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    Cremonese-Palermo, incrocio per la A

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cosenza-Sampdoria 1-2), la 26ª giornata di Serie B prosegue oggi, col classico format del sabato, cinque gare alle 14 e tre alle 16.15. Il clou è allo Zini, va in scena un autentico incrocio per la A, Cremonese-Palermo (ore 14), in cui i grigiorossi lombardi di Stroppa difendono il 2° posto, l’ultimo buono per salire direttamente in A, dall’assalto sempre più vigoroso dei rosanero di Corini che da una settimana si trovano a un solo punto dalla zona A diretta, con la piazza che ha ritrovato l’entusiasmo giusto, grazie al gran 3-0 inflitto al Como una settimana fa, si è stabilito il record stagionale della B di spettatori allo stadio, oltre 31mila. Perché questo Palermo a gennaio, ha piazzato due bei colpi: Ranocchia dalla Juve (già 3 gol giocando a ridosso di bomber Brunori) e Diakité dalla Ternana in difesa, che ha dato ulteriore solidità al reparto. Morale, il Palermo si è aggiudicato 13 degli ultimi 15 punti, mentre la Cremonese, che aveva iniziato il 2024 con quattro vittorie di fila per 1-0, è reduce da due pareggi di fila. Palermo avanti negli scontri diretti avendo battuto i grigiorossi a Santo Stefano, un rocambolesco 3-2 pennellato al 97’ da Stulac, con la Cremonese che era stata avanti 1-2. E forse, proprio il 26 dicembre, dopo quella vittoria pazzesca, è nato questo Palermo che pare lanciato verso la A e che oggi allo Zini, si ritroverà contro il “Mudo” Vazquez, già colonna dei rosanero ai tempi di Zamparini. Alle 16.15 invece, l’altra grande partitona del turno, la capolista Parma è di scena a Como. Gli emiliani di Pecchia, dopo i risultati dell’ultimo turno, hanno messo le mani sulla A, visto che il 3° posto dista 9 punti, grazie a tre vittorie di fila, quattro nelle ultime cinque uscite. Il Como di Roberts-Fabregas invece, naufragato sabato scorso a Palermo, ha fatto sorgere dubbi sul fatto che i lariani possano fare la volata per la A diretta (anche se il ko è stato un po’ eccessivo), nonostante i massicci investimenti al mercato di gennaio (Strefezza in primis), anche alla luce del duplice infortunio rimediato al Barbera, dove sono rimasti ko Kone e Baselli, ora la mediana sarà contata. Gara di livello anche per il Venezia di Vanoli che alle 16.15 scende in campo a Pisa. I nerazzurri, da quando Aquilani s’è messo a predicare un calcio più concreto, sono in crescita e sabato hanno sfiorato il pari a Parma. Acciuffato il 2-2 nel recupero, al penultimo minuto hanno incassato il ko. Il Venezia è avvisato: col 2-2 interno di sabato col Modena, i lagunari hanno perso l’occasione di ri-sbarcare in zona A diretta. Sul futuro del club, pendono difficoltà societarie e un forte indebitamento (ma a marzo potrebbe subentrare nel capitale sociale, almeno al 40%, il fondo Cerberus), da capire quanto questi fattori possano incidere sul futuro sportivo del Venezia. Le altre partite del turno. Brescia-Reggiana (ore 14): le rondinelle di Maran, col pari in extremis in casa Samp, hanno dimostrato di poter lottare per i playoff, i granata di Nesta sono reduci dal tonfo interno con la Ternana, episodio o campanello d’allarme? Cittadella-Catanzaro (ore 14): veneti in caduta libera, sconfitti nelle ultime 5 uscite, talvolta in maniera discutibile ma comunque lontani da quella squadra che girava a mille fino alla ripresa di gennaio, quando mise sotto il Palermo, poi l’inspiegabile blackout. Catanzaro in serie positiva da 4 gare nelle quali ha conquistato 5 punti, per garantirsi i playoff e l’attuale posizione (6° posto), serve di più. Sudtirol-Bari (ore 14): altoatesini che cercano di non scivolare nella zona calda della classifica, confortati dal buon 2-2 ottenuto a Catanzaro nell’ultima uscita; Bari rinvigorito dalla cura Iachini, entrambe vittoriose le sue prime due uscite, in casa con Lecco e Feralpisalò, curiosità per la prima trasferta sotto la sua guida. Feralpisalò-Ascoli (ore 14): a Piacenza, sede delle gare dei gardesani, Zaffaroni deve ritrovare punti, in caso di successo scavalca l’Ascoli, senza però agganciare la zona playout; i marchigiani vengono dallo 0-0 interno con la Cremonese, giunto dopo due sconfitte di fila che facevano temere il peggio. Ternana-Lecco (ore 16.15): umbri di Breda galvanizzati dalla vittoria di Reggio Emilia, blucelesti ultimi e alla seconda uscita con Aglietti in panchina, dopo il preoccupante 1-3 incassato all’esordio col Cosenza e le sei sconfitte nelle sei gare del 2024. Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Modena-Spezia. Poi, martedì e mercoledì si torna in campo, con la 27ª giornata in infrasettimanale. LEGGI TUTTO

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    Il triangolo della felicità fa splendere la via Emilia

    Bologna, 21 anni fa l’ultima volta in Europa
    Male che vada, stavolta c’è comunque tutto per rientrare nel calcio internazionale con l’Europa o la Conference League. L’ultimo viaggio del Bologna fuori dall’Italia risale a 21 anni fa. A Parma la serie A manca invece da tre anni, dopo due tentativi andati a vuoto questo sembra essere l’anno giusto: nove punti di vantaggio sulle terze a tredici giornate dalla fine sono un buon tesoretto, al netto che la serie B è infida come il triangolo delle Bermude. Quel campionato è nuovamente alla portata del Cesena, che nel girone B della serie C ha ben dieci punti di margine sulla seconda e ha perso solo una volta in ventisette partite.   Bologna, Parma e Cesena sono ripartite quest’anno con gli stessi allenatori, nonostante nella scorsa stagione nessuno tra Thiago Motta, Fabio Pecchia e Domenico Toscano avesse raggiunto l’obiettivo. Il Bologna, dopo aver assaporato l’ottavo posto che avrebbe portato in Conference League per la squalifica della Juventus, ha chiuso a due punti dalla Fiorentina. Parma e Cesena hanno invece dovuto interrompere la loro corsa in semifinale playoff, eliminate rispettivamente da Cagliari (poi promosso) e Lecco (idem come sopra).
    La fiducia delle società verso gli allenatori
    In estate non sono mancate le riflessioni sulla guida tecnica. Le tre proprietà americane, altro punto di congiunzione, hanno però analizzato il percorso e alla luce anche degli interessamenti di altri club sui tre allenatori (per Thiago Motta si era parlato di Napoli, Milan e addirittura Paris Saint Germani, Pecchia avrebbe fatto gola a più di un club d’alta serie B, Toscano aveva ricevuto proposte dalla categoria superiore con il Brescia e lo Spezia i primi ad interessarsi) nessuno se l’è sentita di interrompere il progetto.
    Fosse stata una proprietà italiana, chissà… L’abitudine, inutile negarlo, ormai è questa: non raggiungi l’obiettivo, fai le valigie. Di fronte alle pressioni di media e tifosi più di un presidente è crollato in situazioni simili. Saputo, Krause e Lewis no. Ci sono proprietari che cambiano anche tre allenatori in un anno e ci sono quelli, esteri, americani nella fattispecie, che sono invece abituati a gestioni più manageriali, influenzati da culture sportive diverse. Negli Usa l’allenatore è spesso una figura intoccabile in sport come football, basket, baseball e hockey. 
    I mantra di Motta, Pecchia e Toscano
    Le regole di questi allenatori sono chiare. Nessuno può dire di non aver capito. Thiago Motta ne fa una questione di atteggiamento e impegno, prima ancora che di qualità: “Giocare in questo Bologna non è per tutti, solo chi sputa anche l’anima avrà una maglia il giorno della partita”. Fabio Pecchia ha la sua filosofia: “Intensità e controllo del gioco sono le armi che in questa stagione più di una volta ci hanno portato al risultato”. Domenico Toscano ora ha 12 punti di vantaggio sulla seconda, la Torres, ma il suo mantra è sempre stato nel corso dei mesi: “Pensare solo a noi stessi, limare i nostri difetti”. Alla fine del girone d’andata disse: “Ho capito che questa squadra nel ritorno può fare anche meglio di quanto stia facendo ora”.
    Zirkzee, Orsolini, Ferguson. Chi fa la differenza
    Una sentenza. Lavorando sulla testa degli uomini, oltre che sulle loro skills, il trio Motta-Pecchia-Toscano ha fatto esplodere attaccanti che fino alla scorsa stagione non erano così performanti. Joshua Zirkzee, 9 gol e 4 assist, sta scomodando da parte degli addetti ai lavori paragoni clamorosi che vanno da Higuain (lo sostiene Franco Colomba) a Bettega (secondo Domenico Marocchino), a un mix di Baggio, Kolyvanov, Signori e Andersson (lo pensa Paramatti), quattro attaccanti che hanno fatto la storia a Bologna.
    Ma anche i 9 centri di un rinato Orsolini sono un capolavoro di Thiago Motta, che ha messo il trequartista Ferguson (costato solo 2 milioni a Saputo, che l’ha preso dall’Aberdeen) al centro del progetto, ma anche la valorizzazione del terzino Posh (5 milioni dall’Hoffenheim) è sintomo di ottima connessione con Giovanni Sartori, colui che ha saputo pescare i giocatori più adatti al calcio del brasiliano.
    Man e Shpendi i jolly di Parma e Cesena
    Il gioco di Pecchia ha già portato in doppia cifra Man, sul quale l’ambiente crociato cominciava a nutrire forti dubbi: arrivò ancora in serie A nel mercato di gennaio 2021 per la cifra monstre di 11 milioni, adesso nessuno ha più nulla da ridire. La panificazione a Parma è tutto. Anche il direttore sportivo Mauro Pederzoli, affiancato da Roel Vaeyens (lo scopritore di De Ketelaere al Bruges), è rimasto nonostante la promozione mancata nella scorsa stagione e i tanti che volevano la sua testa, si gode la vetrina di Bernabè, Mihaila, Benedyczak, presi proprio nell’ottica di una crescita progettuale.
    A Cesena il cognome chiave è Shpendi. L’anno scorso fu il turno di Stiven (12 gol in 33 partite e il consequenziale passaggio in serie A all’Empoli), quest’anno Toscano l’ha sostituito con il gemello Cristian e le cose stanno andando pure meglio: 16 gol per la punta albanese e una promozione ormai in cassaforte. Programmare per vincere. Se non oggi, domani. Sulla via Emilia si può. LEGGI TUTTO

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    Pisa-Samp: Aquilani e Pirlo per la svolta

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri sera (Como-Brescia 1-0), la 24ª giornata di B prosegue oggi col suo classico format: cinque gare alle 14, tre alle 16.15. Grande curiosità per Pisa-Sampdoria (ore 16.15), cioé Aquilani (oggi squalificato) contro Pirlo, chi riesce (finalmente) a decollare? Non c’è dubbio che entrambi guidino due fra le squadre più al di sotto delle aspettative estive ma poiché la classifica lascia aperto ogni verdetto, chi vince oggi potrebbe provare a impostare tutt’altra stagione, specie dopo il ko di ieri del Brescia, con Pisa e Samp a quota 27, cioé a 5 punti dalla rondinelle e dai playoff (stesso distacco dai playout). Finora però, il campionato di entrambi sta dicendo che portare in B un nome di prestigio in panchina non è garanzia di successo, precedenti illustri non ne mancano (vedi cosa combinarono in B nella scorsa stagione Cannavaro e De Rossi). Per la capolista Parma invece, trasferta al Tombolato, tana di un Cittadella in crisi (ore 14): i veneti di Gorini hanno perso le ultime tre partite, di questo passo la zona playoff fugge via ma per Pecchia resta una partita da prendere con le pinze, basta vedere che partitone fece il Citta in casa alla ripresa di gennaio del campionato, quando mise nettamente sotto il Palermo. La Cremonese di Stroppa proverà a contro-sorpassare il Como: riceve la Reggiana di Nesta (ore 14) che nello scorso turno non ha certo fatto un figurone, subendo in casa e nel recupero il pari dalla Feralpisalò ridotta in 9 dalla fine del primo tempo. Tuttavia, la Reggiana, pur fallendo regolarmente il decollo, sta trovando un passo discreto, sente aria di playoff (è a -3) e nell’ultima gara fuori casa, pur rimaneggiata, aveva trionfato al San Nicola di Bari. Per il Venezia, trasferta al Druso di Bolzano, tana del Sudtirol (ore 14). Gara chiave per capire come sono messi i lagunari di Vanoli, in flessione da tempo e che dopo l’ultimo turno, con la sconfitta di Parma, hanno salutato la zona A diretta. A Venezia poi ha fatto molto discutere la cessione alla Cremonese, diretta concorrente degli arancioneroverdi, dell’estroso Johnsen: Vanoli ha chiaramente detto che la società ha fatto un errore e lo stesso Johnsen, in una bombastica intervista, ha raccontato che secondo lui, con la sua partenza, il Venezia ha dimostrato di non voler salire in A. Il Palermo, quinto in classifica, è di scena a Piacenza, sede delle gare della Feralpisalò (ore 14). Gara ovviamente da non fallire per i siciliani di Corini ma occhio ai gardesani di Zaffaroni: nelle ultime 7 uscite hanno conquistato 14 punti, cioé hanno un passo d’alta quota anche se la classifica dice che oggi sarebbero retrocessi in C. Ma delle squadre che occupano le ultime posizioni sono sicuramente i più in palla e i più difficili da affrontare. Il Catanzaro di Vivarini, settimo in classifica, solo due punti nelle ultime tre uscite, ospita l’Ascoli: i calabresi non possono sbagliarla per non rischiare di compromettere una stagione comunque positiva che merita di essere chiusa con il piazzamento ai playoff. Da capire che partita farà l’Ascoli di Castori, reduce dal ko interno col Sudtirol nel quale ha perso per infortunio il carismatico Pedro Mendes, salterà due partite, assenza che potrebbe pesare non poco. Modena-Cosenza (ore 14), è sfida fra emergenti, fra le due mine vaganti della B, capaci di battere nettamente il Parma (i canarini) e il Venezia (i calabresi) che potrebbero avere i mezzi per conquistare un posto nei playoff, soprattutto il Modena di Bianco, che ha una buona quadratura. Ma non va sottovalutato il Cosenza sbarazzino di Caserta, la squadra che spesso sfoggia l’assetto più offensivo di tutta la B (ma oggi dovrebbe giocare più coperto del solito). Infine, in Bari-Lecco (ore 16.15), sulla panchina pugliese fa il suo esordio Beppe Iachini, terzo tecnico stagionale dei galletti dopo Mignani e Marino. Al termine di una serrata trattativa, ha strappato ai De Laurentiis un contratto fino al 2025 (l’offerta del Bari, per tutti i tecnici contattati, inizialmente era quella di un legame fino a giugno). C’è molta curiosità per il ritorno sulla breccia di Iachini, inoperoso da quasi due stagioni, cioé da quando non riuscì a raddrizzare la prima stagione in B del Parma con Krause patron: ereditò da Enzo Maresca una squadra che era considerata la prima forza di quella B ma che trovò al 14° posto, con lui chiuse dodicesima, senza mai lottare per i playoff. Ma a Bari, dopo la grande paura vissuta con gli ultimi rovesci di Marino, si accontenterebbero, per questa annata tormentata, che la squadra non venisse risucchiata nella zona calda. Il clima intorno alla squadra però, è bollente, con la contestazione permanente ai De Laurentiis, i toni si sono fatti ancora più aspri dopo che papà Aurelio ha detto che il Bari è la seconda squadra del Napoli, verità che la tifoseria locale non vuole più accettare e chiede che i De Laurentiis si facciano da parte. Nel Lecco ultimo in classifica e sempre sconfitto nel 2024, resta a rischio la panchina di Bonazzoli. Il turno si chiude domani col posticipo Ternana-Spezia. LEGGI TUTTO

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    Parma-Venezia: chi scatta verso la A?

    TORINO –  Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Bari 3-0), la 23ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, 5 alle 14, 3 alle 16.15. Il clou è Parma-Venezia (ore 14), cioé prima contro seconda, separate da 4 punti. Che Parma sarà, viene soprattutto da chiedersi: quello che finora ha primeggiato il campionato (ma senza andare mai veramente in fuga) o quello che una settimana fa veniva travolto a Modena (3-0), sconfitta che mette per la prima volta le avversarie nelle condizioni di insidiare la capolista di Pecchia? All’andata il Venezia s’impose 3-2, fu il primo ko in campionato degli emiliani (3 in tutto), dunque lagunari avanti negli scontri diretti e se ci restano anche dopo questa sfida, il Venezia sarebbe sopra al Parma in caso di chiusura della stagione a pari punti, ipotesi che in questa B incertissima non va certo scartata. Entrambe al mercato di riparazione si sono mosse poco o nulla: il Parma non aveva bisogno di niente e ha preservato tutti i suoi gioielli, liberandosi di Inglese, da tempo un separato in casa e ceduto al Lecco; il Venezia nelle ultime ore ha dato Johnsen alla rivale Cremonese, che ha gli stessi punti dei lagunari: è vero che il norvegese è un’ala talentuosa ma altalenante, però quando è in giornata fa la differenza, il rischio che il club di Niederauer abbia rinforzato in maniera significativa quello di Arvedi, c’è, lo ha fatto notare anche l’allenatore Vanoli alla vigilia, non nascondendo un certo disappunto. Però, rispetto al Parma, il Venezia viene da una vittoria, quella di 7 giorni fa in Laguna sulla Ternana, che ha riportato la squadra di Vanoli in zona A diretta, archiviando, forse, una fase in cui la squadra aveva perso qualche colpo. Spettatrice interessata della sfida è ovviamente la Cremonese che, alle 16.15, sarà di scena a Lecco, squadra finita sul fondo della classifica (con Spezia e Feralpisalò) dopo aver sempre perso nelle tre uscite del 2024 (la panchina di Bonazzoli in settimana ha tremato, coi grigiorossi patron Di Nunno potrebbe tirare le somme su di lui che era subentrato a Foschi). La Cremonese invece, va come un treno: non è in testa perché eredita l’inizio di stagione povero di punti vissuto con Ballardini ma dall’arrivo di Stroppa ha totalizzato 35 punti in 17 giornate, passo da A diretta. Sempre alle 16.15, il Como, quarto a -2 da Venezia e Cremonese e a -6 dal Parma, è di scena in casa della Ternana. I lariani sono quelli che si sono mossi di più al mercato di riparazione con 4-5 innesti teoricamente di livello (ma a digiuno del calcio italiano) che dovrebbero portare la squadra di Roberts sul livello delle più forti. Un po’ preoccupante però, il ko interno subito sabato scorso dall’Ascoli: è vero che la sconfitta è maturata in inferiorità numerica dopo il rosso a Odenthal ma in undici contro undici i lariani faticavano a trovare sbocchi. E dall’altra parte ci sarà una Ternana che, nonostante il ko di Venezia, ha dimostrato di poter lottare per la salvezza dall’arrivo di Breda in panchina. Alle 14, c’è una sfida chiave per i playoff, Brescia-Cittadella: lombardi che dopo la sconfitta con la Cremonese hanno perso l’8° posto, veneti che vengono da 2 ko di fila che hanno portato qualche dubbio sul fatto che il Citta possa restare in zona playoff (ora è sesto con 7 punti di margine sul Brescia). Sempre alle 14, il Catanzaro settimo in classifica sarà di scena al Picco contro uno Spezia disperato ma reduce dalla vittoria di Pisa in cui i liguri, con un Verde monumentale, hanno dimostrato di potersi ancora salvare mentre i calabresi spesso hanno molti problemi in trasferta. Curiosità anche per il Modena, reduce dal 3-0 sul Parma che ha riportato i canarini in zona playoff: alle 16.15 saranno di scena a Marassi contro una Samp che con la vittoria di Cittadella è tornata a respirare, dovesse battere anche il Modena (già superato 2-0 nell’andata al Braglia), la squadra di Pirlo farebbe ancora in tempo a coltivare la speranza playoff. Last but not least due gare alle 14 di un certo spessore: Cosenza-Pisa (calabresi reduci da due vittorie di fila e 4 punti dalla zona playoff; toscani che dopo il ko con lo Spezia distano 4 lunghezze da playoff e playout, Aquilani non ha ancora conquistato la piazza, anzi). Reggiana-Feralpisalò (entrambe in salute, hanno fatto 5 e 6 punti nel 2024, Nesta con gli emiliani può segretamente coltivare qualche ambizione playoff dopo il successo di Bari ottenuto con una squadra rimaneggiata, gardesani reduci da due vittorie di fila che hanno portato profumo di salvezza). Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Ascoli-Sudtirol. LEGGI TUTTO

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    Il sabato dei derby regionali

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Catanzaro-Palermo 1-1), la 22ª giornata di Serie B prosegue oggi con otto gare, 5 alle 14, 3 alle 16.30. Per la capolista Parma guidata da Pecchia, a +6 sul Como secondo e a +7 su Cremonese e Venezia, test probante al Braglia (ore 14), dove va in scena uno dei derby emiliani, quello col Modena. Che non se la passa bene, anzi, il tecnico Bianco vive il momento più difficile da quando guida i canarini. Dopo il ko di sabato scorso a Palermo, patron Rivetti gli ha rinnovato la fiducia, anche perché al Barbera il Modena ha fatto una discreta partita. Però, con zero punti nel 2024 e una crisi che di fatto dura da quasi due mesi, i canarini stanno perdendo la zona playoff, Rivetti non è un mangia allenatori, anzi, però la situazione va monitorata. All’andata comunque, al Tardini finì 1-1: canarini avanti col contestato gol di Duca (fuorigioco non segnalato), pari nel recupero di Partipilo (sarebbe uno dei big della B ma nel Parma non è titolare e questo dice tutto sulla vastità della rosa, Pecchia naviga nell’oro). Il Como, sempre alle 14, ospita l’Ascoli per cercare di avvicinarsi al Parma ma soprattutto per staccare le altre squadre che possono ambire al secondo posto. Ma occhio ai marchigiani: oggi sarebbero retrocessi ma la semina di Castori – l’ultimo italianista doc rimasto – inizia a fruttare qualcosa: l’Ascoli, nel 2024, ha pareggiato a Parma dopo essere passato in vantaggio e domenica scorsa, sotto di 2 gol in casa col Bari, ha chiuso sul 2-2 con la doppietta del portoghese Pedro Mendes (salito a 9 gol, sempre più uomo squadra perché di categoria superiore). Per la Cremonese di Stroppa invece, c’è il sentitissimo derby regionale col Brescia (ore 14), già vinto facilmente 0-3 nell’andata al Rigamonti ma quello era tutto un altro Brescia, con in panchina il traghettatore Belingheri, utilizzato solo per quella partita, dopo l’esonero di Gastaldello, poi sarebbe sbarcato Maran che ha portato la squadra in zona playoff ma che sabato scorso, in casa col Sudtirol (1-1), ha rischiato di perdere (forse la testa era già al derby dello Zini). Gara della verità anche per il Venezia di Vanoli, reduce dal tonfo di Cosenza, un 4-2 coi lagunari andati sotto 3-0 dopo soli 21’. E pensare che a fine 2023 a un certo punto qualcuno ipotizzò che il Venezia potesse andare in A a braccetto col Parma, quando era arrivato a eguagliarlo in classifica. Poi, qualcosa s’è inceppato e il Venezia attuale potrebbe avere non pochi problemi con la Ternana rivitalizzata da Breda, ora in zona playout ma reduce dal bel 3-1 sul Cittadella (che veniva da 9 risultati utili di fila con 23 punti conquistati), in cui l’uruguaiano Gaston Pereiro, appena giunto dal Cagliari, ha debuttato con due assist e un gol (splendido), pareva di vedere Platini al Liberati. Occhio anche a Bari-Reggiana (ore 16.15, pugliesi a -2 dalla zona playoff, in serie positiva da 4 turni con 6 punti conquistati; emiliani di Nesta che sognano il sorpasso, hanno due punti in meno dei pugliesi ma oggi saranno privi degli squalificati Cigarini, Girma, e Portanova). Pisa-Spezia (ore 16.15, partita sentita come fosse un derby per la vicinanza fra le due città, i toscani di Aquilani forse hanno svoltato dopo la vittoria di sabato a Lecco ma oggi mezzo stadio resterà vuoto per la protesta dei tifosi nerazzurri, esasperati dalla situazione che si vive all’Arena Garibaldi, liguri in caduta libera verso la C, sul fondo con la Feralpisalò dopo l’ultimo turno ma rinforzati dagli arrivi di Jagiello, Falcinelli e Mateju). Sudtirol-Cosenza (ore 14, altoatesini in ripresa col subentrato Valente, nel 2024 hanno battuto la Feralpisalò e sfiorato il successo a Brescia; calabresi euforici per il trionfo sul Venezia ma privi dello squalificato Tutino che aveva segnato una tripletta nel 4-2 ai lagunari). Feralpisalò-Lecco (ore 16.15, nei gardesani, ora a -2 dai playout e a -6 dalla salvezza, Zaffaroni può replicare il miracolo fatto in A col Verona, salvatosi nel giugno scorso allo spareggio con lo Spezia; i blucelesti di Bonazzoli, che oggi giocherebbero i playout con la Ternana, hanno iniziato il 2024 con zero punti, ko a Catanzaro e in casa col Pisa). Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Cittadella-Sampdoria. LEGGI TUTTO

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    Parma, 110 anni e non sentirli: Pecchia vuole il regalo col Cosenza

    Fabio Pecchia indica la strada al Parma: “La squadra deve giocare a calcio, volersi divertire e avere una propria identità con un atteggiamento positivo e propositivo rispetto a quello che succede in campo”. Il tecnico dei ducali ha parlato all’antivigilia del match in casa del Cosenza, che cadrà in un giorno speciale: “Ricorrono i 110 anni di fondazione del club. Quale modo migliore per festeggiare con una gran bella prestazione, condita da una vittoria? Questo è l’obiettivo e lavoriamo in quella direzione, pensando a fare un bel calcio. Le vittorie bisogna meritarsele sul campo”.
    Pecchia su Parma-Palermo
    Il Parma è reduce dal pareggio in extremis contro il Palermo: “Sono entrati in area una volta sola e abbiamo subito tre gol. Questo aspetto lo dobbiamo correggere. La parte finale del match con il Palermo rimane negli occhi, nel cuore e nell’anima, non solo dei calciatori, ma di tutto l’ambiente. Abbiamo lasciato delle sensazioni e delle grandi emozioni. La squadra deve continuare ad essere lucida, questo è un aspetto che è venuto fuori nel momento più complicato della partita. Non abbiamo mai perso la testa, non ci siamo disuniti. Il punto lo teniamo stretto, ma questo aspetto è fondamentale e deve continuare ad esserci”. LEGGI TUTTO

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    Pecchia avvisa il Parma: “Ok la consapevolezza ma serve autocritica”

    Parma-SudTirol, conferenza Pecchia
    Fabio Pecchia ha analizzato la prossima sfida contro il SudTirol: “E’ una squadra che vuole difendersi con tutti gli effettivi fino alla morte, con forza, energia e convinzione. Il nostro modo di giocare non cambia dobbiamo continuare ad avere un approccio violento. Lo abbiamo fatto contro tutti e lo vogliamo fare anche domani. Non sarà importante il possesso ma il gol. Mi aspetto che loro vengano qui col pullman e ripartano velocemente. La loro filosofia è chiara e hanno sfiorato la Serie A. Bisoli? Se dice che siamo favoriti non mi interessa, soltanto il campo dirà l’esito finale della stagione”. Sulla vittoria di Lecce: “Sicuramente ci ha dato autostima e fiducia, ma dobbiamo anche analizzare gli errori perché va bene la consapevolezza ma serve anche autocritica”. 
    Sulla formazione: “Terrò conto della partita di Lecce per mettere in campo la squadra di domani. In mezzo al campo vogliamo abbinare qualità e fisicità. Non do troppa importanza ai titolari perché importanti sono anche i cinque cambi. Attacco? Dipende dall’avversario e dalla gara che mi aspetto. In base a questo aspetto cerco di mettere in campo la formazione migliore. A parte Osorio saranno tutti a disposizione, contro il SudTirol sarà importante l’aspetto mentale: ho tanti dubbi perché tutti stanno bene e mi rendono il lavoro più impegnativo”.  LEGGI TUTTO

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    Samp: brividi per Pirlo. Occhio a Venezia-Parma

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Brescia-Feralpisalò 1-1), la 9ª giornata di Serie B prosegue oggi con sette gare, quattro alle 14, tre alle 16.15, orario che concentra le sfide che fanno più notizia. A iniziare da Venezia-Parma, autentico incrocio per la A. Gli emiliani sbarcano al Penzo ancora imbattuti e dopo aver fatto 20 punti su 24. Pecchia sta sviluppando al meglio il buon lavoro della passata stagione ma è anche vero che quello di Venezia potrebbe essere un test ben più probante di quelli affrontati finora. Anche se, i lagunari, pur non demeritando, nell’ultima uscita interna hanno perso dal Palermo, l’altro nome pesante nella lotta per la A diretta. Ecco, qui sta il punto: il Venezia può ambire ai primi due posti? Sì, per come la squadra di Vanoli ha reagito dopo il ko coi siciliani, andando a vincere in casa del Modena che era ancora imbattuto. Anche se l’1-3 subito dal Palermo rischia di pesare nella bagarre per la A diretta. Tuttavia, le maggiori attenzioni della giornata vanno verso lo stadio Del Duca di Ascoli, dove arriva la Samp: Pirlo si gioca il suo futuro in blucerchiato. Il club di Radrizzani e Manfredi ha seguito una linea precisa su di lui. Fin dal 18 settembre, cioé la sera del ko a Marassi col Cittadella, ha deciso che Pirlo sarebbe comunque andato avanti fino alla sosta per le nazionali, cioé fino a questa 9ª giornata. I successivi preoccupanti rovesci non hanno fatto cambiare idea, oggi però si tirano le somme sul Maestro. Non c’è dubbio: gli è stata affidata una squadra incompleta e che per quest’anno può scordarsi la A. Ma comunque, un organico simile non può valere il penultimo posto. E occhio all’Ascoli, che è in crescita (5 punti nelle ultime 3 gare), dove si sta imponendo in avanti il portoghese Pedro Mendes (già 5 reti). Attacco blucerchiato che sarà privo della stellina Pedrola (dovrebbe rientrare dopo la sosta), l’unica dolce nota di questo terribile avvio di stagione della SamPirlo. Sempre alle 16.15, c’è Cittadella-Ternana, entrambe vincenti nell’ultimo turno, veneti in zona playoff come ai tempi belli, umbri che dopo il 3-0 alla Reggiana, il primo successo stagionale, potrebbero aver iniziato un altro campionato. Le quattro gare delle 14. Il Palermo va a Modena, se vince mette pressione a Parma e Venezia, visto che giocano dopo. Siciliani in grande crescita, secondi a -4 dal Parma, c’è da capire come il Modena reagirà al primo ko stagionale, nello scorso turno col Venezia. Al Braglia, atteso maxi supporto dei tifosi rosanero che saranno diverse migliaia. Il Cosenza che respira aria di playoff, riceve il Lecco ultimo (il tecnico Foschi è in discussione): per Caserta, l’allenatore dei calabresi, l’occasione per dimostrare che la squadra ha buoni valori e può ambire (almeno) a una stagione tranquilla. Occhio al Catanzaro, terzo a -5 dal Parma: va a Bolzano, in casa di un Sudtirol che solo nell’ultimo turno, a Palermo, ha perso l’imbattibilità, potrebbe essere una gara spartiacque per entrambe. Da brividi Reggiana-Bari. I granata di Nesta sono appena sopra la zona playout e devono riscattare il preoccupante blackout di Terni. I pugliesi vivono una fase delicata. La piazza è in subbuglio perché il Bari ha fatto finora 8 punti, la metà di quanti ne aveva un anno fa dopo otto giornate. La squadra di Mignani è quella che pareggia di più (6 volte su 8) e nell’ultima gara – l’1-1 al San Nicola col Como, coi lariani capaci di segnare il gol del pari in 10 – è esplosa la contestazione della tifoseria barese, delusa fin dall’estate per le scelte di mercato operate dal club. I numeri della scorsa stagione, chiusa al 3° posto in campionato e poi con la finale playoff-beffa contro il Cagliari, sono un lontano ricordo. La 9ª giornata si chiude domani con due gare, fischio d’inizio alle 16.15: Como-Cremonese e Spezia-Pisa. LEGGI TUTTO