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    Il Parma di Pecchia va tenuto d'occhio

    TORINO – Se ne parla poco, ma occhio al Parma. Rispetto a un anno fa, dopo 13 giornate, gli emiliani hanno 6 punti in più, quelli che possono fare la differenza fra una annata da protagonisti e una stagione anonima, come quella scorsa, chiusa al 12° posto e con la squadra sempre lontana dalla classifica che conta. Ora no, in estate, a spalare le macerie di due annate fallimentari, è arrivato in panchina Fabio Pecchia che, guarda caso, ha portato il Parma al 4° posto, a -3 dalla zona A diretta: un anno fa, dopo 13 turni, la sua bella Cremonese dei giovani leoni poi condotta in A, era alla stessa posizione e con lo stesso distacco dal 2° posto, poi conquistato a fine stagione. Ma a Parma, tifosi e società, fanno gli scongiuri. Troppo cocenti le delusioni vissute negli ultimi anni, la linea da tenere è profilo basso e pedalare, alla A ci si pensa ma è meglio non nominarla neanche. E i risultati stanno arrivando, dando sostanzialmente fiducia al gruppo dell’anno scorso, appena ritoccato in estate, perché c’è la convinzione che i valori all’interno del Parma ci siano tutti, vanno solo tirati fuori. E qui entra in gioco Pecchia, allenatore poco sotto i riflettori ma che sta facendo cose interessanti: già due promozioni in A in carriera, oltre alla Cremonese, prima c’era riuscito col Verona, per non parlare dell’ottimo lavoro svolto con l’Under 23 della Juve, capace di vincere la Coppa Italia di Serie C. L’ex allievo di Benitez predica un calcio intenso e sbarazzino, fondato sulla coesione del gruppo, dove tutti si sentono importanti, come gli riconoscono i suoi stessi giocatori. “Con lui, siamo un gruppo vero”, ha dichiarato la stella Franco Vazquez, nelle ultime uscite degli emiliani schierato in mediana da Pecchia nel suo 4-2-3-1 e non più a sostegno dell’unica punta. Già, quando plasmi un gruppo solido, è anche più facile superare i momenti difficili. Per dire, il 29 ottobre il Parma batteva il Como nonostante 13 assenze: ciò vuol dire non soltanto disporre di un gruppo vasto e competitivo, capace di sopperire a pesanti problemi ma anche che è stata trovata una compattezza che permette di esaltarsi pure nei momenti apparentemente difficili. Certo, il Parma di Pecchia non è ancora al top e ogni tanto inciampa (come nelle ultime trasferte in casa di Sudtirol e Palermo). Ma negli ultimi tempi, dopo il convincente 3-1 al Cittadella di prima della sosta, dà l’impressione di essere l’unica squadra delle inseguitrici a poter tenete il passo delle prime, Frosinone e Reggina. La conferma potrebbe arrivare sabato alle 15 quando il Parma ospiterà il Modena per un derby emiliano assai sentito, nella partita che aprirà la 14ª giornata. Vincerlo per Pecchia, vorrebbe dire mettere pressione alle rivali per la A, che giocheranno soltanto domenica. Certo, un derby non è mai semplice ma il Modena delle ultime uscite (2 punti in 4 gare) appare inferiore. Poi, a dicembre, il Parma farà visita al deludente Cagliari, riceverà l’inguaiato Benevento nell’infrasettimanale dell’Immacolata, quindi andrà a Brescia, ospiterà la Spal e a Santo Stefano chiuderà il girone d’andata al Penzo di Venezia. Un calendario che ad oggi appare abbastanza impegnativo ma non proibitivo. E che ci dirà se da gennaio il Parma di Pecchia sarà in grado di giocarsela, anche per la A diretta. Le difficoltà delle ultime due stagioni sembrano alle spalle, manca ancora un ultimo salto di qualità. E il Parma di Pecchia ha i mezzi per farlo. LEGGI TUTTO

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    La Reggina di Inzaghi all'esame Parma

    TORINO – Dopo l’anticipo Venezia-Frosinone (1-3 che ha portato i ciociari di Grosso temporaneamente in vetta, assieme a Reggina e Bari), la 9ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare, sette alle 14 e una alle 16.15, dove il Bari, spera di allungare ricevendo l’Ascoli. Mignani, la guida dei pugliesi, dice di sorriderci su al pensiero che la squadra ora sia considerata una favorita per la A. Certo, le big sarebbero altre, ma è anche vero che il Bari non ha ancora perso e sembra avere una marcia in più di tutti, col miglior attacco del campionato, 18 gol, di cui 13 segnati dalla premiata ditta Cheddira & Antenucci, i migliori marcatori del torneo (8+5). Proverà a limitarlo l’Ascoli di Bucchi, che non se la passa bene (2 punti nelle ultime 5 partite), avrà in difesa Bellusci squalificato, con l’allenatore che potrebbe essere messo in discussione in caso di pesante ko. L’altra capolista, la Reggina, ha un esame di maturità non da poco, va a Parma, cioè in casa di una delle squadre teoricamente più attrezzate per la promozione. Negli emiliani però, è lunga la lista degli indisponibili e nelle ultime ore s’è aggiunto anche Man, in totale sono 8 gli assenti per Pecchia, compreso lo squalificato Juric. Buffon è fuori e visto che Chichizola non è al meglio, potrebbe esordire fra i pali il 21enne Corvi, parmigiano doc. Finora, i calabresi di Inzaghi hanno beneficiato di un calendario relativamente abbordabile, questa potrebbe essere la gara della verità sulle effettive ambizioni della piazza, scossa in settimana da una perquisizione della Finanza in sede (ma per faccende legate alla precedente proprietà). Sfida di richiamo anche a Cagliari, dove sbarca il Brescia. I sardi, a -7 dalla vetta, un punto nelle ultime 3 gare, non possono più fallire e la squadra, per dare un segnale, ha chiesto di preparare la sfida in ritiro, senza che glielo chiedesse la società. I lombardi hanno perso il 1° posto dopo il pari interno col Cittadella e continuano a sostenere che l’obiettivo stagionale, visti i problemi giudiziari di Cellino e la rosa ristretta (ma rientra Cistana dall’infortunio, partirà dalla panchina), non può essere che la salvezza, anche se il 1° posto dista solo 2 punti. Clotet, tecnico del Brescia, sarà assente (ha l’influenza), lo rileva in panchina Gastaldello, uomo di fiducia di Cellino, probabilmente andrà anche lui in panchina da dirigente accompagnatore, nella piazza dove è stato presidente per 22 anni. Il Genoa, a -3 dalla vetta, ha mostrato finora solo parte del suo sconfinato potenziale. Il Grifone va in casa del Cosenza, dove in passato non ha mai vinto (5 ko e altrettanti pari). I calabresi di Dionigi non vanno presi sottogamba: è vero che nell’ultima uscita hanno perso al Granillo il derby calabrese con la Reggina, ma prima in casa hanno messo sotto l’ambizioso Como e sentono aria di playoff anche se l’obiettivo è una salvezza il più possibilmente tranquilla. Riflettori anche a Cittadella, dove sbarca la Spal in cui fa l’esordio assoluto da allenatore Daniele De Rossi che in settimana ha rilevato Roberto Venturato. Le squadre hanno gli stessi punti, 9, e inseguono la svolta, anche per non rischiare di essere risucchiate nella zona calda della classifica. E occhio anche a Palermo-Pisa: nei siciliani, Corini è reduce da 3 ko di fila ma avrà  ancora un paio di partite prima di rischiare l’esonero, di sicuro i rosanero sono una delle delusioni più grandi. Il Pisa è in ripresa: col ritorno di D’Angelo i toscani hanno lasciato l’ultimo posto e raccolto 4 punti nelle 2 uscite col tecnico-guru. Cannavaro invece, col suo Benevento insegue la prima vittoria su una panchina italiana (dopo 2 pari) ma non sarà semplice, ospitando una Ternana che è forse la squadra più in forma, viene da 4 vittorie di fila (come il Bari) e per quanto Lucarelli e patron Bandecchi invitino tutti alla calma, l’essere a -2 dalla vetta fa sognare tutta la città. Nel Benevento si rivedrà Forte in avanti (partirà dalla panchina) ma la squadra resta parecchio rimaneggiata. Il Modena di Tesser, in grande ripresa dopo due vittorie di fila, riceve il Como, da due turni sotto la guida di Longo che s’è sbloccato nell’ultima uscita battendo il Perugia, anche se i lariani restano attardati a 6 punti e le tante stelle, fra cui Fabregas, devono dare di più per raddrizzare la stagione. Domani alle 16.15, il turno si chiude con Perugia-Sudtirol. LEGGI TUTTO

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    Brescia-Bari: chi è da A?

    TORINO – Dopo l’anticipo Cosenza-Como (3-1), la 7ª giornata entra oggi nel vivo con le tradizionali 7 partite delle 14 più una gara alle 16.15, Perugia-Pisa. Il clou è Bari-Brescia: i pugliesi di Mignani, gli unici ancora imbattuti, con 3 punti acciufferebbero i lombardi, in vetta con la Reggina. E in caso di vittoria, il Bari non potrebbe più viaggiare a fari spenti. Squadra solida, quasi identica a quella che ha guadagnato la promozione dalla C, in avanti già 8 gol del duo Cheddira-Antenucci (5+3), miglior coppia della B, con l’italo-marocchino che va a segno da 5 partite di fila, fresco di debutto nel Marocco che potrebbe portarlo ai Mondiali (sarebbe l’unico italiano presente, visto che è nato a Loreto). Bari che, tuttavia, non ha ancora vinto in casa (al San Nicola ci hanno già pareggiato Palermo e Spal) ma che prima della sosta è andata a vincere in casa della (presunta) corazzata Cagliari. Discorso analogo per il Brescia di Clotet, che pratica un calcio verticale, molto simile a quello del Bari e con lo stesso modulo, il 4-3-1-2. Il tecnico spagnolo continua a parlare di salvezza, viste le vicissitudini societarie di Cellino e la rosa ridotta all’osso. Ma se dovesse tornare dal San Nicola con un risultato positivo, non potrebbe più nascondersi, anche perché la squadra non è molto dissimile (ma con meno ricambi) da quella che nella passata stagione, con Inzaghi prima e Corini dopo, chiuse al 5° posto e si fermò in semifinale playoff. E a proposito di Inzaghi, Pippo e la sua Reggina capolista hanno una rognosa trasferta a Modena, squadra che ha vinto una partita e ne ha perse cinque. La società ha rinnovato la fiducia al tecnico Tesser ma è chiaro che non possono più fallire, in settimana dagli svincolati è stato pescato il mediano Andrea Poli (300 gare in A) ma ci vorranno almeno due settimane prima di vederlo in campo. Comunque per la Reggina che ha il miglior attacco (14 gol) e la difesa meno perforata (-2), non sarà un test semplice: il Modena ha giocato discrete partite finora, tant’è che gli scommettitori pagano la vittoria emiliana meno di quella calabrese. Reggina con oltre duemila tifosi al seguito. Altra sfida di cartello è Parma-Frosinone, Pecchia contro Grosso, due allenatori da tenere d’occhio. Gli emiliani prima della sosta avevano vinto e convinto sbancando Ascoli 3-1. In avanti, Inglese timbra con regolarità e si è messo alle spalle un lungo periodo buio. In più, è andato in gol anche Tutino (che due stagioni fa con le sue reti portò la Salernitana in A). Il Frosinone invece, a -3 dalla vetta, prima dello stop aveva messo sotto il Palermo. Grosso sta coltivando al meglio igiovani più promettenti della B e presto si faranno sentire anche i veterani (Mazzitelli, Sampirisi, Frabotta, Insigne) giunti negli ultimi giorni di mercato per dare spessore a un gruppo che potrebbe essere la rivelazione della B. E comunque, complimenti a Grosso per come ha saputo amalgamare rapidamente i suoi: della squadra della passata stagione sono rimasti non più di 2-3 titolari, eppure giocano come se fossero insieme da anni. L’altra presunta corazzata, il Genoa, a -4 dalla vetta, è di scena in casa Spal. Gara non semplice per i rossoblù che non hanno ancora messo in mostra tutto il loro potenziale, contro i ferraresi di Venturato in serie positiva da 5 giornate e che in casa hanno già battuto l’altra grande favorita per la A, il Cagliari. Nei rossoblù il tecnico Blessin invita a non sottovalutare gli avversari e chiede la svolta, dopo che la società ha invitato lui e la squadra a dimostrare di essere i più forti della B. Avrà in avanti un Gudmundsson in più, all’islandese è stata ridotta la squalifica, la sua vivacità potrebbe essere preziosa. Il Cagliari invece, riceve il Venezia, sfida delicatissima per entrambe: Liverani, se non svolta, rischia di perdere il treno per la A, Javorcic, se perde, potrebbe anche essere esonerato, visto che il Venezia ha solo 5 punti. E non sarà semplice neanche per il Palermo che riceve il Sudtirol, chi l’avrebbe detto, hanno gli stessi punti in classifica, 7. Corini, reduce da 5 giorni di ritiro con la squadra a Manchester, nella casa del City proprietario dei siciliani, o cambia marcia o la B che conta scappa via, visto che i siciliani sono già a 8 punti dalla zona A. Interessante anche Cittadella-Ternana, per verificare le ambizioni di entrambe: i veneti, con una vittoria, scavalcano gli umbri e potrebbero entrare in zona playoff, dove staziona la Ternana, reduce da due vittorie di fila pesanti (colpo a Parma e derby umbro sul Perugia), chissà, potrebbe esserci anche la squadra di Lucarelli per i posti che contano. Perugia-Pisa è da brividi. Negli umbri, solo 4 punti, esordisce in panchina Silvio Baldini che ha rilevato Fabrizio Castori: non farà grandi rivoluzioni tattiche, trasformando il 3-5-2 del predecessore in 3-4-1-2, avanzando Luperini sulla trequarti. Però l’ex tecnico del Palermo chiede di provarci, addirittura anche per la A. Di fronte ci sarà il Pisa, ultimo con 2 punti, tornato dopo tre mesi nelle mani di Luca D’Angelo, chiamato ad archiviare l’infelice parentesi con Rolando Maran. D’Angelo potrebbe schierare il Pisa con un inedito 4-2-3-1 con Gliozzi di punta supportato da Morutan, Mastinu e Tramoni. Domani chiuderà il turno Benevento-Ascoli, nei campani Cannavaro farà il suo esordio italiano in panchina. LEGGI TUTTO

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    Genoa e Parma, sveglia prima che sia tardi

    TORINO – Meglio invertire la rotta, prima che sia troppo tardi. Al via della stagione, gli scommettitori consideravano Genoa e Parma come la prima e la terza squadra favorita per la A (secondo il Cagliari). Dopo l’ultima uscita, in cui entrambe hanno perso la prima partita (liguri ko a Palermo 1-0, emiliani sconfitti 2-3 in casa dalla Ternana), sono emersi i primi dubbi, mentre il duo di testa, Reggina e Brescia, allungava a 4 punti dal Genoa e già a 6 dal Parma. Anche prima della caduta di Palermo, i rossoblù non avevano particolarmente convinto. Vero, nelle precedenti trasferte s’erano imposti a Venezia e Pisa, ma nulla di travolgente. Così come le uscite a Marassi, che hanno portato solo pareggi (0-0 col Benevento, 3-3 proprio col Parma). E’ ancora lecito definire il Genoa una corazzata perché nessuno ha fatto un mercato come il suo, dunque il tecnico tedesco Blessin inizia a essere bersaglio della critica e di parte della piazza che a giugno comunque aveva accettato la sua conferma, caso più unico che raro dopo una retrocessione. Di Blessin, non convince soprattutto l’utilizzo di Coda, cioè il capo-cannoniere della B negli ultimi due tornei. Nel 4-2-2-2 del tedesco, gioca davanti in coppia con Ekuban. Ma spesso si pestano i piedi e Coda è costretto ad arretrare e giocare da rifinitore per Ekuban, come a Palermo: gli ha servito due assist d’oro che l’italo-ghanese non ha (clamorosamente) trasformato in gol. E’ possibile che per l’uscita di sabato in casa col Modena, Blessin provi qualcosa di diverso, anche un cambio di modulo o, più probabilmente, Puscas al posto di Ekuban. In generale, il Genoa in campo deve però disfarsi di un atteggiamento presuntuoso e controproducente, che in B ha già spento, nelle scorse annate, le ambizioni di tante illustri squadre che non sono riuscite a tornare in A dopo la retrocessione. Come accadde al Parma un anno fa. Pecchia, coraggiosamente, dopo la promozione con la Cremonese, ha rinunciato alla A perché stuzzicato dalla scommessa Parma. Ma non è semplice spalare le macerie delle due precedenti annate fallimentari degli emiliani. Prima di sabato scorso, Pecchia sembrava poter imprimere la svolta, anche se aveva vinto una sola volta (col Cosenza) e raccolto 3 pari (con Bari, a Perugia e a Genova). Il 2-3 subito dalla Ternana, con gli umbri capaci d’imporsi nel finale dopo essere andati per due volte sotto, ha riproposto le fragilità che il Parma aveva mostrato nella scorsa stagione con Maresca e Iachini. Sabato gli emiliani vanno in casa del tosto Ascoli (che a Perugia nell’ultimo turno ha raccolto il primo ko stagionale), e sa già di sfida-verità. Anche se patron Krause, durante la presentazione del neo dt Fournier, si è detto soddisfatto dell’avvio di stagione. I tifosi un po’ meno. E ad Ascoli, saranno out per infortunio Ansaldi e Mihaila, ko pesanti. Dovrebbe essere confermato fra i pali Buffon, anche se il suo rientro è coinciso col primo ko stagionale.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Genoa-Parma e Reggina-Palermo: è grande B

    TORINO -Dopo l’anticipo di ieri (convincente vittoria del Cagliari, 1-0 al Modena, che raggiunge temporaneamente la vetta), oggi altre otto partite in cui spiccano Genoa-Parma e Reggina-Palermo. Nei liguri, in campo alle 16.15 (tutte le altre gare alle 14), l’allenatore Blessin decide di premiare in blocco la squadra salita in testa (assieme all’Ascoli) con 7 punti in 3 gare, i nuovi arrivati Aramu e Puscas partono dalla panchina (Strootman è ancora indietro di condizione). A Marassi sbarcherà un Parma in crescita, reduce dalla vittoria sul Cosenza dopo i pari con Bari e Perugia. Pecchia tiene in panchina Buffon e conferma fra i pali Chichizola che non ha certo fatto rimpiangere Super Gigi, finora indietro di condizione ma sempre utile come uomo spogliatoio. In Reggina-Palermo, Inzaghi cerca conferme dopo il 4-0 al Sudtirol in una classica che attirerà almeno 14mila spettatori, chi vince può dimostrare di ambire a un campionato d’alta quota. Nel Palermo, reduce dallo stop interno con l’Ascoli, Corini fa partire titolari i nuovi arrivati (una settimana fa entrati solo nella ripresa) e passa al 4-3-3 per cui è stata rifondata la squadra, archiviando il 4-2-3-1 della promozione dalla C con Baldini. Bell’esame anche per l’altra capolista, l’Ascoli, che ospita il Cittadella. Marchigiani ben guidati da Bucchi, dove il capocannoniere della B, l’italo-ivoriano Cedric Gondo (4 gol), cerca conferme. I veneti di Gorini invece, hanno ancora rabbia per il pari interno col Venezia, meritavano di sicuro di più, faranno il solito bel campionato. A proposito di Venezia, il neo-tecnico Javorcic chiede ai suoi più coraggio, anche perché al Penzo arriva un Benevento rivitalizzato dalla vittoria sul Frosinone che ha scacciato i fantasmi dalla panchina di Caserta, passato a un più funzionale 3-5-2. Nei veneti non convocato la stella russa Cheryshev. Di livello anche Frosinone-Como: i ciociari di Grosso, prima del ko  di Benevento (inopinato e frutto pure degli errori di Pairetto) avevano convinto e mostrato gioco da alta quota,  i lariani sono reduci dalla caduta interna nel derby col Brescia, anche un po’ sfortunata, in attesa del miglior Fabregas e che gli ultimi arrivati s’inseriscano e incidano. Per il Brescia che ospita il Perugia invece, è la partita della verità, dirà quanto la squadra di Clotet possa essere da quartieri alti. Negli umbri di Castori invece, 1 punto e 2 ko, c’è attesa per capire quanto potranno dare gli ultimi innesti, in una squadra che si annuncia rimaneggiata. Discorso analogo al Brescia per il Bari che riceve la Spal: i pugliesi di Mignani, ancora imbattuti e a quota 5, all’ultimo giorno di mercato hanno completato l’attacco con Salcedo e Scheidler: se non sono in pole per la A, poco ci manca e l’hanno già dimostrato nel precedente turno col 3-1 di Perugia. Ma attenzione alla Spal di Venturato che nel turno precedente ha battuto il Cagliari. C’è anche Ternana-Cosenza: negli umbri Lucarelli è squalificato, la sua panchina ha iniziato a traballare ma patron Bandecchi ha negato che rischiasse dopo il 4-1 incassato a Modena , però sono vietati altri tonfi. Il Cosenza di Dionigi, a 6 punti, non è andato malaccio nel ko di misura di Parma e vorrebbe dimostrare di poter ambire a qualcosa di più della salvezza. Domani alle 16.15 il posticipo è Sudtirol-Pisa.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Derby Como-Cremonese, statistiche e pronostico

    La Serie B più appassionante degli ultimi anni si appresta a regalare i conclusivi novanta minuti prima di aprire le porte a playoff e (eventualmente) playout. Per la Cremonese l’ultima giornata, contro il Como, dirà se la squadra di Pecchia l’anno prossimo potrà giocare in Serie A, evitando i playoff, oppure se la stagione dovrà proseguire, appunto, con gli spareggi promozione.
    Como-Cremonese, fai il tuo pronostico
    Due o tre reti esatte? Spesso e volentieri
    Promozione diretta ancora possibile per la Cremonese che pure ci ha messo molto del suo per complicarsi la vita: ko interno con l’Ascoli e prima ancora il pesante scivolone di Crotone.
    Il Como non ha obiettivi da inseguire ma trattandosi di un derby vorrà ben figurare nel match di fine stagione davanti al suo pubblico.
    Prevedere il risultato del match, alla luce di tutto questo, risulta essere un’operazione non semplice. Un aiuto potrebbe venire dalle statistiche, che indirizzano l’attenzione verso un particolare esito: il Multigol 2-3 (match con minimo due, massimo tre reti totali).
    Curiosità vuole che sia Como che Cremonese ne facciano registrare 23 uscite a testa. Una cifra “record” in campionato, solo sfiorata dall’Alessandria che si ferma a quota 22. LEGGI TUTTO

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    Pronostico Crotone-Cremonese, allo Scida occhio ai gol

    Situazione di classifica disperata per il Crotone, che lunedì 25 (alle 15) riceve la capolista Cremonese. Uno sguardo alle statistiche più interessanti, nella fattispecie quelle relative al numero di gol, prima di fornire il pronostico del match dello Scida.
    Crotone-Cremonese, fai il tuo pronostico
    All’andata vinse 3-2 la Cremonese
    Guai a fidarsi di una formazione con l’acqua alla gola, Pecchia lo sa bene anche perchè già all’andata la sua Cremonese ha faticato prima di domare per 3-2 gli “Squali”.
    Alla voce “Curiosità” è da segnalare il feeling della Cremonese con l’esito Multigol 2-3 che, con 23 uscite totali, rappresenta il numero “Top” in questo campionato. Il Crotone dal canto suo ha chiuso 17 incontri su 35 con un numero di reti compreso fra due e tre. Inoltre, Crotone e Cremonese centrano il Goal da quattro giornate a questa parte.
    Per le quote è un segno 2 probabile, da circa 1.65 volte la posta. Non è da escludere che la Cremonese possa regalare di nuovo l’opzione Multigol 2-3 (vale circa quota 2). LEGGI TUTTO