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    Samp e Pirlo: eppure si può essere ottimisti

    TORINO  –  Apparentemente, l’ultima uscita della Samp di Pirlo potrebbe far pensare all’ennesima occasione persa in questa stagione dai blucerchiati, con quel 2-2 in casa col Modena dopo aver chiuso il primo tempo sul 2-0 e sfiorato la terza marcatura con la traversa colpita da Kasami. Un pareggio che lascia i blucerchiati a metà del guado, a 5 punti sia dai playoff che dai playout. C’è insomma il rischio concreto di chiudere la stagione senza infamia e senza lode. Ma la Samp in B non è una squadra qualunque, puntare ai playoff deve essere il minimo sindacale se rappresenti il club blucerchiato, nonostante le ristrettezze economiche che lo affliggono. E nell’ultima uscita non sono mancate le note lieti che possono far sperare in un finale di stagione in crescendo. Intanto la prima rete – molto bella – dell’attaccante uruguaiano Agustin Alvarez, giunto in prestito dal Sassuolo, perfino il mito Suarez gli ha fatto i complimenti per il gol. Per la B sarebbe una punta che non c’entra nulla con la categoria ma deve ritrovarsi dopo un brutto infortunio e proprio qui sta il punto: i dubbi sulla sua integrità fisica avevano portato ad avere riserve sulla bontà dell’affare fatto dalla Samp. Il gol al Sassuolo li ha spazzati via tutti, il giocatore c’è tutto, e può dare un contributo importante alla causa blucerchiata, anche se magari, ha bisogno di ancora un mesetto per trovare la forma migliore. Altre buone nuove sono giunte perfino da Giovanni Leoni, il 17enne giunto alla Samp nell’ultimo giorno di mercato in prestito dal Padova: contro il Modena è subentrato nel finale, al posto del più esperto Piccini (anche lui convincente, pure se aveva provocato il primo dei due rigori con cui il Modena ha pareggiato) e ha dimostrato di poter stare tranquillamente in B, nonostante la giovane età e l’ovvia inesperienza, dunque un acquisto che fino a sabato scorso non veniva neanche considerato e che invece può tornare quantomeno utile. Discorso analogo anche per Ebrima Darboe, il centrocampista gambiano giunto in prestito dalla Roma (il vivaio giallorosso è sempre garanzia di qualità), altro elemento che può dare il suo contributo alla causa, per quel che ha mostrato da subentrato. Insomma, l’1 febbraio, alla chiusura delle trattative, si diceva che il mercato blucerchiato era insufficiente e invece, per quel che hanno mostrato i nuovi, potrebbero essere arrivati elementi in grado di lasciare qualcosa d’importante (e se Verre andrà in Turchia, potrà essere ingaggiato Okaka, attaccante svincolato), non era scontato che ciò accadesse viste le limitazioni economiche che affliggeranno anche il prossimo mercato blucerchiato. Più in generale, il gran primo tempo col Modena ha dimostrato tutte le potenzialità dei blucerchiati che meritavano di chiudere la gara già all’intervallo sul 3-0. Lo ripeteremo fino alla noia quel che si sostiene fin dalla scorsa estate: questa è una squadra che non può competere con le più forti della B (anche per una questione di ricambi all’altezza che però ora potrebbero esserci, al netto dei tanti infortuni). Ma ha tutti i mezzi per raggiungere i playoff. Proprio come accadde nel 2012, quando i blucerchiati riconquistarono subito la A attraverso gli spareggi promozione, acciuffati solo all’ultimo. Certo, l’obiettivo ad oggi non sembra facile da raggiungere (quando lo si conquistò nel 2012, la squadra venne quasi rifondata al mercato di riparazione) ma in B, per definizione, può sempre succedere di tutto. Tanto più che, davanti ai blucerchiati, ci sono squadre che hanno non pochi problemi (il Cittadella reduce da 3 ko di fila, ma anche Catanzaro e Venezia non stanno certo incantando) e dunque per la SamPirlo è un dovere provarci fino all’ultimo. Anche se, per sfruttare l’effetto Marassi, i blucerchiati dovrebbero chiudere almeno al 6° posto. Giungendo settimi od ottavi, i liguri partirebbero ai playoff dal turno preliminare da giocare in trasferta. Ma non è ancora il momento di tirare le somme. Però, quando lo sarà, chissà che questa Samp pazzerella non stupisca ancora tutti. A iniziare dall’impegno di sabato alle 16.15 a Pisa, dove Aquilani forse ha ancora più problemi di Pirlo, con una squadra che non esce dall’anonimato e che raramente ha convinto. E se la SamPirlo dovesse essere un’altra delle non poche squadre che in questa stagione hanno già vinto all’Arena Garibaldi, allora poi se ne vedrebbero delle belle. E per la Samp e Pirlo dalla prossima settimana si farebbero tutt’altri discorsi. LEGGI TUTTO

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    Parma-Venezia: chi scatta verso la A?

    TORINO –  Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Bari 3-0), la 23ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, 5 alle 14, 3 alle 16.15. Il clou è Parma-Venezia (ore 14), cioé prima contro seconda, separate da 4 punti. Che Parma sarà, viene soprattutto da chiedersi: quello che finora ha primeggiato il campionato (ma senza andare mai veramente in fuga) o quello che una settimana fa veniva travolto a Modena (3-0), sconfitta che mette per la prima volta le avversarie nelle condizioni di insidiare la capolista di Pecchia? All’andata il Venezia s’impose 3-2, fu il primo ko in campionato degli emiliani (3 in tutto), dunque lagunari avanti negli scontri diretti e se ci restano anche dopo questa sfida, il Venezia sarebbe sopra al Parma in caso di chiusura della stagione a pari punti, ipotesi che in questa B incertissima non va certo scartata. Entrambe al mercato di riparazione si sono mosse poco o nulla: il Parma non aveva bisogno di niente e ha preservato tutti i suoi gioielli, liberandosi di Inglese, da tempo un separato in casa e ceduto al Lecco; il Venezia nelle ultime ore ha dato Johnsen alla rivale Cremonese, che ha gli stessi punti dei lagunari: è vero che il norvegese è un’ala talentuosa ma altalenante, però quando è in giornata fa la differenza, il rischio che il club di Niederauer abbia rinforzato in maniera significativa quello di Arvedi, c’è, lo ha fatto notare anche l’allenatore Vanoli alla vigilia, non nascondendo un certo disappunto. Però, rispetto al Parma, il Venezia viene da una vittoria, quella di 7 giorni fa in Laguna sulla Ternana, che ha riportato la squadra di Vanoli in zona A diretta, archiviando, forse, una fase in cui la squadra aveva perso qualche colpo. Spettatrice interessata della sfida è ovviamente la Cremonese che, alle 16.15, sarà di scena a Lecco, squadra finita sul fondo della classifica (con Spezia e Feralpisalò) dopo aver sempre perso nelle tre uscite del 2024 (la panchina di Bonazzoli in settimana ha tremato, coi grigiorossi patron Di Nunno potrebbe tirare le somme su di lui che era subentrato a Foschi). La Cremonese invece, va come un treno: non è in testa perché eredita l’inizio di stagione povero di punti vissuto con Ballardini ma dall’arrivo di Stroppa ha totalizzato 35 punti in 17 giornate, passo da A diretta. Sempre alle 16.15, il Como, quarto a -2 da Venezia e Cremonese e a -6 dal Parma, è di scena in casa della Ternana. I lariani sono quelli che si sono mossi di più al mercato di riparazione con 4-5 innesti teoricamente di livello (ma a digiuno del calcio italiano) che dovrebbero portare la squadra di Roberts sul livello delle più forti. Un po’ preoccupante però, il ko interno subito sabato scorso dall’Ascoli: è vero che la sconfitta è maturata in inferiorità numerica dopo il rosso a Odenthal ma in undici contro undici i lariani faticavano a trovare sbocchi. E dall’altra parte ci sarà una Ternana che, nonostante il ko di Venezia, ha dimostrato di poter lottare per la salvezza dall’arrivo di Breda in panchina. Alle 14, c’è una sfida chiave per i playoff, Brescia-Cittadella: lombardi che dopo la sconfitta con la Cremonese hanno perso l’8° posto, veneti che vengono da 2 ko di fila che hanno portato qualche dubbio sul fatto che il Citta possa restare in zona playoff (ora è sesto con 7 punti di margine sul Brescia). Sempre alle 14, il Catanzaro settimo in classifica sarà di scena al Picco contro uno Spezia disperato ma reduce dalla vittoria di Pisa in cui i liguri, con un Verde monumentale, hanno dimostrato di potersi ancora salvare mentre i calabresi spesso hanno molti problemi in trasferta. Curiosità anche per il Modena, reduce dal 3-0 sul Parma che ha riportato i canarini in zona playoff: alle 16.15 saranno di scena a Marassi contro una Samp che con la vittoria di Cittadella è tornata a respirare, dovesse battere anche il Modena (già superato 2-0 nell’andata al Braglia), la squadra di Pirlo farebbe ancora in tempo a coltivare la speranza playoff. Last but not least due gare alle 14 di un certo spessore: Cosenza-Pisa (calabresi reduci da due vittorie di fila e 4 punti dalla zona playoff; toscani che dopo il ko con lo Spezia distano 4 lunghezze da playoff e playout, Aquilani non ha ancora conquistato la piazza, anzi). Reggiana-Feralpisalò (entrambe in salute, hanno fatto 5 e 6 punti nel 2024, Nesta con gli emiliani può segretamente coltivare qualche ambizione playoff dopo il successo di Bari ottenuto con una squadra rimaneggiata, gardesani reduci da due vittorie di fila che hanno portato profumo di salvezza). Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Ascoli-Sudtirol. LEGGI TUTTO

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    Pirlo, la Samp e il mercato degli svincolati: “Può capitare l’occasione”

    Tra campo e mercato. Andrea Pirlo ha parlato alla vigilia di Sampdoria-Modena, valida per la ventitreesima giornata di Serie B. Si riparte dalla vittoria (2-1) a Cittadella: “Si cerca continuità ed è il momento di fare risultati. Le squadre dietro hanno fatto più punti di chi li precedeva. Se sbagli partita rischi di tornare in fondo. Abbiamo fatto un ottimo risultato a Cittadella. Il Modena è una squadra che gioca, ha sempre fatto le partite. Ha cambiato schieramento, domani vedremo un modulo diverso. Anche per noi sarà una partita diversa rispetto alla gara di Cittadella”.
    Samp, Pirlo sul mercato
    Il punto sul mercato di riparazione andato in archivio: “Abbiamo fatto quello che potevamo fare. Il mercato, lo sapevate, era un po’ paralizzato e in base a chi veniva ceduto potevamo far qualcosa. Sono arrivati giocatori giovani, li valuteremo”.
    Pirlo e il mercato degli svincolati
    Pirlo non ha escluso il ricorso al mercato degli svincolati: “Il mercato degli svincolati è aperto e magari può capitare l’occasione. Ora ci siamo un po’ sistemati. All’inizio eravamo senza un difensore dopo l’infortunio di Ferrari e ora abbiamo preso Piccini. I nostri centrali sono stati bravi ad avere poche squalifiche ed infortuni”. LEGGI TUTTO

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    Frabotta a Cosenza: non è mai troppo tardi

    TORINO – Gianluca Frabotta: per la serie, non è mai troppo tardi. Il terzino sinistro che Pirlo lanciò giovanissimo nella Juve (stagione 2020/21), rischiava seriamente di perdersi, o perlomeno, di sparire dai radar, a 24 anni ormai pareva avesse un radioso futuro alle spalle. Uscito dalla Juve, aveva iniziato un lungo peregrinare per l’Italia, prima in A (Verona enLecce), poi in B (Frosinone e Bari), lasciando poche tracce di sé (nella promozione in A dei ciociari di un anno fa, non è che fosse un punto fermo, anzi). La scorsa estate c’era la possibilità che tornasse dal suo vecchio maestro, alla Samp di Pirlo, per provare a risalire la china. E invece dopo un passaggio anonimo al Bari, anche per problemi fisici, Frabotta si è mosso soltanto a gennaio, è ripartito dal Cosenza e pareva un altro passo indietro che seguiva i precedenti. E invece, a giudicare dalle sue ultime due partite per i lupi silani, Gianluca potrebbe aver finalmente trovato la piazza giusta per imporsi. Col Cosenza, Frabotta aveva esordito giocando la mezzora finale nel ko dei calabresi a Cremona, alla ripresa della B del 14 gennaio. Poi, una partita sontuosa (con tanto di assist) partendo titolare nel trionfo del Cosenza sul Venezia, un 4-2 (che era già 3-0 dopo 21’) con cui i rossoblù di Caserta sono usciti da una lunga crisi e impostato tutto un altro campionato. Lo si è visto sabato scorso nel cruciale scontro salvezza a Bolzano, tana del Sudtirol. E chi te la decide? Proprio Frabotta, con un sinistro pulito e chirugico dal limite dell’area messo nell’angolino grazie al quale il Cosenza è emerso dalla zona calda della classifica, tornando a imporsi in trasferta dopo 4 mesi. Una vittoria meritata, quella dei calabresi, con Frabotta match winner anche perché poco prima Forte aveva sbagliato un rigore (parato da Poluzzi in due tempi). E ora, può essere tutto un altro campionato, per il Cosenza e per Frabotta. Che a giugno tornerà nuovamente alla base. Stavolta però, continuando a giocare così, Frabotta potrebbe rientrare in bianconero con ben altre referenze, rispetto alle altre volte. Stavolta, come minimo, non sarebbe da mandare in prestito, potrebbe avere mercato e dare alla Juve la possibilità di realizzare una discreta plusvalenza con questo ragazzo nato a Roma che la Juve aveva pescato nella Primavera del Bologna. Mentre il Cosenza, che vive un ottimo 2024, fino a giugno potrebbe aver trovato quell’esterno sinistro che mancava e che ora fa sognare la piazza silana. Anche con un Frabotta così, il Cosenza può può mettere nel mirino una salvezza tranquilla, come minimo, che era poi l’obiettivo stagionale stabilito da patron Guarascio, stufo di mantenere la squadra in B dal 2018 fra mille peripezie. Il trionfo sul Venezia ha dimostrato che ad andare a vedere i rossoblù al San Vito-Marulla può essere molto divertente. E con un mancino come Frabotta, ancora di più. Si attende conferma sabato, quando a Cosenza sbarcherà il Pisa di Aquilani, squadra con non pochi problemi. Che se battuta, schiuderebbe ai calabresi una stagione tutta da scoprire. LEGGI TUTTO

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    Viaggio nella crisi della Samp (e di Pirlo)

    A ranghi completi, si può ipotizzare questa Samp (4-3-1-2): Stankovic; Depaoli, Ghilardi, Murru, Giordano; Ronaldo Vieira (Benedetti), Yepes, Kasami; Esposito, Pedrola (Borini); De Luca. E sarebbe un undici di tutto rispetto che potrebbe tranquillamente competere per i playoff, come si sosteneva a inizio stagione e infatti i migliori risultati sono arrivati le rare volte che l’infermeria non era affollata. Poi, quando le defezioni sono troppe (e la Samp ne ha quasi sempre una marea, al punto che sono emersi dubbi sull’operato dello staff sanitario, rifondato dalla nuova società), mancano i ricambi di livello. Soprattutto se sono assenti certe colonne, sono dolori.
    A centrocampo, prima di tutto. I blucerchiati, dopo un brutto avvio di stagione, avevano trovato la quadratura giusta col cambio di modulo (da 4-3-3 a 4-3-2-1) ma anche grazie a due mastini della mediana come Ronaldo Vieira e Kasami: quando giganteggiavano in mezzo, non ce n’era per nessuno, la squadra era equilibrata, la giovane difesa più protetta e, insomma, l’orchestra suonava al meglio e poteva coltivare qualche ambizione. Non è un caso che la flessione – per non dire crisi – sia arrivata con la loro assenza. Sabato scorso la società, non a torto, s’è lamentata per il rigore che ha sbloccato il Parma a Marassi, non si capisce perché lo si debba assegnare se le immagini non chiariscono, nel dubbio buon senso suggerirebbe di astenersi. Ma non può essere un alibi perché la squadra una volta in svantaggio ha mostrato le solite fragilità mentali e subito dopo ha incassato il raddoppio, squagliandosi del tutto nella ripresa quando è arrivato il terzo gol del Parma.
    Come accade quasi a ogni rovescio blucerchiato, è tornato a girare il nome di Iachini come possibile sostituto, l’allenatore dell’ultima promozione blucerchiata in A (nel 20212, ai playoff). Voce subito seccamente smentita dalla società, troppo forte il legame che c’è con Pirlo, scelto la scorsa estate anche come uomo-immagine della Samp. Senza considerare il fatto che l’attuale organico blucerchiato non sembra rispondere alle idee tattiche di Iachini. Ma quali colpe ha l’allenatore della Samp? Con lui, spesso i blucerchiati un po’ troppe volte hanno sbagliato l’approccio alla gara (vedi i ko con Brescia e Feralpisalò, ad esempio) e l’allenatore è sempre responsabile dell’atteggiamento della squadra che troppe volte non si sporca le mani, non ha un carattere “da Serie B”, dove bisogna soprattutto dare peso all’agonismo, alla spada e non al fioretto.
    Certo, non è ancora il momento di tirare le somme. Ma la prossima gara, domenica al Tombolato di Cittadella, può dire molto. I veneti, che all’andata s’imposero con pieno merito a Marassi, avranno il dente avvelenato per il ko di sabato a Terni che ha chiuso la migliore e più lunga serie positiva di questo campionato, avevano raccolto 23 punti in 9 gare. Ecco, andare a Cittadella, comunque finisca, potrebbe essere l’occasione per la Samp (e per Pirlo) per confrontarsi con un calcio senza fronzoli ma terribilmente efficace, perché di temperamento. Cioè tutto ciò che troppo spesso questa Samp non mostra. E magari chissà, sarà l’occasione per dare almeno qualche minuto in più a un ragazzo proveniente dalla Primavera che va tenuto d’occhio: Samuel Ntanda, classe 2005, ala sinistra belga (di origini congolesi), a Genova dal luglio 2022, quando, proveniente dal St Truden, iniziò a giostrare per la Primavera blucerchiata. Finora, Pirlo lo ha mandato in campo per 4 gare, ma con un minutaggio ancora irrisorio (22’). Per quel che però ha mostrato – gamba, fame e discreta tecnica – merita di entrare in campo prima che la partita sia ormai segnata. Lo chiede a gran voce anche la tifoseria blucerchiata che, altro aspetto di questa crisi, in questi giorni sta vivendo interessanti riflessioni sulla propria natura.
    Considerato che nel 2024 saranno passati trent’anni dalla vittoria dell’ultimo trofeo blucerchiato (la quarta Coppa Italia, superando in finale l’Ancona), anche voci autorevoli della piazza sampdoriana si interrogano sul “carattere” che ha mediamente il tifoso blucerchiato. Va ricordato che negli anni d’oro con Paolo Mantovani, lo storico patron fece un lavoro enorme per addomesticare una tifoseria che non era proprio tranquilla ma che sotto la sua guida divenne un esempio di correttezza, pacatezza e sportività. E ora, con la squadra nei pressi dei playout di B, ci si chiede se questa natura tranquilla nel frattempo non sia diventata un limite, visto che negli ultimi anni i tifosi blucerchiati ne hanno dovute buttare giù di ogni. Certo, non s’arriva a invidiare il carattere fumantino del popolo genoano. Ma un po’, sì. LEGGI TUTTO

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    Pirlo: “Sampdoria massacrata, non possiamo spendere sul mercato”

    La Serie B torna in campo per la prima volta nel 2024. La Sampdoria aveva chiuso lo scorso anno con il pareggio ottenuto in pieno recupero contro il Bari, grazie ad un gol di Sebastiano Esposito. Altro match ostico per i blucerchiati, che domani saranno di scena al Pier Luigi Penzo: di fronte il Venezia di Paolo Vanoli, una delle grandi rivelazioni del campionato cadetto in corso.
    Samp, Pirlo e gli infortuni
    A presentare la sfida sponda Sampdoria, in conferenza stampa, Andrea Pirlo: “Ripartiamo con lo stesso spirito: non abbiamo mai voluto guardare a cose come gli infortuni, possono capitare e non vogliamo parlare di alibi. Abbiamo una squadra competitiva, chi c’è c’è e ci adattiamo con chi abbiamo. Siamo fiduciosi: abbiamo perso giocatori importanti, ma altri sono pronti a subentrare. Anzi, sarà l’occasione per chi ha giocato meno di mettersi in mostra”. E a proposito di infortuni: “Non sappiamo bene il perché di questi ultimi stop. Quando torno da un periodo di sosta ci può essere qualche affaticamento, ma quella settimana si sono comunque allenati quindi non doveva essere così. Questi infortuni capitano a tutte le squadre, a noi ci stanno massacrando, ma andiamo avanti positivi”. LEGGI TUTTO

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    Nesta sfida Pirlo in Reggiana-Sampdoria

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri sera (Spezia-Bari 1-0), la 17ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare. Grande attesa a Reggio Emilia per Reggiana-Sampdoria, cioé la sfida in panchina fra due Campioni del Mondo 2006, Alessandro Nesta nei granata, Pirlo nei blucerchiati, fra i due c’è una grande amicizia fuori dal campo. E’ una gara verità per entrambi. La Reggiana di Nesta ha un solo punto di vantaggio sulla zona playout e non vince dal 26 ottobre, 11ª giornata, 0-3 a Piacenza alla Feralpisalò. Dopo Nesta ha collezionato soltanto tre pari e due ko. L’ex difensore gode della fiducia della società e della squadra. Tuttavia, un’altra prova non convincente potrebbe aprire una discussione sulla sua panchina anche se certe somme, non solo alla Reggiana, si tireranno dopo Santo Stefano quando andrà in archivio il girone d’andata e inizierà la sosta invernale. Ma è una gara cruciale anche per Pirlo. La sua Samp viene dalla convincente vittoria sul Lecco però nell’ultima trasferta c’era stato il blackout di Brescia, il bis va evitato se si vuole provare a inseguire i playoff che oggi distano 6 punti, in caso di capitombolo la classifica potrebbe farsi nuovamente pesante, visto che oggi i playout distano tre lunghezze. Per la capolista Parma, reduce dal 3-3 strappato in extremis domenica scorsa al Tardini contro il Palermo, test a Cosenza, partita che può decidere il futuro del tecnico dei calabresi, Caserta. Il Venezia secondo, a -1 dal Parma, riceve il Sudtirol ancora guidato dal traghettatore Valente con gli altoatesini che hanno raccolto un solo punto nelle ultime 5 uscite mentre i lagunari di Vanoli devono riscattare il ko di una settimana fa a Cremona e vincere per tenere a bada il Como terzo, impegnato in un complicato derby lombardo a Brescia. Fabregas, chiamato sulla panchina dei lariani in sostituzione di Longo per portare un’impronta più “giochista”, sta facendo tanti punti, 10 sui 12 a disposizione con lo spagnolo alla guida. Il Catanzaro, quarto in classifica, ha una trasferta da prendere con le pinze in casa dell’Ascoli dove Castori, un punto nelle sue tre uscite, non riesce a risollevare i marchigiani, mentre i calabresi di Vivarini inseguono la quarta vittoria di fila. Dopo aver battuto sabato scorso il Venezia, la Cremonese di Stroppa, che con quella vittoria ha riaperto la corsa ai primi due posti che valgono la A diretta, non può fallire la trasferta di Piacenza, campo della Feralpisalò, ultima in classifica dove continuano le riflessioni sul tecnico Zaffaroroni che sta andando anche peggio di Vecchi, non si esclude il suo ritorno. Il Modena di Bianco, in zona playoff al 7° posto, riceve il Cittadella di Gorini, avanti di due punti e reduce da 5 vittorie di fila, risultato che i veneti non conseguivano dal 2017, autentico spareggio per la conquista dei playoff anche se non era detto a inizio stagione che entrambe potessero lottare per questo traguardo. Il Palermo di Corini invece, dopo il 3-3 di Parma, prova a riconquistare il pubblico del Barbera contro il Pisa di Aquilani. Entrambi gli allenatori sono al di sotto delle aspettative, guai a perderla, soprattutto per Aquilani, visto che il Pisa ha solo due punti di margine sui playout mentre il Palermo a -8 dalla A diretta, per ora deve accontentarsi di consolidarsi in zona playoff, visto che oggi occupa l’ultimo posto utile, l’ottavo. Il turno si chiude domani con Lecco-Ternana. LEGGI TUTTO

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    Pirlo, la sfida con Nesta e l’avviso a Esposito: “Lo faccio uscire dopo 15’…”

    Reggiana-Sampdoria, la conferenza di Pirlo

    “Guardiamo partita dopo partita. Il nostro obiettivo è sempre quello di giocare per vincere, imporre il nostro gioco” – ha spiegato Pirlo. L’allenatore della Sampdoria ha poi proseguito: “Anche la Reggiana è nella nostra situazione, sarà una partita da giocare con grande concentrazione e con tanta aggressività e determinazione”. Su Nesta: “È un grande amico. Ci sentiamo spesso in settimana, siamo sempre in contatto. Mi farà piacere rivederlo, spero di essere più contento io a fine partita (sorride ndr). Per la prima volta ci affronteremo da allenatori dopo aver condiviso le stesse maglie. Ma la Samp viene prima di tutto”.

    Il tecnico blucerchiato ha specificato anche la situazione di Pedrola, che sta rientrando dopo l’infortunio: “Non ha avuto alcun problema. Il giocatore voleva essere più sicuro ed essere al 100% per rientrare in gruppo. Ha ancora paura e ha preferito andare in Spagna a fare un lavoro specifico per rinforzarsi. Non abbiamo fretta per farlo rientrare e giocare le ultime partite. Questa è una cosa concordata con il Barcellona. Rimarrà qualche giorno là e poi tornerà”. Infine su Esposito e l’episodio dell’abbraccio dopo il gol al Lecco: “Deve sempre avere quell’atteggiamento e lottare su ogni pallone. Nella riaggressione è sempre fra i primi. Se continua a far gol tanto meglio. Se non interpreta bene la gara, esce dopo 15 minuti. Lo sa bene che non basta una partita per andare in alto. Glielo ripeteremo perché non può sbagliare”. LEGGI TUTTO