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    Il sabato dei derby regionali

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Catanzaro-Palermo 1-1), la 22ª giornata di Serie B prosegue oggi con otto gare, 5 alle 14, 3 alle 16.30. Per la capolista Parma guidata da Pecchia, a +6 sul Como secondo e a +7 su Cremonese e Venezia, test probante al Braglia (ore 14), dove va in scena uno dei derby emiliani, quello col Modena. Che non se la passa bene, anzi, il tecnico Bianco vive il momento più difficile da quando guida i canarini. Dopo il ko di sabato scorso a Palermo, patron Rivetti gli ha rinnovato la fiducia, anche perché al Barbera il Modena ha fatto una discreta partita. Però, con zero punti nel 2024 e una crisi che di fatto dura da quasi due mesi, i canarini stanno perdendo la zona playoff, Rivetti non è un mangia allenatori, anzi, però la situazione va monitorata. All’andata comunque, al Tardini finì 1-1: canarini avanti col contestato gol di Duca (fuorigioco non segnalato), pari nel recupero di Partipilo (sarebbe uno dei big della B ma nel Parma non è titolare e questo dice tutto sulla vastità della rosa, Pecchia naviga nell’oro). Il Como, sempre alle 14, ospita l’Ascoli per cercare di avvicinarsi al Parma ma soprattutto per staccare le altre squadre che possono ambire al secondo posto. Ma occhio ai marchigiani: oggi sarebbero retrocessi ma la semina di Castori – l’ultimo italianista doc rimasto – inizia a fruttare qualcosa: l’Ascoli, nel 2024, ha pareggiato a Parma dopo essere passato in vantaggio e domenica scorsa, sotto di 2 gol in casa col Bari, ha chiuso sul 2-2 con la doppietta del portoghese Pedro Mendes (salito a 9 gol, sempre più uomo squadra perché di categoria superiore). Per la Cremonese di Stroppa invece, c’è il sentitissimo derby regionale col Brescia (ore 14), già vinto facilmente 0-3 nell’andata al Rigamonti ma quello era tutto un altro Brescia, con in panchina il traghettatore Belingheri, utilizzato solo per quella partita, dopo l’esonero di Gastaldello, poi sarebbe sbarcato Maran che ha portato la squadra in zona playoff ma che sabato scorso, in casa col Sudtirol (1-1), ha rischiato di perdere (forse la testa era già al derby dello Zini). Gara della verità anche per il Venezia di Vanoli, reduce dal tonfo di Cosenza, un 4-2 coi lagunari andati sotto 3-0 dopo soli 21’. E pensare che a fine 2023 a un certo punto qualcuno ipotizzò che il Venezia potesse andare in A a braccetto col Parma, quando era arrivato a eguagliarlo in classifica. Poi, qualcosa s’è inceppato e il Venezia attuale potrebbe avere non pochi problemi con la Ternana rivitalizzata da Breda, ora in zona playout ma reduce dal bel 3-1 sul Cittadella (che veniva da 9 risultati utili di fila con 23 punti conquistati), in cui l’uruguaiano Gaston Pereiro, appena giunto dal Cagliari, ha debuttato con due assist e un gol (splendido), pareva di vedere Platini al Liberati. Occhio anche a Bari-Reggiana (ore 16.15, pugliesi a -2 dalla zona playoff, in serie positiva da 4 turni con 6 punti conquistati; emiliani di Nesta che sognano il sorpasso, hanno due punti in meno dei pugliesi ma oggi saranno privi degli squalificati Cigarini, Girma, e Portanova). Pisa-Spezia (ore 16.15, partita sentita come fosse un derby per la vicinanza fra le due città, i toscani di Aquilani forse hanno svoltato dopo la vittoria di sabato a Lecco ma oggi mezzo stadio resterà vuoto per la protesta dei tifosi nerazzurri, esasperati dalla situazione che si vive all’Arena Garibaldi, liguri in caduta libera verso la C, sul fondo con la Feralpisalò dopo l’ultimo turno ma rinforzati dagli arrivi di Jagiello, Falcinelli e Mateju). Sudtirol-Cosenza (ore 14, altoatesini in ripresa col subentrato Valente, nel 2024 hanno battuto la Feralpisalò e sfiorato il successo a Brescia; calabresi euforici per il trionfo sul Venezia ma privi dello squalificato Tutino che aveva segnato una tripletta nel 4-2 ai lagunari). Feralpisalò-Lecco (ore 16.15, nei gardesani, ora a -2 dai playout e a -6 dalla salvezza, Zaffaroni può replicare il miracolo fatto in A col Verona, salvatosi nel giugno scorso allo spareggio con lo Spezia; i blucelesti di Bonazzoli, che oggi giocherebbero i playout con la Ternana, hanno iniziato il 2024 con zero punti, ko a Catanzaro e in casa col Pisa). Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Cittadella-Sampdoria. LEGGI TUTTO

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    Aquilani a Pisa, ora può essere un’altra storia

    TORINO – Fino a sabato scorso, Alberto Aquilani a Pisa era un De Zerbi che non ce la stava facendo ma del resto, anche il guru del Brighton ha dovuto mangiare pane duro prima di diventare l’allenatore più alla moda. Normale dunque, che nella sua prima annata su una panchina professionistica, dopo un promettente praticantato per le giovanili della Fiorentina, Aquilani avesse bisogno del suo tempo per confrontarsi col mestiere di allenatore, su una panchina non certo semplice come quella del Pisa, piazza calda ed ereditata dopo delusioni cocenti, non semplici da archiviare, anche se in estate era stato giusto chiudere il ciclo di D’Angelo e rifondare. Di sicuro Aquilani è stato molto protetto da tutti (e se non avesse un nome importante per i suoi trascorsi da calciatore, sarebbe andata diversamente), scelta che alla fine sta pagando. Perché la convincente vittoria di sabato del Pisa al Rigamonti-Ceppi di Lecco (1-3), è stata forse la miglior prova stagionale, la prima giocata dagli Aquilani’s boys con attenzione e intensità per 90 minuti. E che ha proiettato i toscani in un tranquillo centro classifica, a -3 dai playoff ma soprattutto con 5 lunghezze di margine sui playout. II Pisa era in crescita già da fine 2023 ma la vittoria netta sui blucelesti è stato forse il primo vero punto esclamativo dei toscani, ora il Pisa è in serie positiva da 4 partite, in cui ha fatto 8 punti. Un passo che per ora ha fruttato un vantaggio abbastanza rassicurante sulla zona calda che potrà dare tranquillità alle giocate dei nerazzurri, la palla scotterà meno. Poi, è chiaro che quando proponi un calcio fatto di costruzione dal basso, possesso palla e pressione alta, hai bisogno di tempo perché le tue idee s’impongano e il Pisa glielo sta dando, mai Aquilani in stagione è stato messo in discussione quando i risultati mancavano e anche la stessa piazza al massimo ha mormorato ma mai discusso veramente il tecnico. E così, adesso per il Pisa e per Aquilani può schiudersi tutta un’altra stagione. Giocando così, i playoff sono scalabili. Al momento, l’8° posto è occupato dal Brescia ma per quel che s’è visto nell’ultimo turno, il Pisa appare come la squadra più in palla e forse la più attrezzata per conquistarli. Gli altri cinque posti della zona playoff sono molto più distanti e potrebbero già essere prenotati dalle squadre che oggi li occupano (anche se va verificata la tenuta del Cittadella e la flessione del Venezia che comunque hanno 8 e 10 punti più del Pisa). L’importante è che un successo così ineccepibile permetta ad Aquilani di lavorare con la serenità necessaria. Nessuno gli ha chiesto la A per questa stagione. Ma a differenza della scorsa annata, chiusa con un girone di ritorno che fu un’autentica via crucis, basterebbe terminare la stagione in crescendo e magari con una qualificazione ai playoff, dimostrando che ci sono le basi per il progetto di riportare il Pisa in A, una annata insomma promettente, che archivi definitivamente quella finale beffarda, persa ai playoff del 2022, contro il Monza di Berlusconi e Galliani, partita che ancora fa sospirare la piazza nerazzurra. Vedremo intanto cosa riserverà il mercato di gennaio, dopo l’arrivo dell’attaccante Nichola Bonfanti, a segno all’esordio, gol pesante del 2-2 interno con la Reggiana. Purtroppo però, Bonfanti a Lecco s’è infortunato, ha avvertito un dolore muscolare alla coscia ma forse s’è fermato per tempo, potrebbe essere solo una contrattura. Dal mercato potrebbero arrivare, dalla Primavera del Milan, il terzino sinistro Davide Bartesaghì, 18 anni e dalla Cremonese, nello stesso ruolo (ma può fare anche il centrale) il 20enne Yuri Rocchetti, scuola Roma:ma serve anche un difensore più esperto mentre in avanti, la trattativa per Ciccio Caputo con l’Empoli, appare difficile. Attenzione allora alla pista Luca Moro che il Sassuolo vuole mandare da un’altra parte a maturare dopo 6 mesi al di sotto delle aspettative nello Spezia. Già, i liguri. Ultimi in classifica e coi tifosi in contestazione permanente, sabato sbarcheranno a Pisa. Partita tutt’altro che banale, di fatto le due tifoserie sono divise da una feroce rivalità e vista la ridotta distanza fra le due città, la vivono come una specie di derby. Attenzione però, perché i tifosi della Curva Nord, con un comunicato, hanno annunciato che a partire dalla gara coi liguri non entreranno all’Arena Garibaldi, scelta che manterranno a tempo indeterminato, finché non ci saranno risposte sui problemi che affliggono il vetusto stadio (di cui ne chiedono l’aumento della capienza). Una protesta di cui magari Aquilani e i suoi avrebbero fatto a meno, visto che sabato potrebbe essere la gara della verità per capire quanto vale questo Pisa. LEGGI TUTTO

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    Nesta e Aquilani: chi svolta dopo la sosta?

    Se poi la salvezza dovesse arrivare con un certo anticipo, ci sarà modo per alzare l’asticella. Del resto l’obiettivo dichiarato degli emiliani era quello della salvezza, a ciò Nesta si sta attenendo. Magari, vedendo certi nomi arrivati in estate (Gondo, Portanova, Pajac, Da Riva, Bardi, Sampirisi, Pettinari, Antiste, Crnigoj, Syzminski…) ci si poteva aspettare una Reggiana che puntasse a qualcosa di più della salvezza. In realtà nella piazza brucia ancora la precedente partecipazione in B dei granata, nel 2020/21 con Max Alvini in panchina, conclusasi con l’immediato ritorno in C, dunque la prudenza è d’obbligo. Poi, sui succitati nomi importanti, bisognerebbe approfondire il loro reale stato fisico. Al punto che finora, quelli che stanno dando qualcosa di più, sono quelli meno attesi in estate ma ben valorizzati da Nesta. In difesa giganteggia Alessandro Marcandalli, 21 anni, in prestito dal Genoa (con cui c’è un solido asse di mercato), finito nel mirino delle big di A, Juve compresa ma che potrebbe rientrare al Genoa per la sostituzione di Dragusin.

    In mediana si sta affermando il torinese Alessandro Bianco, 20 anni, in prestito dalla Fiorentina, già 21 presenze in stagione con 1 gol e 2 assist. E soprattutto in avanti, o meglio sulla trequarti, è il momento di Natan Girma, 22 anni, svizzero di origini eritree, scovato in Serie D nei veronesi del Sona, finora 19 presenze con 1 assist e 5 gol, l’ultimo ha deciso proprio la vittoria della Regia sul Catanzaro. Per Aquilani al Pisa invece, non mancano i punti di contatto con l’avventura di Nesta a Reggio Emilia. Entrambi godono di grande fiducia da parte della società e nel caso di Aquilani, giunto la scorsa estate dopo aver chiuso il praticantato da allenatore con le giovanili della Fiorentina, il progetto è biennale. Certo, a Pisa non tira una bella aria, come se la piazza dovesse ancora metabolizzare quella A sfuggita in maniera beffarda nella finale playoff con Monza nel 2022. Ai nastri di partenza i nerazzurri erano abbastanza quotati, si parlava di playoff. Ma oggi il Pisa ha soltanto due punti di vantaggio sulla zona playout perché di fatto non è riuscito a scrollarsi di dosso l’inerzia vissuta nella scorsa stagione, a partire dai primi mesi del 2023: a fine 2022, con D’Angelo in panchina, il Pisa si era prodotto in una rimonta prodigiosa, passando dall’ultimo al 5° posto, cancellando la partenza no con Maran. Poi, il girone di ritorno andato in scena nel 2023, era stata una lunga via crucis, chiudendo il campionato in una posizione anonima. La domanda dunque è: il reale valore del Pisa è questo? Una squadra che al massimo può salvarsi senza affanni? Di certo, ad Aquilani finora non era stato risolto un problema non da poco, quello della prima punta di peso, guaio che di fatto si trascina da un anno e mezzo.

    Moreo segna poco, Torregrossa non sta dando grandi garanzie fisiche. E la squadra ne risente, anche se la vittoria sull’Ascoli è stata decisa da una bella rete dello sloveno Mlakar che però prima punta non è. Il problema però, potrebbe essere in via di risoluzione, visto che il Pisa ha chiuso col Modena per Bonfanti (scambiato con Gliozzi), classe 2002, uno dei giovani attaccanti italiani più promettenti che coi canarini in questa stagione faticava a trovare spazio ma che nella scorsa aveva attirato l’interesse di squadre di A come il Toro. Tuttavia, nonostante i preziosi punti delle ultime due uscite, a Pisa non c’è da star tranquilli. Curiosamente, sabato alle 16.15, si gioca proprio Pisa-Reggiana e chissà a fine gara chi potrà più sorridere fra Nesta e Aquilani. All’andata, il 27 settembre, finì 0-0. Risultato che se replicato anche al ritorno potrebbe riportare a galla più i problemi che i pregi delle due squadre. Ma dopo quasi venti giorni di sosta invernale, si resetta tutto, la ripresa è sempre un’incognita, potrebbe succedere qualsiasi cosa, in un senso e nell’altro. LEGGI TUTTO

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    Vandeputte come Kvara: Catanzaro sogna

    TORINO – Venerdì scorso, al Barbera, è stata l’apoteosi del Catanzaro di Vivarini, forse la vittoria più bella (1-2) di questo straordinario campionato dei calabresi. Ogni volta che i giallorossi si riversavano in avanti, per il Palermo erano dolori, ogni azione offensiva era un pericolo costante per i rosanero che sì, stanno attraversando un momento delicato, ma che dal Catanzaro hanno subito una autentica lezione di calcio, premiata anche dagli applausi dello sportivissimo pubblico siciliano. Sì, il Catanzaro di Vivarini è forse la squadra che gioca il miglior calcio della B, come ha ammesso ad esempio Fabregas, appena insediatosi al Como. Le ultime due vittorie di fila (prima di Palermo, il Catanzaro si era aggiudicato il derby con il Cosenza), hanno portato i calabresi soli al 4° posto, a -6 dal duo di testa, Parma e Venezia. Davanti, Iemmello e Biasci stanno dimostrando di essere una bella coppia che del resto faceva faville già in C, vinta nella scorsa stagione a colpi di record. L’uomo in più, quello di categoria superiore però, è il belga Jari Vandeputte, 27 anni, autentico scardina-difese, senza esagerare troppo potremmo definirlo il Kvara del Catanzaro. Sono tanti anni che si parla bene di lui, in diverse sessioni di mercato era stato accostato anche a club di A. Eppure, solo adesso sta avendo in B la consacrazione che meritava da tempo, dopo aver “remato” a lungo in C. Al Catanzaro era arrivato nell’estate del 2022 dal Vicenza, ma è in Italia già dal 2017, quando sbarcò alla Viterbese proveniente dal Genk, il club dove era cresciuto, vivendo poi anche una parentesi al Psv. Fra campionato e Coppa Italia, in questa stagione Vandeputte ha già messo assieme 6 reti e 4 assist, numeri da centravanti, non da ala sinistra che Vivarini saggiamente fa partire largo e arretrato perché poi, una volta innescato, sa diventare devastante, un piacere per gli occhi, giusto quindi, fatte le debite proporzioni, paragonarlo al Kvaratskhelia del Napoli perché nel Catanzaro ha lo stesso peso che il georgiano ha per i campani. Ora però, per i ragazzi di Vivarini, è il momento di chiudere al meglio il girone d’andata per andare alla pausa (e al mercato) di gennaio cercando di capire che tipo di campionato potrà fare da qui a maggio il Catanzaro. Si parte domani alle 16.15 ospitando al Ceravolo il Pisa di Aquilani, squadra che non riesce a uscire da un campionato anonimo. Quindi, il 16, trasferta ad Ascoli coi marchigiani che dopo l’arrivo di Castori in panchina continuano ad avere i problemi che avevano con Viali. Il 23 il Catanzaro riceverà il Brescia che forse ha svoltato con Maran ma che oggi ha 9 punti meno del Catanzaro. Infine, il girone d’andata si chiuderà a Santo Stefano con la trasferta in casa della Reggiana, altra squadra che non riesce a decollare. Insomma, è un calendario niente male che se sfruttato al meglio, potrebbe dare al Catanzaro la possibilità di ambire a qualcosa di più del miglior piazzamento possibile ai playoff, specie se Venezia e Parma dovessero perdere qualche colpo. Per la gioia di Catanzaro, in città erano decenni che non si sognava come in questi mesi formidabili. LEGGI TUTTO

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    Lecco, prima vittoria in B: Pisa ko al 96′. Il Modena passa a Brescia

    PISA – Nel recupero della prima giornata di arriva la prima vittoria in Serie B del Lecco che passa a Pisa al 96′. Un successo storico per la formazione di Bonazzoli che alla sua seconda panchina regala un successo clamoroso al club. Gara subito a ritmi elevati con occasioni da una parte e dall’altra. Prima dell’intervallo sono gli ospiti a passare con Alessandro Bianconi che anticipa tutti e batte Nicolas. La risposta nerazzurra arriva con Tramoni nella ripresa, ma allo scadere è Tordini a regalare la grande gioia ai blucelesti che restano al momento ultimi in classifica. Amaro ko per il Pisa che non riesce a dare continuità all’ultimo successo. 
    Pisa-Lecco, tabellino e statistiche
    Brescia, primo ko: torna a vincere il Modena
    Dopo 7 giornate arriva il primo ko per il Brescia di Gastaldello che al Rigamonti si arrende nel finale al Modena. Gara bloccata che si accende solo nell’ultimo quarto d’ora. Prima una grande occasione per le rondinelle con Bisoli, poi succede di tutto nell’altra area di rigore. Prima Lezzerini regala un rigore ai canarini, riesce a neutralizzarlo, ma sul successivo calcio d’angolo viene infilato dalla deviazione ravvicinata di Zaro che riporta alla vittoria la squadra di Bianco.
    Brescia-Modena, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Bari a secco di vittorie. Sorride il Pisa di Aquilani, buio Lecco

    La Serie B entra nel vivo con il decimo appuntamento della stagione. Dopo l’anticipo tra Parma e Como, con la vittoria dei padroni di casa, il sabato di campionato si riempie di altri gol e sorprese. Continua il momento negativo del Bari, che non trova la vittoria da otto giornate: solo un pari contro il Modena. Ritrova il sorriso il SudTirol con una grande vittoria in trasferta sul campo della Cremonese. Gli altoatesini si rilanciano in classifica. Tre punti anche per il Pisa di Aquilani contro il Cittadella. Sempre più buio il momento del Lecco, sconfitto in casa anche dall’Ascoli. Ottavo risultato utile di fila per il Brescia. I biancazzurri devono recuperare ancora tre partite e possono continuare la scalata.
    Serie B, i risultati degli anticipi
    Il match tra Bari e Modena si sblocca solo nell’ultima fase di gara: Sibilli illude Marino, Manconi risponde e strappa un punto importante. Al SudTirol di Bisoli basta un autogol di Ravanelli all’84’ per battere la Cremonese e prendersi la zona playoff. Vince anche il Pisa grazie alle reti di Piccinini e Torregrossa, inutile il gol allo scadere di Magrassi per il Cittadella. Gastaldello esulta grazie a Bisoli, che con il suo timbro regala la vittoria al Brescia contro la Ternana. Sempre peggio il Lecco, sconfitto 2-0 dall’Ascoli: apre Nestorovski, chiude Quaranta. A chiudere le gare del sabato di Serie B è stata la vittoria del Catanzaro al Ceravolo contro la FeralpiSalò. I giallorossi hanno risposto alla vittoria del Parma e con i tre punti si sono portati al momento al secondo posto a 21 punti in attesa delle partite di Palermo e Venezia. E’ successo tutto nella ripresa con i calabresi avanti con Vandeputte poi Biasci e l’autorete di Bacchetti hanno chiuso il match. 

    Bari-Modena 1-1
    Cremonese-SudTirol 0-1
    Lecco-Ascoli 0-2
    Pisa-Cittadella 2-1
    Ternana-Brescia 0-1
    Catanzaro-FeralpiSalò 3-0 LEGGI TUTTO

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    Aquilani e Nesta, com’è dura la B

    TORINO – Innanzitutto, magari bisognerebbe smetterla con la storia dei “predestinati” della panchina. Come minimo, non porta bene, a ripensare cosa si diceva anche un anno fa quando Daniele De Rossi esordiva alla guida della Spal, rimediando poi un flop notevole. O pensando a cosa sta vivendo Pirlo alla Samp e alle facili ironie che ora si fanno sul suo soprannome, il Maestro. Eppure, ogni volta che un ex calciatore di grido inizia a fare l’allenatore, questa pesante etichetta viene regolarmente utilizzata, a scatola chiusa e probabilmente a sproposito. Non ci si inventa geni della panchina in poche partite, il mestiere lo si impara col tempo. E proprio questo va detto sulle ultime (dis)avventure di Alberto Aquilani a Pisa (debuttante su una panchina professionistica) e di Alessandro Nesta alla Reggiana, tornato in panchina dopo oltre due anni, entrambi alle prese con un inizio di stagione complicato, anche se al momento nessuno dei due rischia il posto, entrambi continuano a godere della fiducia dei propri club. Aquilani è stata una scelta assai meditata del Pisa, selezionato in estate dopo aver analizzato parecchie candidature. In nerazzurro sbarcava dopo il buon lavoro fatto per quattro anni nelle giovanili della Fiorentina. Ma, ovviamente, il professionismo è un’altra cosa. Il suo bilancio al Pisa finora dice: 7 partite, due vittorie (a Marassi sulla Samp e a Piacenza sulla Feralpisalò), due pareggi (in casa della Reggiana e all’Arena Garibaldi col Bari) e già tre sconfitte, in casa col Parma, a Modena e quella più bruciante, sabato scorso davanti al proprio pubblico nel recupero contro il Cosenza. Due dati preoccupano particolarmente: in ben quattro occasioni il Pisa è rimasto in dieci e molto spesso la squadra subisce gol fatali nel finale, dal’85’ in poi, anche perché spesso la squadra è in apnea per l’inferiorità numerica, non ce la fa più e capitola nelle ultime battute di gara. Tuttavia, nonostante i soli 8 punti e nessuna vittoria in casa, resiste la fiducia in Aquilani perché nella squadra s’intravede l’embrione di un progetto. Chiuso per esaurimento il ciclo di Luca D’Angelo, il Pisa ha scelto Aquilani perché la squadra doveva cambiare pelle ma soprattutto mentalità, essere più “giochista” e a tratti questo s’è visto. La classifica però, inizia a farsi preoccupante e adesso servirà calma e gesso per non rischiare di farsi risucchiare nella zona calda della classifica. In questo senso, diventa una gara chiave il prossimo impegno, in trasferta con lo Spezia, partita non banale che è considerata quasi un derby, anche se il Picco, lo stadio dei liguri, non è ancora pronto e si dovrà emigrare ancora una volta a Cesena, un bell’assist al Pisa, visti i numeri ridotti di pubblico che si sono visti finora all’Orogel Manuzzi nelle gare dello Spezia. Nesta invece, ha un punto in meno di Aquilani, anche se la sua Reggiana è una neopromossa con ambizioni non paragonabili a quelle del Pisa. I granata sembravano in lenta ma costante crescita, finché sabato, a Terni, hanno preso tre schiaffi da una squadra che non aveva ancora vinto. Preoccupa molto il ko con la Ternana: perché la squadra è stata schiacciata fin dall’inizio e all’11’ era già sotto di due reti. Black out granata, insomma. Finora Nesta aveva vinto una sola partita (con lo Spezia) ma la sua Reggiana, assieme alla Samp, è finora l’unica squadra capace di pareggiare col super Parma, primo e ancora imbattuto. Prima della sosta, la Reggiana ospiterà il Bari e servirà una reazione forte, per archiviare la partitaccia di Terni e non rischiare di avvitarsi. La Regia, tutto sommato, potrebbe avere anche le risorse per fare un campionato tranquillo, mantenendosi sempre al di sopra della zona calda. Ma visti i tanti acquisti last minute e il loro stato di forma non ottimale con cui sono sbarcati a Reggio Emilia, a Nesta va dato tempo. E pensare che qualche anno fa, quando si ragionava sulla successione di Simone Inzaghi alla Lazio, era girato anche il suo nome. LEGGI TUTTO

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    Modena-Venezia: chi balza in zona A?

    TORINO – L’8ª giornata di Serie B inizia oggi con cinque partite, le altre cinque domani. Fra le quattro gare delle 14, spicca Modena-Venezia, due protagoniste di questo inizio di stagione, entrambe appaiate al 4° posto, a -1 dalla zona Serie A. Ma gli emiliani – guidati da Paolo Bianco, debuttante in B -, teoricamente potrebbero esserci dentro, dovendo recuperare la gara col Brescia. Però il Modena, ancora imbattuto, sarebbe più in alto anche se non avesse solo pareggiato contro le neopromosse Lecco e Feralpisalò, non proprio prime forze del campionato. E i canarini vengono da tre pareggi di fila, visto che nell’infrasettimanale hanno pareggiato 0-0 in casa Sudtirol (con un pizzico di sfortuna in meno, potevano anche vincere). Il bilancio con Bianco comunque, resta lusinghiero perché la squadra appare più solida dietro ma anche in mezzo, la mediana orchestrata da Gerli (fortissimo, ma non ne parla nessuno) è fra le più interessanti della B. Dall’altra parte un Venezia che nell’ultimo turno è uscito ridimensionato dal Palermo, capace di superarlo 3-1 al Penzo anche se gli arancioneroverdi hanno disputato una buona partita. Ma ora c’è da capire come reagirà la squadra di Vanoli a una botta che ha interrotto un’ascesa che prima pareva quasi irresistibile. Entrambe le squadre comunque, hanno le carte in regola per disputare un campionato nei dintorni del vertice, cosa tutt’altro che scontata ai nastri di partenza, soprattutto per il Modena. Sempre alle 14, il Brescia ospita l’Ascoli, i lombardi tornano a giocare col proprio pubblico in presenza, dopo due turni a porte chiuse per i fatti incresciosi del playout della scorsa stagione. Attenzione alle rondinelle di Gastaldello: sono ancora imbattute e non hanno subito gol. Ma hanno giocato solo quattro gare (e fatto otto punti), un po’ presto per farsi un’idea precisa delle potenzialità della squadra. Al Brescia mancano le partite con Modena in casa e con Palermo e Sudtirol in trasferta (si recupereranno, rispettivamente, il 24 ottobre, l’8 e il 28 novembre), esami che avrebbero detto molto della consistenza reale del Brescia. Però per il club col maggior numero di partecipazioni alla B ci vuole rispetto e l’obiettivo dichiarato della salvezza – come è logico che sia per una squadra che è stata riammessa dalla C – può essere sempre cambiato in corso d’opera. Sull’altro fronte un Ascoli che sta iniziando a ingranare dopo aver incassato quattro sconfitte nelle prime cinque uscite. Negli ultimi due turni sono arrivati 4 punti col 2-2 di Cremona e il 2-0 alla Ternana. Il test di Brescia diventa quindi una specie di esame per capire quanto vale l’Ascoli, in cui sta emergendo il portoghese Pedro Mendes, già 5 gol, era coi bianconeri già nella scorsa stagione durante la quale era stato un po’ sotto utilizzato (ma c’era più concorrenza nell’attacco marchigiano). Sempre alle 14, si giocano Feralpisalò-Spezia (in campo a Piacenza, gardesani carichi per la loro prima vittoria in B, a Lecco, liguri in cui Alvini si gioca la panchina, ha raccolto 2 punti in 6 gare) ma soprattutto occhio a Pisa-Cosenza, due squadre di cui non s’è ancora capito che cosa faranno da grandi. I toscani di Aquilani sono in serie positiva da tre turni, in cui hanno fatto 5 punti. La squadra è stata completata nelle ultime ore di mercato, un po’ di tempo per valutarla meglio ci vuole. Le potenzialità però, non mancano e sicuramente vale di più del 12° posto attuale. Il Cosenza martedì ha perso in casa dalla Cremonese, forse tradito dall’euforia per aver vinto – e con merito – 8 giorni fa a Palermo. I calabresi di Caserta però, sbarcano all’Arena Garibaldi con gli stessi punti (8) del Pisa, risultato non trascurabile, visto che il Cosenza deve salvarsi mentre il Pisa ambirebbe ai playoff. Infine, alle 16.15, va in scena uno scontro salvezza, Ternana-Reggiana. Negli umbri è iniziata la discussione sulla panchina di Lucarelli. Non va dimenticato che a inizio stagione si è puntato su di lui per due motivi, essenzialmente: diversi allenatori avevano detto no mentre lui ha ancora un contratto, eredità della gestione Bandecchi, che lo lega alla Ternana fino al 2025. Finora le Fere hanno racimolato solo 2 punti (pari con Sudtirol e Bari) ma raccolto anche prestazioni sfortunate e viziate da qualche decisione arbitrale sfavorevole. In attacco però, si sta mettendo in luce Antonio Raimondo, classe 2004, in prestito dal Bologna, a segno già due volte (e pure bei gol). Anche se le sue reti non hanno portato punti, il ragazzo ha stoffa e va seguito con attenzione. La Reggiana di Nesta invece, sta iniziando a carburare, è in serie positiva da quattro partite in cui ma raccolto 5 punti. Partita che può far capire se l’ex difensore può puntare a qualcosa di più della salvezza perché l’organico potrebbe valere anche un campionato tranquillo, senza patemi. Domani, completano il turno Bari-Como, Cittadella-Lecco, Palermo-Sudtirol, Sampdoria-Catanzaro e il clou Cremonese-Parma. LEGGI TUTTO