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    McKennie in Premier League: serve un’offerta da 30 milioni. Pjanic aspetta

    TORINO – Miralem Pjanic non è mai stato considerato un’alternativa a Manuel Locatelli, semmai un’ipotetica aggiunta purché a condizioni favorevoli. E la Juventus non ha mai perso il sonno pur di riportare il bosniaco a casa dopo un anno di “esilio”, ma al tempo stesso se si prospettasse un’opportunità vorrebbe non lasciarsela scappare. Massimiliano Allegri dai “portatori di qualità e genio” è sempre incantato e se l’ex romanista tornasse a Torino non direbbe di no, come testimoniano i frequenti contatti tra i diretti interessati. Però occhio a due elementi fortemente condizionanti: 1) per Pjanic non c’è posto nell’attuale lista Champions bianconera; 2) per Pjanic va trovato l’accordo con il Barcellona in tutti i dettagli, senza contare il fatto che il suo agente Fali Ramadani lo stia proponendo ovunque e la Roma un pensierino lo fa volentieri.Guarda la galleryJuve, c’è un ospite speciale: ecco Quartararo

    McKennie è quello che ha ricevuto le proposte più interessanti

    Detto che se fosse solo per il giocatore non ci sarebbero dubbi – destinazione Juventus – il primo nodo potrebbe essere risolto con l’uscita di un componente della rosa di Allegri. Aaron Ramsey? Per la verità, più passano i giorni e più non solo il gallese si autoblinda ai cancelli della Continassa, ma di offerte concrete neppure l’ombra. L’indiziato, ora, sarebbe l’americano Weston McKennie. Intendiamoci, Max non l’ha bocciato, però non ha neanche consigliato di custodirlo in una teca gigante per le grandi occasioni. Il nazionale statunitense classe ’98, dopo la titolarità contro il Cesena quando il resto del gruppo era ancora in ferie, è sempre entrato in corso d’opera in questo precampionato senza brillare: al cospetto di Barcellona, Atalanta e Under 23, poca sostanza. Mettiamola così: Wes non è un titolarissimo di Allegri, il che non significa che il ragazzo non abbia le capacità per esaudire le richieste del tecnico – i 10 gol auspicati possono bastare – ma dovrà lavorare molto. Allora perché proprio McKennie sul banco dei cedibili? Perché è colui che ha ricevuto le proposte più interessanti.

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    Guarda la galleryJuve, Dybala e Morata show davanti a Locatelli: 3-0 all’Under 23 LEGGI TUTTO

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    Pjanic è ostaggio di Ramsey. La Juve non può avere entrambi

    Miralem Pjanic aspetta, perché tanto non può fare molto altro a Barcellona di questi tempi. Ronald Koeman continua a tenerlo ben oltre i margini del suo progetto, mandandogli chiari segnali: se vuoi giocare, devi farlo altrove. E il fatto che Massimiliano Allegri gli abbia fatto capire che lo accoglierebbe a braccia aperte, alimenta la speranza nel regista bosniaco che, pure lui, tornerebbe di corsa alla Juventus, dopo un anno d’inferno in Catalogna. Peraltro, non sono mancati i contatti fra il suo agente Fali Ramadani e la Juventus, altro fattore importante. Il problema, tuttavia, è che fra Pjanic e il club bianconero si è messo Aaron Ramsey.Guarda la galleryJuve, Allegri e la super coppia Ronaldo-Dybala

    Se Ramsey rimanesse alla Juve, per Pjanic non ci sono possibilità di tornare

    Se il centrocampista gallese rimanesse alla Juventus, per Pjanic non ci sono possibilità di tornare. Questione di liste (la rosa della Juventus è già molto abbondante e qualcuno potrebbe rimanere fuori dalla Champions, per esempio, anche solo con l’arrivo di Locatelli) e questione di stipendi, perché Ramsey guadagna circa 15 milioni lordi e Pjanic, pur con un eventuale (ma per ora non garantito) aiutino del Barcellona, peserebbe per 12. O l’uno o l’altro. E in questo momento alla Juventus c’è Ramsey, che ha già ampiamente fatto capire alla società che non ha intenzione di abbandonarla. Soprattutto se le alternative sono club di seconda fascia della Premier League. Ramsey lascia la Juventus solo per una squadra di blasone e possibilità di vincere equivalenti. E quel tipo di squadra, al momento, non è interessata a Ramsey.

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    Tacchinardi: “Chiesa come Nedved. Lotterà per il Pallone d'Oro”

    TORINO –  Buongiorno Tacchinardi, che impressione le ha fatto Barcellona-Juventus?«Credo sia stata fondamentale per Allegri, che dopo 20 minuti ha cambiato anche modulo, passando dal 4-3-3 al 4-4-2. Con il Ronaldo attuale, non più devastante partendo da lontano ma vicino alla porta, penso sia la scelta più logica: lo ha fatto Sarri e più o meno anche Pirlo. E anche per Dybala è la soluzione migliore. La sconfitta non è un campanello d’allarme, Allegri è talmente bravo che tirerà fuori il meglio. Lo ha dimostrato anche con il Monza non vergognandosi di difendere basso per poi attaccare senza tanti tocchi: quando la Juve riparte è una 4×100, tra Ronaldo, Dybala, Chiesa, Kulusevski e gli altri hanno 100 gol nei piedi».

    Chiesa che impatto avrà?«L’anno in cui c’è da ripetersi o continuare a crescere è il più duro. Per Chiesa rispettare le aspettative sarà di difficoltà estrema. Ma sono convinto che ci riuscirà. Ho sentito dire che tra tre o quattro anni potrà vincere il Pallone d’Oro: sono d’accordo. In lui rivedo lo stesso veleno che aveva dentro Pavel Nedved. E ha qualità enormi, salta l’uomo a destra e a sinistra e tira in un fazzoletto. L’anno scorso ha sfiorato il confine dei top player: quest’anno per me lo butta giù e Allegri, che ha sempre avuto fuoriclasse, può aiutarlo».

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    Pjanic alla Juve? Decide Ramsey

    Prima Manuel Locatelli oppure Miralem Pjanic? Prima il colpo inseguito da settimane oppure il ritorno a casa di uno degli esuberi più indesiderati a Barcellona? E se arriva unicamente il centrocampista del Sassuolo, che ne sarà del regista bosniaco? La Juventus è pronta a tutte le eventualità, fermo restando che l’opzione legata all’ex romanista deve rivelarsi una sacrosanta opportunità, altrimenti amen. Dal fronte catalano non ci si schioda di un millimetro dalla posizione di sempre, firmata e controfirmata dal tecnico Ronald Koeman: per Mire c’è stato pochissimo spazio la scorsa stagione (30 presenze complessive, con subentri in abbondanza, e 30 partenze dalla panchina nella sola Liga 2020-21), ce ne sarà ancor meno nel campionato spagnolo al via nel weekend e le esclusioni accumulate in questa fase ricca di amichevoli raccontano la medesima favola. Anche nel Gamper dell’altra sera, oltre agli sparuti fischi che i tifosi presenti allo stadio Johan Cruyff gli hanno dedicato al momento della presentazione della rosa, il 31enne di passaporto anche lussemburghese ha visto il match contro i suoi ex compagni dalla panchina. E le occhiate scambiate nel prepartita con Massimiliano Allegri non sono un dettaglio insignificante, tutt’altro. Cosa bolle, intanto, nella pentola juventina? Il fatto che Pjanic sia certamente un rinforzo intrigante, in grado di spostare gli equilibri, ma alle giuste condizioni. Quelle che, ora come ora, non fanno pensare a un’accelerata bianconera, a meno di clamorose novità.

    È vero che le fonti catalane non smettono di cantare lo stesso brano degli ultimi giorni: Pjanic non ha futuro nel Barcellona (l’ultima gara da 90 minuti con la camiseta blaugrana indosso risale al 22 dicembre 2020 a Valladolid), però guadagna più di 8 milioni con i bonus e anche se il Barça contribuisse al pagamento dell’ingaggio – ipotesi che la stampa locale continua a sponsorizzare come fosse qualcosa di automatico – resta il fatto che la Juventus dovrebbe comunque accollarsi uno stipendio non indifferente. In soldoni, come minimo non meno di cinque milioni, a sentire le ultime indiscrezioni sull’argomento. Altra storia, invece, qualora Mire voglia ridursi la retribuzione, ma è altrettanto comprensibile che alla Continassa si facciano comunque due conti e pensino che l’affare non sia così in dirittura. Anche perché, dando un’occhiata alla rosa di Allegri, del centrocampo degli ex campioni d’Italia fa tuttora parte Aaron Ramsey, che ha due anni di contratto con la Juve a 8 milioni netti d’ingaggio, premi compresi. Il gallese non ha voglia di lasciare Torino, dove si trova benissimo assieme alla sua famiglia, senza contare il desiderio – più volte manifestato dall’ex Arsenal alla dirigenza – di giocarsi le proprie possibilità con il nuovo tecnico. Che sia un novello regista davanti alla difesa oppure torni a occupare le mattonelle più congeniali alla sua persona, il nodo resta: Ramsey, pur essendo stato oggetto di sondaggi da parte di club di punta della Premier League, non è mai stato al centro di una trattativa vera e propria. Lui, poi, intende rimanere. E se il gallese non parte, è praticamente impossibile che Pjanic trovi un posto in fase di composizione delle liste.

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