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    Parma all'esame Genoa. Pecchia: “Per noi uno stimolo. Mercato? Ho le mie considerazioni”

    Partita fondamentale per il Parma per cercare di uscire da un vortice negativo dopo la sconfitta di Cosenza. La piazza vuole qualcosa di più dai ragazzi di Pecchia, ma non tutte le ire del tifo crociato sono indirizzate alle prestazioni, ma anche alla proprietà. Al di là dei fattori esterni, però, la squadra deve provare a mettere in campo qualcosa di più per trovare quella continuità per riuscire a star dentro al gruppo playoff, obiettivo minimo dichiarato dalla società a inizio stagione. Al Tardini arriva il Genoa e Fabio Pecchia ha presentato la sfida in conferenza stampa.
    Parma all’esame Genoa: le parole di Pecchia
    Fabio Pecchia ha analizzato il momento del gruppo dopo la sconfitta contro il Cosenza: “I ragazzi hanno voglia di rispondere sul campo. Hanno lavorato con grande intensità e vogliamo dare delle risposte ai nostri tifosi. Le prestazioni altalenanti lasciano grande amarezza a tutti noi e di riflesso a tutto l’ambiente”. Non è tempo di fare bilanci: “Quelli si fanno sempre alla fine. Farli dopo un mese, due o tre è un giochino che si può fare ma poi quello che conta è il risultato finale. Abbiamo la nostra identità poi in diverse partite è mancato il risultato. La nostra ambizione è di volere sempre di più dai noi stessi e alzare l’asticella. Siamo una squadra giovane e anche per questo serve puntare sempre in alto. Il mio lavoro è andare a migliorare i dettagli. Ogni settimana noi ci fermiamo e valutiamo le cose positive e negative per apportare dei miglioramenti continui”.
    L’allenatore ha continuato parlando dell’avversario: “Il Genoa è una squadra in salute e che nelle ultime settimane ha fatto um cambio importante. Per noi è un esame molto bello da affrontare e con la giusta motivazione. Zagaritis a sinistra? E’ entrato molto bene a Cosenza, ma può giocare anche Ansaldi lì. Abbiamo due valide opzioni”. Poi due parole sulla contestazione dei tifosi: “Per noi sarà uno stimolo perché poi tocca a noi portarli dalla nostra parte con le prestazioni sul campo”. LEGGI TUTTO

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    Parma, Zanimacchia: “Pecchia mi ha accolto così. Buffon? Una leggenda e aiuterà noi giovani”

    Il Parma nel mercato invernale ha operato soltanto per un acquisto in entrata. Con sei mesi di ritardo, dopo le avance estive, ha raggiunto il quartier generale di Collecchio l’eserno Luca Zanimacchia. Un rinforzo utile per il modo di giocare di Pecchia e un giocatore che conosce avendolo avuto già nelle precedenti esperienze di Cremona e della seconda squadra della Juventus. Il classe ’98 ha accettato di scendere di categoria per mettersi a disposizione e dare una mano al Parma per raggiungere i propri obiettivi. Dopo qualche giorno dalla sua firma, il ragazzo si è presentato ai nuovi tifosi in conferenza stampa.
    Parma, le parole di Zanimacchia
    Luca Zanimacchia si è presentato come nuovo giocatore del Parma. Il classe ’98 ha raccontato del suo arrivo in città: “E’ arrivata questa grandissima opportunità e Parma è una città storica. Non ho esitato ad accettare anche perché avevo voglia di una nuova sfida e di giocare. Ho avuto modo di conoscere il gruppo ed è importante, non vedo l’ora di giocare e portare gioie ai tifosi”. Poi il racconto dell’incontro con Pecchia: “Col mister c’è un bel rapporto anche se non di molte parole. Una stima reciproca e lavoriamo sul campo senza troppi giri di parole. Quando sono arrivato mi ha detto ‘Giovane, sei arrivato eh'”.
    L’esterno ha poi parlato delle sue esperienze passate: “Ogni esperienza me la porto dentro e anno dopo anno sono cresciuto. Non ero un predestinato e mi sono dovuto sudare ogni step fatto per arrivare qui. Voglio migliorare ancora tanto perché posso imparare di più. Sono entusiasta di stare qui. Potevo arrivare sei mesi fa ma a Cremona avevo lasciato un bel ricordo e la possibilità di giocare in A mi hanno fatto propendere per giocarmi le mie carte in massima serie. Le cose non sono andate e così ho scelto di cambiare”. LEGGI TUTTO

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    Zanimacchia passa ufficialmente al Parma: la formula del trasferimento

    Nuovo cambio di maglia per Luca Zanimacchia. L’attaccante classe 1998, scuola Juventus Next Gen, saluta la Cremonese dopo pochi mesi, partendo in prestito: la direzione è il Parma. Dunque nuova esperienza, con la possibilità però di restare definitivamente in gialloblu: il club emiliano, infatti, si è assicurato il calciatore con la formula del prestito con diritto di riscatto (e controriscatto).Guarda la galleryJuventus Next Gen-Vicenza 2-1, le immagini della partita
    Zanimacchia, il Parma (e Pecchia) per rilanciarsi
    Zanimacchia si era accasato alla Cremonese lo scorso anno perché fortemente voluto da Fabio Pecchia. I due si erano incrociati nell’esperienza alla Juventus Next Gen, e appena Pecchia è diventato l’allenatore dei grigiorossi, il primo rinforzo chiesto fu proprio lui. Con l’addio di Pecchia, però, Zanimacchia ha trovato sempre meno spazio, con Alvini prima e Ballardini poi (875′ giocati in 17 presenze tra campionato e Coppa Italia, 0 gol e 1 solo assist a referto). Dunque di nuovo valigie pronte, direzione Parma. Destinazione poco casuale, perché a sedere sulla panchina dei ducali c’è, nemmeno a dirlo, Fabio Pecchia.
    Il comunicato del Parma
    Questo il comunicato ufficiale con cui il Parma ha annunciato l’acquisto dalla Cremonese di Luca Zanimacchia: “Il Parma Calcio annuncia di aver acquisito dall’Unione Sportiva Cremonese a titolo temporaneo con opzione di riscatto e controriscatto le prestazioni sportive di Luca Zanimacchia (Desio, 19.07.1998). Benvenuto Luca Zanimacchia!”. LEGGI TUTTO

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    Buffon, 45 e non sentirli: buon compleanno Gigi!

    Auguroni Gigi, oggi sono 45 anni. A un’età in cui quasi tutti i suoi coetanei ormai oziano sul divano, lui è ancora lì, sulla breccia a fare la differenza. Certo, oggi il suo Parma sarà di scena al San Vito-Marulla di Cosenza e lui non ci sarà, colpa di una botta rimediata in allenamento che gli ha già fatto saltare il precedente impegno di sabato scorso, la vittoria interna sul Perugia che ha permesso alla squadra di Pecchia di rilanciare, almeno, per la corsa ai playoff. L’obiettivo degli emiliani è riavere Buffon per il prossimo impegno, quando il Parma riceverà il Genoa, squadra da sempre nel cuore di Gigi e c’è da scommettere che farà di tutto per poterci essere. Perché il Buffon ancora in campo a 45 anni (e il contratto col Parma lo farà giocare fino a 46, almeno), è un giocatore che va gestito con parsimonia. In questa stagione ha iniziato a giocare a settembre, per smaltire i problemi avuti nel finale della passata stagione, chiusa il 25 Aprile con il ko di Perugia, in cui Gigi incappava in una papera clamorosa, sbertucciata senza rispetto sui social.Guarda la galleryBuffon, Leclerc e il regalo giallo griffato Ferrari
    Buffon, 45 anni e non sentirli
    Nella prima parte della stagione 2002-23, è sceso in campo per tre partite, risultando determinante con una parata delle sue nella vittoria sulla capolista Frosinone, quando si era ancora sullo 0-0. Poi, un infortunio alla coscia lo ha tenuto fuori per tre mesi. Giorni non semplici quelli dello scorso autunno, in cui Buffon paventava il ritiro anticipato in caso di eventuale ricaduta. Niente di tutto ciò. In questo 2023, Gigi s’è presentato in forma smagliante a San Siro, per la sfida di Coppa Italia contro l’Inter: se il Parma ha sfiorato il clamoroso colpo, trascinando i nerazzurri ai supplementari, lo si deve anche alle sue parate, degne dei bei tempi che furono: la notte al Meazza del 10 gennaio, Gigi pareva avesse almeno una quindicina d’anni in meno. Buffon è poi sceso in campo per il successivo impegno di campionato, a Bari, brutto tonfo per 4-0, in cui lui faceva ingiustamente da capro espiatorio, per aver un po’ gratuitamente provocato il rigore del 3-0. In realtà la partita era già quasi compromessa e a disertare era stata tutta la squadra che risentiva ancora delle fatiche di San Siro. Ma anche senza essere in campo, Gigi è fondamentale nello spogliatoio del Parma. E’ una guida per tutti, oltre ad essere anche importante nel rapporto coi tifosi emiliani. E con loro in questa stagione non sta filando tutto liscio. Una settimana fa, la convincente vittoria sul Perugia ha fatto passare in secondo piano la contestazione della tifoseria. Anzi, forse è stato il pungolo giusto, visti i risultati.
    Guarda la galleryBuffon e Agnelli, abbraccio commovente tra il portiere e il presidente
    Obiettivo Serie A
    Ora però, la squadra deve trovare un minimo di continuità per garantirsi almeno i playoff visto che finora, a un grande exploit sul campo, è sempre seguito un brutto capitombolo. E chissà che Gigi possa dare la mano giusta a Pecchia alla ricerca di quella Serie A dove vorrebbe tornare a giocare prima di smettere. Dall’alto delle sue 657 presenze nella massima serie (record), delle 176 in Nazionale (record), del primato assoluto di 10 campionati di A vinti, sei Coppe Italia, sette Supercoppe Italiane, una Coppa Uefa, un campionato di Ligue1 francese e una Supercoppa di Francia. Oltre ovviamente al titolo Mondiale del 2006, in cui Buffon venne eletto miglior portiere della manifestazione. Senza dimenticare che nella stagione 2015-16 stabili il record d’imbattibilità della Serie A, 974’ senza subire reti col primato nella massima categoria di 10 partite di fila senza incassare gol. Auguroni Gigi, e grazie davvero di tutto. Chissà se in futuro la tua Juve, di cui sei recordman in fatto di presenze (526) e trofei (23), senta il bisogno di richiamarti a sé, per uscire dalla bufera in cui s’è ficcata. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Pisa: festa per 30mila

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cagliari-Spal 2-1, sardi temporaneamente al 5° posto), la 22ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite, rinviata a domani alle 14 Ascoli-Palermo per problemi sull’aereo dei siciliani: aveva un finestrino rotto, è dovuto tornare indietro. Il clou alle 16.15, quando a Marassi il Genoa ospita il Pisa, possibile arrivare a 30mila spettatori, anche per la folta presenza ospite. Il Genoa di Gilardino viaggia alla stratosferica media di 2.66 punti partita, visto che nelle sue sei uscite ha raccolto 16 punti su 18, ha sempre vinto nelle ultime quattro partite, incassando in tutto appena due gol, cioè uno ogni tre gare. Numeri che lasciano intendere come ora il Genoa possa puntare davvero alla A diretta, l’obiettivo per cui è stato costruito. Oggi sarà disponibile anche l’attaccante rumeno Dragus, appena prelevato dallo Standard Liegi (altro club della galassia 777 Partners, la holding che controlla anche il Genoa). In difesa, rientra Bani dalla squalifica che invece blocca Sabelli. Dall’altra parte un Pisa che non ha iniziato nel migliore dei modi il 2023: un solo punto, raccolto sabato scorso a Como (coi lariani che hanno acciuffato i toscani nel finale), dopo la sconfitta a sorpresa in casa col Cittadella, alla ripresa. Resta il fatto che col ritorno di D’Angelo il Pisa è passato dall’ultimo al 7° posto e oggi a Marassi si gioca le residue speranze di entrare in lizza anche per la promozione diretta, distante 9 punti. Vincere per il Genoa invece, vorrebbe dire portarsi per una notte a -3 dalla capolista Frosinone che scende in campo domani alle 16.15 in casa col Benevento. Discorso analogo per la Reggina, appaiata in classifica al Genoa che alle 14 (l’orario di tutte le altre gare di oggi) fa visita al Sudtirol. Difficile stabilire se sia più sorprendente il 2° posto in classifica dei calabresi o il 5° degli altoatesini, esordienti assoluti nella categoria. Resta il fatto che il Sudtirol ha iniziato alla grande il 2023, mettendo sotto Brescia e Venezia, mentre la Reggina di Inzaghi è ripartita maluccio perdendo in casa dalla Spal (ko sfortunato e immeritato, su autorete), riscattandosi poi col successo in rimonta sulla Ternana, sempre al Granillo. E oggi rientra il fondamentale Menez dopo la squalifica, che invece ferma Majer, lo rileverà Crisetig. Attenzione anche a Bari-Perugia: i pugliesi di Mignani sono reduci dal ko di Palermo, gli umbri da quello di Parma. Bari 4° a -6 dalla A diretta, Perugia in zona retrocessione a -3 dai playout. Oggi nei pugliesi assente Cheddira per squalifica, bisogna approfittarne, ha detto il tecnico Castori caricando gli umbri. Il Parma, all’8° posto, sempre sulle montagne russe a livello di risultati, va in casa del Cosenza ultimo (e scaricato dai suoi tifosi): riuscirà la squadra di Pecchia a trovare un minimo di continuità o anche la trasferta in Calabria sarà l’ennesima occasione persa? Oggi mancherà ancora Buffon, nel giorno che compie 45 anni, dovrebbe essere pronto per la prossima sfida, in casa del Genoa, squadra da sempre amata da Gigi. Appena fuori dalla zona playoff c’è la Ternana di Andreazzoli che al mercato non sarà rinforzata per i guai che hanno colpito patron Bandecchi, sotto inchiesta giudiziaria, a un tifoso su Instagram ha rivelato che venderà il club. Gli umbri ospitano il Modena di Tesser, reduce dalla vittoria sul Cosenza, facessero l’impresa a Terni, ci sarebbero anche loro nella lotta per i playoff. Tutto da gustare il derby lombardo Brescia-Como: le rondinelle sono in caduta libera, il ritorno di Clotet in panchina (dopo due uscite con Aglietti) ha portato un’altra sconfitta (in casa dal Frosinone) ma giovedì la Cassazione ha annullato il maxi sequestro dei beni di patron Cellino che ora potrebbe avere le risorse per ottenere l’attaccante Sibilli dal Pisa (su cui però s’è inserito il Venezia), mentre la squadra è stata rinforzata grazie al patto col Lecce che ha portato 3 elementi di livello per la B (Rodriguez, Bjorkengren e Listkowski). Il Como invece, ha annunciato il portiere ex Toro Alfred Gomis, proveniente dal Rennes, poi sarà il turno dei difensori Canestrelli, in prestito dal Pisa e Romagna dal Sassuolo. Infine, è da brividi salvezza il derby regionale Venezia-Cittadella. I lagunari hanno iniziato il 2023 con 2 ko (a Genova e in casa col Sudtirol) e ora sono a -3 dalla zona playout dove c’è il Cittadella, nel 2023 i granata di Gorini hanno raccolto 4 punti (vittoria a Pisa e pari interno col Cagliari), scontro diretto che potrebbe dire molto sul futuro di entrambe. LEGGI TUTTO

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    Duello a distanza fra Genoa e Reggina

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Bari 1-0), la 21ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, si chiude domani alle 16.15 col posticipo, in cui la capolista Frosinone farà visita al Brescia. Oggi, fra le 7 gare delle 14, terrà banco il duello a distanza fra Reggina e Genoa, appaiate al 2° posto, a -6 dal primo. Il Genoa pare davvero aver svoltato con l’arrivo di Alberto Gilardino in panchina che nelle sue 5 uscite ha raccolto 13 punti (media 2.6 a gara). Ma oggi, al Vigorito, ha un test da prendere con le pinze, il Benevento di Cannavaro, una delle più grandi delusioni stagionali, appena un punto sopra la zona playout. La Strega punta molto sulla partita per rilanciarsi, dopo il deludente 1-1 di Cosenza della ripresa, coi campani agguantati all’89’. Il Benevento ha preparato la partita andando in ritiro anticipato e con Cannavaro rimasto in silenzio, senza la consueta conferenza stampa della vigilia, sarebbe stato bello chiedergli del suo confronto col Gila, insieme furono Campioni del Mondo nel 2006. Genoa che però in classifica rischia una penalizzazione di 2 punti, anche se la società si mostra serena. La Reggina di Inzaghi invece, è di scena in casa della Ternana. Gli umbri vivono un momento delicato da giovedì, quando il patron Bandecchi ha scoperto di essere sotto inchiesta, gli si contesta un’evasione fiscale da 20 milioni che coinvolge la sua università telematica, la Niccolò Cusano. La Ternana non è coinvolta, però il maxi sequestro operato dalla magistratura potrebbe avere ripercussioni su tutto il gruppo Bandecchi. Chissà con che stato d’animo la Ternana affronterà una Reggina che ha iniziato l’anno con il ko interno ad opera della Spal e che oggi sarà priva di Menez (squalificato, lo rileva Gori). Nella gara delle 16.15, il Cagliari di Ranieri gioca a Cittadella. Sir Claudio, dopo il buon esordio di una settimana fa, 2-0 al Como, chiede alla squadra, priva di Pavoletti, di cambiare marcia in trasferta. Ma attenzione al Citta: a dicembre si era avvitato chiudendo l’anno con 4 ko di fila, alla ripresa è andato a vincere in casa del Pisa che era ancora imbattuto con D’Angelo. E a proposito dei toscani, quinti, un punto sopra i sardi, oggi sono ospiti del Como. Gara delicata: i lariani, che oggi disputerebbero i playout col Cittadella, con Longo sono impegnati in una difficile risalita della classifica, i nerazzurri devono dimostrare che la caduta col Cittadella è stata un episodio e riprendere un cammino che prima di quel ko aveva un passo da A diretta. Il Sudtirol una settimana fa si è confermato in zona playoff superando in casa il Brescia, oggi è di scena in casa del Venezia: lunedì sera i lagunari di Vanoli hanno fatto una buona partita a Marassi mettendo in difficoltà il Genoa ma oggi sarebbero retrocessi e nonostante le potenzialità dell’organico, per Vanoli possono solo puntare a una salvezza peraltro tutta da conquistare. Il Parma, che una settimana fa franava a Bari, un 4-0 che ha fatto perdere la zona playoff, riceve il Perugia, ancora arrabbiato per il 3-3 subito nel finale dal Palermo, i 2 punti sfumati avrebbero permesso agli umbri, impegnati in una difficile risalita, di uscire dalla zona retrocessione. Vanno in casa di un Parma a pezzi (out anche Buffon e Mihaila), contestato dai tifosi che nelle ultime tre uscite interne hanno assistito solo a ko. Ore calde anche per l’Ascoli: dopo il ko di Terni, la tifoseria è in subbuglio e chiede alla società la testa del tecnico Bucchi che però ha da poco prolungato il contratto fino al 2025. I marchigiani vanno in casa della Spal, reduce dal colpo in casa della Reggina che ha permesso ai ragazzi di De Rossi di portarsi un punto sopra la zona playout. Il Modena di Tesser, a -3 dai playoff e a +3 dai playout, riceve il Cosenza di Viali ultimo in classifica: gli emiliani, che hanno iniziato il 2023 cadendo a Frosinone, non vincono in casa dal 15 ottobre (5-1 al Como). LEGGI TUTTO

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    Parma, Buffon: pensaci tu

    TORINO -Dopo il tonfo di sabato scorso a Bari, un indiscutibile 4-0, il Parma per la prima volta in stagione ha perso la zona playoff, scivolando al 9° posto, in un solo colpo sorpassato dal Sudtirol di Bisoli, dalla Ternana di Andreazzoli e dal Cagliari di Ranieri. Certo, a Bari gli emiliani hanno sicuramente risentito delle fatiche di Coppa Italia, dei 120’ sfortunati minuti vissuti a San Siro, con la squadra andata ad un passo dall’eliminare l’Inter. L’allenatore Pecchia però, non ha invocato scuse e ha ammesso che per la prima volta in stagione la squadra è stata messa sotto. Resta il fatto che il tonfo del San Nicola è stato il settimo ko stagionale in campionato, un po’ troppi per una squadra che, nei pronostici d’inizio stagione era considerata la terza forza del campionato dopo Genoa e Cagliari. L’accusa, un po’ ingenerosa, che più viene rivolta agli emiliani, è quella di essere una squadra senz’anima perché troppe volte in stagione ha mancato il salto di qualità, alternando grandi prove a scivoloni preoccupanti, come quando al Tardini cadeva nei derby regionali con Modena e Spal, non certo due potenze della B ma nell’occasione più brave (e anche un po’ fortunate) ad interpretare sfide sentitissime. Inoltre, col mercato aperto e i suoi spifferi, tante stelle e stelline del Parma (Bernabé e Oosterwolde su tutti) sono ambiti dalle grandi piazze e mantenere intatta la concentrazione non è semplice. Il prossimo impegno di sabato in casa col Perugia può diventare uno spartiacque stagionale, fallirlo ancora vorrebbe dire avvicinarsi sinistramente ai risultati della scorsa fallimentare stagione quando il Parma, che allora partiva come la prima favorita per la A, chiuse l’annata al 12° posto senza mai lottare neanche per i playoff. Tuttavia, la “vittoriosa sconfitta” di San Siro contro l’Inter ha restituito al calcio italiano un Buffon che sembrava avesse almeno dieci anni di meno dei 45 che compie il 28 gennaio. Ingiuste le critiche che ha ricevuto per i 4 gol incassati a Bari: tutta la squadra è naufragata e le sue colpe si limitano al fallo inutile che ha procurato il rigore del 3-0, ma la partita era già quasi compromessa e il ko non dipende da lui. Gigi, aveva saltato per infortunio gli ultimi tre mesi del 2022, il suo rientro nei ranghi può dare al Parma la forza morale per invertire la china. Dall’alto della sua sconfinata esperienza, Buffon, anche quando non gioca, è un formidabile uomo spogliatoio, importante non solo per spronare i compagni più giovani ma anche nel tenere vivi i rapporti con la tifoseria che non si meriterebbe la terza annata fallimentare di fila. Perché le potenzialità per risalire la classifica ci sono tutte. Solo che la squadra dovrebbe sporcarsi di più le mani, essere operaia come la B impone, evitare certe topiche fatali (vedi il gol partita subito dalla Spal), giocare insomma più di spada che di fioretto. Perché anche se il 2023 è iniziato in maniera preoccupante, nulla è ancora compromesso. LEGGI TUTTO

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    Grosso, dove eravamo rimasti?

    TORINO – Dopo 19 giorni di pausa, torna la Serie B con sei partite, in campo per la 20ª giornata, la prima del girone di ritorno. Alle 16.15, la capolista Frosinone riceve il Modena per confermarsi, anche dopo la sosta, almeno una spanna sopra la concorrenza. Grosso dovrà fare i conti con 4 defezioni pesanti (Lucioni, Boloca, Kone e Mazzitelli). Ma il suo Frosinone ha già dimostrato di non soffrire le assenze, l’ampia e competitiva rosa finora ha permesso di sopperire a ogni problema, a patto che oggi non si sottovaluti il Modena di Tesser, a un punto dalla zona playoff, in trasferta sa essere temibile (ha vinto in casa di Ascoli, Spal, Parma e Sudtirol). Anche all’andata fu una partita equilibrata, il Frosinone vinse a Modena grazie a una sbavatura del portiere Gagno, poi uno dei migliori interpreti del campionato. Le altre cinque gare alle 14. La Reggina ospita la Spal e cerca quei 3 punti che la porterebbero almeno per qualche ora in vetta col Frosinone. E la Spal non vive un momento facile. Oggi la squadra di De Rossi, che con lui viaggia alla media di un punto a partita, disputerebbe i playout col Venezia e ha chiuso il 2022 cadendo in casa col Pisa. In più, al mercato ha appena perso il faro del centrocampo, quell’Esposito da giugno nel giro della Nazionale, approdato in A allo Spezia, non ancora sostituito in rosa. Invece, nel Cagliari che ospita il Como, a distanza di 35 anni Claudio Ranieri fa il suo secondo esordio sulla panchina sarda. Oggi il Cagliari è undicesimo ma a un solo punto dalla zona playoff. La squadra sarà debitamente rinforzata, per ora è arrivato l’esterno sinistro Azzi dal Modena, al resto ci dovrà pensare Sir Claudio: la stagione non è compromessa, l’entusiasmo che sta portando il suo ritorno può fare la differenza. Però attenzione al Como: ha vinto le ultime due partite del 2022, Moreno Longo sta raddrizzando la baracca e per la prima volta la squadra si trova fuori dalla zona calda (+2 dai playout). Però, uno dei match più interessanti della giornata, è Bari-Parma. I pugliesi, prima della sosta, sono stati scalzati dal 3° posto da un Genoa capace di vincere al San Nicola nonostante la spinta di quasi 50mila spettatori, curioso come i pugliesi siano la squadra meno sconfitta del torneo (3 volte) ma i ko siano arrivati tutti in casa, quando si dispone della tifoseria più numerosa della B. Bari che però resta la miglior matricola del campionato, in grado di difendere l’attuale 4° posto. In questi giorni in città si è quasi solo parlato del futuro delle stelle Cheddira e Caprile, la piazza è un po’ agitata ma è assai probabile che la famiglia De Laurentiis non li ceda a terzi ma alla casa madre del Napoli, lasciandoli fino a giugno a Bari in prestito. Pugliesi che trovano un Parma 6° in classifica, a -3 dal Bari, reduce dalla “vittoriosa sconfitta” in Coppa Italia a San Siro con l’Inter: con Pecchia il Parma ha sicuramente messo alle spalle le macerie di due stagioni fallimentari ma la squadra viaggia ancora a corrente alternata. Attenzione anche a Pisa-Cittadella. I toscani, col ritorno di D’Angelo in panchina non hanno mai perso e sono quinti a -10 dal Frosinone soltanto perché scontano ancora il pessimo avvio di stagione con Maran. Se no, con la media punti tenuta con lo storico condottiero nerazzurro, sarebbero in testa. E oggi ospitano un Cittadella che ha chiuso il 2022 con 4 sconfitte di fila che l’hanno fatto precipitare al penultimo posto: mai i veneti in questi anni avevano rischiato tanto, le 5 qualificazioni ai playoff (fra il 2017 e il 2021, con due finali disputate), oggi appaiono un ricordo lontano. Da non perdere anche Perugia-Palermo. Gli umbri prima della sosta hanno conquistato due preziose vittorie consecutive (sul Venezia e a Benevento) che hanno riportato entusiasmo a Perugia, il Grifone ha lasciato il fondo della classifica e ora è a un solo punto dai playout. Dovrà farci molta attenzione il Palermo di Corini, a -2 dalla zona playoff, che comunque, dopo diversi rovesci, prima della sosta aveva trovato una certa continuità, i siciliani sono imbattuti da 5 giornate, nelle quali hanno conquistato 9 punti. Domani altre tre gare (alle 14 Sudtirol-Brescia, alle 16.15 Cosenza-Benevento e Ternana-Ascoli), il turno si chiude lunedì con Genoa-Venezia (alle 18.45). LEGGI TUTTO