Milan-Salernitana, conferenza Paulo Sousa: Dia, Piatek, Mazzocchi e Ochoa
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ha scritto per te Carlo Piacenti
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Allenamento a porte aperte e preparazione per la sfida di Verona. La Salernitana si è preparato così per la delciata trasferta del Bentegodi contro la squadra di Zaffaroni. Gli scaligeri sono in un buon momento di forma, mentre Nicola e i suoi ragazzi devono ritrovare un po’ di serenità dopo la sconfitta interna contro la Juventus. Il Verona sta accorciando in classifica e la Salernitana vuole evitare di essere risucchiata nella zona rossa. L’allenatore dei campani ha presentato la sfida in conferenza stampa. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – La Juventus vede i fantasmi, poi riacciuffa la Salernitana nel recupero. Ma è rabbia bianconera per il gol annullato a Milik in pieno recupero per fuorigioco di Bonucci. Succede di tutto e nel finale viene espulso anche Allegri.
DA INCUBO
Con la terza maglia al debutto, la Juve inizia subito in salita, trovandosi a rincorrere dopo nemmeno venti minuti. La “frittata” comincia da Cuadrado, che sbaglia il tempo dell’intervento di testa, poi prosegue la cottura McKennie, che non riesce a tenere il doppio passo di Mazzocchi: sul suo cross il più lesto è Candreva per il classico gol dell’ex. Inizio horror che più horror non si può per i ragazzi di Allegri: lo choc prosegue e la Salernitana prende fiducia esaltando anche i tanti tifosi granata allo Stadium. Il 4-3-3 juventino stenta a decollare: l’unico a provarci è il solito Miretti. Kean non sfrutta a dovere una buona opportunità sulla respinta incerta di Sepe, mentre Vlahovic riceve pochi palloni e spesso è spalle alla porta. L’horror diventa incubo quando Bremer tocca la palla con il braccio in area: rigore che Piatek trasforma da campione, Salernitana avanti 2-0.
L’ILLUSIONE
La scossa può darla (e ci prova in più occasioni) Milik, al posto dello spento Kean, ma in realtà arriva da Kostic che fa il break a sinistra, pennella un pallone su cui si fionda Bremer per l’1-2 che riaccende Juve e Stadium. Il brasiliano la riapre e la squadra di Allegri si sveglia: anche Vlahovic entra in partita e diventa fondamentale, anche se il colpo del pari non arriva. Allegri toglie Kostic per inserire Danilo, però la mossa della disperazione è Soulé per Cuadrado. Sembra finita, invece la Juve tira fuori l’orgoglio: follia di Vilhena che sgambetta Alex Sandro, dal dischetto Bonucci sbaglia ma segna sulla respinta. Il 2-2 sembra cosa fatta, quindi Milik segna il 3-2 annullato però per fuorigioco proprio di Bonucci rivisto al Var. Finale convulso con espulsioni e tensioni. Per la Juventus resta l’amaro in bocca per un successo sfumato in maniera rocambolesca. Di sicuro, al di là del risultato, i bianconeri non sono stati né antipatici né vincenti.
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ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Rassegnazione e rabbia. La prima per dover perdere il più forte centrale del campionato italiano, la seconda perché va alla Juve. Sì, Gleison Bremer è bianconero: fatta per 50 milioni. E per i tifosi granata è uno schiaffo stordente, un’umiliazione vera e propria nel momento in cui è stata lanciata la campagna abbonamenti. Non poteva essere scelto momento migliore, viene da chiedersi. La gente torinista avrebbe accettato il trasferimento all’Inter o in una qualsiasi altra squadra, ma non ai cugini bianconeri. Urbano Cairo non ha tenuto conto delle loro speranze ma ha guardato ai conti del club perché l’operazione è molto vantaggiosa e lui i con i numeri si muove meglio di tutti (l’incasso è di 41 milioni più 9 di bonus). Adesso, però, gli alibi sono finiti, ci sono i soldi da investire sul mercato per dare a Juric quei giocatori che servono per costruire un Toro degno del suo nome. Finalmente Davide Vagnati potrà guardare in faccia i suoi interlocutori: il direttore tecnico potrà presentarsi davanti ai dirigenti del Leicester con una proposta convincente visto che Praet è considerato un punto fermo: ci vogliono almeno 7-8 milioni per sbloccare una situazione stagnante.Sullo stesso argomentoSolet, Praet, Laurienté: Vagnati speraCalciomercato Torino
Nell’ultimo periodo, infatti, non c’erano più stati contatti per carenza di liquidità. E proprio per questo motivo Joao Pedro, altro elemento che poteva tornare utile visto che avrebbe ricoperto più ruoli della fase offensiva (esterno, trequartista e punta) è passato ai turchi del Fenerbahce e Mandragora non è stato riscattato. Si spera, tra le altre cose, che Vagnati schiacci il pulsante del sì per Giulio Maggiore, centrocampista dello Spezia. L’accordo verbale c’è già da tempo: 5 milioni per il cartellino a titolo definitivo col giocatore che aspetta di raggiungere la squadra in Austria. Un nome tira l’altro. Altro obiettivo è Laurienté. Per arrivare a lui, dopo tante chiacchiere e tentativi di prestito andati a vuoto, ci vogliono almeno 10 milioni per avere qualche possibilità concreta. Ricordiamo che sulla trequarti non ci sono giocatori all’altezza e proprio nel settore in cui Juric costruisce il proprio credo calcistico. Anzi, uno c’è ma è una scommessa: Radonjic.
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E di questi tempi i granata avrebbero bisogno di certezze e non di azzardi: Praet e Laurienté, per completare il discorso della trequarti, sarebbero l’ideale, permetterebbero ai granata di compiere il salto di qualità che tutti i tifosi si aspettano dopo che il club ha incassato. Sul francese, però, bisogna accelerare adesso che si può, visto che il Sassuolo sta seguendo sornione l’evolversi della situazione. E non bisogna neppure trascurare l’attacco dove al momento ci sono solo Sanabria e Pellegri. Senza Belotti e con Zaza fuori dalla considerazione dell’allenatore ci vuole un elemento che garantisca almeno 15 gol. L’ideale sarebbe l’ucraino Dovbyk che ha la media reti giusta. La punta vuole il Toro perché, tra l’altro, nel mese di aprile è stato ospite del club: ha visitato le strutture (Grande Torino e Filadelfia) e ha seguito la sfida di campionato con il Milan. Il Dnipro, proprietario del cartellino, chiede almeno 13 milioni, ma a 10 si potrebbe anche chiudere. Su di lui in questi ultimi giorni si è fatto sotto anche il Bologna.
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Al momento quella dell’ucraino, che nelle qualificazioni mondiali ha fatto molto bene con la sua nazionale, è una strada percorribile assieme a quella di Piatek, tornato appetibile. Il polacco, nell’ultima stagione a Firenze, è di proprietà dell’Hertha Berlino. E il Toro ci proverà. Tra l’altro, per concludere il discorso, non si sta tranquilli neppure in porta visto che Berisha e soprattutto Milinkovic-Savic arrivano da una stagione difficile: con i soldi in arrivo si può riaprire la pista Dragowski. Per il portiere scaricato dalla Fiorentina non si è ancora trovato l’accordo con l’Espanyol e il club viola chiede tra i 5 e i 6 milioni. Insomma, c’è da fare. Praticamente tutto. Al tecnico servono almeno 8 giocatori per farlo sorridere un po’ dopo la rabbia di questi giorni. E alla sua si aggiunge anche quella dei tifosi che ora fanno il tifo per Mourinho: sperano che Belotti vada alla Roma. Perché se anche lui dovesse andare alla Juve sarebbe davvero troppo.
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TORINO – Alessandro Baretti dalla redazione di Tuttosport delinea la situazione del mercato del Torino. Ci sono diversi nodi da sciogliere a partire dall’attacco: «Il primo giocatore individuato dai granata per sostituire Belotti, sempre più in uscita, è l’ucraino Artem Dovbyk, centravanti del Dnipro, che anche con la sua Nazionale si sta comportando molto bene. Per ora il Dnipro chiede troppo per Vagnati, c’è una forbice sostanziale tra domanda e offerta perché il Toro offre 9 milioni e gli ucraini ne chiedono 12. Ricordiamo che il club granata ha un bilancio negativo di 38 milioni, quindi il ds non avrà libertà di spesa e dovrà fare di conto. In questo senso, Vagnati potrebbe andare su un giocatore in prestito con diritto di riscatto, la stessa formula con cui il giocatore in questione era passato alla Fiorentina: si tratta di Krzysztof Piatek, che dunque entra in concorrenza con Dovbyk. Ma il Toro ha seguito a lungo anche un jolly offensivo come Joao Pedro, che piace a Juric ma anche tantissimo al Monza la cui concorrenza è forte. I granata, tuttavia, possono giocarsi ancora le loro carte, per adesso con il Cagliari c’è una distanza di 1-1,5 milioni sul prezzo del cartellino e qualcosa va limato sull’ingaggio». Capitolo portieri: «Il presupposto di base è che Milinkovic Savic non ha convinto Juric, nonostante il tecnico gli abbia dato ampia fiducia, e andrà via in prestito. Il Toro ha dunque deciso di scommettere su Gabriel, reduce dalla promozione in A con il Lecce: un colpo a costo zero. Sarà messo in concorrenza con Berisha, che si è discretamente comportato nel corso dell’ultima stagione. Certo, c’è un pizzico di azzardo nell’affidarsi a un portiere che viene dalla B, anche perché esistono colleghi di reparto che sulla carta avrebbero potuto garantire maggiore sicurezza, come Cragno e Meret. Però mettere in concorrenza Gabriel e Berisha è una mossa chiara da parte del Torino». LEGGI TUTTO
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TORINO – Con Camillo Forte dalla redazione di Tuttosport analizziamo il mercato del Toro. Partiamo da Bremer? «Incredibile, ma è ancora tutto fermo. Il brasiliano ha ribadito in un’intervista che vuole andare in Champions e in Nazionale. Il Torino chiede tanto, forse addirittura 40 milioni, soldi importanti da reinvestire dal mercato. Tottenham e Napoli ci sono, il club partenopeo se vende Koulibaly si lancia. Loro oltre alla solita Inter che parte davanti e offre contropartite». Sbloccando la cessione del difensore, Cairo può puntare a rafforzare la squadra. «Sì, anche in attacco dove il nome di Piatek potrebbe essere quello giusto. Il polacco non verrà confermato a Firenze e il Toro lo ha contattato anche lo scorso inverno. Ma, ribadiamo, tutto ruota attorno alle cessioni e all’ingresso di denaro fresco». Per chiudere, la Primavera ha trovato l’allenatore. «Sarà Giuseppe Scurto, ex Roma. E non Raffaele Palladino; si vede che Galliani ha ancora appeal e l’ha trattenuto al Monza…». LEGGI TUTTO
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Avanti c’è posto. Perché con l’addio di Belotti servirà una prima punta che faccia gol. Al momento c’è solo Sanabria che, però, di reti ne fa poche. Poi Pellegri che, comunque, è ancora giovane e infine Zaza che sarà ceduto. Ecco perché in attacco i granata hanno la necessità di trovare un bomber in grado di realizzare almeno 10-15 gol. […] Al primo posto c’è sempre Artem Dovbyk, 24 anni, centravanti del Dnipro e della Nazionale ucraina. Elemento velenoso in zona gol, vede la porta con grande facilità, è potente nel fisico e bravo nei colpi di testa. La classica prima punta che si sposerebbe alla perfezione con il gioco di Juric. […] Se non si dovesse arrivare all’ucraino ci sarebbe un’altra pista percorribile: Krzysztof Piatek, 26 anni, che Juric conosce bene per averlo avuto nel Genoa.Sullo stesso argomentoToro, Belotti vede la Fiorentina ma sogna il MilanCalciomercato Torino
Il polacco, di proprietà dell’Hertha Berlino, non è stato riscattato, per ora, dalla Fiorentina: in viola il giocatore (tra campionato e Coppa Italia) ha realizzato 6 gol in 18 partite. E’ una prima punta, meno potente dell’ucraino, ma ugualmente adatto al gioco di Juric. Per cederlo l’Hertha Berlino chiede 15 milioni, gli stessi che dovevano sborsare i viola in caso di riscatto. Il giocatore percepisce un ingaggio che oscilla tra il milione e mezzo e il milione e settecentomila euro (compresi bonus sotto forma di gol) a stagione. Davide Vagnati, secondo consuetudine, potrebbe chiedere il prestito con diritto di riscatto. L’impressione è che stavolta i tedeschi, scottati dalla rinuncia della Fiorentina, chiedano un obbligo di riscatto, magari ad una cifra più bassa.
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ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Ogni giorno dalla redazione di Tuttosport le ultime novità sul mercato del Toro. Oggi tocca a Camillo Forte: «Il Torino ha lasciato cadere il diritto di riscatto, in scadenza, che poteva esercitare per avere Mandragora dalla Juventus. I granata non hanno intenzione di spendere 14 milioni. Però la trattativa è in corso, siamo nel vivo: il ds Davide Vagnati e il collega Federico Cherubini hanno avuto un contatto poche ore fa e la proposta granata è di circa 8 milioni. Una cifra importante per il Torino che intanto spera di vendere bene Bremer incassando tra i 20 e i 30 milioni. Ora bisognerà capire che cosa la Juventus deciderà». Sull’attaccante destinato a prendere il posto di Andrea Belotti: «Piatek e Dovbyk sono alternative più calde rispetto a Joao Pedro». LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Dopo aver vinto contro l’Udinese (1-0) anche la Salernitana può sperare ancora di salvarsi. Il club granata ora si trova a meno sei dal quart’ultimo posto. Il “lunch match” della 34ª giornata di Serie A mette a confronto l’undici di Nicola e la Fiorentina di Italiano.
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La Salernitana sogna in grande, scopri le quote
L’obiettivo della Salernitana ora è soltanto uno, tornare a vincere anche in casa dove i tre punti mancano dalla lontana 7ª giornata (1-0 contro il Genoa). Da quella partita in poi i granata allo stadio “Arechi” hanno fatto registrare 7 sconfitte e 4 pareggi.
La Fiorentina è in piena lotta per aggiudicarsi un posto in Europa. Osservando il ruolino di marcia esterno della “Viola” si nota che nelle precedenti 9 trasferte Piatek e compagni hanno sempre centrato o il Goal o l’Over 2,5 al novantesimo.
Entrambe le compagini vorrano vincere questo incontro, ok l’Over 2,5 al triplice fischio dell’arbitro. LEGGI TUTTO
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