Calcio in lutto, addio a Pierluigi Frosio: fu capitano del Perugia dei miracoli
Lutto nel mondo del calcio: è morto a 73 anni Pierluigi Frosio, storico capitano del Perugia dei miracoli. A dare la notizia è stato il figlio Alex, che, sui social, ha scritto: “Sei stato e sarai sempre il mio eroe. Ciao papà”. Nato a Monza il 20 settembre del 1948, prima di approdare in Umbria fece il suo esordio nel 1972 nel Cesena in Serie B, giocando nel ruolo di libero e contribuendo alla prima storica promozione del club in Serie A. Poi l’approdo al Perugia, dieci anni da sogno e il finale di carriera, chiusa nel Rimini in Serie C2 nel 1985 con Arrigo Sacchi in panchina.
Il Perugia ricorda Pierlugi Frosio
Una triste notizie che stamane ha scosso il mondo del pallone, e in particolare il Perugia calcio, la società nella quale Frosio giocò ben 10 stagioni (dal 1974 al 1984) sfiorando anche lo scudetto nel 1978-79 e della quale indossò la fascia di capitano. Con Ilario Castagner al timone, la formazione dei miracoli chiuse senza sconfitte ma alle spalle del Milan di Nils Liedholm laureatosi campione d’Italia. La società umbra ha voluto ricordare l’ex bandiera con una nota ufficiale pubblicata sul sito: “Il Presidente Santopadre e tutto l’AC Perugia esprimono le più sentite condoglianze per la scomparsa all’età di 73 anni di Pierluigi Frosio, ex capitano biancorosso degli anni ‘70. Con 323 presenze è il secondo giocatore per numero di partite nella storia del club e il primo per numero di presenze in Serie A (173). Uno degli artefici di quel Perugia dei “miracoli”, quell’annata dell’imbattibilità (1978-1979) che si concluse con il secondo posto alle spalle del Milan senza mai perdere una partita. Un capitano ma soprattutto un uomo dal grande carisma e forza, un punto di riferimento per compagni e tifosi. Con il Grifo vinse anche un campionato di Serie B. A tutta la sua famiglia un forte abbraccio dall’AC Perugia Calcio”.
Pierluigi Frosio in panchina
Appesi gli scarpini al chiodo, Frosio intraprende la carriera di allenatore nelle giovanili del Perugia e nel 1987 assume la guida della prima squadra del Monza, ottenendo sia la promozione in Serie B che il successo nella Coppa Italia di Serie C. Resta in Brianza per altre due stagioni, conclusa con la retrocessione nel 1990, quindi passa all’Atalanta, in massima serie, venendo però esonerato alla 18ª giornata dopo la sconfitta esterna col Bari. Nel 1992 riparte dalla Serie C1 guidando il Como, quindi nella stagione successiva risale alla cadetteria allenando prima il Modena e poi il Ravenna. Nella stagione 1995-1996 guida il Novara al successo nel girone A della Serie C2, per poi tornare prima a Modena (un campionato di C1) e poi a Monza (tre fasi di B dal 1997 al 2000). LEGGI TUTTO