommesse più da seguire della prossima B. Bianco giunge a Modena dopo essere stato nello staff di Allegri alla Juve. Ex difensore, 524 presenze e 13 gol nei professionisti, ha firmato un biennale con opzione fino al 2026. Da allenatore, iniziò come vice nella Primavera del Sassuolo (giocava negli emiliani quando salirono per la prima volta in A). Poi ha diretto in C Siracusa e Sicula Leonzio. Nel 2019 entrava nello staff di De Zerbi, era con lui al Sassuolo e allo Shakhtar Donetsk. Per quel che s’è visto nelle prime uscite, il suo Modena dovrebbe schierarsi col 4-3-1-2 che era pure lo storico marchio di fabbrica di Tesser, anche se nell’ultima stagione coi canarini preferiva optare per il 4-3-2-1. Da capire di quale squadra disporrà, anche se i Rivetti e il ds Vaira non si stanno muovendo male in questa fase di mercato, tutt’altro. Certo, pesa la partenza di Diaw, autore di un’ottima stagione e rientrato al Monza (si è così rilanciato a Modena, che i brianzoli pensano di prolungargli il contratto e di tenerselo per la A). In avanti però, dalla Cremonese è tornato Strizzolo (stavolta a titolo definitivo) che da gennaio aveva fatto vedere cose buone coi canarini. Ma attenzione alla scommessa Manconi: classe 1994, giunto da svincolato, ormai sembrava avesse un radioso futuro alle spalle. Lo lanciò il Novara e pareva un predestinato, diceva d’ispirarsi a Cristiano Ronaldo e Candreva. In realtà, complice qualche limite caratteriale, ha passato quasi tutta la carriera in C. Ma da qualche tempo mostrava di essere da B (almeno). Perché ha raggiunto la maturazione giusta. Giunge a Modena dopo aver segnato nell’AlbinoLeffe 43 gol in 98 gare, ora è insomma l’attaccante che si prefigurava una decina d’anni fa, adesso potrebbe avere la testa giusta per imporsi anche ad alti livelli, non è mai troppo tardi. Sempre davanti, il gioiellino Bonfanti potrebbe rimanere, il Modena chiede cifre importanti per lui perché vorrebbe ancora goderselo e in effetti questa stagione potrebbe essere quella della sua definitiva consacrazione, è pur sempre un 2002. Finora, il colpo più interessante è stato l’arrivo di Palumbo dalla Ternana (a cifre contenute, anche per questo potrebbe rivelarsi un affarone): è stato una delle anime delle Fere, centrocampista completo che sa come essere incisivo davanti, incuriosisce scoprire dove lo schiererà Bianco, perché può ricoprire diversi ruoli. Inoltre è arrivato il terzino Cotali, utile gregario nel Frosinone appena salito in A e sempre per la difesa, è tornato Zaro, reduce da un gran campionato nel Sudtirol, qualche mese fa diceva che, se non andava in A (e c’era la possibilità), poteva accasarsi solo a Modena, dove aveva giocato dal 2019 al 2021. E sulla fascia sinistra potrebbe fare comodo il ritorno di Guiebre, originario del Burkina Faso, prelevato un anno fa dal Monopoli e girato in prestito in C alla Reggiana, dove ha fatto una stagione promettente (34 presenze, 2 gol), è pur sempre il giocatore che aveva scelto il Modena per la sostituzione di Azzi. Inoltre, a dimostrazione di quanto la famiglia Rivetti tenga alla crescita complessiva del Modena, a dirigere il settore giovanile è arrivato Andrea Catellani. Lo ricordate? Fu un dinamico attaccante che dovette ritirarsi a soli 29 anni per problemi cardiaci. Ora sta diventando un dirigente da tenere d’occhio, a giugno la sua Under 18 della Spal vinceva per la seconda volta di fila il titolo nazionale, battendo l’Inter: i nerazzurri pensavano di portarlo al proprio settore giovanile per il dopo Samaden ma il club emiliano li ha anticipati. Insomma, ci sono tante premesse interessanti, questo Modena potrebbe anche riuscire ad alzare l’asticella se il debutto in B di Bianco sarà all’altezza delle aspettative. LEGGI TUTTO

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    Ternana, quante nubi sul dopo Bandecchi

    TORINO – Tempi difficili per la Ternana. Entro pochi giorni si definirà il cambio di proprietà del club, da Stefano Bandecchi a Nicola Guida, imprenditore nel ramo farmaceutico e degli integratori, proprietario di Pharmaguida. Il passaggio di consegne si è reso necessario quando Bandecchi è diventato sindaco di Terni, c’era incompatibilità fra le due cariche. Ma come ha rivelato il portale Tag24, sito d’informazione dell’Università Nicolò Cusano, cioè il principale dei suoi beni, Bandecchi sarà il presidente onorario della Ternana mentre l’Unicusano terrà per sé il 5% delle quote azionarie, tra il 15 e il 20 luglio tutto sarà definito. Nel frattempo però, per le Fere tira una brutta aria. Con l’imminente cambio di proprietà, il tecnico Aurelio Andreazzoli, che era tornato in panchina dopo aver abdicato nel corso della scorsa stagione, ha rescisso il contratto. Per la successione, dopo tanti allenatori contattati, dovrebbe toccare a Fabrizio Castori, reduce dalla retrocessione in C col Perugia. Per quale futuro? Guida, nelle poche dichiarazioni che finora ha concesso, ha parlato di una Ternana che dovrà ridurre monte ingaggi ed età media della rosa. Già Bandecchi programmava una rifondazione da zero della Ternana, presto sarà nei fatti con Guida. La tifoseria è molto preoccupata. Le Fere, tornate in B nel 2021, vengono da due campionati al di sotto delle loro possibilità, con qualche rimpianto. Perché il gruppo aveva mostrato di avere valori importanti, non del tutto espressi. Il giocatore più talentuoso, Anthony Partipilo, è già stato venduto al Parma. Di Tacchio, il regista-mastino del centrocampo, è passato al Sudtirol. Palumbo, altro grande talento delle Fere, bel mediano capace di fare il trequartista atipico, ha mercato sia in A che in B, si tratta solo di capire chi farà l’offerta giusta. E anche Diakité, il più promettente dei difensori, classe 2000, è molto ambito, per non parlare del coetaneo Niccolò Corrado, terzino sinistro che fa gola anche in A. Insomma, tira aria di ridimensionamento e ciò potrebbe anche essere pericoloso, visti i problemi che la squadra ha vissuto nella parte finale della scorsa stagione, salvandosi con qualche brividino, anche se in avvio di stagione, dopo cinque vittorie di fila, le Fere erano andate in testa da sole. Inoltre, ad alimentare il pessimismo che serpeggia nella piazza, c’è il possibile ingresso di Massimo Ferrero in società. L’ex proprietario della Sampdoria ha più volte partecipato alle riunioni per definire la cessione. Interpellato sul suo possibile ingresso nella Ternana, il Viperetta ha fatto il vago, dice che lui è soltanto “un operaio del calcio”. Fatto sta che larga parte della tifoseria lo vede come fumo negli occhi e infatti Guida, nelle ultime ore, si sarebbe convinto a non imbarcarlo nell’avventura a Terni. Tuttavia, le sensazioni per la prossima stagione restano perlopiù negative. Ma da tempo fra squadra e tifoseria il feeling s’era fatto sempre più difficile. L’entusiasmo per il ritorno in B nel 2021, con una squadra capace di vincere la Lega Pro a suon di record, è un ricordo ormai sbiadito. Nelle due successive annate di B, raramente il Liberati s’è riempito, la media presenze allo stadio è rimasta costantemente bassa e anche questo non aiuta a programmare un futuro migliore. Ma per capire come butterà con Guida, bisogna aspettare che vada in porto il passaggio di proprietà. Dopo quella tappa, potrà sbloccarsi anche il mercato in entrata. E solo a quel punto si potrà capire con quali obiettivi la Ternana si misurerà con la prossima B. LEGGI TUTTO

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    Ternana: Palumbo e Defendi positivi al Covid

    Antonio Palumbo e Marino Defendi, giocatori della Ternana (Serie B), sono risultati positivi al Covid. A comunicarlo, in una nota, è la stessa società calcistica, a seguito degli abituali controlli svolti sui giocatori. E’ stato subito previsto il protocollo. Entrambi i calciatori sono in buona salute e si trovano in isolamento. Negativo tutto il resto del gruppo squadra, sottoposto ai test. 

    Il comunicato del club

    Sul sito del club il comunicato ufficiale: “La Ternana Calcio comunica che nella giornata di ieri a seguito degli abituali controlli Antonio Palumbo e Marino Defendi sono risultati positivi al SARS-Cov-2. La Società ha subito attivato il protocollo previsto ed i calciatori, in buona salute, si trovano in isolamento. Si comunica inoltre che tutto il gruppo squadra è stato testato con esito negativo. Seguirà monitoraggio stretto con tamponi secondo le indicazioni fornite dalle autorità sanitarie competenti che sono state prontamente informate.”

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