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    Samp: De Luca, la grande rivincita

    TORINO – E adesso, tanti – anzi troppi -, tifosi blucerchiati, magari dovrebbero chiedere scusa. La sera di Pasquetta, Manuel De Luca è tornato a casa da Marassi col pallone fra le mani, visto che aveva appena steso la Ternana con una tripletta. Sì, proprio lui, forse il giocatore più discusso dall’ambiente blucerchiato quando le cose non giravano, quello che dopo certe partite non positive doveva fare i conti con fischi in campo e insulti assortiti sui social, non solo giudizi pesanti. Non si comprende come un tifoso non capisca che così non si fa il bene della propria squadra. La Samp aveva già dato un segnale preciso tenendolo a gennaio: fra le due prime punte, a partire era stato La Gumina, non lui. Magari, chi ha dovuto levare le tende, pesava pure sul bilancio. Ma dovendo fare anche una scelta tecnica, non c’erano dubbi che De Luca fosse più funzionale al progetto di Pirlo, che richiede una prima punta capace a giocare di sponda coi due giocatori schierati subito dietro di lui, che protegga bene la palla, grazie a un fisico importante, facendo salire la squadra. All’inizio è stata dura: gran parte della tifoseria blucerchiata e della critica lo bocciava senza appello, un po’ troppo impietosamente. Ma lui ha tenuto duro e se ora la Samp è in piena zona playoff e sabato alle 16.15 può andare a Palermo per provare a insidiargli il 6° posto, è perché De Luca, nelle ultime cinque uscite ha quasi sempre fatto la differenza. Riavvolgiamo il nastro a partire dal 23 febbraio: quel giorno la Samp vince a Cosenza, De Luca segna il gol del 1-2 finale, dopo aver fornito a Darboe l’assist per il suo gol; resta a secco nel ko interno con la Cremonese del 2 marzo, poi decide la vittoria di Piacenza sulla Feralpisalò con una doppietta (1-2); l’11 marzo segna il gol della vittoria nel 2-1 sull’Ascoli; poi, nell’ultima gara prima della sosta, a Bari, nel finale fornisce a Kasami l’assist del gol vittoria. Fino al trionfo di ieri sera: apre la contesa trasformando un rigore, nella ripresa, dopo il pari di Gaston Peraeiro e il 2-1 di Stojanovic (grande azione, tutta di prima), evita preoccupazioni alla Samp nel finale, trasformando una vittoria con qualche piccola apprensione in un trionfo: all’85’ segna con un tiro al volo su cross di Stojanovic e all 94’ fa tripletta, di testa, ancora una volta su assist di Stojanovic, il cui ingresso al 75’ ha fatto la differenza, praticamente come De Luca. E ora, per il centravanti originario di Bolzano, 25 anni, passato per le giovanili di Sudtirol, Inter e Torino, la stagione inizia a farsi molto interessante, come quella della Samp. E con numeri promettenti: 9 reti e 4 assist in 27 presenze. Mica male, se si pensa che a inizio stagione era troppo spesso il capro espiatorio dei rovesci blucerchiati. Le parole di Pirlo nel dopogara, sintetizzano tutto: “De Luca? S’è preso la copertina ma lo ha fatto anche altre volte quando non faceva gol ma sfornava sempre prestazioni positive. Si è sempre impegnato, è rimasto sempre concentrato, non si è fatto influenzare dalle critiche. Poi, i gol arrivano di conseguenza”. Per intendersi, ora De Luca è un centravanti da 111 partite in Serie B con 28 gol e 9 assist, non merita più di essere trattato come l’ultimo arrivato. LEGGI TUTTO

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    Serie B, il clou è Venezia-Genoa, sfida anche di mercato

    TORINO – Stasera, ore 20.45, su Sky, Dazn ed Helbiz Live, 6 partite chiudono la 1ª giornata di Serie B che ha già regalato le prime emozioni e sorprese: venerdì il pareggio show fra Parma e Bari (2-2), ieri la convincente vittoria del Palermo sul Perugia (2-0), il pari in extremis del Cagliari a Cono (1-1) con un capolavoro di Gaston Pereiro, la vittoria del Cittadella sul Pisa (4-3), gara segnata dai 3 rigori in 15’ assegnati ai veneti dal discutibile Zufferli. Vediamo le gare di oggi.
    I ROSSOBLU’ Venezia-Genoa è il clou, non è solo partita fra due squadre che fino a tre mesi fa si sfidavano in A, è anche scontro diretto fra due candidate alla promozione. Nel Venezia, è rientrato totalmente l’allarme covid che aveva fatto mancare 13 giocatori nell’esordio di Coppa Italia dove comunque i veneti, giocando imbottiti di Primavera, hanno quasi trascinato ai supplementari l’Ascoli. Squadra passata al croato Javorcic, che nella passata stagione ha portato per la prima volta in B il Sudtirol con la miglior difesa d’Europa (solo 9 gol al passivo), il primo obiettivo è quello di riconquistare il calore della piazza che non ha ancora digerito la retrocessione. Nel Genoa, il tecnico tedesco Blessin chiede ai suoi di crescere dopo l’esordio in Coppa Italia col Benevento (3-2), positivo sì, ma in cui la squadra si è concessa troppe distrazioni. Dopo la partita, le due squadre formalizzeranno un importante scambio: Aramu al Genoa, Charpentier e Candela al Venezia. Molta curiosità anche per Modena-Frosinone. Gli emiliani di Tesser, neo-promossi, in Coppa Italia si sono tolti lo sfizio di eliminare il Sassuolo (3-2) con una gara di grande intensità, ma ha ben figurato anche il Frosinone di Grosso, squadra rivoluzionata e rifondata sui giovani, che in Coppa Italia ha dato filo da torcere al Monza, capace di vincere solo nel finale (3-2). Ma attenzione anche a Spal-Reggina: i ferraresi, dopo un campionato al di sotto delle aspettative, hanno confermato Venturato in panchina e schierano l’attacco nuovo di zecca La Mantia-Moncini, supportati da un Maistro in rampa di lancio e che la musica sia cambiata lo si è visto nella vittoria ad Empoli in Coppa Italia (1-2), mentre c’è attesa per la Reggina di Pippo Inzaghi, ai nastri di partenza dopo il salvataggio della società operato a giugno da Saladini: squadra profondamente rinnovata e con qualche ambizione e che in Coppa Italia, a Marassi con la Samp, ha fatto un partitone, perdendo immeritatamente 1-0.
    CHE LOTTA A Benevento invece, sbarca il Cosenza, le due squadre si sono già affrontate in amichevole a luglio e a sorpresa s’imposero 1-0 i calabresi, passati a Dionigi, che ambirebbero a qualcosa di più della salvezza maturata a maggio ai playout. Il Benevento invece, non parte in primissima fila per la A ma resta candidata a un campionato di vertice, nonostante abbia ceduto al Cagliari il trascinatore Lapadula e venga da un precampionato opaco. Ascoli-Ternana si annuncia equilibrata: nei marchigiani, Bucchi raccoglie l’eredità di Sottil, passato sulla panchina dell’Udinese, non sarà semplice ripetere la scorsa annata chiusa ai playoff, da vedere se la squadra sarà altrettanto competitiva. Nella Ternana di Lucarelli invece, sono stati fatti pochi mirati innesti, il gruppo è sostanzialmente quello della passata stagione, dal quale ci si aspettava qualcosa di più, chissà che dopo un anno di B sia più rodato. Infine il Brescia ospita il Sudtirol: la squadra col più alto numero di partecipazioni alla B (64), sfida una matricola assoluta, gli altoatesini che nei giorni scorsi si sono separati dal tecnico Zauli, la squadra sarà provvisoriamente guidata da Greco. Brescia che ha convinto in Coppa Italia (4-1 a Pisa), trascinata da Ndoj in formato Serie A, può dire la sua nella lotta per la promozione, anche se la società è in amministrazione giudiziaria dopo il sequestro di 59 milioni a patron Cellino per presunti reati fiscali.
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