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    Pioli: “Il Milan voleva vincerla, sorpreso dalla sconfitta del Chelsea”

    SALISBURGO (Austria) – Termina con un pareggio il match di esordio nella nuova Champions League per il Milan che fa 1-1 sul campo del Salisburgo. Questa l’analisi a fine partita di Stefano Pioli, con qualche rimpianto per il palo nel finale di Leao: “Un buon risultato con una prestazione non di alto livello. Se non hai qualità e ritmo corri dei pericoli, loro sono partiti meglio, poi ci siamo ripresi. Avversario forte, potiamo a casa un risultato positivo, ma volevamo al vittoria, potevamo fare meglio”. D’accordo con il tecnico anche Tonali e Tomori: “I ragazzi sanno riconoscere quando stanno bene in campo. Gli avversari ci hanno preso sulla velocità in ripartenza, ci hanno creato difficoltà. Noi poco lucidi dal punto di vista tecnico, ma ci abbiamo provato fino alla fine.”Guarda la galleryIl Milan sfiora la vittoria: 1-1 con il Salisburgo, palo di Leao al 94′!
    Pioli: “Con il Chelsea partita dal peso importante”
    “Oggi è mancata velocità nella costruzione, potevamo trovare soluzioni migliori, Quindi sicuramente una posizione della squadra più compatta ci avrebbe permesso di vincere. Abbiamo subito le ripartenze e non siamo stati bravi nelle transizioni negative. Loro avevano attaccanti forti anche di spalle, però non erano aggressivi e abbiamo sbagliato molti passaggi. Tonali non era esterno, serviva per giocare con più ampiezza, si è aperto spesso per creare superiorità numerica”. Prosegue così Stefano Pioli che guarda già alla prossima sfida a Stamford Bridge contro il Chelsea (sconfitto alla prima dalla Dinamo): “Il risultato di Zagabria mi ha sorpreso, questo ci insegna che nel calcio non ci sono partite facili. Sapevamo che il Salisburgo non era squadra facile, la prossima partita per noi sarà con un peso specifico importante. I nuovi sono entrati bene. Dest è arrivato da poco, ma ha qualità in fase di spinta. Origi ha avuto una estate difficile, ma oggi ha fatto bene. Pobega ci ha messo le sue caratteristiche. Sono tutte situazioni di cui abbiamo bisogno”.
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    Solido e determinato: è il Milan di Pioli, Tonali dà il passo in più

    Esattamente come nel derby di 7 mesi fa, il Milan va sotto con l’Inter prima di ribaltare. Allora fu l’inizio della riscossa rossonera, che ha poi portato allo scudetto, stavolta vale il simbolico sorpasso in classifica sui cugini. Curioso che il 2-1 l’abbia firmato ancora Giroud. Stavolta è stata l’apoteosi di Rafael Leao, sempre più grande, decisivo e, al dunque, straordinario. Ha segnato i suoi primi due gol nel derby della Madonnina, ma ha anche piazzato l’assist per la rete di Giroud, quella del sorpasso. Ha addirittura scherzato i tre difensori interisti in occasione del 3-1, una scena da dividere a metà tra la sopraffina giocata del portoghese e lo sconcertante imbarazzo della migliore difesa di Serie A ai tempi di Conte.Sono successe tante cose in una partita elettrica, priva di pause, ma di fortissimo impatto emotivo, che inevitabilmente avrà il proprio riflesso sulla corsa scudetto e sulla settimana di Champions League. L’Inter arrivava dalla facile vittoria contro la piccola Cremonese, il Milan dall’insipido punto in trasferta con il Sassuolo. Si è andato molto per ventate. Prima l’Inter, poi a lungo il Milan, infine di nuovo l’Inter nell’ultima parte di gara, quando il distacco era ampio e Maignan ha respinto le residue speranze di Calhanoglu e soci. Il portiere francese, considerato un ripiego ai tempi della dolorosa conclusione del rapporto con Donnarumma, è oggi una delle maggiori garanzie del Milan. Gli altri sono il citato Leao, semplicemente devastante, il torreggiante Giroud, pronto a buttarsi su ogni palla e a opporsi anche da solo contro la difesa nerazzurra, e soprattutto Tonali. La partita è cambiata, a metà del primo tempo, quando il centrocampista azzurro ha cominciato a prendere in mano la squadra. Ha individuato le giuste traiettorie, ha accresciuto la pericolosità del Milan con il passare dei minuti, scatenando la classe furiosa di Leao. È il Diavolo che vince grazie alla sua maggiore convinzione, ricetta magica valsa un tricolore. Non è la rosa più forte, come si ripete dappertutto scaricando il pronostico sull’Inter, eppure nessuno ha un gruppo così solido, una determinazione paragonabile, uno spirito di servizio altrettanto sviluppato dei giocatori di Pioli. Sempre più on fire.Si è visto poco De Ketelaere, colpevole di essersi lasciato sfuggire Brozovic in occasione dell’1-0. Il derby è giungla e pensare di attraversalo senza sporcarsi i mocassini è impossibile anche per una stellina del mercato. Ma il ragazzo crescerà in sicurezza, perché proprio Tonali è la dimostrazione che al Milan sanno aspettare i nuovi, grazie a un ambiente costantemente cresciuto in questi anni. Merito dello spogliatoio e di figure come Maldini e Massara, pronte a basarsi su idee e competenza più che su conoscenze e amici degli amici. Ieri i nuovi padroni americani si sono goduti in tribuna una realtà solida e strutturata, rinfrancati dal fatto che i 1,2 miliardi di euro siano stati investiti bene. Cosa di meglio di un debutto inaugurato dal successo nel derby? Tre punti Cardinale.Dall’altro lato, l’Inter ha vissuto sulla qualità dei suoi interpreti. L’abilità di Correa e Lautaro in occasione dell’1-0, qualche cross ben messo dalla fascia. Ma tanti, troppi sono stati gli errori. La difesa, giunta all’ottavo gol incassato in cinque partite, si è fatta bucare ogni volta, pure per colpa degli sbagli del centrocampo in uscita. L’Inter è migliorata con l’ingresso di Dzeko, Dimarco e Mkhitaryan a metà ripresa. Troppo tardi. È un po’ la maledizione dei cambi che perseguita Simone Inzaghi. O non li fa o, quando li fa, risultano tardivi. Visto con il senno di poi, perché non mettere il bosniaco prima? Ma sono domande che hanno una risposta migliore da casa. Resta invece un dato sul quale alla Pinetina dovranno riflettere: le due partite più importanti sin qui si sono chiuse con due sconfitte contro Lazio e Milan, per un totale di 6 gol incassati. Sì, si poteva pure pareggiare, ma rimane il problema. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Derby? Sarà tutta un'altra partita”

    REGGIO EMILIA – “Ci è mancata lucidità, siamo stati troppo frenetici, avremmo dovuto leggere meglio il gioco”. È il commento a caldo di Stefano Pioli ai microfoni di Dazni sul pareggio senza reti contro il Sassuolo. I rossoneri, salvati dalla parata di Maignan sul rigore di Berardi, non sono riusciti a sbloccare la gara: “Eravamo partiti bene nel primo tempo, con vivacità. Poi il Sassuolo si è chiuso e abbiamo difettato in tante cose, c’era da palleggiare e abbiamo verticalizzato troppo, sbagliando nella qualità dei movimenti, la partita è diventata ‘sporca’, con molte interruzioni e non abbiamo più trovato il ritmo. Dal 70′ in avanti abbiamo giocato come se mancasse un minuto. Vogliamo vincere, ma senza frenesie. Da una squadra con tanta qualità mi aspetto che si capiscano i momenti della partita”.Guarda la galleryMaignan para un rigore e salva il Milan: col Sassuolo è 0-0
    Pioli sul turnover
    Pioli ha poi parlato del turnover e degli infortuni: “De Ketelaere falso nueve? Devo gestire le forze dei ragazzi, oggi non avere avuto a disposizione Origi e Rebic è stato un problema. Derby? Ho già visto i ragazzi delusi per la partita di oggi e questo è positivo. Sarà tutta un’altra partita, che dovremo preparare al meglio dal punto di vista fisico e tattico. Il derby è il derby, con una rivalità che va al di là della classifica”. Infine su Maignan: “Mike è un campione, ha qualità eccezionali e lo sappiamo da tempo”.

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    Serie A al via con Milan-Udinese, ecco il pronostico

    L’attesa è finita! Torna la Serie A e ad inaugurare la nuova stagione non poteva essere che la squadra campione d’Italia in carica, il Milan di Stefano Pioli. Sabato alle 18.30 i rossoneri ospitano la nuova Udinese targata Andrea Sottil.
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    Rossoneri favoriti, occhio all’esito “alternativo”
    Lo scorso anno i friulani imposero il pareggio, 1-1, ai rossoneri di Pioli sia all’andata che al ritorno. Ostacolo dunque da non sottovalutare visto che l’Udinese è squadra che abbina fisicità a doti tecniche sprigionate da giocatori come Pereyra e il grande ex Deulofeu.
    Il Milan visto nelle amichevoli estive contro Marsiglia e Vicenza sembra già in clima campionato e può quindi dare tutto il tempo necessario di inserirsi negli schemi al talento De Ketelaere.
    Per le quote il debutto del Diavolo sarà festeggiato con tre punti, magari però a qualcuno la scelta del segno 1 (offerto a 1.40) potrà sembrare – a ragione – scontata.
    Per partire con qualcosa di alternativo, allora, occhio all’opzione “Squadra 1 vince con uno o due gol di scarto”. In questo caso la quota sale a 1.98. 
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    Milan, sospiro di sollievo per Tonali: escluse lesioni muscolari

    MILANO – Sospiro di sollievo in casa Milan per le condizioni di Sandro Tonali. L’esame a cui si è sottoposto questa mattina il centrocampista rossonero, uscito dal 51′ nella sfida di sabato contro il Vicenza per un problema fisico, ha escluso lesioni muscolotendinee, come reso noto dal club. Il giocatore verrà valutato di giorno in giorno verso l’esordio della squadra di Pioli in campionato sabato contro l’Udinese a San Siro. LEGGI TUTTO

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    De Ketelaere, il Milan pronto ad accogliere un talento completo

    TORINO – Charles De Ketelaere sta per sbarcare in Italia per completare il suo processo di crescita. L’accordo tra Milan e Club Brugge è ormai ai dettagli e ogni giorno è buono per celebrare un trasferimento che molti appassionati attendono proprio per le ottime credenziali che circolano da tempo sul centrocampista belga. A 21 anni ha già dato contorno al suo curriculum tra trofei vinti, tre titoli e una Supercoppa, presenze in Champions League e con la nazionale dei Diavoli Rossi, oltre a un ragguardevole bottino di presenze, gol e assist nella Jupiter League, campionato non di primo livello ma comunque sempre ottimo laboratorio di talenti.
    LA CRESCITA Trequartista mancino si è evoluto con il passare del tempo come testimonia l’ultima stagione dove, oltre al lavoro in impostazione, è riuscito anche ad essere puntuale nella finalizzazione dell’azione con 18 gol totali. De Ketelaere è una presenza fissa sul taccuino degli osservatori dei top club europei da almeno tre stagioni: cresciuto nel settore giovanile del Bruges, città dove è nato il 10 marzo 2001, per il suo stile di gioco è stato accostato ad un totem del calcio belga, Kevin De Bruyne. Una delle caratteristiche che più intrigano il Milan, e in particolar modo il tecnico Stefano Pioli, è la duttilità del belga che ha dimostrato di essere abile nel gioco corto e in quello lungo, rapido di pensiero negli inserimenti e nel lancio filtrante, senza dimenticare quella dote che accompagna i “predestinati”, cioè essere al posto giusto al momento giusto. Il Club Brugge ha tenuto duro sul traferimento per poterlo schierare nella sfida di Supercoppa con il Gent (domani, ore 18), una sorta di tacita promessa in modo da salutarlo con l’ultimo trofeo casalingo. De Ketelaere al Milan rientra nel progetto costruito nel tempo da Paolo Maldini e Frederic Massara, e nel caso dei giovani talenti avvallato dal fiuto di Geoffrey Moncada, dove si punta sulla linea verde anche se in questo caso l’esborso di circa 35 milioni complessivi, lascia intuire il valore di un top player. LEGGI TUTTO

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    Colonia-Milan 1-2: super Giroud, che doppietta!

    COLONIA (Germania) – Nella prima e vera amichevole della stagione il Milan campione d’Italia riparte dalla doppietta di Giroud, che regala a Pioli la Telekom Cup contro il Colonia, battuto 2-1. In casa dei tedeschi, al RheinEnergieStadion, i rossoneri indirizzano la gara già nel primo tempo grazie a due bellissimi gol dell’attaccante francese. Solo nel finale la rete di Dietz che accorcia le distanze, ma che non basta al Colonia. Può ritenersi soddisfatto Pioli per la prestazione della sua squadra, quasi mai veramente in difficoltà. Da sottolineare l’impatto sul match e nel Milan del nuovo acquisto Adli, che nel secondo tempo entra per Brahim Diaz e agisce molto bene da trequartista.
    Il live di Colonia-Milan
    Colonia-Milan: 1-2 (Giroud 16′, 36′, Dietz 86′)
    90′ – Non c’è tempo per il Colonia per acciuffare il pareggio, finisce la partita e la Telekom Cup è del Milan.
    86′ – GOL COLONIA! Accorciano i padroni di casa sugli sviluppi di calcio d’angolo: prima la traversa colpita di testa, poi sulla ribattuta Dietz mette dentro l’1-2.
    81′ – Ancora cambi: Robotti e Bartesaghi per Pobega e Ballo-Toure.
    75′ – Esce anche Bakayoko che lascia il campo a Brescianini.
    61′ – Girandola di cambi per il Milan: dentro Coubis, Michelis, Maldini, Chaka Traorè e Roback, fuori Florenzi, Kalulu, Giroud, Rebic e Messias. Pioli dà spazio ai giovani.
    54′ – Grave errore di Kalulu che perde palla vicino alla sua area, e per poco il Colonia non ne approfitta.
    46′ – Si riprende con un doppio cambio nel Milan: il nuovo acquisto Adli al posto di Brahim Diaz e Mirante per Tatarusanu in porta.
    45′ – Fine primo tempo, si va all’intervallo con il Milan avanti di due gol grazie alla doppietta di Giroud. La squadra di Pioli non ha mai sofferto veramente il Colonia, ha fraseggiato bene ed è stata cinica in avanti: 45′ ottimi.
    36′ – RADDOPPIO MILAN, ANCORA GIROUD! Altra ripartenza perfetta, Brahim Diaz serve Giroud che stoppa e calcia a giro: complice una leggera deviazione, il pallone si insacca sotto all’incrocio. Doppietta per il francese e 2-0 Milan.
    16’ – GOL MILAN! Micidiale contropiede del Milan, iniziato e illuminato da Rebic che di tacco mette in porta Giroud, freddo a scavalcare con un colpo sotto il portiere e ad infilare a porta vuota. Il francese esulta battendo la mano sullo scudetto cucito sul petto.
    14′ – Le iniziative offensive del Colonia non impensieriscono la difesa rossonera. Spunto di Brahim Diaz e mancino a giro, largo però.
    3′ – Primo squillo della partita di Giroud, il sinistro dalla distanza finisce di poco fuori.
    1′ – Si parte, primo possesso palla per il Milan.
    Colonia-Milan, le formazioni ufficiali
    COLONIA (4-2-3-1): Schwabe; Schmitz, Hubers, Chabot, Pedersen; Ljubicic, Skhiri; Adamyan, Uth, Kainz; Modeste. All.: Baumgart.
    MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Florenzi, Kalulu, Gabbia, Ballo-Touré; Bakayoko, Pobega; Messias, Díaz, Rebic; Giroud. All.: Pioli. LEGGI TUTTO

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    Milan, un trionfo con tre firme speciali: Maldini, Pioli e Ibrahimovic

    MILANO – Da “Una Poltrona per Due” a uno Scudetto per tre. Il trionfo del Milan, che torna Campione d’Italia dopo 11 anni di agognata attesa, ha tante firme e tanti padri, ma fondamentalmente è anche un sogno progettatto a tavolino, se mai i sogni potessero essere progettati. E’ la riproposizione plastica di una “visione”, o meglio di un duro lavoro, quello portato a termine grazie al giusto mix di competenza, lungimiranza, pazienza e coraggio. Un ritorno alla vittoria con tre firme in calce: quella di Maldini, simbolo, che già basterebbe, di appartenenza e competenza, quella di Pioli, paziente tessitore di un capolavoro “artigianale” e quella di Ibrahimovic, vero e proprio mental coach di un manipolo di ragazzi, ancor prima che trascinatore sul campo.
    Milan, festa in Piazza Duomo
    Sassuolo-Milan 0-3: Pioli vince lo scudetto
    Dici Maldini, pensi Milan
    E’ stato il figlio di papà Cesare il “regista occulto” di un trionfo inatteso, eppure reale e realmente perseguito attraverso scelte e decisioni, apparse a volte impopolari, ma verificatesi estremamente efficaci. L’addio a Donnarumma è stato il primo step della rivoluzione rossonera: la rinuncia al portierone protagonista del trionfo azzurro agli Europei, andato via a parametro zero, poteva essere un vero trauma, ma la scelta di Maignan si è rivelata come mai azzeccata e forse anche di più: tra parate e personalità, nessun rimpianto e anzi forse quel “segreto” che ha spinto il Milan verso il sognato Scudetto. Ma anche la perseveranza su Tonali, che aveva pagato oltremodo per la critica il “salto” dal Brescia, il lavoro psicologico fatto su Theo Hernandez, per renderlo consapevole delle sue capacità. Un Paolo Maldini semplicemente perfetto, che ora può davvero godersi il suo ruolo di eterna bandiera dopo la controversa parentesi di fine carriera, che ha rischiato di allontanarlo definitivamente da un Milan, che a occhio e croce non potrà più farne a meno.
    Guarda la galleryTrionfo Milan: Giroud e Kessie segnano i gol scudetto
    Pioli il “saggio”: calma e fiducia, fino alla vittoria
    Il coronamento di una carriera, a dispetto dell’aspetto già molto lunga, dal campo alla panchina, in un crescendo che lo ha consacrato come “santone” e non più come l’allenatore “che fa bene solo il primo anno”. Stefano Pioli ha resistito alla bufera Rangnick e alle critiche degli scettici, lavorando sul gruppo innanzi tutto, mantenendo un’invidiabile flessibilità nelle scelte da effettuare ogni volta a fronte degli infiniti imprevisti, senza mai una lamentela. E soprattutto, nella fase decisiva del campionato, infondendo nei suoi calma e furore, pazienza e consapevolezza, fino alla vittoria. Dalla creatività con la quale di volta in volta ha ridisegnato la squadra, alla rotazione continua in determinati ruoli, per ricavare sempre il 100% dai suoi giocatori, il capolavoro di Pioli è un elogio della semplicità, che però non va scambiata per banalità, perché da intendersi relativamente a quelle “scelte di campo”, troppo spesso scambiate per inestricabili equazioni.
    Ibra lo “sciamano”, capace di trasformati
    Il dodicesimo uomo in campo è stato lui: Zlatan Ibrahimovic, tornato al Milan non per svernare, ma per vincere. Lo svedese certo avrebbe immaginato di farlo a suon di gol e assist, ma quando l’anagrafe gli ha presentato il conto non si è minimamente posto il problema, trasformandosi in una figura fondamentale, capace comunque di tenere unite tutte le componenti della squadra rossonera, infondendo coraggio ai suoi compagni, cui ha spiegato per filo e per segno come vincere. Laddove non è arrivato con le gambe, ha fatto breccia con la mentalità, trasformando letteralmente la personalità del gruppo, spingendolo al limite e gestendone gli umori e le paure, trasformandole in sfrenate ambizioni.
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