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    Pirlo: “Inter? Rincorsa lunga, ma la Juve c’è”

    “Fisicamente la stanchezza dopo tante partite con gli stessi uomini si fa sentire. Nel primo tempo non eravamo brillanti, abbiamo cercato di gestire. Nella ripresa con i cambi siamo riusciti a dare un po’ più di spinta”. L’analisi di Andrea Pirlo arriva dopo il 3-0 allo Spezia, firmato da Morata, Chiesa e Ronaldo. “Speriamo che nei prossimi giorni possa rientrare qualcuno, oggi si è fermato De Ligt – ha detto il tecnico della Juve a Sky Sport – Lo valuteremo nei prossimi giorni, speriamo di averlo per il Porto. Non sembrerebbe niente di grave, è la botta presa sabato a Verona. McKennie non sta bene in questo periodo, però purtroppo deve giocare. Anche 45 minuti”. 

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    La Juve non molla lo scudetto: Morata-Chiesa-Ronaldo, tris allo Spezia

    Pirlo sulla corsa scudetto
    “Loro tenevano la difesa alta, era importante l’inserimento nello spazio di gente che arrivava da dietro. Morata? È un giocatore fondamentale, l’abbiamo preso per le sue caratteristiche. Sa giocare per la squadra e sa far gol, speriamo possa tornare al top in brevissimo tempo. Bernardeschi ha fatto il terzino anche in Coppa, deve migliorare in fase difensiva. Ha una gamba importante, secondo me può ricoprire questo ruolo. Si sta applicando. Avremmo anche una grande panchina, però ultimamente posso fare pochi cambi. Lazio e Porto? Dobbiamo migliorare in tutto, la cosa più importante è recuperare energie fisiche e mentali. Ci sono tante partite”. Sulla sfida scudetto: “Inter? Sarà una rincorsa lunga, è una squadra che gioca insieme da due anni. I giocatori sanno quello che devono fare, noi abbiamo iniziato il percorso quest’anno. Ma ce la giocheremo fino alla fine”. LEGGI TUTTO

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    Capello: Juve, col Porto hai giocato a rugby. Manca Dybala

    MILANO – “La Juve di Pirlo più forte di quelle di Sarri e Allegri? Secondo me è più debole perchè ha meno qualità a centrocampo. Ha qualcosa di meno in quel reparto, mi riferisco ai due centrali (Bentancur e Rabiot, ndr)”. Fabio Capello, ex allenatore bianconero, commenta ai microfoni di Sky Calcio Club il particolare momento vissuto dal club torinese, da nove anni campione d’Italia ed attualmente distante 10 punti dalla vetta: “Dei giocatori attuali, chi ha fatto la differenza è Chiesa, che nel primo mese e mezzo-due mesi, ha avuto un po’ di difficoltà ad ambientarsi, a capire dove giocava, ma poi si è messo in evidenza perchè la qualità è davvero eccelsa. Davanti la differenza la fanno Chiesa e Ronaldo, gli altri fin adesso non si sono visti. Manca l’unico che gioca la palla in verticale che è Dybala, che è quello che inventa, l’uomo che dribbla e mette la palla. Che è quello che sta facendo Chiesa”.

    Capello: “Cuadrado fa la differenza”
    “Cuadrado quando c’è è un altro che fa la differenza, però manca la velocità di palla a questa squadra. Soprattutto nella gara contro il Porto hanno giocato a rugby, passavano la palla laterale. Manca Arthur? Ma è un altro che la butta vicino, fa un passaggio un po’ più lungo, non tutti riescono a buttarla lontano la palla da rugby. Ronaldo, anche se ha giocato una bruttissima partita, forse la peggiore da quando è alla Juventus, ha provato ad andare in verticale, ma non c’era nessuno che vedesse la giocata e desse la palla”.
    Il paragone tra Morata e Kulusevski
    Capello ha anche aggiunto che non si possano fare paragoni tra Morata e Kulusevski: “Morata gioca nella sua posizione, centravanti, con tutto quello che fa. L’altro non può giocare in quella posizione. Kulusevski è un ottimo giocatore se gioca sulla destra, se riceve la palla e può andare in quella zona, accentrarsi e puntare la porta. Credo che Pirlo abbia cercato dall’inizio di portare qualcosa di diverso, ha fatto tanti esperimenti”. L’ex allenatore bianconero ha continuato: “Adesso ritengo abbia trovato la via giusta per far giocare la squadra, però gli mancano certi giocatori che sono infortunati e quindi non può mettere in evidenza quello che ha in testa. In alcune gare, anche se non le giocava per tutta la partita, ma solo 20-30 minuti, la Juve non mi era dispiaciuta. Poi rigiocava in una maniera involuta, non si vedeva un tipo di gioco ben preciso e soprattutto faceva girare la palla lentamente. Come abbiamo potuto vedere anche in Champions, quando le italiane passano la palla, questa va a rimbalzelli, mentre quando giocano gli altri la palla corre. In Italia non la gioca quasi mai di prima: la prendono, la guardano e poi la passano”. LEGGI TUTTO

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    Juve subito in campo dopo il Verona: nel mirino c'è lo Spezia

    TORINO – Messo alle spalle il pareggio maturato ieri sul campo del Verona (1-1, a segno Ronaldo e Barak), la Juventus stamattina era nuovamente in campo alla Continassa per preparare il match infrasettimanale (martedì sera alle 20.45) contro lo Spezia, vera sorpresa di questo campionato. Il programma odierno ha previsto lavoro di scarico per i giocatori impiegati ieri, mentre per il resto del gruppo esercitazioni tecniche e partitella. Allenamento mattutino fissato anche per domani; alle 14.30 invece è prevista la conferenza stampa del tecnico Andrea Pirlo (live su Juventus Tv), che risponderà alle domande poste da remoto dalla stampa. LEGGI TUTTO

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    Juve, Pirlo: “Errori di gioventù”. Poi sbotta sulla formazione

    VERONA – Andrea Pirlo è rammaricato per il pareggio della sua Juve a Verona. Il gol di Cristiano Ronaldo ha illuso i bianconeri, raggiunti dal gol scaligero di Barak a 13 minuti dal novantesimo. Nel finale, peraltro, l’Hellas ha sfiorato il successo: “Dispiace perché sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, sporca – dice il tecnico bianconero a Dazn – l’avevamo interpretata bene, eravamo riusciti anche a passare in vantaggio che era la cosa più difficile, poi non siamo riusciti a tenere il risultato, ci è mancata un po’ di aggressività soprattutto in occasione del gol, bisognava accorciare prima per impedirgli di crossare facilmente. Sono piccolezze che purtroppo i giovani ancora non capiscono, perché queste fanno la differenza e ti fanno portare a casa punti”. 

    Furia Pirlo sui giocatori fuori ruolo
    Poi, ai microfoni di Sky, Pirlo si innervosisce quando gli chiedono di Chiesa e Bernardeschi “fuori ruolo”: “La scelta di giocare a tre è stata dettata dalle esigenze, non dalla volontà di mettersi a specchio con il Verona. Se guardavate le assenze non avevo altre soluzioni, avevo già adattato Alex Sandro come terzo centrale, più di questo non potevamo inventare. Se ti mancano 4 difensori, terzini e attaccanti poi ditemi cosa era meglio fare. Perché non Dragusin? Non è un terzino e non ha giocato mai terzino, ha giocato solo da terzo centrale e non è stato mai provato in settimana da terzino. Bisogna guardare bene le partite prima di commentare, non mi sembra lo facciate bene. Chiesa e Bernardeschi fuori ruolo? Chi avreste messo in campo voi? Chiesa è un esterno d’attacco, ma ha giocato spesso in quel ruolo; Bernardeschi ha fatto sempre quel ruolo, forse erano gli unici giocatori nella posizione ideale”. 
    La richiesta di Pirlo ai senatori
    Pirlo, a Dazn, insiste sui peccati di gioventù della Juventus: “Quando sei in vantaggio devi cercare di portare a casa queste partite. Sicuramente mancavano giocatori di esperienza, avevamo tanti giocatori giovani, quindi pochi che si facevano sentire e capivano il momento della partita. Infatti ho chiesto a Cristiano Ronaldo e ad Alex Sandro di farsi sentire, per far capire il momento, però purtroppo ce n’erano troppo pochi. E’ un peccato aver lasciato due punti”. Sulle possibilità di vincere lo scudetto non si sbilancia: “È dall’inizio della stagione che giochiamo ogni tre giorni. Guardiamo partita dopo partita e vediamo a che punto saremo più in là”. Sulle tante assenze in attacco, Pirlo osserva: “Avevamo preparato di giocare con un 3-4-2-1, in modo da aggredirli quando facevamo partire l’azione, nel secondo tempo ci siamo abbassami ed è calata l’intensità. E’ sempre difficile giocare contro il Verona. Avere Morata e Dybala a disposizione ci farebbe comodo, come farebbe comodo a tante squadre”.

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    Juve, Ronaldo gol e rimpianto a Verona: risponde Barak LEGGI TUTTO

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    Pirlo, scuoti la Juve. Società furiosa con la squadra

    All’età di Dejan Kulusevski, Andrea Pirlo giocava nella Reggina. All’età di Weston McKennie, Leonardo Bonucci giocava nel Treviso. All’età di Chiesa, Giorgio Chiellini giocava nella Juventus, ma in Serie B. E né Pirlo, né Bonucci, né Chiellini avevano giocato un ottavo di finale di Champions League. Vale la pena iniziare da qui per rispondere alla domanda: cosa diavolo è successo alla Juventus mercoledì sera a Oporto. L’esperienza media della formazione scesa in campo nell’ottavo di andata era molto bassa e questo è stato uno dei fattori chiave della sconfitta. Uscito Chiellini alla mezzora, fra i giocatori di movimento in campo solo Danilo, Ronaldo e Alex Sandro superavano i 25 anni. In una competizione come la Champions la mancanza di esperienza puà diventare esiziale, soprattutto in una partita che per colpa di un errore assassino al primo minuto si trasforma in una salita dolomitica.

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    Porto-Juve, lo sciagurato errore di Bentancur

    La Juventus del primo tempo, la squadra impaurita, anzi letteralmente impietrita dalla situazione, incapace di organizzarsi con una logica e con il minimo sindacale di rabbia agonistica era una Juventus di ragazzini. Lo era per scelta della società che in estate ha fatto partire un ringiovanimento massiccio e lo era per colpa degli infortuni che hanno squilibrato il rapporto fra giovani ed esperti dalla parte dei giovani. E il rischio, con i giovani, è quello che ogni tanto non sappiamo cosa fare. Succede ai Dortmund e agli Ajax, succede a maggior ragione con una squadra come la Juventus, la cui maglia pesa ancora di più.
    Leggi l’articolo completo sull’edizione odierna di Tuttosport

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    Juve ko contro il Porto, social impazziti: ironie e meme LEGGI TUTTO